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CRISI AMMINISTRATIVA AL COMUNE DI SAN NICANDRO, TROVATA LA SOLUZIONE

Come da prassi, l’avvicinarsi della data di sabato prossimo per il consiglio comunale in cui si approverà il bilancio ha dato la spinta necessaria per una ulteriore accelerazione alle trattative per una soluzione che poteva essere trovata da tempo.

Da quanto si apprende, la crisi sembra essere stata scagionata in quanto le richieste avanzate circa l’incarico assessorile e la carica di vice sindaco sono state accettate dal sindaco e dalla coalizione di maggioranza. Il nominativo dei due incarichi rimane sempre lo stesso.

In verità qualche componente della maggioranza non ha gradito questa soluzione e, forse, in consiglio qualche dichiarazione potrà essere fatta per meglio capire la vera natura di questa ricomposizione.

Come si dice, tutto bene quel che finisce bene. L’imprimatur di tutto questo ora deve essere dato dalla votazione consiliare con l’approvazione di tutti i punti all’ordine del giorno. Il che dovrebbe essere scontato. Insomma un nuovo rimescolamento d’incarichi per una soluzione che poteva e doveva essere trovata da tempo. C’è voluta la diffida del Prefetto per poterla finalmente individuare.

Ora sarà possibile dare un impulso più serio e più forte all’attività amministrativa. Gli ostacoli superati devono far capire che il governo di una cittadina è difficile e, se non c’è la massima collegialità nelle scelte, si rischia la paralisi amministrativa con ricadute negative sulla cittadinanza.

Si faccia ora in modo che da oggi in poi si proceda ad una programmazione seria per il territorio per evitare le estemporaneità delle scelte. Si faccia in modo di intervenire sul problema della sanità a San Nicandro, sulla valorizzazione del territorio, sulla sicurezza, sulla legalità collettiva, ecc.

Si cominci dalla rigenerazione urbana e si proceda con una raccolta differenziata ragguardevole per poter diminuire la Tari. Si cominci ad avviare un progetto turistico che comprenda il centro storico, il castello, Torre Mileto, dolina Pozzatina, grotte, ecc.. oltre ad iniziative culturali che devono diventare appuntamenti annuali e punti di riferimento sia per la comunità locale che per l’intera provincia. Poi il raccordo con le associazioni che non devono sostituirsi all’amministrazione ma andare di pari passi verso un percorso comune già programmato in precedenza.

Insomma abbandonare la provvisorietà del momento amministrativo e procedere ad uno studio serio del territorio ove economia e cultura diventino i soli punti di riferimento per dare ai giovani una speranza ed agli anziani una ritrovata serenità

LA CANZONE “BELLA CIAO” NON E’ AFFATTO UN INNO DEI “SINISTRORSI” E NEMMENO DELLA RESISTENZA

Il Sindaco di una nota cittadina che, durante la commemorazione del 25 Aprile, si è tolto la fascia tricolore in segno di protesta, interrompendo la cerimonia, al canto di “Bella ciao”, ha compiuto un gesto irresponsabile e di ignoranza storica che il suo ruolo di primo cittadino avrebbe dovuto indurlo a “studiare” meglio la storia.

Spiegata strofa e strofa la canzone “Bella ciao”, spiegavano alcuni, erano delle ragazze con delle trecce bionde che aiutavano i partigiani, (erano delle messaggere), tra le montagne facevano entrare solo le ragazze.

La canzone era un segnale per dire a tutti che stavano arrivando le ragazze.

Facendo una ricerca storica più approfondita, pare che questa sia è affatto la canzone dei partigiani e neppure una canzone fascista.

Il noto scrittore Gianpaolo Pansa: “Bella ciao: E’ una canzone che non è mai stata dei partigiani, come tutti credono, però molto popolare”.

Giorgio Bocca: “Bella ciao…canzone della Resistenza e Giovinezza…canzone del ventennio fascista…Né l’una né l’altra diventate gli inni ufficiali o di fatto dell’Italia antifascista e di quella del regime mussoliniano…

Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata una invenzione del Festival di Spoleto”. Fonte la Nostrastoria.corriere.it.

Altri attribuiscono la canzone alle mondine che andavano a lavorare nelle risaie e i partigiani poi cambiarono le parole.

Non esiste nessuna prova che “Bella ciao” sia mai stata cantata dai partigiani, forse diventò l’inno di una canzone mai cantata durante la guerra a causa della sua orecchiabilità.

Durante la Resistenza la sua diffusione è stata limitata. Solo in alcuni reparti combattenti di Reggio Emilia e del Modenese, nella leggendaria Brigata Maiella, in altri gruppi partigiani delle Langhe.

Cesare Bermani, uno dei più importanti esperti di storia orale e di canzoni popolari, a proposito di Bella ciao, ha parlato di invenzione di una tradizione.

Bella ciao fu favorita dal suo carattere unitario, dalla sua capacità di rappresentare tutta la Resistenza, di cui è bene ricordare, partecipò tutto il popolo italiano, dai democristiani, ai socialisti, ai comunisti, ai liberali e ai sacerdoti. A differenza del molto diffuso “Fischia il vento”, legato alle formazioni garibaldine.  Le origini della canzone, sia del testo che della musica, sono peraltro piuttosto incerte.

Infine, la notissima canzone “Bella ciao”, fu attribuita ai fanti “minorenni”, sedicenni, diciassettenni di Genova che partendo per il fronte sia durante il Risorgimento che nella prima guerra mondiale, salutavano le loro fidanzatine, in sosta sui marciapiedi, alla partenza dei treni, con una lacrimuccia negli occhi, consci o inconsci forse, di non rivedersi più!

Un appello: Festeggiamo il giorno della Liberazione nazionale nel suo giusto significato e non si inventino pretesti per guastarla nella sua reale quanto sacra dimensione.

Michele Russi

“SPORTIVA…MENTE 2019” – L’UTOPIA POSSIBILE

Il Centro Salute Mentale di Troia, in collaborazione con altri soggetti, promuove la VIII edizione del progetto “Sportiva…Mente – L’utopia possibile”, quale campagna di sensibilizzazione e di lotta allo stigma ed alla discriminazione sulla malattia mentale e sulle persone affette, promuovendo processi di integrazione sociale attraverso lo scambio di idee, sensazioni, partecipazioni, esperienze, emozioni, storie, prodotti, identità.

Il torneo internazionale di calcetto vede la partecipazione di numerose squadre provenienti dal territorio nazionale, comunitario ed extra comunitario, composte da operatori e fruitori dei servizi per la tutela della salute mentale ed una rappresentanza degli studenti degli istituti scolastici coinvolti.

Il 10 maggio percorso enogastronomico al Mercato della partecipazione “LA CORTE DEI MIRACOLI” e spettacolo con il testimonial ASL FG , l’attore Uccio De Santis  con i  colleghi del Mudu’ , l’attrice Antonella Genga e l’attore Umberto Sardella

CARABINIERI SRADICANO IL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI NEL “VICOLO DELLO SPACCIO”

Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Lucera hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica, che dispone la custodia in carcere a carico dei coniugi lucerini V. A., 36enne, e M. L. D. P., 33enne, e la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria a carico di V. C., 26enne cognato della coppia, e R. V., 52enne, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e hashish.

Il provvedimento giunge al termine di una complessa attività investigativa condotta, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Lucera tra i mesi di ottobre e dicembre dello scorso anno.

Le indagini erano partite a seguito di numerosi sequestri di stupefacenti durante tutto il 2018, effettuati dai militari dell’Arma nell’area del centro storico di Lucera – in modo particolare nelle adiacenze della Cattedrale, come piazza Oberdan, vico Prignano, via Schiavone, via Gramsci, via D’Angicourt, ma pure della villa comunale, che hanno consentito di acclarare la diffusione del preoccupante fenomeno del consumo di stupefacenti soprattutto tra i più giovani, e che hanno condotto, tra le altre cose, anche all’arresto in flagranza di due persone, una delle quali minorenne, trovate in possesso di significativi quantitativi di stupefacente.

D’intesa con la Procura della Repubblica era stata così avviata un’attività tecnica che ha portato ad accertare l’esistenza di un fiorente traffico di cocaina gestito dalla coppia, documentato da oltre 90 cessioni in quattro settimane.

Le cessioni avvenivano a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche con modalità particolarmente sfrontate, tanta era la convinzione della coppia di trovarsi in un fortino inespugnabile. Il C., addirittura, oltre ad avere un ruolo attivo nello spaccio, il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Lucera tra i mesi di ottobre e dicembre dello scorso anno.

