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PUGLIA, POSTAMAT IN FUNZIONE SOLO IN ORARIO D’UFFICIO

In Puglia postamat operativi soltanto durante gli orari di apertura degli uffici postali per evitare ulteriori assalti dopo quelli delle ultime settimane. Poste Italiane da sabato scorso ha deciso di disattivare le macchine automatiche per via della escalation di furti consentendo il prelievo di denaro contante agli sportelli in tutta la regione e nella provincia di Matera soltanto durante gli orari d’ufficio. La società al momento non ha indicato quando gli sportelli automatici torneranno a funzionare giorno e notte. Al momento, per precauzione, alla chiusura degli uffici i postamat vengono svuotati del contante dal personale per essere riforniti e resi disponibili soltanto al successivo turno lavorativo. Sabato scorso, dopo la chiusura degli uffici postali, chi ha tentato di prelevare denaro con le carte postamat agli sportelli automatici ha trovato questo messaggio su un cartello: “Gentile cliente, per motivi di sicurezza il servizio è attivo durante gli orari di apertura dell’ufficio postale”. Ora la direzione della società sta preparando un nuovo messaggio più completo per spiegare ai clienti i motivi dell’interruzione del servizio. Venti gli assalti ai postamat solo negli ultimi 20 giorni in tutta la regione. “Gli assalti degli ultimi giorni”, spiegano da Poste Italiane “oltre a obbligarci a limitare il prelievo agli orari di sportello, hanno provocato ulteriori problemi ai cittadini perché alcune sedi sono rimaste chiuse per i lavori di ripristino dei muri e riparazione delle macchine Atm danneggiate. Molte persone anziane sono state costrette a spostarsi ad altri uffici per ritirare la pensione”. “Non si tratta soltanto di un disservizio ai cittadini, ma anche di una sconfitta dell’azienda e dello Stato che dimostrano di non essere in grado di combattere l’illegalità diffusa e la delinquenza”, commentano assieme il sindacato.(larepubblica)

Vittorio Ricapito

AVVISO PUBBLICO PER L’EROGAZIONE DI N.125 BUONI SPESA IN FAVORE DI MINORI DISAGIATI DI SAN NICANDRO

L’ASP Dr.Vincenzo Zaccagnino intende erogare n. 125 “BUONI SPESA” di un importo massimo di Euro 260,00 cadauno finalizzati all’acquisto di derrate alimentari e beni di prima necessità, da assegnare a nuclei familiari residenti in San Nicandro Garganico, con la presenza di minori, in condizioni di estremo disagio economico-sociale, con un reddito ISEE (attestazione rilasciata nell’anno 2016) non superiore ad Euro 10.000,00, spendibili presso gli esercizi commerciali del Comune di San Nicandro Garganico aderenti all’iniziativa. Non potrà essere corrisposto più di un “Buono Spesa” per lo stesso nucleo familiare. La domanda di ammissione, debitamente sottoscritta, accompagnata dalla copia fotostatica di un documento di identità in corso di validità dovrà essere redatta, pena l’esclusione, su apposito modulo da ritirare presso gli uffici dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Dr. Vincenzo Zaccagnino” sita in località San Nazario o potrà essere scaricato dal sito internet dell’ASP – www.aspzaccagnino.it – e dovrà pervenire al protocollo di questo Ente entro il termine perentorio delle ore 12.00 del giorno 14.03.2016. 4. Il plico dovrà essere spedito, a mezzo raccomandata A/R del servizio postale di Stato, o consegnato a mano al seguente indirizzo: “Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Dr.Vincenzo Zaccagnino” – località San Nazario – 71015 SAN NICANDRO GARGANICO”. Farà fede la data di effettivo arrivo presso gli uffici di questa ASP e non quella del timbro postale. Non si terrà conto delle domande pervenute oltre il termine suindicato. REQUISITI PER L’AMMISSIONE AL BANDO. Nuclei familiari, con presenza di minori, residenti nel Comune di San Nicandro Garganico, con un reddito ISEE non superiore ad Euro 10.000,00. Alla domanda devono essere allegati, pena l’esclusione, i seguenti documenti in carta semplice: 1) Certificato ISEE; 2) Copia fotostatica di documento di identità della persona che sottoscrive la dichiarazione, in corso di validità alla data di presentazione. 3) In caso di richiesta del punteggio previsto per la presenza, nel nucleo familiare, di soggetti portatori di handicap o affetti da gravi malattie croniche che comportino una invalidità dal 66% al 100% riconosciuta dagli Enti competenti (INPS, INAIL, ASL), la mancata allegazione alla domanda del relativo provvedimento non darà diritto al punteggio previsto.

