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QUANTO E’ SICURO ED EFFICACE IL VACCINO PFIZER-BIONTECH ANTI COVID. IL REPORT AIFA

Domande e risposte dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sul vaccino Comirnaty anti Covid prodotto da Pfizer-Biontech

Dopo il sì dell’EMA, l’Agenzia europea del farmaco, al vaccino anti-covid prodotto da Pfizer-Biontech, l’AIFA sul suo sito internet ha pubblicato le FAQ con le quali fugare ogni dubbio sul Vaccino a mRNA anti Covid-19.

Come funziona il vaccino anti Covid-19

Il vaccino anti Covid-19, il cui nome scientifico è “vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty)”, non contiene il virus e dunque non può provocare la malattia. Questo lo si legge a chiare lettere sul sito dell’AIFA.

Cosa contiene il vaccino? Nel vaccino che sarà utilizzato per iniziare la campagna vaccinale gioca un ruolo importante la molecola dell’RNA messaggero. Nel nostro corpo l’RNA messaggero svolge la funzione di fare il “portalettere” tra le cellule. In pratica si sposta da una cellula all’altra portando il codice per la produzione di proteine che sarà letto, interpretato e applicato. Il virus SARS-CoV-2 infetta le persone utilizzando una proteina di superficie, chiamata Spike, che funziona come una chiave come che fa accedere il virus nelle cellule e da lì inizia la riproduzione.

L’mRNA del vaccino dunque fa produrre alle cellule del corpo umano la proteina Spike, il nostro sistema immunitario la individua come organismo estraneo al nostro corpo e sviluppa le difese immunitarie per contrastarla. Ciò significa che se in futuro entreremo in contatto con il Covid-19 il nostro sistema immunitario avrà le difese per attaccare quella che è il lasciapassare del virus Sars-Cov2 nel nostro organismo. Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.

Quanto è sicuro il vaccino anti Covid-19?

Gli studi sui vaccini anti COVID-19 sono iniziati solo nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero molto elevato di persone: più di dieci volte superiore agli standard normali. Questo ha permesso di produrre uno studio di dimensioni mai viste in precedenza.

Non è stata saltata nessuna delle fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino. Il vaccino è stato registrato in tempi rapidi perché ha potuto godere delle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a RNA, di grandi risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi rapidissimi e della collaborazione delle agenzie regolatorie che hanno valutato i risultati ottenuti man mano che questi venivano prodotti e non soltanto quando tutti gli studi sono completati. Queste semplici misure hanno portato a risparmiare anni sui tempi di approvazione.

Quanto è efficace il vaccino anti Covid?

Negli adulti, dai 16 anni in poi, il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) impedisce al 95% lo svilupparsi della malattia. L’efficacia del vaccino è stata testata attraverso uno studio clinico che ha interessato 36mila persone, a metà delle quali è stato somministrato il vaccino e all’altra metà un placebo. Il numero di casi sintomatici di COVID-19 si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 avevano sintomi di COVID-19) rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo (162 casi su 18.325 avevano sintomi di COVID-19). I risultati sono stati abbastanza omogenei tra classi di età, genere ed etnie differenti. “Il 95% di riduzione si referisce alla differenza tra i 162 casi che si sono avuti nel gruppo degli oltre 18mila che hanno ricevuto il placebo e i soli 8 casi che si sono avuti negli oltre 18mila che hanno ricevuto il vaccino”, si legge sul sito dell’AIFA.

Quanto dura la protezione del vaccino? anti Covid

Il vaccino inizia ad essere efficace a distanza di una settimana dall’iniezione della seconda dose.  La durata della protezione non è ancora definita con certezza perché il periodo di osservazione è stato di soli pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.

Quali sono gli effetti collaterali secondo l’Aifa

Non sono state registrate reazioni collaterali di grave entità. Gli effetti collaterali sono stati in genere di lieve entità e di durata molto limitata. Tra queste le più comuni sono state: dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Più rare (meno di una persona su 100) sono state: dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni. Mentre la debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000.

In generale, le reazioni avverse sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose.

In ogni caso tutti i Paesi che avviano la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione raccoglieranno e valuteranno ogni segnalazione pervenuta al sistema di farmaco vigilanza delle reazioni averse al vaccino, così da poter definire con sempre maggior precisione il tipo di profilo di rischio legato alla vaccinazione.

Il vaccino sarà efficace anche sulla nuova variante Covid?

I virus a RNA come SARS-CoV-2 sono soggetti a frequenti mutazioni, la maggioranza delle quali non altera significativamente l’assetto e le componenti del virus. Nel 2020 sono state segnalate molte varianti di SARS-CoV-2 ma finora queste varianti non hanno alterato il comportamento naturale del virus. La variante segnalata in Inghilterra è il risultato di una serie di mutazioni di proteine della superficie del virus e sono in corso valutazioni sugli effetti che queste possono avere sull’andamento dell’epidemia, mentre appare improbabile un effetto negativo sulla vaccinazione.

Chi non può vaccinarsi?

I bambini. Questo vaccino non è stato pensato per i bambini di età inferiore a 16 anni. L’Ema ha concordato con l’azienda produttrice un piano per la sperimentazione del vaccino nei bambini in una fase successiva.

Chi può vaccinarsi?

Sebbene gli studi non possano godere di una grande letteratura al momento le linee guida per la campagna vaccinale raccomandano alla gran parte della popolazione di sottoporsi a vaccinazione. In particolare devono vaccinarsi le persone con patologie croniche pregresse. Possono accedere al vaccino anche le persone che hanno già contratto il virus. Devono consultare il proprio medico di fiducia le persone immunodepresse, i soggetti allergici, persone in trattamento con anticoagulanti e le donne in stato di gravidanza o allattamento.

Come si farà il vaccino secondo l’Aifa?

Il vaccino sarà somministrato in due dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. La vaccinazione sarà gratuita per tutti, effettuata da medici e infermieri dei servizi vaccinali pubblici e non sarà possibile effettuare il vaccino in forma privata. La campagna di vaccinazione di svolgerà in più fasi successive, i cittadini saranno invitati ad effettuare la vaccinazione in un ordine di priorità definito dal rischio per le persone di infettarsi e di sviluppare la malattia con conseguenze gravi.