Le cessioni avvenivano a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche con modalità particolarmente sfrontate, tanta era la convinzione della coppia di trovarsi in un fortino inespugnabile. Il C., addirittura, oltre ad avere un ruolo attivo nello spaccio, sovente vigilava il vicolo dove insiste l’abitazione, effettuando vere e proprie ronde per scongiurare brutte sorprese da parte dei Carabinieri. In un’occasione, addirittura, dopo aver scorto due persone a lui sconosciute – in realtà erano dei militari in abiti borghesi – si era avvicinato loro chiedendo chi fossero e le ragioni della loro presenza lì.

E tale era la certezza degli acquirenti di trovare la disponibilità di cocaina che quasi mai fissavano appuntamenti telefonici con la coppia – cosa che ha reso ancor più complicata l’indagine – presentandosi direttamente presso la loro abitazione, come se quello fosse un vero e proprio supermarket della droga. In un episodio, addirittura, i Carabinieri avevano avuto modo di notare un uomo fermarsi in auto e suonare il clacson sotto casa e, poco dopo, uscire l’A. per consegnargli della cocaina, poi sequestrata dai militari a scopo di riscontro.

In un’altra circostanza la D. P., che stava rientrando a casa dopo aver prelevato il figlio a scuola, notato un acquirente in attesa non aveva esitato a cedergli dello stupefacente che teneva in borsa, nonostante la presenza del bambino.

Ancora, in un’occasione una dose di cocaina era stata ceduta ad un migrante di origine senegalese giunto in bici presso l’abitazione, “accolto” dal C. che, nei panni di sentinella, sorvegliava vico Prignano.

Ma un’altra sorpresa attendeva gli investigatori: sebbene l’attività tecnica fosse “dedicata” ai due coniugi è stato possibile riscontrare l’attività di spaccio anche di un loro vicino di casa, R. V..

Ad far scattare il sospetto che anche lui fosse dedito al commercio di sostanze stupefacenti era stato un uomo che, dopo essere entrato nella sua abitazione, ne era uscito con atteggiamento estremamente circospetto, controllando con cura qualcosa che teneva in mano: immediatamente bloccato da personale in borghese, era stato trovato in possesso di hashish.

Così si è giunti ai provvedimenti odierni. Gli arrestati, dopo le formalità di rito espletate presso la Compagnia Carabinieri di Lucera, sono stati associati presso Casa Circondariale di Foggia, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, che ha coordinato le indagini.

1° MAGGIO SANNICANDRESE ANNI 50, FESTA DEI LAVORATORI

Gli effetti devastanti dell’ultima guerra mondiale misero a dura prova la maggior parte della popolazione sannicandrese. Le famiglie provate da lutti e da malattie diventarono ancor più povere e la classe operaia ancora più segnata ad affidare i propri figli a gestori artigianali ed agricoli per garantire loro un pezzo di pane

I ragazzi venivano messi a disposizione delle maestranze per l’intera giornata, impediti di fatto a frequentare la scuola dell’obbligo. Gli scapaccioni erano consentiti ai superiori anche per qualche errore banale e talvolta utilizzati per placare i loro cattivi umori. Apprendere un mestiere era un obbligo. L’apprendistato, che chi intraprendeva l’arte della campagna, consentiva di pascolare le bestie ricevendo come retribuzione: il pane quotidiano, un litro di olio e un chilo di sale al mese, una forma di cacio a Natale (la grandezza a discrezione del padrone) e una piccola paghetta. I ragazzi erano maturi e consapevoli della situazione economica familiare tanto da risparmiare l’olio e il sale e riportare la quantità residua alle proprie case.

I genitori pattuivano con i datori di lavoro: il salario e due giorni di riposo bimensile e la garanzia della festività del 1° maggio. I giovani lavoratori, oltre alla fatica del lavoro quotidiano, dovevano sottostare agli ordini degli anziani garzoni: prelevare l’acqua dai pozzi e dalle cisterne, raccogliere la legna per il fuoco serale, lavare la pentola e il piatto (unico per tutti), attendere che gli anziani iniziassero l’assaggio dei pasti.

Il rispetto e l’obbedienza verso l’anziano e il padrone erano doveri indiscutibili.

Il segno della croce era l’unica preghiera che conoscevano per ringraziare il Signore dopo aver portato la mandria nella stalla ogniqualvolta le intemperie incombevano in aperta campagna e quando le bestie spaventata dal vento, tuoni e fulmini non erano più controllabili e prendevano direzioni diverse.

La festa del 1° maggio, in tale contesto, diventava il mezzo per onorare le prestazioni di tutti i lavoratori, per mostrare il coraggio represso che si sprigionava attraverso lo sfogo collettivo, era una rivalsa di tutte le ingiustizie accumulate durante l’anno. I preparativi iniziavano da alcuni giorni prima della festa. I ragazzi e le donne raccoglievano nei campi fiori rossi e bianchi per poterne poi utilizzare i petali.

La mattina del 1° maggio la popolazione si radunava nella piazza davanti alla Camera del Lavoro per formare il corteo. I più piccolo in prima fila, vestiti di camice rosse e in mano le bandierine con lo stemma della falce e del martello; seguivano le donne (bene orchestrate da Filomena la Passionaria) con il capo ornato mdi ghirlande rosse. Alcune di esse sostenevano grossi cesti pieni di petali di rose e papaveri lanciati per terra al passaggio dei rappresentanti sindacale e di partito.

Gli esponenti di spicco portavano all’occhiello il garofano rosso e con il megafono pronunciavano frasi di rivendicazioni oppure davano inizio all’inno del partito “Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa trionferà” mentre tutte le bandiere sventolavano.

Gli uomini si accodavano con i propri mezzi di lavoro: biciclette ornate di fiori rossi, asini e muli ricoperti di mantelli rossi, tutti allineati, che non mancavano di ragliare per lo spavento non appena la banda attaccava.

Il corteo, in prossimità dell’abitazione di qualche benestante, aumentava la tonalità degli inni provocatori; chiaramente si udivano versi come: “mangiatillo e sugatillo il limone, lo sappiamo che non ti piace, ma oggi devi farti capace”, proprio perché il 1° maggio era l’unico giorno in cui i padroni si sostituivano ai loro garzoni per i fabbisogni della campagna.

L’altro corteo più contenuto, quello della Democrazia Cristiana, partiva dalla parte opposta ed era composto da impiegati, professionisti e praticanti religiosi con le bandiere bianche marchiate dallo stemma dello scudo crociato. Meno numeroso dell’altro si presentava però più ricco di mezzi. Al seguito, infatti, i primi trattori della storia trainavano rimorchi da cui donne lanciavano petali di rose bianche e di margherite; i cavalli con criniere intrecciate e ricoperti da mantelli bianchi, sembravano essere stati preparati come a partecipare ad antichi rodei medioevali. Scalpitavano storditi dal canto di “Oh bianco fiore, simbolo d’amore” o dagli applausi ricevuti dall’esponente del partito in risposta alle battute pronunciare al megafono.

I due cortei si svolgevano nel pieno rispetto reciproco per ordine e per compostezza. Si scioglievano dopo i comizi tenuti dai rispettivi rappresentanti politici e sindacali e dopo aver fissato l’appuntamento nel pomeriggio per la scampagnata organizzata in località diverse. I simpatizzanti del Partico Comunista presso la località di Monte Vergine, quelli del Partito Democratico Cristiano presso la località di Papaglione. In quei luoghi prefissati, in aperta campagna, era un vero formicaio colorato che prendeva in assalto: frittate, formaggi, lampascioni al forno, salsicce, taralli, caciocavalli e ciambelle mentre il vinello aspro nostrano, nei fiaschi, passava di mano in mano liberando risate ma anche frasi e battute di provocazione perso maestranze e padroni.

Pe l’occasione si organizzavano diverse attività agonistiche: la corsa di cavalli, il tiro alla fune, la corsa nei sacchi e il noto palo della cuccagna: l’uno sormontato da prodotti alimentari legati dallo stendardo rosso per il Partito Comunista e l’altro dallo stendardo bianco per il partito della Democrazia Cristiana.

L corsa degli asini era lo spettacolo più divertente. Gli animali non sempre ubbidivano al proprio fantino, si fermavano di colpo disarcionandolo oppure prendevano direzioni diverse.