Gli aventi diritto dovranno utilizzare i buoni spesa presso gli esercizi commerciali, individuati successivamente dall’ASP, entro e non oltre il 16.04.2016. I concorrenti potranno richiedere in visione, presso la Segreteria dell’ASP Dr. Vincenzo Zaccagnino, copia del presente bando nonchè ricevere qualsiasi chiarimento utile nelle ore antimeridiane, dalle ore 9,00 alle ore 12,00, di tutti i giorni feriali escluso il sabato e potrà essere scaricato dal sito internet dell’ASP – www.aspzaccagnino.

CONCORSO PER 62 ALLIEVI UFFICIALI GUARDIA FINANZA

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Sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale sono state pubblicate le norme relative ai concorsi pubblici, per titoli ed esami, per l’ammissione di: 55 allievi ufficiali del “ruolo normale” (G.U. n. 4 del 15 gennaio 2016) al 1° anno del 116° corso dell’Accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2016-2017 (la presentazione delle domande dovrà avvenire entro il 15 febbraio 2016) e 7 allievi ufficiali del “ruolo aeronavale” (G.U. n.5 del 19 gennaio 2016) al 1° anno del 15° corso aeronavale dell’Accademia della Guardia di Finanza, per l’anno accademico 2016-2017 (le domande dovranno pervenire entro il 18 febbraio 2016).
Ai concorsi possono partecipare i cittadini italiani che abbiano compiuto, alla data del 1° gennaio 2016, il diciassettesimo anno di età e non superato il ventiduesimo (siano nati, cioè, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1994 ed il 1° gennaio 1999 – estremi inclusi) e siano in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea specialistica o magistrale, ma anche coloro che, pur non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2015/2016. La domanda di partecipazione va compilata esclusivamente mediante la procedura informatica disponibile sul sito www.gdf.gov.it – area “Concorsi Online” entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dei presenti bandi. Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sui concorsi e prendere visione dei bandi.

25 FEBBRAIO 1799, S’AVVICINA L’ANNIVERSARIO DEI MOTI DI SAN SEVERO

«Mancano pochi giorni al 10 e al 25 febbraio, giorni in cui “la città di San Severo subì strage, rapine, incendi e violenze di ogni sorta” e, in una manifestazione organizzata all’epoca, l’allora presidente del Tribunale di Foggia, dott. Teodoro Rizzi, auspicava che “l’Amministrazione comunale ricordi sempre il tributo di sangue che i cittadini di San Severo hanno pagato nelle tragiche giornate del febbraio 1799”, io oggi mi auguro che la ricorrenza serva a rivedere con attenzione i fatti, a riproporli, semmai, per meglio conoscerli nei più profondi risvolti e soprattutto per spiegarsi i comportamenti umani. Personalmente, ripeto quello che ebbi a scrivere in simili circostanze negli anni passati: sono fermamente convinto che tutti quelli che sono morti per un’idea, al di là della parte per cui hanno combattuto, vanno accomunati in un unico, deferente omaggio alla memoria” e spero tanto che quest’anno non ci sia ancora chi disquisisca se meritano di entrare nell’immaginario collettivo gli eroici giovani “giacobini” invece dei poveracci “sanfedisti”, o viceversa. Sarebbe un insulto alla storia e alla memoria delle vittime». Così il prof. Giuseppe Clemente, presidente del CRD Storia Capitanata, ricorda l’anniversario ormai alle porte. Sono intanto trascorsi poco più di dieci anni da uno degli eventi più importanti mai realizzati nella nostra città: il “Processo a Napoleone per i fatti del 25 febbraio 1799”. Fu organizzato il 9 marzo 2005 dal Centro di Ricerca e di Documentazione per la Storia della Capitanata nell’Auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Minuziano”, gremito fino all’inverosimile. Per la prima volta a San Severo il tragico avvenimento, di così vasto e devastante impatto sulla comunità, venne portato alla ribalta nazionale e, in particolare, all’attenzione dei giovani delle scuole, seguendo un insolito procedimento, “filtrando”, cioè, fatti e personaggi attraverso le dense maglie di uno stringato dibattimento processuale. La storia del territorio proposta in un modo nuovo e singolare. La storia resa accessibile a tutti.

Una vera Corte di giustizia presieduta da Teodoro Rizzi, già Presidente del Tribunale di Foggia, e composta dalla rimpianta Lucia Navazio, all’epoca GIP presso il Tribunale di Foggia, e da Ludovico Vaccaro, Sostituto Procuratore delle Repubblica presso il Tribunale di Foggia, fu chiamata a decidere se Napoleone Bonaparte fosse da ritenersi responsabile degli eccidi avvenuti a San Severo nel febbraio del 1799. Il Collegio dei difensori era composto da Guido De Rossi, allora Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, e da Salvatore Marceca, notissimo penalista milanese. Il Pubblico Ministero era Gherardo Colombo, del pool “Mani pulite” della Procura di Milano. Nel dibattito Napoleone fu interpretato da Giuliano Turone, altro notissimo magistrato del pool “Mani pulite”; lo storico locale Matteo Fraccacreta, testimone diretto dei fatti, venne brillantemente impersonato dal prof. Pasquale Corsi, e al prof. Clemente fu affidato il compito di rappresentare il generale Guillaume Philibert Duhesme, autore della strage.

