SUPERTICKET SANITARIO CONFERMATO PER IL 2019: COS’E’, IMPORTO E QUANTO SI PAGA

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Nella Legge di Bilancio 2019 non ci sono norme che eliminano il superticket sanitario, ossia la tassa di massimo 10,00 €, che si aggiunge al costo del ticket sanitario, per le visite specialistiche e per le prestazioni di diagnostica. Nonostante le promesse, infatti, il Ministro della Salute non è riuscito a far passare la sua proposta di abolizione del superticket sanitario. A tal proposito, Giulia Grillo ha dichiarato che per quest’anno non è stato possibile eliminarlo per le poche risorse a disposizione, ma che verrà fatto un nuovo tentativo con la Legge di Bilancio 2020.

C’è da dire, però, che trattandosi di uno strumento che lascia ampia discrezionalità all’ente regionale, ci sono molte Regioni dove il superticket è stato eliminato su decisione del Governo locale: ad esempio, negli ultimi tempi sono intervenute in tal senso l’Emilia Romagna e la Toscana. Una decisione che il Ministro Grillo ha accolto con soddisfazione, augurandosi che anche le altre Regioni d’Italia facciano altrettanto.

In attesa di possibili novità facciamo chiarezza su cos’è il superticket sanitario, su quando va pagato e su quali sono gli importi previsti.

Superticket sanitario: significato e importi

È bene sottolineare che il superticket non è una versione maggiorata del ticket sanitario; si tratta infatti di due misure con regole e importi differenti tra loro. Nel dettaglio, introdotto dalla manovra finanziaria per il 2011, questo consiste in una tassa aggiuntiva su farmaci e prestazioni specialistiche.

Per quanto riguarda gli importi la Legge di Stabilità si limita a stabilire la soglia massima, lasciando poi ampia discrezionalità alle singole Regioni. Ad esempio, per quanto riguarda i farmaci è prevista una soglia massima di 2,00 € a confezione, per un massimo di 4,00€ a ricetta.

Ma il superticket si applica anche sulle ricette per le prestazioni specialistiche (dagli esami di laboratorio a quelli radiologici) per un massimo di 10,00€.

Superticket: cosa hanno deciso le Regioni

L’applicazione della disciplina prevista per il superticket non è assolutamente uniforme sul territorio italiano: fin dall’approvazione della manovra finanziaria del 2011, infatti, ci sono state Regioni che si sono opposte a questo ulteriore costo (come ad esempio la Valle d’Aosta, dove non ci sono costi aggiuntivi da sostenere oltre a quello del ticket sanitario) e altre che invece hanno deciso di rimodulare l’importo in base al reddito.

Ci sono altre Regioni in cui questo è già stato – oppure lo sarà presto – abolito: ad esempio, questo vale per la Regione Toscana che ha deciso di abolirlo dal 1° aprile 2019. Lo stesso vale per l’Emilia Romagna, che dal 1° gennaio 2019 ha deciso di lasciarlo solamente per coloro che hanno un reddito superiore ai 100.000€ annui. Per quanto riguarda la Lombardia, invece, è prevista l’esenzione solamente per le ricette riguardanti le visite specialistiche richieste da cittadini con ISEE inferiore ai 18.000€. Tra le Regioni dove non è previsto, si segnalano anche la Basilicata e la Sardegna.

È bene sottolineare comunque che le normative regionali in merito alla cancellazione e alla rideterminazione del superticket sono in continua evoluzione; per avere la certezza di quanto – e se – dovete pagare, quindi, vi consigliamo di rivolgervi agli uffici ASL del territorio oppure di consultare i siti istituzionali della Sanità regionale.

Chi non deve pagare il superticket?

Indipendentemente da quanto previsto dalla Regione, il superticket sanitario non va pagato in tutti i casi di esenzione descritti dalla Legge di Stabilità 2011. Nel dettaglio, ne sono esenti dal pagamento: Over 65 o Under 6 appartenenti a nuclei familiari con reddito non superiore a 36.150,00€ l’anno; disoccupati; malati cronici o affetti da patologie rare; titolari di pensione minima o pensione sociale; invalidi civili, invalidi di guerra e invalidi per motivi di lavoro e servizio. (money.it-simonemicocci)

Domani Civico93 pubblica la guida sul ticket sanitario