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“ALIMENTART” DAL 6 AL 9 AGOSTO VICO DEL GARGANO CENTRO STORICO

Torna Alimentart, l’evento organizzato dalla CNA Confederazione Nazionale Artigianato Commercio PMI di  Foggia in collaborazione con la Proloco di Vico del Gargano per promuovere i prodotti tipici, l’arte e l’artigiano del territorio.

Una versione rivisitata che vedrà mostre fotografiche, laboratori esperienziali legati alle produzioni agroalimentari locali, musica, convegni, videoproiezioni, un piccolo mercatino dei produttori e una passeggiata a senso unico nel percorso degli innamorati, tra i vicoli del centro storico di Vico del Gargano, uno dei borghi più belli d’Italia e paese dell’amemore e di San Valentino.

Venerdì 7 alle ore 18.00 il fotografo Pasquale d’Apolito accompagnerà i visitatori in una passeggiata fotografica, svelando i trucchi della fotografia per catturare al meglio gli scorci più caratteristici del borgo.

Numerose le attività che si svolgeranno in piazzetta Terra:

si partirà giovedì 6 agosto alle ore 21.00 con la presentazione del libro “Viconemi, storia e storie di un borgo garganico”.

Seguirà venerdì 7 alle ore 19.00 la presentazione del progetto “I laghi garganici e i centri storici”, che vedrà la presenza dell’associazione Puglia Autentica, al quale seguirà uno show cooking su “La cucina dei laghi del Gargano” a cura dello chef Mario Falco dell’associazione Cuochi Gargano e Capitanata.

Sabato 8 alle ore 20.00 la tecnologa alimentare e assagiatrice di oli Sabrina Pupillo accompagnerà i partecipanti al laboratorio sensoriale in un “Viaggio tra gli oli extra vergini di oliva monocultivar di Gargano e Capitanata”. A seguire, alle ore 21.30, il produttore ed enologo Manuel Di Nunzio  effettuerà una degustazione guidata di vini.

Domenica 9 alle ore 18.00 ci sarà un laboratorio sull’extra vergine dedicato ai più piccoli a cura dell’agronomo Cosimo Damiano Guarini, autore del libro per bambini “La grande storia dell’ulivo”.

Alle 20.00 avrà luogo un convegno sull’agroalimentare con la partecipazione dell’ITS Agroalimentare Puglia, convegno in cui verrà presentato il corso ITS Agroalimentare in “Local Food Digital Marketing” di prossima attivazione a Vico del Gargano.

Al termine del convegno, a partire dalle 21.30, si terrà una Masterclass di Mixology a cura del bartender Riccardo Santovito che illustrerà ai presenti come preparare degli ottimi cocktails con i prodotti del Gargano. La mastercalss sarà svolta in collaborazione con il Consorzio di Tutela dell’Arancia del Gargano IGP e del Limone Femminello del Gargano IGP.

Per i laboratori sulle produzioni agroalimentari i posti sono limitati. Per info e prenotazioni: 320 3869243 (Sabrina Pupillo), anche whatsapp.

L’evento ha il patrocinio dell’assessorato alle attività produttive della Regione Puglia, del Comune di Vico del Gargano, del Parco Nazionale del Gargano, del GAL Gargano, del Consorzio di Tutela dell’Arancia del Gargano IGP e del Limone Femminello del Gargano IGP e dell’Associazione Puglia Autentica.

SAN NICANDRO. UNA PANCHINA ROSSA: MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Una panchina rossa vuole rappresentare il “posto occupato” da una donna vittima di violenza e femminicidio. Un segno tangibile in uno spazio pubblico, visibile a tutti. Sabato 8 agosto, alle ore 18 in piazza IV Novembre a San Nicandro Garganico sarà inaugurato “Una Panchina Rossa”, manifestazione contro ogni forma di violenza sulle donne.

Un evento che vedrà la partecipazione di tutte le donne della Puglia. Interverranno la candidata presidente del Movimento 5 Stelle alla Regione Puglia Antonella Laricchia, l’assessore alle Politiche Sociali di San Nicandro Garganico Costantina di Leo, il sindaco di San Nicandro Garganico Costantino Ciavarella, la parlamentare in commissione Bilancio Marialuisa Faro e la parlamentare in commissione Giustizia, Carla Giuliano.

Durante l’evento, organizzato con la collaborazione dell’amministrazione comunale, saranno assegnate le targhe di ringraziamento per l’impegno svolto durante l’emergenza Covid-19.

«Abbiamo deciso di unire l’inaugurazione della panchina rossa con il riconoscimento a chi si è impegnato durante i giorni più intensi di emergenza Covid-19 – dichiara l’On. del Movimento 5 stelle, Marialuisa Faro. La panchina rossa è un segno tangibile, collocato in un luogo pubblico, che serve a  ricordare che abbiamo un grande e irrisolto problema nel nostro Paese, che spesso è sottovalutato, quello della violenza sulle donne. Serve certamente potenziare progetti nazionali sul tema delle pari opportunità, ma il coinvolgimento dei cittadini è  un importante stimolo. Una panchina rossa contro la violenza sulle donne è un simbolo ormai riconosciuto di sensibilizzazione su un tema ancora troppo spesso al centro delle cronache, anche San Nicandro Garganico ora ne avrà una, a memoria di tutte le donne che hanno subito violenze».

«Chiuse in casa, senza possibilità di fuggire, a due passi da quella violenza sempre pronta a scatenarsi e che ha contato su un nuovo, crudele alleato: il lockdown. Durante la fase emergenziale le chiamate al 1522, il numero verde per aiutare le vittime di violenza, sono cresciute del 73%. Un dato in continua ascesa negli ultimi anni: infatti, dai dati raccolti dall’Osservatorio regionale, dal 2015 al 2018, emerge che sono state più di 6.300 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza, con un aumento di più di 200 donne nel 2018. Durante la legislatura abbiamo presentato una proposta di legge, insieme al consigliere Galante, per l’introduzione del Codice Rosa negli ospedali: un percorso clinico assistenziale che mira ad assicurare la massima tutela alle vittime di ogni forma di violenza sessuale o domestica con l’attivazione del “Codice Rosa” visibile solo agli operatori sanitari coinvolti nel percorso. Una proposta che dà attuazione ad un percorso che avrebbe dovuto essere intrapreso dalla Giunta regionale, attraverso l’applicazione di un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2017, che aveva emanato le linee guida nazionali per il “Percorso Rosa”. La violenza sulle donne purtroppo è un tema su cui non possiamo abbassare l’attenzione». Dichiara la consigliera regionale Antonella Laricchia.

BOLLETTINO METEO PER OGGI E DOMANI

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Ecco l’allerta gialla prevista dalla Protezione Civile della Regione Puglia per oggi e domani.

SITUAZIONE METEOROLOGICA PREVISTA PER OGGI

Precipitazioni: sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale su Puglia centro-settentrionale, con quantitativi cumulati da deboli a puntualmente moderati; da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale sul resto della Puglia, con quantitativi cumulati generalmente deboli; Temperature: massime ancora elevate sulle zone interne e pianeggianti; Venti: nessun fenomeno significativo.

SITUAZIONE METEOROLOGICA PREVISTA PER DOMANI

Precipitazioni: sparse, a prevalente carattere di rovescio o temporale sui settori centro-settentrionali della Puglia, con quantitativi cumulati da deboli a moderati; da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o temporale sul resto della Puglia, con quantitativi cumulati generalmente deboli. Temperature: in generale diminuzione, anche sensibile. Venti: nessun fenomeno significativo.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO PUGLIA 4 AGOSTO

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 4 agosto 2020 in Puglia, sono stati registrati 2407 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati sette casi positivi: 2 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 4 in provincia di Foggia.

NON sono stati registrati decessi.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 246.581 test.

3971  sono i pazienti guariti.

131 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4655, così suddivisi:

1513 nella Provincia di Bari

382 nella Provincia di Bat

673 nella Provincia di Brindisi

1209 nella Provincia di Foggia;

567 nella Provincia di Lecce;

281 nella Provincia di Taranto;

30 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

EMILIANO FIRMA I DECRETI CHE DANNO FORMALMENTE AVVIO ALLA CAMPAGNA ELETTORALE

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“Ho firmato i decreti che danno formalmente l’avvio alla consultazione elettorale per il rinnovo dei componenti del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta della Puglia.

Le elezioni regionali si terranno nei giorni 20 e 21 settembre 2020.

Andremo al voto con la facoltà di esprimere la doppia preferenza di genere, tanto attesa nella nostra regione”.

Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano

 

CHI ERA MONS. ARISTIDE D’ALESSANDRO?

Nei personaggi sannicandresi, Silvio Petrucci nel suo libro “San Nicandro Alba Novecento, parla anche di Don Aristide D’Alessandro.

