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IL CALENDARIO PER RITIRARE LA PENSIONE IN CONTANTI

Ecco un riepilogo essenziale per orientarsi sulle modalità e tempistiche del pagamento delle pensioni a dicembre 2024, incluse la tredicesima.

Accredito su IBAN: lunedì 2 dicembre 2024, sia pensione che tredicesima accreditate insieme.

Ritiro in contanti presso Poste Italiane (l’importo include la tredicesima): dal 2 al 5 dicembre, con turnazione per cognome.

Cognomi A – C : lunedì 2 dicembre 2024

Cognomi D – K : martedì 3 dicembre 2024

Cognomi L – P : mercoledì 4 dicembre 2024

Cognomi Q – Z : giovedì 5 dicembre 2024

FAVE ARROSTITE (FAV’ ARR’STUT)) NELL’ATLANTE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA PUGLIA

Descrizione sintetica del prodotto

Le fave arrostite sono tradizionalmente cotte nel forno a legna, oggi nel forno elettrico o a gas. Sono di colore dorato, croccanti e salate. Vengono consumate come antipasto o come snack; tradizionalmente erano consumate al termine del pranzo domenicale e durante le feste paesane.

Processo produttivo

La raccolta delle colture da granella secca viene effettuata quando i baccelli sono di colore molto scuro, ma non molto secchi, per contenere la deiscenza ed i danni del tonchio. La raccolta viene effettuata estirpando le piante o tagliandole al colletto e lasciandole quindi essiccare all’aria, stese a terra e poi riunite in fasci. Secondo fonti orali, la ricetta tradizionale delle ‘fave arrostite’ prevede che le fave secche vengano immerse in acqua per circa tre giorni, cambiando l’acqua ogni tanto; poi vengano asciugate su una tovaglia; si procede incidendole con un coltello, formando una “X”, in modo tale che si cuociano anche all’interno. Il giorno dopo vengono cotte in una pignatta (“pignatidde”) nel forno a legna a fuoco molto forte, a una temperatura di circa 150 °C, fino a quando non diventano di colore dorato e croccanti (30-40 minuti circa). Il forno non deve avere il coperchio, in modo tale che il procedimento sia visibile.

Una variante della ricetta prevede che si aggiunga qualche cucchiaio di sale in un recipiente pieno di vino bianco o rosato (non rosso, altrimenti le fave assumerebbero un colore troppo scuro), facendolo sciogliere.

Le fave, una volta estratte dal forno, sono poste in una “canestra” (recipiente) e vengono bagnate con il vino, in modo tale da conferire l’aroma del vino salato. Vengono poi sbucciate con le mani e consumate.

Le fave così preparate devono essere conservate in boccacci di vetro in un posto asciutto, non umido e fresco. In questo modo si possono conservare anche per diversi mesi.

Storia e tradizione

Le ‘fave arrostite’ erano un cibo popolare molto consumato in passato; essendo ricche di proteine, venivano mangiate prima o dopo i pasti, durante le feste e utilizzate come stuzzichini dagli agricoltori; venivano tradizionalmente consumate durante i falò propiziatori che si accendevano in molti paesi pugliesi, come le Fanove di S. Giuseppe (19 marzo) o le Fòcare salentine.

Nel libro “Puglia. Turismo/Storia/Arte/Folklore” (AA.VV., 1974) vengono citate le ‘fave arrostite’ all’interno del capitolo “La Cucina e i Vini tipici” a cura di Luigi Sada, come “fave arrestute”, piatto tipico della provincia di Bari.Nel libro “Terra di Bari” (AA.VV., 1990), all’interno del capitolo “La buona tavola”, Panza cita in una didascalia lo “spassatempo”: ceci, nocelle, mandorle, fave abbrustolite e semi.

PREMIO INTERNAZIONALE DI ENOGASTRONOMIA “SOTTO LE STELLE DI CAPITANATA” EDIZIONE 2024

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Giunto alla 10° edizione, il Premio SOTTO LE STELLE DI CAPITANATA, promuove e valorizza, a livello internazionale, sotto il profilo enogastronomico, le eccellenze del territorio e le aziende della nostra Terra. L’Evento, nato da un’idea di Pino Marchesino Presidente di Co.G.E.A  ed organizzatore del Premio per la riscoperta e la tutela delle tradizioni alimentari, si terrà il 18 novembre alle ore 17.30, nella Sala del Tribunale di Palazzo Dogana.

 Interverranno: il Presidente della Provincia, Giuseppe Nobiletti, la Sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, l’organizzatore Pino Marchesino, il Direttore del Premio Angelo De Luca, l’avv. Antonietta Colasanto Presidente FIDAPA Foggia Capitanata, la Senatrice Gisella Naturale, l’On. Giandonato La Salandra, l’On. Giandiego Gatta, il Presidente della Camera di Commercio Pino Di Carlo, il Presidente di ConfCommercio Antonio Metauro, l’imprenditore Enzo Divella, il Presidente dell’Associazione Pizzaioli Garganici Vincenzo Dapote, il Presidente dell’Associazione Prov.le Cuochi Gargano e Capitanata Mario Falco, la dott.ssa Anna laura d’Alessio delegata al Tavolo Nazionale del Turismo di Confindustria,  ed i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore alimentare.

Sarà Tonio Toma a presentare il Premio, moderatore Carmine Pecorella Responsabile Ufficio Comunicazione e Stampa della Provincia di Foggia.

Al termine dell’evento è prevista una degustazione di prodotti territoriali di eccellenza.

SAN MARCO IN LAMIS, INSEDIAMENTO DEL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE DELLE RAGAZZE E DEI RAGAZZI

La scelta della Giornata Mondiale della Gentilezza per dare il benvenuto ai nuovi consiglieri/e eletti/e per l’a.s. 2024/2025 non è stata casuale, ma voluta fortemente da tutti per ricordarci della cura che tutti noi dobbiamo avere per ciò che ci circonda. Un modo per sottolineare la comune volontà di interessarsi al bene comune attraverso buone pratiche gentili.

Siamo tutti orgogliosi: Amministrazione comunale, Consiglio comunale, Istituto comprensivo San Giovanni Bosco-De Carolis, Istituto Comprensivo Balilla-Compagnone-Rignano, eletti/e e non, dell’impegno nel raggiungere questo grande risultato espressione di cittadinanza attiva.

Abbiamo 17 ragazzi/e pronti/e a mettersi in gioco per assolvere al loro compito di guida e di buon esempio per tutti quelli della loro età. Ascolteremo le loro istanze ed insieme cercheremo di trovare le soluzioni migliori.

Un augurio a tutti/e per un grande lavoro di squadra ed un ringraziamento sincero ai ragazzi/e che hanno terminato il loro mandato collaborando attivamente alla crescita della nostra Città.

Un ringraziamento alle Dirigenti e alle insegnanti referenti del progetto per la dedizione avuta in questo mese di preparazione alla Cerimonia.

Insieme si cresce…insieme si va lontano.

A SAN PAOLO DI CIVITATE LA FESTA DELL’OLIO E DEL VINO NOVELLO

Il 16 Novembre a partire dalle ore 20:00 presso la caratteristica e suggestiva via Pitassi (ndo’ Priatorij), la Pro Loco Civitas APS di San Paolo di Civitate, con il patrocinio del Comune di San Paolo di Civitate, ha organizzato la FESTA dell’Olio e del Vino Novello.

Durante la serata, verrà celebrato il vino novello locale accompagnato dalla degustazione dei pregiati oli di Peranzana di San Paolo di Civitate, che andranno a condire la zuppa di cicerchie e scarola, il tutto addolcito dal tipico dolce di ceci e grano cotto.

Dunque un evento importante che mettendo al centro la tradizione ed i sapori d’un tempo, volge lo sguardo verso il futuro promuovendo e valorizzando l’enogastronomia locale intesa come volano anche per il turismo.

NUOVA VITA PER IL CASTELLO DI DELICETO: LAVORI PER 1 MILIONE DI EURO

Al Castello di Deliceto, costruzione fortificata risalente al IX secolo, stanno per iniziare i lavori che riqualificheranno completamente il sito, rendendolo più accessibile, rifunzionalizzandone gli spazi e mettendolo al centro di un progetto ambizioso che vuole creare opportunità di sviluppo sociale, economico, culturale e occupazionale, valorizzando appieno il patrimonio materiale e immateriale del borgo, che identifica da sempre la sua storia con quella del suo Castello.

