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MADONNA DEL CARMINE: A VICO E’ FESTA CON STREET FOOD FESTIVAL E MARCO CARTA

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É una delle feste più sentite a Vico del Gargano. Alla Madonna del Carmine il “paese dell’amore” dedicherà, come da tradizione, quasi una settimana di celebrazioni religiose e civili da sabato 15 a mercoledì 19 luglio 2023. Nel programma religioso, spicca la giornata di domenica 16 luglio: alle ore 19, infatti, si terrà la santa messa solenne animata dal Coro dei Carmelitani e da quello Interparrocchiale di Manfredonia diretto dalla Maestra Raffaella Armillotta; a seguire, le vie del paese saranno attraversate dalla solenne processione che porterà la sacra Icona della Madonna del Carmine; al termine, grande spettacolo pirotecnico in piazza San Domenico. Particolarmente ricco il programma delle celebrazioni civili.

STREET FOOD FESTIVAL. Tutti gli eventi sono organizzati dalla Confraternita dei Carmelitani scalzi di Vico del Gargano col patrocinio dell’Amministrazione comunale. Il 15-16 e 17 luglio, si terrà lo “Street Food Festival”: ogni giorno, dalle ore 11 alle ore 24, Piazza Croci sarà animata da musica, spettacoli, giochi e gonfiabili per i bambini, sbandieratori e mascotte. Piatto forte della manifestazione sarà lo street food, con la possibilità per tutti di degustare le tipicità del Gargano. Il 15 luglio, alle ore 21.30, in Piazza Carmine si terrà lo spettacolo musicale degli Absolute Band. Il 16 e il 17 luglio, stessa location, il Complesso Bandistico Città di Lanciano e il Gruppo Bandistico Nardini di Vico del Gargano animeranno le vie del paese ed eseguiranno concerti.

MARCO CARTA IN CONCERTO. Il 19 luglio, alle ore 22, in Piazza Croci si potrà assistere al concerto gratuito di Marco Carta, impegnato nel suo “Supernova Tour”. Il cantante cagliaritano ha compiuto 38 anni lo scorso 21 maggio. Nel 2008 conquistò la vittoria ad “Amici”, talent show di Maria De Filippi. Nel 2009, con il brano “La forza mia”, trionfò al Festival di Sanremo. Oggi Marco Carta è un cantante più maturo, con un ampio repertorio di brani e un’energia interpretativa coinvolgente sul palco. É accompagnato da una band affiatata, con musicisti di assoluto rilievo. Le celebrazioni in onore della Madonna del Carmine, dopo il concerto, termineranno con un grande spettacolo di fuochi pirotecnici.

CARPINO IN FOLK, IL TEMA 2023 E’ “RESTARE”

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Quest’anno il Carpino In Folk si arricchisce di 3 anteprime:

-30 Luglio – FERMATA FOLK – alla Stazione Ferroviaria di Rodi Garganico, in collaborazione con Ferrovie del Gargano ci saranno i Musici e Cantatori di Carpino con il concerto “Musiche e tradizioni del sud Italia” accompagnati dalla degustazione di prodotti tipici con le aziende agricole di Carpino.

L’idea è quella di utilizzare il servizio delle Ferrovie del Gargano per raggiungere i nostri territori, colmi di tradizioni, di musica popolare e delle sue contaminazioni. Un viaggio che segna l’arrivo, poggiare le valigie e godersi lo spettacolo che la nostra terra offre.

-31 Luglio a Carpino, paese del Festival, al Parco “Robert Baden Powell” – zona 167, il concerto di Rosa Paeda con Mimmo Superbass.

-1 Agosto a Peschici, la perla del Gargano, in collaborazione con il Comune di Peschici, ci sarà il concerto dei Tarant Folk, gruppo musicale di giovani carpinesi e a seguire l’esibizione dei Sud Folk di Monte Sant’Angelo.

Il Restare come forma inerziale di nostalgia regressiva, non è un invito all’immobilismo, ma è solo il tentativo di problematizzare e storicizzare le immagini-pensiero del rimanere come nucleo fondativo di nuovi progetti, di nuove aspirazioni, di nuove rivendicazioni.

Un Festival che in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, difende con tenacia la sua esistenza e la sua identità, quindi ancora di più un Festival, un RESTARE per difendere le radici e l’identità di un popolo legato alla sua tradizione musicale, il Popolo Garganico.

Abbiamo cercato anche quest’anno di presentare un Cartellone di elevata qualità artistica, ringraziando ancora tutti gli artisti, al loro mettersi in gioco e soprattutto al loro entusiasmo ed alla loro innata bravura, alla loro voglia di “aiutare” e di “arricchire” ulteriormente un Festival, (unico nel suo genere) un “piccolo-grande” Festival, che ha basato da sempre la sua identità e la sua autorevolezza, nella “testa”, nel “cervello” e nelle “idee”, nel continuamente inventarsi e reinventarsi. Un Festival, che si svolgerà con lo stesso impegno e soprattutto con la stessa qualità che ha sempre distinto questo tenace ed indistruttibile evento che nasce dalla “capa tosta” elemento distintivo degli abitanti delle Terre Garganiche. Le sfide future saranno quelle di coinvolgere i territori del Gargano attraverso un processo di connessione tra gli intenti che solo l’arte può dare, la capacità di far dialogare la tradizione e l’innovazione, attraverso un modello di sviluppo creativo mettendo in primo piano il ricco patrimonio culturale.

IL BIRRIFICIO FOGGIANO REBEERS CONQUISTA L’ECCELLENZA AL PREMIO CEREVISIA 2023

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Rebeers conquista la vittoria al prestigioso concorso Premio Cerevisia 2023. Per la seconda volta, il birrificio foggiano di Michele Solimando e Giovanni Simeone si fregia del titolo di “Eccellenza” in occasione della X edizione del prestigioso concorso birraio annuale indetto per promuovere la produzione, la commercializzazione e il consumo di birra di qualità così da premiare le eccellenze birraie del nostro Paese.