MONS. ARISTIDE D’ALESSANDRO

Dall’alba del secolo – fino a qualche anno addietro – egli fu la figura più rappresentativa del clero sannicandrese. Al suo attivo, infatti, ci sono ben 60 anni di sacerdozio, esercitato con fervido zelo apostolico è illuminato da severi studi. Anche fisicamente era una simpatica figura, alta, asciutta, dalla carnagione bruna e da una folta chioma nera, ricciuta. Oltre che per la sua cultura, era apprezzato per la sua eloquenza trascinatrice, densa di dottrina, per la quale ripetutamente veniva chiamato come panegirista e conferenziere in varie città w come quaresimaIista finanche a Roma e Milano.

Ha insegnato a centinaia di giovani, e i superstiti ricordano che, per incitare o castigare i suoi allievi, lasciava sulle loro braccia lividi di pizzicotti.

Per un ventennio fu arciprete della Chiesa Madre di San Nicandro e la S. Sede lo insignì del titolo prelatizio di Monsignore. Prodigatosi molti anni per incarico del Ministero della Pubblica Istruzione, alla rieducazione dei minorenni carcerati, ne ebbe un meritato riconoscimento con una medaglia d’argento è un diploma conferitigli dallo stesso Ministero.

Autore di varie pubblicazioni, tra le quali sono da segnalare un saggio sulla “Dottrina cattolica nella Divina Commedia”, “Salviamo i minorenni”, “Gesù narrato al popolo”, “Il patriottismo di San Francesco”, “L’Immacolata”, “Un’ora al mese di Gesù”.

Don Aristide visse giorno per giorno l’epopea proletaria sannicandrese, così ricca di eventi tempestosi – battaglie elettorali, sommosse, invasioni di terre e della laguna -; ed agli vi rimase in mezzo imperturbabile, anche nei momenti in cui la marea popolare minacciava di travolgerlo e sommergerlo. Ma egli fendeva sereno, nelle strade, la folla, senza che mai la sua figura fisica e morale subisse un insulto: la rendeva, sicuro di se’, ma soprattutto sicuro del rispettoso amore del Popolo che gli apriva il varco, come davanti ad una miracolosa prua che placa le onde.

Don Aristide! Il “don”…”don”…”don”… era attorno uno squillante rintocco di reverenziale e affettuoso omaggio al più eletto tra gli uomini del paese. Perciò non mi ha stupito sentire che alla sua morte “tutto il paese lo ha pianto”.

Era ancora, nel 1964’ alto, diritto, asciutto, a 84 anni, ormai è la canizie aveva trasformato la sua ricciuta chioma nera in una corona d’argento che gli donava un aspetto quasi sacro.

INTERVENTI PROVINCIALI NELLE SCUOLE SUPERIORI DI SAN NICANDRO E PER LA VIABILITA’ DEL GARGANO

Firmato il contratto tra l’Amministrazione Provinciale di Foggia e la ditta per la sistemazione della Strada Provinciale 42 che collega San Nicola Varano con la località di Capoiale. I lavori inizieranno a breve.

La Provincia sta dimostrando molto interesse alla viabilità sia nei riguardi dei Monti Dauni, sia per il Gargano per il cui territorio molta attenzione, oltre che del Presidente Gatta, anche del consigliere Antonio Zuccaro il quale si è adoperato anche per la installazione di due caldaie e bruciatori assemblati presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “De Rogatis – Fioritto”.

ABOLIZIONE QUOTA FISSA A RICETTA PER LE PRESTAZIONI DI ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE

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Per gli Assistiti non esenti, con decorrenza dal 1 del mese di Settembre 2020, non si deve applicare la quota fissa di € 10,00.

In allegato nota regionale AOO_081/PROT/30 -07-2020/003904

L’UNIVERSITA’ DI FOGGIA COMPIE 21 ANNI, GLI AUGURI DI PROTAGONISTI ILLUSTRI

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Buon compleanno Unifg! Sono passati ventuno anni dal 5 agosto 1999, storica data che segnò l’autonomia dell’Università di Foggia con la firma del decreto dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica On. Ortensio Zecchino.

Fu un giorno importante per tutto il territorio che da questo momento in poi ha iniziato a contare su una prestigiosa istituzione, cresciuta nel tempo con la sua città e la provincia. Per ricordare questo importante appuntamento molti illustri protagonisti racconteranno il loro legame con Unifg nel format che verrà trasmesso sulle pagine social Unifg (Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin e YouTube).

L’Università di Foggia oggi può mostrare un percorso consolidato e di qualità – ha affermato il rettore prof. Pierpaolo Limone – e per i 21 anni di autonomia abbiamo pensato che l’augurio migliore dovesse essere affidato a chi l’Unifg l’ha vissuta come percorso di studi e professionale o come prestigioso riconoscimento. Una festa che parte dai laureati e protagonisti illustri per coinvolgere tutti i nostri studenti, i docenti, il personale tecnico-amministrativo e l’intero territorio che ogni giorno affianca la comunità universitaria per scriverne insieme la storia”.

Il 5 agosto 2020, a partire dalle ore 09.00, sintonizzandosi sugli account ufficiali, sarà possibile ascoltare gli auguri dei laureati honoris causa Dacia Maraini, Patrizio Oliva, don Luigi Ciotti, Renzo Arbore e Carlo Verdone (quest’ultimo ricorderà il riconoscimento al padre Mario).

Il mondo dello sport sarà rappresentato da Antonio Conte, dottore Unifg nel 2008 e già CT della nazionale di calcio italiana e dai laureati-atleti iscritti al programma ‘Doppia carriera’: Elena Di Liddo, Alessandro Fierro e Francesco Fortunato. Nel format troverà spazio anche la testimonianza di chi l’Unifg l’ha rappresentata dal primo momento: il creativo Claudio Grenzi, ideatore del logo raffigurante un particolare della reintegra dei tratturi del reggente Ettore Capecelatro (1651) e il giornalista Filippo Santigliano, tra i primi ad annunciarne la nascita dalle colonne de La Gazzetta del Mezzogiorno, di cui è il capo della redazione foggiana.

In questi decenni l’Università di Foggia è andata oltre i confini territoriali, conquistando traguardi e ambiti riconoscimenti per i suoi quasi 11.000 iscritti e proponendo 32 Corsi di Laurea tra triennali e magistrali, implementati quest’anno da Lingue e Culture Straniere e Patrimonio e Turismo Culturale afferenti al Dipartimento di Studi Umanistici e dal corso di laurea magistrale in Scienze Biotecnologiche, degli Alimenti e della Nutrizione Umana afferente al Dipartimento di Scienze Agrarie.

Con l’iniziativa del 5 agosto il giovane, ma già tanto accorsato Ateneo apre il suo ‘album di famiglia’ dando vita a una entusiasmante narrazione da parte di chi porterà sempre nel curriculum e nel cuore un pezzo della propria storia.

Ad maiora, Unifg!

 

LA CITTA’ E’ STANCA

Basta con le bandiere!! Basta con le invidie! Basta fare della politica il proprio strumento personale! Basta fare annunci in campagna elettorale e non portare a termine un solo punto del programma che si è mostrato alla cittadinanza! Basta chiacchiere! Per mettere fine a tutto questo malessere politico, sociale, culturale ed economico, stiamo lavorando in piena estate affinché si dia una vera svolta alla nostra terra.

A breve mostreremo a tutti voi quella che sarà la nuova S.Nicandro.

Siamo consapevoli che non sarà facile ricostruire una città che da troppo tempo non ha più un’identità…ma noi siamo testardi e ci proveremo!!

Che Dio benedica S.Nicandro.

Antonio Berardi

VIA SAN GIUSEPPE: C’E’ IL VIA LIBERA. L’ALLACCIO ALLA RETE IDRICA E’ FINALMENTE POSSIBILE

L’amministrazione è presente: cercare di ovviare ai disagi dei cittadini, rispondere alle necessità e alle loro esigenze primarie, risulta compito ineludibile.

Con grande soddisfazione comunico la messa a punto del progetto promosso dal sottoscritto, in collaborazione con il Sindaco dott. Costantino Ciavarrella e dell’ufficio urbanistico del ns comune.

Il progetto, teatro di promesse ataviche di precedenti e susseguenti amministrazioni, mai portato a termine, ora finalmente è realtà: è stato approvato nella seduta del 29 giugno u.s. da parte del consiglio direttivo dell’ A.I.P. ( Autorità Idrica Pugliese ).

Importante vittoria e faticoso traguardo, sicuramente, ascrivibile, non solo al sottoscritto, ma all’amministrazione tutta, per la crescita culturale e strutturale del nostro territorio.

