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“NOI CON SALVINI” INVITA IL SINDACO A PULIRE INSIEME LA CITTA’

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In qualità di Segretario NcS e cittadino, residente a Sannicandro Garganico, stufo ormai di fare appelli invano ai “Politici ” che dicono di rappresentare i cittadini, ma fanno tutt’altro, chiedo per l’ennesima volta al primo cittadino Gualano Piero Paolo, di prendersi le sue responsabilità, in merito allo scempio che viviamo quotidianamente nella nostra Città. Ormai Sannicandro è diventata una discarica, molti i quartieri interessati – zona Tarantone, zona C/12, strada per San Giuseppe e ancora tante altre.

Mi chiedo come cittadino, se può essere normale una situazione del genere; tutto ciò che dovrebbe essere ordinario, lo avete fatto diventare straordinario e, visto che tutto è diventato straordinario, fareste cosa ancora più straordinaria, (e scusate il gioco di parole), di venire a pulire con il sottoscritto, al posto di stare in Comune a pettinare le bambole.

Avevo promesso di non fare più appelli, per questa volta faccio un eccezione, dopo di che si agirà di conseguenza, facendo petizioni e quant’altro.

Antonio Berardi – Segretario (Noi con Salvini)

VENTI ANNI FA MORIVA MADRE TERESA DI CALCUTTA

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Agnes Gonxhe Bojaxhiu, nata nell’attuale Macedonia da una famiglia albanese, a 18 anni concretizzò il suo desiderio di diventare suora missionaria ed entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo giunse in India. Nel 1931 emise i primi voti, prendendo il nuovo nome di suor Maria Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegnò storia e geografia alle allieve del collegio di Entally, nella zona orientale di Calcutta. Il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la “seconda chiamata”: Dio voleva che fondasse una nuova congregazione. Il 16 agosto 1948 uscì quindi dal collegio per condividere la vita dei più poveri tra i poveri. Il suo nome è diventato sinonimo di una carità sincera e disinteressata, vissuta direttamente e insegnata a tutti. Dal primo gruppo di giovani che la seguirono sorse la congregazione delle Missionarie della Carità, poi espanse in quasi tutto il mondo. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. È stata beatificata da san Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 ed infine canonizzata da Papa Francesco domenica 4 settembre 2016.

Ecco una sua citazione:

L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA’ IL BENE
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO ED ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA IL MEGLIO DI TE.

TRA TORRE MILETO E FOCE VARANO AVVISTATA “IL BOTTONE BLU”

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Avvistata quest’anno anche nel mare del Gargano il “bottone blu”, una piccola medusa che vive solitamente nei mari più caldi. Le segnalazioni della sua presenze sono state fatte da bagnanti tra Torre Mileto e Foce Varano ed anche a Calenella. Sarà stato il grande caldo di alcuni giorni d’estate a far avvistare la medusa che, normalmente vive tra 1,4 e 28,7 gradi Celsius. Le meduse, però, non decidono dove spostarsi a seconda dell’habitat più favorevole e vengono spinte dalle correnti e, dove l’ambiente non è favorevole, muoiono. L’innalzamento della temperatura del mare fa in modo che sempre più spesso troviamo nelle nostre acque specie prima meno comuni.  Sono degli esemplari molto piccoli, che variano tra i 0,5 ai 2 cm, di un colore blu brillante, con il corpo centrale molto simile all’iride di un occhio, e sono dotate di tentacoli sottilissimi e ramificati. I piccoli tentacoli non sono urticanti. Si tratta, appunto, di “porpita porpita”, più comunemente conosciuta come “bottone blu” per il suo aspetto e colore caratteristico.

MEDITERRANEA APULIA FESTIVAL

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Si terrà, giovedì 7 settembre alle ore 11.30 presso la Sala della Ruota di Palazzo Dogana, la conferenza stampa di presentazione del “Mediterranea Apulia Festival” Scienza e Cultura del Territorio che si terrà nei giorni 15-16 e 17 settembre 2017 in provincia di Foggia, è organizzata dall’AMMI di Foggia (Presidente Dott.ssa Maria Teresa Vassalli) e dal Rotary Club di Lucera ed club per Unesco di Alberona (Presidente dott.ssa Orfina Scrocco) in collaborazione con i Rotary Club di Foggia. Sulla base di una consolidata sinergia esistente fra le istituzioni che hanno concorso all’organizzazione scientifica dell’evento, Università di Foggia, SIAN ASL e CREA, questo convegno tende a coniugare il rigore delle evidenze scientifiche sui benefici della dieta mediterranea con l’esigenza di promuovere una corretta informazione su stili alimentari sani. Data la rilevanza della tematica trattata, l’evento ha avuto anche il patrocinio dell’Università di Firenze, delle istituzioni locali e di diverse associazioni di categoria, oltre a quello delle istituzioni coinvolte.