Si organizzava anche una gara ciclistica con la partecipazione di corridori provenienti da regioni limitrofe e la strada faceva da vera trincea ai manifestanti dei due partiti. Prima dell’arrivo dei corridori era il direttore di gara (Costantino Maccarone), affacciato allo sportello della balilla, unica macchina al seguito, che dettagliava a megafono l’andamento della corsa. Quando annunciava la fuga di qualche corridore nostrano, il boato di gioia s’innalzava nei pressi dell’arrivo, la folla si ammucchiava velocemente lasciando pochissimo spazio ai passaggio dell’autovettura.

I nostri atleti si allenavano dopo aver zappato l’orto, unica loro palestra, sostenuti da una alimentazione fatta di pane scorza e mollica. Spesso per partecipare alle gare in altri paesi (come successo al nostro atleta Michele Panizio, alias Pingillo), è partito in bici al mattino presto per Monte Sant’Angelo, ha vinto la gara e poi ha fatto ritorno sempre in bici. Questi atleti erano amati da tutti, non tanto per il valore delle loro vittorie ma per come si allenavano, senza trascurare i duro lavoro quotidiano. La vittoria dei paesani sprigionava la gioia di tutti i presenti. Ma abbracci e brindisi annientavano completamente le rivalità, tanto che bianco e rosso, colori che nel dopoguerra avevano annientato il nero, si fondevano in un unico colore. La vittoria esaltava il valore umano accampato in ogni cittadino sannicandrese rappresentava il riscatto della situazione sociale e un forte stimolo a credere nelle proprie capacità, giacchè molti, consapevoli che avrebbero abbandonato la propria terra natia, erano ugualmente consapevoli di dover confrontarsi con ostacoli e rivali di sicuro presenti lungo le strade del mondo.

Attualmente il 1° maggio si svolge in modo diverso. La piazza della Capitale è l’unico luogo dove i lavoratori arrivano da ogni parte d’Italia stremati dai lunghi viaggi effettuati in pullman o in treno messi a disposizione dai rappresentanti politici e sindacali per ascoltare i loro comizi confezionati con belle parole, con frasi e verbi ben coniugati e tantissime promesse e che si concludono con il suono assordante dei concerti rock.

Una volta la giornata del 1° maggio aveva altra valenza. A San Nicandro era una sorta di embrione della libertà che sbocciava con la partecipazione. In primo luogo, quella degli organizzatori che coinvolgendo i cittadini a mettere a disposizione il proprio tempo libero, seppero preparare manifestazioni senza incidenti; quella delle donne che, nonostante la riservatezza, nota caratteristica di quei tempi, accompagnarono, senza vergogna, i propri mariti, i propri figli al grido: “1° maggio festa dei lavoratori”; quella dei ragazzi temperati dallo spirito di sacrificio che si sono riscattati raggiungendo poi traguardi ambiti in Italia e nel mondo, nonostante l’analfabetismo e la povertà; quella dei tanti protagonisti sportivi nostrani passati nel dimenticatoio; quella di coloro i quali hanno sfilato per le strade con entusiasmo pacifico e che hanno onorato e arricchito quel dì di festa.

A costoro va il merito di aver segnato una pagina della storia sannicandrese.

Antonio Monte

FESTA DEL 1° MAGGIO A SAN NICANDRO, DIVIETO VENDITA PER ASPORTO BEVANDE IN VETRO

Domani, 1° maggio, si svolgerà la Festa dei Lavoratori presso il parco san Michele, organizzata dal locale sindacato CGIL-SPI. Il sindaco, a tutela del preminente interesse pubblico costituito dall’incolumità e dalla sicurezza pubblica, ha emanato l’ordinanza di divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni sedici nei  pubblici esercizi su tutto il territorio comunale il divieto assoluto nel giorno della Festa dei Lavoratori e della vendita per asporto, da parte dei pubblici esercizi nonché delle altre attività autorizzate alla vendita, ivi compresa quella mediante distributori automatici, e della somministrazione su area pubblica di bevande in bottiglie e/o in bicchieri di vetro e/o in contenitori di alluminio di qualunque genere, dalle ore 20,00 e fino all’orario di chiusura.

IL COMUNE DI SAN NICANDRO INDICE SELEZIONE PER 4 INCARICHI ESTERNI PER IL PROGETTO “FACILE TRIBUTI”

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È indetta una selezione per l’affidamento di 4 incarichi esterni per il supporto tecnico nella gestione del progetto Facile Tributi – Sportello On Line del Contribuente. Scadenza 11 maggio 2019.

(IN ALLEGATO IL BANDO)

Si ripropone un articolo di Civico93 per spiegarne i contenuti.

La Giunta Gualano, nell’aprile scorso, aveva approvato lo schema del protocollo d’intesa e lo schema di convenzione per il finanziamento relativo al progetto “Facile Tributi. Sportello online del Contribuente” e l’attuale giunta, nello scorso novembre, ne ha proseguito l’iter progettuale.

Tale progetto, a regime, è di notevole importanza per la cittadinanza in quanto prevede la realizzazione di uno sportello on-line, con un fascicolo virtuale a cui il cittadino-contribuente può accedere per consultare o aggiornare la propria situazione tributaria e usufruire di servizi che semplificano e velocizzano gli adempimenti fiscali (per esempio: lo stato tributario e i pagamenti).

Il progetto proposto comprende l’integrazione di nuovo canale digitale di relazione con i cittadini/contribuenti, quale strumento di comunicazione privilegiato per instaurare un rapporto collaborativo e propositivo di semplificazione degli adempimenti richiesti al contribuente.

L’adozione di uno sportello virtuale implica, perciò, una revisione delle procedure organizzative dell’ente per la gestione delle istanze on-line e comporta una vera e propria modernizzazione del sistema amministrativo con riferimento agli aspetti gestionali, organizzativi, di semplificazione e digitalizzazione di processi e servizi verso i cittadini e le imprese, rafforzando la trasparenza e la partecipazione civica attraverso lo sviluppo e la diffusione dei dati pubblici.

Il progetto prevede, quindi, lo scambio di buone pratiche attraverso il trasferimento di prassi, esperienze, metodologie, sistemi organizzativi e gestionali innovativi, con il supporto di un sistema informativo che integra, attraverso tecniche di cooperazione applicativa, i sistemi gestionali verticali del singolo ente inerenti ai tributi, al fine di superare la criticità della gestione della relazione con i contribuenti.

Nello specifico, il progetto consente il miglioramento dei modelli e degli strumenti di controllo di gestione delle amministrazioni e introducendo un sistema di supervisione e gestione dei processi di relazione con i contribuenti.

Il suo sviluppo prevede altresì di operare nell’ambito della semplificazione degli atti e della modulistica, rendendoli disponibili sul web, e di migliorare l’efficacia e l’efficienza delle procedure a tutti i livelli dell’organizzazione amministrativa per la gestione delle pratiche on-line.

Insomma uno strumento che velocizza le procedure e migliora il rapporto comune/cittadini.

facile tributi

 

A RISCHIO LA FESTA PATRONALE DI SAN NICANDRO?

Il titolo dell’articolo può sembrare provocatorio ma il rischio che la festa dei santi patroni di San Nicandro non venga organizzata non si può escludere del tutto.  Manca un mese e mezzo e ancora non se ne parla di niente. Il Comitato Feste Patronali ha presentato domanda di assegnazione già alla fine di gennaio come pure l’associazione Proloco ha prodotto la richiesta qualche mese fa. A tutt’oggi nessuna risposta è stata data da parte dell’amministrazione comunale. Di questo non si può dare la colpa alla vicenda della crisi amministrativa che ha catalizzato l’attenzione di questi mesi in quanto la festa patronale deve essere tenuta fuori dalle vicende interne della maggioranza perché è un evento istituzionale che riguarda l’intera cittadinanza.

Non si capisce il motivo di questa mancata assegnazione ed intanto i tempi stringono e, se passa la settimana corrente, pare che le associazioni che ne hanno fatto richiesta decidano di non poter più ottemperare alla organizzazione perché manca il tempo per tutti gli adempimenti necessari.

Ci si augura che anche prima del prossimo consiglio comunale di sabato l’amministrazione prenda la sua decisione e proceda alla individuazione degli organizzatori altrimenti il rischio probabile di una cancellazione della festa può diventare effettivo e spiegarlo ai sannicandresi sarà veramente difficile perché mentre gli organizzatori, già da mesi, hanno fatto richiesta, l’amministrazione prende la sua decisione fuori tempo massimo. Saremmo sicuramente l’unica cittadina ad essere penalizzata ove si continuasse a far trascorrere ancora giorni per una decisione così semplice da prendere.

