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OGGI E’ IL GIORNO DELLA VERITA’

Oggi si vota fino alle ore 15:00 e poi lo scrutinio dopo aver rilevato la percentuale totale di affluenza alle norne.

Oggi è il giorno della verità su chi vince e chi perde, sulle attese dei candidati e sui risultati definitivi. Conta una scheda in più di uno schieramento nei confronti dell’altro per la conquista della Presidenza e del Consiglio Regionale.

Oggi è il giorno in cui si ripeterà il fenomeno dell’astensionismo e, quindi, il rifiuto ad una competizione libera con cui si lascia una delega in bianco alla maggioranza che verrà.

Oggi è anche il giorno del clientelismo politico che si manifesterà con una croce sul simbolo ed il nome del candidato.

Oggi è il giorno delle ideologie in cui si riaffermano le proprie idee del passato proiettate nel futuro anche se con tempo anche le ideologie sono diventate anacronistiche.

Oggi è il giorno di prendersi la propria rivincita nei confronti di persone non più amiche perché la politica è capace di rompere anche amicizie consolidate e poi sfuggite di mano magari per questioni anche futili.

Oggi è il giorno dell’invidia verso qualche candidato e, quindi, non vengono presi in considerazione i meriti e le competenze altrui perché si vuole solo combattere l’altro pur riconoscendogli la validità del suo talento.

Oggi è il voto sulle tante promesse fatte a tutti quelli che hanno chiesto il voto e che, però, devono scrivere un solo nome sulla scheda. Sicuramente l’unica scelta è stata già fatta da tempo a dispetto degli altri a cui comunque si era promessa la stessa cosa.

Infine, oggi è il giorno di coloro che, con tanta serenità d’animo, hanno già espresso la loro intenzione di voto sbandierando a tutti il loro orientamento.

Insomma sono tanti i fattori in gioco per la scelta anche perché oggi la competizione elettorale non è più espressione di lotta democratica di classe. Questo appartiene al passato ma le variabili sono tante e diverse e alla fine chi vince sarà chi verrà meno influenzato da logiche di ideali che si combinano tra loro e che si intrecciano in un mercato più libero proprio per il fatto che i cittadini non sono più vincolati da appartenenze precise perché trovano spazi aperti alla mobilità elettorale.

SAN NICANDRO, ECCO LA NUOVA ROTATORIA DI VIA TORRE MILETO

Proseguono i lavori per la costruzione della nuova rotatoria di via Torre Mileto e la realizzazione dei passaggi pedonali rialzati al fine di evitare eventuali situazioni di pericoli per la circolazione stradale e per l’utenza pedonale.

A quanto ci è dato sapere, eliminata la vecchia struttura, è stata evidenziata la necessità di una nuova rotatoria con le isole spartitraffico ed i passaggi pedonali sopraelevati vista l’intersezione di diverse strade concentrate in uno snodo del tipo ad imbuto in quanto esse assolveranno alla funzione di moderazione e snellimento del traffico ed anche al rallentamento dei veicoli.

Il termine dei lavori è previsto entro trenta giorni.

AL VIA LA RACCOLTA DELLE OLIVE IN ITALIA

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Secondo le prime previsioni, la produzione di olio extravergine d’oliva made in Italy vede un calo del 22% causato principalmente dalle anomalie climatiche, dal maltempo alla siccità

Scatta in anticipo per il caldo la raccolta delle olive in Italia con l’arrivo del primo olio nuovo Made in Italy del 2020, particolarmente atteso in un anno segnato dall’emergenza sanitaria che ha sconvolto produzione e mercati. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti, Unaprol e Ismea in occasione del via alla raccolta delle olive in Italia con la prima spremitura della Penisola in Sicilia, a Chiaramonte Gulfi (Ragusa), nel Frantoio Cutrera.

Secondo le prime previsioni, la produzione di olio extravergine d’oliva in Italia vede un calo del 22% causato principalmente dalle anomalie climatiche, dal maltempo alla siccità, che hanno colpito soprattutto le regioni del Sud, senza dimenticare gli effetti della Xylella che ha di fatto devastato gran parte degli uliveti del Salento, in Puglia.

Anche se bisognerà fare i conti con il clima, che ha favorito una maturazione precoce delle olive al Sud, e con l’andamento delle piogge e delle temperature nei prossimi mesi, si stima una produzione nazionale di circa 287 milioni di chili rispetto ai 366 milioni di chili della campagna precedente. A pesare è il crollo dei raccolti nelle regioni del Sud, a partire dalla Puglia, dove si concentra circa la metà dell’intera produzione nazionale, mentre nel Centro Nord i numeri sono un po’ ovunque in netto aumento.

L’avvio della raccolta rappresenta un momento importante dal punto economico e occupazionale per una filiera che conta oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo. Ma l’olio italiano è anche il simbolo della Dieta Mediterranea che si è classificata come migliore dieta al mondo del 2020 su 35 regimi alimentari presi in considerazione da U.S. News & World’s Report’s, oltre che uno dei prodotti Made in Italy più conosciuti al mondo.

Il calo produttivo colpisce un settore che ha già pagato un conto salatissimo all’emergenza sanitaria. A pesare è stato soprattutto il crollo delle vendite per la chiusura del canale della ristorazione, che rappresenta uno sbocco importante per l’olio Made in Italy. Ma la pandemia fa sentire i suoi effetti anche con la necessità di garantire una raccolta sicura con il rispetto rigoroso delle norme anti contagio.

A incidere sulle imprese olivicole italiane è stato anche il crollo del 44% dei prezzi pagati ai produttori, scesi a valori minimi che non si registravano dal 2014. Un trend causato dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio “vecchio” spagnolo, spesso pronto a essere spacciato come italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in commercio, nonostante sia obbligatorio indicare l’origine per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009.

