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HOBOKEN, LA CITTA’ DI FRANK SINATRA CHE RODIANI E MOLFETTANI HANNO RESO UN PEZZO DI PUGLIA

Nella popolosa Hoboken, la più metropolitana e cosmopolita città del New Jersey, sita sulla sponda destra del fiume Hudson che la separa dall’isola di Manhattan, il 12 dicembre di 87 anni fa nasceva Frank Sinatra, l’italoamericano dagli occhi azzurri che avrebbe incantato, con la sua voce suadente e vellutata, gli innamorati di tutto il mondo.

Hoboken celebra ogni anno la sua nascita e gli ha dedicato un parco ed una viuzza, che s’affacciano sull’Hudson; meta di conoscenti e vicini di casa, che in ricordo del loro beniamino vi depongono i mazzi di fiori coltivati nei loro giardini. Ad Hoboken risiedono molte famiglie provenienti da tutte le regioni italiane ed anche i discendenti di molti immigrati pugliesi.

Anche Rodi Garganico pagò il suo tributo all’emigrazione verso le Americhe, concentrando le sue speranze di riscatto economico oltreoceano, proprio in questa area suburbana di New York. Molti rodiani abbandonarono le attività agrumarie che registravano in quegli anni una preoccupante involuzione dovuta alle frequenti gelate, e lasciarono l’Italia tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del secolo scorso. I primi arrivati si fecero raggiungere dai propri familiari, ma anche dagli amici e dai conoscenti. Hoboken diventò la seconda patria di questa gente di mare che si portava dentro il ricordo della Madonna della Libera, l’eco dei rintocchi serali della campana del santuario mariano.

Lo ha documentato lo storico Filippo Fiorentino, che nell’articolo I rodiani di Hoboken (pubblicato nel 2001 su «Frontiere», bollettino semestrale del Centro di documentazione sulla Storia e la Letteratura dell’Emigrazione della Capitanata) scriveva: «Da Hoboken nel New Jersey, alcuni anni fa, i coniugi Guglielmelli fecero giungere al Santuario della Libera di Rodi Garganico un labaro finemente ricamato, vessillo della Società Madonna della Libera Ladies Auxiliary, che porta riprodotto nella parte centrale la tradizionale sacra effigie. Significativo il gesto di affidare alla chiesa, che è memoria lontana della fede mariana mantenuta viva anche sulle sponde del fiume Hudson, il simbolo della devozione delle donne rodiane emigrate con le loro famiglie negli Stati Uniti d’America. Il 2 luglio di ogni anno, le strade di quella industriosa cittadina nordamericana erano percorse da un’insopprimibile volontà di testimoniare una fede popolare e antica. E, quasi a richiamare la tradizione che vuole le donne di Rodi portatrici del Sacro Quadro nel tratto terminale della processione, le “ausiliatrici” di Hoboken portavano con altrettanta emozione quel vessillo di raso, che ricongiunge ora nel Santuario le generazioni di ieri a quelle del presente, gli affetti dolenti d’oltreoceano al bisogno di affidamento cristiano della vita nei luoghi nativi».

Manifesto contributo rodiani residenti in America (fra cui Andrea e Michele Guglielmelli) per la festa della Madonna della Libera

A sostenere lo spirito di solidarietà tra emigrati, era attiva a Hoboken già nel 1911 la Promontorio Garganico Società di Mutuo Soccorso. Dal libretto-statuto si evince che la Società mirava a promuovere «l’istruzione, la moralità ed il benessere collettivo». Il sodalizio si proponeva tra l’altro di creare una cooperativa di consumo tra i soci. Il mutuo soccorso si ispirava a logiche sociali di tutela della manodopera italiana e, in occasione di malattie o di inabilità al lavoro dei soci, si concretizzava in sussidi pecuniari.

Attualmente lo scopo delle associazioni presenti ad Hoboken come quella dei «Molfettesi» (nel 1929 Gaetano Salvemini parlò di una colonia di 3000 immigrati) è di mantenere i soci legati alle loro radici. Anno dopo anno, il loro impegno per mantenere viva la loro identità è facilitato dai nuovi mezzi di comunicazione sociale. Gli italoamericani infatti seguono continuamente i telegiornali e tanti altri programmi della radiotelevisione italiana, che incentivano i rapporti con la cultura legata all’Italia. Particolare l’attenzione verso i giovani. Nati e integrati in una nazione come gli Stati Uniti d’America, è infatti difficile mantenerli uniti e interessarli alle attività dei più anziani. Ma quasi tutti parlano l’italiano, oltre al dialetto d’origine delle loro famiglie.

La processione della Madonna dei Martiri di Molfetta ad Hoboken

Nei club dei rodiani, dei molfettesi e delle altre comunità pugliesi tutto parla della Puglia: le stampe che riproducono le vie delle città d’origine delle varie comunità, le chiese, le foto storiche e quelle sugli eventi più significativi. È qui che oggi si svolgono gli incontri associativi, i ricevimenti, i banchetti e i picnic per le famiglie dei soci e dei paesani; ma è anche qui che ogni giorno, chi vuole bere un buon caffé italiano, va a trovarli, respirando aria di casa. Occasioni di aggregazione e di gioia comunitaria sono le feste dei santi patroni dei paesi d’origine. Ogni 25 e 26 luglio le varie comunità partecipano sempre più numerose alle feste di Sant’Anna e di San Giacomo e, in ottobre, al Dinnerfest, a cui sono invitati i membri dei club della Comunità montana del Vallo di Diano (SA) residenti nel New Jersey e a New York. Ma la festa più importante è senz’altro l’Hoboken Italian Festival, organizzato dal 9 al 12 Settembre di ogni anno dalla «Society Madonna dei Martiri» dell’omonima comunità originaria di Molfetta.

I nomi che si rincorrono a Ellis Island

Scorrendo le liste degli emigranti sbarcati ad Ellis Island, postate sul sito www.ellisisland.org, si leggono i nominativi di alcuni membri della famiglia Guglielmelli, partiti da Rodi Garganico per raggiungere Hoboken nel primo Novecento. L’11 Settembre 1906 il diciassettenne Michele Guglielmelli si imbarcò da Napoli sul «Manuel Calvo», un bastimento a vapore battente bandiera spagnola e impegnato per anni sulla rotta Barcellona-New York-Caraibi. La nave, costruita nel 1892 dalla ditta Armstrong, Mitchell & Company, a Newcastle, con il nome di «Lucania» per il Lloyd germanico aveva una stazza di 5.617 tonnellate; misurava 128 metri di lunghezza per 14 di larghezza e poteva raggiungere una velocità di servizio di 13,5 nodi. La sua capienza massima era di 1.116 passeggeri (84 posti di prima classe, 32 di seconda, 1.000 di terza classe).

Il 3 Settembre 1909, fu una ragazza, la diciassettenne Rosa Guglielmelli, ad imbarcarsi a Napoli sul «Calabria», un bastimento che sotto bandiera britannica fu impegnato per più di venti anni sulla linea Mediterraneo-New York e Glasgow-New York.

Un altro membro della famiglia Guglielmelli, il diciassettenne Michele, diretto a Hoboken, risulta iscritto e cancellato nella lista dei passeggeri del bastimento «The Berlin», salpato il 19 Novembre 1913 da Napoli (che sbarcò ad Ellis Island i rodiani Zicolella Giuseppe di anni 17, Sangillo Michele di anni 18, Sangillo Angelina di anni 24 e Miucci Maria Vincenza di anni 24). Non risulta il motivo per cui il ragazzo preferì imbarcarsi oltre un mese dopo, esattamente il 26 dicembre 1913, insieme ad altri due rodiani (Di Lella Matteo di anni 17 e Carbone Vittoria di anni 48, diretti a Rochester) sul «Franconia», una nave molto più grande (18.150 tonnellate, 190 metri di lunghezza per 21 di larghezza; velocità di servizio di 17 nodi; 2.850 passeggeri (300 in prima classe, 350 in seconda, 2.200 in terza), di proprietà della compagnia britannica Cunard, una delle principali del mondo.

