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SEMPRE MENO MATRICOLE NELLE UNIVERSITA’ ITALIANE

L’università italiana ha conosciuto negli ultimi anni cambiamenti profondi, sui quali sarebbe opportuna una più attenta discussione pubblica (www.resricerche.it). Uno dei più importanti riguarda il forte calo delle immatricolazioni e la sua variabilità all’interno del paese. Fra il 2003-2004 e il 2014-15 i nuovi iscritti si sono ridotti di oltre 60mila unità, arrivando a essere meno di 260mila (-20,4 per cento). Si tratta di una diminuzione che non ha riscontri negli altri paesi europei e che appare preoccupante, perché l’Italia ha già un numero di laureati estremamente basso: è ultimo fra i 28 paesi dell’Unione Europea per la percentuale di giovani nella fascia 30-34 anni che hanno conseguito il titolo. Se avere più immatricolati non garantisce l’aumento dei laureati, averne di meno rende certo assai difficile un incremento. Il calo delle immatricolazioni dipende da tre diversi fenomeni. In primo luogo, come già notato dal rapporto dell’Anvur (2014), le immatricolazioni di studenti “maturi” (più di 22 anni) sono drasticamente diminuite. La riforma dei cicli universitari, con passaggio al 3+2, ne aveva provocato un incremento, sia per la possibilità di completare percorsi di studio avviati nel passato e poi abbandonati, sia per generose politiche di riconoscimento di crediti formativi per le esperienze lavorative. Il fenomeno si è notevolmente ridotto negli ultimi anni: gli immatricolati “maturi” passano dai circa 60mila del 2005-06 (di cui quasi la metà aveva beneficiato di riconoscimento di crediti) ai 14mila di oggi. Se è stato opportuno rivedere le modalità di accesso, resta tuttavia la circostanza che in Italia – dove i livelli formativi e delle competenze della popolazione adulta risultano modesti se comparati a quelli degli altri paesi Ocse – le immatricolazioni di studenti “maturi” rappresentano solo un ventesimo del totale, mentre sono un quinto in diversi paesi del Nord Europa e negli Usa. Ma il calo delle immatricolazioni ha riguardato, e molto, anche i più giovani. In questo caso è però necessario distinguere i fenomeni demografici, assai differenziati all’interno del paese, da quelli comportamentali, molto più simili.

Negli ultimi lustri, tutte le aree del paese sono state interessate da un calo della natalità; ma parallelamente i flussi migratori in entrata sono aumentati e si sono concentrati prevalentemente nelle regioni del Centro e ancor più in quelle del Nord. Questo ha conseguenze sulla popolazione diciannovenne di oggi. Il suo andamento è assai diverso: cresce (particolarmente in Lombardia ed Emilia-Romagna) mentre flette molto al Sud, fino a una riduzione del 25 per cento in Sardegna. Per quanto riguarda i fenomeni comportamentali, le immatricolazioni all’università dipendono dalla quota di giovani che arriva al diploma. La percentuale è ancora in leggera crescita nella maggior parte delle regioni; ma in alcuni casi, come in Sicilia e Lazio, si riduce. Le iscrizioni all’università dipendono poi da quanti diplomati proseguono gli studi: i tassi di passaggio dalla scuola superiore all’università sono in calo sensibile e generalizzato. La loro riduzione accumuna tutte le regioni italiane: è particolarmente accentuata al Centro-Nord, con punte in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Al Sud è più contenuta della media, ma con diminuzioni molto forti in Abruzzo e Molise. Il disinvestimento nella formazione universitaria sembra dunque più elevato nelle aree del paese tradizionalmente caratterizzate da livelli più alti di scolarizzazione.

L’effetto combinato di tutti questi cambiamenti è visibile. Se al Nord gli andamenti demografici compensano in parte il calo dei tassi di passaggio, al Sud le due dinamiche negative si sommano. Il quadro regionale è pertanto molto diversificato: si passa da piccole variazioni positive in Liguria e riduzioni contenute in Lombardia, Veneto e Marche, a cali drastici in Lazio, Abruzzo e Molise e poi in Sicilia, Sardegna e Calabria (in quest’ultimo caso nonostante una riduzione assai modesta dei tassi di passaggio). I dati mostrano quindi come sia in corso nel nostro paese un consistente disinvestimento sulla formazione terziaria. E come esso, accompagnandosi alle dinamiche demografiche, provochi un mutamento rilevante e molto differenziato del “bacino di domanda” delle università italiane. Ciò ha ripercussioni anche sul loro finanziamento, che è sempre più influenzato dal numero di studenti iscritti. Il quadro suggerisce una riflessione sulle politiche necessarie per accrescere il passaggio alla formazione superiore dei giovani italiani e su possibili iniziative per attrarre studenti dall’estero.

Domenico Cersosimo, Antonella Rita Ferrara, Rosanna Nisticò e Gianfranco Viesti

BATTAGLIA CONTRO L’INCIVILTA’

Si è avuta notizia di gesti irresponsabili da parte di giovani durante le sere e le notti del nostro carnevale appena terminato. Bombolette spray usate per imbrattare i muri e macchine danneggiate anche nella centralissima zona del Convento proprio dove la manifestazione era più affollata. Atteggiamenti sicuramente da condannare che non trovano riscontro in nessuna ragione plausibile di giustificazione del gesto. Giovani che per fare le loro bravate non rispettano il decoro cittadino di San Nicandro che, invece, avrebbe bisogno di tanta attenzione e rifarsi completamente il look. Giovani che scontano le loro debolezze e la loro ipocrisia in gesti che mai farebbero alla luce del sole e che invece, all’ombra della sera e della notte, scaricano le loro frustrazioni come per un appagamento alla loro voglia del niente. Qualche bicchiere in più e via alla consuetudine della vera e propria cattiveria senza nessun senso della bellezza accumunata alla voglia di trasgredire. Sarebbe interessante studiare le cause di tutto ciò ed un ruolo importantissimo lo recitano le famiglie e la scuola che o sono costrette a subire anche loro oppure non conoscono appieno i propri giovani al punto da meravigliarsi di ciò che succede pensando che sono sempre “gli altri” e mai i propri ragazzi i responsabili di gesti vandalici.