Alla fine del processo, animato e non privo di colpi di scena, tanto da sembrare vero, e avvincente per l’impegno profuso da tutti i protagonisti, la Corte di giustizia dopo una lunga camera di consiglio, “letti gli artt. 533 e 535 e seg., dichiarò Bonaparte Napoleone responsabile dei reati commessi in San Severo in data 25/2/ 1799, in concorso con il generale Duhesme e le truppe da questi comandate” e ritenne, però, “di non poter irrogare una pena nei confronti dell’imputato ormai defunto”. Il giorno dopo, ad attestare la scrupolosità con cui la Corte aveva affrontato il caso, il Presidente Rizzi inviò a Clemente uno scritto in cui si lamentava di non aver potuto, per decisione dei colleghi, al termine del processo “palesare subito un minimo di motivazione inerente la decisione adottata”, che, ne era convinto, “avrebbe concluso la serata in modo più persuasivo” , alla luce degli elementi acquisiti nel corso del dibattimento. Dopo essersi complimentato per la riuscita della serata, concluse “le assicuro che sono stato assai lieto dell’incontro”. Anche Gherardo Colombo fece pervenire una lettera in cui nel sottolineare “l’ottima riuscita della manifestazione”, non mancava di esprimere i suoi ringraziamenti “per la gentilissima accoglienza che lei e tutti voi ci avete riservato e per l’abilità nel preparare il processo a Napoleone”. Così come va ricordato l’impegno del difensore di Napoleone, Guido De Rossi. Ce la mise proprio tutta per ribattere le accuse del pubblico ministero, ma, forse anche per la testimonianza di Clemente, ossia per le dichiarazioni di Duehsme (affermò, infatti, di aver solo eseguito gli ordini del “mio generale”), non riuscì a spuntarla. Fu un gioco, una finzione, ma tale fu l’impegno di tutti i protagonisti che il numeroso pubblico ebbe la sensazione di rivivere il passato, di essere tornato a quel maledetto febbraio 1799.

CARNEVALE DI SAN NICANDRO, IN ARCHIVIO L’EDIZIONE 2016

In archivio l’edizione del Carnevale 2015 che ci ha lasciato ieri sera per l’appuntamento al prossimo anno. Tanti i giudizi e tanti i suggerimenti della gente per il 2016.

Un ringraziamento va, prima di tutto, ai gruppi mascherati che hanno tenuto su lo spirito del Carnevale con temi particolari e di attualità. Altro grazie all’”Allegra Compagnija” per la premiazione a Rosetta Donnanno e a quelle persone ed a quelle coppie che si sono vestiti da pastore e pacchiana conservando l’antica tradizione sannicandrese ed alle tantr maschere che hanno ravvivato un carnevale che vuole continuare a crescere.

L’Associazione Pro Loco ha adempiuto al suo compito istituzionale invitando tutti ad appropriarsi del Carnevale con concorsi per le varie categorie con targhe e premi che verranno consegnati sabato prossimo (13 febbraio) alle ore 18:00 presso la “sede” di Corso Garibaldi.

Queste le prime impressioni di chi ha assistito ai tre giorni della manifestazione. Tutti concordano per un rilancio di questa festa, tra l’altro, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Puglia e dalla quale potrebbe essere possibile ottenere contributi che aiuterebbero l’ente organizzatore a gestire meglio il programma. Quello che è mancato è stato, come al solito, un coordinamento generale lasciando comunque l’estemporaneità tipica della nostra tradizione coadiuvata da inevitabili innovazioni che i tempi attuali richiedono.

IL POETA SANNICANDRESE ENZO PENNA ALL’UNIVERSITA’ PONTIFICIA SALESIANA

Ci sarà anche il giovanissimo poeta sannicandrese Enzo Penna, il prossimo 16 aprile, all’Università Pontificia Salesiana di Roma per un incontro dedicato interamente alla poesia dove interverranno poeti ed amanti di questa forma d’arte provenienti da tutta l’Italia. A presiedere l’incontro anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Critici Letterari Naria Di Giovanni ed il Magnifico Rettore dell’Università Mauro Mantovani. Sicuramente un invito di prestigio per il poeta Enzo Penna, già autore della raccolta di poesie “Là dove regna sempre la tristezza” con la quale ha partecipato a diversi concorsi di poesie a livello nazionale tra cui il Salone di Torino. Un grosso in bocca al lupo per il suo intervento.

G.M.

