OCCORRE RIVOLUZIONARE LA SCUOLA, SIAMO NEL TEMPO GIUSTO

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Ho partecipato, di recente ad un convegno sulla scuola, in zoom-streaming. Sono stato favorevolmente colpito da un intervento di un docente scolastico veterano della scuola, che trascrivo.

Si dichiarava esterrefatto di quanto sta accadendo nel mondo scolastico. Si esprimeva: “Nella nostra storia mai era successo che in tutto il territorio nazionale, per mesi, si sia sospesa l’attività didattica, sostituendola con quella a distanza. I banchi a rotelle senza una rivoluzione metodologica-didattica saranno soldi buttati.

O di avere una LIM in classe ed usarla come fosse una lavagna con gessetti non rappresentava certamente una innovazione didattica, ma un semplice diverso supporto.

Sappiamo anche che molti dirigenti scolastici e docenti si siano prontamente attivati per proporre agli alunni iniziative didattiche sia asincrone e poi sempre più sincrone. Sappiamo anche come alcuni si siano invece dimostrati più refrattari. Ma la scuola ha saputo mantenere quel senso di continuità ed appartenenza ad un gruppo facendo si che i giovani si sentissero meno isolati. Si era tutti convinti che questa “pandemia” ci portasse verso una visione più vicina alla società. Purtroppo no!

A settembre entreranno in prima primaria i bambini nati nel 2014 e nei primi mesi del 2015, usciranno dal percorso d’istruzione di secondo grado nel 2033,

A loro la Repubblica deve dare una scuola adeguata ai tempi, capace di dare ai suoi figli le conoscenze, le abilità e le competenze per esser cittadini europei consapevoli dei ruoli loro assegnati”.

Ho voluto riportare l’intervento del docente veterano perché fossimo consapevoli ed in grado di affrontare al meglio il ventunesimo secolo.

Dobbiamo sfruttare questa opportunità. Non si perda questa occasione. Dalla tragedia pandemica può nascere una speranza.

Michele Russi