Lo scorso 22 giugno la celebrazione dei vincitori: Rebeers porta sul gradino più alto del podio la Puglia conquistando il massimo riconoscimento di “eccellenza” con la sua nuova BIÈRE CUVÉE N°3. La bionda premiata è una birra “barrel aged”, ovvero affinata in barrique, leggermente sour, fresca e scorrevole che saprà conquistare anche i palati più fini. Si può provare a Foggia presso la taproom di Viale degli Artigiani, 30 oppure acquistare online sull’e-commerce www.rebeers.it.

“Siamo davvero orgogliosi di aver confermato il riconoscimento di eccellenza anche per questa edizione e con la nostra Bière Cuvée – questo il commento a caldo del birraio e beersommelier Michele – un riconoscimento che gratifica la nostra missione di portare avanti la rivoluzione nel bicchiere con l’oro giallo di Capitanata sotto l’etichetta Rebeers”.

OLIMPIADI DEI MONTI DAUNI: E’ QUI LA FESTA

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L’inaugurazione è stata un successo, già iniziate le gare, giovedì a Celle di San Vito il tiro con l’arco

Con il corteo degli atleti e l’accensione della torcia olimpica, sono iniziate le Olimpiadi dei Monti Dauni che si svolgono a Celle di San Vito, Roseto Valfortore, Alberona, Faeto e Castelluccio Valmaggiore. Proprio a Castelluccio, nel pomeriggio di domani, mercoledì 28 giugno 2023, i piccoli atleti di Celle di San Vito saranno impegnati nelle gare di pallavolo e di calcio. A Celle di San Vito, giovedì 29 giugno, si svolgeranno le lezioni di ginnastica e le gare di tiro con l’arco degli adulti e dei bambini ospitate, dalle ore 18, nel campo sportivo comunale.

La giornata inaugurale, tenutasi domenica a Roseto Valfortore, è stata una grande festa di colori e partecipazione. Presenti anche tutti i sindaci dei cinque borghi uniti dal Monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia con i suoi 1151 metri. La manifestazione ha l’autorevole e prestigioso supporto di Sport e Salute e dell’AICS nazionale. Per adulti, donne, uomini, bambini, sportivi di tutte le età, squadre e associazioni sportive sarà una vera e propria festa itinerante dello sport. Potranno cimentarsi e gareggiare in diverse discipline: ginnastica ritmica, calcio, nuoto, tiro con l’arco, tennis, danza, bocce, camminata, pallavolo, ginnastica, soft air e corsa. Sono molte le realtà e altrettanti i singoli sportivi che si sono già iscritti.

“É davvero un bel modo di fare aggregazione intergenerazionale”, ha dichiarato la sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini. “Bambine e bambini sono entusiasti. Hanno modo di divertirsi e di fare esperienza concreta e diretta dei significati più profondi del fare sport. Siamo stati aiutati anche da condizioni meteo particolarmente favorevoli, con temperature non troppo elevate in questi primi giorni di gare. Le Olimpiadi dei Monti Dauni sono belle anche perché mettono insieme i nostri paesi, sono un modello di collaborazione che unisce gli intenti e l’impegno a fare squadra”.

“Attraverso le Olimpiadi dei Monti Dauni, daremo l’opportunità a tanti bambini di avvicinarsi alla pratica sportiva, di innamorarsi di una o più discipline, di imparare a stare con gli altri in modo inclusivo, sano, in una competizione che prima di tutto è sano divertimento, gioco, voglia di misurarsi con sè stessi, nel confronto e nel rispetto degli altri”.

L’AFFONDAMENTO DELLA “POMA SANTA MARIA” A TORRE MILETO

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Il ricordo di una vicenda accaduta nel 1607 sulle coste del Gargano Nord, in seguito all’affondamento, nei pressi di torre Mileto, di una nave denominata Poma Santa Maria. Le fonti documentarie, da cui si evince la storia del saccheggio avvenuto nel lido di Santo Nicandro, sono state pubblicate da Antonio Russo nel volume Poma Santa Maria un naufragio del 1607 a Torre Mileto, per i tipi del Rosone, con un’interessante introduzione di Filippo Fiorentino. La Poma era una marsiliana, un veliero mercantile di modeste proporzioni, che percorreva le vie marine dell’Adriatico, allora denominato Golfo di Venezia, trasportando merci da Corfù alla Serenissima. Fra le merci imbarcate e disperse dopo il naufragio sulla costa antistante torre Mileto e torre Calarossa, oltre a generi di prima necessità come l’olio d’oliva e la farina, c’erano anche articoli di lusso come un grosso quantitativo di 1400 di pelli di montone che non risultavano caricate sulla marsiliana. Non risultavano imbarcati 12 cannoni e un numero imprecisato di archibugi. Un vero e proprio arsenale di armi, merce scottante che non figurava nella lista perché di contrabbando. A differenza delle autorità inglesi, che non si sono preoccupate di recuperare il contenuto dei container, le merci razziate a Torre Mileto vennero prontamente recuperate dal commissario al contrabbando don Rodrigo di Salazar. Ben 80 persone, che avevano fatto la parte del leone nel saccheggio delle merci arenate, vennero arrestate, e costrette a consegnare la merce. L’obiettivo del recupero delle merci, prelevate dagli abitanti di San Nicandro, Rodi, Cagnano, Ischitella, Carpino e Peschici, e poi vendute per ricavare fondi da versare al Tesoro del Vicereame, venne tenacemente perseguito dalle autorità spagnole, in particolare dal suddetto don Rodrigo, che fece incarcerare tutti coloro che avevano sottratto parte del carico naufragato. Egli rischiò addirittura il conflitto di competenze con le autorità locali che invece volevano assicurare il diritto di prelazione agli abitanti dell’Università. Sostenne caparbiamente le ragioni del proprio ufficio in rapporto a questo carico di merci della Poma Santa Maria.