“PALAZZO BARONE IN JAZZ”

La Rassegna “Palazzo Barone in Jazz”, il 30 aprile, festeggerà l’International Jazz Day. L’iniziativa, che su scala globale fa riferimento al progetto UNESCO promosso dal pianista Herbie Hancock per celebrare nel mondo il jazz quale patrimonio immateriale dell’umanità. Il Jazz viene definito dal pianista come la forma d’arte che ha contribuito a promuovere il dialogo interculturale, il rispetto per i diritti umani e la dignità umana, a sradicare la discriminazione, a rafforzare l’uguaglianza di genere e a valorizzare il ruolo dei giovani nei cambiamenti sociali.

L’Associazione Culturale e Musicale MusicArte in collaborazione con la Pro Loco di Carpino e il Comune di Carpino, celebra l’International Jazz Day così: 30 aprile Pasta Nera Jazz Project in concerto alle ore 21:00 al Centro Culturale Andrea Sacco, che presenterà per l’occasione il nuovo album dall’omonimo titolo uscito il 15 Aprile. Trovare una possibile connessione tra il jazz e la tradizione popolare del Gargano e dei Monti Dauni è uno dei motivi che hanno ispirato la nascita del Pasta Nera Jazz Project. Progettare il futuro senza dimenticare le radici, la storia, il patrimonio tramandato dalle voci e dagli strumenti delle vite passate. Questo progetto musicale vuole essere un tributo alla tradizione popolare di Capitanata, rivitalizzata in chiave jazz.

Altro obiettivo importante del Pasta Nera Jazz Project è quello di ricercare la bella ed antica melodia che affonda le radici nelle varie e continue contaminazioni sonore-culturali avvenute nel corso del tempo. La tradizione popolare incontra il jazz, è questo lo spettacolo musicale del gruppo,un viaggio tra le perpetue trame e l’energia vitale della Tarantella di Carpino, tra i monti dauni e le più belle ballate d’amore, fatica ed ingiustizia del cantastorie apricenese Matteo Salvatore ma anche di composizioni originali, dove le melodie più celebri di queste tradizioni rivivono nell’appassionata interpretazione del gruppo in chiave jazz e moderna.

Il Pasta Nera jazz Project nasce nel 2018 dall’incontro di due musicisti di Capitanata il pianista e compositore Felice Lionetti ed il sassofonista e clarinettista Antonio Pizzarelli, entrambi musicisti jazz ma anche cultori di musica tradizionale. Line Up Antonio Pizzarelli : Sassofoni & Clarinetto Basso Felice Lionetti : Pianoforte Giovanni Mastrangelo : Contrabbasso Antonio Cicoria : Drums e percussioni

FUOCHI PIROTECNICI APRICENA: I CHIARIMENTI DEL SINDACO POTENZA

A seguito dei festeggiamenti in onore di MARIA SANTISSIMA INCORONATA, Patrona di Apricena, del 27 Aprile 2019, che ha visto giungere il simulacro dal Santuario alla Chiesa Madre, in merito a quanto apparso su alcuni organi di stampa locali, il Sindaco di Apricena Ing. Antonio Potenza comunica quanto segue: “Con estremo rammarico, abbiamo letto titoli di stampa che parlano di guerra in città a causa degli spettacoli pirotecnici, che il sottoscritto ha autorizzato.

Tengo a precisare preliminarmente, che in qualità di Autorità Locale di Pubblica Sicurezza, ho autorizzato i fuochi d’artificio, come ho sempre fatto e CONTINUERO’ A FARE, nel rispetto della legge e delle competenze che la stessa mi attribuisce. Sono un rappresentante delle Istituzioni CHE SI ASSUME LE RESPONSABILITA’ e come tale ho il dovere di garantire la tutela delle nostre tradizioni che rispecchiano la nostra identità, in ossequio a quanto stabilito dalle leggi dello Stato.

Ho firmato gli stessi atti, già lo scorso anno, tutti documentati e visibili a chiunque. Ieri sera la nostra comunità ha vissuto con gioia, amore e tanta commozione l’arrivo della nostra Patrona in città, accolta da migliaia di suoi figli. Ho rispetto per il pensiero di tutti, sono il primo che si batte da sempre per la legalità e la sicurezza, ma UN SINDACO DEVE LAVORARE PER FARE LE COSE E NON PER CANCELLARLE.

In merito ad eventuali accertamenti da parte dei Carabinieri, non ne sono a conoscenza, ma come sempre, sono sereno e tranquillo del mio operato e sono a disposizione per tutte le delucidazioni che dovessero necessitare. Auguro ancora una volta, con tutto il cuore, a tutti gli apricenesi, dentro e fuori Apricena, credenti e non, a vivere queste 5 settimane con i sentimenti di gioia e felicità che ognuno di noi vive pensando alla propria mamma”. (foto:antonellapiamerlaphoto)

IL SINDACO di Apricena

Ing. Antonio Potenza

RICERCA DI GIOVANI ARTISTI DI ORIGINE PUGLIESE PER EVENTI DA ORGANIZZARSI

Siamo alla ricerca di giovani artisti ambosessi di origine pugliese (cantanti, comici, ecc…) da inserire durante le nostre iniziative. In particolare, come per le scorse edizioni, ci sarà una selezione per la X Edizione della grande manifestazione dei Pugliesi nel Mondo che si terrà presso il Teatro Comunale Fusco sito nella Città di Taranto.

La manifestazione gode di numerosi patrocini istituzionali e garantisce una notevole visibilità.
Ai selezionati, L’Associazione Internazionale “Pugliesi nel Mondo” assicura un rimborso spese.

Gli interessati dovranno inviare i propri dati e un recapito telefonico al seguente indirizzo email: segreteria@puglianelmondo.com

Sarebbe preferibile allegare un eventuale Cv. aggiornato.

 

TROPPI VICESINDACI

Sembra che il Sindaco da tempo stia adottando la politica della liquidazione. In meno di nove mesi due vicesindaci ed un altro è in procinto di ricoprire quella carica. Così si sussurra per le strade di Sannicandro. Sicuramente sarà un record! Gli amministratori attuali infatti sono gli uni contro gli altri sull’ennesima formazione della Giunta.

La verità è che non si può concepire la pubblica amministrazione come un luogo dove i paladini combattono contro i saraceni e neppure come persone che devono essere messi in “castigo” come l’assessore Villani, a cui notoriamente si attribuiscono molti disagi politico – amministrativi, ma questa volta, almeno in apparenza, non sembrano esserci.

Il Sindaco di canto suo non alza un dito verso l’alleato/amico che definirei storico, il quale lo ha sostenuto fino in fondo anche attraverso percorsi a tratti impraticabili. Accetta supinamente solo le indicazioni altrui secondo gli ordini di alcuni amministratori che mi piace definire “dirottatori della politica”. Oltre a quelli che si candidano nelle liste che in quel momento godono di maggiore consenso popolare per poi liberarsene una volta eletti e proseguire attraverso strade solitarie per chiedere poltrone in Giunta.

Come al solito!  Persone destinate a rimanere soli.  Chi va messo veramente in liquidazione? C’è un limite a tutto.

Domenico Fallucchi

 

LE CONSIDERAZIONE DI UN CITTADINO SANNICANDRESE SULLA CRISI POLITICA

Buongiorno direttore,

Il sottoscritto si è candidato, solo perchè scocciato della situazione di stallo che vive San Nicandro da tantissimi anni e quindi decisi di candidarmi per cercare di essere eletto e poter fare gli interessi del paese senza farmi influenzare dal colore della bandiera, in una lista civica nel 2018. Se invece mi candidavo con un partito, avrei dovuto seguire “il loro credo” vita natural durante, sempre che fossi stato coerente e non avessi mai deciso di abbandonare quel tipo di bandiera come fanno in tanti adesso.

Oggi come oggi mi chiedo: visti i nuovi negativi risvolti politici di San Nicandro, per quale motivo gli elettori degli attuali consiglieri di minoranza non obbligano i loro eletti in minoranza ad unirsi con la maggioranza e cercano di portare San Nicandro a fare cose buone e belle? No, adesso tutti passo indietro e aspettiamo che cada l’amministrazione perchè dobbiamo affossare di nuovo il paese con il commissariamento, nuove elezioni, nuove tarantelle.