AL SUONO DEI CAMPANACCI CARNEVALE E’ FINITO

Carnevale è finito con il consueto suono dei campanacci che hanno dato l’annuncio del termine della festa, anche se, come vuole la nostra tradizione, rimane ancora un altro scampolo domenica prossima con il “Carnevaletto “. Infatti San Nicandro e tra le poche cittadine italiane in cui anche dopo le “Ceneri” si continua a ballare, a mascherarsi per dare poi l’inizio alla vera quaresima. Il gruppo dei campanacci cerca un’offerta da chi si reca, normalmente esercizi pubblici, e se ne va quando riceve “la donativa” e non lasciare un’offerta, anticamente, voleva dire appartenere alla schiera degli avari. Intanto, mentre il suono dei campanacci si disperde nelle ombre della sera e tra le strade cittadine, le ultime maschere si allontanano silenziose come per dare spazio a questa usanza antica che molti interpretano in maniera diversa. C’è chi è convinto che essi hanno il solo compito di avvisare la popolazione del termine della festa e del suo funerale. Altra tesi è quella che il suono dei campanacci serve a purificare i sannicandresi dalle loro impurità spirituali della festa e consegnarli alla quaresima per un ulteriore cammino di preparazione alla festività pasquale.

LEGAMBIENTE PROMUOVE FERROVIE DEL GARGANO SU “PENDOLARIA”

La tratta ferroviaria Foggia-Lucera delle FerGargano promossa da “Pendolaria”, il rapporto annuale di Legambiente nazionale sullo stato di salute del trasporto su rotaia. Nella relazione diffusa di recente, l’associazione ambientalista indica nella linea ferroviaria che dal capoluogo porta a Lucera un modello ideale di trasporto regionale nel Sud Italia. Un giudizio che premia gli sforzi della nostra Azienda nell’ottica di un servizio sempre più in linea con gli standard europei e l’utilizzo di materiale rotabile all’avanguardia nel comfort e nella sicurezza per uno sviluppo eco-sostenibile del territorio. Ancora più importante perché, come sottolinea Legambiente, la flotta treni delle FerGargano è stata ammodernata ed efficientata. E il rapporto di “Pendolaria” conferma le scelte aziendali della più importante azienda di trasporti della provincia di Foggia. «Da anni, le Ferrovie del Gargano – ricorda il dott. Vincenzo Germano, direttore generale delle Ferrovie del Gargano – stanno lavorando per migliorare il servizio e il soddisfacimento dei viaggiatori. Pienamente convinti che gli standard di qualità siano il punto di partenza per un sempre più proficuo rapporto di sinergia con chi, ogni giorno, utilizza i nostri mezzi, treni e bus, per spostarsi in provincia di Foggia per motivi di studio e lavoro. Sulla tratta Foggia-.Lucera, questo esperimento è riuscito appieno e i nostri treni regionali sono diventati un punto di riferimento anche per le popolazioni dei Monti Dauni Settentrionali che, grazie alla intermodalità riuscita appieno, raggiungono il capoluogo in tempi davvero celeri con i nostri treni».
Un progetto che presto si trasferirà anche sul Gargano. «Con l’imminente apertura della Galleria di Monte Tratturale, in territorio di San Nicandro Garganico – aggiunge il direttore generale Germano – renderemo più snello anche il tratto garganico della nostra linea ferroviaria. Da Foggia sarà più facile e veloce raggiungere i centri costieri del promontorio o la stessa Vieste. Un contributo sostanziale per i trasferimenti locali di persone e merci ma anche un sostegno importante al turismo della “montagna del sole” e allo sviluppo eco-sostenibile di questo territorio a cui la nostra Azienda tiene in modo particolare. Dalla prossima estate fare turismo con i nostri treni sarà ancora più comodo ed economico grazie a una più stretta interazione con il trasporto su gomma dal Nord Italia. Veri e propri bus-charter che metteremo al servizio dell’industria turistica locale per i viaggi di vacanzieri che hanno come destinazione il Gargano».

A VIESTE “SERENATA ALLA TARANTELLA”, NUOVA ASSOCIAZIONE CULTURALE

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Parte da Vieste un nuovo progetto culturale. Si chiama “Serenata alla Tarantella” ed è un’associazione culturale ha come mission la tutela e la promozione delle tradizioni popolari garganiche. Un impegno non nuovo per il territorio ma che la neonata realtà intende perseguire affidando il Saverio Cota, con alle spalle un lungo impegno nel campo della cultura popolare, è alla guida di questa nuova sfida che parte anche dalla costituzione del Gruppo folklorico “La Vstsen” che ha già fatto il suo esordio a Ravenna nella Rassegna nazionale di musiche folcloriche ed etniche della Federazione Italiana Tradizioni Popolari. Già attiva una frequentatissima pagina Facebook. «Un lavoro necessario – commenta il presidente Cota – in un contesto culturale di vitale importanza e che comunque ha dato alla cultura popolare del Gargano. Vieste e il suo comprensorio possono diventare un contenitore importante per la promozione del territorio. Noi ci rediamo e presto renderemo operativo il nostro programma».