Ma i pericoli arrivano anche a livello internazionale dalla diffusione di sistemi di etichettatura fuorviante, discriminatori ed incompleti, dal traffic light inglese al nutriscore francese, che finiscono per mettere il bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di bocciare elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea.

Con l’82% degli italiani che con l’emergenza sanitaria sugli scaffali cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.

RIAPRE LA CACCIA MA C’E’ ANCORA ILLEGALE IN ITALIA, IL CASO PUGLIA

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Pubblicato l’annuale rapporto del CABS sui reati venatori. Lo studio prende in esame le comunicazioni istituzionali delle forze dell’ordine, stampa accreditata, interventi delle Guardie venatorie volontarie e trae un bilancio a livello nazionale di cosa debbano aspettarsi quest’anno gli animali selvatici da chi impugna la doppietta o piazza delle trappole.

Il report, la cui prima edizione risale ormai al 2011, include per l’ultima stagione i dati compresi dal primo febbraio 2019, giorno successivo alla chiusura della caccia, fino al 31 gennaio del 2020.

In tutto nel corso dell’anno sono stati registrati 434 eventi contro la fauna selvatica (59% in danno della fauna alata, 25% contro mammiferi e restante parte riguardante sequestro munizioni, caccia in periodo di divieto etc.) per un totale di 1147 denunciati, in calo rispetto ai numeri degli anni precedenti. Spicca, tra le diverse tipologie di denunce, l’alta percentuale di specie protette e particolarmente protette uccise da chi viola legge (34%). All’interno di tale percentuale raggiunge persino l’85% la quota spettante alle specie particolarmente protette, ossia a quelle ove massimo è il grado di protezione riservato dalla legislazione nazionale e comunitaria. Seguono, entrambi al 17%, i casi riguardanti l’uso di trappole e richiami elettromagnetici, il mancato rispetto del periodo di divieto (11%), l’uso di altri richiami illegali (8%), la caccia in area di divieto (7%) e le armi modificate (3%).

Premesso ciò, non può che apparire grave come, tra le specie particolarmente protette centrate dai bracconieri, risultino primi gli uccelli rapaci (29%) sia notturni che diurni. Come è noto si tratta di animali ad alta valenza ecologica che si trovano all’apice della piramide alimentare e per questo equilibratori insostituibili delle popolazioni delle diverse prede tra cui i roditori.

Significative poi appaiono le percentuali che distinguono le categorie di persone sanzionate in possesso di licenza di caccia e non. Escludendo un 3% non specificato si tratta rispettivamente del 63% e 34%. Insomma sono principalmente i cacciatori a bracconare, anche se meno che negli anni precedenti, quando raggiungevano percentuali dell’80%. Nel 2019 infatti le forze dell’ordine hanno intensificato i loro sforzi nel controllo del mercato dei falsi uccelli “d’allevamento”, andando a colpire categorie di bracconieri più indirettamente o marginalmente coincidenti con il mondo venatorio.

Eppure l’incidenza del mondo venatorio rimane evidente sotto un altro aspetto. Il 72% dei reati venatori, infatti, vengono registrati nei cinque mesi di svolgimento della stagione di caccia.

Lo studio evidenzia da ultimo, ma non per importanza, l’assenza di controlli in una materia – la caccia – dove si gioca la salute della biodiversità italiana ed europea. Nel rapporto del CABS, infatti, si evince come in un anno 340 delle 1147 persone denunciate (29,6%) siano riferibili all’attività di guardie venatorie volontarie, zoofile o ecozoofile, attivatesi con il supporto di agenti di polizia giudiziaria (CFS, Polizia Provinciale, Carabinieri, Polizia). Il numero più alto di persone denunciate deriva da operazioni dei Carabinieri Forestali (638 persone, 65%), di cui 187 vanno addebitate alla SOARDA, la speciale Sezione Operativa Antibracconaggio Reati in Danno degli Animali. Si riducono, invece, le operazioni dei pochi nuclei rimasti della Polizia Provinciale, falcidiata dalla riforma della pubblica amministrazione. In tre anni sono passati dal 18% del totale ad appena l’8%.

IL CASO DELLA PUGLIA. In Puglia sono stati registrati il 7% dei denunciati per reati venatori nazionali. A questa percentuale contribuiscono le province di Foggia, Bari e Taranto ognuna con il 2%. Vale però la pena rilevare come tali numeri in termini assoluti siano molto bassi, considerando alcune specificità del bracconaggio pugliese, particolarmente diffuse. Si tratta, in particolare, della cattura di allodole, uccelli utilizzati come richiami per la caccia in nord Italia e di provenienza illegale pugliese. In provincia di Foggia in più casi sono stati rilevati impianti di cattura per queste specie. Molto frequente è altresì l’uso di richiami elettromagnetici per quaglie, tordi e anatidi, il cui compito è quello di attirare l’avifauna selvatica presso la postazione di caccia.

Alla luce di ciò non può che rilevarsi come carente il rapporto tra cacciatori regionali (22.881) e agenti appartenenti a corpi di vigilanza regionale (40). Infatti a livello di polizie provinciali il numero di agenti preposti alla vigilanza venatoria è teoricamente molto basso, e di fatto inesistente. Dalla nostra ricerca non risulta invece proprio alcuna attività di controllo venatorio di questo corpo su tutta la regione, Né la Regione si è espressa in alcun modo sul potenziamento, anzi non ha proprio inviato comunicazioni alla cabina di regia del Piano d’Azione..