La prima giornata del Convegno si svolgerà Il 15 SETTEMBRE a Foggia presso la Sala Convegni del Palazzo Dogana della Provincia e l’argomento trattato sarà: “Nuove evidenze sulla Dieta Mediterranea”. Dopo i saluti  di benvenuto del Presidente dell’AMMI dott.ssa Maria Teresa Vassalli ed i saluti delle autorità,  sono previsti gli  interventi del Dott. Michele Panunzio Direttore del SIAN ASL Foggia, su “Aggiornamento nelle evidenze scientifiche sui benefici della dieta mediterranea”; del  Prof. Giuseppe Cibelli, Direttore della Cattedra di Fisiologia UNIFG su “La corretta alimentazione nello sportivo: i benefici della dieta mediterranea”; della Dott.ssa Marida Episcopo, Dirigente ufficio Scolastico Territoriale–Foggia. Su “Programmi di educazione nutrizionale nelle scuole primarie e secondarie”; del Prof. Guglielmo Bonaccorsi, Università di Firenze, su “La sostenibilità della dieta mediterranea, tra leggenda e verità”; della Dott.ssa Enza Paola Cela, Dirigente psicologo del SIAN ASL Foggia su “I Sian e la promozione della dieta mediterranea: Esperienze a confronto”. Alle 17.00 presso il Chiostro di Santa Chiara si terrà un Talk su “Cosa e come mangiamo ” modera il dott. Filippo Santigliano (Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno). Alle ore 20.00 presso il Chiostro di Santa Chiara si terrà l’esibizione del quartetto di sassofoni “FIATO SPRECATO” organizzato del Prof. Luciano Natale

Il 16 SETTEMBRE a LUCERA, presso la Biblioteca comunale, si terrà il convegno scientifico “Il Grano: risorsa identitaria della Capitanata” Modera: Cristina Giannetti (giornalista Ufficio stampa CREA) Dopo i saluti di benvenuto del Presidente del Rotary club di Lucera, dott.ssa Orfina Scrocco, e delle autorità, seguiranno le relazioni della  Prof. Zina Flagella, Coordinatore CdLM in Scienze degli Alimenti e nutrizione umana UNIFG) su “Confronto fra genotipi antichi e moderni di frumento in relazione alla composizione del glutine”; del Dott. Pasquale De Vita CREA CER su “Strategie agronomiche e genetiche per lo sviluppo di prodotti a base di  cereali ad alto valore nutrizionale; della prof Stefania Ruggeri, CREA-  Università  Tor Vergata) su “ Gli alimenti gluten free: fanno  bene, fanno  dimagrire ?  Le evidenze scientifiche”; della dott.ssa Lucilla Titta, Istituto Europeo di Oncologia su “Aderenza alla Dieta Mediterranea nella prevenzione oncologica”; del Dott. Stefano Lorenzetti, Istituto Superiore di Sanità su “Interferenti endocrini ed altri contaminanti della filiera agro alimentare. Alle 17.30 presso il Circolo Unione si terrà il Talk aperto alla popolazione: “La disinformazione alimentare: tanti messaggi quali verità?” Modera: Cristina Giannetti (giornalista Ufficio Stampa CREA). Alle 19.30 al Teatro Garibaldi ci sarà un Aperitivo in musica.

Il 17 SETTEMBRE la manifestazione si terrà ad ALBERONA. Dopo i saluti di benvenuto del Presidente del Club Unesco di Alberona, dott.ssa Orfina Scrocco, e delle autorità, ci sarà l’intervento della prof.ssa Maria Rosaria Corbo sul nuovo Corso di laurea in “Scienze Gastronomiche” dell’Università degli Studi di Foggia ed a seguire una Gara di cucina: Il “Piatto della Domenica: ricette del territorio tra tradizione e nutrizione” con presentazione dei piatti in gara a giuria e pubblico e successiva premiazione da parte di una Giuria presieduta da Monica Setta.

Infine ci sarà una Conversazione con i rappresentanti delle Associazioni “Boy-Scout”, CAI, Associazioni sportive locali. Riconoscimenti e Premiazioni. A partire dalle 18.00 ci saranno canti e balli popolari nelle piazzette e nelle vie del Borgo.

VIDEOSORVEGLIANZA A SAN NICANDRO, E’ VALIDO STRUMENTO DI PREVENZIONE?

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Ormai si sa che l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza come strumento di prevenzione e di deterrenza in ambito urbano ha conosciuto un grosso sviluppo. In molti casi i risultati della presenza di telecamere possono comportare azioni delle Forze dell’Ordine che sono risalite rapidamente agli autori di episodi di danneggiamento, furti, ecc. Insomma può fare molto per la tutela del nostro territorio.

Dagli studi e ricerche effettuate da alcuni Comuni del Nord Italia, questi hanno dimostrato che i video raccolti dalle telecamere urbane possano essere una preziosa risorsa se utilizzati correttamente e in rispetto della privacy per la sicurezza e la salvaguardia degli individui. Costituiscono una enorme fonte di informazioni come supporto alle indagini, possono fornire utile materiale processuale, e possono quindi costituire un deterrente per azione criminose.

Molti cittadini lamentano che il fatto che, pur in presenza della videosorveglianza nella nostra cittadina, essa non viene usata per comminare delle multa per divieti di sosta selvaggi. Purtroppo, le immagini riprese con la videosorveglianza non sono utilizzabili per irrogare sanzioni amministrative, ma solo per inviare il vigile sul posto a contestare l’infrazione. Così si legge nello schema di regolamento sulla videosorveglianza, inserito in appendice alle Linee Guida per i comuni in materia di videosorveglianza, redatte dall’Anci, in collaborazione con il Garante della privacy.