Cota sarà accompagnato in questo progetto dal vicepresidente Giovanni Prencipe, dal segretario e direttore artistico Carmen De Ronzo, dal tesoriere Raffaele Impagnatielli, dal direttore organizzativo e responsabile musicale Giovanni Delle Fave, dal responsabile materiale Daniela Rignanese, dai consiglieri Gianluca Pio Dirodi, Francesco Cota e Sebastiano Soldano. Tante idee nel cassetto ma, soprattutto, tanta voglia di creare sistema con le altre associazioni culturali della “montagna del sole”. Iscrizioni già aperte per il Gruppo folklorico “La Vstsen”.

Ass. Culturale “Serenata alla Tarantella”

info e contatti 3278883179

FAGGETE FORESTA UMBRA CANDIDATE UNESCO, DOSSIER PRESENTATO A PARIGI

Il dossier di candidatura delle Faggete vetuste europee è stato ufficialmente presentato all’Unesco dopo la sottoscrizione a Parigi da parte di tutti gli ambasciatori Unesco in rappresentanza degli stati membri. Per l’Italia a firmare c’era Vincenza Lomonaco, rappresentante permanente d’Italia presso l’UNESCO dal 2013.

In ballo c’è il processo di realizzazione della rete europea delle foreste vetuste di faggio come patrimonio naturale dell’Umanità “Beech Forests – Joint Heritage of Europe” in cui rientrano anche le faggete della Foresta Umbra, polmone verde del Parco Nazionale del Gargano.

E’ una candidatura a cui teniamo particolarmente e che adesso è ufficiale a tutti gli effetti, spiega il presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella . Per il Gargano, già premiato dall’Unesco grazie al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, sarebbe una grandissima soddisfazione e un’opportunità di promozione in più per un territorio che ha tante altre meraviglie naturalistiche, paesaggistiche e culturali da offrire al visitatore”.

I faggi della Foresta Umbra, per la qualità del clima, riescono a vivere fino a 300 anni quando l’età media di quest’albero di solito non supera la soglia dei 200. Un dato fornito dai ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, che hanno studiato anche l’ecosistema boschivo del Parco nazionale del Gargano dimostrando come si sia assistito ad un vero ritorno del bosco: dai 40mila ettari registrati nella metà degli anni ’80 si è passati agli oltre 60mila di oggi.

“L’ALLEGRA CUMPAGNIJA” PREMIA ROSETTA DONNANNO

Il secondo giorno di carnevale ha rispettato le previsioni, meno gente di domenica ma più di quella dello scorso anno. Ancora gruppi di maschere, maschere isolate, qualche coppia di “Pastor e Pacchiana” accompagnati dalle rispettive famiglie. Il clou della giornata è stato l’evento organizzato dall’associazione “L’allegra Cumpagnija” che, sul sagrato della Chiesa dei Morti, ha danzato e cantato canzoni nella tradizione garganica davanti a tanta gente che ha assistito oltre che allo spettacolo programmato, anche all’altra meritevole iniziativa del conferimento a Rosetta Donnano di una targa di riconoscimento speciale “per aver promosso il carnevale sannicandrese per vari ventenni”. Infatti, i più anziani ricordano che Rosetta, sannicandrese doc, suonava la fisarmonica ed ogni carnevale con tantissima gente rallegrava le nostre strade con musica e canti. Tutto questo è continuato anche quando si è trasferita a San Severo ed è stata sempre presente al nostro carnevale con la sua fisarmonica e la sua compagnia composta anche da tanti sanseveresi. Un grazie a questa donna che deve essere esempio per tutti di legame alla propria terra e, soprattutto, alle tradizioni che non devono mai essere dimenticate.

PASTORE E PACCHIANA, LA TRADIZIONE CONTINUA

È sempre bello, durante i giorni del Carnevale sannicandrese, incontrare per le strade della nostra città tante coppie con i costumi del Pastore e della Pacchiana che, a distanza ormai di anni, mantengono inalterato il loro fascino ed il loro profondo legame con tutto il territorio. Le ciabatte di cuoio, la panettiera, il bastone del Pastore e la “vunnedda” e gli ori della Pacchiana sono radicati nella cultura di San Nicandro Garganico e ne rappresentano un forte motivo di orgoglio. La festa e l’allegria che suscitano questi costumi è contagiosa con tutti i significati storici che portano con sé le coppie durante le visite ai parenti ed il dono dei confetti.

Almeno una volta nella vita bisognerebbe indossare questi costumi, segno di una tradizione ancora viva e capace di riaccendere sentimenti veri in tutti i sannicandresi.

G.M.

E SE PARTISSE UN PROGETTO DI “CITTA’ PULITA”?

