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CONTRASTO AI REATI PREDATORI, 4 ARRESTI E INTENSIFICAZIONE DEI SERVIZI DEI CARABINIERI

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I Carabinieri della Compagnia di Cerignola, nell’ambito di predisposti servizi finalizzati al contrasto dei rati predatori, hanno arrestato nell’ultimo periodo complessivamente 4 persone, accusate a vario titolo di furto aggravato e ricettazione.

Nello specifico un indagato – bloccato dai militari dell’Arma dopo avere asportato quattro batterie di accumulo e 30 metri di cavi di rame da una cabina di trasformazione dell’energia elettrica – è stato tradotto presso il proprio domicilio agli arresti domiciliari.

Altri due soggetti – sorpresi a rubare in un fondo privato nelle campagne cerignolane, dove avevano raccolto senza autorizzazione circa 1,5 quintali di olive – sono stati tratti in arresto in flagranza dai militari dell’Arma e successivamente, in sede di convalida, sottoposti dall’A.G. alla misura del divieto di dimora.

Nel corso di ulteriori controlli dei Carabinieri, il conducente di un’autovettura con numero di telaio abraso e con targhe apposte appartenenti ad altro veicolo oggetto di sequestro amministrativo, non si sarebbe fermato all’alt intimato dai militari, cercando di allontanarsi con manovre pericolose che avrebbero messo a repentaglio l’incolumità di alcuni passanti. L’uomo, prontamente bloccato dopo un breve inseguimento, è stato arrestato in flagranza di reato e tradotto presso la casa circondariale di Foggia.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non possono essere considerati colpevoli fino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

Nell’ambito delle iniziative recentemente intraprese dai Carabinieri di Cerignola, i militari della locale Stazione hanno inoltre intensificato i servizi automontati e le pattuglie a piedi tra i negozi del centro cittadino, con la finalità di favorire i contatti con gli esercenti, raccoglierne le segnalazioni e garantire un maggiore presidio nelle aree a più elevata densità di attività economiche. I Carabinieri, d’iniziativa, stanno inoltre sensibilizzando i negozianti sugli accorgimenti che possono essere adottati per scongiurare o quantomeno ostacolare l’operato di eventuali malintenzionati, tra cui la creazione di un collegamento tra i sistemi di allarme installati presso gli esercizi pubblici e la Centrale Operativa dei Carabinieri. La richiesta di collegamento, che agevola un tempestivo intervento delle Forze di Polizia in caso di attivazione di allarme, può essere presentata al locale comando Stazione, presso cui potranno essere richieste tutte le indicazioni necessarie a completare l’iter autorizzativo. Nei prossimi giorni continueranno i contatti diretti con i commercianti da parte della Stazione Carabinieri di Cerignola, che sta già incrementando – in occasione delle prossime festività – i servizi finalizzati al contrasto dei reati predatori in favore sia degli esercizi commerciali del centro che di quelli situati in aree più periferiche della città. 

SAN NICANDRO GARGANICO, UN MAGICO VILLAGGIO DI NATALE

SAN NICANDRO GARGANICO, UN MAGICO VILLAGGIO DI NATALE

Il 23 novembre si inaugura il Villaggio di Natale ideato da Leonardo Bonfitto, artista poliedrico e direttore artistico noto per i suoi progetti in tutta Europa.

Con questa iniziativa, Bonfitto vuole celebrare il territorio della provincia di Foggia, creando un luogo di incontro e magia natalizia per tutta la comunità.

“Come tutti i miei progetti, anche questo nasce dall’amore immenso che ho per il mio territorio e la mia famiglia. Il mio lavoro mi porta lontano, in giro per tutta Italia e all’estero, ma credo che ognuno di noi possa contribuire con qualcosa di buono per la Comunità”, afferma Bonfitto.

Il percorso del villaggio è una vera immersione nella tradizione e nella magia del Natale: statue a grandezza umana raffigurano i mestieri di un tempo, animali veri e sentieri suggestivi conducono alla grande capanna.

La piazza di San Moritz ospita un salotto polare, dove sarà possibile gustare vin brûlé e cioccolata calda sotto le luci scintillanti di un maestoso albero di Natale.

Tra mercatini artigianali, degustazioni di prodotti tipici, musica live itinerante e il magico bosco degli elfi, il viaggio culmina nella casa di Babbo Natale, dove ogni visitatore sarà incantato da un mondo di sogni e magia.

Presso Madera Blanca, Sannicandro Garganico (FG) – Strada per San Marco in Lamis, km 0,05 – Contrada Caprinella

MUSICA POPOLARE, IL MINISTERO DELLA CULTURA: “INTERNAZIONALIIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE”

Nota del Ministero della Cultura.

