OGGI E’ IL GIORNO DELLA VERITA’

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Oggi si vota fino alle ore 15:00 e poi lo scrutinio dopo aver rilevato la percentuale totale di affluenza alle norne.

Oggi è il giorno della verità su chi vince e chi perde, sulle attese dei candidati e sui risultati definitivi. Conta una scheda in più di uno schieramento nei confronti dell’altro per la conquista della Presidenza e del Consiglio Regionale.

Oggi è il giorno in cui si ripeterà il fenomeno dell’astensionismo e, quindi, il rifiuto ad una competizione libera con cui si lascia una delega in bianco alla maggioranza che verrà.

Oggi è anche il giorno del clientelismo politico che si manifesterà con una croce sul simbolo ed il nome del candidato.

Oggi è il giorno delle ideologie in cui si riaffermano le proprie idee del passato proiettate nel futuro anche se con tempo anche le ideologie sono diventate anacronistiche.

Oggi è il giorno di prendersi la propria rivincita nei confronti di persone non più amiche perché la politica è capace di rompere anche amicizie consolidate e poi sfuggite di mano magari per questioni anche futili.

Oggi è il giorno dell’invidia verso qualche candidato e, quindi, non vengono presi in considerazione i meriti e le competenze altrui perché si vuole solo combattere l’altro pur riconoscendogli la validità del suo talento.

Oggi è il voto sulle tante promesse fatte a tutti quelli che hanno chiesto il voto e che, però, devono scrivere un solo nome sulla scheda. Sicuramente l’unica scelta è stata già fatta da tempo a dispetto degli altri a cui comunque si era promessa la stessa cosa.

Infine, oggi è il giorno di coloro che, con tanta serenità d’animo, hanno già espresso la loro intenzione di voto sbandierando a tutti il loro orientamento.

Insomma sono tanti i fattori in gioco per la scelta anche perché oggi la competizione elettorale non è più espressione di lotta democratica di classe. Questo appartiene al passato ma le variabili sono tante e diverse e alla fine chi vince sarà chi verrà meno influenzato da logiche di ideali che si combinano tra loro e che si intrecciano in un mercato più libero proprio per il fatto che i cittadini non sono più vincolati da appartenenze precise perché trovano spazi aperti alla mobilità elettorale.