Sembra che la prima sanzione per aver gettato a terra un mozzicone di sigaretta sia stata irrogata ad un giovane di Bari con la multa di 300 euro. Il giovane barese è stato “pizzicato” dalla polizia municipale mentre abbandonava la sigaretta per terra. Sembrava impossibile una sanzione per tale tipo di “reato”, ma la realtà è stata l’applicazione precisa della normativa. Insomma Bari è stata la prima città ad applicare la normativa vigente. Se lo facessero tutte le città, cosa succederebbe? Intanto la legge c’è e bisogna applicarla. Però, pare che una campagna di sensibilizzazione sarebbe opportuna anche per la San Nicandro, una campagna che rientri in un progetto di “città pulita” accompagnata anche posacenere da posizionarsi nelle strade cittadine insieme anche a cestini portarifiuti ed a contenitori per la raccolta di escrementi dei cani.

FILM SINDACO PESCATORE: LA PROVINCIA RINGRAZIA LA FONDAZIONE VASSALLO

Il film “Il Sindaco Pescatore”, in onda OGGI lunedì 8 febbraio su Rai Uno, narra la storia e l’operato di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica barbaramente ucciso il 5 settembre 2010, mentre rincasava.  “Angelo Vassallo – commenta il Vice Presidente della Provincia, Rosario Cusmai – era un grande uomo ed amministratore intento a difendere il suo territorio e l’ambiente, che tutti ricordano come un eroe, colui che si trasformò da pescatore in sindaco, rimanendo sempre se stesso: un uomo onesto. Credo che sia un esempio per tutti noi, che siamo impegnati in politica. La fitta collaborazione con l’amico Dario Vassallo, intensificata in occasione del No Triv, proseguirà e si estenderà anche in futuro in altri ambiti. Credo che la Fondazione Vassallo – Sindaco Pescatore, stia facendo davvero un ottimo lavoro”.

Il film, diretto da Maurizio Zaccaro ed interpretato da Sergio Castellitto si basa sul libro omonimo, scritto da Dario Vassallo, fratello dello scomparso Angelo e Nello Governato. “Il film per Angelo – spiega Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore – vuole essere un omaggio a chi si è impegnato fino alla morte per cambiare il destino di un territorio e del proprio Paese. È dedicato a Lorenzo Rago, il sindaco di Battipaglia scomparso nel buio di una fredda notte invernale del ‘53, nel pieno delle sue funzioni, e a Marcello Torre, il sindaco di Pagani ucciso dalla camorra l’11 dicembre 1980. Lorenzo, Marcello ed Angelo sono stati tre sindaci che hanno provato a trasformare il territorio della provincia di Salerno da terra di briganti a terra di legalità e di uomini onesti. Questi tre sindaci vestiti dalla volontà del popolo ci hanno insegnato che al di là della linea che congiunge il mare con il cielo ci sono i sogni: il nostro è che si possa costruire un Paese migliore, dove regni la legalità e l’onestà.”

L’ITALIA DEL TURISMO RIPARTE

La domanda turistica mondiale continua a crescere del 5 per cento l’anno, soprattutto grazie alle economie emergenti, e privilegia prima le destinazioni domestiche, poi i paesi stranieri di prossimità all’interno delle macro-regioni continentali e, infine, per un importantissimo 20 per cento, i viaggi intercontinentali (120 milioni di cinesi hanno viaggiato all’estero nel 2015). Una delle destinazioni obbligate (“almeno una volta nella vita”) dei viaggi intercontinentali è certamente l’Italia, ma non tutta. In cima ai desideri dei nuovi turisti mondiali c’è Roma, poi le altre città storiche, ma anche le esperienze uniche che solo nel nostro paese si possono trovare e vivere. Tutto ciò, però, non riguarda molti dei nostri prodotti “maturi” (come terme, balneare o neve), sempre meno in grado di attrarre ospiti stranieri, meno che mai da altri continenti.
L’Europa in questo quadro continua a rappresentare per l’Italia il bacino di domanda estera più importante, anche se non ha più le potenzialità di crescita quantitativa di un tempo o che adesso mostrano le “economie emergenti”.
Certo, alcuni paesi – in particolare dell’Est Europa – cresceranno in termini di domanda di viaggi all’estero; a loro va però riservata una attenzione specifica, molto mirata alla esaltazione dello stile di vita italiano, che là risulta eccezionalmente apprezzato. Per quanto riguarda poi la domanda italiana di viaggi, il massimo assoluto del 2008 (107 milioni di vacanze) ha lasciato il posto a un tonfo ininterrotto di sette anni, che ha trovato solo nel 2015 i primi segnali di controtendenza, molto evidenti in particolare per le vacanze natalizie e l’Epifania (dati Federalberghi), e nelle previsioni di vacanza 2016 (il 42 per cento degli italiani “non vi rinunceranno” – dati Coop). Il mercato turistico domestico, che per decenni aveva rappresentato la grande forza delle nostre imprese esperte in fidelizzazione, sembra aver compiuto la propria parabola: sempre meno turismo di massa, sempre più una “massa di nicchie”.