Come si evince e come ho cercato sempre di sottolineare nei precedenti comunicati, bisogna lavorare tutti insieme per il BENE COMUNE, cercando di promuovere progetti straordinari come questo portando risorse e/o servizi all’interno della nostra comunità, anzicchè far passare per straordinario tutto ciò che è invece ordinario.

Voglio inoltre comunicarvi che ci sono stati altri interventi di questo tipo sul nostro territorio : in via Quintiliano per un importo di 10.614,48 € di cui si allega copia della delibera del consiglio direttivo del 21/10/2019, e altre zone che sono state segnalate dal Sindaco e a breve verranno comunicate all’attenzione del consiglio direttivo dell’A.I.P.

Un ringraziamento particolare al dirigente Papalillo che ha seguito i progetti nonostante avesse lasciato il servizio per pensionamento e ancora un doveroso grazie al dirigente Cicchetti che ha seguito i progetti in corso doverosamente attenzionati.

Un ringraziamento ancora d’obbligo agli uffici tecnici che non fanno mai mancare il loro apporto e scrupolosamente seguono ogni iter burocratico.

Colgo l’occasione per invitare i consiglieri comunali e gli assessori a unire maggiormente gli sforzi per lavorare di più per i cittadini sannicandresi, ricordando a tutti loro che sono stati eletti e chiamati per lo scopo di cui sopra, senza sprecare le risorse tanto fortemente richieste dall’esterno, imprigionandoli in tempi morti o futili motivi che certo non arrecano alcuna utilità alla nostra comunità.

Il Presidente del Consiglio Comunale

C.D.L. De Luca Loris Pio

allegato 1_elenco segnalazioni interventi idrici e fognari (1)

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atto copia uso amministrativo (2)

IL CONSIGLIERE COMUNALE FABRIZIO TANCREDI ADERISCE A ‘FORZA ITALIA’

Candidato Sindaco nel 2018 con una coalizione di ‘centro’, consigliere comunale (civico) in opposizione alla amministrazione Ciavarella, oggi entra convintamente in Forza Italia.

“Entro in un partito – dice Tancredi – per rafforzare un riferimento politico moderato che miri alla crescita e al dialogo nelle istituzioni e Forza Italia non può che essere l’approdo naturale per me e per tanti amici che con me hanno vissuto e vivono l’esperienza è l’impegno politico”.

La decisione è stata presa a seguito di riflessioni sviluppate con gli attuali riferimenti istituzionali del partito, con il coordinatore provinciale Raffaele Di Mauro, il dirigente provinciale Giovanni D’Emma e il capogruppo consiliare Lorena Di Salvia. Conoscenza del territorio ed una chiara visione dei bisogni, dei principi etici e un confronto d’idee per rafforzare una opposizione politica e di programma a palazzo di città al centro di una analisi che ha portato il gruppo dei moderati facente riferimento a Fabrizio Tancredi ad aderire a quella che è – come loro stessi l’hanno definita – la casa di tutti i moderati: FORZA ITALIA.

Molto soddisfatti – Di Mauro, D’Emma e Di Salvia – “felici della scelta compiuta dal dottor Tancredi assieme ad un consistente gruppo di amici. Questo Ingresso rafforza sia il gruppo consiliare che la comunità Azzurra sannicandrese ed è un segnale della vitalità di Forza Italia in terra di Capitanata”.

Gli fa eco per soddisfazione anche il consigliere regionale del partito Giandiego Gatta che annuncia la prossima apertura della campagna elettorale per le regionali nel comune Garganico in compagnia da oggi anche di Tancredi e del gruppo dei moderati. Dalla segreteria provinciale forza Italia

LIDO DEL SOLE, PARTITI I LAVORI PER 300MILA SULLA VIABILITA’

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A Lido del Sole sono partiti i lavori sulla viabilità che la Regione Puglia ha finanziato con 300 mila euro.

Saranno rifatte Via degli Ulivi, Via dei Pini, via dei Limoni, Via dei Lillà, Via dei Biancospini, Via degli Aranci, Via dei Ginepri, Via delle Margherite, Via delle Rose e Via degli Eucalipti.

Questa la dichiarazione di Raffele Piemontese: “Insieme al sindaco di Rodi Garganico, Carmine D’Anelli, abbiamo toccato con mano, stamattina, la bontà della decisione che, insieme al collega assessore regionale ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, portammo all’attenzione della Giunta regionale il 10 marzo scorso, in pieno lockdown, per andare incontro alle richieste dei sindaci che lamentavano e lamentano una carenza di risorse economiche per la manutenzione della propria rete stradale

E, grazie all’avvocato Roberto Nigro, presidente dell’Atas, l’associazione che fa da Comitato civico di Lido del Sole, qui a Lido del Sole c’è stata anche una bella prova di partecipazione civica dato che la selezione delle strade su cui intervenire prioritariamente è stata fatta dal Comitato stesso.”

PRESENTATO IL NUOVO PIANO OSPEDALIERO DELLA REGIONE PUGLIA

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Dichiarazione del Presidente della Regione Puglia.

“Abbiamo varato il nuovo piano ospedaliero della Puglia con 1255 posti letto in più raddoppiando le terapie intensive. Siamo riusciti a convincere il ministero a darci questa possibilità, utilizzando le leggi anti Covid, ma questo è un piano ordinario che metterà insieme la salute di tutti i giorni con la resistenza alla seconda ondata di Covid che arriverà ad ottobre. La sanità pugliese in questi 4 anni è quella che è salita di più in tutti i sistemi di verifica, i cosiddetti ‘bersagli’ del Sant’Anna, vecchia e nuova classifica LEA. Tutti i sistemi di controllo sulla qualità della sanità pugliese dicono che negli ultimi 4 anni la Puglia è migliorata più che in qualunque altro periodo della sua storia. Il che non vuol dire che siamo diventati perfetti, ci mancherebbe, perché partivamo da molto indietro, eravamo tra gli ultimi, è stata una fatica terribile, ma la differenza tra rimanere in serie A e retrocedere in serie B è notevole. Noi adesso siamo nella serie A della sanità italiana e questa cosa non era praticamente mai accaduta prima.

Il virus sta girando per il mondo ed è pronto a tornare con tutta la sua forza. Quindi mascherine, distanziamento, al mare, in discoteca, al bar, in famiglia, nelle feste familiari, è fondamentale. Ai pugliesi dico: non abbassate la guardia, perché il Covid fa male, picchia duro, continua a far morire le persone. Certo, la curva è curva bassa, cioè non ha un vertice violentissimo che mette in crisi gli ospedali. Gli ospedali adesso sono perfettamente in grado di gestire l’ondata. Quindi bisogna essere prudenti, rispettare le regole per non avere problemi e stare tranquilli.

Nei momenti di emergenza bisogna avere la capacità di prendere decisioni. Durante il Covid ne abbiamo prese molte corrette e  una in particolare si è rivelata una salvezza: far diventare i grandi hub ospedali Covid. Per due mesi tutte le prestazioni ordinarie sono state sospese per lasciare spazio alle urgenze. Ma adesso siamo venuti fuori da questa prospettiva. In Italia è stato rinnovato lo stato di emergenza,  ma adesso noi dobbiamo misurarci con un nuovo compito, gestire insieme la salute dei pugliesi in termini ordinari insieme all’ondata Covid che verosimilmente ci sarà ad ottobre. E quindi come si gestisce a regime una pandemia senza più sospendere gli altri servizi sanitari.

Questo è il piano che presentiamo oggi. Stiamo potenziando la rete ospedaliera con 1255 nuovi posti letto, per un totale di 13.725 posti letto. In Puglia passeremo da 304 posti letto di terapia intensiva a 580, raddoppiando la nostra capacità con 276 nuovi posti di rianimazione. Stiamo quindi applicando le regole in modo flessibile e intelligente. Non è tutto: abbiamo previsto ben 285 posti letto di sub intensiva. Stiamo rafforzando il nostro dispositivo anti Covid insieme a quello ordinario, con lo stesso gesto. Per questo stiamo distribuendo le terapie intensive e semi intensive anche negli ospedali di base, superando un postulato del DM70 che lo impediva. E quindi rafforzeremo enormemente tutti gli ospedali di base, penso a due in particolare, Casarano e Monopoli, per i quali vogliamo avanzare la richiesta di classamento di “primo livello”. Il nostro piano si completa con la riorganizzazione dei percorsi di emergenza-urgenza. La riorganizzazione severa negli ospedali significa che ogni medico, infermiere, operatore, paziente deve rispettare rigorosamente le norme di igiene e prevenzione, perché questi luoghi – ospedali, una rsa, fabbriche – sono come dei pagliai dove basta buttare un cerino e si incendia tutto. Tutti i nostri pronto soccorso saranno quindi regolati da regole ferree.  In questo momento comincia la campagna anti Covid di autunno ma anche la campagna per il recupero dei livelli di salute ordinari. Stiamo facendo lavorare il personale sanitario su due turni, abbiamo potenziato i servizi telefonici dei Cup per evitare assembramenti di persone. Invito tutti a rinviare le prestazioni di salute se sono di routine e non hanno indicazione di particolare urgenza, perché stiamo smaltendo il carico delle prestazioni che non abbiamo potuto fare nei mesi precedenti.