Sta di fatto che questo strumento è validissimo per la prevenzione però, nel caso di San Nicandro, poco si conosce del suo utilizzo e, soprattutto, se tutto il sistema cittadino sia funzionante o meno.

RENZO ARBORE A CERIGNOLA CON L’ORCHESTRA ITALIANA

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Nel tour 2017 di Renzo Arbore è prevista una tappa in provincia di Foggia, sua terra natale. Infatti sabato 9 settembre terrà un concerto con l’orchestra Italiana a Cerignola in occasione della festa della Madonna di Ripalta. Un concerto da non perdere perché Arbore, con ironia e delicatezza, sa come scatenare il suo pubblico. Lo ha fatto ovunque nel mondo con l’Orchestra Italiana e continua ancora oggi a coinvolgere le generazioni dei padri e quelle dei figli. Tre ore di spettacolo con una scaletta del concerto che coniuga il nuovo e l’antico suono di Napoli. Un appuntamento imperdibile.

CHIESA SAN BIAGIO, VESTIZIONE DI 11 CONFRATELLI DI MARIA SS DELLA CINTURA

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Ieri sera, durante la messa serale, il parroco della Chiesa di San Biagio, don Peppino D’Anello, ha proceduto alla vestizione di 11 confratelli della Confraternita di Maria SS della Cintura. Era presente anche il decano della Confraternita Carmine Maccarone.

Una bella ed intensa cerimonia davanti ai tantissimi fedeli ai quali Don Peppino ha spiegato come la veste indossata è il segno di riconoscimento di qualcosa di nuovo, il segno della scelta di una ulteriore nuova più perfetta dignità di vita cristiana, con cui arricchire il nostro modo di essere cristiani. Si tratta di una scelta con la quale si accetta l’impegno di perseguire gli scopi della comunità in cui si è decisi di entrare. Come ha ricordato il parroco, la cintura, nel mondo romano, indicava un legame di sottomissione che comportava una protezione da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. La coroncina da recitarsi quotidianamente dai “cinturati” viene interpretata come l’umanità di Cristo che si è sacrificato per gli uomini.

NEW IMPORTANTE PER GLI AUTOMOBILISTI, BOLLO AUTO IN PRESCRIZION E DOPO 36 MESI

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Attenzione ai tempi di prescrizione del bollo auto. È questo il suggerimento che l’Adoc Foggia rivolge a tutti i consumatori alla luce dell’ultima sentenza della Corte di Cassazione. “Con la sentenza 20425/2017 la Cassazione, ha infatti confermato che il bollo si prescrive dopo 36 mesi. In questo modo è stato esteso alla tassa di circolazione la pronuncia delle Sezioni unite (sentenza 23397/2016), la stessa che escludeva il termine di prescrizione decennale per l’ingiunzione delle cartelle di pagamento relative a contributi previdenziali”, scrive Adoc Foggia che precisa: “In altri termini va considerata illegittima una cartella di pagamento notificata dopo 3 anni: questi sono calcolati a partire dal1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento della tassa automobilistica faceva riferimento. In pratica per bolli relativi all’anno 2015 la prescrizione scatta il 31 dicembre del 2018: cartelle esattoriali recapitate successivamente a questa data sono quindi fuori legge e impugnabili dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale entro 2 mesi dalla loro comunicazione”. Per informazione, orientamento e consulenza ci si può rivolgere alla sede di Foggia dell’Adoc (via Fiume 38-40), ogni martedì dalle 16 alle 18.30.

SUI MIGRANTI IL SUCCESSO E’ A META’

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A partire dal 2014, l’Italia è stata meta di un flusso di profughi, giunti prevalentemente via mare dalle coste libiche, nettamente più cospicuo di quello registrato in passato: circa 170 mila nel 2014, 154 mila nel 2015 e 181 mila nel 2016. Lo straniero che presenta la domanda d’asilo in Italia ha diritto, in base alla normativa europea, all’accoglienza fino a che sulla domanda non sia stata adottata una decisione. In Italia, il costo dell’accoglienza è di circa 35 euro al giorno pro capite.

Il regolamento di Dublino assegna in genere l’onere dell’accoglienza allo stato membro di primo ingresso e penalizza quindi gli stati che, come l’Italia, hanno frontiere esterne direttamente esposte al flusso. Per evitare che questi stati favoriscano movimenti secondari clandestini dei profughi verso altri stati membri, l’Unione Europea ha imposto quindi la creazione di centri di identificazione in cui operano funzionari Ue, attenti che ogni profugo sia registrato nel paese di sbarco. In questo modo, nel 2016, il numero delle domande di asilo presentate in Italia è cresciuto decisamente (circa 123 mila, quasi il doppio di quelle presentate nel 2014). Con esso sono aumentati anche il tempo medio di attesa della decisione sulla domanda (arrivato a circa un anno per ogni grado di decisione) e gli oneri per lo stato: e anche nel caso in cui i richiedenti asilo del 2016 si accontentassero della decisione di primo grado, il costo complessivo per la loro accoglienza supererebbe il miliardo e mezzo di euro. D’altra parte, l’esame delle domande non produce affatto una decimazione dei richiedenti: il tasso di accoglimento ha superato il 60 per cento nel 2014, e si è attestato intorno al 40 per cento nel 2015 e nel 2016.