BANCHE IN DIFFICOLTA’? MENO PRESTITI ALLE IMPRESE

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Le difficoltà che stanno vivendo in queste ultime settimane i nostri istituti di credito hanno già prodotto in netto anticipo degli effetti pesantissimi per l’economia reale del nostro Paese che, nei prossimi mesi, potrebbero addirittura far peggiorare la situazione. Nel 2015, infatti, i prestiti bancari alle imprese (società non finanziarie e famiglie produttrici) sono diminuiti di oltre 15 miliardi di euro, nonostante la domanda di credito delle aziende sia aumentata del 3 per cento circa. I dati, elaborati dall’Ufficio studi della CGIA, parlano chiaro: “Sebbene le banche italiane abbiano potuto beneficiare di importanti misure messe in campo dalla Bce, come il Quantitative easing e il TLTRO questi soldi non stanno arrivando alle aziende. E’ vero che nel frattempo l’incidenza delle sofferenze sugli impieghi in capo alle imprese è aumentata, ma è altrettanto vero che gli istituti di credito sono ancora poco inclini ad impegnare nell’economia reale i soldi ricevuti da Francoforte”. La CGIA ricorda che nel dicembre 2014 le imprese italiane avevano in essere dal sistema bancario 900,8 miliardi di euro di prestiti: un anno dopo lo stock complessivo è sceso di 15,1 miliardi raggiungendo quota 885,7 (-1,7 per cento). Nello stesso periodo, invece, le sofferenze riconducibili alle aziende sono passate da 145,7 a 159,2 miliardi di euro (+9,2 per cento).

SAN NICANDRO, IL “WHISTLEBLOWER”, STRUMENTO DI LOTTA AL RICORRENTE ANONIMATO?

Il Comune si è dotato, infatti, di un piano triennale che sistematizza, attraverso la nomina del Segretario Generale, dr. F. Rosati, le misure di prevenzione del fenomeno corruttivo  attraverso  la predisposizione ed approvazione di un progetto di programma comprendente iniziative finalizzate alla  formazione e comunicazione esterna ed interna all struttura dell’Ente. Oltre alla sensibilizzazione del personale dipendente sui principi dell’etica professionale, della correttezza e della “trasparenza”.  L’obiettivo primario proposto è, senza alcun dubbio, evitare che poche mele marce danneggino decine di persone oneste che lavorano ogni giorno in Comune con senso di responsabilità e di appartenenza al sistema paese voluto dalla Giunta, riformata dal sindaco P. P. Gualano, attraverso le modifiche apportate all’organigramma ed ai responsabili dei servizi. Certo dell’obiettivo di essere loro per primi a tenere pulita la nostra casa Comune, forseintercettando (e punendo) comportamenti scorretti che rischiavano di diventare una zavorra per il raggiungimento degli obiettivi programmati, premiando attraverso una verifica della “performance” solo quei funzionari leali e appassionati al loro lavoro. Le norme del “whistleblower” sono già previste dall’articolo 54 bis del codice unico degli impiegati pubblici, “non si tratta di fare denunce anonime”, ma di fare denunce con tanto di firma, garantendo l’anonimato. Il whistleblower, in buona sostanza, altro non è che un vero e proprio invito alla collaborazione ed al senso civico e di assunzione di   responsabilità da parte di tutto il personale dipendente e non certamente alla sistematica “delazione”.   In questo modo,  chi vuole denunciare illeciti, può farlo in modo “ tutelato” e non riguarderà solo il  dipendente pubblico, ma tutti i cittadini che  possono denunciare casi di illecito  per spezzare attraverso la propria firma (certa), quel  clima di “omertà” che ha portato di recente alla chiusura della biblioteca comunali e del museo  della transumanza, del centro  raccolta rifiuti  sulla strada verso Cagnano, del campo sportivo per ragazzi  di via Lauri e di strutture private produttive, rimaste per anni senza i normali e sistematici controlli ed adeguamenti normativi, da parte degli organi giuridicamente preposti alla vigilanza, tutela della legalità e della sicurezza delle strutture  e dello stesso  territorio. D’altronde, in assenza di garanzia di legittimità degli atti adottati e dei provvedimenti emanati dalla Pubblica Amministrazione, quale investitore locale o proveniente da fuori, potrà mai essere interessato a localizzare una qualsiasi attività imprenditoriale mancando gli strumenti esecutivi  di pianificazione territoriale ed economica.