Eppure la Puglia ospita uno dei sette blackspot del bracconaggio menzionati dal piano nazionale antibracconaggio del Ministero dell’Ambiente, condizione per cui un rafforzamento della vigilanza sarebbe auspicabile. Le procure riferiscono per il 2018 di 44 procedure aperte e 94 indagati per reati di bracconaggio. Negli ultimi anni del CFS, il Nucleo Operativo Antibracconaggio realizzava una media di 70 denunce durante specifiche operazioni nella Regione. Da quando queste sono state rimodulate (mirando allo specifico controllo della cattura e smercio di allodole), i numeri sono crollati. nel 2017 7 persone state arrestate e 8 sono state deferite all’Autorità Giudiziaria; nel 2018 sono state rispettivamente 2 e 7; nel 2019 nessun arrestato e 8 denunciati.

SAN NICANDRO, AFFLUENZA VOTANTI ALLE ORE 23:00

L’affluenza dei votanti alle ore 23.00 del 20.09.2020 è la seguente:

  • REFERENDUM COSTITUZIONALE: Votanti 3922 – 32,48%
  • ELEZIONI REGIONALI: Votanti 3937 – 24,34%

SAN NICANDRO, AFFLUENZA VOTANTI ALLE ORE 19:00

L’affluenza dei votanti alle ore 19.00 del 20.09.2020 è la seguente:

  • REFERENDUM COSTITUZIONALE: Votanti 2729 – 22,60%
  • ELEZIONI REGIONALI: Votanti 2737 – 16,92%

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO 20 SETTEMBRE CON DICHIARAZIONI DG ASL FOGGIA

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Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 20 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 2.777 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 50 casi positivi: 29 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 2 in provincia di Brindisi, 8 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 2 in provincia di Taranto.

E’ stato registrato 1 decesso in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 375.065 test.

4.287 sono i pazienti guariti.

2.128 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 6.994, così suddivisi:

2.709 nella Provincia di Bari;

566 nella Provincia di Bat;

758 nella Provincia di Brindisi;

1.657 nella Provincia di Foggia;

755 nella Provincia di Lecce;

495 nella Provincia di Taranto;

53 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla:

“In provincia di Foggia, in data odierna, sono state registrate complessivamente 8 nuove positività. Si tratta di: 4 contatti di casi già noti; 2 persone sintomatiche; 2 persone individuate durante l’attività di screening di pre-ricovero”. Per quanto riguarda la RSSA di Foggia il Dg Piazzolla specifica che: “La ASL Foggia è impegnata nel monitoraggio continuo della criticità creatasi all’interno della RSSA dove ieri sono state registrate altre 8 positività su 10 tamponi effettuati ai contatti stretti dei primi 2 casi positivi.

Nel pomeriggio di ieri sono stati sottoposti a tampone i restanti 43 ospiti e tutti i 43 operatori tra personale di ruolo, volontari e operatori della protezione civile. Al momento siamo in attesa dei risultati.

Per 3 degli ospiti positivi si è reso necessario il ricovero ospedaliero. Tempestivamente è stato incaricato il dipartimento di Prevenzione che ha effettuato un sopralluogo in modo da verificare il rispetto degli standard di sicurezza adottati nella struttura. Gli esiti di questo sopralluogo saranno comunicati alla direzione generale lunedì.

Nel frattempo abbiamo avviato una procedura di messa in sicurezza in modo da isolare, qualora fosse necessario, un intero piano della struttura per la gestione dei casi positivi asintomatici o paucisintomatici attraverso le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (U. S. C. A.) e l’equipe della M.A.R. dedicata”.

SAN NICANDRO, AFFLUENZA VOTANTI ALLE ORE 12:00

L’affluenza dei votanti alle ore 12.00 del 20.09.2020 è la seguente:

  • REFERENDUM COSTITUZIONALE: Votanti 1.083 – 8,96%
  • ELEZIONI REGIONALI: Votanti 1.084 – 6,70%

NUOVA OPPORTUNITÀ PER LE PMI DEL GARGANO: PIANO D’AZIONE PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

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Oltre al nuovo avviso pubblico int. 3.3 “Sostegno alla commercializzazione”, sono stati riaperti i termini per il rilascio delle Domande di Sostegno relative all’intervento 1.3

“L’anello mancante un piano di azione garganico per l’economia circolare”

Sono ritenute ammissibili le seguenti tipologie di investimenti:

  • Avviamento di imprese extra-agricole che utilizzano sottoprodotti di produzione o materiale riciclabile in una o più fasi di produzione;
  • Introduzione di azioni volte al miglioramento dell’efficienza energetica da parte delle imprese;
  • Realizzazione di piani aziendali volti a ridurre il 30% degli scarti aziendali;
  • investimenti per l’attivazione, da parte delle imprese, di sistemi di controllo per il monitoraggio dell’impatto ambientale attraverso il Life Cycle Assessment (LCA) e Carbon Footprint, impegnandosi a ridurre l’impatto della propria attività del 20% in cinque anni;
  • Utilizzo da parte delle imprese che operano nell’ambito dell’agro-artigianato dei sottoprodotti dell’agricoltura per produrre beni e servizi diversi da quelli agricoli.

L’investimento massimo ammissibile è di euro 70.000, con contributo a fondo perduto del 50%.

Il termine per il rilascio delle DDS sul portale SIAN è fissato al 30 ottobre 2020 (ore 23:59).

La documentazione cartacea dovrà essere presentata presso gli Uffici del GAL Gargano entro e non oltre la data del giorno 06 novembre 2020

Per ulteriori informazioni e dettagli potete consultare il nostro sito internet www.galgargano.com, oppure visitare i nostri profili social su FacebookTwitter e Instagram, oppure iscrivervi al nostro canale Telegram o Whatsapp.

EDITORIALE DELLA DOMENICA. ECCO I TANTI MOTIVI PER ANDARE A VOTARE

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Oggi e domani una parte dell’Italia va al voto per le elezioni regionali e per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Si dà un peso enorme per questo evento politico che può influire sulle sorti del governo non tanto per la fine della legislatura, ma per una rimodulazione e riassetto di qualche ministero e per i leader ed i segretari dei partiti di governo. Ma molto dipende dall’affluenza alle urne da parte dei cittadini.