Teresa Raunzino (bonculture.it)

CLIMA, IL 2019 E’ IL SECONDO ANNO PIU’ CALDO DI SEMPRE

Il 2019 si classifica fino ad ora come il secondo più caldo di sempre sul pianeta facendo registrare una temperatura media nel primo semestre sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,95 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi dati del Noaa, il National Climatic Data Centre che rileva i dati dal 1880 dalla quale si evidenzia peraltro che in Europa il primo semestre è risultato essere il terzo più caldo di sempre con un’anomalia di 1,86 gradi superiore la media.

Una situazione determinata da un giugno mai così bollente che ha fatto saltare tutti i record in Europa dove la temperatura è stata di 2,93 gradi superiore la media e nel mondo dove la colonnina di mercurio è salita sulla superficie della terra e degli oceani di 0,95 gradi sopra la media, il massimo di sempre. Anche in Italia lo scorso mese di giugno è stato molto caldo con una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media si classifica al secondo posto per temperatura elevata dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni secondo Isac Cnr.

E’ in atto una evidente tendenza al surriscaldamento giustamente denunciata dal movimento Fridays for future di Greta Thunberg che si manifesta anche in Italia. La classifica degli anni interi più caldi lungo la Penisola negli ultimi due secoli si concentra infatti nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine anche nell’ordine il 2018, il 2015, il 2014 e il 2003.

Un processo che ha cambiato nel tempo la distribuzione delle coltivazioni e le loro caratteristiche con l’ulivo, tipicamente mediterraneo, che in Italia si è spostato a ridosso delle Alpi mentre in Sicilia ed in Calabria sono arrivate le piante di banane, avocado e di altri frutti esotici Made in Italy, mai viste prima lungo la Penisola. E il vino italiano con il caldo è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato nel tempo un anticipo della vendemmia anche di un mese rispetto al tradizionale mese di settembre, smentendo quindi il proverbio “ad agosto riempi la cucina e a settembre la cantina”, ma anche quanto scritto in molti testi scolastici che andrebbero ora rivisti.

Il riscaldamento provoca anche il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l’affinamento dei formaggi o l’invecchiamento dei vini. Una situazione che di fatto mette a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani.

Si registra peraltro una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. (giovanimpresacoldiretti)

ALLERTA METEO ARANCIONE SUL GARGANO

A partire dalla mezzanotte di oggi e per tutta la giornata di domani, martedì 3 settembre, il Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia, per il bacino “Puglia A” (Gargano e Isole Tremiti) ha emesso:

1) ALLERTA METEO di tipo ARANCIONE per temporali moderati, localmente forti, con precipitazioni da moderate a forti, frequenti scariche elettriche, locali grandinate, raffiche di vento.
2) Avviso di MODERATA CRITICITA’ per RISCHIO IDROGEOLOGICO localizzato e TEMPORALI

Prestare la massima attenzione cercando di prevenire situazioni di rischio o di pericolo.

SEGNALI LUMINOSI ALLA ROTONDA DI VIA TORRE MILETO

Sempre nell’ottica della sicurezza dei cittadini e degli automobilisti, gli operai della manutenzione del comune di San Nicandro guidati da Amedeo Coppola, hanno installato segnali luminosi per una regolamentazione del traffico più attenta e disciplinata.

L’iniziativa è stata adottata in attesa della realizzazione della nuova rotonda.

AL VIA I LAVORI SULLA VIABILITA’ DEL GARGANO, INTERESSATA LA SP 48 SAN NICANDRO-SAN MARCO

L’Ufficio Appalti della Provincia di Foggia ha completato le procedure di gara inerenti quattro progetti che interessano le seguenti strade provinciali:

– S.P.48 Sannicandro-San Marco in Lamis dell’importo di €504.624,60;

– S.P.43 San Giovanni-Rotondo-Cagnano Varano dell’importo di €527.914,87;

– S.P.26 Foggia-San Marco in Lamis dell’importo di €504.067,55;

– S.P.45 bis Candelarese (San Giovanni.R) dell’importo di €300.000,00.

Dopo le verifiche previste dalla normativa vigente in materia di appalti, si procederà alla stipula dei contratti con le ditte aggiudicatarie per dare inizio ai lavori.

Il Presidente, Nicola Gatta dichiara: “Nei mesi scorsi, dopo aver recuperato circa €1.800.000,00 da un programma regionale, abbiamo definito quattro interventi di messa in sicurezza su arterie provinciali nell’area garganica, particolarmente ammalorate, tra le quali la S.P. 48, chiusa al traffico da alcuni anni e le S.P. 45, 43 e 26. La messa in sicurezza di strade e scuole, intercettando tutte le risorse economiche disponibili, sono obbiettivi prioritari per la crescita della Capitanata”.

Finalmente è arrivato l’atto finale della procedura e potranno iniziare i lavori sulla tratta San Nicandro-San Marco in Lamis che è strada importantissima per i collegamenti soprattutto con l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo

 

A SAN NICANDRO MANCANO UNITA’ DI POLIZIA LOCALE. PERCHE’ NON PENSARE AI “NONNI VIGILI”?

In tante cittadine anche vicino a San Nicandro, come Apricena, stanno adottando iniziative interessanti e di interesse per la comunità. Valorizzano la persona dell’anziano assegnando loro compiti importanti come le tutela degli alunni che escono dalla scuola primaria e secondaria alla fine degli orari scolastici.

Si tratta dei cosiddetti “nonni vigili”, volontari che possono essere coinvolti anche in altri compiti, come, per esempio le feste di piazza e piccoli spettacoli in ogni periodo dell’anno.

Specialmente in un comune come quello di San Nicandro in cui c’è una carenza in questo settore (anche se, tra non molto, dovrebbero essere individuati vigili temporanei per 5 mesi) la presenza dei “nonni vigili” potrebbe essere preziosa soprattutto nel momento in cui gli alunni entrano ed escono dalla scuola elementare.

La scelta di tali figure non va fatto a caso perché le stesse devono essere individuate tramite avviso pubblico al quale tutti i titolari di pensione possono partecipare. Tale attività non è retribuita ma i “nonni” saranno assicurati con spesa a carico dell’amministrazione comunale contro eventuali infortuni.

L’iniziativa dei “nonni vigili” vuole avere ancora un altro obiettivo, cioè un legame tra la comunità e le istituzioni migliorare di fatti i servizi alla collettività.

E’ una proposta che ha un onere esiguo per l’amministrazione pubblica ma rende sicuramente un servizio importante per la comunità.

IMPARARE A FARE TURISMO A SAN NICANDRO MENTRE IN COSTIERA AMALFITANA E’ GIA’ NATALE

L’editoriale di Civico93 pubblicato ieri è stato accolto favorevolmente dalla comunità sannicandrese soprattutto dagli operatori economici che, sulla scia di fine estate, vogliono pensare all’anno 2020 come anno di rinascita economica per la nostra cittadina puntando sul settore del turismo “anche superando la propria individualità e iniziare a fare sistema” come ha chiaramente fatto intendere uno degli operatori.

Finalmente si comincia a capire la parola “turismo” che sicuramente può rappresentare un fattore di crescita per il nostro territorio puntando sulla attività economiche presenti. L’esperienza di questa estate ha cominciato a far aprire gli occhi a molti che sono disposti ad un programma di incontri e di approfondimento sul problema già a partire, per esempio, in una conferenza monotematica da programmare come evento per la prossima Fiera di Ottobre o del Gargano, come uno preferisce chiamarla.

Civico 93 è entrata a far parte di testate giornalistiche legate a quelle della Costiera Amalfitana la quale sta già attivando l’evento natalizio del 2019 con una serie di manifestazione che sono già partite dal 28 agosto e che proseguiranno fino a gennaio 2020. Questo è destagionalizzazione del turismo e fare turismo vuol dire soprattutto essenzialmente programmazione e comunicazione.