G.B.Della Torre

CONCORSO SCUOLA DOCENTI, BANDI PER ABILITATI

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Il Ministro Giannini in audizione alla Commissione Istruzione alla Camera riferisce sulle modalità del concorso scuola docenti, ormai prossimo. Si tratta – afferma il Ministro – del primo concorso dopo quello del 2012 e sarà il primo di una lunga serie, secondo quanto prevede la Costituzione. La novità è che il concorso che sarà emanato nei prossimi giorni riguarda la determinazione dei posti già calcolati sulla base del fabbisogno espresso dalla scuola nel PTOF. Si collega la domanda della scuola alla possibilità di avere docenti di quella specifica classe di concorso. Il Ministro rassicura i circa 45.000 docenti ancora inseriti nelle GaE per non aver presentato domanda di assunzione nel piano assunzionale straordinario 2015, confermando che si continuerà ad assumere al 50% anche da tali graduatorie, fino al loro completo esaurimento. Altra novità è l’attivazione del concorso specifico per il sostegno, un passo in avanti per un sistema scolastico che ha una storia importante in questo settore

Le graduatorie del concorso avranno validità triennale, e poi sarà bandito un nuovo concorso.

I passi già fatti, atti propedeutici al concorso stesso sono stati

1) 20 gennaio è stato approvato in seconda lettura nel Consiglio dei Ministri il regolamento sulle nuove classi di concorso, con processo di semplificazione, da 168 a 116. Novità la classe A23 per l’insegnamento dell’italiano L2 per alunni stranieri, la previsione di 12 CFU di lingua latina per le classi di concorso A12 e A22 e poi innovazioni per ed. musicale e strumento nella scuola secondaria.

2) parere non obbligatorio ma voluto e richiesto dal Miur al CSPI. Le osservazioni, che non hanno natura vincolante, sono state 18 immediatamente recepite e due no

Esempi di osservazioni recepite: 1) Carattere non strettamente nozionistico (contenutistico) delle prove scritta, necessità di valutare anche competenze didattiche. 2) Servizio: CSPI aveva indicato necessità di ampliamento del riconoscimento del servizio, si tratta di quantificarlo. L’equilibrio è stato trovato in un necessario bilanciamento tra selezione e riconoscimento dell’attività svolta a scuola. 3) Lingua straniera: il decreto che riguarda tale questione non è ancora completato, ma si terrà conto del fatto che sia necessario mantenere attenzione alle competenze linguistiche, ma le prove saranno formulate tenendo conto di una platea di insegnanti che hanno una conoscenza passiva della lingua. I quesiti saranno comunque due, orientati a certificare le competenze di livello B2.

Il Ministro non lo ha precisato, ma ieri durante l’audizione alla Commissione del Senato era stata più specifica, affermando che i quesiti non saranno necessariamente a risposta aperta e che si farà in modo che non sia una competenza dirimente per ottenere il minimo del punteggio necessario per superare il concorso.

Nei prossimo giorni sarà completato questo lavoro Il Ministro ribadisce che il concorso è aperto ai docenti abilitati, ed è rimasto tale, circa 200.000 domande potenziali, 1 su 3 entrerà di ruolo Il punteggio delle prove rimanda al Testo Unico, non c’è possibilità di modifica. Le prove si concluderanno entro il mese di luglio, in modo che la prima tranche di assunti potrà andare in cattedra il 1° settembre 2016 (orizzontescuola)

REFERENDUM ANTI-TRIVELLE FISSATO AL 17 APRILE, NO ELECTION DAY

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L’election day non ci sarà. Il Consiglio dei ministri ha infatti fissato la data per il referendum anti trivelle per il 17 aprile, che aveva ricevuto il via libera dalla Corte costituzionale a gennaio. Tradotto: nessun accorpamento con le amministrative, al contrario di quanto avevano chiesto Regioni, ambientalisti e no Triv. Che farebbe risparmiare oltre 300 milioni di euro. Gli italiani, quindi, saranno chiamati a votare circa la durata delle concessioni alle società petrolifere. Tecnicamente, si parla, dell’abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine abbiano durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale.

Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd) contesta però la scelta della data da parte del Cdm. “In questo modo – spiega – non solo si rifiuta l’accorpamento con le amministrative, che farebbe risparmiare 300 milioni di euro, ma si finisce per mortificare ogni possibilità di partecipazione consapevole dei cittadini alla consultazione referendaria, che per sua natura ha bisogno di un tempo utile per conoscere e valutare il quesito che viene posto agli italiani”.

Ancora più dura la presa di posizione del Movimento 5 stelle: “Il governo è rimasto sordo agli appelli di tutte le associazioni ambientaliste e ha tirato dritto per la sua strada. Si voterà il 17 aprile per il referendum su alcune trivellazioni offshore e non insieme alle amministrative, in un election day che avrebbe tra l’altro fatto risparmiare centinaia di milioni di euro ai cittadini”. Un referendum nato già azzoppato nei contenuti e che con questa decisione il governo vuole definitivamente affossare”. È il commento dei parlamentari delle commissioni Ambiente e Attività produttive del M5S. “Ecco il volto fossile del governo. Il tentativo è dimettere i bastoni tra le ruote al referendum, anche se è un quesito limitante e che non risolverà la questione. Ma noi dobbiamo andare a votare ugualmente e votare sì”.

Greenpeace: “Truffa ai danni degli italiani” “Decisione antidemocratica e scellerata, una truffa pagata coi soldi degli italiani. Renzi sta giocando sporco, svilendo la democrazia a spese di tutti noi” ha detto Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace, secondo cui “è chiarissima la volontà del premier di scongiurare il quorum referendario, non importa se così si sprecano centinaia di milioni di soldi pubblici per privilegiare i petrolieri. L’allergia del premier alle prassi del buon governo, però, troverà questa volta risposte nuove, ovviamentedemocratiche e pacifiche”.