Per le popolazioni del Gargano, l’affondamento sottocosta di un bastimento carico di merci rappresentava un evento provvidenziale, visto che nessuno aveva avanzato diritti legittimi, nemmeno Simon Batacchio, il “patron” della barca che, conscio delle sanzioni cui sarebbe incorso a causa della merce scottante, imbarcata clandestinamente a Corfù, aveva raggiunto subito Venezia, abbandonando il relitto al suo destino. Di qui il riversarsi della popolazione di tutti i centri del Gargano sulla spiaggia di Torre Mileto, per recuperare il materiale spiaggiato ritenuto proprietà nullius, cioè di nessuno. Il disagio vissuto dalle classi povere del Promontorio in quel periodo era molto forte. La dominazione spagnola, che si esercitava esosamente attraverso il potere dei Viceré, aveva generato malcontento a causa di ruberie e imposte che prelevavano gran parte del reddito. Al clima di forte indigenza si aggiunse il pericolo di attacchi continui dal mare. Una sequenza di edifici fortificati supportava la difesa costiera contro le continue razzie di cui si rendevano protagonisti corsari e pirati che militavano sotto le bandiere dell’Islam, ma anche predatori illirici che avevano le loro basi logistiche sulle coste albanesi. Nel 1606 Durazzo venne messa a ferro e fuoco dalle galee e dalle truppe inviate del viceré Alonso Pimentel de Herrera, conte di Bonavente, ma ciò non servì a scongiurare il pericolo delle razzie turchesche che, fortissimo nel Seicento, perdurò anche nel secolo successivo.

L’interesse del prof. Antonio Russo per la Poma Santa Maria è nato dopo che un gruppo di sub dei carabinieri di Taranto nel 1975 riportò a riva tre grossi cannoni, avvistati nelle acque antistanti la torre di vedetta e segnalati alla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Probabilmente un’ulteriore immersione potrebbe portare alla luce altri 8 cannoni e gli archibugi ancora sommersi nel fondo della marsiliana.

Ma cosa fu recuperato nel relitto della marsiliana dai sommozzatori giunti da Peschici nel 1607, e che pretesero di essere compensati con un terzo del materiale riportato in superficie? Una balla di 1400 pelli, riconciate dagli artigiani di Peschici e Rodi per essere rivendute; quaranta cardovane (?); un’ancora; una gomena, i documenti di trasporto; un tabarro (cioè una cappa) di panno; dodici staia di farina rotti; alcune schiavine pelose (mantelli a ruota di pelliccia); uno staio d’olio; due cannoni (di cui si sono perdute le tracce). Oggi, dopo varie peripezie e traslochi tra Palazzo Zaccagnino, il piazzale antistante il deposito della nettezza urbana e Palazzo Fioritto, i tre cannoni del XVII secolo, parte del carico trasportato dalla Poma Santa Maria affondata nelle acque di Torre Mileto il 24 marzo 1607, e ripescati nel 1975, sono stati postati nel piazzale antistante Torre Mileto. La Torre, restaurata due anni fa dal Parco del Gargano e dal Comune di san Nicandro, è ancora in attesa di un’adeguata valorizzazione. Le torri che, dalla fine del Cinquecento, difesero le coste di Capitanata, hanno subito la medesima sorte: alcune restaurate, altre sgarrupate (come Calarossa e Sfinale), sono tutte “regolarmente chiuse” alla pubblica fruizione.

Teresa Maria Rauzino

“STRADE DI-VINO…ROSATO”

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“Tipicità per la valorizzazione dei territori. La strada interregionale del vino rosato”

La tipicità nel nostro Paese gioca un ruolo determinante, ma per valorizzarla al meglio bisogna puntare su identità, cultura e consapevolezza. È questo il senso dell’evento che si terrà a San Giovanni Rotondo venerdì 14 luglio 2023, un grande evento dedicato al vino rosato. Un vino che unisce quattro territori: Puglia, Molise, Basilicata e Abruzzo, quattro regioni attraversate anche dalla Via Francigena e dai tratturi percorsi per la Transumanza dai pastori con mandrie e greggi.

Saranno numerose le cantine che saranno ospitate dalla prima edizione di “Strade di-Vino…Rosato”, e rappresenteranno la Puglia, il Molise, la Basilicata e l’Abruzzo, tutte produzioni di grande qualità. I visitatori avranno la possibilità di degustare il vino e di incontrare direttamente i produttori, ci sarà anche spazio per il food e eventi collaterali. “Strade di-Vino…Rosato” si svolgerà in Corso Regina Margherita, nel centro storico della città di San Giovanni Rotondo, strada recentemente sottoposta ad un intervento importante di rigenerazione urbana. Sarà un modo per vivere al meglio l’intera arteria cuore del borgo antico. Prima dell’evento si svolgerà un convegno di inaugurazione dove è prevista la partecipazione di istituzioni e autorità del mondo enogastronomico.

L’idea degli organizzatori è quella di lanciare i presupposti per la realizzazione di una “strada interregionale del vino rosato”, che insieme ad altri prodotti e peculiarità rendono unite e uniche le regioni del sud. È necessaria un’alleanza agricoltura e turismo per promuovere le produzioni tipiche non solo del Gargano, favorire l’incoming di visitatoriche sono alla ricerca non soltanto del mare, ma anche dei borghi, dei centri storici  e di uno stile di vita di qualità e dall’alto valore sociale.

L’evento,”Strade di-Vino…Rosato”, è organizzato dall’associazione Amici di Bacco di San Giovanni Rotondo, partner Opuswine e Chalet dei Gourmet, main sponsor Partesa e con il patrocinio del Comune di San Giovanni Rotondo.

SAN NICANDRO – RACCOLTA FIRME PER REFERENUM

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SI AVVISANO I CITTADINI INTERESSATI CHE PRESSO L’UFFICIO ELETTORALE AL PIANO TERRA DEL PALAZZO MUNICIPALE SONO DEPOSITATI I MODULI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SUL REFERENDUM

– DIVIETO DI TRATTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI

– REFERENDUM POPOLARE FACILE

– ELEZIONE DIRETTA GIUDICI CORTE COSTITUZIONALE

LA RACCOLTA AVRA’ TERMINE IL 16/10/2023

TORREMAGGIORE – ANGELA DE CESARE E LA SCOPERTA DELLA LINGUA MADRE

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La scoperta del dialetto, delle sue qualità e possibilità comunicative, la corresponsione tra la Lingua Madre ed una parte profonda e originarie di sé, possono costituire una vera e propria esperienza catartica, in cui a rinascere è soprattutto il rapporto con la propria terra.