Il piano di interventi, che saranno svolti sotto l’egida della Soprintendenza Archeologica, è finanziato per 1 milione di euro dal Ministero della Cultura, risorse alle quali si aggiungono 100mila euro di cofinanziamento comunale. Il progetto è stato curato da due architetti di Deliceto, Alfonsina Ippolito e Paolo Lipsi, che seguiranno anche l’esecuzione dei lavori. Per la realizzazione del Museo Archeologico, che sarà collocato nell’ala nord-est del Castello, ci si avvarrà della consulenza di un altro professionista delicetano, l’archeologo Lorenzo Baldassarro, che guiderà anche laboratori di restauro. Il Museo Archeologico ospiterà i reperti storici recuperati in decenni di scavi archeologici.

Si tratta di importanti testimonianze che saranno catalogate, esposte e illustrate nella loro valenza storica, artistica e culturale. Oggetti che raccontano le vicende millenarie del borgo e del suo territorio. Tutti gli ambienti interni saranno recuperati, rispettandone le caratteristiche, per fare del Castello il fulcro dell’offerta culturale e turistica del borgo. Il progetto, tra l’altro, mira a rendere pienamente accessibile la struttura, anche per persone con limitate possibilità motorie. Saranno realizzati, infatti, due elevatori: il primo, all’esterno, permetterà di superare la scalinata di accesso alla fortificazione; il secondo, all’interno, darà a tutti la possibilità di visitare agevolmente i suggestivi locali sotterranei, un tempo adibiti a scuderie. L’antico maniero sarà dotato di servizi più adeguati e moderni, anche a supporto di una funzione convegnistica del Castello, che potrà diventare un vero e proprio hub di iniziative, ospitando eventi e mostre.

All’interno dello storico edificio, troverà spazio anche l’Archivio della Memoria Viva, un grande spazio creativo etnoantropologico, un percorso sistematico, digitalizzato e multimediale capace di reinterpretare il patrimonio storico e culturale di Deliceto in ogni sua espressione. Il piano di riqualificazione del Castello, infatti, si integra con il più ampio progetto finanziato dal PNRR e denominato “Mystica Harmonia – Deliceto dalle stelle in una grotta, per aspera ad astra”. “Gli interventi che riguarderanno il Castello”, spiega Adriana Natale, consigliera con delega a Cultura e Turismo, “sono un’occasione storica per il nostro borgo. Il Castello è da sempre il monumento più rappresentativo del paese, un attrattore formidabile che richiama visitatori e studiosi. I lavori saranno seguiti passo dopo passo dalla Soprintendenza Archeologica. E questo dà ampie garanzie sulla cura con cui verranno realizzati, a tutela dell’identità storico-architettonica di un luogo con oltre 1000 anni di storia.

L’obiettivo che ci muove è quello di rendere ancor di più il Cestello di Deliceto un forte attrattore turistico e una location da destinare anche al wedding”. Durante i lavori la struttura sarà chiusa al pubblico, ma i visitatori potranno continuare ad ammirarla dall’esterno, a partire dai prossimi eventi del Natale: il Castello di Deliceto, infatti, è uno dei più iconici della provincia di Foggia e si presta da sempre a foto da cartolina, con il caratteristico Torrione, di forma quadrata che, dall’alto dei suoi 30 metri, domina il borgo antico ad ovest, e le due Torri Rotonde del Molo, a nord, e del Parasinno ad est, da cui si può ammirare la piana del Tavoliere fino al golfo di Manfredonia. A sud la parete lunga oltre 80 metri che si erge a strapiombo sulla rupe rocciosa. “Siamo consapevoli dell’importanza storica e della complessità dei lavori che interesseranno il Castello” aggiunge Pasquale Bizzarro, sindaco di Deliceto “Ci impegneremo al massimo affinché il Castello possa, quanto prima, riaprire al pubblico in tutto il suo rinnovato splendore. Un Monumento Nazionale che è testimone del nostro passato e, con questo intervento, si proietta verso il futuro per continuare a scrivere la storia della nostra Comunità e dell’intero territorio dei Monti Dauni”.

APRICENA, UN PASSO IMPORTANTE CONTRO LA VIOLENZA

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Oggi, 15 novembre, alle ore 10, si terrà un evento dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza presso l’IIS Federico II, con il supporto di Eureka APS, Impegno Donna di Foggia, Cor et Amor, e altre realtà locali. Durante l’incontro verrà presentato il Violentometro, uno strumento per riconoscere i segni della violenza, e sarà proiettato il cortometraggio “Volti” di Lorenzo Sepalone.

Con la partecipazione del Comandante dei Carabinieri di Apricena e un flash mob dei ragazzi della Peer Education, lavoriamo insieme per costruire una comunità più consapevole e unita.

Prima dell’incontro di sensibilizzazione contro la violenza all’IIS Federico II (ore 10), organizzato con Eureka APS, Impegno Donna di Foggia, Cor et Amor e altre realtà locali, ci ritroveremo per un momento di preghiera in memoria della cara Giovanna Frino, nel secondo anniversario della sua scomparsa. La panchina a lei dedicata è un simbolo di memoria e riflessione per tutte le vittime di femminicidio.

Dove: Via Saragat, Panchina dedicata a Giovanna Frino, Apricena

Invitiamo la comunità a unirsi a noi per ricordare e ribadire l’impegno contro la violenza sulle donne. Ogni preghiera e pensiero sono un passo verso una società più giusta e sicura.

SAN NICANDRO GARGANICO, RIUNIONE DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI

SI INVITANO LE ASSOCIAZIONI CULTURALI PRESENTI IN CITTA’ A PARTECIPARE ALL’INCONTRO ORGANIZZATO DA QUESTO ENTE IL GIORNO MARTEDI’ 26 NOVEMBRE 2024 ALLE ORE 18.00 PRESSO L’AULA CONSILIARE “DOTT. C. CIAVARELLA” PER DEFINIRE LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ PER IL PROSSIMO ANNO IN VISTA DELL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2025.

SARANNO PRESENTI L’ASSESSORE ALLA CULTURA E P.I. ARCANGELA TARDIO E L’ASSESSORE AL TURISMO GIOVANNI VILLANI.

SI RACCOMANDA LA PRESENZA DI MASSIMO DUE RAPPRESENTANTI PER ASSOCIAZIONE.

SI INVITA’ AD ESSERE PUNTUALI.

ILSINDACO MATTEO VOCALE

A SAN GIOVANNI ROTONDO “FE’XTRA EXPERIENCE”, IL COMUNE VERSO LA CARTA DELL’OLIO

A San Giovanni Rotondo sabato 16 novembre arriva “FèXtra Experience”, la festa dell’extravergine di oliva, una food experience innovativa perfettamente mixata con la cultura del territorio. Si tratta di un evento eccezionale interamente dedicato all’olio EVO di Puglia, l’oro verde della nostra regione, punto di partenza per arrivare ad una carta dell’olio condivisa, attraverso un percorso che coinvolgerà nei prossimi mesi operatori turistici, ristoratori e produttori di olio.

In una giornata ricchissima di appuntamenti, fra il culinario e la scoperta culturale della nostra città, San Giovanni Rotondo si prepara a un momento di assoluto rilievo: visite guidate, laboratori esperienziali ed enogastronomici, degustazioni e molto altro per rimarcare l’imprescindibile valore e contributo del nostro territorio alla realtà produttiva dell’olio pugliese. Alle ore 18.00, nel Chiostro Comunale, si terrà il convegno “San Giovanni Rotondo verso la Carta dell’olio”, con la presenza del sindaco Filippo Barbano, del vicesindaco, assessore all’Agricoltura Michele Longo, dell’assessore alla Cultura e al Turismo Gennaro Tedesco, del vicepresidente nazionale dell’associazione Città dell’olio Cesareo Troia, di Michele Bruno di Puglia Expo e di Maurizio Palladino produttore di olio.

«Ritengo di fondamentale importanza, per la crescita del nostro territorio, continuare a tenere viva l’attenzione sui temi dell’agricoltura, promuovendo e valorizzando un prodotto di eccellenza, l’olio, Ambasciatore di Puglia. – Dichiara il vicesindaco, assessore all’Agricoltura, Michele Longo – “FèXtra experience” si prospetta come l’ideale palcoscenico per sottolineare l’importante contributo che le nostre aziende locali offrono all’intero tessuto produttivo in termini, in primis, di qualità dei prodotti stessi». Conclude Longo.