Oggi la Puglia può contare su una squadra addestrata e stimata e tutti sanno di poter contare su di noi. I nostri stock di DPI, dispositivi di protezione individuale, hanno salvato persino altre regioni, così come siamo in grado di dare una mano ai nostri fratelli albanesi. Siamo pronti a salvare noi e gli altri, perché dalle disgrazie ci si salva insieme. Siamo pronti perché abbiamo un’esperienza alta e di questo mi sento orgoglioso e responsabile. Non sappiamo quando questa emergenza finirà, né quando avremo il vaccino. Sarà una battaglia lunga nella quale però non possiamo più chiudere niente, un altro lockdown non è sostenibile, dobbiamo consolidare un sistema che consenta alla società di vivere con grande precauzione la normalità. Stiamo reggendo il sistema nel suo complesso, sanitario ed economico. Ho avuto in questi momenti di emergenza la percezione della grandezza delle istituzioni e ringrazio tutti gli uffici regionali per il grande lavoro che hanno svolto e che continuano a portare avanti. Chiederò una riunione ai prefetti perché, mentre in tanti osservano scrupolosamente le regole, ci sono luoghi dove questo rispetto non c’è e di verificano pericolosi assembramenti che non possiamo consentire”.

 

Dichiarazione direttore Dipartimento Politiche per la salute della Regione Puglia.

“La riorganizzazione dei servizi sanitari deve essere considerata nell’ambito di un’unica visione strategica, che mette al centro non le strutture di erogazione, ma le persone, che devono poter trovare un’offerta assistenziale di qualità e sicura in corrispondenza dei propri bisogni di salute, senza frammentazioni o duplicazioni, e senza soluzioni di continuità.

Per questo il riordino ospedaliero è solo uno dei tasselli dell’azione di riprogrammazione, che va a comporre il quadro di una sanità riconfigurata anche sul territorio e nei servizi di prevenzione, dove ciascuna area ha la propria funzione, ma in stretta integrazione con le altre, in una logica di rete che unisce i professionisti attraverso i percorsi, dalla prevenzione fino alla assistenza.

Se la rete ospedaliera assegna a ciascun ospedale un ruolo specifico per la cura dell’acuzie, grazie allo sviluppo delle reti cliniche, la cura della post acuzie trova la propria collocazione nell’ambito di aree e presidi specificamente destinati alla lungodegenza e alla post-acuzie, che dovranno essere ulteriormente potenziati e dotati di regole, procedure e strumenti per la gestione delle dimissioni protette.

Allo stesso modo, è prevista una implementazione del numero e delle funzioni dei Presidi Territoriali di Assistenza, spazi della medicina diffusa e di prossimità, con gli ospedali di comunità, la riabilitazione territoriale, la residenzialità ma anche con il potenziamento dei servizi specialistici ambulatoriali.

In questo ambito, trovano risposta i soggetti cronici, attraverso gli ambulatori di cronicità e l’integrazione con il sistema delle cure primarie per l’attivazione di modelli di presa in carico delle cronicità, gestiti e coordinati dai medici di medicina generale in raccordo con i servizi distrettuali di diagnostica e follow up.

Le innovazioni tecnologiche e alcune funzioni sperimentate nel corso dell’emergenza COVID, a partire dalle opportunità offerte dalla sanità digitale, saranno integrate nell’ordinaria gestione del paziente, anche attraverso un potenziamento dell’assistenza domiciliare.

Ma i medici di medicina generale sono fondamentali anche per la prevenzione, partendo dalla promozione degli stili di vita salubri, all’empowerment dei pazienti cronici, all’adesione alle campagne vaccinali e agli screening oncologici.

Queste funzioni saranno gestite in accordo e in stretta integrazione con i Dipartimenti di Prevenzione, la cui fondamentale azione di presidio del territorio è emersa in tutta la sua importanza in questi mesi, insieme alle funzioni di sorveglianza epidemiologica, per la conoscenza, il controllo e il contrasto ai fattori di rischio per la salute, individuali e collettivi. Promozione della salute in ambienti salubri, in una prospettiva di One Health e attraverso un approccio di salute in tutte le politiche declinato in un’ottica di contrasto alle diseguaglianze  e di garanzia di equità nell’accesso alla conoscenza, ai presidi di prevenzione e di cura per tutti i cittadini e le cittadine di Puglia”.

Dichiarazione responsabile Coordinamento epidemiologico Regione Puglia

“Guardando il grafico delle terapie intensive attivate e dei ricoveri è come osservare un aereo costruito mentre sta volando. È stato un lavoro di squadra pazzesco: sono stati smontati e rimontati interi ospedali, mentre gli ospedali funzionavano, in una situazione di lockdown. Mentre si costruivano posti letto, c’erano le persone che avevano bisogno di posti letto di terapia intensiva. Ma ce l’abbiamo fatta a non saturare i reparti, abbiamo avuto sempre un margine di sicurezza.

Nell’ultima settimana, il sessanta per cento dei casi è stato rilevato con il contact tracing, con l’enorme lavoro dei dipartimenti di prevenzione, con una professionalità che tutti ci invidiano.  Il lavoro di ricerca attiva è partita dall’inizio. Così abbiamo potuto risparmiare sui tamponi, senza sovraccaricare i lavoratori e andare mirati con il tracciamento. La Puglia è stata l’unica regione del sud a non fare nemmeno una zona rossa, che significa sigillare con l’esercito i comuni. Questo è stato possibile proprio grazie all’attività di contact tracing. In questi giorni l’aumento dei casi era previsto, anche se è arrivato un po’ in ritardo. I casi stanno aumentando lentamente. Era nelle cose: non era possibile riaprire la circolazione senza avere casi importati. Ma li stiamo individuando e bloccando con i tracciatori e la rete dei laboratori. Dobbiamo gestire questa fare in ordinaria amministrazione, chiedendo ai cittadini di darci una mano e di rispettare le regole.

Un’ultima precisazione: il tasso di mortalità in Puglia non è stato più alto rispetto al resto di Italia. La letalità è uguale a tutte le altre regioni, anche del Sud. Scontiamo leggermente, soprattutto nella prima fase, diversi casi di ultranovantenni, per i quali questa malattia ha un tasso di letalità molto alto”.

IL MINISTERO DELLA SALUTE APPROVA IN VIA DEFINITIVA IL PONTENZIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA AI SENSI DEL DECRETO LEGGE n. 34/2020  (Decreto rilancio)

La Giunta regionale ha approvato in via definitiva il potenziamento della rete ospedaliera, ai sensi dell’art. 2 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio), al fine di garantire anche un incremento dell’offerta sanitaria, nell’ipotesi di una eventuale recrudescenza della pandemia.

Il provvedimento è stato approvato dopo aver acquisito il parere  favorevole da parte della III Commissione consiliare permanente nella seduta del 23/07/2020 e dopo la trasmissione ufficiale del Decreto da parte del Ministero della Salute del 15/07/2020, nel quale si affermava quanto segue: “È approvato, ai sensi dell’art. 2 del comma 1 e seguenti del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, il piano di riorganizzazione proposto dalla Regione Puglia, nei limiti delle risorse disponibili indicate dalla circolare n. 11254/2020 e con le seguenti osservazioni: rendere coerente la dotazione dei posti letto di terapia intensiva inserita nell’applicativo NSIS “Covid-19 – dotazione posti letto” con quanto riportato nella DGR; aggiornare la programmazione dei posti letto di area medica, nel rispetto dell’invarianza dei posti letto complessivi presenti al 01/01/2020 e con il solo incremento dei posti letto di terapia intensiva indicati nella tabella 1 della Circolare del Ministero della salute del 29/05/2020, n. 11254”.

In via prioritaria sono stati incrementati i posti letto di Terapia Intensiva per un numero complessivo pari a n. 276. Tale incremento ha previsto l’attribuzione dei posti letto non solo agli Ospedali individuati per il trattamento dei pazienti COVID, ma anche agli Ospedali insistenti sul territorio regionale (DEA di I Livello ed Ospedale di Base), al fine di potenziare l’attività chirurgica di “elezione”. Inoltre, sono stati individuati n.285 posti letto di area medica in terapia semi-intensiva, allocati prevalentemente in Ospedali dedicati al trattamento dei pazienti COVID.