“Sulla canzone popolare live ci siamo occupati nelle ultime ore con i presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, anche in relazione ai rapporti multilaterali che abbiamo con i paesi del Mediterraneo per dare una dimensione italiana e internazionale alla valorizzazione del comparto. E’ qualcosa su cui il MiC ha intenzione di investire”.

AssoConcerti auspica un provvedimento di sostegno al settore della musica popolare contemporanea dal vivo attraverso il riconoscimento di un credito di imposta pari ad una quota dei costi sostenuti sinteticamente su tre capitoli: la promozione e la produzione di tournée di artisti italiani, la diffusione della cultura italiana e degli artisti italiani all’estero, e interventi per la creazione, la ristrutturazione e l’ammodernamento di impianti dedicati allo spettacolo dal vivo, data anche la necessità di un riequilibrio territoriale, con particolare riguardo alle zone meno servite e al Meridione.

A confermare l’impegno del Governo in un’azione che investa attenzione e risorse verso il comparto della musica dal vivo è intervenuto anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli: «Sulla canzone popolare live ci siamo occupati nelle ultime ore con i presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, anche in relazione ai rapporti multilaterali che abbiamo con i paesi del Mediterraneo per dare una dimensione italiana e internazionale alla valorizzazione del comparto. E’ qualcosa su cui il MiC ha intenzione di investire non soltanto in risorse e in energie con molti paesi nel quadrante del Mediterraneo su cui la nostra attenzione si sta posando con una particolare cura».

In sintesi, si vuole dare una dimensione italiana e internazionale alla valorizzazione del comparto della musica popolare.

E’ il caso che tutte le associazioni che hanno come loro obiettivo il riconoscimento del loro ruolo nell’ambito locale, provinciale e regionale si facciano trovare pronti con un programma competitivo e qualificato.

NATALE A VIESTE, CHE LA MAGIA ABBIA INIZIO

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Per il Natale, la città di Vieste si veste a festa Con “Natale a Vieste”, un ricco programma di appuntamenti pensati per rendere il nostro paese ancora più magico e accogliente durante le festività. Dal 6 dicembre fino all’epifania, Vieste sarà palcoscenico di eventi che coinvolgeranno tutte le fasce d’età: concerti, spettacoli, laboratori per bambini, e tanto altro ancora.

Il sindaco, Giuseppe Nobiletti, ha dichiarato: “Il Natale è un momento speciale per la nostra comunità e vogliamo assicurarci che ognuno possa vivere appieno questa magia. Le tradizioni che ci legano al passato saranno al centro dei nostri eventi, perché crediamo che il valore delle nostre radici ci aiuti a costruire un futuro insieme.”

“In questo speciale calendario natalizio, ho voluto mettere al centro i nostri bambini e le nostre tradizioni – ha commentato l’assessore ai grandi eventi Tano Paglialonga – creando un ricco programma di eventi pensati per tutta la famiglia. Ogni anno, grazie alla collaborazione con le associazioni locali, siamo in grado di offrire iniziative che rendono le festività ancora più magiche. È un’occasione unica per vivere insieme momenti di festa, riscoprire la bellezza delle tradizioni e contribuire al senso di comunità che ci unisce. Vi invito a partecipare numerosi, perché ogni evento è pensato con amore e impegno per regalare sorrisi e gioia a tutti!”

AL TEATRO DEL FUOCO DI FOGGIA “TAXI A DUE PIAZZE”

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Sabato 23 NOV – ORE 21:00 – Teatro del Fuoco Foggia – BOTTEGHINO APERTO dalle ore 17:00 alle 20:00 – Lunedì -Mercoledì e Venerdì – Vendita on line su viviaticket.com – Info 3484203420

La commedia, che in Italia è tra le più rappresentate con un’edizione storica della ditta Dorelli, Quattrini, Brochard e Panelli, è un evergreen per il pubblico che conosce molto bene le vicende tragicomiche del tassista bigamo che deve tenere nascosto il suo segreto prima che sia troppo tardi.

Abbiamo chiesto quindi al suo autore Ray Cooney di rinnovare la commedia con una versione rovesciata al femminile aggiornata ai nostri tempi con tutti i riferimenti del caso. Ed ecco che per la prima volta in esclusiva mondiale (perché debutta come primizia in Italia prima di approdare nelle varie versioni europee) “Taxi a due piazze” versione femminile si affaccia nel mercato italiano sotto l’esperta regista Chiara Noschese con un cast di tutto rispetto guidato da Barbara d’Urso nei panni della tassista – protagonista che per mantenere il segreto della sua bigamia deve districarsi tra un marito a piazza risorgimento e un altro a piazza Irnerio, aiutata solo dalla sua amica che ben conosce la sua doppia vita, interpretata da Rosalia Porcaro.