Lo sa bene Angela de Cesare, docente in pensione ed ora autrice, che grazie all’amore per la sua cittadina ha scoperto la forza ed il piacere di raccontare i propri ricordi, la Torremaggiore da bambina ed adolescente, col suo cuore antico: il quartiere Codacchio, anche passando per il dialetto e la sua prorompenza, e così dando voce e corpo alla narrazione di un’intera comunità, che da subito l’ha affiancata e sostenuta.

Una storia di tradizione e innovazione, di una scrittura dal basso che parte dal web e dai social, dove pensieri e ricordi d’infanzia, durante il difficile periodo di pandemia, diventano post commentanti e partecipati con affetto e condivisione.

Prende corpo così un’attività narrativa che sia arricchisce sempre più, che trova in alcuni termini dialettali ancore e approdi inevitabili, sottolineando la necessità e la forza evocativa, identitaria dei dialetti.

Arriva così una prima rappresentazione pubblica dei testi, grazie all’interazione con il Centro Studi Don Tommaso Leccisotti, con cui si da vita allo spettacolo… “RICORDI DI UN TEMPO CHE FU – Racconti di vita popolare a Torremaggiore negli anni ’50”. Reading letterario e musicale con sold out e repliche presso il Castello Ducale, nell’agosto 2021.

Da qui la piena consapevolezza del valore comunitario che le sue memorie possiedono, e che porta Angela a realizzare il libro “U Cudàcchië: luce dei miei ricordi”, questa volta in interazione con l’associazione Borgo Antico, che ne curerà la stampa e le presentazioni, fino all’interazione con le scuole (ben 400 studenti che hanno letto, apprezzato la sua narrativa e conosciuto un sud che non conoscevano; confermando un’esigenza di memoria che può essere soddisfatta solo dagli autori locali).

Un viaggio nei ricordi e nell’animo cittadino, che vede nella lingua popolare il suo baricentro, la maddalenina che ha sostenuto una vera e propria intermittenza del cuore, partita dal descrivere il gioco della palla al muro, come da bambini si faceva sulle pareti del Codacchio.

Ma per acquisire piena consapevolezza sulla scrittura in “Lingua Torremaggiorese”, nasce l’esigenza di una ricerca linguistica, che incontra soprattutto le pubblicazioni del prof. Pasquale Ricciardelli (Sulla parlata torremaggiorese, Detti e proverbi, Filastrocche, canti e nenie della tradizione popolare) come del prof. Eugenio Tosto (in particolare per il Dizionario etimologico del dialetto di Torremaggiore), preziose eredità che conservano la memoria storica e del vernacolo, e che Angela De Cesare contribuisce a raccogliere, dedicando studio alle opere dei due autori, come realizzando volumi propri.

“E’ importante fare salvo il senso dell’appartenenza attraverso le lingue locali, lingue degli antenati, proprio in un periodo come questo, in cui rischiano più che mai di disperdersi. Il dialetto risulta vivo, avvolgente, unico, caratteristico, essenziale, estroso, colorito, ideoneo per comunicare nel quotidiano. E’ inoltre un ponte tra il presente e il passato, legame che deve preservarsi per il bene di ogni comunità. Ha delle sfumature uniche, delicate o scure, che sembra di stare in un giardino pieno di voci, dove si dicono parólë dúcë, mɜrë,bbèll’,brùtt’, bbónë, malamèndë,vvërturósë,’ mmëdiúsë, ngëfusë, ssciàcquë e malandrínë: è il giardino della vita, per dirla col prof. Ricciardelli” spiega l’autrice.

Per quanto riguarda il rapporto tra dialetto ed italiano, va rilevata una profonda intesa. Studiando, approfondendo la lingua locale si può stabilire un rapporto intergenerazionale con la trasmissione della memoria storica, ed inoltre sostenere l’apprendimento della lingua italiana: la fonologia delle vocali e delle consonanti del dialetto, contraria all’italiano, ci può infatti indicare per contrasto quella corretta. Anche per morfologia e sintassi si possono fare dei paragoni tra le due lingue e così rafforzare l’apprendimento della nazionale: l’educazione linguistica dialettale per meglio apprendere l’italiano.

Tra i progetti in cantiere, un‘iniziativa sul dialetto di Torremaggiore per la riproposizione del passato, con ‘A parlatúrë dë Tòrmaggiórë” (Cë fa rëcurdà’ i spezëjë àndichë), Il dialetto di Torremaggiore (Ci fa ricordare le usanze antiche), proposto ad alcune scuole cittadine, in collaborazione con l’associazione Borgo Antico.

Nel cassetto inoltre la definizione di un libro di pensieri sparsi e di una raccolta di filastrocche su modi e costumi popolari.

Una lingua il dialetto, dal vocabolario essenziale, di sintesi, non adatta a discorsi tecnici o filosofici, ma naturalmente teatrale, artistica e profondamente espressiva, patrimonio identitario da preservare e trasmettere.