Se gli oneri per l’erario sono principalmente dovuti al protrarsi della procedura di esame della domanda, il politico intelligente dovrebbe chiedersi se non sia opportuno accordare da subito un permesso di soggiorno a tutti coloro che sbarcano (o almeno a quanti si adoperano per partecipare a corsi di lingua e di formazione), autorizzandoli a entrare legalmente nel mercato del lavoro. Di un regime analogo fruiscono per legge i cittadini Ue, e di fatto i cittadini di paesi extra-UE che, entrati per turismo, si trattengono in Italia lavorando, in attesa di beneficiare di una sanatoria o di un nulla-osta al lavoro nell’ambito del decreto flussi. A favore di una linea di maggior apertura militerebbero, tra le altre, le considerazioni svolte da Tito Boeri anche se il presidente dell’Inps non ha ovviamente fatto una proposta come quella indicata qui sopra, ma si è limitato a sollecitare meccanismi che permettano di allargare il numero degli immigrati regolari.

Le istituzioni italiane ed europee, però, sembrano sorde a questi argomenti e continuano ad additare come minaccia intollerabile per il cittadino europeo i cosiddetti migranti economici – quelli, cioè, destinati a veder rigettata la richiesta d’asilo. L’unica via per la riduzione dei costi resta allora la riduzione del flusso di profughi. Per non porsi esplicitamente in contrasto con gli appelli di Papa Francesco, la strategia viene presentata come se avesse un solo obiettivo: contrastare i trafficanti. Si glissa sul fatto che i trafficanti operano solo perché gli Stati membri Ue non hanno offerto ai profughi alcun corridoio umanitario alternativo.

Nelle ultime settimane, il governo italiano, col plauso della Ue, ha sostanzialmente vietato alle Ong che cooperavano al salvataggio in mare dei profughi di spingersi troppo a ridosso delle coste libiche e ha rafforzato gli strumenti in mano all’autorità di Tripoli per controllare partenze dalla costa libica e soccorsi in mare nelle proprie acque territoriali (e non solo). Il risultato esalta i nostri governanti: a fronte di un aumento di quasi il 20 per cento degli sbarchi nei primi sei mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, il flusso si è praticamente arrestato nell’ultimo mese: dai 21 mila arrivi dell’agosto 2016 si è scesi ai 3 mila circa dell’agosto 2017. La guardia costiera dell’autorità di Tripoli, sostenuta tecnicamente dall’Italia, ha riportato in Libia la maggior parte di quelli che erano comunque riusciti a imbarcarsi, non esitando a minacciare con le armi le navi delle Ong che risultassero di intralcio.

Molto meno esaltante è però il quadro dal punto di vista del diritto. La diminuzione del flusso non è infatti selettiva: colpisce nello stesso modo i titolari del diritto d’asilo e i migranti economici. Gloriarsene equivale a riconoscere che al diritto d’asilo l’Italia e la Ue non sono minimamente interessate. Affermare poi che in questo modo si riducono drasticamente anche i naufragi non tiene conto dei rischi per la vita a cui gli stranieri respinti – quanto meno quelli che avrebbero visto riconosciuto il diritto alla protezione – saranno restituiti.

Si ovvierà a questo spostando in Africa l’esame delle domande di asilo e lasciando che i soli titolari del diritto alla protezione raggiungano l’Europa? Teoricamente, è possibile. Ma è assai improbabile che la Ue possa garantire allo stesso tempo procedure di riconoscimento rapide ed eque in Africa se non riesce a farlo sul proprio territorio.

Sergio Briguglio

ANCORA SEMAFORO ROSSO PER LA NOMINA DEL PRESIDENTE PARCO GARGANO

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Il Parco Nazionale del Gargano è ancora senza Presidente. Da febbraio scorso ancora semaforo rosso sulla nomina che spetta al Ministero dell’Ambiente d’intesa con il Presidente della Regione Puglia. Per districare la matassa nomina c’è da fare appello solo alla politica. Infatti potrebbe essere riconfermato l’ex Presidente Stefano Pecorella più vicino al centrodestra, ma c’è anche Raffaele Vigilante, ambientalista e preferito dal Movimento No-Triv ed, infine Giovanni Maggiano vicino al centrista Angelo Cera. Nella individuazione del nome del Presidente gioca la variabile del nuovo direttore da nominare e, poiché i rapporti tra Regione Puglia e Ministero dell’Ambiente non sono idilliaci, tutto lascia intendere in una mediazione tra le due istituzioni per l’indicazione delle due figure (Presidente e Direttore).

FORZA ITALIA SULLA VICENDA MIGRANTI A SAN NICANDRO

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Il 1° agosto scorso si richiedeva alla Prefettura di Foggia la visione dei documenti presentati dal Consorzio Matrix per l’accoglienza dei cittadini stranieri nell’immobile di Via Gramsci di San Nicandro Garganico. Dopo 10 giorni il Prefetto comunica che si sta completando la verifica della documentazione attestante l’idoneità dello stabile sito in Via Gramsci ed, ultimata tale attività istruttoria, potranno essere visionati gli atti richiesti previo versamento delle spese di riproduzione.

