SAN NICANDRO. I MESTIERI DI UNA VOLTA: IL FABBRO (U’ F’RRAR)

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Il fabbro (u’ f’rrar) per la varietà di oggetti che realizzava, può essere considerato un vero e proprio artista. Il fabbro frantumava la sbarra di metallo, generalmente in ferro, la riduceva a stecche che venivano rese malleabili sulla forgia e poi percosse ritmicamente sull’incudine con pesanti mazze per dar loro la forma voluta. La lavorazione richiedeva grande capacità professionale e impegnava molto anche dal punto di vista fisico.  Era esperto nel costruire serrature per porte, fermaporte, cerniere per porte, piccoli oggetti per la cucina. Era esperto anche nel realizzare i tanti oggetti usati dai contadini in campagna: la zappa, il piccone, vari tipi di aratro e varie parti del carro agricolo. Egli lavorata metalli utilizzando martello e incudine e li trasformava in ogni cosa anche per realizzare chiodi di tutti i tipi e per ricavare oggetti utili o decorativi lavorando il rame.

Il fabbro era anche maniscalco. Infatti ferrava gli zoccoli dei quadrupedi. Questa era un’operazione tipica e caratteristica di quando l’unico mezzo di locomozione per la campagna era il carro: la sera o al mattino presto si vedevano file di carri davanti alla bottega, in attesa che il maniscalco ferrasse il proprio mulo o cavallo.
Il fabbro era anche un artista del ferro perché faceva ringhiere e balconate in ferro battuto. Infatti il centro storico e molte delle abitazione di San Nicandro sono provviste di balconi che dimostrano quanta maestria e quanta passione artistica il fabbro poneva nel suo lavoro.

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