 

L’UNIVERSITA’ DI FOGGIA RICORDA IL GIUDICE LIVATINO MARTIRE DI GIUSTIZIA

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Ostensione della reliquia del giudice ucciso per mano della mafia il 21 settembre 1990

Venerdì 30 giugno 2023, ore 10.00 – Aula Magna – Dipartimento di Economia, Management e Territorio

Via Da Zara, 11 – Foggia – Incontro con gli studenti

Saluti istituzionali

Lucia Maddalena – Direttore del Dipartimento DEMeT

Emanuela Vocino – Presidente del Consiglio degli studenti

Vincenzo Cardellicchio – Commissario straordinario del Comune di Foggia

Vincenzo Pelvi – Arcivescovo Metropolita Foggia-Bovino

Rachele Grandolfo – Viceprefetto vicario di Foggia

Introduce

Lorenzo Lo Muzio – Rettore dell’Università di Foggia

Modera

Francesca Cangelli – Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università di Foggia

Interventi

Ludovico Vaccaro – Procuratore della Repubblica

Antonio Buccaro – Presidente Prima sezione civile del Tribunale di Foggia

Pasquale Cianci – Responsabile della Pastorale Giovanile Vocazionale della provincia religiosa

di Sant’Angelo e Padre Pio

Testimonianze

Daniela Muscillo – Giudice presso il Tribunale di Foggia

Francesco Pio Lasalvia – Giudice presso il Tribunale di Rimini

 

APRICENA. SONDAGGIO INTITOLAZIONE VIA A BERLUSCONI: IL 74,4% DICE «NO». MA AD AVER VINTO NON S’ STATO IL “NO”

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Sta facendo molto discutere la delibera del comune di Apricena dello scorso 15 giugno, con la quale, in tempi record, la giunta guidata dal Sindaco Antonio Potenza, ha inteso reintitolare l’attuale “Via Modena” in “Via Silvio Berlusconi”.

La notizia, in poche ore, ha guadagnato la “scena nazionale”. Ma in tanti hanno espresso sui “social” la loro contrarietà, lasciandosi andare in commenti “negativi”, alcuni dei quali di “pessimo” gusto.

Per cercare di arginare il fiume in piena delle proteste, che di fatto sta pesantemente inondando il piccolo comune foggiano, è stato lanciato, nei giorni scorsi, un “sondaggio” online, conclusosi ieri.

“Trovo surreale quanto stia accadendo ed inaccettabile che una tranquilla e laboriosa comunità, qual è quella di Apricena, finora famosa in tutto il mondo unicamente per la sua “Pietra”, sia ora diventata oggetto di scherno sui social” dichiara Alfonso Masselli, l’“outsider” della politica apricenese, già promotore di diverse iniziative volte alla sua valorizzazione, tra cui la riapertura dello storico cineteatro “Solimando” di Apricena.

“Ho quindi pensato come far esprimere l’opinione pubblica in maniera composta e il lancio di un sondaggio mi è sembrato lo strumento più immediato e democratico” prosegue Masselli.

“Dal sondaggio (https://www.ferendum.com/it/PID2042286PSD660408786), che si è chiuso ieri, è emerso un dato molto significativo, su cui tutti dobbiamo riflettere”.

“Il portale ha registrato ben 9394 visualizzazioni e di queste solo 1429 si sono tradotte in espressioni di voto, ovvero 366 (il 25,6%) per il “sì” e 1063 (il 74,4%) per il “no”. Ma a vincere non è stato il “no”, come una lettura frettolosa potrebbe far pensare, ma quelle visualizzazioni che non si sono tradotte in espressioni di voto, che sono pari a circa 8000”.

Cosa vuol dire?

“Semplicemente che l’85% dei visualizzatori ha ritenuto di non essere né per il “sì” né per il “no”. Soltanto il 15% si è espresso in un senso o nell’altro. Il che significa che la maggioranza del campione disapprova in sé non l’intitolazione di una via pubblica a Silvio Berlusconi ma il “metodo” seguito per farlo, ossia quello di gareggiare a chi arrivasse primo derogando alla regola generale, per cui occorre attendere almeno dieci anni dal suo decesso. Una sorta di invito alla politica tutta (che, a quanto pare, da ormai trent’anni, non sa vivere senza la figura carismatica di Silvio Berlusconi) a lasciare riposare in pace il personaggio pubblico in questione e a rispettare, in religioso silenzio, il momento di lutto dei suoi familiari, che hanno il sacrosanto diritto di metabolizzare serenamente la dipartita del proprio caro. Insomma, l’esito di questo sondaggio è stato una grande lezione di civiltà” sottolinea Masselli.

FOGGIA ED ALTRE PROVINCE DEL TERRITORIO NAZIONALE. ARRESTI E CUSTODIA CAUTELARE

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Nelle giornate del 1° e del 19.06.2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando

Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione complessivamente ad altre undici ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, molte delle quali già detenute in varie carceri del territorio nazionale per motivazioni diverse. Si tratta di altri provvedimenti cautelari personali divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del GIP del Tribunale dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di detenuti che, il 9 marzo 2020, in occasione della maxi rivolta e successiva evasione in massa dal carcere di Foggia da parte di numerosi detenuti, sarebbero stati protagonisti di vere e proprie azioni di devastazione e saccheggio all’interno della Casa Circondariale della città. Come si ricorderà, in quella circostanza, vennero appiccati incendi all’interno della struttura carceraria, ci furono atti di violenza contro appartenenti della Polizia Penitenziaria, gravi danneggiamenti e comunque, come contestato nelle ordinanze in riferimento, un vero e proprio turbamento dell’ordine pubblico. Altre persone erano state già arrestate, nelle settimane precedenti, con le stesse modalità di oggi. Altri detenuti ancora, invece, sono stati già condannati – a seguito di giudizio abbreviato – davanti al GUP del Tribunale di Foggia, sempre per i medesimi fatti. Il reato di devastazione e saccheggio di cui all’articolo 419 del codice penale, in questa fase del giudizio e non ancora quindi divenuto definitivo, costituisce una grave violazione di Legge prevista dal nostro ordinamento, poche volte oggetto di imputazione a livello nazionale data la particolare configurazione giuridica di tale ipotesi delittuosa. Questi ennesimi arresti ad opera del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, su coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si aggiungono quindi ai numerosi precedenti arresti, sia in flagranza che su provvedimento cautelare o definitivo, riguardanti sempre la questione dell’eccezionale evasione dal carcere di Foggia di circa 3 anni fa, concernenti, oltre alle evasioni in quanto tali, anche le rapine e le violenze commesse all’esterno dell’Istituto di Pena ai danni di cittadini e attività commerciali. Quest’ultimi fatti, in particolare, sono stati già definiti con ordini di carcerazione emessi, lo scorso mese di Dicembre 2022, dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari, ed eseguiti sempre dai militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia.