Nella fase iniziale la vaccinazione sarà riservata al personale sanitario e al personale e agli ospiti delle residenze per anziani e le vaccinazioni saranno effettuate dal personale dei servizi vaccinali nei 286 ospedali definiti dal Piano nazionale di vaccinazione COVID-19. Lo stesso personale vaccinatore si recherà nelle residenze per anziani per la vaccinazione. Il vaccino protegge la singola persona, ma gran parte della popolazione sarà vaccinata la circolazione del virus sarà ridotta di molto.

Il vaccino sarà per tutti

Il Governo italiano, tramite le procedure europee, ha prenotato l’acquisto di oltre duecento milioni di dosi di vaccini anti COVID-19 da sei diversi produttori. Non ci sarà libera scelta su quale vaccino preferire: il vaccino disponibile al tempo e al luogo sarà offerto dai servizi vaccinali in piena garanzia di equivalente sicurezza ed efficacia. Il vaccino sarà per tutti i residenti sul territorio italiano senza differenza di nazionalità. (smartmag-maria scopece)

BUON NATALE

La redazione di Civico 93 augura ai suoi lettori un santo e sereno Natale.

SAN NICANDRO, GLI AUGURI DEL SINDACO CIAVARELLA

Cari Concittadini,

Il Santo Natale che ci accingiamo a celebrare ci vedrà divisi materialmente ma uniti, più che mai, moralmente e spiritualmente.

L’emergenza sanitaria che attraversiamo ci impone di contenere i momenti di festa, trattenere gli abbracci, evitare di ritrovarci numerosi per prevenire e contenere il contagio, ma non ci impedisce di tenere vivo il contatto umano tra di noi utilizzando tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione in modo che nessuno debba sentirsi solo.

A breve archivieremo definitivamente il 2020 con la speranza che il nuovo anno porti con sé il ritorno ad una vita sociale e relazionale aperta e una ripresa economica che dia fiducia e serenità a tutti.

L’Amministrazione Comunale continuerà ad essere al Vostro fianco, con l’augurio che ogni Cittadino di San Nicandro non perda il senso di comunità, di unione e di condivisione.

Non perdiamo la speranza, San Nicandro “Torneremo ad Abbracciarci”.

Vi auguriamo un Santo Natale.

Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 24 DICEMBRE 2020

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 24 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 12.308 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.458 casi positivi: 566 in provincia di Bari, 73 in provincia di Brindisi, 296 nella provincia BAT, 189 in provincia di Foggia, 71 in provincia di Lecce, 246 in provincia di Taranto, 10 residenti fuori regione, 7 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 19 decessi: 8 in provincia di Bari, 9 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 996.863 test.

29.248 sono i pazienti guariti.

53.131 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 84.663, così suddivisi:

32.539 nella Provincia di Bari;

9.849 nella Provincia di Bat;

6.122 nella Provincia di Brindisi;

18.610 nella Provincia di Foggia;

6.606 nella Provincia di Lecce;

10.369 nella Provincia di Taranto;

487 attribuiti a residenti fuori regione;

81 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

I CONTAGI DA COVID19 CONTINUANO A SAN NICANDRO GARGANICO

Apprendo dei continui contagi da virus nel Comune di San Nicandro Garganico.

Allo stesso tempo si permette il mercato quindicinale, vengono tollerate e non controllate le feste di laurea e gli assembramenti nei luoghi pubblici. Si raccolgono lamentele e piagnucolamenti da farsa.

Se si perpetuano inadempimenti alle disposizioni i soliti incoscienti e inqualificabili comportamenti di qualcuno che non merito di appartenere alla comunità.

E’ il momento di usare metodi repressivi, multe salate, anche l’arresto. Se si vuol mantenere un livello sanitario accettabile, bando ai I piagnucolamenti da incoscienti e irresponsabili.

Vittima illustre il Sindaco Ciavarella che da medico si sacrifica anche per chi non merita.

Auguri di pronta guarigione al primo cittadino.

Michele Russi

 

SAN NICANDRO, IN COMPLETO ABBANDONO LA CHIESA DI MARIA SS DEL BUON CONSIGLIO

E’ stata inviata alla redazione di Civico 93 la foto della Chiesa di Santa Maria SS del Buon Consiglio, meglio conosciuta come la Chiesa dei Morticelli che si trova lungo Corso Garibaldi di San Nicandro Garganico. La foto rende evidente l’assoluto stato di abbandono della struttura purtroppo sempre chiusa pur essendo molto importante per il suo interesse storico-artistico e per la notevole documentazione tardo-rinascimentale presente in provincia di Foggia come dichiarato dalla Sovrintendenza per i Beni Culturali della Regione Puglia.

Si vuole chiedere a chi di competenza almeno un primo intervento di pulizia.

Ora un po’ di storia sulla Chiesa dei Morticelli giusto per ricordarne la sua importanza culturale.

Qualche notizia sulla Chiesa del Buon Consiglio, meglio conosciuta come Chiesa dei Morticelli. E’ una chiesa che presenta una struttura molto particolare. Si accede mediante un cancello abbastanza largo. Poi c’è il chiostro che ha una dimensione di 14×8 metri ed h 5 arcate per ogni lato. Al centro è posta una colonna con la croce. In fondo c’è la cappella che ha una forma rettangolare. Nell’interno c’è un bellissimo altare di evidente stile barocco ed un pregevole quadro del S.S. Rosario.

Ora un po’ di storia. La costrizione della cappella sembra risalire al 1718, anno in cui ci fu l’autorizzazione canonica alla costituzione della confraternita del S.S. Rosario. Nei documenti dell’epoca non troviamo alcun riferimento ad una “chiesa”, ma si parla solo di cappella o luogo per la sepoltura degli appartenenti alla congregazione del S.S. Rosario.

Alla base della colonna posta al centro del chiostro c’è una data, quella del 1757. Questa data dovrebbe indicare il completamento dell’opera e precisamente del recinto. Quindi la colonna è di epoca successiva a quella di costruzione della cappella. Nel 1718 c’era poi una sola cappella che doveva essere anche luogo di sepoltura. Infatti, come risulta dagli archivi della Chiesa di Santa Maria del Borgo, le sepolture erano ubicate nella chiesa matrice, nel Convento di Santa Maria delle Grazie, nella Chiesa di San Biagio, nella Chiesa del Carmine, nella Chiesa della Pietà e nella confraternita del Rosario.