Si elencano alcune iniziative della Costiera nella speranza che questo spirito nuovo di imprenditoria locale tocchi anche l’interesse dell’amministrazione comunale in modo che si possa dare inizio ad un percorso collettivo per la valorizzazione di tutto il territorio anche facendo, ove possibile, sinergia con altri viciniori.

INIZIATIVE: Città del gusto – Le vie del palato – il limoncello – pasticceria tradizionale e gelateria – riscoperta di botteghe artigianali – presepi – presepe vivente – archeologia – rappresentazioni teatrali – canti natalizi – ecc.

I BENEFICIARI DEL REDDITO DI CITTADINANZA PER ATTIVITA’ DI CONTRASTO ALL’ABBANDONO RIFIUTI

Nel mese di settembre tutti i percettori del reddito di cittadinanza, quindi anche quelli di San Nicandro, saranno chiamati dai centri per l’impiego per la seconda fase del provvedimento. Devono firmare il “patto per il lavoro” e dovranno accettare almeno una delle tre offerte proposte che riguarderanno presumibilmente anche lavori socialmente utili per la comunità, come, per esempio, la manutenzione del verde pubblico.

A tal proposito il vice presidente della Commissione ambiente Trevisi del M5S ha proposto anche il contrasto all’abbandono dei rifiuti, una piaga che purtroppo affligge tutta la nostra regione. Così spiega la proposta Trevisi: “I beneficiari del reddito di cittadinanza nella nostra regione sono più di 82mila, una forza lavoro che potrebbe essere impiegata per le attività di tutela del territorio, nonché per la prevenzione di un grave fenomeno come l’abbandono di rifiuti, causato spesso da inciviltà e scarso controllo. Incrementare i controlli permetterebbe di monitorare gli accessi ai luoghi da tutelare a sostegno di una conservazione dell’ecosistema e del paesaggio circostante.”

POSITIVA LA STAGIONE TURISTA 2019 DI SAN NICANDRO

Valutazione unanimemente positiva espressa da parte di operatori turistici, commercianti, negozi di vicinato e cittadini di San Nicandro Garganico, sui risultati della stagione turistica appena conclusa.

Analizzando gli indici di gradimento, si riscontra un maggior flusso di turisti non locali e un alto gradimento di questi sull’accoglienza e servizi che l’amministrazione comunale ha offerto ai suoi ospiti molto graditi.

Non di secondaria importanza, anzi fondamentali, sono stati i provvedimenti dell’attuale amministrazione comunale, sull’arredo urbano e l’attenzione all’ambiente.

Lo sfalcio del verde indesiderato, da via Torre Mileto alla zona lido di Torre Mileto, la sistemazione dei parcheggi di fronte all’Hotel Pertosa, la pulizia giornaliera della spiaggia dalla Torre di Mileto al tratto di competenza del Comune di San Nicandro Garganico.

Inoltre la sistemazione di strade cittadine, in primis, ma per citarne alcuni fra i tanti, la frequentatissima e principale via Gramsci di scorrimento alternativo al centro storico e la sistemazione di due rotatorie su via Torre Mileto.

Il divieto di usare bottiglie di vetro che venivano scaraventate su via Giuseppe Verdi e non solo con seri danni alle auto parcheggiate alle abitazioni e alla incolumità dei cittadini

Accorgimenti che gli “audaci” assessori in carica da qualche mese, hanno messo in atto dopo anni annorum di disinteresse delle passate amministrazioni.

Spesso, in soggiorno feriale nel mio paese prescelto, San Nicandro Garganico, sentivo qualche dissenso alle mie proteste anche presso gli organi di polizia per denu          nciare incuria e inciviltà di pochi sconsiderati che lanciavano abbandonando ogni tipo di oggetti non solo di vetro sui viali. Mi rimproveravano che da turista non potevo avere la pretesa di insegnare loro il buon vivere civile. Era la facile quanto stupida risposta di chi, per convenienza, voleva acquisire qualche voto in più alle votazioni cittadine.

Devo esprimere un plauso sincero agli attuali giovani amministratori per il coraggio e la determinazione con cui hanno saputo sconfiggere l’omertoso silenzio di pochi sull’incivile comportamento compromettendo, per anni, l’economia e il turismo cittadino.

La Puglia, è bene che si sappia chi ha operato male negli anni scorsi, è stata presa d’assalto quest’anno dai turisti di tutto il mondo, considerato che la nostra Regione Puglia è stata eletta dai maggiori giornali internazionali, Regione più bella del mondo.

Un sincero e meritevole ringraziamento, da parte mia, a chi ha contribuito a questo prezioso risultato per il turismo, per l’economia locale e il buon nome della ridente cittadina garganica, San Nicandro Garganico.

Michele Russi

“MONDE-FESTA DEL CINEMA SUI CAMMINI” ALLA 75^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Un’importante occasione per la manifestazione e per il Gargano.

Lido di Venezia, 01 settembre 2019 – La 2^ edizione di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, il Festival ideato e organizzato da MAD – Memorie Audiovisive della Daunia, è stata presentata alla 76^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Domenica 1 settembre, all’Hotel Excelsior presso la Fondazione Ente dello Spettacolo, “Mònde” è stato protagonista, insieme a “Social Film Fund Con il Sud” e ai progetti “Ciak” e “Circe”, del focus dedicato alle produzioni sostenute da Apulia Film Commission e Regione Puglia.

«Un Festival come “Mònde”, oltre a valorizzare gli aspetti legati al racconto cinematografico del territorio, interviene anche sulla rigenerazione paesaggistica nella sua accezione immateriale, un tema di assoluta attualità che include anche l’innovazione sociale. Ma è anche un festival capace di fare sistema nella complessiva strategia culturale regionale», ha spiegato l’assessore regionale all’Industria Turistica e Culturale Loredana Capone durante l’incontro cui hanno preso parte anche la presidente della Fondazione Apulia Film Commission Simonetta Dellomonaco, il direttore generale di Apulia Film Commission Antonio Parente e il direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia Aldo Patruno.

A sottolineare l’importanza dell’aspetto strategico dei progetti della Regione Puglia è stata Simonetta Dellomonaco, che ha affermato: «Quello della rigenerazione paesaggistica è un tema culturale. “Mònde”, oltre a valorizzare gli aspetti intangibili, quindi culturali, interviene sulla narrazione del paesaggio che costituisce la percezione dello stesso».

«“Mònde” è un festival cinematografico legato ai cammini. E proprio i cammini e gli itinerari culturali sono una delle strategie fondamentali delle politiche della Regione Puglia. Il 18 ottobre, infatti, si terrà per la prima volta a Bari l’Assemblea Europea delle Vie Francigene, che porterà al riconoscimento della Francigena del Sud come itinerario culturale del Consiglio d’Europa. E Luciano Toriello, direttore artistico di “Mònde”, raffigura la sintesi di tutto questo», ha dichiarato Aldo Patruno.

A rappresentare al Lido “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” il direttore artistico Luciano Toriello, che ha affermato: «Essere presenti alla Mostra del Cinema di Venezia è un’importante opportunità per presentare la nostra idea di festival alla stampa e al pubblico delle grandi occasioni. In un territorio – quale il Gargano – meritevole di attenzione, la forza e l’originalità di “Mònde” risiedono nel coniugare il cinema con un’idea di turismo sostenibile e destagionalizzato. E stiamo lavorando con impegno per rendere il nostro un modello vincente ed esportabile».

La 2^ edizione di “Mònde” – il cui nome si rifà al termine dialettale con cui è chiamata la cittadina di Monte Sant’Angelo, ma al contempo rimanda anche al “mondo”, ad una dimensione più alta e universale – si terrà da giovedì 10 a domenica 13 ottobre 2019 nella cornice unica e suggestiva dello storico Rione Junno di Monte Sant’Angelo e all’interno del Parco Nazionale del Gargano.