Questa versione, che rispolvera un grande classico della commedia leggera con una veste completamente rinnovata dal suo autore originale sia nei dialoghi che nei contenuti, è restituita perfettamente nell’adattamento italiano di Gianluca Ramazzotti e siamo certi che soddisferà il pubblico con un testo che non smetterà mai di divertire anche in quota tutta rosa.

COSA VUOL DIRE EMPATIA

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È un dono, che si acquista nell’infanzia. Ma anche dopo si può fare qualcosa. Tutti i benefici che porta l’empatia

Alle persone empatiche risulta tutto più facile. Creano relazioni laddove i contatti sono difficili e l’interlocutore ha la scorza dura. Risolvono problemi grazie a buoni rapporti con gli altri, e solo per il fatto che riescono a “mettersi nei loro panni” (la sostanza dell’empatia). Tutto sembra facile, ma non è così: l’empatia, che si impara solo nei primi anni di vita, deriva da due parole greche, en, che significa dentro, e pathos, che evoca sofferenza e inquietudine. Dunque è un sentimento attivo, che ha bisogno di essere messo in moto, anche con qualche piccolo sforzo, rompendo il muro della paura degli altri.

Rischiamo di avere sempre più paura dell’altro. Un tempo esistevano solo preoccupazioni da vite ordinarie, da una naturale forma di sospetto sulle intenzioni altrui (può farmi del male? che cosa vuole veramente da me?) a un più radicale rigetto della relazione. Adesso dobbiamo fare i conti anche con la diffidenza sanitaria, arrivata con l’onda lunga del coronavirus e destinata a durare a lungo nel tempo nei nostri stili di vita. A meno che, con uno sguardo meno fragile e con l’esercizio del buonsenso, non ci sforziamo comunque, anche in tempi di pandemia, di scoprire le qualità dell’empatia, e come grazie a questo elisir della vita lieve, le nostre relazioni fanno comunque un salto di qualità.

Provare empatia significa avere la capacità di immedesimarci in un’altra persona, nei suoi pensieri, nei suoi stati d’animo, in ciò che la rende infelice. È un sentimento che penetra nelle pieghe dell’intimità dell’altro, ne percepisce l’ansia dal tono di voce, l’irritazione dalla velocità dei gesti, l’incertezza da uno sguardo. Purtroppo la pandemia ha raffreddato la spinta propulsiva dell’empatia, rendendola sempre più complessa e difficile, anche per le paure del contagio e per i nostri stili di vita improntati a un altalenante isolamento. La diffidenza sanitaria è percepibile ovunque. Quando entriamo al supermercato, passeggiando per strada, al momento di incontrare qualcuno. Il bombardamento sull’infezione e sul suo andamento ha modificato la nostra percezione dei rapporti umani, e anche un cautissimo contatto fisico è considerato oggetto di rischio, alto rischio. Da qui una strisciante regressione nella solitudine, nella distanza e nel distacco dagli altri. Senza affetti reali.

Quando una persona è empatica

Una persona empatica la riconosci subito. Da alcuni segnali che se tracciano la personalità e l’approccio con gli altri. È solare, positiva, sa ascoltare, non si parla addosso e non si ferma alla prima impressione dell’altra persona. Riesca ad andare oltre la superficialità di un rapporto umano, afferra con delicatezza emozioni e stati d’animo degli altri. Riconosce la differenza tra la superficialità e la leggerezza. Non ha paura di stare sola con sé stessa quando è necessario, anzi: è un modo per riuscire a stare meglio con gli altri. Vista attraverso queste caratteristiche, l’empatia è un dono, ma non. È escluso che si possa imparare nel corso della vita.

Trattandosi di una dote naturale, l’empatia si acquisisce nella prima infanzia. Dopo può essere troppo tardi. Già pochi mesi dopo la nascita, i neonati reagiscono al dolore di un altro bambino sentendolo come se fosse il proprio. Piangono, per esempio, all’apparire delle sue lacrime, e cercano di consolarlo anche solo con uno sguardo. L’empatia è frutto di educazione dell’infanzia, e una volta acquisita può alimentarsi a scuola, nei rapporti personali, e nell’ambiente di lavoro.