Come si vede, è costante il tema delle sepolture. Tutti desideravano farsi seppellire nelle chiese. Infatti, era motivo di disonore per le famiglie avere un parente sepolto extra muros in quanto tale tipo di sepoltura era riservata solo a chi moriva non in grazia di Dio, oppure non aveva ricevuto i sacramenti.

E’ chiaro che anche le sepolture nelle chiese erano diversificate. Allora era più marcata la differenza tra il ceto ricco e quello povero. I più ricchi venivano sepolti nella chiesa matrice. Comunque in tutte le sepolture c’era uno spazio, una zona riservata ai ragazzi ed ai bambini e la dizione “Chiesa dei Morticelli” data a questa chiesa potrebbe forse derivare dal fatto che potrebbero essere stati seppelliti prevalentemente bambini e ragazzi.

Siccome la costruzione dell’attuale cimitero di San Nicandro venne ordinata con legge del 1818 e ultimata nel 1841, da quella data non ci furono più sepolture nelle chiese. Fu fatto divieto di seppellire i morti in paese.

Intanto la Confraternita del S.S. Rosario fu trasferita alla chiesa di San Giovanni. La Chiesa dei Morticelli ha perso così la sua importanza, tanto è vero che è stata chiusa per anni. Nonostante tutto, la Sovrintendenza per i Beni Culturali della Regione Puglia ha voluto sottoporre a vincolo la chiesa per il suo importante interesse storico-artistico e per la notevole documentazione di architettura tardo-rinascimentale presente in provincia di Foggia.

QUALE NATALE PER I SANITARI? PENSIERI E STATI D’ANIMO PER CHI TRASCORRERA’ LE FESTE IN CORSIA

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Medici, infermieri e operatori sanitari non si fermano neanche a Natale. Soprattutto quest’anno, per continuare la battaglia contro il Covid-19

Un Natale diverso per tutti e stravolto dalla pandemia di coronavirus che ormai da un anno attanaglia il mondo. Ma come lo trascorreranno medici e professionisti sanitari? La maggior parte sarà in ospedale a lavorare, dove non è possibile interrompere l’attività nemmeno durante le feste. Soprattutto quest’anno, quando c’è una pandemia da combattere.

Stefano Paglia, medico di pronto soccorso di Lodi 

«Indipendentemente dalCovid il nostro reparto è sempre molto solerte durante le festività. Non facciamo ferie e i turni sono regolari. Io quest’anno lavorerò fino alla vigilia, mentre il 25 e il 26 dicembre sarò a casa con la famiglia, tamponi permettendo… naturalmente! Infatti, se qualche collega dovesse risultare positivo al tampone, pur essendo asintomatico, verranno rivisti i turni e potrei essere al lavoro».

Mario Guarino, medico di pronto soccorso di Napoli

«Smeralda è siciliana. Minuta nel suo carré rosso e l’accento forte. Innamorata della medicina d’urgenza in tutte le sue declinazioni, sceglie Napoli come sede della scuola di specializzazione Anche se ancora specializzanda, l’arrivo della pandemia le offre la possibilità di un contratto al CTO. Il pronto soccorso e la medicina d’urgenza in cui si è formata per lei è casa, ormai. Un mostro odiato da tutti, a lei ha consentito l’avverarsi di un sogno. E Natale lontano dai suoi non è triste. Trascorrerà la notte di Natale in pronto soccorso sentendosi importante, necessaria e coccolata dalla nuova famiglia. Le incertezze del nuovo anno, la troveranno più forte con la netta percezione di avercela fatta. Finito il giro del reparto guarda i malati, si gira e, in un improbabile napoletano-messinese, sussurra “Adda passa’ ‘a nuttata!».

Silvia Vaccari, ostetrica

«Per più di dieci anni mi sono sempre offerta di essere in servizio il giorno di Natale o la notte della vigilia. L’ho sempre fatto perché ritengo che le festività vadano condivise, in quanto sono un momento in cui stare insieme, unite con le donne e le famiglie. Quest’anno ancora di più, a causa della solitudine che l’ha fatta da padrona anche in un evento gioioso, pieno di speranze, che dà avvio al futuro come il parto. Lo faccio perché non voglio far sentire sole le donne, le ostetriche e tutti coloro che si affacciano alla vita. Ogni nato sarà per me, per noi ostetriche, un pensiero positivo per quello che verrà, una luce che ci illuminerà nel tempo, e noi ostetriche vogliamo esserci».

Donato Fasano, infermiere di Bologna

«Quando ho deciso di intraprendere la professione di infermiere, ero consapevole che non avrei potuto più godermi il sabato, la domenica e le feste principali tra cui il Natale. Crescendo professionalmente ti rendi conto che tutti i giorni si equivalgono, ma la magia del Natale in ospedale non ha eguali. Gli interventi in urgenza devono essere eseguiti: i pazienti vengono preparati e così anche lo strumentario chirurgico deve essere pronto. Anche se abbiamo la famiglia a casa, se ne crea un’altra in ospedale con i colleghi che sono in turno e con i quali condividiamo lo stesso obiettivo, il benessere del paziente. La riuscita dell’intervento chirurgico è dettata dalle azioni dei diversi professionisti che si adoperano e ti ricordi che è Natale quando esci e l’intera città è illuminata. Per me fare l’infermiere è un onore è non c’è Natale, Capodanno, Pasqua che tenga, soprattutto in questo momento storico attanagliato dal Covid, dove l’attenzione è maggiore e i DPI indossati pesano come macigni. L’amore per la professione mi fa superare quelle che sono le gioie della condivisione delle feste con le persone a cui vuoi bene. Se così non fosse avrei fatto altro».

Salvatore Musumeci, infermiere di Firenze

«Essere un infermiere vuol dire anche questo, perdere la possibilità di poter festeggiare le festività natalizie con i propri cari e familiari. Ho deciso di intraprendere questo percorso e sono consapevole anche del fatto di doverle trascorrere in reparto a lavorare con i pazienti. Ma noi non ci abbattiamo e il nostro spirito natalizio non viene a mancare. Tanto che quei giorni si passeranno a festeggiare con i pazienti e colleghi, tra le terapie e le flebo, tra un sondino o un catetere da inserire al volo. Perché essere infermieri vuol dire anche questo».