La speranza degli ambientalisti, ora, è che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cui spetta l’atto ultimo di indizione del referendum, respinga la data proposta dal governo per consentire una votazione effettivamente democratica. “Con unElection Day si garantirebbero i tempi necessari per la campagna referendaria, per poter informare opportunamente i cittadini, e si faciliterebbe la partecipazione democratica, senza moltiplicare inutilmente gli appuntamenti degli italiani alle urne – ha fatto sapere Greenpeace – Inoltre si risparmierebbe una cifra compresa tra i 350 e i 400 milioni di euro, il costo di una votazione disgiunta”. (ilfattoquotidiano)

ANCORA FURTI ALLO SCHIAPPARO E TANTA IMMONDIZIA

Si continua a dire che l’istmo Schiapparo è terra di nessuno. Inutile negarlo, è proprio così e si evince chiaramente dai continui furti delle abitazioni. Incuranti di tutto e di tutti, gli autori di queste azioni malavitose continuano imperterriti a rompere finestre, porte, lucchetti e quant’altro possa loro impedire di entrare nelle case. Non è che coi sia molto da rubare, ma quello che dà fastidio è il danno provocato ai possessori, molti dei quali lasciano addirittura la porta aperta proprio per non pagare i lavori di ripristino del danno. E la vigilanza? Sono veramente in tanti a pagare questo servizio ma pare serva veramente poco in quanto queste azioni vengono svolte dalla parte del fabbricato che si affaccia al mare e quindi dalla strada non si nota niente. I controlli della vigilanza dalla parte del mare vengono fatti a macchia di leopardo e quindi è ovvio che nessun malvivente viene scoperto. Quale soluzione allora? Al momento pare non essercene a meno di istallare la videosorveglianza con costi evidentemente raddoppiati.

Altro problema che riguarda la strada è la grande quantità di rifiuti di tutti i generi che si ammassano sempre di più, come si vede dalla foto. E anche qui non c’è nessun controllo e quella parte dimenticata continua sempre più a degradarsi sotto gli occhi incuranti dell’amministrazione di Lesina.

SAN VALENTINO A VICO DEL GARGANO

Ecco il programma della festa di San Valentino a Vico del Gargano

Giovedì 11 febbraio 2016
Palazzo della Bella, ore 18,30:  SAN  VALENTINO ARTE 2016: Apertura Rassegna di Pittura - Scultura – Fotografia – 18ª edizione (dall’11 al 14 febbraio)

 Venerdì 12 febbraio 2016
Largo Fuoriporta, ore 10,00:
Apertura «Mercatino dell’Antiquariato»
Piazza Castello, ore 16,00: Apertura «Mercatino di S. Valentino» manifatture, artigianato, enogastronomia.
ore 18,30: Apertura dei festeggiamenti e giro cittadino del Complesso Bandistico «A. Nardini»
Città di Vico del Gargano.
Sabato 13 febbraio 2016
Via Castello, 3: «To my Valentine» Esposizione di cartoline, santini, marmellate di agrumi, piccoli manufatti.
Vicolo del Bacio, ore 16,00: Apertura del
«Pozzo delle Promesse».
Castello Federiciano, ore 17,00:  «Amore d’altri tempi».
ore 18,30: Giro cittadino del Complesso Bandistico
«A. Nardini» Città di Vico del Gargano.
Palazzo della Bella, ore 19,30: «I piatti dell’amore» a cura dell’Associazione Cuochi Garganici e di Capitanata
Piazza Castello, ore 20,30: Concerto del «Duo Novembre».
Domenica 14 febbraio 2016
Ore 11,00: Processione del simulacro del Santo con le autorità cittadine, religiose, civili, militari, le confraternite e tutto il popolo. Al rientro saluto al santo con fuochi d’artificio in piazza S. Domenico.
Piazza Castello, ore 20,00: Tutti a mangiare la torta!

Concorso «La vetrina più bella»
Concorso fotografico «In attesa»

PUGLIA, POSTAMAT IN FUNZIONE SOLO IN ORARIO D’UFFICIO

In Puglia postamat operativi soltanto durante gli orari di apertura degli uffici postali per evitare ulteriori assalti dopo quelli delle ultime settimane. Poste Italiane da sabato scorso ha deciso di disattivare le macchine automatiche per via della escalation di furti consentendo il prelievo di denaro contante agli sportelli in tutta la regione e nella provincia di Matera soltanto durante gli orari d’ufficio. La società al momento non ha indicato quando gli sportelli automatici torneranno a funzionare giorno e notte. Al momento, per precauzione, alla chiusura degli uffici i postamat vengono svuotati del contante dal personale per essere riforniti e resi disponibili soltanto al successivo turno lavorativo. Sabato scorso, dopo la chiusura degli uffici postali, chi ha tentato di prelevare denaro con le carte postamat agli sportelli automatici ha trovato questo messaggio su un cartello: “Gentile cliente, per motivi di sicurezza il servizio è attivo durante gli orari di apertura dell’ufficio postale”. Ora la direzione della società sta preparando un nuovo messaggio più completo per spiegare ai clienti i motivi dell’interruzione del servizio. Venti gli assalti ai postamat solo negli ultimi 20 giorni in tutta la regione. “Gli assalti degli ultimi giorni”, spiegano da Poste Italiane “oltre a obbligarci a limitare il prelievo agli orari di sportello, hanno provocato ulteriori problemi ai cittadini perché alcune sedi sono rimaste chiuse per i lavori di ripristino dei muri e riparazione delle macchine Atm danneggiate. Molte persone anziane sono state costrette a spostarsi ad altri uffici per ritirare la pensione”. “Non si tratta soltanto di un disservizio ai cittadini, ma anche di una sconfitta dell’azienda e dello Stato che dimostrano di non essere in grado di combattere l’illegalità diffusa e la delinquenza”, commentano assieme il sindacato.(larepubblica)