Si vota anche in Puglia e il risultato finale può dipendere molto proprio per effetto dell’astensionismo, un fenomeno che si trascina da tempo forse anche per un certo scetticismo degli elettori verso tutta la classe politica.

Un pensiero irragionevole in quanto chi decide è colui che si reca al seggio e vota, mentre chi non si reca alle urne non ha possibilità di scelta e, quindi, non dovrebbe nemmeno avere nessuna libertà di critica e lo stesso giudizio vale anche per chi, pur recandosi alle urne, consegna la propria scheda in bianco.

Perché allora andare a votare?

Inutile immaginare che non votando cambiano le cose perchè se non voti governerà comunque qualcuno che non ti appartiene. Il modo più bello ed intelligente è quello di andare al voto in maniera consapevole e responsabile e lo si può fare perché la democrazia siamo tutti noi con le nostre conoscenze e con le nostre esperienze di vita.

Ogni famiglia conosce e costruisce la propria storia ed affidare il futuro dei propri figli con la scelta del non voto sembra illogico in quanto le future generazioni vengono affidate alle scelte degli altri. Sta ad ognuno di noi l’uso di un diritto che è anche un preciso dovere per tutti i cittadini.

Si deve capire che solo un voto non cambia un risultato ma tutti i voti di coloro che non si recano alle urne hanno una dimensione tale da determinare qualsiasi risultato.

Si dice che il popolo non è mai ascoltato ed allora quale migliore occasione di far sentire la nostra presenza?

Il Direttore

LE CARTOLINE DI SAN NICANDRO

Continua la pubblicazione delle “100 cartoline di San Nicandro” del prof. Pasquale Colella che lo studioso Emanuele Petrucci ha messo gentilmente a disposizione di Civico 93.

La 32^ cartolina porta la seguente didascalia: “Zona Pozzobove. Particolare sparito”.

MERENDA IDEALE? SANA, ENERGETICA E RICCA DI VITAMINE

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Frutta fresca di stagione e pane con la marmellata: ecco lo spuntino perfetto. Buono, veloce e nutriente. Segui i consigli degli esperti

La merenda non è soltanto un pasto in più nella giornata, ma diventa PERFETTA per mantenere il metabolismo in equilibrio. La merenda ideale è sicuramente la frutta, colorata, ricca di vitamine, sali minerali e fibra, che modula l’assorbimento degli zuccheri ed evita i picchi glicemici responsabili dell’incremento dell’insulina. Meglio preferire la frutta di stagione, macedonie miste, frutti di bosco, mele.

Si può anche optare per la frutta secca (mandorle o noci), ricca di Vitamina E e Omega 3 e 6, grassi polinsaturi protettivi a livello cardio-vascolare. Facendo un’indagine conoscitiva abbiamo appurato che, sorprendentemente e molto positivamente, nella top five delle merende preferite, specie tra i bambini, c’è la frutta fresca, i succhi di frutta e lo yogurt.

La frutta, oltre che a fornire zuccheri da consumare subito e quindi un buon apporto energetico, dà anche nutrienti quali vitamine e minerali, per questo nella lista delle merende del benessere è bene inserire i frutti freschi, secchi, ma anche centrifugati, e marmellate oltre alle quali inserisce yogurt, pane e marmellata…

La merenda secondo i bambini: 1 – Focaccia e pizza 2 – Pane e salame 3 – Biscotti 4 – Gelato 5 – Merendine 6 – Torta

La merenda secondo il nutrizionista: 1 – Frutta fresca 2 – Frutta secca 3 – Centrifugati di frutta 4 – Yogurt al naturale 5 – Fetta di pane (integrale o di segale) con miele o marmellata 6 – Dolce e prodotti da forno, meglio se preparati in casa

Ad esempio, per i ragazzi che hanno intervalli molto lunghi dalla colazione al pranzo, fin dopo le 14, possono essere consigliati spuntini più completi a livello calorico, ma sempre salutari, come pane e marmellata abbinati a un frutto e mandorle o noci se non ci sono problemi di sovrappeso.

Un’altra alternativa potrebbe essere il pane integrale di farro o segale (a più basso indice glicemico) abbinato a formaggio fresco o qualche fetta di prosciutto (senza eccedere per il contenuto di sale), frutta fresca e frutta secca per abbinare i carboidrati a proteine e lipidi, evitare ipoglicemie reattive nella mattinata e permettere ai ragazzi di arrivare con energia e ottima concentrazione fino al pranzo.

Ottime anche le torte fatte in casa a base di farina, uova e tante mele per una merenda al top. Una buona abitudine è utilizzare poco zucchero e farine miste di farro, kamut e grano saraceno che, hanno un diverso contenuto proteico e sono più ricche di vitamine B e magnesio.

Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

 

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO 19 SETTEMBRE CON DICHIARAZIONI DG ASL FOGGIA

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Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 19 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.717 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 108 casi positivi: 40 in provincia di Bari, 12 in provincia BAT, 3 in provincia di Brindisi,  43 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

E’ stato registrato 1 decesso nella provincia Bat.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 372.288 test.

4.278 sono i pazienti guariti.

2.088 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 6.944, così suddivisi:

2.680 nella Provincia di Bari;

563 nella Provincia di Bat;

756 nella Provincia di Brindisi;

1.649 nella Provincia di Foggia;

749 nella Provincia di Lecce;

493 nella Provincia di Taranto;

53 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla: “Sono 43 le nuove positività al COVID 19 registrate in data odierna in provincia di Foggia. Di queste: 31 sono contatti di casi già noti; 8 sono persone sintomatiche, 4 sono cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale.