Elena Sforzi, infermiera di Prato

«Per queste feste natalizie la frase che più spesso ho sentito riecheggiare è stata “Quest’anno non mi sembra neanche Natale, non ho voglia di festeggiarlo”. E per un certo momento l’ho pensato anch’io. Io sono un’infermiera di neonatologia del Nuovo ospedale Santo Stefano di Prato e sono una mamma. Il Covid, l’anno difficile, le ferie revocate, la stanchezza… per un attimo anch’io ho pensato che Natale non fosse da festeggiare. Ho pensato di non avere lo spirito giusto. Ma mi sbagliavo. Quest’anno la notte di Natale sarò al lavoro. Assisterò bambini che necessitano di cure, accoglierò lo sfogo di mamme impaurite. Ma soprattutto farò da ponte fra quelle mamme e quei bambini che il Covid , momentaneamente ha separato. La seconda ondata è stata pesante anche per noi, noi che non avevamo mai indossato una tuta, ci siamo ritrovati a spiegare l’allattamento al seno con la visiera calata sugli occhi, a fare videochiamate a mamme positive che per settimane non hanno potuto abbracciare i loro bambini, a gioire con quelle donne che finalmente erano negative e potevano trascorrere tutta la notte abbracciate ai loro figli. E magicamente mi rendo conto che lo spirito del Natale, nonostante la stanchezza, la delusione, è più vivo che mai. Le sensazioni in questo Natale sono tante e a volte contrastanti. Ma, forse più che mai, c’è la voglia di far star bene gli altri, c’è voglia di speranza che le cose possano andare davvero bene. C’è la voglia di chiudere la pagina di quest’anno funesto e ricominciare con un nuovo capitolo».

Myriam Letizia Li Vigni, infermiera di Firenze

 «Sono un’infermiera neolaureata, lavoro nel Covid Center di Careggi Firenze e in occasione dell’avvento del Natale abbiamo allestito e addobbato ogni suo angolo con luci di speranza. Siamo consapevoli di essere in un reparto di passaggio, di transizione, dove ognuno di noi ci sta mettendo tutto il cuore con sacrificio e totale devozione per un tempo indefinito. Creiamo forme con le luci natalizie, la musica classica e accendiamo le pareti con disegni di bambini dei colleghi che si sono dovuti allontanare dalle famiglie. È importante rendere questo ambiente familiare sia ai pazienti che per noi che vi passiamo la maggior parte del nostro tempo. Questo, il nostro reparto, ce lo ricorderemo in particolar modo sotto le festività natalizie e quando tutto questo finirà e ognuno tornerà nella propria casa, saremo sempre legati da questa splendida avventura che ci ha fatti incontrare e ci sta insegnando tanto a livello professionale e umano. Veniamo da vari setting operativi e chi come me dall’università, e anche se lavoriamo da poco tempo insieme è come se ci conoscessimo da sempre. A Natale essere felici è un diritto e noi nel nostro piccolo cerchiamo di fare la differenza».

Christian Parone, terapista occupazionale di Ancona

«Il lavoro in Unità Spinale continua, anche nei periodi di festa. Sarò in servizio durante il periodo natalizio, come di consueto, ma quest’anno, data la particolare condizione, sarà ancora più importante. I miei pazienti, che durante la giornata sono impegnati in faticose attività riabilitative, purtroppo riceveranno le visite dei loro cari in maniera limitatissima, rispettando i massimi criteri di sicurezza. La presenza di noi operatori sarà fondamentale, anche per compensare la lontananza dagli affetti in un periodo di particolare sofferenza per loro. Ho la fortuna di risiedere con la famiglia e di essere costantemente sottoposto a controlli a lavoro, quindi, terminato il turno di servizio passerò le feste nel mio nucleo ristretto. Quest’anno, in attesa del vaccino e che la condizione migliori, niente serate con gli amici e momenti di convivialità in luoghi pubblici. Vivere le feste in maniera più riservata, sarà una buona occasione di riflessione».

(sanitàinformazione)

RODI GARGANICO, DISTRIBUZIONE MASCHERINE E NON SOLO

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Anche a Rodi Garganico è arrivata l’iniziativa (DPI) per fornire mascherine alla comunità della cittadina garganica ma non solo TNT ma anche igienizzante per le mani alla popolazione rodiana.

Grazie alla fornitura (DPI) sarà possibile ritirare dalle ore 10:30 alle ore 12:00 al Comune di Rodi garganico un kit per ogni famiglia portando con sè un contenitore di massimo 100 ml per fornirsi del gel igienizzante.

Ringraziamo La Consigliera comunale Maria Soccio che si è impegnata per la distribuzione: “Avremmo preferito donare altro, ma oggi più che mai per la popolazione servono presidi per proteggersi da questo brutto virus. Un grazie immenso alla regione Puglia. Doneremo alle persone che verranno a ritirare il kit anche un sorriso, un augurio di un Natale in salute e un nuovo anno migliore.”

Antonella Stefania

 

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE ASL FG, BANDO PER 90 OPERATORI VOLONTARI

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Scadenza 08/02/2021, h. 14.00.

In data 21/12/2020 il DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE GIOVANILI E IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE ha pubblicato il Bando per la selezione di 46.891 operatori volontari da impiegare  in 2.814 progetti  afferenti a 601 programmi di intervento di Servizio Civile  Universale   da  realizzarsi  in   Italia, all’estero e nei territori delle regioni interessate dal Programma Operativo Nazionale-Iniziativa Occupazione Giovani (PON-IOG “Garanzia Giovani” – Misura 6).

Saranno avviati in servizio 6.748 operatori volontari in 384 progetti, afferenti a  112  programmi di intervento finanziati dal PON-IOG “Garanzia Giovani” – Misura 6 e da realizzarsi anche nella regione Puglia, con  l’asse di finanziamento  1 bis (giovani disoccupati).