Visionando il sito istituzionale della Prefettura si è constatato che, con verbale n. 7 del 15 luglio 2017, la commissione preposta ha stilato una graduatoria provvisoria ed il Consorzio Matrix ha messo a disposizione m. 25 posti nel comune di San Nicandro per l’accoglienza di immigrati richiedenti asilo. Abbiamo richiesto la visione dell’offerta tecnica (busta B) valutata dalla commissione prefettizia nella seduta pubblica del 4 luglio 2017 in quanto sul sito istituzionale non sono state pubblicate le certificazioni/attestazioni relative all’immobile di Via Gramsci.

Se non avessimo richiesto l’accesso agli atti pubblici la Prefettura avrebbe completato la verifica della documentazione sull’idoneità dei locali, già valutata in data 4 luglio 2017, con una tempistica che fa insospettire la nostra comunità? Noi siamo positivi e pensiamo bene, ma i sannicandresi la pensano in modo diverso e ci sollecitano a fare luce sull’intera vicenda poiché si ritrovano un sindaco irresponsabile che diceva di non sapere nulla sugli immigrati, mentre la Prefettura comunicava al comune tutte le varie fasi della procedura di gara.

Noi non conosciamo una legge sulla trasparenza (D. Lgs 97/2016), intesa come accessibilità totale sulle attività delle Pubbliche Amministrazioni che dovrebbe favorire il controllo sull’operato delle Istituzioni e pertanto attenderemo i termini previsti per l’ultimazione dell’attività istruttoria sa parte della Prefettura. Certamente le spese richieste ad un consigliere comunale per la visione degli atti pubblici non ci faranno desistere dalla conoscenza di quanto avvenuto nella procedura di gara, anche perché i cittadini vogliono sapere la verità su questa vicenda che si presenta poco chiara, sconcertante e con più di un sospetto.

Gruppo Consiliare di Forza Italia

EDITORIALE DELLA DOMENICA. LA POLITICA COMINCIA A SCOPRIRE LE CARTE

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Come previsto, dopo la pausa estiva è cominciato il tormentone della politica che ci accompagnerà fino a giugno 2018 quando ci saranno le elezioni comunali. Si annuncia la costituzione di nuovi movimenti e liste civiche che vorranno essere presenti alla competizione elettorale e dichiarazioni di partiti che propongono l’identikit del nuovo sindaco e la novità di conoscere in anticipo la squadra di governo cittadino. Insomma comincia pian piano quello che poi diventerà una bagarre collettiva e che coinvolgerà tutti.

Vorrei ricordare un consiglio che normalmente si dà a chi vuole intraprendere una scelta e cioè “prima di correre impara a camminare bene”. Per esempio, il fatto di far conoscere in anticipo la squadra di governo, cioè i possibili futuri assessori, è una operazione trasparenza di metodo e buon governo. Renderla nota rappresenta un segno di correttezza per consentire agli elettori che si recheranno a votare di conoscere prima chi avrà le redini dell’amministrazione e di poter votare con cognizione di causa.

In effetti far conoscere i nomi della nuova giunta che sicuramente verrà composta da persone qualificate dal punto di vista tecnico professionale e che hanno maturata esperienze nei vari settori è una scelta coraggiosa. Infatti, i nuovi assessori non sono sottoposti al rischio di non essere eletti a livello di consiglieri e, se inseriti in lista, bisogna tenere presente quanti voti hanno intercettato con una ipotetica possibilità di essere addirittura esclusi dalla rosa degli eletti. Insomma il giudizio degli elettori è immediato. Poi ancora, i componenti della nuova giunta saranno rappresentativi, anche numericamente, della compagine che uscirà dai risultati elettorali? Le elezioni sono sempre a rischio previsioni in quanto tutto può succedere in cabina ove l’elettore è solo con la sua coscienza e decide come vuole. Quindi, bisogna mettere in conto anche il problema della rappresentatività perché pare inutile pensare che la scelta dei nomi da proporre sia senza vincoli e senza condizionamenti di nessun tipo. Pare, però, evidente che queste considerazioni vengono a cadere se la scelta dei nuovi assessori fosse indirizzata verso persone di sicuro prestigio che, oggettivamente, rappresentano il meglio nei vari settori e sulle quali anche gli avversari politici ne riconoscono le qualità.

Insomma quella di far conoscere in anticipo la squadra di una coalizione è, senza dubbio, un’operazione coraggiosa di trasparenza e di cambiamento ma va strutturata  tenendo conto delle variabili che in politica possono decidere sia sulla tenuta della coalizione, sia degli umori molto spesso instabili dei consiglieri eletti che, di norma, ma non dovrebbe essere così, vivono il loro ruolo come comparse di uno spettacolo farsesco guidato dalle regia di chi ha il potere di mandare tutti a casa concludendo in anticipo l’esperienza amministrativa da cui è risultato vincente.