In particolare, ancora una volta, sono stati determinanti ai fini dell’emissione dei provvedimenti restrittivi in questione, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di video sorveglianza individuati nell’immediatezza dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, nonché le numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte dello stesso personale della Polizia Penitenziaria di Foggia.

LA “MUSCISC’KA” DI SAN NICANDRO NELL’ATLANTE DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA PUGLIA

Descrizione sintetica del prodotto

La muscisc’ka è un prodotto a base di carne essiccata di capra, pecora o vitello. Per la preparazione sono usate le parti più magre dell’animale. La colorazione è più scura rispetto alla carne fresca, a causa della disidratazione e del processo di ossidazione che avviene durante l’essiccamento. L’aroma e il sapore sono caratteristici e dipendono dal tipo di carne utilizzata per la preparazione

Processo produttivo

I tagli più magri di carne di capra (razza Garganica), pecora (razza Gentile di Puglia) o vitello (razza Podolica) sono disossati e tagliati trasversalmente alla nervatura per formare delle strisce larghe circa 2-3 cm e lunghe 20-30 cm. Le strisce di carne sono condite con sale, semi di finocchio, peperoncino e aglio. Per il processo di essiccazione, la carne viene appesa in locali areati o all’aperto per circa una ventina di giorni.

Una volta essiccata, la carne viene tagliata per ottenere delle strisce che in passato rendevano più facili il trasporto e il consumo durante la transumanza. Un tempo le strisce di carne venivano infilate con un filo di cotone ed esposte al sole per essiccarle naturalmente.

La muschisc’ka si consuma sia cotta che cruda e fa parte della tradizione culinaria della provincia di Foggia, soprattutto dei borghi di Rignano Garganico e Sannicandro Garganico. Il prodotto è commercializzato come tale o anche confezionato sottovuoto e la sua conservazione è garantita per lunghi periodi (3-10 mesi), in relazione al tipo di confezionamento.

Storia e tradizione

La muschisc’ka è un prodotto legato alla tradizione gastronomica della provincia di Foggia e, in particolare, del comune di Rignano Garganico e San Nicandro Garganico. Sull’etimologia del nome vi sono più ipotesi: secondo alcuni deriva probabilmente dalla parola araba “mosammed” che significa “dura”, mentre altri ritengono che il nome discenda dal termine marinaro “mosciame”, che fa riferimento alla pratica di preparazione del pesce essiccato al sole.

In passato, per i pastori la carne secca rappresentava l’unica possibilità di poter mangiare carne durante il periodo della transumanza in quanto era facile da conservare e trasportare. Questa preparazione carnea si fa risalire ai pastori romani o dauni o addirittura alla “Regia Dogana della Mena delle Pecore di Puglia” e alla “Locazione d’Arignano”, una delle poste più importanti del sistema doganale degli Aragonesi.

SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA TURISTICA A MARINA DI LESINA E A MARINA DI CHIEUTI

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Dal 19 giugno 2023 al 17 settembre 2023 è attivo il Servizio di Guardia Medica Turistica presso le sedi di Marina Di Lesina (orario di servizio dalle 8:00 alle 20:00 e dalle 20:00 alle 8:00) telefono n° 3807534756 e di Marina di Chieuti (orario di servizio dalle 08:00 alle 20:00).

VIESTE, CALENDARIO EVENTI ESTATE 2023

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Anche nel 2023, l’offerta di eventi e manifestazioni a Vieste sarà ancora ricca e variegata.

Ecco un breve elenco degli eventi più rilevanti a Vieste per l’estate 2023, mentre troverete la locandina eventi in fondo alla pagina.

Il 3 Giugno, l’evento musicale Battiti Live vedrà esibirsi I The Kolors a Marina Piccola, promettendo un inizio estivo all’insegna dell’energia e della musica.

Giugno sarà animato poi dalla Festa di Sant’Antonio, dal Festival Culturale Collateral Maris e dal Vieste Archeofilm.

Dal 8 al 15 luglio, il Festival Musicale Cristalda e Pizzomunno si concentrerà sulla figura di Franco Zeffirelli, offrendo un programma di musica d’autore e tributi.

Libro Possibile, dal 18 al 22 luglio, ospiterà autori e personalità letterarie in una serie di incontri e dibattiti, creando un interessante incontro di stili e generi.

Festambiente Sud si terrà dal 31 luglio al 5 agosto, con un concerto inaugurale di Gilberto Gil il 31 Luglio. Il festival è un appuntamento dedicato all’ambiente e alla sostenibilità.

Il 9 Agosto, l’orchestra Suoni del Sud celebrerà Ennio Morricone in un concerto a Marina Piccola, un omaggio al maestro del cinema italiano.

Infine, Vieste in Love, dal 4 al 10 settembre, concluderà l’estate con una serie di eventi che coinvolgeranno residenti e turisti in atmosfere romantiche.

Saranno numerosi anche gli eventi e le esposizioni di lunga durata, tra cui spicca la mostra di Bansky che troverà casa al Museo Civico di Vieste “Petrone”. Inoltre, da Giugno a Settembre, il Castello Svevo di Vieste aprirà le sue porte per una mostra dedicata al celebre regista Franco Zeffirelli.

Questa è solo una selezione degli eventi previsti per Vieste nel 2023. Per un programma completo e aggiornato, si invita a consultare la locandina ufficiale degli eventi pubblicata nella pagina. Vieste vi aspetta per un’estate ricca di cultura, musica e divertimento.

ORDINANZA SULLA RACCOLTA PRODOTTI STAGIONALI IN CONDIZIONI DI ESPOSIZIONE PROLUNGATA AL SOLE

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Considerato che durante la stagione estiva il territorio regionale è interessato da un’intensa attività di raccolta e movimentazione di frutta, ortaggi e prodotti tipici stagionali, con un notevole incremento della forza lavoro nelle campagne pugliese e che il lavoro nei campi è svolto essenzialmente all’aperto, senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti della giornata caratterizzati da un notevole innalzamento della temperatura, specialmente nella presente stagione estiva che vede la Puglia travolta da una eccezionale ondata di caldo con punte record di oltre 40 gradi e che l’elevata temperatura dell’aria, l’umidità e la prolungata esposizione al sole, rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori esposti per lunghi periodi di tempo alle radiazioni solari, a rischio, quindi, di stress termico e colpi di calore con esiti anche letali, il presidente Emiliano ha emesso anche quest’anno un’ordinanza che dispone che: è vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2023 sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.