Dal lato dell’offerta italiana l’esigenza di diversificazione e di innovazione di prodotto è fortissima, nel momento in cui è difficile e costoso scoprire e lanciare nuove destinazioni, molto più efficace è seguire le innovazioni dei gusti, delle passioni, delle tribù di turisti, anche mediante gli immancabili canali specializzati.
L’unica “nuova frontiera” turistica che ci resta da esplorare e valorizzare è l’Italia di mezzo, quella della natura tutelata, della media montagna, dell’agricoltura di qualità, dei territori dotati di grande e irripetibile identità (come i Gal – gruppo di azione locali – della nuova programmazione europea). E in ogni caso non è ancora stata aperta quella “fabbrica del prodotto” che rappresentava uno dei punti qualificanti del piano strategico nazionale “Italia 2020”. Anche dal lato dell’offerta tradizionale si assiste a un fenomeno di saturazione e “maturità”: per la ricettività alberghiera il minimo storico degli esercizi è già stato toccato (dai 42mila negli anni Ottanta siamo passati ai 33mila di oggi), ed è in atto un processo di riqualificazione che ne spinge verso l’alto le categorie e in prospettiva anche la redditività. L’intermediazione invece è in continua riduzione, sia per quanto riguarda i tour operator (ormai meno di 300) che per le agenzie di viaggi (se ne stimano 8.500 attive) e i loro network (dimezzatisi in cinque anni), alla ricerca di una sempre più spinta digitalizzazione.
Proprio da quel lato vengono le novità più rilevanti, variamente definite come turismo “disruptive” o “sharing economy”. Novità che stanno spazzando come una ventata tutto il mercato, creando un nuovo arcipelago di offerta “non convenzionale”, spesso né imprenditoriale né trasparente in termini giuridici e fiscali.
Ovviamente gli attori “tradizionali” del turismo gridano alla concorrenza sleale o illegale, ma non c’è dubbio che le novità e i vantaggi sono stati accolti bene dalla domanda, che apprezza soprattutto la facilità e la convenienza di acquisto, chiudendo un occhio sulle regole e le tutele. I nuovi soggetti peraltro quasi mai contribuiscono con fiscalità e occupazione all’economia turistica italiana. Non solo per questo motivo, ma anche per i processi di terziarizzazione delle imprese alla ricerca di costi e rigidità sempre minori, le conseguenze sul mercato del lavoro nel turismo sono di segno molteplice. Mentre i dati faticano a seguire e descrivere la realtà, tutti i segnali dicono che di lavoro nel turismo ce n’è sempre di più, ma sempre meno stabile, annuale, a pieno tempo, regolare. Gli strumenti della flessibilità sono infatti al massimo livello di utilizzo proprio nel turismo: dal turn over forzato al part time, dal lavoro intermittente e “a chiamata”, fino alla diffusione dilagante dei voucher. E quindi l’unica prospettiva certa è rappresentata dall’incertezza. Ma, a differenza di altri campi e settori, nel turismo è una incertezza ricca di prospettive e di speranza.

Stefano Landi

GLI UNIVERSITARI, CARRO PER LA CULTURA E L’AMBIENTE

Bella iniziativa anche dal punto di vista culturale da parte degli universitari di San Nicandro capitanati dal loro principe Cunculus. Un carro armato attorniato da tantissimi soldati. Tema quello della cultura con la richiesta all’amministrazione comunale dell’apertura della biblioteca chiusa senza sapere quando potrà essere utilizzata dai tanti studenti, anche universitari, che ora saranno costretti a fare le loro ricerche altrove. Altro tema è stato quello ambientale come le trivellazione del mar Adriatico e, in maniera specifica, dello spazio di mare vicino alle isole Tremiti con la richiesta di fermare questo scempio che può solo causare danni all’ambiente. D’altronde gli universitari non potevano non denunciare la carenza di fare cultura a San Nicandro e il carro da loro presentato lo fa capire in modo inequivocabile.

LEONARDO DA VINCI AL CARNEVALE DI SAN NICANDRO

L’uomo vitruviano, la Gioconda e la Venere di Leonardo da Vinci con la compagnia “I Sopravvissuti” hanno dato vita ad un carro in cui si leggeva la cultura come mezzo di comunicazione sociale . Una bella scenografia dell’uomo di Leonardo, della Venere che viene fuori da una conchiglia e dalla Gioconda senza viso per dare la possibilità a tutti quelli che si avvicinavano a fare la foto ricordo del carnevale 2016. Un’idea che ha messo la cultura in primo piano con l’idea della fotografia. I Sopravvissuti hanno voluto dare il loro contributo alla manifestazione carnevalesca in modo originale riuscendo a raggiungere l’obiettivo voluto anche per la cura dei particolari che hanno impreziosito il loro lavoro.