Nell’ambito di questa misura rientra la ASL FG con il programma d’intervento “NUOVI SCENARI PER IL BENESSERE” articolato in 4 progetti, denominati:

  • “ABBRACCIAMO PONTI” per n.14 operatori volontari SCU e n.3 sedi di attuazione di progetto;
  • “RECOVERY IN MENTA HELT” per n.4 operatori volontari SCU e n.1 sede di attuazione di progetto;
  • “HOSPITALITY” per n.60 operatori volontari SCU e n.16 sedi di attuazione di progetto;
  • BEN-ESSERE: SUONI DI UN NUOVO LINGUAGGIO” per n.12 operatori volontari SCU e n. 3 sedi di attuazione di progetto;

Gli elementi essenziali dei progetti sono riportati nelle schede in allegato insieme al bando ordinario 2020 e all’allegato graduatorie

Possono partecipare alla selezione i giovani che alla data di presentazione della

domanda siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana, oppure di uno  degli  altri  Stati  membri  dell’Unione  Europea,  oppure  di un Paese extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
  • aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver superato il ventottesimo anno di età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
  • non aver riportato condanna, anche non definitiva, alla pena della reclusione  superiore ad un anno per delitto non colposo oppure ad una pena, anche di entità  inferiore,  per  un  delitto contro la persona o concernente detenzione, uso,   porto,  trasporto,  importazione  o  esportazione illecita di armi o materie esplodenti,oppure  per  delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi,  terroristici o  di criminalità organizzata.

ULTERIORI REQUISITI NECESSARI PER PARTECIPAZIONE A PROGETTI AFFERENTI AI PROGRAMMIDIINTERVENTO  FINANZIATI DAL PON-IOG “GARANZIA GIOVANI” DELLA ASL FG ASSE 1 BIS – GIOVANI DISOCCUPATI:

“GARANZIA GIOVANI” DELLA ASL FG ASSE 1 BIS – GIOVANI DISOCCUPATI:

  • residenza in una delle seguenti regioni cui è  destinato  questo specifico  asse  di finanziamento del PON-IOG “Garanzia Giovani”: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise, Sardegna;
  • disoccupazione  e possesso della DID, dichiarazione di immediata disponibilità
  1. lavoro;
  • presa in carico, con relativa stipula del “patto  di servizio”, presso un Centro per l’impiego/servizio accreditato.

La  domanda di partecipazione va presentata alla ASL FG Via Michele Protano 13, 71121 Foggia, esclusivamente attraverso la piattaforma DOL raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it , entro e non oltre le ore 14.00 del giorno 8 febbraio 2021.

I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente  con  SPID,  il  Sistema Pubblico di Identità Digitale,    di livello di sicurezza 2.

Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede.

I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea  e  gli stranieri regolarmente

soggiornanti in Italia

che non riescano ad acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della  piattaforma DOL attraverso

apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo  una  procedura disponibile

sulla home page della piattaforma stessa.

Sui siti www.politichegiovanilieserviziocivile.gov.it e www.scelgoilserviziocivile.gov.it è

disponibile la

“Guida per la compilazione e  la  presentazione della Domanda On Line con la   

 piattaforma   DOL.

L’Ente di Servizio Civile Universale ASL FG è disponibile per approfondimenti al seguente indirizzo mail: serviziocivile@aslfg.it

SAN NICANDRO. AVERS: UNA REALTA’ IMPORTANTE PER IL TERRITORIO

Operatività sempre più frequente – anche a causa della pandemia – per l’AVERS, l’associazione di volontari di Protezione Civile di San Nicandro Garganico che ha festeggiato da poco i trent’anni di vita. Dopo alcuni anni, perciò, è stato necessario rinnovare il vestiario con divise operative nuove e più rispondenti alla normativa in termini di sicurezza personale.

Le nuove uniformi sono state inaugurate con la benedizione durante la messa del 3 dicembre scorso, nel trentesimo anniversario dell’associazione.

Circa trenta operatori potranno finalmente beneficiare di giacche, maglie e pantaloni di ultima generazione grazie principalmente ai contributi rinvenienti dalle elargizioni del 5 per mille. Ma anche grazie ad alcuni imprenditori locali, sensibili alle necessità dell’associazione. Tra essi, l’Istituto scolastico Manzoni, che con Enzo Marinacci ha racimolato una bella fetta di contributi con cui è stato possibile aumentare il numero di divise nuove inizialmente previste dalla programmazione annuale.

L’AVERS coglie, perciò, occasione per ringraziare quanti si sono prodigati finora e lo faranno in futuro, attraverso le libere elargizioni o destinando il proprio 5 per mille (c.f. 93011050718).

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 23 DICEMBRE 2020

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 23 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 10.492 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 942 casi positivi: 306 in provincia di Bari, 57 in provincia di Brindisi, 68 nella provincia BAT, 205 in provincia di Foggia, 90 in provincia di Lecce, 208 in provincia di Taranto, 7 residenti fuori regione, 1 caso di residenza non nota.

Sono stati registrati 20 decessi: 7 in provincia di Bari, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 8 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 984.555 test.

28.068 sono i pazienti guariti.

52.872 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 83.205, così suddivisi:

31.973 nella Provincia di Bari;

9553 nella Provincia di Bat;

6049 nella Provincia di Brindisi;

18.421 nella Provincia di Foggia;

6.535 nella Provincia di Lecce;

10.123 nella Provincia di Taranto;

477 attribuiti a residenti fuori regione;

74 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

NATALE DI OGGI E NATALE DI IERI

Natali di oggi. Convulsi acquisti inutili regali diminuisce il risparmio a Natale. Divenuto evento commerciale la Nascita Spirituale. Un vero scompiglio per ogni capo di famiglia. Ritorniamo col fare da te biscotti in casa e tazza di caffè. Gli Auguri sinceri con la stretta di mano, sono questi doni veri per l’autentico Natale.

Natale di ieri. La mia vita da pastorello senza Enel, gas, Ferrarelle, Rai-Tv. e ombrello. Per anni la luce con il lume ad olio attento al vento e a non bruciare la paglia. La legna raccolta lungo il pascolato utile per il caldo e il cucinato. L’acqua attinta dal pozzo o dalle sorgenti naturali per dissetare persone ed animali. Il belare delle mandrie veri cori orchestrali con echi madornali. Il capo scoperto si esponeva nel modo normale sia al sole che al temporale. Nonostante le diverse difficoltà si attendeva felici la Natività. Essa arricchiva la nostra ingenuità saziando la credente Spiritualità. Puntuale a mezzanotte si aveva il riguardo di alzare al cielo lo sguardo per avvistare la Stella, sì sempre quella che accompagnò l’antico pastore nella grotta dove nacque il Signore. Il suo alone di luce par che additasse e dicesse; Vai pastorello anche tu a visitar il bambino Gesù: Lui è là in qualunque ospedale tra chi soffre e sente male, tra i senza casa e i disoccupati, nel terzo mondo tra i menomati. Tra i vecchi soli negli ospizi, poveri, umili e senza vizi; a costoro porgi il saluto augurale, Gesù sarà contento e felice sarà per te il Natale. Quando non potrai loro nè stringere la mano, nè visitare, qualcosa puoi sempre fare: inviare il fattivo sostegno a chi senza chiedere ne ha tanto bisogno.