Come si diventa empatici

Per migliorare la qualità della nostra vita e avere rapporti personali positivi e stimolanti esiste un “segreto” e si chiama empatia. Un ingrediente talmente importante nella quotidianità che può essere perfino determinante nel darci quella capacità, oggi, nell’era della fretta e del “tutto e subito”, non sempre riconosciuta, di sapere ascoltare gli altri. Di essere sintonizzati. E non chiusi in noi stessi, nel nostro narcisismo, in un ego fine a sé stesso, con il rischio di avvitarci nella solitudine. Ascoltare per comunicare, per avere e dare attenzione, per cercare, almeno ogni tanto, di immedesimarci nelle vite degli altri che possono essere lo specchio della nostra.

Valore dell’empatia

Un libro molto particolare, intitolato appunto Empatia (Terra Nuova Edizioni) e scritto da Jean-Philippe Faure, insegnante, e Céline Girardet, psicoterapeuta, ci porta, come in una breve avventura esistenziale, lungo i percorsi, i misteri e le scoperte dell’empatia. Ci aiuta a coglierne il valore, il senso, il significato. La forza di qualcosa che può dare felicità e benessere agli altri, a noi, e dunque alla vita di tutti. Anche attraverso piccoli esercizi di vita quotidiana. Ne cito uno per tutti, perché mi ha colpito in questo libro: lasciarci sorprendere da qualcosa e da qualcuno che ascoltiamo quando, magari correndo, siamo per strada, in un autobus, in una metropolitana. O, questo lo aggiungo io, quando al bar ci servono un caffè e allo stesso tempo il barista ha voglia di farci un raccolto. Ecco, piccoli gesti che, come una chiave magica, ci introducono nel mondo delle meraviglie dell’empatia, dal primo momento di un primo contatto umano.

La prima impressione è quella che conta. Magari non sarà proprio così, ma certo il primo contatto reale, umano, è quello che può segnare tutto il percorso dei nostri rapporti sia professionali sia di amicizia. Una ricerca realizzata dall’Harvard Business School, e condotta da un team guidato dalla psicologa Amy Cuddy, ha indagato con molto rigore scientifico sui meccanismi che scattano tra gli individui quando si incontrano la prima volta. E la cosa che più mi ha sorpreso è l’importanza dei gesti, degli sguardi, degli atteggiamenti. Molto più delle parole. Pensate: in una conversazione, al primo approccio, il contenuto del nostro discorso incide appena per il 7 per cento, per il restante 93 per cento pesano gesti, espressione del viso, tono della voce.

Tutto si gioca, dunque, sull’espressività. E forse per conquistare l’empatia al primo colpo dobbiamo imparare dalla naturalezza dei bambini. Osservateli quando sono piccoli, e scoprite che sono sempre attratti da un volto sorridente, da qualcuno che riesce trasmettere il potente messaggio «Sto bene con te». Dunque, la sfumatura di un sorriso, di uno sguardo, di un attimo di calore, è decisiva per conquistare l’empatia dell’interlocutore.

Ma attenzione a non esagerare. Chi ostenta dal primo momento sorrisi, battute, e perfino un eccesso di vitalità, comunica l’ansia di piacere a tutti i costi. Che può avere l’effetto opposto, e metterci nella condizione di non essere considerati sinceri e quindi poco accettati. O accettati con molte riserve.

Molti, semplificando, confondono l’empatia con la bontà oppure con l’altruismo. Non è così. Anche persone crudeli e cattive sanno immedesimarsi nei panni degli altri, condividerne gli stati d’animo, e anzi l’empatia li aiuta nei loro perfidi obiettivi. L’empatia può anche essere mossa da buone intenzioni, ma portare a risultati catastrofici: ha bisogno di essere abbinata a lucidità, ragionevolezza, con il valore aggiunto di quello sguardo che non ci rende indifferenti nei confronti degli altri.

Per essere autentici nel nostro atteggiamento empatico bisogna fare leva su un fattore determinante: il coraggio. Un triplo coraggio. L’apertura attraverso le porte dell’empatia è una scelta senza condizioni, senza l’attesa delle contropartite, e quindi contrasta in modo naturale con la diffidenza che ci trasciniamo dietro nei confronti degli altri. L’altro, chiunque sia, può farci paura, e metterci  a distanza da un atteggiamento naturalmente empatico. Poi c’è l’abitudine e regolare i rapporti umani, anche i più intimi, quelli che più dovrebbero essere carichi di affetto, con la forza. E l’empatia è una scelta che esclude l’uso, peggio ancora: l’abuso, della forza, anche questa è una scelta di coraggio. Per essere empatici l’io, il super io del narcisismo, va sgonfiato, cosa non facile. Di solito si tende a coltivare il proprio io ipertrofico mostrandosi “simpatici”, di quella simpatia artefatta che non ha nulla da spartire con la naturalezza dell’empatia. E anche piegare il narcisismo all’empatia è un gesto di coraggio. Quel coraggio che, come diceva don Abbondio, “uno se non ce l’ha, mica se lo può dare”.