Vittorio Ricapito

AVVISO PUBBLICO PER L’EROGAZIONE DI N.125 BUONI SPESA IN FAVORE DI MINORI DISAGIATI DI SAN NICANDRO

L’ASP Dr.Vincenzo Zaccagnino intende erogare n. 125 “BUONI SPESA” di un importo massimo di Euro 260,00 cadauno finalizzati all’acquisto di derrate alimentari e beni di prima necessità, da assegnare a nuclei familiari residenti in San Nicandro Garganico, con la presenza di minori, in condizioni di estremo disagio economico-sociale, con un reddito ISEE (attestazione rilasciata nell’anno 2016) non superiore ad Euro 10.000,00, spendibili presso gli esercizi commerciali del Comune di San Nicandro Garganico aderenti all’iniziativa. Non potrà essere corrisposto più di un “Buono Spesa” per lo stesso nucleo familiare. La domanda di ammissione, debitamente sottoscritta, accompagnata dalla copia fotostatica di un documento di identità in corso di validità dovrà essere redatta, pena l’esclusione, su apposito modulo da ritirare presso gli uffici dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Dr. Vincenzo Zaccagnino” sita in località San Nazario o potrà essere scaricato dal sito internet dell’ASP – www.aspzaccagnino.it – e dovrà pervenire al protocollo di questo Ente entro il termine perentorio delle ore 12.00 del giorno 14.03.2016. 4. Il plico dovrà essere spedito, a mezzo raccomandata A/R del servizio postale di Stato, o consegnato a mano al seguente indirizzo: “Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Dr.Vincenzo Zaccagnino” – località San Nazario – 71015 SAN NICANDRO GARGANICO”. Farà fede la data di effettivo arrivo presso gli uffici di questa ASP e non quella del timbro postale. Non si terrà conto delle domande pervenute oltre il termine suindicato. REQUISITI PER L’AMMISSIONE AL BANDO. Nuclei familiari, con presenza di minori, residenti nel Comune di San Nicandro Garganico, con un reddito ISEE non superiore ad Euro 10.000,00. Alla domanda devono essere allegati, pena l’esclusione, i seguenti documenti in carta semplice: 1) Certificato ISEE; 2) Copia fotostatica di documento di identità della persona che sottoscrive la dichiarazione, in corso di validità alla data di presentazione. 3) In caso di richiesta del punteggio previsto per la presenza, nel nucleo familiare, di soggetti portatori di handicap o affetti da gravi malattie croniche che comportino una invalidità dal 66% al 100% riconosciuta dagli Enti competenti (INPS, INAIL, ASL), la mancata allegazione alla domanda del relativo provvedimento non darà diritto al punteggio previsto.

Gli aventi diritto dovranno utilizzare i buoni spesa presso gli esercizi commerciali, individuati successivamente dall’ASP, entro e non oltre il 16.04.2016. I concorrenti potranno richiedere in visione, presso la Segreteria dell’ASP Dr. Vincenzo Zaccagnino, copia del presente bando nonchè ricevere qualsiasi chiarimento utile nelle ore antimeridiane, dalle ore 9,00 alle ore 12,00, di tutti i giorni feriali escluso il sabato e potrà essere scaricato dal sito internet dell’ASP – www.aspzaccagnino.

CONCORSO PER 62 ALLIEVI UFFICIALI GUARDIA FINANZA

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Sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale sono state pubblicate le norme relative ai concorsi pubblici, per titoli ed esami, per l’ammissione di: 55 allievi ufficiali del “ruolo normale” (G.U. n. 4 del 15 gennaio 2016) al 1° anno del 116° corso dell’Accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2016-2017 (la presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 15 febbraio 2016) e 7 allievi ufficiali del “ruolo aeronavale” (G.U. n.5 del 19 gennaio 2016) al 1° anno del 15° corso aeronavale dell’Accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2016-2017 (le domande dovranno pervenire entro il 18 febbraio 2016).
Ai concorsi possono partecipare i cittadini italiani che abbiano compiuto, alla data del 1° gennaio 2016, il diciassettesimo anno di età e non superato il ventiduesimo (siano nati, cioè, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1994 ed il 1° gennaio 1999 – estremi inclusi) e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea specialistica o magistrale, ma anche coloro che, pur non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2015/2016. La domanda di partecipazione va compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area “Concorsi Online” entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dei presenti bandi. Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sui concorsi e prendere visione dei bandi.