Adesso invece gli elettori dovrebbero chiedere che PD che tanto ha da ridire, il sindaco uscente insieme a Tiscia che hanno già esperienza in campo e Tancredi che è un buon moderato, dovrebbero unirsi al Sindaco attuale e cercare di fare gli interessi del Paesello. Se così non fosse significa che qui ognuno pensa solo ai cavoli loro e non al bene del paesello.

Angelo Serafini

EDITORIALE DELLA DOMENICA. MAGGIORANZA AL BIVIO. CHE FARE?

A meno di una settimana dalla scadenza per l’approvazione del bilancio ancora tutte le ipotesi sono aperte. Si è arrivati all’ultima spiaggia utile per la decisione: se la maggioranza trova la soluzione ottimale si va avanti, altrimenti si va dritti verso le elezioni anticipate. Non esistono altre strade e, quindi, si è al traguardo finale di questa vicenda che tiene banco da mesi e di cui ancora non si conosce la conclusione.

Si sa ben poco degli incontri che si sono tenuti ma, da quanto è trapelato, nessuno osa puntare sulla soluzione in quanto, fino all’ultimo, può succedere veramente di tutto. La dimissioni, finalmente protocollate, di Giovanni Villani sono state poste come elemento di trattative. Ma questo era abbastanza logico. Sulla richiesta della delega di vice sindaco, invece, tutto è in alto mare in quanto ci sono veti da parte della maggioranza. Sembra anche che la figura individuata per il nuovo incarico da assessore non sia molto gradita tanto da far rimpiangere Villani al punto che si è paventata l’ipotesi di un suo rientro. Ma il sindaco sembra si sia opposto a questo teatrino che non fa onore a questa classe politica.

Intanto l’opposizione fa da spettatrice alla vicenda. Il Partito Democratico non è stato nemmeno preso in considerazione per le consultazioni, come pure la parte centrista della minoranza che forse sarebbe stata disposta anche all’estensione circa l’approvazione del bilancio in consiglio comunale.

Una situazione che pare di difficile soluzione in quanto c’è una forte contrapposizione tra le parti e nessuno vuole cedere di un passo. Il sindaco poteva e doveva intervenire prima quando gli animi non erano ancora così esasperati come oggi. Invece ha preferito soprassedere, certamente nella speranza di un esito positivo magari anche confidando in una maturazione e preparazione politica delle parti in causa. Invece la realtà si è rivelata diversa, in una disgregazione dei rapporti che hanno contribuito notevolmente ad un individualismo che ha superato anche l’interesse pubblico con una spettacolarizzazione che doveva essere evitata. Si è capito che per chi cede o è costretto a cedere sarà molto difficile trovare le giuste giustificazioni per i suoi comportamenti.

La convocazione del consiglio comunale per il 4 maggio è pervenuta a tutti i consiglieri e si cominciano già a contare le ore in quanto, anche durante il consiglio comunale, potrebbero esserci novità inaspettate.

Il Direttore

IL PRIMO E UNICO WORKSHOP FOTOGRAFICO IN BARCA NELLA RISERVA MARINA DI TREMITI

Muove i primi passi la macchina organizzativa per i 30 anni della Riserva Marina delle Isole Tremiti. In attesa del cartellone ufficiale promosso dall’Ente Parco Nazionale del Gargano, in collaborazione con Marlin Tremiti e CDP Service, issa la vela il primo worhshop fotografico in barca in programma dal 7 al 9 giugno nell’arcipelago adriatico.

Un appuntamento artistico per l’atteso appuntamento dell’estate 2019 con in calendario una serie di eventi culturali e scientifici. Si inizia dall’UNICO WORKSHOP FOTOGRAFICO in barca a vela con l’artista Brunella Fratini, realizzato in collaborazione con il Laboratorio del Mare “Marlin Tremiti e l’Agenzia di eventi e marketing territoriale CDP Service.

* Tre giorni tra terra e mare per imparare a fotografare la natura;

* Tre giorni per creare un diario di bordo come un vero reporter di viaggio;

* Tre giorni con un fotografo tutor, giornalista e skipper che ti affiancherà in tutto il percorso;
* Tre giorni per la realizzazione dellʼediting del libro finale.

Alloggeremo su una barca a vela dotata di 8 posti letto, doppi servizi e uso cucina con skipper esperto ed un fotografo professionista, che sapranno guidarti in questa indimenticabile avventura. Partenza dal Porto Marina Sveva, Marina di Montenero (Campobasso).

Il workshop è rivolto ad appassionati di fotografia ed amanti del mare quindi a chi vuole imparare a fotografare o approfondire le conoscenze già acquisite. Ogni partecipante potrà mettere in pratica diverse tecniche fotografiche con la supervisione del fotografo tutor e realizzerà un piccolo racconto personale, un vero e proprio diario di bordo fatto di suggestioni poetiche oltre che visive. Le giornate saranno quindi dedicate principalmente pratica ed intervallate da momenti di approfondimento tecnico e editing a bordo di una comoda barca a vela. Eʼ indispensabile avere un grande spirito di adattamento alla vita di gruppo in spazi molto ristretti.

Alla fine del corso verrà realizzato un libro fotografico per ogni partecipante.

DOVE: LE ISOLE

La leggenda racconta che questi piccoli frammenti di roccia furono gettati nellʼAdriatico da Diomede che li portò con se dallʼEgeo. Che sia vero oppure no, poco importa, a noi resta il fascino della mito e la straordinaria bellezza dei fondali marini sui quali poggia la natura selvaggia di queste isole, un vero paradiso per gli amanti del mare e della fotografia naturalistica. Questo workshop si pone lʼobiettivo di scoprire il fascino delle isole Tremiti attraverso i ritmi lenti ed i gesti autentici della navigazione a vela, fatti di silenzio ed osservazione, condizioni ideali per poter entrare in contatto profondo con la natura e creare un racconto di viaggio, poetico e personale. E in questo modo navigheremo verso sud, sulla rotta migratoria delle diomedee, andando incontro al profumo dei pini di Aleppo caratteristici dellʼisola di San Domino, tra le limpide acque dell’AMP del Parco Nazionale del Gargano.

FOTOGRAFA TUTOR

BRUNELLA FRATINI

Fotografa e visual artist, vive e lavora a Vasto (Chieti), ha collaborato come giornalista e fotografa per numerose testate italiane ed estere (Il Messaggero, lʼUnità, Vanity Fair, DOVE, Viaggi, Barnum Review, Menʼs Health, Private mag, C-41 Mag, per citarne alcune). Fotografa di professione, skipper, velista e viaggiatrice per passione, ha tenuto moltissimi workshop di fotografia e scrittura creativa, tecnica fotografica, storytelling, ed ha inoltre sviluppato un modulo dʼinsegnamento individuale, metodo ONE TO ONE, basato su modelli espressivi dellʼarte contemporanea. Ha tenuto numerose mostre personali e collettive, lʼultima a febbraio 2019, allʼinterno del Museo dʼArte Moderna Vittoria Colonna di Pescara. Eʼ stata inserita tra i 50 rappresentanti più interessanti del nuovo surrealismo fotografico dallo staff curatoriale di Saatchi art, il più importante brand americano di promozione degli artisti emergenti. I suoi lavori sono stati selezionati come rappresentativi della fotografia italiana contemporanea, nel libro di Giorgio Bonomi, “Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea”, Rubbettino Editore, in uscita a dicembre 2019. Le sue immagini sono selezionate e vendute da Getty Images, Saatchi art, Artfinder, VOGUE art and commerce.

Per aderire al progetto e salire a bordo PRESENTARE LA CANDIDATURA A:

brunellafrat@gmail.com, indicando oltre ai dati personali: esperienza, attrezzatura, motivazione.
# programma completo

www.brunellafratiniphotography.com
brunellafrat@gmail.com

“LIBRANDO” E I BANCHETTI LETTERARI. LA NOVITA’ DI “LIBANDO, VIAGGIARE, MANGIANDO”

È quasi tutto pronto per la 6^ edizione di “Libando, viaggiare mangiando” che quest’anno ruoterà intorno al tema Cibo e Riciclo.

L’evento animerà Foggia dal 3 al 5 maggio prossimi portando in città non solo prelibatezze dello street food ma anche intrattenimento, cultura, occasioni di condivisione e momenti di riflessione sull’economia circolaree sulla sostenibilità.