“Mònde” è un festival cinematografico dedicato al tema del viaggio, in tutte le sue sfumature ed accezioni, ma comprende anche escursioni e camminate, “Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari Culturali”, workshop, incontri con gli autori, mostre e concerti, momenti di conviviale condivisione.

E infatti, durante i giorni della Festa, Monte Sant’Angelo diventa meta e punto di partenza di ogni viaggio, pellegrinaggio e cammino, luogo di scambio, di incontro e confronto aperto tra Arti e Culture.

Oltre a “Mònde”, MAD – Memorie Audiovisive della Daunia ha presentato, in veste di produttore, il nuovo documentario diretto da Luciano Toriello, “La luce dentro”, vincitore del bando “Social Film Fund – Con il Sud” di Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD. Un bando alla prima edizione, nato con l’obiettivo di dare vita a un “racconto per immagini” del Sud attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano, promuovendo l’incontro tra imprese cinematografiche con enti del Terzo settore e del volontariato meridionale.

La call per partecipare alla 2^ edizione di “Mònde” è aperta fino al 7 settembre, tutte le info su http://www.mondefest.it/iscrizioni-2019/.

Il Festival è un’iniziativa della Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale a valere sulle risorse del Patto per la Puglia FSC 2014-2020 – prodotta da Apulia Film Commission nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network, insieme a Ente Parco Nazionale del Gargano e con il patrocinio del Comune di Monte Sant’Angelo. Soggetto ideatore e organizzatore della manifestazione è MAD – Memorie Audiovisive della Daunia per la Direzione artistica di Luciano Toriello. L’evento è inoltre realizzato in collaborazione con l’Ass. “Monte Sant’Angelo Francigena”.

 

ALLERTA METEO PER LUNEDI’ 2 SETTEMBRE

La Protezione Civile della Regione Puglia ha pubblicato un messaggio di allerta meteo dalle ore 8:00 di domani 2 settembre per le successive 12 ore. In provincia di Foggia sono interessati il Gargano, le Isole Tremiti e il Tavoliere. La criticità dell’allerta è GIALLA con rischio idrogeologico per temporali.

EDITORIALE DELLA DOMENICA. SAN NICANDRO: REPORT DELL’ESTATE E TRAGUARDI FUTURI

L’estate turistica è finita e San Nicandro ha ricevuto una buona ventata di economia, un po’ di respiro che si affievolirà pian piano che si avvicina l’autunno. Da una indagine tra gli avventori e i pubblici esercizi, soprattutto di ristorazione, la risposta è stata positiva nel senso che c’è stata più gente dello scorso anno pur lamentandosi di una riduzione delle presenze da parte proprio dei sannicandresi. È evidente che questo trend ha trascinato gli altri esercizi commerciali in un coinvolgimento collettivo di cui tutti sembrano essere consenzienti.

Tutto questo è successo come riporta l’indagine estiva, indipendentemente dagli eventi dell’Estate Sannicandrese che, solo in minima parte, ha fatto alzare l’asticella delle presenze. D’altronde un programma stilato in una settimana da una incolpevole assessore non poteva fare più valore aggiunto di quello che ha fatto.

Insomma, tutto sommato, una estate un poco più rosea dal punto di vista dell’economia locale. Dalla prossima settimana tutto ritorna alla normalità di ogni giorno mentre, in tante altre cittadine garganiche, la programmazione degli eventi termina a fine settembre e, quindi, i giovani ma anche i meno giovani, sono costretti a continuare la loro estate turistica fuori di San Nicandro a vantaggio delle economie di altri territori.

Dell’esperienza di questa estate appena conclusa si può fare tesoro per i punti di forza turistica di San Nicandro e impegnarsi a programmare con mesi di anticipo l’intera prossima stagione estiva coinvolgendo il Parco del Gargano, l’assessorato al turismo della Regione Puglia, l’amministrazione provinciale, il Gal Gargano, la Camera di Commercio, il Mibact e altre istituzioni. Affinché ci sia il coinvolgimento di questi enti che erogano contributi occorre che la programmazione sia credibile, di forte impatto turistico e ambientale con una cabina di regia seria e preparata. Insomma occorre una progettualità che coinvolga il volontariato, esercizi commerciali, imprenditori agricoli e il mondo culturale locale in una simbiosi di idee che siano espressione del nostro territorio, della nostra tradizione con una diversificazione di attività e manifestazioni che non sono ancora presenti nell’offerta turistica di altre cittadine vicine.

Si è sempre detto che San Nicandro può riprendersi il suo ruolo che ha sempre avuto nella cultura garganica ma occorrono sacrifici intellettuali per arrivare a dei risultati soddisfacenti. Se ognuno fa la sua parte, San Nicandro sicuramente può rinascere e, anno dopo anno, potrà consolidare questo suo ruolo. Le capacità ci sono, le idee non mancano, il mondo del volontariato è attivo. Se ci mettiamo alle spalle incomprensioni, invidie, rancori (ma lo stesso deve fare anche il mondo politico), allora ci sarà un agire comune per un obiettivo condiviso e per una San Nicandro che appartiene a tutti.

Il Direttore

SAN NICANDRO NEI VOLUMI “DEDUCTIONUM FOCULARIORUM” DELL’ARCHIVIO DI STATO NAPOLI

Tra qualche settimana finalmente la biblioteca comunale di San Nicandro sarà aperta al pubblico nella sua nuova sede (provvisoria) dell’ex edificio scolastico di Via Matteotti. L’apertura della è un evento importantissimo per la cultura in generale ed anche locale in quanto forniscono un ottimo servizio agli studenti e agli altri utenti. In un mondo in cui le potenziali fonti informative sono decisamente variabili per qualità e rilevanza, la competenza di base dei bibliotecari ‒ in quanto guide alle risorse migliori ‒ può rivelarsi impagabile. Ricordiamo che le biblioteche sono l’ultimo luogo di condivisione libero e gratuito ed anche strumento di integrazione.

In attesa dell’apertura della biblioteca comunale di San Nicandro, Civico 93 vuole proporre alcune ricerche di storia locale che il responsabile della biblioteca, Vincenzo Civitavecchia, mette a disposizione per la conoscenza collettiva e per i tanti studiosi e appassionati di storie del territorio di appartenenza.

Dopo la prima ricerca di Civitavecchia che ha riguardato “Un testamento sannicandrese del 1618”, si pubblica una sua seconda ricerca “Deductionum Foculariorum”.

 

L’imposta sui fuochi[1] ebbe origine quando il re Carlo I d’Angiò, volendo togliere Lucera dalla soggezione dei Saraceni, provvide, per questa necessità, ad imporre il pagamento di un augustale[2] per fuoco a tutte le terre del regno ed a ciascun fuoco della città il pagamento di mezzo augustale[3]. In altre occasioni, lo stesso re stabilì che i suoi esattori esigessero da ogni fuoco delle province del regno un tarì[4] al mese. Successivamente, anche il re Ladislao stabilì che ogni fuoco pagasse grana[5] dieci mensili. Queste imposte, durante il governo angioino, presero il nome di pecunia foculariorum o pecunia de focularibus. Ma una numerazione vera e propria dei fuochi, dettata da regole ben precise, si ebbe solo con il governo aragonese. Infatti, fu proprio Alfonso I d’Aragona che nel marzo del 1443, nel parlamento tenuto in Napoli nella chiesa di San Lorenzo, dopo aver abolito le sei Collette ordinate dai suoi predecessori, diede nuove e precise disposizioni per la numerazione dei fuochi.

Questa serie di documenti, preziosa per conoscere le famiglie che abitavano nei nostri paesi, andò quasi completamente distrutta durante gli eventi bellici del 1943 insieme ai più antichi e preziosi fondi del Grande Archivio di Napoli, e nei pochi frammenti superstiti San Nicandro non compare.