CARRO DI CARNEVALE CONTRO LA GUERRA

Un carro con tanta musica e tantissimi figuranti all’insegna del “no” alla guerra. Punk e vestiti dell’epoca che ha contraddistinto lo slogan “Fate l’amore e non la guerra”. Tanti bambini come segnale del futuro che non vuole conflitti e che preferisce mettere fiori nei cannoni e non proiettili assassini. Una musica impeccabile con un dj d’eccezione che magnificava il tema proposto. Tutti a ballare con un coinvolgimento collettivo e con la voglia di condividere una iniziativa che affascina sempre e tutte le età. Tanti coriandoli e un buon bicchiere di vino anche per sfidare la temperatura che, con l’approssimarsi della sera, diventava sempre più fresca. Insomma un carro che ha visti partecipi tutte le classi d’età, dai bambini a quelli che avevano già superanti gli “anta”.

CARNEVALE 2016, L’INIZIO DI UN RITORNO ALLA FESTA?

Inaspettatamente il primo giorno di carnevale ha superato ogni previsione. Si è visto un risveglio collettivo, come non si vedeva da qualche anno, anche grazie alle sollecitazioni pervenute dagli organi di informazione, dall’associazione Pro Loco e dal desiderio di un ritorno in prima fila tra le manifestazioni carnevalesche del territorio. A prima vista sembra che della antiche forme tradizionali del passato sia rimasta solo “U Cunc’rtin” con il Gruppo Folk Sannicandrese in quanto non si è visto un numero elevato di “Pastor e Pacchiane” in giro. Sono tornate forme più moderne come automezzi trasformati in carri allegorici con un elevato numero di partecipanti al seguito al ritmo di musica brasiliana. Lunghi trenini per coinvolgere gli spettatori che hanno assistito alla sfilata, tanti coriandoli e tanto divertimento per tutti. Tutto poi si è spostato in piazza 4 Novembre e presso la “sede” della Pro loco di Corso Garibaldi ove molte maschere si sono fatte fotografare per il concorso riservato alle varie categorie del programma della festa. Insomma un inizio di Carnevale che lascia ben sperare per gli altri due giorni che rimangono prima delle Ceneri.

PUGLIA, LA BEFFA DEI RICERCATORI: VINCONO IL CONCORSO MA VENGONO PRESI ALTRI

Partecipano a un bando regionale destinato ai ricercatori pugliesi precari e propongono il loro progetto. La loro idea viene selezionata da una commissione nazionale e vince il concorso. Ma non c’è nessun premio in palio per loro. Anzi. I progetti migliori ottengono un finanziamento da 26 milioni di euro che consente ai quattro atenei pugliesi di assumere tramite concorso 170 ricercatori. La beffa, però, è che i nuovi assunti, con contratto triennale da 150mila euro, non saranno gli autori del progetto. È il pasticcio del concorso ‘Future in Research’, destinato alle “eccellenze della ricerca pugliese”, bandito a dicembre 2013 dall’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione. In ballo ci sono 26 milioni del Fondo europeo per lo sviluppo e la coesione per favorire il “ricambio generazionale” nelle università pugliesi, che così potranno assumere 170 ricercatori a tempo determinato. I partecipanti al bando sono tenuti a indicare nel progetto “un unico dipartimento universitario per le attività di ricerca”. A ottobre 2014, dopo una selezione fatta da una commissione con docenti provenienti da tutta Italia, viene pubblicata la graduatoria regionale. Si passa così alla seconda fase dove nulla è scontato. “Anche perché – racconta Antonio Giampietro, uno dei ricercatori beffati – al momento del bando ci avevano fatto firmare una rinuncia ai diritti economici sull’idea e chi è precario purtroppo firma pur di partecipare”. La Regione rilascia ai dipartimenti indicati delle quattro università pugliesi (80 posti soltanto a Bari) le idee migliori su cui bandire, a fine 2015, il concorso per reclutare i ricercatori. Un concorso per titoli e pubblicazioni, però, nazionale a cui si presentano precari da tutta Italia. “Succede che ogni commissione d’esame stabilisce i criteri di selezione – spiega Giampietro, ricercatore di letteratura italiana contemporanea – senza dare in molti casi un maggior punteggio a chi aveva vinto il progetto. Io mi sono trovato a competere con altri sette ricercatori tutti più grandi di me dagli 8 ai 13 anni con una carriera più lunga e più pubblicazioni. Così mi sono trovato nella situazione di aver passato una selezione senza vincere nulla: abbiamo regalato le nostre idee e 150mila euro a qualcun altro.
Intanto continuo a lavorare gratis, cerco di arrangiarmi con contrattini esterni perché se una commissione nazionale mi ha detto che ho delle idee buone e che sono capace di fare il ricercatore ne vale la pena”.Come lui sono in tanti i ricercatori beffati. “È finita così per quasi il 30 per cento dei partecipanti” fa i conti Giampietro. “Vale così poco la paternità di un’idea?”, si chiedono ora gli esclusi. (larepubblica)
Francesca Russi