Infatti ad aprire la manifestazione venerdì 3 maggio, alle ore 10.00 nella sala Fedora del Teatro “U. Giordano”, sarà il convegno “Cibo e Riciclo, economia circolare” che vedrà la partecipazione di importanti relatori come Francesco Cancellato direttore de Linkiesta, Fabio Renzi segretario generale di Symbola, Giuseppe ParmaDirettore Fondazione Banco Alimentare Onlus, Damiano Cosimo Gelsomino presidente Confcommercio Foggia, Paola Parisi amministratrice de La Puglia Recupero, Marco Ranieri presidente Avanzi Popolo 2.0 Associazione No Profit, Michele Bruno organizzatore e ideatore del Mercatino del Gusto di Maglie, Luciano Pignataro scrittore e giornalista enogastronomico e Igles Corelli chef stellato e coordinatore del Comitato Scientifico di Gambero Rosso Academy. A moderare l’incontro sarà Massimo Levantaci, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Una delle principali novità di questa edizione è la sezione “Librando” che prevede i banchetti letterari: cene dedicate al buon cibo, alla musica, al teatro e alla letteratura.

“Spaghetti all’assassina” è il banchetto letterario in programma venerdì 3 maggio alle 20.30 a Palazzo Dogana, che prende il nome dal titolo del libro di Gabriella Genisi autrice di una serie che ha al centro il commissario Lolita Lobosco, donna piena di fascino e amante della cucina, che nel capoluogo pugliese cerca di risolvere casi piuttosto intricati, muovendosi rapida tra le vie di Bari vecchia. Il caso da risolvere durante il banchetto letterario di “Libando” sarà un assassinio piuttosto efferato, che ha al centro il più famoso cuoco della città, l’inventore di una ricetta amata da tutti i baresi: gli spaghetti all’Assassina. Ad animare la serata insieme alla scrittrice Genisi ci saranno l’attore del Teatro dei Limoni Giuseppe Rascio, il demologo Felice Giovine e il gruppo musicale Swing Time Trio. Il menù sarà curato dallo chef Luca Cappelluti, prefetto per la Puglia dell’Accademia Italiana Gastronomia Storica e patron del ristorante Caravanserraglio di Terlizzi e da Andrea Barile maestro pasticcere del ristorante La Kucina di Foggia. A condurre il banchetto letterario sarà il gastronomo Sandro Romano.

“Inchiostro di Puglia” è invece il banchetto letterario in programma sabato 4 maggio, sempre alle ore 20.30 a Palazzo Dogana, un omaggio al blog – il cui payoff recita “La Puglia è uno stato d’animo” – che rappresenta la Puglia attraverso racconti di diversi autori. Ad animare la cena saranno gli scrittori Davide Simeone e Alessandra Macchitella accompagnati dal musicista Guido Paolo Longo. A curare il menù saranno lo chef Nicola Russo patron del ristorante Al Primo Piano di Foggia e il maestro pasticcere Andrea Barile con la collaborazione de Le Mamme dei Vicoli, donne che tramandano la tradizione culinaria foggiana ormai di casa a “Libando”. A condurre la serata sarà l’attore de Il Piccolo Teatro Dino La Cecilia.

Parte dei proventi dei banchetti letterari sarà devoluta al Banco Alimentare che è charity partner dell’evento e avrà due postazioni dedicate: Collettando in corso Vittorio Emanuele per la colletta alimentare straordinaria e Banco Point in via Oberdan per la raccolta fondi.

I Banchetti Letterari sono riservati ai primi 60 prenotati. Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@diterradimare.it (indicando nome, cognome e telefono).

Per i banchetti letterari si ringraziano le aziende sponsor: Carni e Affini, Caseus L’arte del latte, Iadarola Caseificio della Daunia, Focacceria La Pupetta, Cantine 60 Passi, Elda Cantine, Cantina La Marchesa, Birrificio Ebers.

Come ogni anno a “Libando” ci saranno le master class, lezioni pratiche di cucina sull’arte del riciclo alimentare con ricette e alimenti di recupero. Si parte venerdì 3 maggio alle 10.00 a Palazzo Dogana con Antonio Bufi, del ristorante Le Giare di Bari, chef di fama internazionale che ama mettersi costantemente in discussione. Alle 12.30 ci sarà Igles Corelli, chef stellato e maestro indiscusso della ristorazione italiana, volto noto di Gambero Rosso Channel con il suo programma “Il gusto di Igles” e coordinatore del Comitato Scientifico di Gambero Rosso Academy. A “Libando” davvero non poteva mancare con la sua filosofia di “Cucina Circolare”, che non trascura e non butta nulla ma trasforma tutto.

Si continua sabato 4 maggio alle 10.00 con Massimo Carleo chef del Ristorante Home Restaurant di Potenza, giovane cuoco con una passione irrefrenabile per la sua amata Basilicata, terra che ama ricordare anche nei suoi piatti. Alle 12.00 appuntamento con la master class di Giuseppe Daddio, chef fondatore della scuola di cucina Dolce e Salato di Maddaloni, anche autore di Ricett’lss, un libro in cui sottolinea come «la cucina è un’arte, non improvvisazione: è un’arte che non accetta scorciatoie e superficialità, ma è fatta soltanto di basi, principi, tecnica e filosofia di pensiero».

Domenica 5 maggio protagonista della master class alle ore 11.00 sarà Nicola Russo del Ristorante Il Primo Piano di Foggia, chef che possiede una visione culturale della cucina popolare della sua città, una cucina meglio conosciuta con il nome di “Terrazzana”, divenuta in lui qualcosa di genetico, che scorre nel sangue, assorbita dall’ambiente in cui ha sempre vissuto, una famiglia di maestri macellai da cinque generazioni. Alle 12.00 spazio alla pasticceria con Andrea Barile, maestro pasticciere del Ristorante La Kucina di Foggia, innamorato del mondo dei lievitati che rappresentano per lui una sfida, specie se realizzati con il lievito madre.

L’allestimento dello spazio dedicato alle master class sarà curato da Pietro Del Gaudio e Ilenia Diana.

Per accedere alle master class è necessario accreditarsi scrivendo a info@diterradimare.it.

La 6^ edizione di “Libando” è promossa dal Comune di Foggia, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Di terra di mare, Red Hot, Streetfood Italia, con il sostegno di Confcommercio Provincia di Foggia, con il charity partner Banco Alimentare, con il patrocinio di Regione Puglia, Puglia Promozione, Provincia di Foggia, Federturismo Confindustria, Symbola e Università degli Studi di Foggia. (popcornpress)

www.facebook.com/libando – www.libando.com

 

1° MAGGIO, AGRISCAMPAGNATE A KM ZERO

E’ questo il periodo migliore per fare una scampagnata nel giorno del 1° maggio e riempire il tradizionale cestino da mangiare all’aria aperta. Il consiglio di Campagna Amica della Coldiretti è quello di scegliere prodotti freschi e di qualità della nostra tradizione. Ed allora che c’è di meglio di fave e formaggio?

Le fave sono legumi antichi dalle mille virtù perché toniche, energizzanti e ricche di sapore. Le fave sono uno dei gustosi ingredienti che ci accompagnano in questo periodo dell’anno, aggiungendo una nota insolita ai nostri piatti, dalle insalate alle preparazioni più elaborate. La “Vicia Faba”, questo il nome della pianta leguminosa che contiene nei suoi baccelli i semi edibili, è particolarmente diffusa in Italia, soprattutto nel meridione, che si fregia come Sigillo di Campagna Amica per la fava larga di Leonforte (En), la fava di Carpino (Fg), la fava di Zollino (Le) e la fava di Sauris (Ud)

Proprietà nutrizionali e benefici. Dotata di un contenuto proteico superiore a quello dei fagioli, questa tipologia di legumi ha un basso contenuto calorico (100 grammi di fave fresche apportano circa 41 Kcal), essendo costituita per più dell’80% da acqua, che le conferisce una benefica azione diuretica.

Ma le fave contengono anche discrete quantità di vitamine e sali minerali: rappresentano una buona fonte di ferro e vitamina C, ma anche di magnesio, potassio, rame e selenio. Essendo inoltre molto ricche di fibre, favoriscono il buon funzionamento dell’intestino. Infine, grazie al contenuto di levodopa, un amminoacido precursore della dopamina, hanno un effetto stimolante sul sistema nervoso. Per questa particolare caratteristica, questo legume è oggetto di numerosi studi che mettono in correlazione il suo consumo con la prevenzione di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson.