Prima dell’emergenza Covid la Puglia aveva 304 posti di terapia intensiva per complessive 32 unità operative, 5 unità in più rispetto a quelle previste dal DM70. Oggi, con l’incremento di 276 posti letto attiviamo a un totale di 580 posti di rianimazione.

I 285 posti letto di semi intensiva saranno impegnati in un doppio utilizzo: posti letto di area medica che all’occorrenza verranno trasformati in semi-intensiva.

Si è provveduto a riorganizzare la rete emergenza-urgenza ospedaliera. Con particolare riferimento ai DEA di II e I livello dovranno essere riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso con l’obiettivo prioritario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza.   Il tempo di permanenza in attesa di ricovero deve essere ridotto al minimo, anche in considerazione alle esigenze di distanziamento tra i pazienti durante le procedure diagnostico-terapeutiche, al fine di evitare il sovraffollamento e di non provocare rallentamento o ritardi della gestione della fase preospedaliera del soccorso sanitario.   Deve essere garantita la separazione dei percorsi rendendola definitiva. In Pronto Soccorso devono essere previsti ambienti per l’isolamento e il biocontenimento dei pazienti, con sale appositamente dedicate, anche in ambito pediatrico.

Infine, è stato previsto il potenziamento della rete ospedaliera, incrementando di altri n. 1255 posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza, fino al raggiungimento dello standard massimo previsto dal D.M. n. 70/2015. Si intende raggiungere lo standard massimo ministeriale, incrementando ulteriormente i posti letto già programmati con il Regolamento regionale n. 23/2019, così come di seguito riportato:

  • n. 474 posti letto di acuzie;
  • n. 123 posti letto di riabilitazione;
  • n. 658 posti letto di lungodegenza

Si procederà con successivo provvedimento di Giunta regionale all’attribuzione dei posti letto per singola struttura (pubblica o privata accreditata), privilegiando una programmazione per Area Vasta.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO PUGLIA 3 AGOSTO

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi  lunedì 3  agosto 2020 in Puglia, sono stati registrati 865      test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati   casi positivi 9:  3 in provincia Bari ; 1 in provincia di Foggia, 5 in  provincia di Lecce

E’ stato registrato un decesso in provincia di Foggia

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 244174 test.
3970 sono i pazienti guariti.
125 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4648 così suddivisi:
1.511 nella Provincia di Bari
382 nella Provincia di Bat
672 nella Provincia di Brindisi
1205  nella Provincia di Foggia;
567 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
30 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno  attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

TORRE MILETO DELLA MIA INFANZIA. SECONDA TAPPA: DA SAN NAZARIO A TORRE MILETO

Il racconto inviato Matteo Gioiosa all’amico Emanuele Petrucci

Al ritorno eravamo tutti svegli e tutti intenti a guardare a destra e a sinistra della strada che percorrevamo. Strada brecciata, ma con breccia grossa. Ogni tanto durante il cammino sentivamo un “botto”: era dovuto alla corona di ferro o acciaio che stava messa per rifinire la ruota di legno e che prendeva di sbieco un sasso e lo catapultava agli angoli della strada. Mamma Celeste disse a suo figlio (mio padre): «M’chè e s’ cc’ stéva un ca cam’nava allappid nn l’aveva fr’cà li coss?» Mio padre rispose che un bambino rimase colpito da una pietra “scacciata” velocemente da una ruota del carretto ed è stato anche operato alla gamba». Subito mia nonna si sentì “maestra” per dire a noi bambini: «Quann stat dind a la vianova e passa nu carrett m’ttit’v dind a la cunetta». «Mà! – disse alla mamma mio padre – Sti uagliul a dov’a na jì a p’gghjì la vianova k la breccia. A quiss li t’nit semb dint». «Figghj mija jè mmegghj ka lu sap’n, semb bbon jè!» rispose la nonna. E tra na parlata e un’altra arrivammo al primo casello rosso. Papà ci spiegò che questi caselli erano abitati dalle famiglie dei “cantonieri”, personale addetto alla manutenzione di un tratto di strada. L’ultimo cantoniere che io ricordo è l’amico G’ggin cacciafum, buon’anima. Se uno passa oggi per quella strada quelle case sono ancora in piedi e mantengono sempre quel colore rosso, appena sbiadito dopo tanti anni di dismissione (ebbene sì, si può utilizzare quella frase: “Non ci sono più le murature e i colori di una volta”. Altri tempi!!!).

Il sole intanto incominciava a dar fastidio alla testa. La nonna prese un lenzuolo, uno dei tre che dovevano servire per creare l’ombra sulla spiaggia, e disse a noi ragazzi: «Jì e Marietta (mia madre) mant’nim nu pizz p’dun e tu, Mattè e tu Lucì mand’nit l’auti e dduj pizz. La cosa funzionò ed avemmo il fresco e il venticello non era più caldo sotto l’ombra, ma sempre più fresco. «Oh! lu vid ca sim r’cr’jat?» concluse la nonna. Più in là prende la parola mio padre: «Wuagliù stam p’ rr’và a “Lauro” dove c’è un fiume d’acqua sorgiva che va a sboccare nel lago di Lesina. Qua crescono i “lauridd”, ca sson tant fin fatt k la cita». Arrivati a Lauro facemmo sosta e ci fece vedere il fiume, i lauridd e una casa tutta dismessa e quasi diroccata, all’altro lato della “vianova”. «Qui – disse mio padre e indicando il caseggiato – venivano i sannicandresi a macinare il grano. Facevano tutta questa strada. È già da molto tempo che i mulini sono anche in paese». Intanto papà con il secchio che portava sotto il carretto prelevò l’acqua dal fiume per darla da bere al cavallo. Durante la sosta tutti a chiedere a mio padre quanto tempo ci vuole ancora per arrivare a Torre Mileto. Quando rispose che occorreva una buona oretta, tutti a dire “uffa!! E quando finalmente arrivammo a Torre Mileto quell’uffa diventò un’ “Evviva siamo arrivati!!”.

Appena arrivammo al pozzo dove iniziava il territorio di Torremileto (adesso in quel posto si trova l’Hotel e il Ristorante e Bar “La Gardenia”). Incontrammo diverse montagne di sabbia (papà li chiamava “li mo’l’fa”) altissime tanto da non far vedere il mare e nettampoco la spiaggia. Papà si fermò dove attualmente si entra nel parcheggio macchine, ci fece scendere e ci disse di non andare sulla spiaggia prima che attrezzasse la postazione. Tolse da sotto il carretto il cavallo che lo legò ad una macchia molto alta di cui non ricordo il nome, poi mise il carretto con le stanghe in alto e il di dietro a pelo terra. Sulle stanghe legò i tre teli bianchi in modo da fare ombra e da servire anche come luogo riservato per eventuali servizi igienici e per cambiarsi di abiti. Non eravamo solo noi in quella posizione. C’erano più di 15 carri postati alla stessa maniera con i teli di diversi colori. In altri termini alla mia epoca i carri sostituivano gli ombrelloni con teli attorno. Peccato che non vi sia una foto della spiaggia invasa da questi carretti antesignani degli ombrelloni per notare la fantasmagorìa di colori dei teli. Terminata la postazione, papà ci diede la libertà di andare in spiaggia con l’avvertimento che l’acqua non oltrepassasse il ginocchio. Quel giorno vi erano molti marosi, i quali trasportavano un’acqua spumeggiante tanto da renderla bianchissima. A noi piacevano quelle carezze alle gambe e ai piedi che quei marosi ci offrivano. Ad un certo punto sentiamo la voce della mamma che ci voleva vicino a lei perché temeva che le grandi onde ci inghiottissero.

Povera mamma, anche per lei era la prima volta che andava al mare e aveva paura che potesse succederci qualcosa di brutto. Uscimmo dall’acqua e andammo alla postazione. «Ragazzi – disse la mamma – se dovete giocare, giocate qui vicino “o trajìn”». Risposi alla mamma che noi volevamo giocare vicino alla spiaggia per farci accarezzare dai marosi. La mamma acconsentì perché fra poco ci avrebbe chiamato per il pranzo. Infatti, dopo poco tempo ci chiamò perché era pronto da mangiare. Io pensavo che era ancora presto per mangiare, ma mio padre rispose che erano passate le 12 e mezza. Aveva ricavato l’orario attraverso l’ombra proiettata da un ceppo sulla sabbia. Mio padre da ragazzo frequentò le scuole fino alla quarta elementare con successo, poi dovette andare al lavoro perché la mamma era rimasta vedova. Ai suoi tempi chi riusciva a superare la quarta elementare aveva una cultura superiore ai ragazzi della terza media di oggi. Andammo sotto la tendopoli (chiamiamola con i termini di oggi) e trovammo le sedie di legno sulle quali stavamo seduti nel carretto, sistemate una dopo l’altra in modo da formare una tavola omogenea sulla quale spiccava una tovaglia a fiori e su di essa la quantità di piatti di creta (non credo fossero di porcellana) necessari per ciascuno di noi. Sì erano passati già tre anni che la mamma e la nonna disusarono il piatto unico di creta grande in cui tutti andavamo a prelevare il cibo che conteneva.