25 FEBBRAIO 1799, S’AVVICINA L’ANNIVERSARIO DEI MOTI DI SAN SEVERO

«Mancano pochi giorni al 10 e al 25 febbraio, giorni in cui “la città di San Severo subì strage, rapine, incendi e violenze di ogni sorta” e, in una manifestazione organizzata all’epoca, l’allora presidente del Tribunale di Foggia, dott. Teodoro Rizzi, auspicava che “l’Amministrazione comunale ricordi sempre il tributo di sangue che i cittadini di San Severo hanno pagato nelle tragiche giornate del febbraio 1799”, io oggi mi auguro che la ricorrenza serva a rivedere con attenzione i fatti, a riproporli, semmai, per meglio conoscerli nei più profondi risvolti e soprattutto per spiegarsi i comportamenti umani. Personalmente, ripeto quello che ebbi a scrivere in simili circostanze negli anni passati: sono fermamente convinto che tutti quelli che sono morti per un’idea, al di là della parte per cui hanno combattuto, vanno accomunati in un unico, deferente omaggio alla memoria” e spero tanto che quest’anno non ci sia ancora chi disquisisca se meritano di entrare nell’immaginario collettivo gli eroici giovani “giacobini” invece dei poveracci “sanfedisti”, o viceversa. Sarebbe un insulto alla storia e alla memoria delle vittime». Così il prof. Giuseppe Clemente, presidente del CRD Storia Capitanata, ricorda l’anniversario ormai alle porte. Sono intanto trascorsi poco più di dieci anni da uno degli eventi più importanti mai realizzati nella nostra città: il “Processo a Napoleone per i fatti del 25 febbraio 1799”. Fu organizzato il 9 marzo 2005 dal Centro di Ricerca e di Documentazione per la Storia della Capitanata nell’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Minuziano”, gremito fino all’inverosimile. Per la prima volta a San Severo il tragico avvenimento, di così vasto e devastante impatto sulla comunità, venne portato alla ribalta nazionale e, in particolare, all’attenzione dei giovani delle scuole, seguendo un insolito procedimento, “filtrando”, cioè, fatti e personaggi attraverso le dense maglie di uno stringato dibattimento processuale. La storia del territorio proposta in un modo nuovo e singolare. La storia resa accessibile a tutti.

Una vera Corte di giustizia presieduta da Teodoro Rizzi, già Presidente del Tribunale di Foggia, e composta dalla rimpianta Lucia Navazio, all’epoca GIP presso il Tribunale di Foggia, e da Ludovico Vaccaro, Sostituto Procuratore delle Repubblica presso il Tribunale di Foggia, fu chiamata a decidere se Napoleone Bonaparte fosse da ritenersi responsabile degli eccidi avvenuti a San Severo nel febbraio del 1799. Il Collegio dei difensori era composto da Guido De Rossi, allora Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, e da Salvatore Marceca, notissimo penalista milanese. Il Pubblico Ministero era Gherardo Colombo, del pool “Mani pulite” della Procura di Milano. Nel dibattito Napoleone fu interpretato da Giuliano Turone, altro notissimo magistrato del pool “Mani pulite”; lo storico locale Matteo Fraccacreta, testimone diretto dei fatti, venne brillantemente impersonato dal prof. Pasquale Corsi, e al prof. Clemente fu affidato il compito di rappresentare il generale Guillaume Philibert Duhesme, autore della strage.

Alla fine del processo, animato e non privo di colpi di scena, tanto da sembrare vero, e avvincente per l’impegno profuso da tutti i protagonisti, la Corte di giustizia dopo una lunga camera di consiglio, “letti gli artt. 533 e 535 e seg., dichiarò Bonaparte Napoleone responsabile dei reati commessi in San Severo in data 25/2/ 1799, in concorso con il generale Duhesme e le truppe da questi comandate” e ritenne, però, “di non poter irrogare una pena nei confronti dell’imputato ormai defunto”. Il giorno dopo, ad attestare la scrupolosità con cui la Corte aveva affrontato il caso, il Presidente Rizzi inviò a Clemente uno scritto in cui si lamentava di non aver potuto, per decisione dei colleghi, al termine del processo “palesare subito un minimo di motivazione inerente la decisione adottata”, che, ne era convinto, “avrebbe concluso la serata in modo più persuasivo” , alla luce degli elementi acquisiti nel corso del dibattimento. Dopo essersi complimentato per la riuscita della serata, concluse “le assicuro che sono stato assai lieto dell’incontro”. Anche Gherardo Colombo fece pervenire una lettera in cui nel sottolineare “l’ottima riuscita della manifestazione”, non mancava di esprimere i suoi ringraziamenti “per la gentilissima accoglienza che lei e tutti voi ci avete riservato e per l’abilità nel preparare il processo a Napoleone”. Così come va ricordato l’impegno del difensore di Napoleone, Guido De Rossi. Ce la mise proprio tutta per ribattere le accuse del pubblico ministero, ma, forse anche per la testimonianza di Clemente, ossia per le dichiarazioni di Duehsme (affermò, infatti, di aver solo eseguito gli ordini del “mio generale”), non riuscì a spuntarla. Fu un gioco, una finzione, ma tale fu l’impegno di tutti i protagonisti che il numeroso pubblico ebbe la sensazione di rivivere il passato, di essere tornato a quel maledetto febbraio 1799.

CARNEVALE DI SAN NICANDRO, IN ARCHIVIO L’EDIZIONE 2016

In archivio l’edizione del Carnevale 2015 che ci ha lasciato ieri sera per l’appuntamento al prossimo anno. Tanti i giudizi e tanti i suggerimenti della gente per il 2016.

Un ringraziamento va, prima di tutto, ai gruppi mascherati che hanno tenuto su lo spirito del Carnevale con temi particolari e di attualità. Altro grazie all’”Allegra Compagnija” per la premiazione a Rosetta Donnanno e a quelle persone ed a quelle coppie che si sono vestiti da pastore e pacchiana conservando l’antica tradizione sannicandrese ed alle tantr maschere che hanno ravvivato un carnevale che vuole continuare a crescere.

L’Associazione Pro Loco ha adempiuto al suo compito istituzionale invitando tutti ad appropriarsi del Carnevale con concorsi per le varie categorie con targhe e premi che verranno consegnati sabato prossimo (13 febbraio) alle ore 18:00 presso la “sede” di Corso Garibaldi.