In cucina. Come per i peperoni e per vegetali in genere, sarebbe opportuno consumare le fave crude al fine di mantenere intatte tutte le proprietà nutrizionali. Sceglietele freschissime e gustatele accompagnandole a scaglie di Pecorino, secondo la classica tradizione romana.

Se non apprezzate particolarmente la nota amarognola dovuta alla buccia, sbollentatele per pochi minuti, sbucciatele e saltatele in padella con erbe aromatiche, cipolla e qualche pomodorino: otterrete un condimento perfetto per crostoni e pasta fresca.

Per fare il pieno di proteine, utilizzatele per la preparazione di una ghiotta frittata: spadellatele brevemente con spezie e aromi, e amalgamatele a uova, formaggio grattugiato, prezzemolo e scamorza a dadini. Informate il tutto per circa mezz’ora e lasciate intiepidire prima di servire.

Usi alternativi. In antichità le donne usavano passare sul viso la parte interna del baccello per ravvivare la carnagione.

In medicina popolare, la farina di fave (ottenuta tostando e tritando i semi) mescolata a poca acqua tiepida è utilizzata per curare foruncoli e ascessi.

Mescolando la stessa farina a latte e succo di limone si ottiene invece una maschera rigenerante per viso e capelli.

Curiosità. Le fave sono da sempre legate a leggende e superstizioni. Gli antichi Egizi non osavano toccarle, i Pitagorici ne evitavano il consumo poiché credevano che racchiudessero le anime dei morti; secondo la tradizione popolare del nostro Paese, trovare un baccello di fave con sette semi porta fortuna.

 

IL SINDACO CIAVARELLA RISPONDE ALLE CRITICHE DEL PD SULLA TARI

Caro Direttore,

rispondo a quanto pubblicato dal partito politico Pd, in merito alla Tari, desidero specificare quanto segue:

Prendendo ad esempio un immobile di mq 100 per utenza non domestica, come riportata dai punti 1 a 5, i contribuenti hanno versato gli importi come appresso riportati per le tre annualità 2017 – 2018 – 2019:

  • Alberghi con ristorante: nel 2017, 632,30, 100 mq, nel 2018, 131,84, 100 mq, nel 2019, 249,94, 100 mq
  • Alberghi senza ristorante: nel 2017, 484,30, 100 mq, nel 2018, 100,60, 100 mq, nel 2019, 188,29, 100 mq
  • Uffici, agenzie e studi professionali: nel 2017, 524,66, 100 mq, nel 2018, 109,07, 100 mq, nel 2019 204,15 100 mq
  • Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub: nel 2017, 653,69, 100 mq, nel 2018, 316,96, 100 mq, nel 2019, 593,16, 100 mq
  • Bar, caffè, pasticcerie: nel 2017, 603,61 100 mq, nel 2018, 238,28 100 mq, nel 2019, 445,89 100 mq.

Le tariffe relative al 2016 risultano uguali a quelle applicate nel 2017. Analizzando le aliquote, è innegabile che per il 2019 vi sia stato un aumento rispetto al 2018, ma è altrettanto evidente che le stesse sono nettamente inferiori a quelle applicate nel 2016 e nel 2017.

Eppure nel 2016 e nel 2017 nessuno ha manifestato alcuna contrarietà all’applicazione di queste imposte.

Sottolineo, infine, che nel 2019 rispetto al 2018 ed agli anni precedenti, c’è stato un aumento di spesa di 150.000 con un costo complessivo di raccolta dei rifiuti di 2.150.000 Euro così distribuito: 2.000.000 di Euro a carico delle utenze domestiche (prima e seconda casa), 150.000 Euro a carico delle utenze non domestiche (attività commerciali, produttive ecc.), per cui il principio di equità contributivo viene rispettato.

Mi fa specie che il Partito Democratico abbia intrapreso questa campagna denigratoria nei confronti di questa amministrazione, senza prima essersi documentato. I cittadini che volessero approfondire la questione e/o avere delucidazioni, possono consultare il sito istituzionale o recarsi presso l’Ente. Il comunicato del Partito Democratico fa riferimento, inoltre, a eventuali problemi alle casse comunali nonché a eventuali problemi giudiziari per i consiglieri che intendessero votare il bilancio.

Tutto questo a causa del parere parzialmente negativo del collegio dei revisori dei conti; nulla di più falso. Si tenta di fare del terrorismo senza che vengano letti i documenti. Ancora una volta si cerca di travisare i fatti laddove si sostiene che questa amministrazione abbia additato i commercianti come evasori e truffaldini. Anche questo è falso. I commercianti ed artigiani avranno sempre il sostegno da parte di questa amministrazione.

In ordine alle vicende giudiziarie della ditta, appaltatrice per la raccolta dei rifiuti urbani, possiamo dire che stiamo seguendo quanto sta accadendo prendendo le decisioni migliori per questa comunità. Chiarisco, infine, che, contrariamente a quanto affermato dal Segretario politico del Pd, lui stesso, consultato telefonicamente, ha rifiutato un invito per una consultazione ufficiale tra le parti.

Il Sindaco

Costantino Ciavarella

 

ESTATE 2019, UN PIANO TRAFFICO E PARCHEGGI

Prima dell’estate si comincia a parlare del problema “parcheggio” a San Nicandro. La nostra cittadina è una delle poche ove non c’è nessun parcheggio a pagamento con la logica conseguenza che si può parcheggiare un po’ dappertutto. Molti cittadini si lamentano del parcheggio di Corso Garibaldi abbastanza utilizzato dai dipendenti comunali e quasi sempre pieno. Specialmente gli anziani non autosufficienti che devono recarsi negli uffici comunale (per esempio l’ufficio anagrafe) devono fare un bel tratto di strada. Corso Umberto I° è sempre in parte occupato da chi lavora in quella zona e quindi ci sono auto che stazionano lì quasi per tutta la giornata. Piazza IV Novembre e Largo Zaccagnino (alle spalle del comune) sono due ampi parcheggi e così anche ve ne sono in altre zone di San Nicandro. E’ chiaro che con la stagione estiva in arrivo il problema parcheggio diventa molto più rilevante. Allora come mai non si provvede ad una sua regolamentazione?

In altre cittadine garganiche esiste il parcheggio libero ed anche a pagamento con benefici per il traffico generale ed anche per le casse comunali. Per esempio, la cittadina di Rodi Garganico riscuote oltre 30 mila euro solo durante l’estate e non è una somma irrisoria per piccoli comuni che arrancano dal punto di vista finanziario.

Con questo non si vuole assolutamente affermare che questa sia la soluzione ideale. Ma una soluzione bisogna trovarla ed un piano traffico e parcheggio bisogna approntarlo prima dell’inizio dell’estate che può consistere anche in una intensificazione dei controlli da parte della Polizia Urbana. Per esempio, con l’altra unità in più, dal mese di aprile, nel corpo dei vigili urbani si è quasi risolto il parcheggio selvaggio adiacente al semaforo. Se questa stessa azione venisse perseguita quotidianamente anche coloro che non sono usi al rispetto delle regole capirebbero che d’ora in avanti tutto è cambiato.

L’estate è alle porte e affrontare questo problema significa ridare un decoro alla nostra cittadina per l’accoglienza dai tanti sannicandresi che rientrano in famiglia e, perché no, dei turisti che vorrebbero visitare il nostro territorio.

 

LA TORRE DI MILETO NEL BUIO TOTALE SARA’ CHIUSA QUASI SEMPRE E CADENTE, FORSE, PER SEMPRE

Egregio direttore,

abbiamo aspettato, come cittadini “solo un anno” nella speranza di vedere che qualcosa cambiasse e la fase operativa di quest’Amministrazione Comunale e capire le sue “intenzioni” in merito alle varie fasi progettuali per rilanciare lo sviluppo locale in vari settori. Premetto che non mi pento, e non ci pentiamo in casa C.D.U., di averli votati al ballottaggio e fatti votare, mettendoci la faccia, perché dall’ altra parte tutto sarebbe stato, addirittura, peggiore (una mia opinione personale e quindi, soggettiva, perché noi del C.D.U. siamo stati determinanti per la sua affermazione…E NON CI SERVE NIENTE…NIENTE!).