«“FèXtra experience” rappresenta un viaggio di scoperta, che coniuga il valore culinario al tessuto culturale del nostro territorio, un’esperienza completa che accompagna ogni momento, ogni fase della produzione dell’olio fino alla tavola. La nostra tradizione, la nostra storia raccontata attraverso l’oro verde della Puglia. Da qui si parte per l’importante progetto della “carta dell’olio”, un percorso di formazione che riguarderà un nuovo modo di proporre e di valorizzare il nostro olio». Spiega l’assessore alla Cultura e Turismo, Gennaro Tedesco.

“FèXtra experience” è un progetto promosso da Eco Gargano e dall’agenzia regionale del turismo Puglia Promozione, in collaborazione con Comune di Mattinata e Agenzia SCOPRO, con il supporto dei Comuni di Carpino, Ischitella, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Peschici, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Vico del Gargano. Partner Città dell’Olio, IgersItalia, Slow Food Puglia, AIS Puglia, Puglia travel agency, Visit Gargano e Inchiostro di Puglia.

Il programma completo:

ore 11:00 Visita al Frantoio Oleificio Padre Pio – Contrada Quadrone: esplorazione delle tecniche produttive locali.

Laboratorio esperienziale: attività hands-on nelle fasi di produzione dell’olio.

Laboratorio enogastronomico: abbinamento olio EVO/formaggi locali, guidato da chef del posto.

ore 13:00

Degustazione: piatti a base di olio EVO e specialità del territorio.

ore 15:00

Visita guidata: Santuario di San Pio.

ore 18:00

Chiostro comunale – Talk “San Giovanni Rotondo verso la Carta dell’olio” con il sindaco Filippo Barbano, l’assessore alla cultura e al turismo Gennaro Tedesco, l’assessore all’Agricoltura Michele Longo, il vicepresidente nazionale dell’associazione Città dell’olio Cesareo Troia, Michele Bruno di Puglia Expo, Maurizio Palladino produttore di olio.

a seguire: degustazioni olio evo con i produttori e drink all’olio.

PD FOGGIA: “CON L’APERTURA DI CARDIOCHIRURGIA IL POLICLINICO DI FOGGIA NELLA SERIE A DELLE STRUTTURE

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“Con l’apertura del nuovo reparto di Cardiochirurgia, il Policlinico di Foggia approda a tutti gli effetti nella ‘Serie A’ delle migliori strutture d’Italia della sanità pubblica per completezza e livello dell’offerta. È una svolta epocale, messa in tutta la sua chiara e lampante evidenza dal fatto che la struttura complessa sarà diretta dal professor Domenico Paparella, un’eccellenza assoluta e non solo a livello nazionale. Per ottenere questo importante risultato ci sono voluti anni di impegno, che hanno visto sempre il Partito Democratico in prima linea, ed è oltremodo significativo che l’obiettivo sia stato centrato con il presidente Michele Emiliano e con Raffaele Piemontese assessore alla Sanità della Regione Puglia. Noi ringraziamo entrambi, così come il nostro ringraziamento va a tutti coloro che, assieme al presidente Emiliano e all’assessore Piemontese, hanno centrato un risultato storico”.

È il Partito Democratico di Foggia, attraverso una nota ufficiale, a esprimere tutta la propria soddisfazione per l’apertura del nuovo reparto di Cardiochirurgia del Policlinico di Foggia. “In tutto il nord della Puglia, solo San Giovanni Rotondo disponeva di un reparto di Cardiochirurgia: questo significa cambiare completamente la geografia di riferimento della sanità pubblica per un vastissimo bacino d’utenza di una provincia grande come la nostra, ma non solo, anche per la BAT e una parte del vicino Molise, con una riduzione significativa dei cosiddetti ‘viaggi della speranza’ verso il Nord Italia. Per non parlare del riverbero assolutamente positivo e generativo di competenze che coinvolge e si distribuisce sugli altri reparti e per la nostra Università che proprio quest’anno celebra il primo quarto di secolo della sua storia. È un risultato politico, della buona politica capace di compiere scelte strategiche, lungimiranti, orientate alla crescita di tutto il tessuto infrastrutturale e di competenze su cui costruire oggi il futuro”.

GARGANO FILMFEST XVI – PROVO.CORTO 2024, I VINCITORI

Si è da poco concluso il Gargano FilmFest XVI a San Giovanni Rotondo, per la prima volta tra le mura di una sala cinematografica dopo 15 edizioni estive rigorosamente all’aperto.

Un festival più tecnico, cinematografico, fortemente incentrato sul tema #dentroilcinema, abile a rimettersi in gioco senza snaturare la propria identità.

Qualità, trasversalità, contenuti, ma soprattutto una irrefrenabile voglia di sperimentare e aprirsi alle nuove generazioni, senza ombra di dubbio la sfida più importante di questa sedicesima edizione.

Nella sala principale del restaurato Cinema Palladino abbiamo avuto infatti il piacere di organizzare un matinée di proiezioni di cortometraggi per le Scuole Superiori in collaborazione con lo ShorTS International Film Festival di Trieste. Abbiamo accolto Istituto Professionale Alberghiero M.Lecce, Istituto Tecnico L.Di Maggio e Liceo Statale Maria Immacolata, per un totale di più di 300 studenti di classi prime e seconde superiori. Sicuramente una delle novità più elettrizzanti del GFFXVI. E ancora, siamo stati contagiati dallo spirito e dalla determinazione dei ragazzi del Piccolo cinema Ken Loach di Mesagne magistralmente orchestrati da Floriana Pinto. Abbiamo ammirato per la prima volta nella storia del Gargano FilmFest uno spettacolo di danza contemporanea con il concept coreografico “La Mia Terra” di Rosa Merlino e le sue giovanissime allieve. Senza dimenticare la freschezza e la naturalezza di giovani interpreti come la cantautrice Marea e la cantante sangiovannese Concetta Giuliani, accompagnata dal talentuoso pianista nonché compaesano Giuseppe Fiorentino.

A fungere da collante tra vecchie e nuove generazioni, il maestro Luigi  Pagliara ci ha deliziato con le note della sua Fender Stratocaster durante la serata di apertura del festival.

Abbiamo respirato freschezza, forza e bellezza cinematografica con “Gloria!” di Margherita Vicario, che avevamo avuto il piacere di ospitare nel 2017 nelle vesti di attrice e cantante, qui per la prima volta dietro una macchina da presa con una pellicola d’esordio folgorante in grado di accendere sin dai primissimi minuti il nostro pubblico. Semplicemente fantastica la video intervista in diretta con la regista.

Durante la serata centrale di sabato 9 novembre invece è stato il turno di “Palazzina Laf”, esordio alla regia del tarantino Michele Riondino, uno dei film italiani più importanti degli ultimi anni. In una Sala 1 del Cinema Palladino praticamente sold out abbiamo avuto il piacere di dialogare in diretta video con lo sceneggiatore del film Maurizio Braucci e di ricevere i saluti del regista, con la possibilità di approfondire visivamente il discorso grazie alla mostra fotografica “Palazzina Laf” di Maurizio Greco, visibile per tutto il mese di novembre presso il Provo.Cult C.Lab.

Uno dei momenti iconici di questo weekend è stata la masterclass “Lo smartphone per raccontare storie” curata dal mitico Enrico Farro, giornalista, filmmaker e presidente Associazione Nazionale Filmmakers. Una presenza sempre stimolante. Ormai un amico del Gargano FilmFest.

Riuscitissimo anche il FestAfter di sabato notte al Provo.Cult C.Lab, che ha radunato curiosi e appassionati permettendoci di respirare quell’atmosfera rilassata e mondana che un po’ ci portiamo dietro dalle edizioni estive.

Molto interessante anche l’intervista al critico cinematografico e direttore artistico dello ShorTS IFF di Trieste Maurizio Di Rienzo, magistralmente curata dalla nostra presentatrice Maddalena Zoppoli. Ragionamenti e riflessioni mai scontati sul futuro del cinema, dei cortometraggi, della serialità e della critica cinematografica, con un focus attento sulla situazione italiana e internazionale. Forse il momento più tecnico e intellettuale dell’intera tre giorni. Le interviste, quelle belle e stimolanti che aprono la mente.