La ASL Foggia sta monitorando costantemente la situazione di una residenza per anziani dove, al momento, sono stati registrati 8 casi positivi al COVID 19. 

Immediatamente sono stati attivati tutti i protocolli per la messa in sicurezza degli ospiti e degli operatori. Il Dipartimento di Prevenzione ha effettuato un sopralluogo all’interno della struttura.

Il servizio di Igiene sta ricostruendo la catena dei contatti.

Oggi pomeriggio saranno sottoposti al tampone i restanti ospiti e tutto il personale per un totale di 80 persone.

La rete anti COVID della ASL Foggia è attiva anche con le USCA, per l’assistenza a domicilio dei pazienti positivi, e con l’unità del Servizio di “Malattie dell’Apparato Respiratorio” qualora ve ne fosse la necessità”.

 

SAN NICANDRO E LA MEDICINA POPOLARE: DIAGNOSI E CURE DELLA NONNA

Sta per arrivare novembre il mese del vino, delle piogge ma anche delle prime influenze. I primi freddi, ma soprattutto le escursioni termiche che si abbattono su di noi come fulmini a ciel sereno, e ci ritroviamo a fare i conti con antibiotici e antidolorifici e con le file interminabili nell’ ambulatorio germinante dell’ambulatorio. E dopo la cura ci ritroviamo si guariti, ma abbioccati e intontiti.

C’era una volta la medicina popolare. Quella scienza della salute che non ti faceva attendere ore per la diagnosi del tuo dottore di fiducia, quella che non ti costringeva ad ingerire quei pilloloni che per mandarli giù ci va mezzo litro d’acqua e in bocca si crea l’alta marea! Era una valutazione rapida ed indolore, fatta di rimedi rudimentali ma efficaci. Non è facile racchiudere in una formula o categoria le molteplici manifestazioni della medicina popolare, in quanto l’eterogeneità è oltremodo vasta. Tanti sono i fenomeni che alimentano il mondo di questa cultura medica in ordine alle pratiche diagnostiche e terapeutiche. L’arte di popolane e guaritori vari ha recuperato gli insegnamenti della tradizione antica, gli ultimi brandelli della conoscenza di un tempo che, dai mitici fondatori quali Asclepio e Ippocrate, tramandandola nelle mani rozze ed inesperte delle cosiddette classi povere e subalterne. La medicina popolare italiana ed in modo particolare quella pugliese affonda le sue radici nella età arcaica e rappresenta una Summa di precetti, credenze, magie, sortilegi, che hanno accompagnato il cammino di civiltà dei vari popoli. Pratiche e costumanze varie che trovano nella loro trasmissione orale, il veicolo principale, fino a farsi tradizione dei popoli stessi.

Il Gargano e la nostra città di San Nicandro non sono immuni, anzi, tutt’ora vivono dei “rimedi officinali della nonna”. Non conosco paese del territorio che non sa e non pratica l’affasc’natura. Ancora oggi, viene usato come rimedio contro il mal di testa, più dei classici antidolorifici da banco. E’ pratico, economico e soprattutto efficace contro il malocchio; che ci crediate o meno, la gente, anche quella che si definisce “più evoluta”, quella che si definisce free, easy, cool, vuol esser rassicurata dai malefici e dalle iettature. Per chi non lo sapesse, per l’affasc’natura occorre un po’ d’acqua posta in un piatto, tre gocce di olio, tre grani di sale, tre di carbone; l’operatore si fa il segno della croce e recita una formula magica; espressioni rituali che possono essere rivelate solo la notte di Natale. Dalle dimensioni che le gocce di olio assumono nel piatto, poi, l’operatore può dire se vi è affascino e quindi garantire la guarigione, che comunque si ottiene soltanto se si crede veramente nel rito che si sta compiendo. Se dopo la preghiera l’olio sparisce è affasc’natura, se si estende a mo’ di occhio allora si tratta di “occhiatura”, se invece resta intatto è malocchio, detto anche “affasc’natura f’rrata”. In questo caso per toglierlo è necessario che al malcapitato venga “stuccata” la affasc’natura. Pertanto l’esperto taglia con le forbici l’olio incriminato.

Se con questa tecnica non v’era guarigione, all’epoca delle nostre nonne, ci si rivolgeva alle medichesse, le specialiste del “rutilio”, una sorta di libro delle streghe, che con l’ausilio di formule matematiche, astrologiche, e nozioni di anatomia, fisiognomica e cosmologia, riuscivano ad estrapolarne la soluzione del caso. La medicina popolare, dunque, si serviva di persone competenti nei casi più difficili, ma nel quotidiano, per l’ordinaria amministrazione, ogni donna, sapeva curare. Si perché la donna anni ’50 non era solo il ritratto del focolaio domestico, ma colei che lo custodiva anche quando gli agenti esterni ne turbavano la tranquillità o nuocevano la salubrità dell’ambiente e dei suoi componenti. Se non era il mal di testa con l’affasc’natura, poteva essere un senso di spossatezza guarita con le noci, frutto anche adoperato come afrodisiaco, messo dalle mamme nelle tasche dei figli maschi per farli innamorare. Oppure il cd “tornadito”, (giradito o patereccio) medicato con l’ammollo in acqua calda e sale o con un impacco alla cipolla. E ancora gli svenimenti curati col “cenc jarz” (piccolo pezzo di stoffa bruciato), il cui fumo sprigionato veniva usato al posto dei sali; le irritazioni da pannolino sanati con impacchi di stracci vecchi e una mistura di acqua e olio; i mal di pancia con tisane caserecce di acqua, limone e alloro; la verminosi dei bambini curata con una collana d’aglio appesa al collo del paziente; punture di insetti con una croce sul pizzico e il freddo della lama di coltello.