Durante la numerazione dei fuochi succedeva spesso che le Università venissero gravate dai numeratori per un numero superiore di fuochi.

I gravami delle numerazioni dei fuochi erano annotati in registri che venivano chiamati Deductionum Foculariorum[6] e venivano discussi, se fatti con ingiustizia, nella Regia Camera della Sommaria[7].

Erano esclusi dall’imposta focatica: “Vedove con tre o quattro figlie, et haverà una casa et tanto territorio, del quale ne farà una botte di vino, quanto più e quanto meno; Vedove che possedono poco robbe estimate in catasto per due onze o poco più; Sexagenario senza figli maschi con una o due figliole senza beni; Vagabundo non possidens; Absens vel ad servitia aliena non possidens; Barones habitantes in terris eorum dominî; […] li preiti greci non si hanno da ponere per fuoco […]”[8] etc.

Erano altresì esenti dal focatico i mercanti fiorentini, genovesi, milanesi, bergamaschi ed altre persone che avessero dimorato per quindici anni nel regno, nonché “i soldati, gli uomini d’armi ed i cavalleggieri al soldo del re, spagnuoli, italiani, o di altra nazione, purché avessero esibito documento rilasciato dalla Scrivania di Razione”[9].

In questa serie di documenti, conservati presso l’Archivio di Stato di Napoli, e precisamente nel volume Deductionum Foculariorum n. 10 ff. 116r-120v, si trovano due documenti relativi alle deduzioni focatiche di San Nicandro dell’anno 1520 circa e dell’11 agosto 1533.

Nella numerazione dei fuochi avvenuta intorno all’anno 1520 le famiglie (fuochi) erano 177. Successivamente (con ogni probabilità nel 1521), su istanza del Sindaco, furono dedotti 23 fuochi dai 177. Ne consegue che il numero dei fuochi  dell’anno 1520 è di 154 unità, pari a circa 770 abitanti.

Nell’anno 1532 fu fatta una nuova numerazione e San Nicandro fu numerata per fuochi 73. L’anno successivo (1533), in seguito a lamentele del Sindaco alla Regia Camera della Sommaria, vengono dedotti 7 fuochi dai 73. I fuochi dell’anno 1532 sono, dunque, 66, equivalenti a una popolazione di 330 abitanti. In dodici anni, come si evince dai documenti, si verifica un calo demografico di 440 abitanti, pari a 88 fuochi.

 

1533 agosto 11

Pro Universitate Sancti Nicandrj

Magnifico Commessario … in … Cedulario ad vuj per questa Regia Camera traddito de la nova numeratione generaliter in regno facta ve sia stata data taxata la Università de Santo Nicandro de questa ad vuj decreta provintia in fuochi septanta tre: de poy et comparso lo syndico de dicta Università et presentato la lista delloro agravij quali visti et descussi et stato previsto senne suspendano et deducano lj infrascrittj fuochj septe per le subscritte cause videlicet:

Ribecca de Donato de Pietro Cozia numerata numero primo sospesa per ecsere in capille sola et povera; Atonia de Jacobo de Colavito numerata numero 8 sospesa como ut supra affannata de figlie femine et povera; Bartolomea de Nardo de Spizo numerata numero 28 sospesa como popella sola et povera; Roberto de Blasiello numerato numero 56 se deduce per ecsere numerato in la Procina numero 209; Notaio Antonio de lo Gautiere agregato per focho per la comprobatione dela numeratione precedente intro lj absentj fuochj 420 se deduce per ecsere numerato in San Seviero numero 201; Cola de Preta Pertosa aggregato ut supra fuocho 421 se deduce per ecsere numerato in dicta numeratione de Santo Nicandro; Iacobo de Cola de Preta Pertosa suo figlio numero 17; Valentino de Martino Taglia aurechio numerato numero 74 se sospende per ecsere popillo, et stare ad servitij alienj. Quali fuochj septe sospisj et deductj da lo superiore numeratore et taxa de fuochj septanta tre resta la taxa de epsa in fuochj sessantasej per li qualj ve dicimo, ordinamo et comandamo debiate exigere lj regij pagamenti fiscalj ordinarij ….. ala Regia Corte debitj et debendi incomenzando dal 3° de Natale usque …… in antea iuxta lo tenore et forma del dicto Cedulario ad vuj ut supra traddito. Et non factis …… et … et …… die XI mensis augusti 1533.

 

In ultima [numeratione] fuochi 154

In nova [numeratione] fuochi 73

Deducti fuochi 7

Predicta numeratione in fuochi 66

Si perdono fuochi 88

 

1521 ca.

Pro Universitate Sancti Nicandri

Magnifico Commessario in questa Regia Camera et comparso lo sindico de la Università de Santo Nicandro de questa ad vuj decreta provintia et presentato la lista delloro agravij dela nova et ultima numeratione facta de ipsa Terra qualj visti et discussi et stato previsto che per vuj se piglie informatione delj subscriptj fuochj tanto ad instantia dela Regia Corte como de dicta Università delj infrascripti fuochj vinte tre videlicet:

Bartolomeo figlio delo quondam Cola de Callo numerato numero 53 se dice stare et unitamente vivere ad una casa et spesa con Evangelista suo fratre numerato numero 52; Liberatore de Caraccio numerato numero 69 se dice che dalo anno dela invasione del regno fo ammazato da Spagnolj venne informarite et de soa herede et robbe remaste; Lorito de donno Jacobo numerato numero 70 se dice stroppiato de una gamba et che tanto vive quanto lj e facto alcuna elemosina venne informarite et che robbe et figlij tene et oculatim lo vederite; Troyano de Antonio de Mademastro numerato numero72 se dice era popillo et povero et che senne ando con lj soldatj da tempo dela guerra et maj più ecsere ritornato in dicta terra venne informarite et de soa herede et robbe remaste;

Sebastiano de Vincenzo Calabrese numerato numero 79 sedice ecsere morto et de ipso non ecserno restatj ne figli ne robbe; Nardo Angelo de Cola Curzio numerato numero 80 se dice vagabundo et povero; Donato de Petro Greco numerato numero 82 sedice ecsere andato in Fiorenza con lj soldatj et maj ritornao più venne informarite de soa herede et robbe remaste; Jacobo de Piticochia aggregato per focho per la numeratione precedente fuocho 419 sedice ecsere morto da annj dece et de ipso non ecsere restato ne figlij ne robbe; ….. de Antonio de Lillo agregato ut supra fuocho se dice ecsere morto da anni dieci et Pardo suo figlio similiter morto in machia venne informarite se have lassato più figliolj, et robbe; Angelo de Leza agregato ut supra fuocho similmente se dice morto et de ipso non ecserno remasti ne figlij ne robbe; venne informarite de tutto lo sopra exposto particulariter et distinte ut supra. In super ad instantia de dicta Università ve informarite delj infrascrittj fochj dudecj datj per abitantj per dicta Università in la infrascripta terra de questa ad vuj decreta provintia.