Ovviamente c’era grande attesa anche per la 16edizione di Provo.Corto, la seconda con il format rinnovato che prevede la proiezione e la premiazione di 6 cortometraggi usciti nel corso della stagione 2023/2024. Con un occhio di riguardo ai giovani registi davvero indipendenti del nostro Paese, intercettati grazie a un accurato lavoro di ricerca nel sottobosco e non tramite i soliti canali convenzionali. Orgogliosi di aver accolto e premiato una folta rappresentanza di talenti provenienti dalla nostra regione.  

Il premio come miglior cortometraggio è andato a “The Eggregores’ Theory” di Andrea Gatopoulos, per la potenza visionaria nel raccontare, con un tratto pittorico animato da una deformità espressionista, le ossessioni e le paranoie post pandemiche e totalitarie che si agitano come uno spettro nel nostro tempo.

Miglior regia per “Villa Rosa” del foggiano Alessandro Tricarico, per aver riempito di presenza cinematografica un luogo abbandonato raccontato in un vitale e puntale piano sequenza con un sonoro evocativo. Geniale.

“Villa Rosa” si è aggiudicato anche il premio del pubblico. Il nostro fedele e adorato pubblico, che ci supporta dal lontano 2008 e che ha applaudito commosso l’opera al termine della proiezione.  

Miglior Sceneggiatura per “Ho sognato che a Milano c’era il mare” del molfettese Mattia de Gennaro, per la poesia visiva e narrativa nel raccontare una storia di sradicamento e il fenomeno doloroso dell’emigrazione dal sud proletario al nord industriale, emozionando con l’originalità della sua voce.

Premio per la migliore colonna sonora al corto “Stare a galla” del barese Nicolò Colaianni. La musica originale “La vita degli Alberi” della cantautrice barese Marea amplifica l’amarezza del racconto di sogni ingrigiti di una generazione raccontati con uno stile documentaristico semplice rendendolo emozionante.

Premio come miglior attore a Fabio Salerno di “Cara Alice”, per la regia del barese Gabriele Armenise. Con il suo dolore interiore ha dato voce e corpo alla tragedia di tanti lavoratori chiamati a dover ingiustamente scegliere tra il diritto alla salute e quello al lavoro. La Fibronit di Bari, l’Ilva di Taranto, l’impianto petrolchimico Monteshell di Brindisi tratteggiano tragici destini che il cinema ha sapientemente raccontato e denunciato come in questa opera.

Premio come migliore attrice a Ginevra De Michele per le “Le altre vite” di Nicolò Folin, uno dei registi emergenti da tenere d’occhio nel nostro Paese. Ginevra dona al personaggio di Rachele la freschezza e la tenerezza di una giovane donna innamorata ma anche profondo smarrimento e angoscia per una separazione, quella dal suo fidanzato, che non riesce ad elaborare. In un’escalation di dolore, nel finale, nei suoi occhi si scorgerà un barlume di presa di coscienza: come scrisse Cicerone “la vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi”.

Il premio come Miglior Corto Teens invece è andato a “L’Ora Buca” di Nikola Brunelli, votato dei ragazzi delle scuole superiori tramite un sondaggio lanciato nelle stories di Instagram.

Un ringraziamento speciale va alla giuria tecnica di Provo.Corto 2024, splendidamente composta da Davide Magnisi (presidente di giuria), Enrico Farro e dalla new entry Chiara Lostaglio. Un vero piacere averli avuti con noi in questa tre giorni.

E per il quarto anno consecutivo, ringraziamo la nostra splendida presentatrice Maddalena Zoppoli, con il suo garbo, la sua professionalità, la sua eleganza. Sempre più una garanzia.   

Ringraziamo Nicola Palladino, Michele Urbano e il resto dello staff del Cinema Palladino. Alessandro Pavino per il fondamentale supporto grafico ed Enzo Esposito per le luci.

Locanda Dauna e Opuswine per aver deliziato culinariamente i nostri ospiti, ABETE Bike-Hotel e Villa San Pietro per la preziosa e calorosa ospitalità.

Ringraziamo ancora una volta i nostri sponsor Gargano Vita, Centra Viaggi & Vacanze, Valerio Fiori e Piante, BLC sas di Lugi Biancofiore e Diamante Costruzioni di Filippo Placentino.

Il Gargano FilmFest 2024 è stato organizzato da Provo.Cult APS assieme al Comune di San Giovanni Rotondo in collaborazione con i Presidi del Libro, Apulia Film Commission e Cineteatro Palladino. 

Cosa ci riserverà il futuro? Sicuramente nuove sfide, a cominciare da quella più importante: attirare, intercettare e coinvolgere sempre di più le nuove generazioni.

Il seme è stato gettato. Teneteci d’occhio e lasciatevi incuriosire dalle attività culturali targate Provo.Cult APS.

TORREMAGGIORE PREMIATO CON LA BANDIERA VERDE PER L’AGRICOLTURA 2024

Ieri a Roma, a nome dell’intera comunità torremaggiorese, ho ritirato con orgoglio il riconoscimento Bandiera Verde per l’Agricoltura, conferito dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori): premio che onora l’impegno della nostra comunità nel promuovere un’agricoltura sostenibile e innovativa.

È stato un grande onore partecipare a questo evento, rappresentando una realtà virtuosa come la nostra, capace di farsi apprezzare a livello nazionale ed internazionale per la qualità dei prodotti e per l’impegno dei tanti imprenditori e lavoratori

Il premio assegnato a sole tre città in Italia, Torremaggiore, Terlizzi e Guardistallo, riconosce il valore di iniziative come la “Consulta dell’Agricoltura”, il progetto di riqualificazione delle strade rurali e manifestazioni di eccellenza come “Radici Peranzana e Vini” e il premio “Oro di Federico”, che dal 2019 celebrano e pubblicizzano le eccellenze enogastronomiche locali.

L’agricoltura è il cuore pulsante di Torremaggiore, un settore che non solo crea lavoro, ma tutela il nostro paesaggio, la biodiversità e la tradizione; questo riconoscimento è dedicato a tutti gli agricoltori e imprenditori del settore, che ogni giorno lavorano con determinazione per il futuro del nostro territorio.

Il Sindaco Emilio Di Pumpo

RASSEGNA MUSICALE INCONCERTO: OSPITE IL PIANISTA CHRISTIAN SOLDAN

Per il dodicesimo appuntamento in programma venerdì 15 novembre la direzione artistica ha deciso di puntare su uno degli artisti più apprezzati nel panorama classico internazionale, il pianista tedesco Christoph Soldan.

Dopo gli studi musicali presso l’Accademia di Musica di Amburgo, la sua carriera artistica diventa internazionale grazie alla collaborazione con uno dei più importanti maestri d’orchestra, Leonard Bernstein, che di lui disse di essere “rimasto impressionato dalla grandezza spirituale di un artista così giovane”

Da quell’incontro in poi Christoph Soldan ha eseguito numerose torunee in tutta Europa oltre Cchristoph soldanhe in Messico e America Centrale.

Nella serata di venerdì, ospitata dal bellissimo Auditorium Maria Pyle a San Giovanni Rotondo, con un concerto dal titolo La controversia musicale del XIX secolo, il pianista tedesco delizierà il pubblico con un programma puramente romantico, eseguendo brani di due indimenticabili compositori Johannes Brahms e Franz Liszt.

Due compositori che rappresentano due concezioni musicali molto diverse tra loro, controverse come suggerisce il titolo della serata.

Liszt si dedicò principalmente a comporre su modelli letterari, d’altra parte Brahms era più fedele alla tradizione musicale classica che aveva come massimo esponente L. V. Beethoven, intendendo quindi la composizione musicale come musica assoluta.

Christoph Soldan proverà a dimostrare, attraverso le esecuzioni di brani quali “Variazioni su un tema di Handel opus 24” (Brahms) e “Année de pelerinage” (Liszt) che ancora oggi possiamo considerare i due compositori come creatori di musica elevata allo stato di immortale.

Un concerto che vuole quindi omaggiare il genere più rappresentativo di questa rassegna musicale e allo stesso tempo accompagnare la manifestazione artistica verso il suo finale di stagione all’insegna non solo della musica classica ma dello spettacolo a 360 gradi.