Restano salvi i provvedimenti sindacali limitati all’ambito territoriale di riferimento.

La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art.650 c.p. se il fatto non costituisce più grave reato.

EROGAZIONE DI CONTRIBUTI DEI RITUALI FESTIVI LEGATI AL FUOCO ANNO 2023

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Quando partecipare: dal 15 giugno 2023 al 14 luglio 2023

Con Determinazione del Dirigente della Sezione Turismo e Internazionalizzazione n. 129/2023, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 54 del 15 giugno 2023, è stato approvato il Bando per l’erogazione dei contributi dei rituali festivi legati al fuoco, anno 2023. Prenotazione di impegno di spesa di € 180.000,00.

Il Bando, in attuazione della legge regionale n. 1 del 25 gennaio 2018 e del regolamento regionale n. 8 del 25 febbraio 2019, disciplina le modalità di accesso ai contributi a copertura delle spese sostenute per le manifestazioni inserite nel Registro dei rituali festivi legati al fuoco.

Possono accedere ai contributi i Comuni della Regione Puglia nonché gli enti svolgenti attività senza scopo di lucro (associazioni ex art. 36 del codice civile e i comitati ex art.39 del codice civile), in qualità di organizzatori degli eventi iscritti nel Registro regionale dei rituali festivi legati al fuoco.

I contributi sono destinati a coprire le spese strettamente connesse ai rituali festivi legati al fuoco, realizzati nel territorio regionale dal 01 Gennaio 2023 al 31 Dicembre 2023, a condizione che l’evento risulti iscritto nel relativo Registro regionale alla data di pubblicazione del presente bando.

Le attività da finanziare, nei limiti dello stanziamento di bilancio, pari ad Euro 180.000,00 per l’anno 2023, di cui euro 160.000,00 destinati ai Comuni ed euro 20.000,00 destinati agli enti organizzatori svolgenti attività senza scopo di lucro (art. 2 del Bando), saranno selezionate da apposita commissione giudicatrice, nominata con provvedimento del Dirigente della Sezione Turismo e Internazionalizzazione, sulla base di specifici criteri di valutazione.

Saranno ritenute ammissibili a finanziamento le istanze che, a seguito della fase di valutazione, avranno riportato un punteggio uguale o superiore a 50 punti.

L’assegnazione del contributo è commisurata al punteggio conseguito in base al criterio di proporzionalità.

La graduatoria, unitamente al piano di distribuzione delle risorse disponibili, è approvata con determinazione del Dirigente della Sezione Turismo e Internazionalizzazione.

Il Legale rappresentante del soggetto ammesso a contributo, entro il mese di marzo dell’anno successivo a quello in cui è svolta la manifestazione, presenta alla Sezione Turismo e Internazionalizzazione della Regione Puglia una dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445/2000, attestante l’avvenuta realizzazione della manifestazione medesima.

Alla dichiarazione è allegata dettagliata relazione dell’avvenuta manifestazione con relativo bilancio consuntivo e rendicontazione delle spese sostenute, completa di documentazione fiscalmente valida ai sensi di legge (fatture quietanzate, ricevute fiscali o altro documento contabile fiscalmente e giuridicamente valido) nonché gli estremi del conto corrente dedicato ai sensi dell’art. 3 Legge 136/2010 e ss.mm.ii.

Sono ammissibili le spese, effettuate nell’anno 2023, a partire dalla data del 01 Gennaio 2023 al 31 Dicembre 2023, funzionali alla realizzazione delle attività strettamente connesse con la manifestazione, di seguito elencate:

le spese generali, ovvero le spese a specifica imputazione inerenti lo svolgimento e la realizzazione, anche on line, della manifestazione (compensi ad artisti, allestimenti, service etc.);

le spese di pubblicità e promozione;

le spese per la gestione di spazi, esclusivamente quelle necessarie per le attività di spettacolo;

i costi per il personale e compensi professionali direttamente imputabili alla realizzazione del progetto;

i costi di ospitalità (rimborsi spese per viaggio, vitto e alloggio), riferiti ad Artisti, Gruppi musicali, Bande musicali, giornalisti, opinion leader di fama nazionale ed internazionale.

Detti costi sono imputati nei limiti degli importi previsti per il personale dirigenziale in missione (Decreto Presidente Giunta regionale 6 giugno 2011, n.631- BURP n.94 del 16.06.2011 e ss.mm.ii.)

La domanda di assegnazione del contributo va presentata, dai soggetti di cui all’art.2, entro 30 giorni dalla pubblicazione del presente bando sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, mediante pec alla Sezione Turismo e Internazionalizzazione della Regione Puglia, all’indirizzo servizioturismo@pec.rupar.puglia.it specificando nell’oggetto “Bando per l’erogazione di contributi dei Rituali festivi legati al fuoco anno 2023”.

La domanda, redatta in conformità al modello allegato al presente bando, deve essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto richiedente. Alla domanda va allegato altresì il documento di identità del dichiarante, nell’ipotesi in cui non sia sottoscritta digitalmente.

La domanda deve contenere tutte le indicazioni e tutta la documentazione, utili ai fini della valutazione da parte della Commissione, nonché le previsioni di spesa con l’indicazione dei contributi percepiti o percipiendi da altri enti pubblici e privati in relazione alla manifestazione in oggetto, con l’esatta indicazione della causale del contributo.

Ove il richiedente sia un ente privato svolgente attività senza scopo di lucro, alla domanda deve essere allegata una dichiarazione del Comune territorialmente competente, in cui si attesti che detto ente privato sia l’ufficiale organizzatore dell’evento.