Antonio Monte

“PICCOLA BANCA, GRANDI NUMERI”, IL COMMENTO DEL PRESIDENTE PALLADINO

Il presidente Giuseppe Palladino commenta gli importanti risultati della BCC di San Giovanni Rotondo

“Il sostegno all’economia e alle imprese del territorio per una banca come la nostra è fondamentale. Siamo piccoli ma i nostri numeri dimostrano il contrario”. Sono le parole di Giuseppe Palladino, presidente del Consiglio di Amministrazione della BCC di San Giovanni Rotondo a conclusione di un anno difficile e ricco di sfide. I numeri dell’istituto bancario della città di Padre Pio parlano chiaro: «Il 2019, è stato l’anno più proficuo dalla fondazione dell’istituto – avvenuta nel 1918 – con un utile di 3,2 milioni di euro ed una massa amministrata che quest’anno supera il miliardo di euro. Questi dati sono solo la punta dell’iceberg delle performance della Banca che risultano positive e degne di nota in ogni voce di bilancio. Nel 2020, inoltre, gli indicatori di bilancio ci consentono di prevedere un utile altrettanto soddisfacente, dandoci l’opportunità di offrire nuove ed ulteriori risposte al territorio».

«Dietro a questi risultati», commenta Palladino, «si cela una definitiva ristrutturazione degli asset del nostro Istituto che ci incorona come una banca altamente performante. Alla luce di questi risultati raggiunti, ottenuti nonostante la dura crisi economica del 2008, siamo in grado di guardare con serenità al futuro, anche dopo il Covid».

Un’emergenza che ha messo sotto fortissimo stress famiglie e imprese, «specie qui al Sud», osserva Palladino, «dove fare economia è complicatissimo».

E, nell’ambito delle iniziative messe in campo per fronteggiare la crisi economica dovuta al Covid, il Presidente della BCC di San Giovanni Rotondo sottolinea lo sforzo sostenuto dalla Banca fondata da don Giuseppe Prencipe: «Oltre ad intervenire con la sospensione dei mutui di famiglie e imprese, grazie al “Decreto Liquidità” abbiamo permesso, per tutti i settori, l’erogazione di numerosi prestiti garantiti dallo Stato, accompagnandoli con tutti gli strumenti di finanza agevolata permessi anche dalla Regione Puglia. Questo ci ha permesso di essere il secondo istituto in Puglia per numero e volume di erogazioni, dopo Intesa San Paolo».

Capitolo Bonus 110%: «Stiamo predisponendo il tutto, e a breve saremo operativi con gli interventi per imprese e proprietari di immobili per usufruire delle agevolazioni previste per i lavori di ristrutturazione edilizia e di efficientamento energetico».

«Il 2021», conclude Palladino, «consegnerà alla Capitanata sei nuove filiali: Torremaggiore, Lucera, Vieste, Cerignola e altre sedi a Foggia e San Severo, operative fin dai primi mesi del nuovo anno, sono il primo frutto di un lavoro durato anni che ci consegna, in linea con le direttive della nostra capogruppo, Cassa Centrale Banca, una realtà solida e consolidata che non teme le sfide che il futuro le offrirà».

“VACCINE DAY PUGLIA”, IL 27 DICEMBRE LE PRIME 505 SOMMINISTRAZIONI

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“Sono in tutto 505 le dosi allocate alla Puglia per il Vaccine Day del 27 dicembre”, ne dà notizia l’assessore alla Sanità della Regione Puglia Pier Luigi Lopalco.  “La cabina di regia – spiega Lopalco – istituita presso la Regione Puglia che coordinerà l’intera campagna di vaccinazione anti Covid-19 ha stabilito che queste 505 dosi al momento dell’arrivo nell’hub del Policlinico di Bari saranno immediatamente distribuite nei punti di vaccinazione delle sei province pugliesi: 105 nella provincia di Bari e 80 a testa nelle altre cinque province. I destinatari delle vaccinazioni del 27 dicembre, come da indicazioni della Protezione civile nazionale, saranno una rappresentanza di tutti gli operatori sanitari pugliesi e degli ospiti delle RSA. Una volta concluso il Vaccine Day la vera e proprio fase 1 della campagna di vaccinazione anti covid inizierà nei primi giorni di gennaio quando arriveranno i primi lotti delle 94mila dosi allocate alla Regione Puglia”.

FINANZA: IL FIUTO DEL PASTORE TEDESCO “BAGARO” NON SBAGLIA, ARRESTATO CORRIERE DELLA DROGA

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Si intensificano i controlli delle Forze di Polizia sul territorio e lungo le principali arterie stradali volti al rispetto delle prescrizioni del Governo imposte per il contenimento della pandemia da Covid-19.

Nel corso di uno di questi controlli, nella periferia di Cerignola, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno controllato e arrestato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, R.F., di anni 45, pregiudicato per reati specifici.

In particolare, durante un servizio di pattugliamento serale dei Finanzieri, effettuato lungo una via cittadina di Cerignola, è stata sottoposta a controllo, con l’ausilio dell’unità cinofila delle Fiamme Gialle, un’autovettura con a bordo R.F..

Il cane, guidato dal militare conduttore, appoggiando le zampe sul cofano dell’autovettura, ha segnalato ai finanzieri la possibile presenza di sostanza stupefacente al suo interno.

Gli operanti, allertati dalla punta del cane pastore “BAGARO”, dopo un’attenta ispezione del vano motore, hanno rinvenuto, abilmente occultato in un’intercapedine dello stesso, un involucro di plastica con al suo interno circa gr. 70 di cocaina e, separata, sostanza da taglio.

Il conducente dell’auto è stato tratto in arresto ed associato alla locale Casa Circondariale a disposizione della competente Autorità Giudiziaria che ha poi convalidato il provvedimento cautelare adottato in flagranza di reato.

L’attività di servizio testimonia lo sforzo operativo della Guardia di Finanza nel quotidiano presidio del territorio e nella lotta ad ogni forma di arricchimento illecito, tra cui lo spaccio ed il traffico di sostanze stupefacenti.