Ricordo che quel piatto girava ad ogni “mb’zzata” di forchetta e molte volte mi capitava di trovarmi di fronte un pezzo che non volevo e aspettavo un secondo giro. Tutti prendemmo posto mentre la mamma prese il recipiente entro cui erano sistemate le melanzane ripiene con i vari cappelletti in ordine diritto da sembrare tanti bambini in fila come ci ordinavano le nostre maestre. Le patate di un bianco-roseo spezzavano il colore marrone delle melanzane e davano un segnale alla bocca per secernere quel liquido che ci fa pregustare, senza ancora assaggiare, il piatto che avremmo dovuto mangiare. In molte occasioni la mamma preparava le melanzane ripiene con le patate. Ma quelle melanzane mangiate sulla spiaggia di Torre Mileto avevano un sapore particolare, che, ancora oggi, a distanza di tanti anni, sento secernere quell’acquolina che ebbi allora. Tutti ad elogiare la mamma per le melanzane che erano squisite. Adesso, posso dirvi che la mamma ha fatto u rot come sempre; la finezza di quelle melanzane era da attribuire alla scena che avevamo davanti agli occhi: il mare e sulla spiaggia tanti carretti con le stanghe alzate e con i teli variopinti e quel venticello che odorava di mare.

Era quell’atmosfera che noi non avevamo mai provato prima di quel giorno ad insaporire di più quel piatto di melanzane contornato di patate. Mio padre disse: «Se a casa ci fosse questa scena, il mare e l’aria, avess’ma jì p’zzent. P’cchè e cc’ n’ vò d magnà? Adova l’avess’ma jì a p’gghjà tutt’i sol’ta ca cc’ vuless’n?.!!!». Terminato il pranzo io e i cugini andammo sulla spiaggia senza mettere i piedi nell’acqua (era questa la consegna ricevuta dalla mamma perché aveva paura che si bloccasse la digestione). Qui incontrammo altri ragazzi come noi che ci invitarono ad andare alla fontana per prendere acqua da bere. Questi conoscevano molto bene Torre Mileto perché venivano da diversi anni. Non era una fontana, era una piccola sorgente che cacciava fuori acqua freschissima solo un poco “molle” (veniva usato questo termine per dire che l’acqua della sorgente era meno dura di quella delle piogge sedimentate in una cisterna). Facemmo comitiva con questi ragazzi e stemmo insieme a raccontarci. Uno era di Apricena e altri tre di San Nicandro, ma mai visti. Ci portarono sugli scogli tutti spigolosi tanto da costringerci a mettere le scarpe che al primo tonfo di un maroso divennero tutte bagnate fuori e dentro. Mai assaporato una sensazione simile con i piedi in una scarpa piena di acqua.

Ma la sensazione che mi torna in mente fu quella di ammirare un granchio (poi un uomo ci disse che era una pelosa perché nera). Quella pelosa entrava ed usciva da una fessura. Entrata nella fessura, rimase con la testa e gli occhi fuori per scrutare le nostre mosse. Forse, visto che non ci allontanavamo dalla sua postazione di difesa, uscì e velocemente scappò e s’infilò in un’altra fessura. Tutti abbiamo tentato di acchiapparla, ma nessuno è riuscito a fermarla. Prendemmo un ceppo e lo infilammo nella fessura per farla uscire, ma tutti i nostri tentativi fallirono. Uno dei nostri scocciato di stare dietro a quella pelosa, si allontanò sugli scogli per una ventina di metri e ci chiamò per farci vedere quante cozze nere piccolissime vi erano attaccate a uno scoglio. Tutti addosso a quelle cozze. Non avevamo attrezzi adatti per staccarli dagli scogli e pensammo di utilizzare qualche pietra appuntita. Rovinammo tutto. Rompemmo i gusci delle cozze dai quali apparve qualcosa di bianco che se avessimo avuto un coltello avremmo potuto gustare. Uno dei nostri amici acquisiti prese quel bianco lo sciacquò nell’acqua di mare e lo mangiò.

Prima di dividerci ci demmo appuntamento a San Nicandro sulle scale della chiesa dei morti. Ci incontrammo un paio di volte, ma gli interessi erano completamente diversi e piano piano ci distaccammo, anche perché, a quei tempi, noi ragazzi appartenevamo al rione in cui abitavamo. Mio padre ci chiamò perché stava approntando il carro per il ritorno a San Nicandro. Fine seconda tappa del percorso. Si dice che il veleno si dà un poco alla volta per non causare la morte di colui che è costretto a ingoiarlo (qui colui che è costretto a leggere). Alla terza tappa di percorso: il nostro ritorno a casa…E avìta s’ndì k c’è cap’tat??? Alla prossima.

Foto DI Michele Gioiosa padre di Matteo tratta dal Volume 4° de “LE BELLE IMMAGINI DI SAN NICANDRO GARGANICO” di Emanuele Petrucci

Matteo Gioiosa

TORRE MILETO, QUANTE PRESCRIZIONI DELL’ORDINANZA BALNEARE SONO RISPETTATE?

L’ordinanza della Regione Puglia per il 2020, per il Covid-19, evidenzia particolari prescrizioni. Civico 93 ne elenca solo una parte. Al lettore la valutazione sulla osservanza o meno della normativa.

PRESCRIZIONI SULL’USO DEL DEMANIO MARITTIMO

Sulle aree demaniali marittime della costa pugliese, anche in considerazione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, è VIETATO:

  1. a) campeggiare con tende, roulotte, camper e altre attrezzature o installazioni impiegate a tal fine, nonché pernottare al di fuori delle aree specificatamente destinate con regolare titolo abilitativo;
  2. b) abbandonare a terra o in mare rifiuti di qualunque genere (compresi i mozziconi di sigarette, mascherine e guanti), sia pure contenuti in buste;
  3. c) creare, in qualsivoglia maniera, impedimenti pregiudizievoli all’utilizzo da parte dei soggetti diversamente abili;
  4. d) transitare e/o sostare con automezzi, motociclette, ciclomotori e veicoli di ogni genere, ad eccezione di quelli di soccorso, di servizio delle forze dell’ordine o di pubbliche Amministrazioni/Enti con specifiche competenze in aree demaniali, di quelli adoperati per la pulizia e la sistemazione delle spiagge, per i tempi strettamente necessari alle relative operazioni, nonché degli ausili utilizzati dai disabili atti a consentire autonomia nei loro spostamenti. Il divieto non si applica alle aree demaniali destinate a parcheggio e a viabilità appositamente autorizzate;
  5. f) accendere fuochi o fare uso di fornelli e allestire pic-nic con tavolini e sedie in aree non allo scopo riservate; g) mettere in pratica qualsiasi attività o comportamento che possa danneggiare i cordoni dunosi e gli habitat naturali ivi esistenti;
  6. i) lasciare in sosta natanti fuori dagli spazi autorizzati, ad eccezione di quelli destinati alle operazioni di assistenza e salvamento;
  7. k) organizzare feste, animazioni ed altre forme di intrattenimento all’interno delle strutture balneari, con la sola eccezione degli eventi esclusivamente di ascolto, con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale, previa acquisizione delle prescritte autorizzazioni;
  8. l) occupare con ombrelloni, sedie o sdraio, natanti e/o altre attrezzature mobili ed oggetti di qualsiasi natura la fascia di spiaggia (battigia), ampia non meno di metri 5, destinata esclusivamente al libero transito con divieto di permanenza; • i mezzi di soccorso, ove per ragioni oggettive non possano sostare in acqua o nella zona di arenile a ridosso della battigia, sono esclusi dal precedente divieto; • il concessionario frontista è tenuto a rispettare e a far osservare la predetta prescrizione; • le distanze di cui sopra sono riferite al livello medio del mare e non alla linea di bassa marea;
  9. o) praticare qualsiasi gioco, sia a terra che in acqua, che possa arrecare pericolo, danno o molestia alle persone, turbativa della quiete pubblica, nonché nocumento all’igiene dei luoghi. Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (es. racchettoni) o in acqua (es. nuoto, surf, windsurf, kitesurf, canoa) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) sarà necessario rispettare le disposizioni delle Istituzioni competenti;
  10. q) esercitare attività commerciale (commercio in forma fissa o itinerante, pubblicità, attività promozionali, ecc.), organizzare giochi di gruppo, manifestazioni ricreative che non rispettino la distanza interpersonale, spettacoli pirotecnici;