Queste le prime impressioni di chi ha assistito ai tre giorni della manifestazione. Tutti concordano per un rilancio di questa festa, tra l’altro, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Puglia e dalla quale potrebbe essere possibile ottenere contributi che aiuterebbero l’ente organizzatore a gestire meglio il programma. Quello che è mancato è stato, come al solito, un coordinamento generale lasciando comunque l’estemporaneità tipica della nostra tradizione coadiuvata da inevitabili innovazioni che i tempi attuali richiedono.

IL POETA SANNICANDRESE ENZO PENNA ALL’UNIVERSITA’ PONTIFICIA SALESIANA

Ci sarà anche il giovanissimo poeta sannicandrese Enzo Penna, il prossimo 16 aprile, all’Università Pontificia Salesiana di Roma per un incontro dedicato interamente alla poesia dove interverranno poeti ed amanti di questa forma d’arte provenienti da tutta l’Italia. A presiedere l’incontro anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Critici Letterari Naria Di Giovanni ed il Magnifico Rettore dell’Università Mauro Mantovani. Sicuramente un invito di prestigio per il poeta Enzo Penna, già autore della raccolta di poesie “Là dove regna sempre la tristezza” con la quale ha partecipato a diversi concorsi di poesie a livello nazionale tra cui il Salone di Torino. Un grosso in bocca al lupo per il suo intervento.

G.M.

AL SUONO DEI CAMPANACCI CARNEVALE E’ FINITO

Carnevale è finito con il consueto suono dei campanacci che hanno dato l’annuncio del termine della festa, anche se, come vuole la nostra tradizione, rimane ancora un altro scampolo domenica prossima con il “Carnevaletto “. Infatti San Nicandro e tra le poche cittadine italiane in cui anche dopo le “Ceneri” si continua a ballare, a mascherarsi per dare poi l’inizio alla vera quaresima. Il gruppo dei campanacci cerca un’offerta da chi si reca, normalmente esercizi pubblici, e se ne va quando riceve “la donativa” e non lasciare un’offerta, anticamente, voleva dire appartenere alla schiera degli avari. Intanto, mentre il suono dei campanacci si disperde nelle ombre della sera e tra le strade cittadine, le ultime maschere si allontanano silenziose come per dare spazio a questa usanza antica che molti interpretano in maniera diversa. C’è chi è convinto che essi hanno il solo compito di avvisare la popolazione del termine della festa e del suo funerale. Altra tesi è quella che il suono dei campanacci serve a purificare i sannicandresi dalle loro impurità spirituali della festa e consegnarli alla quaresima per un ulteriore cammino di preparazione alla festività pasquale.

LEGAMBIENTE PROMUOVE FERROVIE DEL GARGANO SU “PENDOLARIA”

La tratta ferroviaria Foggia-Lucera delle FerGargano promossa da “Pendolaria”, il rapporto annuale di Legambiente nazionale sullo stato di salute del trasporto su rotaia. Nella relazione diffusa di recente, l’associazione ambientalista indica nella linea ferroviaria che dal capoluogo porta a Lucera un modello ideale di trasporto regionale nel Sud Italia. Un giudizio che premia gli sforzi della nostra Azienda nell’ottica di un servizio sempre più in linea con gli standard europei e l’utilizzo di materiale rotabile all’avanguardia nel comfort e nella sicurezza per uno sviluppo eco-sostenibile del territorio. Ancora più importante perché, come sottolinea Legambiente, la flotta treni delle FerGargano è stata ammodernata ed efficientata. E il rapporto di “Pendolaria” conferma le scelte aziendali della più importante azienda di trasporti della provincia di Foggia. «Da anni, le Ferrovie del Gargano – ricorda il dott. Vincenzo Germano, direttore generale delle Ferrovie del Gargano – stanno lavorando per migliorare il servizio e il soddisfacimento dei viaggiatori. Pienamente convinti che gli standard di qualità siano il punto di partenza per un sempre più proficuo rapporto di sinergia con chi, ogni giorno, utilizza i nostri mezzi, treni e bus, per spostarsi in provincia di Foggia per motivi di studio e lavoro. Sulla tratta Foggia-.Lucera, questo esperimento è riuscito appieno e i nostri treni regionali sono diventati un punto di riferimento anche per le popolazioni dei Monti Dauni Settentrionali che, grazie alla intermodalità riuscita appieno, raggiungono il capoluogo in tempi davvero celeri con i nostri treni».
Un progetto che presto si trasferirà anche sul Gargano. «Con l’imminente apertura della Galleria di Monte Tratturale, in territorio di San Nicandro Garganico – aggiunge il direttore generale Germano – renderemo più snello anche il tratto garganico della nostra linea ferroviaria. Da Foggia sarà più facile e veloce raggiungere i centri costieri del promontorio o la stessa Vieste. Un contributo sostanziale per i trasferimenti locali di persone e merci ma anche un sostegno importante al turismo della “montagna del sole” e allo sviluppo eco-sostenibile di questo territorio a cui la nostra Azienda tiene in modo particolare. Dalla prossima estate fare turismo con i nostri treni sarà ancora più comodo ed economico grazie a una più stretta interazione con il trasporto su gomma dal Nord Italia. Veri e propri bus-charter che metteremo al servizio dell’industria turistica locale per i viaggi di vacanzieri che hanno come destinazione il Gargano».