SAN NICANDRO, SOPPRESSIONE DEI PASSAGGI A LIVELLO: PROBLEMI SULLA COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

In elazione alla notizia di Civico 93 sulla soppressione dei passaggi a livello sulla ss 89, ai chilometri 21+ 973 (Ingarano) e 23 + 111 (Portone Perrone), ci è pervenuto il documento del Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio sezione Tutela e Valorizzazione del Paesaggio della Regione Puglia nel quale si fa riferimento specifico alla valutazione della compatibilità paesaggistica con relative conclusioni.

Soprattutto in riferimento al progetto 23+111, quello di Portone Perrone, si rileva quanto segue:

  • Per quanto riguarda gli interventi alla progressiva 23+111 con realizzazione di un cavalcavia a due luci di 40,10 m, questi incidono su elementi più residuali delle componenti strutturanti del paesaggio, ma si rileva un forte impatto percettivo delle opere previste.
  • Per gli interventi alla progressiva 23+111 occorre valutare la possibilità di sostituire il sovrappasso con il sottopasso con la conseguente introduzione di un diverso collegamento tra la SS89 e la SP48; ove non tecnicamente possibile, sia valutata una soluzione alternativa che preveda il sormonto delle due infrastrutture, ferrovia e SS89, con l’esclusione delle viabilità di servizio, in modo da ridurre la lunghezza del cavalcavia.

Quanto sopra si rimette alla valutazione dei tecnici in quanto il documento potrebbe rendere nullo l’intero progetto e inappropriato il procedimento intrapreso dal Comune.

 

AUTOCERTIFICAZIONE NATALE: QUANDO SERVE?

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Dal 21 dicembre, come stabilito dal DPCM del 3 dicembre, è scattato il divieto di uscire dalla propria regione – se non per comprovate ragioni di lavoro, salute o necessità – valido fino al 6 gennaio. Dal 24 dicembre, poi, entreranno in vigore ulteriori misure restrittive, come previsto dal decreto Natale, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 18 dicembre. Il nuovo provvedimento introduce una nuova stretta in vista delle imminenti festività natalizie, ma contiene deroghe sugli spostamenti, per chi vive nei Comuni fino a 5mila abitanti e per eventuali ospiti da ricevere a casa durante le feste. In pratica sarà possibile uscire dai piccoli comuni, ma entro un raggio di 30 chilometri e non per andare nei capoluoghi di provincia.

Inoltre, sarà con consentito ospitare a casa un massimo di due persone non conviventi (nel conteggio non rientrano i minori di 14 anni, i disabili e conviventi non autosufficienti), che potranno quindi spostarsi, ma una sola volta al giorno e verso una sola abitazione, ubicata nella stessa regione.

Deroghe a parte, il decreto stabilisce che dal 24 dicembre al 6 gennaio, l’Italia sarà in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e in zona arancione nei giorni lavorativi. Dunque, nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e il 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio sarà vietato spostarsi, se non per comprovati motivi di lavoro, salute, necessità. Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio l’Italia sarà, invece, in zona arancione e dunque ci si potrà spostare solo all’interno del proprio comune.

Resta comunque sempre consentito rientrare alla propria residenza, domicilio, ma non sarà possibile raggiungere le seconde case.

Gli spostamenti però dovranno, in buona parte, essere giustificati con l’autocertificazione, che torna dunque protagonista. Vediamo quando è necessaria.

Autocertificazione, quando serve?

L’autocertificazione è sempre necessaria per uscire negli orari in cui vige il coprifuoco, ossia dalle 22 alle 5 del mattino, al fine di giustificare il proprio spostamento. Inoltre, occorre il modulo di autocertificazione per spostarsi sia al di fuori del proprio comune che della propria regione per motivi di lavoro, salute, comprovata necessità e urgenza. Nonostante le deroghe, poi, per uscire di casa nei giorni in cui l’Italia sarà in zona rossa sarà sempre necessario compilare ed esibire, in caso di controlli, il modulo di autocertificazione. Nei giorni in cui l’Italia sarà in zona arancione, invece, l’autocertificazione servirà nel caso in cui si renda necessario uscire dal proprio comune.

Come specificato dallo stesso sito del Viminale, “l’autocertificazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo”. È possibile scaricare il modulo dal sito del Ministero dell’interno.

Cosa scrivere nell’autocertificazione?

Bisogna innanzitutto indicare il motivo dello spostamento, che, ricordiamo, è consentito solo per esigenze di lavoro, di salute o altre necessità ammesse dalle vigenti normative, ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio. È poi necessario indicare nel modulo di autocertificazione il proprio domicilio, un contatto telefonico valido e di non essere sottoposti alla misura della quarantena, quindi di non essere risultati positivi al Covid-19. Infine, di essere “consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale”.

Secondo il nuovo decreto Natale, anche per potersi spostare da una casa all’altra bisogna avere con sé il modulo di autodichiarazione. Tuttavia, per la legge sulla privacy, non dovrà essere indicato il nome della persona o della famiglia da cui si ci recherà, ma solo l’indirizzo di destinazione.

Rischi e sanzioni

Il decreto prevede una multa, che va da un minimo di 400 ad un massimo di 1000 euro, per chi trasgredisce le misure vigenti o dichiara il falso. Se la multa dovesse essere pagata entro 5 giorni, però, si ottiene una riduzione del 30%. (atuttonotizie)

SAN NICANDRO, A BREVE I LAVORI DI MANUTENZIONE DELL’IMMOBILE STORICO “TORRE MILETO”

Al fine di assicurare l’accessibilità e la valorizzazione del patrimonio regionale storico e identitario rappresentato dalle torri costiere di proprietà pubblica, con l’obiettivo di garantire sia la conservazione e la messa in sicurezza dello stesso, sia una migliore e diffusa fruibilità delle coste pugliesi, in coerenza con la qualificazione e il potenziamento dell’offerta turistica e culturale.

Nel 2019 la Regione Puglia ha impegnato a favore del comune di San Nicandro Garganico la somma di 25 mila euro per la legge regionale sulla “Tutela delle torri costiere per il potenziamento e la qualificazione dell’accessibilità e fruibilità delle coste pugliesi”.

Finalmente l’iter si è concluso con l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria per l’immobile storico denominato “Torre Mileto” sempre nell’intento di assicurare l’accessibilità e la valorizzazione del patrimonio regionale storico e identitario rappresentato dalle torri costiere di proprietà pubblica, con l’obiettivo di garantire sia la conservazione e la messa in sicurezza dello stesso, sia una migliore e diffusa fruibilità delle coste pugliesi, in coerenza con la qualificazione e il potenziamento dell’offerta turistica e culturale.