Nella medicina popolare della nostra terra quindi, grande rilievo e proprietà medicamentose hanno le cd “erbe magiche”. Quella che oggi chiamiamo fitoterapia, un tempo era largamente adoperata per preparare infusi, decotti, filtri, creme e intrugli di ogni genere. Ad esempio, il cardo veniva impiegato come depurativo del fegato; la camomilla o la calendula, per le proprietà calmanti, utilizzate per i disturbi mestruali; l’estratto del fico d’india contro i disturbi metabolici; il finocchio per ridurre il gonfiore intestinale; la borragine contro gli eczemi e i problemi di invecchiamento della pelle; l’aglio per le malattie cardio-vascolari.

Ed infine il morso della tarantola. Il malato balla al suono del violino, della fisarmonica e dei tamburelli ed il male, esorcizzato, scompare. L’abbondante sudorazione, poi, faceva espellere il veleno. Il rito della danza assume così un valore catartico e liberatorio, e nel suo cerimoniale non mancano profumi e aromi vegetali tratti da piante mediterranee quali basilico, cedrina, menta e ruta. Le “medichesse”, che praticavano queste attività terapeutiche di origini antichissime, utilizzavano una gestualità di tipo magico e contemporaneamente invocavano Santi cattolici, facendo uso del segno di Croce, caratteristica costante del loro intervento terapeutico. Come le ritualità per la cura dell’ernia e della “ngandata” per farla risvegliare dalla sua ingenuità. Molto spesso, infatti, viene invocato un Santo protettore, insieme al sole, alla luna e a certi spiriti benefici.

Non mancano poi i famosi sacchetti magici, detti “abitini”, schermi protettivi contro malattie, malocchi e malauguri. Infatti, nel sacchetto spesso viene inserito un pezzettino della stola del prete che, essendo il simbolo o lo strumento di una religione potente e dominante, è considerato un portatore di forza guaritrice, oppure viene inserito un pezzetto della corda di una campana, unitamente a chicchi di grano, riso, erbe miracolose, coda di lucertola, simboli sessuali. Ah, le nostre ave … che savie! Da considerare, comunque, che la mentalità medica primitiva non ha limiti di tempo e di spazio, giacché è costante nell’animo umano che, quando è tormentato dal dolore o atterrito dal mistero della morte, si nutre copiosamente di pratiche superstiziose, magiche e misteriche. Tuttavia, l’avvenire dell’umanità non consiste nel trovare l’elisir della immortalità fisica, ma nel vivere serenamente e in salute l’effimera ma meravigliosa esistenza che è la vita stessa.

Marianna De Pilla

SANIFICAZIONE PALESTRA PIAZZA IV NOVEMBRE, SCUOLA DONATO DEL CASTELLO, SCUOLA ZACCAGNINO

Il Comune di San Nicandro ha adottato misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Infatti, dovendo garantire la salute pubblica e la pubblica incolumità a favore della popolazione e di contrastare il diffondersi del COVID-2019, ha assicurato alle sedi maggiormente esposte al rischio di contagio, come la Palestra di Piazza IV Novembre, la scuola Donato del Castello (suore) e la scuola Zaccagnino (suore), interventi urgenti di disinfezione e sanificazione, finalizzata ad una migliore prevenzione a tutela della salute di operatori e utenti.

ANCH’IO HO DIRITTO AL VOTO

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Le Aziende sanitarie pugliesi – coordinate da Regione e Prefetture – hanno messo a punto un protocollo sanitario e di sicurezza anti Covid da applicare in occasione delle elezioni referendarie, regionali e comunali che si svolgeranno domenica 20 e  lunedì 21 settembre.

Modalità operative e precauzionali: 

Al seggio. l’elettore per esercitare il diritto di voto deve indossare la mascherina chirurgica.

La scheda dopo la votazione viene depositata dall’elettore nell’urna per ciascuna consultazione (referendum / elezioni regionali/ elezioni comunali). Le matite dovranno essere sanificate al termine di ogni operazione di voto.

Tra le misure sono previsti accessi contingentati agli edifici che ospitano i seggi, tramite aree di attesa esterne e percorsi differenziati per ingresso e uscita con apposita segnaletica verticale e orizzontale. I seggi devono inoltre garantire il distanziamento non inferiore a 1 metro tra i componenti dei seggi e gli elettori, oltre al ricambio d’aria e l’areazione naturale.

La disposizione delle cabine elettorali deve inoltre agevolare il movimento degli elettori al fine di evitare assembramenti.

Elettori, componenti dei seggi e rappresentanti di lista, chiunque acceda ai seggi, è tenuto ad indossare la mascherina chirurgica.

All’ingresso dell’edificio e di ognuno dei seggi vanno collocati dispenser con prodotti igienizzanti.

I votanti, hanno l’obbligo di igienizzare le mani prima di ricevere la scheda elettorale e la matita e, successivamente al voto, prima di lasciare il seggio.

L’elettore non deve uscire di casa e andare al seggio in caso di: sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore ai 37,5° C; contatto con persone positive al Covid-19 negli ultimi 14 giorni; quarantena obbligatoria o di isolamento domiciliare.

Per i componenti dei seggi è consigliato – oltre al rispetto di tutte le misure di prevenzione anti contagio – l’uso dei guanti durante le operazioni di spoglio delle schede.

E’ infine prevista dal documento la periodica sanificazione di tavoli, cabine elettorali e servizi igienici.

Possono votare anche i cittadini in quarantena, in isolamento fiduciario e in trattamento domiciliare. Sono in quarantena i contatti stretti ovvero persone esposte a SARS-CoV-2 ma asintomatiche e senza conferma di positività per il patogeno virale e persone provenienti da aree a rischio, per le quali è previsto l’obbligo di quarantena.