Il Direttore

ECOTASSA, MESI DECISIVI PER I COMUNI CON BASSA RACCOLTA DIFFERENZIATA

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I prossimi due mesi saranno decisivi per molti comuni pugliesi in ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalla normativa nazionale e regionale e che, per questo, sono tenuti al versamento in misura elevata del tributo speciale per il deposito in discarica (c.d. ‘ecotassa’), il cui peso grava inevitabilmente su cittadini e imprese.  La Regione ha confermato la precedente misura dell’ecotassa a favore dei comuni che, nei mesi di settembre e ottobre 2017, riescano a conseguire un incremento medio di almeno il 5% del livello di raccolta differenziata rispetto a quello raggiunto nel periodo 1/9/2015 – 31/8/2016. Concretamente, con l’intervento legislativo rimarrebbe inalterata, per tali comuni, l’aliquota massima di 15 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferiti in discarica e non troverebbe applicazione, invece, quella di 25,82 euro per tonnellata prevista dalla legge regionale.  A tal fine, i Comuni, oltre ad aver già comunicato la previsione del conseguimento dell’obiettivo al gestore dell’impianto di smaltimento e alla sezione regionale competente, dovranno trasmettere entro il 15 novembre 2017 la documentazione necessaria per la verifica del risultato fissato, versando, in mancanza, l’eventuale conguaglio.
La norma intende quindi sostenere i Comuni che dimostrino di voler invertire la rotta attuando in tempi rapidi misure idonee all’incremento delle percentuali di differenziata, nell’ottica di un contenimento dei costi e di una migliore gestione complessiva del ciclo dei rifiuti.

Si tratta di una importante ed eccezionale misura dettata per i comuni in ritardo nel raggiungimento dei livelli fissati dalla normativa, che difficilmente sarà ripetibile in futuro: la legge statale n. 221/2015, infatti, rende inderogabili, a partire dal 2018, i livelli minimi di raccolta differenziata per tutto il territorio nazionale e impone l’applicazione di una addizionale del 20% a carico dei comuni che non li raggiungano. Pertanto, dal prossimo anno non sarà più possibile intervenire, da parte delle regioni, con meccanismi di mitigazione del tributo o di sostegno in favore dei comuni non virtuosi.

SAN NICANDRO HA MAI PENSATO AI PAT?

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Cheese

Vengono definiti PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) i prodotti agroalimentari e agricoli destinati all’alimentazione umana, caratteristici di un territorio e legati alle produzioni tradizionali locali. I PAT sono alimenti caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione, stagionatura consolidate in un dato territorio da almeno 25 anni e sono inoltre strettamente vincolati a fattori quali la tradizione, il territorio, le materie prime e le tecniche di produzione. Un prodotto agroalimentare può essere insignito del riconoscimento “PAT” dalla Regione qualora vengano accertati i requisiti specifici. La richiesta di riconoscimento può essere avanzata da parte di enti pubblici o privati e deve essere corredata da apposita documentazione storica e tecnica. Non possono rientrare tra i PAT prodotti ai quali siano già stati attribuiti il marchio di tutela DOP o il marchio di origine IGP.

I PAT vengono suddivisi nelle seguenti tipologie di prodotto: bevande analcoliche, distillati e liquori, carni fresche e loro preparazioni, condimenti, formaggi, grassi, prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro).

Per San Nicandro veder riconosciuto i propri prodotti tipici vuol dire fare più attraente il proprio territorio anche per far leva sul potenziale turistico sempre più attenzionato dall’occhio gourmet del turismo contemporaneo, che vede nell’enogastronomia una nuova chiave di lettura per la storia dei territori. Eppure ci sono prodotti sannicandresi da essere valorizzati nell’ambito del recupero e della mappatura delle tradizioni enogastronomiche locali. Diversi prodotti della nostra gastronomia possono essere annoverati tra i PAT: pupurat, lampascioni, salicornia, acquasala, latticini, ricette tipiche, ecc.

L’imprenditoria locale, confortata dal sostegno dell’amministrazione pubblica, può dare un forte contenuto alla grande eredità alimentare tramandata dagli uomini e dalle donne della nostra terra con progetti ambiziosi e importanti di grande respiro per un percorso di San Nicandro verso una Città Slow provinciale.

CACCIA, I VERDI AD EMILIANO PER UNA MORATORIA

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Ecco la lettera che il portavoce dei “Verdi Puglia” ha inviato al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

«Preg.mo Presidente Emiliano,

Con la presente, i Verdi di Puglia, sono a consegnarLe una attenta riflessione sulla necessità che merita una moratoria sulla Caccia. Sono certo che la decisione nel merito non può essere facile, attesa la necessità di contemperare varie e diffuse esigenze. Credo che il buon senso e la maturità dei soggetti interessati, non può che convergere proprio perché una decisione di questo genere porti inevitabilmente ad una salvaguardia di carattere generale. Riteniamo, invece, che chi chiede di posticipare la stagione venatoria o è in cattiva fede o non sa di che cosa parla. La caccia va fermata per almeno due-tre anni! Non è un’affermazione capotica e demagogica ma una ragionevole conseguenza di quel che è accaduto, dal punto di vista climatico, nel nostro paese e nella nostra regione Puglia, nell’anno ancora in corso.

Da un inverno siberiano, durante il quale tutta la Puglia è stata flagellata da temperature rigidissime e da una coltre di neve rimasta per diversi mesi sul terreno, è seguita un’estate torrida di tipo sahariano, con temperature molto alte per un tempo prolungato ed una siccità che dura da oltre tre mesi. A tutto questo, si deve aggiungere la quantità impressionante di incendi boschivi che, anche in puglia, ha colpito alcune aree di notevole rilevanza faunistica, sia in quanto aree protette sia in quanto territorio venatorio.