RECOVERY PLAN, UN PRESTITO CON PRECISE CONDIZIONI

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Tutte le condizioni legate al Piano. Con il Recovery Plan della Commissione europea pioveranno sull’Italia gigantesche risorse, tra cui molte a fondo perduto e senza particolari condizionalità: è la convinzione che sembra prevalere nel superficiale dibattito italiano.

Come ben evidenziato dalla Commissione, il Recovery Plan è in realtà ricco di condizionalità. Viene erroneamente definito “Fondo” (da cui l’espressione giornalistica “Recovery Fund”). Ma è ben diverso dai tradizionali fondi strutturali della Ue. Per semplificare, i fondi Ue pagano i costi, ad esempio, quelli per costruire un’autostrada in Puglia. Il Recovery Plan invece opera all’interno di una “facility”. Il che significa che il governo, accanto all’opera, deve anche stabilire obiettivi economici che quell’opera può generare; sapendo che l’erogazione finale delle risorse avviene solo se anche gli obiettivi vengono raggiunti. Ad esempio, il governo italiano non può semplicemente chiedere di finanziare la costruzione di un’autostrada in Puglia. Ma deve anche porsi l’obiettivo, con quell’autostrada, di far crescere l’indotto economico tra Foggia e Lecce (occupazione, nuove imprese, valore aggiunto dell’area). Solo nel caso di raggiungimento di questo obiettivo sarà alla fine possibile ottenere il rimborso dei costi dell’autostrada.

Il Recovery Plan ha una condizionalità aggravata, legata a doppio filo al raggiungimento degli obiettivi economici di ciascun progetto. Una differenza cruciale rispetto all’impostazione e alla gestione dei tradizionali fondi europei, al fine di evitare il più possibile la costruzione di ponti verso il nulla, spesso una specialità italiana.

Ma ci sono due ulteriori punti. Primo, solo il 10 per cento dei fondi del Recovery Plan sarà erogato in tempi brevi (comunque entro fine 2021), per avviare la messa in opera dei primi progetti. Il rimanente 90 per cento sarà invece condizionato al raggiungimento degli obiettivi economici stabiliti in partenza (tra governo e Commissione Ue). Secondo, l’orizzonte temporale per gli obiettivi da raggiungere è di sei anni, quindi relativamente breve. Il che impone una pressione forte sul governo per una esecuzione rapida ed efficiente degli interventi. Una pressione certamente positiva, ma non è chiaro se le nostre amministrazioni saranno in grado di gestirla.

Ciò dato, fa veramente sorridere l’ostilità alla linea di credito del Mes che si è rapidamente diffusa nel paese. Il Mes non presenta affatto l’elemento di condizionalità aggravata del Recovery Plan. Ne ha in realtà solo una, leggera e quanto mai virtuosa: le risorse (fino a 35 miliardi) devono essere utilizzate nel comparto della sanità.

Una spinta alle riforme. La condizionalità è un elemento di grande importanza del Recovery Plan. Soprattutto per un paese come l’Italia, che è scandalosamente incapace di spendere i soldi dei fondi strutturali Ue. Per capire, nel periodo 2014-2020 l’Italia ha ottenuto 44,8 miliardi di fondi strutturali e ne ha spesi non più del 38 per cento (peggio di noi ha fatto solo la Croazia). Correttamente, per alleviare il problema, con il Recovery Plan la Commissione pone al centro la richiesta di cosiddette riforme di sistema, strumentali a spendere le risorse, e a spenderle bene.

Tra tutte le riforme una appare cruciale: quella della pubblica amministrazione. La nostra Pa impiega molti lavoratori anziani e con competenze obsolete. Pochissimi laureati. Pochissimi esperti di data science, statistica, finanza. Per impiegare nel modo migliore i fondi del Recovery Plan è necessaria capacità di analisi dei dati, programmazione ingegneristica, competenza statistica ed economica.

Nel nostro paese si è diffusa la convinzione che, almeno in parte, il Recovery Fund sia una specie di “pasto gratis”. Per l’Italia il Piano prevede circa 209 miliardi, di cui 127,4 in prestiti e 81,4 in sussidi. È una quota importante, che ci carica di una enorme responsabilità.

La parte di sussidi non è però un regalo a fondo perduto, come si sente spesso dire. All’inizio del processo la Commissione Ue si indebita per 750 miliardi (la torta complessiva del Recovery Plan), raccogliendo risorse dai fondi pensione americani, dalle famiglie norvegesi, dagli investitori giapponesi. La Ue raccoglie risorse sul mercato, dunque, e non dai paesi membri. Una parte delle risorse è girata come trasferimenti a Italia, Spagna e altri paesi. Ma certamente non a “fondo perduto”. Perché la Commissione dovrà prima o poi ripagare agli investitori internazionali quegli iniziali 750 miliardi. E saranno ovviamente i vari paesi membri, inclusa l’Italia, a farlo attraverso il bilancio comunitario.

Il governo ha da poco fatto circolare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con le proposte italiane per il Recovery Fund. Con tante criticità di metodo. Basti un esempio: il fondamentale capitolo su istruzione e ricerca prevede 19,2 miliardi, di cui 10,1 per istruzione e 9,1 per la ricerca. Gli interventi sull’istruzione prevedono, tra l’altro, la riforma di carriere e meccanismi di assunzione dei docenti nella scuola. Riforme certamente auspicabili, ma che sono sostanzialmente a costo zero. Molto meglio sarebbe destinare quei soldi alla ricerca di base, la vera grande assente del Pnrr italiano.

Il Recovery Plan può essere una occasione storica per il paese. È centrale che l’opinione pubblica comprenda che la forte condizionalità è un importante meccanismo che lega le mani alla nostra politica e rafforza la credibilità dell’intero progetto. Riforme centrali come quelle della giustizia e della Pa sono capitoli decisivi per l’efficienza della spesa. Si tratta in realtà di riforme a costo quasi zero per le quali le risorse del Recovery Plan non sarebbero strettamente necessarie. Ma la condizionalità del piano e l’orizzonte temporale ristretto potrebbero essere fattori decisivi nel vincolare la politica a metterle finalmente in atto. (lavoce-tommaso monacelli)