Il diritto al voto è assicurato anche a chi è in isolamento fiduciario, cioè persone sintomatiche per le quali non vi è accertamento di positività al SARS-CoV-2, oppure persone positive al SARS-CoV-2 che non hanno bisogno di alcun trattamento (contagiati asintomatici o paucisintomatici) e infine per quanti sono in trattamento domiciliare, ossia soggetti positivi sintomatici in trattamento per infezione da SARS-CoV-2.

Il cittadino deve far pervenire al Sindaco del comune nelle cui liste è iscritto: una dichiarazione con la volontà di votare presso il proprio domicilio con l’indirizzo completo e un certificato, rilasciato dal medico dell’azienda sanitaria locale, quattordici giorni prima della votazione.

Gli elettori che hanno fatto richiesta di voto a domicilio riceveranno a casa il seggio speciale composto da due scrutatori, adeguatamente formati e protetti.

Il protocollo è stato sottoscritto per garantire il diritto al voto e tutelare la salute dei cittadini.

CAPOIALE, RIPARTONO I LAVORI

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Sono ripresi i lavori per la Piazza a Capojale dopo il sequestro dei giorni scorsi dovuto ad accertamenti della autorità giudiziaria riguardo a dei vecchi serbatoi, come spiegato dal sindaco Claudio Costanzucci Paolino.

Dopo il dissequestro parziale dell’area (rimangono sotto sigillo solo i 70 mq attorno ai serbatoi) il cantiere è ripartito e nei prossimi mesi potrà godere della Piazza che renderà ancora più bella la località marina.

 

AGRICOLTORI CIA: “CANDIDATI PRESIDENTI, ECCO LA PUGLIA CHE VOGLIAMO”

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Si chiama “La Puglia che vogliamo” il documento di proposte politico-sindacali che CIA Agricoltori Italiani della Puglia ha inviato come una vera e propria lettera aperta ai candidati presidenti alle prossime elezioni regionali pugliesi. “Avremmo voluto confrontarci con loro in presenza, dando modo alla nostra base, agli agricoltori di tutte le province, di avanzare proposte e formulare domande, così come siamo abituati a fare da sempre valorizzando la partecipazione attiva”, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale dell’organizzazione. “Purtroppo quella era una modalità che l’emergenza pandemica rende ancora troppo rischiosa”. Nel documento, che offre anche un quadro statistico completo dell’agricoltura pugliese, CIA Puglia pone 5  grandi macro-questioni: Sburocratizzazione, fondi comunitari, territorio, tutela agricoltori, terza età e servizi socio-sanitari: sono proposte scaturite dall’ascolto degli agricoltori sui territori.

SBUROCRATIZZAZIONE. Ogni agricoltore per la burocrazia spende 2 euro per ciascuna ora di lavoro, 20 euro al giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all’anno per “fare” le carte (ogni impresa produce ogni anno 4 chilometri di carte). È necessaria una sistematica azione di semplificazione. Le modalità per il riconoscimento delle calamità atmosferiche e le modalità di istruttoria sono inaccettabili, fra delimitazione delle aree e indennizzo degli agricoltori passano anni. Meno burocrazia anche per gli agriturismi, per l’acquisizione del patentino per l’acquisto e utilizzo dei prodotti fitosanitari e per il rilascio del libretto annuale di concessione del carburante ad accise agevolata.

FONDI COMUNITARI. Occorre che i fondi del bilancio per la parte agricola siano potenziati per gli aiuti diretti agli agricoltori e la tutela del loro reddito. Le risorse per la gestione del rischio rappresentano un’altra delle priorità che la Regione Puglia. Nella futura programmazione occorre superare il concetto di accesso da parte delle imprese agricole ai soli fondi FEASR e concedere la possibilità di accedere anche agli altri fondi europei. Bisogna prevedere una programmazione più attinente ad una politica che sia di sviluppo della ruralità e non di semplice sostegno sussidiario. Bisogna incentivare sempre più l’azione dei GAL sui territori.

DISSESTO IDROGEOLOGICO. Il dissesto idrogeologico è aggravato dalla sottrazione di terreni da destinare alla produzione agricola in favore della cementificazione. La Puglia è la prima regione al sud per consumo di suolo. Occorre riacquisire la logica della gestione sostenibile del territorio, attraverso una rivalutazione del ruolo e della presenza degli agricoltori. Le imprese agricole possono svolgere interventi diretti di sistemazione e manutenzione del territorio. Grandi responsabilità vanno addossate ai Consorzi di Bonifica che dal momento del primo commissariamento non hanno più fornito alcun servizio per la manutenzione del territorio.

EVENTI ATMOSFERICI AVVERSI. Bisogna superare i risarcimenti solo parziali dei danni da calamità naturali; serve eliminare i ritardi nell’istruttoria delle richieste e nella liquidazione dei danni. Il sistema assicurativo non aiuta. I costi elevati e le condizioni inaccettabili non incentivano gli agricoltori ad assicurarsi. È necessario, dunque, costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del Psr, svincolare gli agricoltori sui rischi da assicurare e ridurre le franchigie. Una possibilità alternativa è adottare il modello spagnolo, dove c’è una struttura coordinata che elimina ritardi e spreco di risorse. Serve, nel complesso e con celerità, una riforma del sistema del risarcimento dei danni da calamità e da crisi di mercato.

FAUNA SELVATICA. Lupi, cinghiali, storni e fauna selvatica in generale, in questi anni, stanno rappresentando una calamità aggiuntiva. La loro crescita è evidentemente fuori controllo. I danni arrecati ad agricoltura e allevamenti sono sempre più pesanti. A riguardo è necessario passare dal concetto d’indennizzo a quello di un risarcimento vero e proprio. È necessario superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti.