DISPOSIZIONI SULLA FRUIBILITÀ E IL DECORO DELLE SPIAGGE LIBERE

  1. I Comuni costieri hanno l’obbligo:
  2. a) di assicurare sulle spiagge libere l’igiene, la pulizia, la raccolta dei rifiuti, anche attraverso l’installazione di cartelli e avvisi tesi a sensibilizzare sul non abbandonare i rifiuti;
  3. b) di rendere perfettamente fruibili, anche ai soggetti diversamente abili, gli accessi pubblici al mare esistenti, garantendo la costante pulizia e sistemazione per la loro regolare percorribilità;
  4. c) nelle spiagge libere destinate alla balneazione, qualora non provvedano a garantire il servizio di salvamento, di predisporre adeguata segnaletica, da posizionare sulle relative spiagge in luoghi ben visibili, redatta anche in lingua inglese, con la seguente dicitura: “ATTENZIONE: BALNEAZIONE NON SICURA PER MANCANZA DI SERVIZIO DI SALVAMENTO”.
  5. e) Gli accessi pubblici e le spiagge libere dovranno essere segnalati per mezzo di apposita cartellonistica tipo in formato A2 (59,4 cm x 42 cm; • di predisporre, ai fini della concreta fruibilità delle spiagge libere e del mare territoriale anche da parte dei soggetti diversamente abili, idonei percorsi perpendicolari alla battigia e fino al raggiungimento della stessa, con apposite pedane amovibili; • di installare sufficienti ed idonei servizi igienici e di primo soccorso.

I Comuni devono provvedere alla corretta informazione circa le misure per il contrasto del contagio da Covid-19 anche ribadendo l’importanza della responsabilizzazione individuale da parte degli utenti nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione. A tal fine, predispongono apposita cartellonistica, redatta anche in lingua inglese, in modo chiaro e leggibile, in forma grafica; • potranno eventualmente svolgere, anche su siti specifici, attività di sorveglianza finalizzata al contenimento della emergenza sanitaria da Covid-19, avvalendosi di volontari e/o enti pubblici o privati in regime di convenzione.

CON DANTE, ORSARA DIVENTA UNA PICCOLA CINECITTA’

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C’erano anche Alberto Rossi (Michele Saviani di “Un posto al sole”) e Vanessa Scalera, la “Imma Tataranni” della serie tv con mamma e papà al seguito, ad assistere a “L’Inferno all’Acquara”, il reading letterario su l’Inferno di Dante organizzato dal Comune di Orsara di Puglia in collaborazione con Argot produzioni. In una radura in mezzo al bosco, con le sedute opportunamente distanziate, in due serate sono arrivate oltre 120 persone anche dalle province di Brindisi e di Taranto, oltre che da tutta la Capitanata, per ascoltare le voci di Dante, Virgilio e quelle dei dannati interpretate magistralmente dagli attori Massimiliano Benvenuto e Filippo Gili.

Docenti di storia e letteratura italiana, “dantisti”, semplici appassionati, sono rimasti affascinati dalla combinazione suggestiva tra la ‘selva’ raccontata nei versi della Divina Commedia e quella reale, tangibile, verde e incontaminata del bosco Acquara.

Gli spettacoli del 24 e del 25 luglio hanno entusiasmato il pubblico, con molte persone che hanno già nuovamente prenotato il loro posto gratuito per le prossime serate. Il 31 luglio e poi, ancora, l’1, il 7 e l’8 agosto, infatti, “L’Inferno all’Aquara” tornerà: nel primo dei prossimi quattro reading, gli attori si caleranno nei versi e nella trama dei canti dall’undicesimo al sedicesimo; in quelli successivi si arriverà, progressivamente, al 34esimo canto dell’Inferno. Gli spettacoli si tengono a partire dalle ore 18, col tramonto in avvicinamento. L’atmosfera che si crea nella radura, con gli alberi dietro ai due attori che fanno da quinta teatrale, è davvero unica. Natura e cultura insieme per generare emozioni, riflessioni, una rilettura coinvolgente e originale della Divina Commedia, una delle opere appartenenti all’Olimpo della letteratura mondiale.

Agli spettacoli si può assistere gratuitamente, ma con prenotazione obbligatoria contattando il 347.2355349 o inviando una email all’indirizzo infopointorsaradipuglia@gmail.com.

“L’Inferno all’Acquara” è un’iniziativa organizzata dal Comune di Orsara di Puglia, in collaborazione con Argot produzioni. Si tiene nell’ambito del programma di eventi “Vivi Orsara”. Francesco Frangipane e Tiziano Panici sono i direttori di Argot, realtà romana del teatro nazionale. Dopo ogni reading, ci saranno gli aperitivi con gli artisti alle ore 20: il il 31 luglio, oltre che il 7 agosto, apericena “Dall’Inferno di Dante al Paradiso di Peppe Zullo”; sabato 1 agosto, sarà la volta dell’incontro da Il Brutto Anatroccolo e infine, l’8 agosto l’apericena nell’agriturismo Monte Preisi. Nell’ambito del FineConfine Festival, inoltre, il 25 luglio si terranno sia a Montaguto (ore 10) che a Orsara di Puglia (11.30) le letture organizzate da Milena Tancredi, della Biblioteca Magna Capitana di Foggia. Il 2 agosto ci sarà la APS Creo Gallery di Foggia che terrà una installazione artistica nel bosco legata all’inferno del lockdown con le immagini realizzate da una serie di artisti

IL 9 AGOSTO CON VANESSA SCALERA. Sarà un 9 agosto molto particolare per Orsara e Montaguto. Vanessa Scalera, l’attrice della serie Tv “Imma Tataranni”, sarà prima a Orsara di Puglia alle ore 16.30 per “Il popolo dauno dà voce all’Antigone” (con i cittadini orsaresi che interpreteranno alcune parti dell’opera di Sofocle, poi alle ore 21 sarà nella vicina e gemellata Montaguto per interpretare il Re Lear di Melania G.Mazzucco.

RENZO ARBORE L’ORCHESTRA ITALIANA – TOUR ESTATE 2020

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Il suo ritorno in tv (l’8 giugno 2020) con “Striminzitic Show” è stato un vero e proprio evento mediatico acclamato dalla stampa, dalla critica e dal pubblico. Uno spettacolo casalingo (nel vero senso del termine) di ventuno puntate, in onda su Rai2, che lo showman ha tenuto direttamente dal salotto di casa sua, sfruttando per l’ambientazione la miriade di oggetti vintage e kitsch collezionati nel tempo.

Renzo Arbore è un autentico artista che ha sempre voglia di buona musica e di sano spettacolo, di divertire e divertirsi. E poi c’è la sua grande passione per il web (per la “rete” come la definisce lui) espressa nel suo renzoarborechannel.tv, un vero e proprio canale televisivo nato nel 2007 come esperimento di streaming tv e che nel corso degli anni è andato consolidandosi con punte di 100mila visualizzazioni al giorno.

Renzo Arbore è anche… quello della musica con la sua Orchestra Italiana: una storia lunga una vita.

E, quindi, ora non resta che attenderlo in giro per l’Italia. Il tour estivo partirà il 2 agosto da Portici, NA (Prateria Bosco Inferiore della Reggia di Portici). E poi il 4, Piano di Sorrento (Piazza del Mercato); il 7, Bisceglie, BT (Divine Follie); il 19, Cirella Diamante (Teatro dei Ruderi); il 21, Roccella IonicaRC (Roccella Jazz Festival); il 23, Ragusa (Piazza della Libertà); il 26, Benevento (Benevento città spettacolo); il 29, S. Maria di CastellabateSA. A settembre, le prime date ufficializzate sono: l’1, Lioni (AV); il 3, Teggiano, SA.

Sono esattamente 28 gli anni di carriera dello showman dedicati alla valorizzazione e al rilancio della Canzone Napoletana Classica in Italia e all’estero. Era il lontano 1991 l’anno in cui nasceva “L’Orchestra Italiana”, 15 “…all stars” come ama definirli lo showman, eccelsi solisti del proprio strumento (chitarre, mandolini, fisarmonica, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci) e un grande repertorio da portare in giro per il mondo.

“Renzo Arbore L’Orchestra Italiana”, un marchio di fabbrica diventato nel tempo una vera e propria “mission”: promuovere la musica napoletana più internazionalmente conosciuta, rappresentare all’estero “l’immagine dell’Italia”, suscitare e consolidare, simpatia e rispetto verso il nostro Paese.

Lo showman italiano più conosciuto al mondo gira ininterrottamente con la sua Orchestra, da un’estremità all’altra, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record facendo presa sul pubblico di qualsiasi latitudine: Montreux Jazz Festival (debutto nel 1991), in cui Renzo Arbore fu battezzato da Quincy Jones come “The new italian renaissance man” della musica e dello spirito creativo italiano.