Ricordiamo che gli ultimi quattro appuntamenti in programma nel cartellone artistico di quest’anno spazieranno tra il repertorio della canzone classica napoletana con il Real duo che si esibirà venerdì 22 novembre al genere teatrale con lo spettacolo di Cinzia Bartoli, pianista, e l’attore Enrico Bonavera (venerdì 6 dicembre); ci sarà poi un ritorno alla musica classica venerdi 13 dicembre con la pianista Melisa Ibrahimi fino al gran finale del 15 dicembre con la cena-spettacolo Pasiòn Andalusa, del Trio Flamenco composto dalla ballerina Almudena Roca, dal pianista Manuel Cuenca e dal chitarrista Carles Pons.

Ricordiamo che l’abbonamento agli ultimi concerti è in promo al costo di 25 euro e che nella serata di venerdì 15 novembre sarà già possibile acquistare il ticket di ingresso per la cena spettacolo del 15 dicembre (prenotazione obbligatoria)

L’AFFONDAMENTO DELLA “POMA SANTA MARIA” A TORRE MILETO

Il ricordo di una vicenda accaduta nel 1607 sulle coste del Gargano Nord, in seguito all’affondamento, nei pressi di torre Mileto, di una nave denominata Poma Santa Maria. Le fonti documentarie, da cui si evince la storia del saccheggio avvenuto nel lido di Santo Nicandro, sono state pubblicate da Antonio Russo nel volume Poma Santa Maria un naufragio del 1607 a Torre Mileto, per i tipi del Rosone, con un’interessante introduzione di Filippo Fiorentino. La Poma era una marsiliana, un veliero mercantile di modeste proporzioni, che percorreva le vie marine dell’Adriatico, allora denominato Golfo di Venezia, trasportando merci da Corfù alla Serenissima. Fra le merci imbarcate e disperse dopo il naufragio sulla costa antistante torre Mileto e torre Calarossa, oltre a generi di prima necessità come l’olio d’oliva e la farina, c’erano anche articoli di lusso come un grosso quantitativo di 1400 di pelli di montone che non risultavano caricate sulla marsiliana. Non risultavano imbarcati 12 cannoni e un numero imprecisato di archibugi. Un vero e proprio arsenale di armi, merce scottante che non figurava nella lista perché di contrabbando. A differenza delle autorità inglesi, che non si sono preoccupate di recuperare il contenuto dei container, le merci razziate a Torre Mileto vennero prontamente recuperate dal commissario al contrabbando don Rodrigo di Salazar. Ben 80 persone, che avevano fatto la parte del leone nel saccheggio delle merci arenate, vennero arrestate, e costrette a consegnare la merce. L’obiettivo del recupero delle merci, prelevate dagli abitanti di San Nicandro, Rodi, Cagnano, Ischitella, Carpino e Peschici, e poi vendute per ricavare fondi da versare al Tesoro del Vicereame, venne tenacemente perseguito dalle autorità spagnole, in particolare dal suddetto don Rodrigo, che fece incarcerare tutti coloro che avevano sottratto parte del carico naufragato. Egli rischiò addirittura il conflitto di competenze con le autorità locali che invece volevano assicurare il diritto di prelazione agli abitanti dell’Università. Sostenne caparbiamente le ragioni del proprio ufficio in rapporto a questo carico di merci della Poma Santa Maria.

Per le popolazioni del Gargano, l’affondamento sottocosta di un bastimento carico di merci rappresentava un evento provvidenziale, visto che nessuno aveva avanzato diritti legittimi, nemmeno Simon Batacchio, il “patron” della barca che, conscio delle sanzioni cui sarebbe incorso a causa della merce scottante, imbarcata clandestinamente a Corfù, aveva raggiunto subito Venezia, abbandonando il relitto al suo destino. Di qui il riversarsi della popolazione di tutti i centri del Gargano sulla spiaggia di Torre Mileto, per recuperare il materiale spiaggiato ritenuto proprietà nullius, cioè di nessuno. Il disagio vissuto dalle classi povere del Promontorio in quel periodo era molto forte. La dominazione spagnola, che si esercitava esosamente attraverso il potere dei Viceré, aveva generato malcontento a causa di ruberie e imposte che prelevavano gran parte del reddito. Al clima di forte indigenza si aggiunse il pericolo di attacchi continui dal mare. Una sequenza di edifici fortificati supportava la difesa costiera contro le continue razzie di cui si rendevano protagonisti corsari e pirati che militavano sotto le bandiere dell’Islam, ma anche predatori illirici che avevano le loro basi logistiche sulle coste albanesi. Nel 1606 Durazzo venne messa a ferro e fuoco dalle galee e dalle truppe inviate del viceré Alonso Pimentel de Herrera, conte di Bonavente, ma ciò non servì a scongiurare il pericolo delle razzie turchesche che, fortissimo nel Seicento, perdurò anche nel secolo successivo.

L’interesse del prof. Antonio Russo per la Poma Santa Maria è nato dopo che un gruppo di sub dei carabinieri di Taranto nel 1975 riportò a riva tre grossi cannoni, avvistati nelle acque antistanti la torre di vedetta e segnalati alla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Probabilmente un’ulteriore immersione potrebbe portare alla luce altri 8 cannoni e gli archibugi ancora sommersi nel fondo della marsiliana.

Ma cosa fu recuperato nel relitto della marsiliana dai sommozzatori giunti da Peschici nel 1607, e che pretesero di essere compensati con un terzo del materiale riportato in superficie? Una balla di 1400 pelli, riconciate dagli artigiani di Peschici e Rodi per essere rivendute; quaranta cardovane (?); un’ancora; una gomena, i documenti di trasporto; un tabarro (cioè una cappa) di panno; dodici staia di farina rotti; alcune schiavine pelose (mantelli a ruota di pelliccia); uno staio d’olio; due cannoni (di cui si sono perdute le tracce). Oggi, dopo varie peripezie e traslochi tra Palazzo Zaccagnino, il piazzale antistante il deposito della nettezza urbana e Palazzo Fioritto, i tre cannoni del XVII secolo, parte del carico trasportato dalla Poma Santa Maria affondata nelle acque di Torre Mileto il 24 marzo 1607, e ripescati nel 1975, sono stati postati nel piazzale antistante Torre Mileto. La Torre, restaurata due anni fa dal Parco del Gargano e dal Comune di san Nicandro, è ancora in attesa di un’adeguata valorizzazione. Le torri che, dalla fine del Cinquecento, difesero le coste di Capitanata, hanno subito la medesima sorte: alcune restaurate, altre sgarrupate (come Calarossa e Sfinale), sono tutte “regolarmente chiuse” alla pubblica fruizione.

Teresa Maria Rauzino

Il presente saggio è stato pubblicato sul quotidiano «L’Attacco» del 15 febbraio 2007.

SAN SEVERO, INCONTRO DEL CRD STORIA CAPITANATA SU LUIGI ZUPPETTA

Luigi Zuppetta protagonista del prossimo appuntamento con il CRD Storia Capitanata. Il suo ruolo nel Risorgimento Italiano sarà affrontato da studiosi e ricercatori in un incontro in programma giovedì 14 novembre 2024 (ore 17.30, Biblioteca Comunale Largo Sanità). Dopo l’introduzione di Dina Contò, presidente del CRS Storia Capitanata, sono previsti gli interventi di Giuseppe Clemente, presidente onorario del CRD Storia Capitanata, Gabriele Falcone M.V. Loggia Raimondo de Sangro, Daniele Stasi dell’Università di Foggia, Carmine Pinto, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno; conclusioni di Michele Presutto dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Saluti istituzionali di Donatella Curtotti, pro rettore dell’Università di Foggia, Guerino De Luca, sindaco di Castelnuovo della Daunia, e Lidya Colangelo, sindaco di San Severo.

Docente di Diritto Penale all’Università di Napoli, Zuppetta scrisse la “Carta Costituzionale dei Moti del 1848 a Napoli”. Al fianco di Giuseppe Mazzini nella Repubblica Romana, tentò – invano – di tenere lezioni di diritto tra i componenti del movimento. Successivamente si stabilì a Malta dove pubblicò la “Raccolta de’ migliori articoli legali e letterari”, che comprendeva molti suoi saggi, compresa la fortunata “Metafisica della scienza delle leggi penali”

Fu giudice d’appello della Repubblica dI San Marino per la quale compilò il codice penale pubblicato il 15 settembre 1865. Il suo “Corso completo di legislazione penale comparata” (3 voll., 1856) emerge tra le altre opere esegetico-critiche della seconda metà del 19.mo sec. per larghezza d’impostazione. Fece parte del primo Parlamento italiano (1861-1865), quale deputato del Collegio di San Severo. All’inaugurazione dei lavori entrò in aula al fianco di Giuseppe Garibaldi.