Et visto le numeratione de ipse in quelle non sence trovano numerati et stato previsto che per vuj senne piglie informatione, videlicet:

Antonio de Marco de Fiorita numerato numero 75 abitante in Santo Marco in Lamis; Cola Stefano Taglia aurechia agregato per la comprobatione dela numeratione antiqua intro lj abitantj fuochi 419 abitante in la Procina et lla morto venne informarite de soa herede et robbe remaste; Mastro Jannuzio de Vierro agregato ut supra fuocho 420 abitante in San Severo et lla morto; Jacobello de Lallo agregato ut supra fuocho eodem abitante in Cagnano et lla morto; Nofrio de Troyano de Paulo Nigro agregato per uno focho ut supra fuocho eodem abitante in Vico de la montagna de Santo Angelo; Magistro Thomase Cauzolaro agregato ut supra focho eodem abitante in Crapino et lla morto et ecsere remasto Joanne suo figlio et visto dicta numeratione numero 3 se trova numerato Joanne figlio de magistro Thomase Pennacchione et se dice ecsere lo medesmo figlio de magistro Thomase Cauzolaro una medesmo persona venne informarite ut supra; Mastro Recziardo agregato ut supra fuocho 421 abitante in lo Venifro da anni 20 et lla morto; Cola de mastro de Benevento alias Tamburro agregato ut supra fuocho 421 abitante in Cerciello. Et visto dicta numeratione in quella se trova numero 196 Cola de Santo Nicandro cum ….. uxore et Hieronimo figlio et se dice ecsere tucto una medesmo venne informarite advertendo che dicta Università de Cerciello lo ha dato per abitante in Santo Nicandro venne informarite de la vera habitatione d’ipso Joanne de Tricarico agregato ut supra fuocho 419 abitante in Tricarico in tempo de la precedente numeratione; Cola Bello agregato ut supra fuocho 421 abitante in Bisaczia una con mastro suo figlio pro dedece annj avante la precedente numeratione; Mastro Ricciardo Carrero de lo Venifro agregato ut supra fuocho 421 abitante in lo Venifro da anni dece avante la precedente numeratione; Lorito de la amendolara agregato ut supra fuocho 421 abitante in la amendolara da annj dece avante la antiqua et precedente numeratione; Daniele de Saxinoro agregato ut supra fuocho 421 abitante in saxinoro da annj septe avante la precedente numeratione. Et per che como vediti alcunj de dicti fochi dati per abitantj in dicte terre se diceno mortj venne informarite de lo tempo delloro habitatione ut supra al presente … habitano con mogliere et figlioli et robbe et cossj de la heredità remasta et se tenessero ….. ritornare in dicta Terra et se in quella possedesse ……. ad instantia de la Regia Corte ve informarite de lj infrascrittj fuochj sessanta datj per dicta Università per extinti ali numeratorj ….. dicta Terra. Et per che ad questa Regia Camera che dictj numeratorj habiano facto la debita diligentia sed in quidem se dictj fochi datj per dicta Università per extinti alj precedenti numeratorj fossero vivj o morti questa Regia Camera et stata de parere che per vuj senne piglie informatione si sono verj et ……. extintj o fossero vivj se hanno lassato figlioli mascolj o femine et robbe et ad chj quelle fossero pervenutj annotando particulariter et distinte lloro nomj cognomj eta robbe et valor de epsi lo tempo delloro morte. Et attale che del tutore predetto habite plena notitia venne mandamo la copia de ipsi si como se trovano scripti in la precedente et vechia numeratione videlicet: [segue elenco famiglie]

Vincenzo Civitavecchia

[1]  Per fuoco si intende l’unità familiare nelle registrazioni dei censimenti.

[2]  L’augustale era una moneta d’oro dal peso di 5,30 grammi e carati 20 (833/1000) fatta coniare nel 1231 da Federico II nelle zecche pugliesi di Brindisi e Messina. Le emissioni che sono state fatte dopo la morte di Federico II ne hanno peggiorato la forma e alterata la bontà. L’Augustale ebbe una rapidissima diffusione, ma la durata fu breve, perchè Carlo d’Angiò denominò reale la moneta quasi uguale che emise nel 1267 (egli non era Augusto, ma soltanto re). Cfr. Enciclopedia Treccani sub voce Augustale.

[3]  A tal proposito l’Arciprete don Matteo Zaccagnino nelle sue “Memorie storiche di San Nicandro” scrive:[…] Vi è di più, nel 1269 in cui Carlo d’Angiò dopo la conquista del Regno volendo espellere dalla città di Lucera i Saraceni e distruggerli all’intutto, impose una colletta sopra tutte le Province, che lo stesso chiamò Collecta Augustalium, e Collecta Foculariorum, di questa imposizione, sentendosi gravato il Clero di S. Nicandro, ne tenne ricorso allo stesso Carlo: “Ex parte Cleri S. Nicandri fuit expositum coram nobis quod vos, parlando allo Giustiniani, Clerum ipsum ad contribuendum vobiscum in collectis talleis aliisque subventionibus que percipere per nostram Curiam imponuntur et specialiter ex presenti Collecta Augustalium compellitis contra ecclesiasticam libertatem” […]

[4]  Nome di una moneta aurea di origine araba, di etimologia incerta. I califfi Fatimiti di Sicilia (913-1072) emisero abbondantemente queste monete. In seguito, le fecero coniare i principi normanni di Amalfi e di Salerno nonché i monarchi normanni e gli imperatori e re della casa sveva. Cfr. Enciclopedia Treccani s. v. Tarì.

[5]  Il grano (plur. grana) era una moneta che corrispondeva ad un soldo e si divideva a sua volta in 12 parti chiamati denari in Sicilia e cavalli a Napoli. L’oncia d’oro equivaleva a trenta tarì o 60 carlini da dieci grana ognuno, e quindi si divideva idealmente in 600 grana, mentre l’oncia effettiva di peso si divide in soli 576 grana. Cfr. Enciclopedia Treccani s. v. Grano.

[6]  Di questi documenti molto importanti, si danno alcuni cenni nell’opera di Michele Baffi (Repertorio degli atti governativi, vol. I, p.152). Fino all’anno 1906 di essi non si aveva più notizia. Proprio in questo anno furono riscoperti e classificati tra i processi della Regia Camera della Sommaria. Attualmente questi documenti (95 volumi manoscritti) si trovano nella serie Amministrazione del Real Patrimonio del fondo Patrimonio della Regia Camera della Sommaria.

[7]  Questo tribunale, sedente in Napoli, aveva, tra le svariate competenze, quella sulla contabilità dello Stato, sulle cause feudali, sull’esame dei gravami e specialmente competenze di contenzioso amministrativo. Si appellava ad essa da tutte le innumerevoli giurisdizioni in cui questo ramo del potere giudiziario era sparso. Nell’anno 1450, questo tribunale, fu riordinato da Alfonso I d’Aragona. La Regia camera della Sommaria oggi la potremmo rassomigliare alla nostra Corte dei Conti. Per chi volesse approfondire questo argomento si rimanda a Raffaele Piscione, Corti di Giustizia nell’Italia meridionale, Milano-Roma-Napoli, Soc. Editrice Dante Alighieri, 1924, pp. 139-156

[8]  Cfr. M. Palumbo, I Comuni meridionali prima e dopo le leggi eversive della feudalità, vol. I, Bologna, rist. anast. Forni Editore, 1979, p. 370.

[9]  Cfr. M. Palumbo, op. cit., p. 372

ALLA CHIESA DI SAN BIAGIO SI FESTEGGIA LA “MADONNA DELLA CINTURA”

Oggi la parrocchia di San Biagio è in festa per i festeggiamenti della Madonna della cintura patrona della Confraternita della chiesa che venne istituita nel 1863 con la denominazione “Confraternita della Pia Unione della Cintura”, con il titolo di “Beata Vergine Maria della Consolazione”, per interessamento del Canonico don Michele De Martino.

Le messe sono celebrate con gli stessi orari dei giorni festivi.

TUTTI PAZZI PER NERI MARCORE’ AL “GARGANO MEDIA FESTIVAL”

Il poliedrico Neri Marcorè sarà protagonista della seconda serata del “Gargano Media Festival, l’evento realizzato da Comune di Vico del Gargano-Assessorato alla Promozione del Territorio, Comune di Peschici e Pro Loco San Menaio & Calenella, con il sostegno di Regione Puglia e Ferrovie del Gargano.

L’appuntamento con il volto noto del piccolo e grande schermo – che sarà intervistato dal giornalista Sky Stefano Meloccaro – è fissato alle ore 20.30 di giovedì 5 settembre in Piazza Pertini a Peschici.

Una carriera, quella di Neri Marcorè, che permetterà di esplorare a tutto tondo il mondo della comunicazione e dei nuovi media, argomenti al centro del “Gargano Media Festival”.