A VIESTE “SERENATA ALLA TARANTELLA”, NUOVA ASSOCIAZIONE CULTURALE

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Parte da Vieste un nuovo progetto culturale. Si chiama “Serenata alla Tarantella” ed è un’associazione culturale ha come mission la tutela e la promozione delle tradizioni popolari garganiche. Un impegno non nuovo per il territorio ma che la neonata realtà intende perseguire affidando il Saverio Cota, con alle spalle un lungo impegno nel campo della cultura popolare, è alla guida di questa nuova sfida che parte anche dalla costituzione del Gruppo folklorico “La Vstsen” che ha già fatto il suo esordio a Ravenna nella Rassegna nazionale di musiche folcloriche ed etniche della Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Già attiva una frequentatissima pagina Facebook. «Un lavoro necessario – commenta il presidente Cota – in un contesto culturale di vitale importanza e che comunque ha dato alla cultura popolare del Gargano. Vieste e il suo comprensorio possono diventare un contenitore importante per la promozione del territorio. Noi ci rediamo e presto renderemo operativo il nostro programma».

Cota sarà accompagnato in questo progetto dal vicepresidente Giovanni Prencipe, dal segretario e direttore artistico Carmen De Ronzo, dal tesoriere Raffaele Impagnatielli, dal direttore organizzativo e responsabile musicale Giovanni Delle Fave, dal responsabile materiale Daniela Rignanese, dai consiglieri Gianluca Pio Dirodi, Francesco Cota e Sebastiano Soldano. Tante idee nel cassetto ma, soprattutto, tanta voglia di creare sistema con le altre associazioni culturali della “montagna del sole”. Iscrizioni già aperte per il Gruppo folklorico “La Vstsen”.

Ass. Culturale “Serenata alla Tarantella”

info e contatti 3278883179

FAGGETE FORESTA UMBRA CANDIDATE UNESCO, DOSSIER PRESENTATO A PARIGI

Il dossier di candidatura delle Faggete vetuste europee è stato ufficialmente presentato all’Unesco dopo la sottoscrizione a Parigi da parte di tutti gli ambasciatori Unesco in rappresentanza degli stati membri. Per l’Italia a firmare c’era Vincenza Lomonaco, rappresentante permanente d’Italia presso l’UNESCO dal 2013.

In ballo c’è il processo di realizzazione della rete europea delle foreste vetuste di faggio come patrimonio naturale dell’Umanità “Beech Forests – Joint Heritage of Europe” in cui rientrano anche le faggete della Foresta Umbra, polmone verde del Parco Nazionale del Gargano.

E’ una candidatura a cui teniamo particolarmente e che adesso è ufficiale a tutti gli effetti, spiega il presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella . Per il Gargano, già premiato dall’Unesco grazie al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, sarebbe una grandissima soddisfazione e un’opportunità di promozione in più per un territorio che ha tante altre meraviglie naturalistiche, paesaggistiche e culturali da offrire al visitatore”.

I faggi della Foresta Umbra, per la qualità del clima, riescono a vivere fino a 300 anni quando l’età media di quest’albero di solito non supera la soglia dei 200. Un dato fornito dai ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, che hanno studiato anche l’ecosistema boschivo del Parco nazionale del Gargano dimostrando come si sia assistito ad un vero ritorno del bosco: dai 40mila ettari registrati nella metà degli anni ’80 si è passati agli oltre 60mila di oggi.

“L’ALLEGRA CUMPAGNIJA” PREMIA ROSETTA DONNANNO

Il secondo giorno di carnevale ha rispettato le previsioni, meno gente di domenica ma più di quella dello scorso anno. Ancora gruppi di maschere, maschere isolate, qualche coppia di “Pastor e Pacchiana” accompagnati dalle rispettive famiglie. Il clou della giornata è stato l’evento organizzato dall’associazione “L’allegra Cumpagnija” che, sul sagrato della Chiesa dei Morti, ha danzato e cantato canzoni nella tradizione garganica davanti a tanta gente che ha assistito oltre che allo spettacolo programmato, anche all’altra meritevole iniziativa del conferimento a Rosetta Donnano di una targa di riconoscimento speciale “per aver promosso il carnevale sannicandrese per vari ventenni”. Infatti, i più anziani ricordano che Rosetta, sannicandrese doc, suonava la fisarmonica ed ogni carnevale con tantissima gente rallegrava le nostre strade con musica e canti. Tutto questo è continuato anche quando si è trasferita a San Severo ed è stata sempre presente al nostro carnevale con la sua fisarmonica e la sua compagnia composta anche da tanti sanseveresi. Un grazie a questa donna che deve essere esempio per tutti di legame alla propria terra e, soprattutto, alle tradizioni che non devono mai essere dimenticate.

PASTORE E PACCHIANA, LA TRADIZIONE CONTINUA

È sempre bello, durante i giorni del Carnevale sannicandrese, incontrare per le strade della nostra città tante coppie con i costumi del Pastore e della Pacchiana che, a distanza ormai di anni, mantengono inalterato il loro fascino ed il loro profondo legame con tutto il territorio. Le ciabatte di cuoio, la panettiera, il bastone del Pastore e la “vunnedda” e gli ori della Pacchiana sono radicati nella cultura di San Nicandro Garganico e ne rappresentano un forte motivo di orgoglio. La festa e l’allegria che suscitano questi costumi è contagiosa con tutti i significati storici che portano con sé le coppie durante le visite ai parenti ed il dono dei confetti.

Almeno una volta nella vita bisognerebbe indossare questi costumi, segno di una tradizione ancora viva e capace di riaccendere sentimenti veri in tutti i sannicandresi.

G.M.