Però, vedere un paese e il suo territorio ancora all’ abbandono, anche con quest’ultima amministrazione (come e forse, peggio delle tre precedenti), ci fa male e fra i tanti monumenti, siti e luoghi lasciati all’ abbandono totale ce ne sono alcuni che non possono e non debbono cadere nell’ oblio della memoria per tutti noi, come Monte d’Elio, parco S. Giuseppe, il Centro storico, con annesso il contenitore culturale-sociale di palazzo Fioritto e la Torre di Mileto. Ho letto sul suo blog di qualche mese fa che. :” E’ stato approvato lo schema dell’atto di trasferimento fra il demanio regionale e il nostro comune che stabilisce la destinazione d’uso dei locali della Torre di Mileto: 1°-Punto informazioni Turistiche Territoriali, 2°-Presidio estivo dell’ufficio di Polizia Locale; 3°-Presidio estivo di pronto Soccorso; 4°-Centro visite del Parco Nazionale del Gargano” e poi ancora (ammiro il suo forte senso dell’ottimismo di stampo più che manzoniano):”….finalmente si potrà procedere alla valorizzazione della struttura insieme all’ intera zona turistica di cui la torre fa parte”.

Perché, allora, parlo di tale torre e non ancora di altri monumenti che meritano la stessa identica attenzione se non di più? Solo perché ora il comune ne è proprietario ma ancora tutto langue in quell’ area che dovrebbe essere un po il nostro fiore all’ occhiello d’ingresso ad un Gargano che decolla, di contro, noi affondiamo giornalmente, sempre più. Quindi, si potrebbe ripartire dalla torre con una “riverniciata” culturale, una pubblica illuminazione costante per veder valorizzata la nostra marina di Torre Mileto con il suo simbolo: LA TORRE ARAGONESE (bastava non farla decadere di nuovo a pezzi, anno dopo anno, come hanno fatto, fino ad ora e senza scrupoli, tutte le amministrazioni comunali dal 2006 ad oggi, Ente Parco del GARGANO complice e responsabile compreso. Bastava, invece, che si operasse con piccoli progetti di sviluppo e di affidi “seri” ad associazioni motivate e non di parte ma rivelatosi, poi, inefficaci ed inutili come è avvenuto con “associazioni ombra o fantasma” in passato e si desse continuità e nella normalità, affinché questo nostro monumento di storia locale( fra i più ben tenuti e più grandi delle torri sparse per tutto il periplo dell’ex Regno delle Due Sicilie) riprendesse il suo ruolo di contenitore turistico-culturale e tornasse ad essere faro e punto di riferimento di uno sviluppo di un’area…SENZA ONERI PER L’ENTE! Ma in questo nostro paese la normalità quotidiana (a causa di manifesta incapacità amministrativa o, addirittura, voglia di emergere e “far pesare” al popolo delle concessioni che andrebbero date di corsa e senza raccomandazioni”, imponendo dei patti chiari e cristallini per la gestione dei nostri luoghi sensibili) diventa l’eccezionalità e il “ritorno al passato” è diventata una spiacevole componente, anche di quest’ultima amministrazione comunale fatta, anche da gente per bene, però tenuta in ostaggio da alcuni “mali homines” che detengono il potere assurdo di “vita o di morte” su ogni atto e anche sull’ aria che il sindaco deve respirare o meno e francamente non capisco perché il sindaco non la smette…e non lo voglio capire, perché il sindaco Ciavarella (che per me resta persona per bene) non riesce neanche a dare risposte per i più elementari servizi, per cui paghiamo le tasse più alte d’Italia. Leggevo speranzoso che qualcosa si sarebbe mosso almeno in merito a tale area quando ci fu il passaggio, a titolo gratuito, dal demanio dello Stato al nostro comune di tale torre e area circostante.

Egregio direttore, compresi anche il suo “sforzo” di decantare che finalmente la nostra amata torre di Mileto sarebbe stata volano di timido sviluppo per un principio di rinascita locale. Ma quando ho letto la delibera di Giunta che ne sanciva l’uso (a mio parere l’abuso) allora mi sento di scriverle che se tali sono gli indirizzi…Allora è la fine di tale monumento che cadrà nell’oblio più profondo, perché tali enti, tutti rispettabili, quali:  comando dei VV.UU. ; A.S.L o altri enti viciniori come l’ E.P.N.G. che verrebbero a gestirla NON CREERANNO MAI UN PUR TIMIDO PROGETTO DI SVILUPPO DELL’AREA E L’IMPIEGO APPROPRIATO DELLA TORRE affinché si possa creare un minimo flebile momento di sviluppo e le spiego il perché senza che tali enti o il locale comando dei VV.UU. me ne vogliano, perché convinto e senza ombra di cattiveria di essere nel giusto!

1**ENTE. PARCO NAZIONALE DEL GARGANO. Ha avuto fino ad ora l’affido di tale torre se mi dice chi se ne è accorto, chi l’ha visto e cosa ha dato di utile al nostro territorio? NIENTE…Anzi, la torre è rimasta sempre chiusa, non si è fatta una sola iniziativa a vantaggio del nostro territorio, solo furti, abbandono, nessuna manutenzione, ecc. (documenti alla mano); Quindi, che si fa? Si affida di nuovo la torre a chi non l’ha mai usata, l’ha tenuta chiusa per tutto il tempo, ce la svalutata rendendola un rudere abbandonato ad ogni sorta di vandalismi…e poi se dovesse passare tale sciagurato affido? LA TORRE RESTERA’ CHIUSA ANCORA PER ANNI E GLI UNICI VISITATORI SARANNO ANCORA LE TACCOLE E I PICCIONI!

2**COMANDO DEI VIGILI URBANI. Ammesso che ci siano gli uomini per recarsi in pianta stabile a Torre Mileto, ma non sarà mai così, perché la carenza di uomini e mezzi di tale comando locale non porranno mai la condizione per un nucleo operativo vero dei nostri vigili urbani…Neanche nei mesi estivi di luglio ed agosto! E poi per la restante parte dell’anno? LA TORRE RESTERA’ SEMPRE CHIUSA! Ma comunque non vedo come tale rispettabile comando possa valorizzare la nostra torre di Mileto!

3** PRESIDIO DI PRONTO SOCCORSO ESTIVO DELL’A.S.L. Sarà, forse, operativo per i soli mesi di metà luglio e agosto…e poi, per la restante parte dell’anno? LA TORRE RESTERA’ CHIUSA! Ma comunque, alla pari di quanto s.d., non vedo come un presidio sanitario temporaneo possa valorizzare la nostra torre di Mileto! Allora egregio direttore, con tutta la bontà del suo scrivere e l’amore che lei ed io nutriamo per questo territorio…Ma io non credo affatto che siano queste le condizioni affinché tale monumento locale torni a vivere e, soprattutto, a far rivivere un’area di una certa valenza storico-turistica e naturalistica, con queste direttive folli e sciagurate proposte da gente che, giornalmente, si rivela, sempre più, inaffidabile ed incompetente nell’ amministrare il nostro territorio e che spicca solo per inefficienza e litigiosità. Un monumento del genere NON PUO’ E NON DEVE ESSERE AFFIDATO AD ENTI CHE RAPPRESENTANO LO STATO, PERCHE’ ESSI SONO LIGI A DEI DOVERI NELL’ ESPLETARE IL LORO SERVIZIO E NON POSSONO, IN NESSUN MODO, CREARE LE CONDIZIONI DI FARO PER UNO SVILUPPO DI AREA AL QUALE TALE TORRE DOVREBBE ESSERE ADIBITA!! Tali enti e il nostro comando dei VV.UU., tutti rispettabili ed utili, devono avere altre sedi per svolgere il loro utile servizio durante la stagione estiva ma non nella TORRE DI MILETO…In essa assolutamente NO! Altrimenti, dopo anni di pericoloso abbandono, con estremi sacrifici, la rifacemmo nuova ed aperta ad un popolo con iniziative che portarono ad un numero di oltre 15000 visitatori nell’ arco dell’anno e tutto era in aumento…e poi? Ora la riportiamo, come una volta, ad un tetro, anonimo ed oscuro presidio dello Stato come lo era una volta quando la torre fu un presidio della Guardia di Finanza e non era permesso quasi a nessuno di aggirarsi nelle vicinanze perché “zona militare”. Certo che in questi anni di “salti del gambero” ne abbiamo fatti assai come comunità, a causa di amministratori poco accorti per il bene pubblico e molto accorti per le loro “faccenduole personali”…ma ora si esagera!!

ALLORA NON CI RESTA CHE TORNARE AL PASSATO?…E MO’ BASTA!

On. Nino Marinacci