Sin da bambino, infatti, Neri si dilettava nell’imitare personaggi famosi, uno tra tutti Ornella Vanoni.

Dopo la laurea ha iniziato a dedicarsi al doppiaggio e nel 1993 ha debuttato a teatro con lo spettacolo di Carlo Goldoni “La finta ammalata in musica”, a cui ha fatto seguito la commedia musicale “Belushi, sesso, droga and rock’n’roll”. Poi è arrivato sul grande schermo con “Ladri di cinema” diretto da Pietro Natoli.

La prima apparizione televisiva ha visto Marcorè al fianco di Corrado nell’edizione 1998 de “La Corrida”. Sono seguiti poi “Stasera mi butto” e “Ricomincio da due”. La sua carriera televisiva è decollata grazie all’incontro con Serena Dandini, con la quale ha collaborato a diverse trasmissioni come il “Pippo Kennedy Show”, “L’Ottavo Nano” e “Parla con me”, in cui imitava diversi personaggi del mondo politico e dello spettacolo.

Dal 2002 al 2003 ha lavorato con la Gialappa’s band nella trasmissione “Mai dire Domenica”.

Insieme al professore Piero Dorfles ha condotto “Per un pugno di libri”, ed è stato al timone del programma fino al 2011.

L’attività artistica di Neri Marcorè si è ramificata al punto da comprendere teatro, televisione e cinema. Nel 2008 ha debuttato all’Ambra Jovinelli di Roma con lo spettacolo “Un certo signor G”, imperniato sull’opera musicale di Giorgio Gaber; contemporaneamente ha girato alcune fiction di successo, tra cui “Papa Luciani”. Ha ottenuto la nomination ai David di Donatello e vinto un Nastro d’Argento come miglior protagonista per il film “Il cuore altrove” di Pupi Avati, che lo ha diretto anche ne “La seconda notte di nozze” e “Gli amici del bar Margherita”.

Marcorè ha mantenuto il legame con la sua città natale occupandosi della direzione artistica del teatro di Porto Sant’Elpidio. Ha fatto parte del cast delle due fortunate serie tv “Tutti pazzi per amore”.

Ha recitato in “Mi rifaccio vivo” di Sergio Rubini, “Smetto quando voglio” e “Smetto quando voglio – Ad honorem” di Sydney Sibilia, “Sei mai stata sulla Luna?” di Paolo Genovese, “Latin lover” di Cristina Comencini.

Il “Gargano Media Festival” proseguirà il 6 settembre a San Menaio con Gianfranco Vissani, il 7 e l’8 a Vico del Gargano con Arrigo Sacchi e Walter Veltroni. (popcornpress)

FIERA DI SANTA MARIA AD APRICENA

L’amministrazione comunale di Apricena comunica che nel week end del 7-8-9 settembre 2019 si svolgerà la tradizionale FIERA DI SANTA MARIA. Saranno interessate le strade del centro cittadino, Via Duca di Genova, Via Buozzi, Viale Aldo Moro.

Nella giornata di sabato 7 settembre, in zona Sacra Famiglia, si svolgerà regolarmente il mercato settimanale, esclusivamente per quanto riguarda i generi alimentari (saranno presenti in zona mercato solo gli ambulanti che vendono generi alimentari, frutta, verdura, etc).

“PAROLE O-STILI”: LE PAROLE SONO PONTI E NON MURI PER TUTTI, ANCHE PER I POLITICI

Il mondo della comunicazione e dell’informazione ha vissuto e vive tutt’ora un momento di profonda trasformazione che coinvolge in modo trasversale più generazioni, dai nativi digitali (classe 2000) cresciuti immersi in un mare di bit a casa, a scuola e nel tempo libero, fino ai nonni che ormai sono diventati abili navigatori ‘social’. In questo contesto di ‘overdose comunicativa’ dove le informazioni e i contenuti più utili e importanti si mescolano con messaggi di ogni genere e livello qualitativo, le parole vengono usate – spesso inconsapevolmente – come strumenti di attacco e offesa.

Le parole possono essere pietre scagliate da una massa di persone coperte dall’anonimato del web, possono essere muri che bloccano ogni tipo di scambio o dialogo gli individui; le parole possono – e devono – essere pietre che costruiscono le basi di una società informata, oppure ponti che consentono di far incontrare persone per condividere e confrontare idee e opinioni superando difficoltà e ostacoli di qualsiasi natura.

Tutti siamo abituati ad assorbire quotidianamente parole, offese sia tra singoli sia tra politici. Il Miur ha elaborato, già da poco più di un anno, il “Manifesto della comunicazione non ostile”, coinvolgendo da subito tante realtà politiche, culturali e scientifiche in modo ampio e trasversale. Questo è il cammino tracciato dal progetto “Parole O-stili” che come operatori dell’informazione istituzionale bisogna conoscere, approfondire e promuovere tra i colleghi e i cittadini di ogni ruolo ed età, per recuperare temi e buone prassi a rischio estinzione, nella frettolosa e distratta quotidianità.

Il Manifesto della comunicazione non ostile

  1. Virtuale è reale – Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
  2. Si è ciò che si comunica – Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
  3. Le parole danno forma al pensiero – Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare – Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
  5. Le parole sono un ponte – Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
  6. Le parole hanno conseguenze – So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
  7. Condividere è una responsabilità – Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
  8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare – Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
  9. Gli insulti non sono argomenti – Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
  10. Anche il silenzio comunica – Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

 

Oltre a quanto sopra che interessa tutti, è stato sviluppano anche il Manifesto della comunicazione non ostile che riguarda la politica e che riguarda proprio tutta la politica e politici nazionali ma anche territoriali e locali.

Tale Manifesto della comunicazione non ostile per la politica è un impegno spontaneo e personale preso da politici e amministratori locali affinché il dibattito sia concentrato su contenuti e idee orientati al bene comune, attraverso un linguaggio rispettoso e non ostile, evitando che la rete possa diventare una zona franca dove tutto è permesso ed educando invece alla responsabilità le community di riferimento.
Un’applicazione pragmatica sui toni e lo stile da adottare durante i confronti e i dibattiti con gli avversari, siano essi online oppure offine.

  1. Virtuale è reale

So che la comunicazione è parte integrante della mia azione politica, orientata al bene comune. Dunque mi assumo sempre la responsabilità di ciò che comunico, sia online sia offline. Non considero o uso la rete come zona franca in cui tutto è permesso.

  1. Si è ciò che si comunica

La mia comunicazione mi definisce. Faccio sempre in modo che ciò che comunico e ciò che viene comunicato per mio conto sia rispettabile, così come io sono rispettabile in quanto persona che agisce politicamente.

  1. Le parole danno forma al pensiero

Sono intellettualmente onesto. Definisco al meglio le mie idee e le mie intenzioni. Non approfitto dei media e della loro brevità per diffondere messaggi attraenti ma offensivi o infondati. Rispetto l’intelligenza di chi mi ascolta.

  1. Prima di parlare bisogna ascoltare

Prendo in considerazione gli argomenti dei miei interlocutori anche se non li condivido. Non li interrompo. Non deformo le loro parole per controbattere meglio. Preferisco il dialogo e il serrato confronto delle idee al monologo.

  1. Le parole sono un ponte

Credo nella forza delle mie idee e nel potere delle mie parole. Al mio interlocutore, che sia un avversario politico o gli elettori, offro i miei argomenti e la mia passione per dialogare e per convincere, mai per annientare.

  1. Le parole hanno conseguenze

Credo che il dibattito pubblico, anche se aspro, debba essere un momento di crescita per tutti. Come persona pubblica, sono consapevole che tutto ciò che dico lascia un segno in molti. Prima di fare un’affermazione, penso alle conseguenze.

  1. Condividere è una responsabilità

Quanto condivido in rete si riflette sulla mia credibilità personale. Non produco, diffondo o promuovo notizie, informazioni e dati che so essere falsi, manipolati o fuorvianti. Evito che anche chi comunica per mio conto lo faccia. Educo alla responsabilità le community che mi sostengono.