POLICLINICO FOGGIA, PRESENTAZIONE DEL NUOVO REPARTO DI CARDIOCHIRURGIA

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 “È una grande sfida di competenza, fiducia e professionalità, per tutti coloro che si sono misurati con questa impresa. L’avevamo detto e l’abbiamo fatto. Ci siamo resi conto delle difficoltà che abbiamo avuto e le abbiamo superate tutte. Speriamo che i foggiani possano evitare viaggi scomodi in altri luoghi e possano curarsi meglio a casa propria”.

 Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla presentazione del nuovo reparto di Cardiochirurgia del Policlinico Foggia, che si è tenuta questa mattina nell’aula Turtur.

 Il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, alla sua prima uscita pubblica nel capoluogo dauno con la delega conferitagli due settimane fa dal presidente Emiliano, ha evidenziato che questa apertura della Struttura complessa, diretta dal professor Domenico Paparella, rappresenta “un’eccellenza nell’eccellenza: la sanità di Foggia, della Capitanata e del nord della Puglia fa un cambio di passo con il reparto di Cardiochirurgia al Policlinico Foggia che siamo sicuri diventerà punto di riferimento di un’area vasta che comprende province e regioni limitrofe. Realizzato grazie a un investimento straordinario della Regione Puglia di 10 milioni di euro, questo reparto è il frutto di un lavoro intenso e condiviso, che ha visto il Policlinico impegnato in una pianificazione strategica e in interventi concreti per garantire al nostro territorio un centro d’eccellenza per la salute cardiaca. Questo è solo il primo passo di un progetto ampio — ha aggiunto l’assessore regionale alla Sanità — che punta sulle infrastrutture, per cui all’interno del Deu, il Dipartimento emergenza urgenza, disporremo di 14 posti letto di degenza e 6 di terapia intensiva, per un totale di oltre 3 milioni di euro in nuovi investimenti; ma anche sull’eccellenza del personale: un organico di 74 professionisti tra cardiochirurghi, cardioanestesisti, infermieri, perfusionisti e operatori sociosanitari garantirà assistenza di altissima qualità, grazie anche all’integrazione di specialisti di livello nazionale, inclusi alcuni tornati appositamente in Puglia. La Regione – ha detto ancora Piemontese – ha inoltre stanziato 25 milioni e 600 mila euro per tecnologie e farmaci di ultima generazione, per offrire ai pazienti le migliori cure possibili. L’apertura di questo reparto – ha concluso l’assessore regionale – ci incoraggia negli sforzi che facciamo per offrire a tutti i pugliesi servizi sanitari d’avanguardia, riducendo al minimo la necessità di spostarsi fuori regione per interventi critici”.

“La Cardiochirurgia – ha sottolineato il direttore generale Giuseppe Pasqualone – è temporaneamente ospitata dal Plesso Maternità, al primo piano, con due sale operatorie nell’adiacente Polo chirurgico. Al momento sono 6 i posti letto di degenza e 5 quelli di terapia intensiva: il costo dei lavori di realizzazione è stato di 650 mila euro, a cui si aggiungono 200 mila euro per gli arredi. In una seconda fase, entro giugno 2025 – ha proseguito – la Cardiochirurgia sarà trasferita all’interno del Deu. L’avvio delle attività – ha detto ancora – è stato possibile grazie a un finanziamento straordinario da parte della Regione. In questo modo la direzione strategica del Policlinico ha potuto attuare i passaggi necessari all’apertura della nuova struttura, dai lavori edili alla creazione dell’équipe. Per quanto riguarda l’acquisizione di tecnologie, farmaci e dispositivi – ha detto ancora Pasqualone – sono state bandite gare per un totale di circa 25 milioni 600 mila euro, di cui 1 milione 700 mila euro per investimenti in tecnologie di altissima fascia. Sono stati acquistati, infatti, un angiografo monoplano, tre macchine per circolazione extracorporea, tre scambiatori di calore, tre macchine per recupero sangue, tre contropulsatori aortici, un sistema per la tromboelastografia e due ecotomografi”.

 Pasqualone ha ringraziato gli uffici regionali del Dipartimento promozione della salute, e per il Policlinico, la direzione sanitaria e il direttore Leonardo Miscio, la direzione amministrativa e la direttrice Elisabetta Esposito, l’Area tecnica, l’Area del Patrimonio, l’Ingegneria clinica, l’Area del personale, i dirigenti delle professioni sanitarie.

 Ha ringraziato inoltre i Dipartimenti di prevenzione della Asl Taranto e della Asl Foggia con la direzione generale. “Un ringraziamento particolare al professor Domenico Paparella, a cui passa il testimone per la gestione del nuovo reparto, per una scelta professionale finalizzata a realizzare un obiettivo di salute strategico per l’intera Puglia. Un ringraziamento va anche all’Università di Foggia e al direttore generale che mi ha preceduto, Vitangelo Dattoli, per la lungimiranza e l’investimento fatto più di tre anni fa”.

 “Attualmente – ha detto il professor Domenico Paparella – alcuni pazienti si rivolgono agli ospedali della provincia di Bari, ma una buona parte è costretta a curarsi nel nord Italia dove esistono centri attrezzati proprio per accogliere pazienti provenienti dalle regioni meridionali. Questo non possiamo più permettercelo anche per motivi di giustizia sociale: grazie agli investimenti della Regione possiamo dire che ora esiste una offerta assistenza nel Policlinico Foggia. È importante che questa attività rientri in un ospedale universitario che affianca imprescindibili obblighi assistenziali alla formazione di nuove generazioni di medici”.

 La prorettrice dell’Università di Foggia professoressa Donatella Curtotti ha portato il saluto del rettore. “Sono estremamente felice – ha scritto in una nota il professor Lorenzo Lo Muzio – di poter condividere con la comunità accademica e con la cittadinanza questo momento così importante per tutti noi. La realizzazione del reparto di Cardiochirurgia – ha aggiunto il rettore – rappresenta non solo un traguardo significativo per il nostro sistema sanitario, ma anche una tappa fondamentale nel percorso della nostra Università che quest’anno celebra con orgoglio i suoi 25 anni di attività. L’apertura del reparto di Cardiochirurgia, in un anno così speciale, evidenzia il costante impegno e la nostra determinazione nel migliorare i servizi per i cittadini e nel promuovere l’eccellenza accademica e clinica. Questo progetto, frutto di collaborazione e visione condivisa con la Regione Puglia e con il Policlinico di Foggia, è un dono per il nostro territorio e un’opportunità di crescita per i nostri studenti e per gli specializzandi che potranno formarsi, guidati da professionisti di altissimo livello, in un ambiente dotato delle tecnologie più avanzate”.

 Per il professor Giuseppe Carrieri, preside della Facoltà di Medicina “l’apertura della Cardiochirurgia rappresenta la più elevata sintesi di una collaborazione venticinquennale tra l’Università di Foggia e il Policlinico. L’Università ha di fatto reclutato uno dei migliori cardiochirurghi presenti nel panorama nazionale e non solo, mentre il Policlinico è stato in grado di realizzare uno dei reparti di Cardiochirurgia più all’avanguardia d’Italia. Quindi una perfetta sinergia di intenti che siamo sicuri darà al territorio, e oltre, risposte sanitarie di elevatissimo livello in ambito cardiochirurgico. Questa attivazione, congiuntamente alla imminente riapertura del Centro trapianti di rene e del Centro per la procreazione medica assistita, rappresenterà un importante volano di attività in grado di trainare un’importante e definitiva crescita dell’intera area medica del nostro territorio”.