In sede di domanda, il richiedente deve indicare l’indirizzo PEC al quale dovranno essere inviate tutte le comunicazioni istituzionali.

PETIZIONE POPOLARE. OLTRE 1800 FIRME PER DIRE NO ALLA CARENZA DI MEDICI AL 118, GUARDIA MEDICA E DIALISI

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Sono bastati otto giorni per raggiungere un risultato inaspettato.

Il popolo sannicandrese è sceso in piazza per partecipare alla campagna della raccolta firme promossa da Antonio Berardi al fine di sensibilizzare concretamente la sanità pubblica locale provinciale e regionale inviando per conoscenza tutte le firme al Prefetto e al Consiglio dei Ministri.

A nulla servono i proclami sui social e sui giornali se non parli ai cittadini.  Qui non c’è bandiera e non ci sono colori. C’è un unico colore ed è quello della vita, della nostra salute.  Nel 2023 è impensabile scendere in piazza per raccogliere delle firme per avere un diritto sancito dalla costituzione.  Troppi ritardi e troppo lassismo. A che serve la figura di un sindaco o di un assessore se non mobilita un intero paese? A nulla! Questi problemi si risolvono con i fatti e non con le tele conferenze e le tele assistenze! Altro fumo negli occhi che non devono ingannare i cittadini inermi e creduloni.  I medici mancano davvero e noi siamo a rischio costante! La settimana prossima verranno consegnate tutte le firme dopo la loro conta ufficiale e verranno autenticate per permettere di effettuare le copie conformi alle originali per inviarle agli organi competenti! Il comune di San Nicandro Garganico riceverà la sua copia e dovrà prendere atto di quanto fatto. Non lo chiede più Berardi ma lo chiede un intero paese! Un problema grave come l’assenza di medici non può essere più tollerato e nascosto solo perché ci sono posizioni di partito di chi amministra!

Con i cittadini bisogna essere chiari!

Gino Carnevale

ESTATE SANNICANDRESE 2023 – GLI EVENTI DI OGGI

Ecco gli eventi organizzati per oggi 25 giugno 2023: la “FESTA DEL CAMMINO”, una giornata nella Natura all’insegna della Cultura e dell’Amicizia. L’evento si svolgerà su Bosco Spinapulci, nel territorio di San Nicandro Garganico, presso il Centro Esperienze Ambientali (ex caserma forestale).

Questo il programma dell’evento:

ore   8.00 ritrovo c/o piazzale laterale del cimitero di San Nicandro Garganico (di fronte al distributore gasauto Garganogas) sulla S.S. 89 San Nicandro Garganico – Cagnano Varano

ore   8.15 partenza per bosco Spinapulci

ore 17.30 termine Festa del Cammino

2^ EDIZIONE DI “ANZIANI AL MARE”

Il sindacato pensionati Spi-Cgil e l’Auser San Nicandro organizzano per l’estate 2023 la 2^edizione di “Anziani al mare”. Il periodo interessato è il seguente: dal 26 al 30 giungo e dal 3 al 7 luglio.

Coloro che sono interessati sono invitati a rivolgersi alla Camera del Lavoro di Piazza Enzo Fioritto. Si precisa che all’atto dell’iscrizione è richiesto un contributo di euro 40.

Tale iniziativa è supportata dall’Assessorato alle Politiche Sociale (dott.ssa Daniela Carbonella) e dal Sindaco della città Matteo Vocale.

“STORNARELLA JAZZ 2023”

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In programma il 27 giugno 2023, alle ore 11.00, la Conferenza stampa di presentazione del progetto “Stornarella Jazz 2023”, nella Sala Consiliare di Palazzo Dogana.

Un festival nato da una brillante idea del pianista e compositore pugliese Pasquale Stafano nel 2010, interrotto nei tre anni della pandemia, ritorna con un’edizione che si preannuncia di altissimo livello, assai ricca e sicuramente tale da regalare emozioni a tutto il pubblico.

“The art of duo” è il titolo di questa edizione, dedicata a pregevoli progetti artistici in duo, formazione difficile ma di estrosa e raffinata eleganza, in cui la musica, le improvvisazioni, l’interplay è il risultato di un magico unicum capace di prendere direzioni diverse ed accattivanti nel dialogo degli artisti.

Sei concerti, due per ogni serata, in cui sarà possibile ammirare ed applaudire artisti celebri del panorama musicale internazionale.

I “Racconti Mediterranei” di Gianni Iorio e Pasquale Stafano apriranno la decima edizione del festival il 6 luglio alle 21.30, cui seguirà il concerto degli immensi Paolo Fresu e Rita Marcotulli, due tra i più importanti e grandi artisti italiani rinomati in tutto il mondo che non hanno bisogno di alcuna presentazione.

Il 7 luglio sarà la volta della pianista e compositrice nippo-polacca Yumi Ito che presenterà il suo ultimo album, accompagnata, per l’occasione, dal chitarrista Italo- svizzero Alessio Cazzetta. Alle 22.30 Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani: e sarà come essere ad “Umbria Jazz”, due musicisti eccezionali che ci invidia tutto il mondo, dialogheranno sul palco a colpi di eleganti fraseggi e incredibili improvvisazioni.

La serata conclusiva del festival sarà aperta dalla famosa cantante coreana Yona Shin, di Seoul, che presenterà il suo ultimo lavoro insieme al pianista italiano Nicola Sergio.

Il festival 2023 si chiuderà con le scintille, “Sparks”, ultima fatica del pianista Pasquale Stafano, suoi compagni di viaggio. Giorgio Vendola al contrabbasso e Saverio Gerardi alla batteria.

“Un’edizione davvero speciale, accattivante e di assoluto ed alto livello, che proietta la nostra cittadina tra i centri italiani più importanti dal punto di vista musicale e culturale” è la voce comune del Sindaco e della direzione artistica a dimostrare che anche nei piccoli paesi è possibile, con cartelloni del genere e con un’appropriata sinergia tra le parti in causa, raggiungere risultati di notevole importanza sotto ogni profilo.

Tutte le serate saranno precedute da degustazioni enogastronomiche.

L’ingresso è gratuito.