  1. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare

Mi batto per le mie idee e contrasto quelle che ritengo sbagliate, ma lo faccio portando sempre il confronto sul piano dei contenuti. Rispetto il mio interlocutore e la sua sfera personale, non lo derido, non gli attribuisco affermazioni che non ha mai fatto.

  1. Gli insulti non sono argomenti

Machiavelli scrive che gli uomini offendono o per paura o per odio. Sono consapevole che gli insulti sono umilianti sia per chi li riceve, sia per chi li fa: per questo non insulto e non rispondo agli insulti, e mi impegno a migliorare il mio Paese cominciando a migliorare il livello del dibattito pubblico.

  1. Anche il silenzio comunica

Non parlo solo per occupare spazio o sottrarre spazio ai miei avversari. Quando parlo, faccio discorsi rilevanti, che hanno un peso e un significato. Quando taccio, anche il mio silenzio ha un peso e un significato.

Ma quante persone e quanti politici fanno esattamente il contrario?

NUOVA ROTATORIA IN VIA TORRE MILETO

Sembra che l’amministrazione comunale di San Nicandro sia fortemente intenzionata al progetto di una nuova rotatoria tra Via Torre Mileto e Via Cuoco. Attualmente in quella zona vi sono barriere spartitraffico in plastica che sostituiscono la rotatoria in pietra che c’era prima.

Al fine di garantire la corretta fruibilità della viabilità urbana, sia agli automobilisti che ai pedoni e una tutela adeguata alla sicurezza stradale, l’Amministrazione comunale ritiene opportuno dare atto di indirizzo per la redazione di una progettazione per lo studio della viabilità all’incrocio tra via Torre Mileto e Via Cuoco e di alcuni attraversamenti pedonali del nostro comune. Infatti, le condizioni dell’assetto viario urbano, su alcune strade, rendono l’utilizzazione dell’attraversamento pedonale incerto, anche in considerazione delle alte velocità di transito degli autoveicoli e la scarsa attenzione posta a volte dagli automobilisti.

Viene accertato anche come alcune strade, più di altre, anche alla luce della segnalazione del Corpo di Polizia Locale, necessitano nell’immediato di particolari interventi di riduzione del rischio per i pedoni, quali la realizzazione di passaggi pedonali rialzati idonei ad obbligare o invitare il conducente del veicolo a ridurre la velocità ed a fermarsi in corrispondenza degli stessi.

Ecco quindi l’intento di realizzare una nuova rotatoria nell’incrocio tra Via Torre Mileto e Via Cuoco che elimini i problemi derivanti dall’attuale doppio senso di circolazione su Via Torre Mileto nonché i continui

FRANCESCA SANTAMARIA CON LA COMPAGNIA CZD2 AL FESTIVAL DI DANZA CONTEMPORANEA

Hangartfest, festival di danza contemporanea, ospita martedì 17 e mercoledì 18 settembre2019, alla Chiesa della Maddalena di Pesaro, la CZD2 – Giovane Compagnia Zappalà Danza, un collettivo di giovani danzatori sostenuto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza di Catania diretto da Roberto Zappalà. In programma due lavori coreografici: Kairos, del coreografo Amos Ben-Tal (Israele) e Untitled dei coreografi Daniela Bendini (Italia) e Moritz Ostruschnjak (Germania).

Con Kairos, che in greco significa “momento giusto o opportuno per l’azione”, il coreografo e musicista Amos Ben-Tal continua la sua ininterrotta ricerca sulle dualità che derivano dalla misurazione del tempo: universale vs personale, concreto vs astratto.

In Untitled i coreografi si sono imposti una regola: nessun elemento della performance può essere originale. Ogni movimento, ogni suono, ogni immagine è un objet trouvé dal web. Dalla coreografia contemporanea a Harlem Shake, da Dubstep alla pubblicità shampoo, tutto è mescolato, riorganizzato e ricombinato. Un dance mashup che pone la questione della paternità artistica nell’era digitale.

Francesca Santamaria fa parte della giovane compagnia CZD2 Zappalà Danza insieme agli altri danzatori Paloma Biagioli, Carmine Caruso, Daniel Conant, Amandine Lamouroux, Gaia Occhipinti, Madison Rose Pomarico, Marie Sheehy

La compagnia “Zappalà Danza” sempre più si dimostra valido strumento creativo per la nuova generazione di coreografi; gli stessi, sostenuti dal Centro Nazionale di Produzione della Danza, manifestano uno speciale interesse nell’impiegare i giovani danzatori della CZD2, in possesso di ottime qualità tecniche oltre che di sensibilità e vigore, fonti indispensabili nelle nuove dinamiche e metodologie creative.

Nell’autunno 2019 la CZD2 sarà impegnata in una nuova creazione di Manfredi Perego Primitiva/Urban Woods, pensata anche come incursione urbana, a febbraio debutterà con la nuova creazione di Ilenia Romano Bulletproof, dedicata al tema del bullismo, mentre a marzo riprenderà una creazione del repertorio di Roberto Zappalà.

CIS CAPITANATA, IL M5S SCRIVE AI SINDACI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

CIS Capitanata, grande opportunità per la nostra provincia. I parlamentari pentastellati sen. Marco Pellegrini, on. Marialuisa Faro, on. Carla Giuliano, on. Giorgio Lovecchio, on. Rosa Menga, sen.ce Gisella Naturale, on. Francesca Troiano, on. Mario Furore, cons. reg. Rosa Barone hanno scritto una lettera a tutti i sindaci della Capitanata per l’attivazione dei tavoli di approfondimento relativi alle singole macroaree della provincia di Foggia, ai fini della predisposizione di altri e nuovi progetti per il Cis. L’iniziativa è, oltre la individuazione delle macroaree, soprattutto l’approfondimento dei temi e all’individuazione delle esigenze e delle vocazioni delle singole macroaree, in modo da redigere i nuovi progetti da inserire nel CIS Capitanata.

Questo il calendario dei primi incontri, per ciascuna macroarea:

  • “Piana di Foggia”, incontro del 02/09/2019 ore 10.00, presso Sala xxx del Comune di Foggia (tale macroarea comprende i Comuni di Foggia e Lucera);
  • “Basso Tavoliere”, incontro del 02/09/2019 ore 17.00, presso Sala xxx del Comune di Cerignola (tale macroarea comprende i Comuni di Cerignola, Zapponeta);
  • Gargano”, incontro del 04/09/2019 ore 10.00, presso Sala xxx del Comune di San Giovanni Rotondo (tale macroarea comprende i Comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Vico del Gargano, Vieste);
  • Monti Dauni”, incontro del 04/09/2019 ore 17.00, presso Sala xxx del Comune di Accadia (tale macroarea comprende i Comuni di Accadia, Alberona, Anzano di Puglia, Ascoli Satriano, Biccari, Bovino, Candela, Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Deliceto, Faeto, Orsara di Puglia, Monteleone di Puglia, Motta Montecorvino, Panni, Pietra Montecorvino, Rocchetta Sant’Antonio, Roseto Valfortore, Sant’Agata di Puglia, Troia, Volturara Appula, Volturino, San Marco la Catola);
  • Alto Tavoliere”, incontro del 06/09/2019 ore 10.00, presso Sala xxx del Comune di Torremaggiore (tale macroarea comprende i Comuni di Apricena, Chieuti, Lesina, Poggio Imperiale, San Paolo di Civitate, Serracapriola, San Severo, Torremaggiore);
  • 5 Reali Siti”, incontro del 06/09/2019 ore 17.00, presso Sala xxx del Comune di Orta Nova (tale macroarea comprende i Comuni di Carapelle, Ordona, Ortanova, Stornara, Stornarella).

A i suddetti incontri è prevista la partecipazione del Sindaco (o di un suo delegato) e di una figura tecnica dell’amministrazione.