XYLELLA FASTIDIOSA. Sulla Xylella ormai bisogna attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e i sovrainnesti (questi ultimi per salvare la Piana degli Ulivi Monumentali), destinando gli indennizzi che si attendono da anni e che sono in dirittura di arrivo, e con una più incisiva azione di prevenzione attraverso il monitoraggio, le eradicazioni e l’attuazione delle buone pratiche agricole.

LA RISORSA ACQUA. In alcuni territori della Puglia le infrastrutture irrigue risalgono al periodo degli anni ’50 e da allora in molti casi non vi è stata manutenzione né ammodernamenti. Occorre mettere nelle condizioni tutti i Consorzi di Bonifica presenti sul territorio pugliese di predisporre una progettualità utile a migliorare le infrastrutture e consentire il più possibile l’utilizzo delle acque provenienti dagli invasi piuttosto che quelle proveniente dai pozzi. In provincia di Taranto la dipendenza dalla Regione Basilicata sta creando grandi difficoltà che vanno superate.

SICUREZZA NELLE CAMPAGNE. I furti di trattori, macchinari e prodotti agricoli sono un fenomeno drammatico, così come i danni dolosi a vigneti e uliveti. Le aree rurali non devono essere abbandonate. Servono un maggiore presidio delle forze dell’ordine e una migliore azione di prevenzione e di intelligence. Occorre inoltre controllare i venditori abusivi di prodotti agricoli e i centri che ritirano i prodotti rubati nelle campagne.

LE ALTRE PROPOSTE. Le contraffazioni e la concorrenza sleale creano danni per milioni di euro. Servono azioni forti, anche a livello regionale. Occorre sostenere la redditività delle imprese e mettere in campo azioni per contrastare la corsa al ribasso dei prezzi che non coprono nemmeno i costi di produzione. Serve restituire qualità della vita agli anziani agricoltori, alle donne, ai nuclei familiari che vivono nelle zone rurali e necessitano di servizi e di sanità territoriale efficiente.

POSTICIPO APERTURA SCUOLE DI INFANZIA, PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO AL 28 SETTEMBRE

La maggior parte degli edifici scolastici di proprietà comunale in data 20.09.2020 e 21.09.2020 costituiranno sede di seggio elettorale al fine di consentire ai cittadini di San Nicandro di esprimere il proprio voto sul Referendum e sulle consultazioni Regionali.

A seguito delle suddette votazioni, i locali scolastici adibiti a sedi di seggio dovranno essere riorganizzati per permettere lo svolgimento delle attività didattiche e dovranno essere necessariamente sottoposti a procedure di sanificazione, igienizzazione e disinfestazione sia all’interno che all’esterno al fine di garantire la tutela della salute di tutti gli studenti ed impedire l’evolversi della situazione epidemiologica e, segnatamente, prevenire la ripresa della diffusione dei contagi da Covid-19.

Come già anticipato da Civico 93, poiché le operazioni di sanificazione, disinfestazione e igienizzazione e riorganizzazione degli edifici scolastici necessitano di un idoneo arco temporale, atto a garantire la completa sanificazione dei suddetti locali e la ripresa in totale sicurezza di tutte le attività scolastiche e didattiche, il sindaco Ciavarella ha nella quale si riporta che le attività didattiche di tutte le scuole delle Scuole dell’Infanzia, Primarie e Secondarie di I grado di proprietà Comunale avranno inizio in data 28.09.2020 anziché il 24.09.2020.

L’APPELLO DI EMILIANO PER IL PD DI SAN NICANDRO

Si conclude una delle campagne elettorali più strane e inconsuete della storia Repubblicana. Il Partito Democratico sannicandrese ha presentato alla città tutti i suoi candidati consiglieri regionali, dando la possibilità ai propri elettori di scegliere secondo coscienza.

Ma il voto più importante che i pugliesi e i sannicandresi sono chiamati a scegliere, non riguarda solo i candidati consiglieri regionali, riguarda la figura del Presidente della nostra Regione. Votare Michele Emiliano è essenziale per non far arrestare la crescita esponenziale che la nostra Regione ha avuto negli ultimi 15 anni, uno sviluppo che è sotto gli occhi di tutti.

Ci appelliamo alla intelligenza e alla coscienza di tutti i sannicandresi, alla loro voglia di non tornare indietro. Emiliano rappresenta la continuità di tutto quel che di buono è diventata la Regione Puglia negli ultimi 15 anni. Prima della primavera pugliese, la nostra regione era semisconosciuta e bistratta sia dal governo centrale che dal mercato internazionale. Oggi la Puglia è diventata una meta ambita sia per il turismo che per gli investitori internazionali.

Il Gargano, poi, durante le gestioni regionali a guida di centro destra era completamente dimenticato ad appannaggio totale del Salento, terra natia di alcuni potenti-prepotenti che hanno governato negli anni passati. Oggi il Gargano, grazie ad una gestione intelligente e lungimirante riveste un ruolo strategico importantissimo per quello che riguarda il settore del turismo.

La nostra San Nicandro, inoltre, nonostante un’amministrazione molto distratta, ha tratto molti benefici dall’attuale gestione governativa regionale. Basti pensare al Castello, acquistato dalla Regione donato alla città.

Ultima riflessione prima del voto scaturisce dalla gestione della pandemia derivata dal COVID19. Una Regione autorevole, con una guida preparata e organizzata è riuscita a scongiurare i danni seri che si sono verificati, purtroppo, in altre Regioni a trazione Centro Destra.

Ci appelliamo, pertanto, al voto di tutti quelli che non vogliono tornare indietro, a tutti quelli che pensano che una Regione a trazione sovranista sia una sciagura per tutti i pugliesi.

In allegato un videomessaggio dedicato ai sannicandresi da parte del candidato presidente Michele Emiliano.

https://www.youtube.com/watch?v=OwFU-Z2Yxz0&feature=youtu.be

Il coordinamento del PD sannicandrese