Il professor Gaetano Serviddio, delegato rettorale alle politiche strategiche in Sanità, ha sottolineato che “la realizzazione dell’Unità di Cardiochirurgia a direzione universitaria è uno di quei progetti che cambiano la storia di un Policlinico, ma soprattutto del territorio in cui si inserisce. È il riconoscimento di un percorso di qualificazione lungo 25 anni che ha trasformato nella cultura, prima che nelle strutture che la ospitano, un ospedale a vocazione territoriale in un polo di eccellenza a cui rivolgersi per trovare risposte sanitarie ad alto contenuto tecnologico. Con l’apertura della Cardiochirurgia si certifica un definitivo cambio di mission del Policlinico universitario da erogatore di servizi primari a polo sanitario di elezione. È un successo di un’intera comunità che ha caparbiamente creduto nel proprio destino di riscossa. È il successo dell’Università di Foggia, nata per sviluppare un territorio che si stava inaridendo, e di una Regione che ha creduto nella sanità pubblica come unica possibile risposta al crescente bisogno di assistenza dei propri cittadini. Partire è stato difficile, ma ora occorre consolidare un percorso virtuoso con nuove sinergie e risorse adeguate affinché il Policlinico universitario di Foggia possa competere con i grandi Policlinici d’Italia nei settori della medicina all’avanguardia.”

All’evento sono intervenuti, tra gli altri, l’arcivescovo di Foggia, monsignor Giorgio Ferretti, e la sindaca Maria Aida Episcopo.

SAN GIOVANNI ROTONDO OSPITA LE BANDE CITTADINE DI TUTTA ITALIA

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Torino passa il testimone a San Giovanni Rotondo per la festa di Santa Cecilia 2024

In occasione delle celebrazioni nazionali in onore di Santa Cecilia, patrona della musica, domenica 17 novembre, San Giovanni Rotondo si prepara ad ospitare il raduno nazionale delle bande musicali cittadine provenienti, numerose, da tutta Italia.

In una giornata ricchissima di momenti di spettacolo, la città di San Pio vedrà sfilare le bande musicali sulle principali arterie della città: da Piazza Europa, angolo via Aldo Moro, fino al santuario di San Pio, percorrendo viale Cappuccini, dove alle ore 11.30 si celebrerà la Santa Messa. Un’atmosfera impreziosita di colore e musica di altissimo livello pronta a coinvolgere attivamente i cittadini e i turisti, in un imperdibile appuntamento con la tradizione bandistica italiana.

«La banda musicale è parte integrante del nostro tessuto sociale e della nostra storia: poter celebrare un raduno nazionale delle bande cittadine vuol dire riavvicinarci alle nostre tradizioni, dar loro nuovamente il prestigio che meritano. – Dichiara il sindaco Filippo Barbano – L’appuntamento con i festeggiamenti in onore di Santa Cecilia restituiscono ancora più rilevanza a tale evento: la tradizione bandistica italiana è un vanto e sono fermamente sicuro che i nostri cittadini e i turisti, attratti dalla portata dell’evento, sapranno apprezzare un giorno così speciale per la nostra San Giovanni Rotondo». Conclude Barbano.

La giornata è stata organizzata da ANBIMA APS Rete Associativa in sinergia con il Comune di San Giovanni Rotondo, l’Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo e i Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo.

Il programma completo:

Domenica 17 novembre

ore 9.30, sfilata delle Bande partecipanti.

ore 11.30 Santa Messa nella Chiesa di San Pio da Pietrelcina, che sarà trasmessa in diretta su Padre Pio TV (canale 145 del digitale terrestre, canale 445 di Tivùsat, canale 852 di Sky) e in streaming su www.padrepio.tv

ore 19.30, la Chiesa di San Pio da Pietrelcina ospiterà il concerto della Banda Giovanile Regionale ANBIMA Puglia, diretta dal M° Nicola Cotugno, Direttore della Fanfara del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare 3ª Regione Aerea di Bari.

AMICI DELLA MUSICA DI SAN SEVERO, “I GRANDI CLASSICI CON LA PIANISTA SBEGLIA E IL QUARTETTO OLB”

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Tornano i GRANDI CLASSCI agli Amici della Musica di San Severo. La pianista Maria Sbeglia e il Quartetto OLB (Luca Celoni ed Enrico Bernini ai violini, Angela Paola Landi alla viola e Paolo Ognissanti al violoncello) con la partecipazione di Gianluigi Pennino al contrabbasso saranno i protagonisti dell’appuntamento in programma a San Severo il 16 novembre 2024 (ore 19.45, chiesa di San Nicola). In repertorio musiche di Mozart, Boccherini e Haydn. Il concerto è dedicato alla memoria del dott. Pietro Pantaleo, professionista stimato e figura di spicco della vita culturale e imprenditoriale di San Severo.

“Un concerto di grande rilevanza artistica quello del prossimo 16 novembre sia per i musicisti invitati, professionisti dal curriculum internazionale, sia per la scelta delle composizioni di autore, vere perle della letteratura musicale di tutti i tempi. Il concerto di Haydn per pianoforte e orchestra verrà eseguito nella versione cameristica dove sarà ancora più manifesto il gioco sottile e raffinato del pianoforte con gli altri strumenti. Un concerto sicuramente di grande classe esecutiva e interpretativa”, commenta la prof.ssa Gabriella Orlando, presidente degli Amici della Musica di San Severo.

MARIA SBEGLIA – Ha iniziato lo studio del pianoforte a tre anni con Emilia Gubitosi e ha tenuto il suo primo concerto all’età di cinque anni, nel 2020 ha festeggiato il 50.mo anniversario dal suo primo concerto. Successivamente ha continuato gli studi al Conservatorio “S.Pietro a Majella” di Napoli con il maestro Massimo Bertucci e la pianista Annamaria Pennella, diplomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale. Si è perfezionata con il Maestro Aldo Ciccolini. È vincitrice di numerosi concorsi pianistici nazionali e internazionali, ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive per la RAI e per emittenti straniere. Svolge attività concertistica sia in Italia che all’estero. Ha effettuato tournée in Jugoslavia, Polonia, Bulgaria, Germania, Svizzera, Spagna, Francia, Kuwait. Dal 1991 suona in duo pianistico con il marito Umberto Zamuner. È docente al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli È regolarmente invitata a far parte di giurie di concorsi pianistici. Nazionali ed Internazionali. Nel 2003 ha ideato il festival “Dal Barocco al Jazz” che per la presenza di artisti e orchestre di fama internazionale e per la varietà dei programmi è diventato uno degli eventi estivi più attesi della Regione Campania. Recentemente le sono stati assegnati due prestigiosi riconoscimenti per l’impegno in ambito culturale e musicale: il Premio di “Varia Umanità” del Premio Capri San Michele e iI Premio “Oltre l’Orizzonte” dell’Associazione Ex allievi San Pietro a Majella di Napoli.

QUARTETTO OLB – Nato nel 1995 dalle prime parti in seno all’Orchestra da Camera Luigi Boccherini di Lucca, è una formazione composta da affermati musicisti in campo nazionale ed internazionale, che affiancano alla loro attività concertistica ed orchestrale in importanti Enti Lirici/Sinfonici Italiani, di docenza nelle Università di Musica, la passione e l’interesse per il Quartetto d’archi. Tutti e quattro i componenti si sono formati alla Musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena con Franco Rossi, Piero Farulli, Andrea Nannoni e Milos Skampa. Il Quartetto ha al proprio attivo molteplici concerti per in Società di Concerti italiane ed estere. Il forte interesse per la Musica da Camera lo porta a volgere lo sguardo anche a formazioni “meno usuali”, ma sempre con programmi grande interesse nel panorama cameristico. Questa formazione si è avvalsa di proficue collaborazioni con ottimi strumentisti di fama internazionale   come Andrea Tacchi, Cristiano Ross Rigacci, Leonardo Bartelloni, Gianpaolo Bandini, Pietrodarchi e Franco Maggio Ormezowsky, riscontrando ottimi consensi di pubblico e di critica. Il progetto del Quartetto OLB è quello di celebrare, con concerti, due importanti ricorrenze: il 150° della comp Verdiana del Quartetto per archi in mi minore (1873), e della morte del M° Giacomo Giacomo Puccini (1924) con il Quartetto in Re e l’Elegia “Crisantemi”.

Info 329.1286673 – 348.6628775

SAIOA HERNANDEZ E IL SANNICANDRESE FRANCESCO PIO GALASSO NE “LA FORZA DEL DESTINO” A BARCELLONA

Una stupenda prima al Teatro del Liceu di Barcellona nella bellissima produzione de La Forza del Destino di Giuseppe Verdi.

Intrepreti d’eccezione Saioa Hernandez e il sannicandrese Francesco Pio Galasso nelle parti di Leonora e Don Alvaro- Con loro Armatuvshin Enkhbat, Szilvia Vörös, Giacomo Prestia e la direzione del Maestro Luisotti.