Qualsiasi persona di buon senso comprenderà che la fauna selvatica ha subito e continua a subire uno shock straordinario riducendone le capacità riproduttive ed alimentari.

In particolare gli uccelli migratori ed i mammiferi hanno visto ridursi drammaticamente i loro habitat trofici e molti esemplari sono deceduti durante gli incendi.

Per queste motivazioni è assolutamente necessario che Lei, quale Presidente della Regione Puglia, soprattutto dopo il parere dell’I.S.P.R.A. in merito alla prossima stagione venatoria, abbia il coraggio di dichiarare una moratoria dell’attività venatoria».

OPERAZIONE “BLACK FIRE” IN PROVINCIA DI FOGGIA

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Legambiente: “Si punti su prevenzione e potenziamento dei controlli, anche aerei, in una provincia fortemente colpita da tombamenti, traffico illecito di rifiuti e incendi”

Plauso di Legambiente Puglia al lavoro della Direzione distrettuale antimafia di Bari e dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari per l’operazione “Black Fire” che, nella giornata di ieri, ha portato al sequestro di un’intera azienda per la gestione dei rifiuti dedita ad attività di smaltimento illecito di diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali, riversati in aree agricole e in siti non autorizzati dove venivano incendiati, che ha interessato la provincia di Foggia.

I rifiuti speciali in balle, per lo più composti da materiale plastico ed indifferenziato, provenienti dalla raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati presso il sito di stoccaggio della società per recupero rifiuti, invece di essere conferiti presso i siti di smaltimento, sarebbero stati trasportati presso siti agricoli e dati immediatamente alle fiamme o trasportati e stoccati per qualche settimana presso capannoni nelle disponibilità degli indagati per poi essere completamente incendiati. Le aree e i siti interessati dagli incendi sono ubicate nei comuni di Foggia, San Severo, Apricena, Serracapriola, Poggio Imperiale e Carpino.

“L’operazione Black Fire – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – dimostra ancora una volta il ruolo dell’imprenditoria deviata nel ciclo illegale dei rifiuti, che resta uno dei settori prediletti dalla criminalità ambientale. Si tratta di un fenomeno diffuso nella provincia di Foggia, uno dei più pericolosi nel danneggiare i territori, la salute dei cittadini e le imprese serie. Secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, nella classifica provinciale dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti nel 2016, a livello nazionale, Foggia si piazza al quinto posto con 146 infrazioni accertate. Chiediamo che si parta da un’attività di prevenzione sino al potenziamento dei controlli in un territorio fortemente colpito da tombamenti, traffico illecito di rifiuti e incendi, anche attraverso un capillare monitoraggio aereo”.

Secondo i dati dell’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, la Puglia è la prima regione per numero di arresti, ben 42, nel ciclo illegale dei rifiuti. Per i reati legati alla malagestione dei rifiuti, la Puglia occupa il secondo posto, con 644 infrazioni accertate, l’11,3% sul totale nazionale, 760 persone denunciate e 294 sequestri effettuati. Sul fronte dei trafficanti di rifiuti, dal 2002 al giugno 2017, nella nostra regione, ci sono state 60 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, circa il 17,3% delle inchieste su tutto il territorio nazionale. Inchieste che hanno portato a 176 ordinanze di custodia cautelare, 420 persone denunciate, e hanno coinvolto 72 aziende con oltre 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti sequestrate.

“A conferma del proficuo lavoro di presidio del territorio e di contrasto alle varie forme di illegalità ambientale, soprattutto sul fronte della gestione illecita dei rifiuti – conclude Tarantini – Legambiente e Libera, lo scorso agosto, hanno assegnato il Premio Ambiente e Legalità alla Capitaneria di Porto di Taranto e al Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza della Regione Puglia, per l’operazione Poseydon che ha portato all’arresto di 14 persone per i nuovi delitti di inquinamento e di disastro ambientale, facendo da battistrada in Italia dopo l’avvento dei reati ambientali tra quelli penali”.

Nel corso dell’anno 2016, gli uomini della Guardia di Finanza del Comando Regionale Puglia hanno sequestrato oltre 15.000 tonnellate di rifiuti industriali, 13 discariche abusive e constatato un’evasione dell’ecotassa per un ammontare complessivo pari a euro 9.500.000.

INDEBITAMENTI DEI COMUNI, SAN NICANDRO AL TOP NEL GARGANO

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Con i dati raccolti dal sito Openpolis, Infodata ha elaborato la mappa relativa all’indebitamento dell’anno 2014 dei comuni italiani. Tali dati riguardano le entrate da prestiti iscritte nei bilanci degli enti.

Si è voluto riportare i dati della nostra cittadina e di quelli limitrofe anche per un confronto degli stessi sul territorio. San Nicandro Garganico fa registrare entrate da prestiti per 943,22 euro pro-capite, San Marco in Lamis per 504,30 euro pro-capite, Cagnano Varano per 4,18 euro pro-capite, San Giovanni Rotondo per 1,24 euro pro-capite, Monte Sant’Angelo per 0,50 euro pro-capite, Peschici per 809,05 euro pro-capite, Vieste per 891,57 euro pro-capite, Vico del Gargano per 7,90 euro pro-capite, Carpino per 551,27 euro pro-capite, Rignano Garganico per 423,14 euro pro-capite, Lesina per 285, 30 euro pro-capite, Poggio Imperiale per 25,15 euro pro-capite.