Seguono centinaia e centinaia di concerti nei principali teatri e piazze d’Italia: Torino, Milano, Napoli, Palermo, Firenze, Roma e poi quelli indimenticabili al Radio City Music Hall, al Madison Square Garden e alla Carnegie Hall di New York, alla Royal Albert Hall di Londra, all’Olympia di Parigi, sulla Piazza Rossa di Mosca, e tanti altri ancora in Canada, Australia, Brasile, Giappone, Argentina, Messico, Venezuela, Tunisia, Spagna, Montecarlo, Malta, fino ad arrivare agli inizi del 2007 alla strepitosa accoglienza avuta in Cina nei teatri di Pechino, Shanghai, Hangzhou, Tianjin e Nainjin.

Per poi tornare agli inizi del 2008 nuovamente in USA e Canada con una applauditissima tournée nelle città di Chicago, Atlantic City, Vancouver, Montreal e Toronto. Il 24 giugno 2015, su invito dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, si esibisce nel prestigioso Teatro del Cremlino, per promozionare l’Expo 2015 oltre a questo si ricorda la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia dove ha tenuto un concerto per i Papa boys.

Renzo Arbore è circondato talentuosi musicisti: tra i quali spiccano l’appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Buonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, fisarmonica e piano di Gianluca Pica, le chitarre di Michele MontefuscoMarco Manusso e Nicola Cantatore, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Raffaele La Ragione, Salvatore Esposito, Salvatore della Vecchia.

RTL 102.5 è media partner ufficiale del tour.

PERCHE’ CHI RICEVE IL REDDITO DI CITTADINANZA NON TROVA LAVORO

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I dati del rapporto del ministero del Lavoro. Grazie all’attività di profilazione effettuata da Anpal (Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro) è possibile tracciare un identikit dei titolari del Reddito di cittadinanza presi in carico finora dai centri per l’impiego.

Iniziamo dai dati del Rapporto 2020 del ministero del lavoro sul reddito di cittadinanza. I beneficiari sono all’incirca 2 milioni (per quasi 790mila nuclei familiari). Di questi, poco più di 800mila sono soggetti alla sottoscrizione del Patto per il lavoro e quindi potenzialmente collocabili immediatamente nel mercato del lavoro e circa il 44 per cento di loro è stato preso in carico dai centri per l’impiego. Finora, circa 70mila beneficiari di reddito di cittadinanza hanno trovato lavoro, nella maggior parte dei casi “auto-collocandosi” nel mercato del lavoro, quindi senza un concreto supporto o assistenza dei servizi per l’impiego.

In sostanza, la fase 2 del reddito di cittadinanza, ovvero quella dello sviluppo di una cosiddetta “App lavoro” e l’utilizzo di quasi 3 mila navigator non hanno prodotto per il momento alcun risultato tangibile. Il motivo è molto complesso.

Nell’ambito delle attività svolte dagli operatori dei Cpi, durante la fase dell’orientamento di base è previsto un “servizio di profilazione qualitativa”. Attraverso un’apposita scheda, messa a disposizione in una specifica sezione di MyAnpal (la porta di accesso ai servizi digitali dell’Anpal), il servizio consente di definire per ciascun utente le azioni di ricerca attiva in un percorso individualizzato di inserimento, da formalizzare nel Patto di servizio personalizzato.

Il servizio di profilazione è entrato a regime a partire da ottobre 2019 e fino ad aprile 2020 risultavano registrati oltre 10.500 utenti. Le attività di profilazione registrate sono state nella maggior parte dei casi effettuate nell’ambito della misura del reddito di cittadinanza, che ha coinvolto circa il 90 per cento del totale. Dal punto di vista della distribuzione geografica, solo cinque regioni (Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte) hanno utilizzato concretamente lo strumento.

Nella maggior parte dei casi (il 74,3 per cento) il Cpi è stato contattato per motivi di carattere amministrativo (rilascio della Disponibilità al lavoro – Did) e, più raramente, per la richiesta di informazioni o di servizi di orientamento (20,4 per cento). Sempre dalla scheda di orientamento risulta che l’87,1 per cento degli utenti dichiara di aver già contattato in passato un Cpi.

L’aspettativa principale degli utenti è quella di trovare un lavoro (in circa l’89 per cento dei casi). In pochi hanno l’obiettivo di intraprendere un percorso di formazione (il 7,7 per cento) o di avviare un percorso di autoimprenditorialità (3 per cento); praticamente inesistente è la partecipazione a progetti di accompagnamento al lavoro (1,4 per cento).

Appare dunque evidente il desiderio di trovare immediatamente un lavoro e di non voler intraprendere un percorso di riqualificazione. Anche perché rispetto alla professione per la quale si cerca un’occupazione, i rispondenti dichiarano di possedere del tutto (nell’81 per cento dei casi) o in parte (nel 14,8 per cento) le capacità e le competenze necessarie per svolgerla (acquisite attraverso percorsi di formazione o mediante una lunga esperienza pregressa nel settore). Malgrado ciò, sono solo poco più dell’11 per cento gli intervistati che dichiarano di aver partecipato di recente a colloqui di selezione.

Errate percezioni e navigator inadeguati. Quest’ultimo dato rappresenta un indicatore della “errata” percezione da parte degli utenti di avere capacità e competenze valide per il mercato: la metà di essi, infatti, ha ricevuto solo opportunità di lavoro che risultavano con retribuzioni o tipologia contrattuale non adeguata e il resto non ha ricevuto nessuna offerta di lavoro. Secondo il Rapporto del ministero del Lavoro, il beneficiario del reddito di cittadinanza è una persona con bassa qualifica, over 35-45enne, che risulta disoccupato di lunga durata oppure occupato sporadicamente con contratti a termine, se non addirittura nel sommerso.

Il reddito di cittadinanza ha il merito di aver reso “visibili” gli invisibili, ma aiutare queste persone richiede tempi lunghi e professionisti di altissimo livello, ovvero i cosiddetti case manager”. Vale a dire figure professionali esperte, che possiedono conoscenze interdisciplinari in grado di risolvere casi non facili di collocamento al lavoro. Nella maggior parte dei paesi europei si tratta della nuova figura dell’operatore dei centri per l’impiego, per cui è necessario il possesso di un titolo universitario orientato al management pubblico, con competenze specifiche di pedagogia sociale, gestione del mercato del lavoro, psicologia e specializzazione in risorse umane.

Purtroppo, gli attuali “navigator” non assomigliano neppure lontanamente a questa figura e ciò rappresenta un grosso problema, in quanto fra le maggiori difficoltà che ostacolano la ricerca di lavoro sembrano prevalere quelle di carattere psicologico, quali la demotivazione e la sfiducia in sé stessi (22,8 per cento) o la percezione di non essere capaci di indirizzare in modo adeguato la propria attività di ricerca del lavoro (22,1 per cento). Non è possibile chiedere ai navigator di svolgere questo compito: la maggior parte di loro proviene da un percorso universitario di carattere giurisprudenziale del tutto inadeguato alla necessità. Tutt’al più, possono essere impiegati nei servizi alle imprese.

Non basta un’app. Ad aggravare la situazione è l’incapacità da parte degli utenti di cercare lavoro. La maggior parte di loro infatti (61,6 per cento) utilizza canali informali come amici, parenti e conoscenti, ottenendo scarsissimi risultati. Solo il 32 per cento utilizza i motori di ricerca del lavoro online (19,4 per cento per gli over 55). Il dato ci porta all’ultimo argomento, e che forse costituisce il tema di maggior dibattito, ovvero la realizzazione della famosa “App lavoro” che faciliterebbe l’incontro fra domanda e offerta di lavoro.

Quasi nessuno è a conoscenza del fatto che, all’interno della piattaforma MyAnpal , già da luglio 2019 è presente l’applicativo “Domanda e offerta di lavoro” (Dol), che conta oggi circa 110mila utenti. Il 45 per cento è costituito da imprese, che hanno pubblicato 2.500 offerte di lavoro, delle quali il 10 per cento si è concretizzato in assunzioni registrate tramite comunicazione obbligatoria. Poco, se confrontato con i più importanti motori di ricerca del lavoro online, basti pensare che Infojobs e Indeed contano dalle 40mila alle 90mila posizioni aperte in tutta Italia. Il problema della piattaforma Dol non è tanto il suo livello di innovazione tecnologica, quanto la necessità di investire in una adeguata campagna di comunicazione per raggiunge una “massa critica” di utenti e di imprese.

Anche una “App lavoro” ampiamente utilizzata e la presenza capillare sul territorio italiano di case manager rappresenterebbero comunque solo il primo passo di un processo di riqualificazione complesso, che potrebbe richiedere anni e non garantire ampi margini di successo. (lavoce)

Francesco Giubileo e Francesco Pastore