Il soprano Saioa Hernández e il tenore Francesco Pio Galasso, sono una meravigliosa coppia nella vita e sulla scena e riprenderanno le prossime recite nei giorni 13, 16, 19 Novembre 2024

La forza del destino opera in quattro atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave

La forza del destino è un’opera del periodo di massimo splendore di Verdi. Presentata per la prima volta quattro anni dopo Un ballo in maschera, un momento molto speciale nella sua produzione, coincide con il gusto prevalente per uno scorcio dell’esotismo di altri mondi.

Concentrandosi su questa fascinazione per la cultura spagnola, Verdi scrisse Ernani (1844), Il trovatore (1853), Don Carlo (1867) e La forza del destino (1862). L’azione inizia con il sogno di due amanti, Don Alvaro e Leonora, che si preparano a fuggire, ma i due amanti vengono sorpresi dal padre della giovane donna. La sfortuna li segue quando Don Alvaro, mentre getta le sue pistole a terra, spara involontariamente una e uccide il padre: la fortuna è capricciosa e ride del destino degli uomini.

Solo il talento di Verdi poteva trasformare una trama contorta, piena di cliché della scuola romantica spagnola, in un’opera che è un esempio per eccellenza del repertorio italiano dell’Ottocento e un vero e proprio miracolo musicale.

ZONA FRANCA, SUL GARGANO IL FILO DI ARIANNA E ASL FG INSIENE CONTRO LA V IOLENZA DI GENERE

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La cooperativa sociale Il Filo di Arianna e l’ASL Foggia hanno sottoscritto un ‘Accordo di collaborazione distrettuale per le azioni di prevenzione, accoglienza e contrasto alla violenza contro le donne’, nell’ambito del progetto Zona franca, sostenuto da Fondazione CON IL SUD.

Il protocollo operativo contribuisce a definire le modalità di lancio dell’alert e la metodologia di presa in carico, da parte delle operatrici del Cav, delle donne vittime di violenza che si rivolgono ai Servizi Sanitari e Sociali nel Distretto Socio-Sanitario 53 di Vico del Gargano e, nello specifico, nei presidi di primo soccorso di Vico del Gargano, Vieste e Rodi Garganico, anche per sostenerle nel delicato processo che potrebbe condurre alla denuncia, in raccordo con le strutture di primo soccorso.

L’Accordo di collaborazione distrettuale è stato firmato nella sede della Direzione Generale dell’ASL Foggia dal Direttore Generale dott. Antonio Giuseppe Nigri, dalla Direttrice della Struttura Complessa del Distretto Socio Sanitario di Vico del Gargano, dott.ssa Cinzia Piccaluga, e dalla Presidente della cooperativa sociale Il Filo di Arianna, che gestisce il Centro Antiviolenza dell’Ambito Territoriale di Vico del Gargano, Barbara Rosaria Patetta.

Erano presenti anche la project manager del progetto Zona franca, Daniela Eronia, e Annalina d’Angelo, consulente Direzione Strategica ASL Foggia.

L’Accordo di collaborazione distrettuale formula le linee guida per la procedura di assistenza alle vittime e recepisce le buone prassi per l’accoglienza e la gestione dei casi di violenza di genere o di abuso e maltrattamento di donne e minori in un percorso integrato, omogeneo e coordinato tra Servizi Sociosanitari e CAV.

È stata predisposta una specifica cartella medico-legale, allegata all’Accordo con i moduli per il consenso e l’informativa all’Autorità Giudiziaria.

Il Filo di Arianna e l’ASL Foggia si impegnano, tra le altre cose, ad attivare, corsi di formazione per il personale sanitario medico e non, incontri formativi e di sensibilizzazione sulla violenza di genere.

“Il tema del contrasto alla violenza di genere è trasversale, non solo culturale e di carattere educativo, ma credo che nella nostra provincia debba pervadere tutte le nostre attività. La sottoscrizione di questo protocollo è un tassello di questo percorso che rende più forte la strada che stiamo percorrendo insieme. Un’altra parola chiave è proprio ‘insieme’, perché queste tematiche si affrontano solo mettendo in rete le esperienze, le volontà e le professionalità”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’ASL Foggia, dott. Antonio Nigri.

“La firma di questo protocollo con Il Filo di Arianna suggella un rapporto iniziato già da molto tempo e che sicuramente proseguirà con altre iniziative, in un territorio che necessita di questi interventi e con una sensibilità particolare da parte del Distretto Socio-Sanitario di Vico del Gargano al tema”, ha dichiarato la Direttrice del Distretto Socio Sanitario di Vico del Gargano, dott.ssa Cinzia Piccaluga.

“La stipula di questo protocollo nell’ambito del progetto Zona franca consente alla cooperativa Il Filo di Arianna, ente gestore del Centro Antiviolenza, di rinsaldare la sua rete con gli enti territoriali”, ha rimarcato la presidente della cooperativa sociale Barbara Rosaria Patetta.

COSA PREVEDE L’ACCORDO | La Legge Regionale n. 29 del 4 luglio 2014 ‘Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne’ rappresenta un riferimento fondamentale per l’azione locale in materia di contrasto alla violenza di genere, affinché l’intera rete dei servizi socioassistenziali e sanitari integrata dall’attività dei CAV possa muoversi in un’unica direzione.

L’Accordo di collaborazione distrettuale si prefigge di favorire, all’interno del Distretto Socio-Sanitario di Vico del Gargano, l’analisi ed il monitoraggio del fenomeno; il coordinamento delle azioni e la collaborazione fra i servizi socio-sanitari e il CAV; la formazione degli operatori per l’approccio e la gestione delle diverse manifestazioni della violenza di genere; il sostegno alla vittima che si rivolge ai servizi del DSS di Vico del Gargano, garantendo un percorso di accoglienza protetta che riduca il disagio fisico e psichico; l’assistenza alle donne vittime di violenza e/o ai minori in un percorso omogeneo di accoglienza e gestione della situazione tra servizi sanitari, sociali e CAV.

L’Art. 2 dell’Accordo (Coordinamento e attivazione della rete), nel rispetto delle Linee Guida Nazionali, prevede che nell’ambito del Distretto Socio-Sanitario di Vico del Gargano venga individuato un referente sanitario, preferibilmente un operatore del Consultorio Familiare, per la presa in carico delle vittime di violenza di genere e per le opportune comunicazioni con il Centro Antiviolenza e, nel caso, con gli altri soggetti della rete antiviolenza territoriale tra cui i Servizi Sociali del Comune di residenza.

Si tratta di una figura di collegamento tra i servizi interessati dal caso di violenza di genere e/o sui minori, comprese le Forze dell’Ordine e l’Autorità Giudiziaria.

Nel Presidio Territoriale di Assistenza viene individuato, inoltre, un ambiente idoneo e riservato per la visita medica.

L’Accordo punta a garantire un progetto di continuità assistenziale e di sostegno, con l’offerta di follow-up medico e di un intervento psicosociale e legale, in stretta integrazione sanità-territorio.

IL PROGETTO | Zona franca – Luoghi sicuri e percorsi di non violenza, sostenuto da Fondazione CON IL SUD in occasione della seconda edizione del Bando per il contrasto della violenza di genere, rappresenta una strategia complessa di presa in carico del fenomeno della violenza e delle sue vittime, progettata dalla cooperativa sociale Il Filo di Arianna in partenariato con l’Ambito Territoriale di Vico del Gargano, l’Università di Foggia, la cooperativa sociale BeFree di Roma e l’Associazione di promozione sociale Followus.

Il progetto, che ha consentito di attivare nuovi Sportelli Antiviolenza sul Gargano, a Rodi Garganico e Ischitella, prima sprovvisti del servizio, e di ampliare gli orari di apertura degli Sportelli Antiviolenza di Vieste, Peschici e Cagnano Varano, prevede una serie di attività e azioni con l’ambizioso obiettivo, anche attraverso la formazione e l’informazione, di creare le condizioni per una zona franca, un territorio ‘violence-free’.

Zona franca mette a sistema la metodologia di presa in carico, che non è fatta solo di cura e supporto alle donne vittime di violenza e dei loro eventuali figli minori, che si rivolgono al CAV, e si ripropone di realizzare una strategia di rete con i presidi sanitari del territorio che si concretizza con la stipula dell’Accordo di collaborazione distrettuale.