Come si evince, la “maglia rosa” è sulla spalle del nostro comune. Sia chiaro che i dati non vogliono stilare una classifica dei comuni più o meno virtuosi. Certo che fare ricorso a prestiti, di norma, vuol dire realizzazione di opere pubbliche. Forse, per quanto riguarda la nostra cittadina, vale la vicenda del dissesto. Ma il problema ora può essere un altro e cioè la voglia di ulteriore indebitamento. L’importante è essere in grado di pagare i debiti che andranno ad accumularsi con gli anni.

UN DEGRADO MAI VISTO QUELLO SEGNALATOCI IN QUESTA STRADA DI SAN NICANDRO

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Non è ancora possibile conoscere i dati sulla raccolta differenziata a San Nicandro relativamente al 2017. Infatti, sul sito regionale sono presenti i dati di gennaio e della differenziata di febbraio del corrente anno mentre i dati degli altri comuni garganici sono più o meno aggiornati. Insomma non è dato sapere la percentuale della differenziata a San Nicandro che, a quanto si dice, sembra possa essere inferiore a quello dello scorso anno.

Intanto le strade di San Nicandro non sono affatto pulite senza parlare poi delle immediate periferie. Ne è la prova la foto pubblicata che dimostra il degrado di quella strada (prosecuzione di via Papa Giovanni fino all’incrocio con la provinciale che va a Torre Mileto) in cui si consiglia di non passare anche per il cattivo odore che si avverte. La colpa di tutto questo è principalmente di quelle persone incivili che preferiscono il degrado ad una cittadina più pulita. Un deterrente potrebbe essere quello delle video-trappole proprio per identificare chi usa questo tipo di comportamento. Qualche anno fa è stato adottato questo sistema che qualche frutto lo ha dato. Ora, invece, tutto è concesso a tutti ed intanto San Nicandro si sveglia ogni mattina sempre con gli stessi problemi nonostante l’impegno profuso dagli operatori del settore.

Questa la mail firmata di un lettore di Civico93:

“Ciao e scusate se scrivo a voi, ma non saprei o meglio, rimarrei come al solito senza risposta, dalla teknoservice. Ultimamente il disservizio della suddetta ditta sta creando non pochi problemi alla nostra già problematica cittadina. Ma vi sembra normale che non manchi settimana che non passino a prendere “qualcosa”? Sto pensando realmente di non fare più la differenziata. Scusate lo sfogo”.

ARMANDO CERVONE VA IN PENSIONE

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Dopo tanti anni di servizio Armando Cervone è andato in pensione dal 1° settembre scorso. Un riposo meritato quello di Armando che ha svolto il suo servizio, quasi sempre in strada, cercando di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza. A lui un augurio per un sereno avvenire.

Intanto a San Nicandro i problemi relativi alla carenza di organico della Polizia Locale si accentueranno ancora di più considerato che, almeno da quanto di apprende, solo tre unità verranno utilizzate per il servizio attivo su strada. Si era parlato di un concorso in autunno per nuovi vigili urbani. Verrà esplicato? Se sì, quando?

ATTENZIONE AD INVESTIRE UN CANE, RISARCIMENTI AL PADRONE

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Lo “Sportello dei Diritti”, vuole dare il giusto risalto alla sentenza 19747/16, pubblicata dalla dodicesima sezione civile del tribunale di Roma che ha riconosciuto sia il diritto ai danni patrimoniali che non patrimoniali, al proprietario di un cane investito da un furgone. Per il giudice capitolino, una volta stabilita l’esclusiva responsabilità del conducente del veicolo nell’investimento, il fatto che il padrone si sia fatto «carico di lunghe e costose terapie, con spostamenti continui da Faleria – comune di residenza – alla clinica veterinaria romana, per far curare al meglio il cane denota una notevole affezione nei suoi confronti, tale da consentire il superamento della considerazione dell’animale come “cosa”. Viene quindi meno necessariamente il limite del valore economico del bene danneggiato quale criterio fondativo della misura del risarcimento spettante al proprietario.» Per il Tribunale, quindi, per il danno patrimoniale patito compete l’ammontare di € 4.780,00 pari alla somma degli importi di tutte le fatture comprovanti le spese che egli ha sostenuto per le cure del cane.

Nei circa tre mesi di terapia necessari per curarlo, periodo sicuramente apprezzabile durante il quale il cane inevitabilmente, giacché impossibilitato a muoversi autonomamente, il cane ha avuto bisogno dell’aiuto e dell’assistenza continui del suo padrone. Per tale voce di danno è stato ritenuto equo liquidare la somma di € 1.000,00. Insomma, al conducente e all’assicurazione per la RCAuto del mezzo non resta che pagare anche le spese di lite, a seguito di un precedente che si rileverà senz’altro assai significativo nelle numerose azioni a tutela dei proprietari di animali domestici.

Quindi, attenzione ai cani quando state alla guida di un auto o di una moto.