Chi non prova empatia

Ci sono diverse gradazioni per segnalare il perimetro nel quale vivono le persone che non provano empatia. Ci sono uomini e donne freddi, distaccati, indifferenti. Cinici. Poco interessati, anche geneticamente, agli altri: la loro vita si consuma attorno al proprio ombelico, centro dell’universo. Poi ci sono quelli che hanno paura, e non gettano mai il cuore oltre l’ostacolo, hanno sempre un motivo per resistere e non lasciarsi andare alla scoperta dell’altro e al viaggio nella sua intimità. E ancora, le persone malate, con una patologia grave, difficile da curare se non attraverso gli strumenti della psicanalisi e della psicoterapia: gli psicopatici. Possono anche apparire brillanti, loquaci e ridanciani: ma se andate oltre l’apparenza, vi accorgete facilmente che non provano sentimenti. (nonsprecare)

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA ASSOCIAZIONE ASD ASSOCIAZIONE SANNICANDRESE DEL DIALETTO

Ieri sera 16 novembre nei locali dell’Auditorium di Palazzo Fioritti ha avuto luogo la presentazione ufficiale dell’Associazione Sannicandrese del Dialetto, un sodalizio che ha come finalità la riscoperta e la valorizzazione del dialetto nelle sue accezioni più in disuso e meno conosciute, per tramandarlo alle nuove generazioni per non far perdere nella lingua dei loro padri il patrimonio identitario delle loro radici.

Dopo l’esposizione generale del Presidente prof Giuseppe De Cato e i saluti dell’amministrazione Comunale nella persona dell’assessore alla Cultura Arcangela Tardio in rappresentanza del Sindaco Matteo Vocale e dell’assessore Giovanni Villani, la relazione della prof.ssa Lucia Grana sull’influsso che può avere il dialetto sulla lingua italiana e dalle varie derivazioni dal Latino, come Lingua Madre e dal Greco.

Dopo il momento culturale, il momento artistico con l’esibizione del gruppo degli Audiofolk con Leo Giagnorio e sua figlia Maddalena, Nazario Fania e Catia Palermo che hanno eseguito canti della tradizione popolare sannicandrese e successivamente l’angolo della poesia con la recita di poesie vernacolari di Lina Di Leo e Natina Mascolo che hanno recitato poesie ispirate alle nostre tradizioni.

Il Consiglio Direttivo della nuova Associazione è costituito dai seguenti membri: Prof. Giuseppe De Cato Presidente, prof.ssa Lucia Grana Vicepresidente, Vincenzo Civitavecchia Segretario, Giuseppe Basile, Lina Di Leo, Katia Palermo, Aurelia De Filippis.

Auspichiamo un sereno e proficuo lavoro alla nuova Associazione.

Lina Di Leo

“FOGGIA CAPITALE DELLA PACE” CON LA DELEGAZIONE UCRAINA E I COSTUMI DEL “PASTORE E PACCHIANA”

“Con la Delegazione Ucraina bellissima giornata di incontro, ascolto, scambio culturale, coesione e impegno corale per la pace. Tutti più ricchi …tutti più uniti! Grazie a tutti!”. Questo il commento del sindaco di Foggia Mariam Ida Episcopo. Presente anche la senatrice Anna Maria Fallucchi che così ha commentato la bellissima manifestazione culturale.

“Oggi in occasione dell’evento “Foggia Capitale della Pace” Simbolicamente i costumi tradizionali “il Pastore e la Pacchiana” hanno rappresentato l’ITALIA che insieme agli abiti tradizionali Ucraini sono stati i protagonisti della serata di gala dell’evento. Insieme al Sindaco di Foggia Maria Aida Dobbiamo far convogliare le idee in un progetto unico, un progetto grande – mirato – che faccia brillare il nostro territorio.

Le associazioni, lo dice la parola stessa, non hanno titolarità esclusiva, sono luoghi di aggregazione. E anche il Pastore e la Pacchiana che stasera hanno brillato per la loro eleganza non hanno una titolarità! Non sono di uno piuttosto che di un altro. QUESTO E’ FONDAMENTALE … Ma non chiudiamoci … apriamoci. La tradizione è di tutti la cultura è di tutti, costumi storici non sono solo vestiti ma simboli di storia, tradizione e arte e stasera anche …SIMBOLI DI PACE.

La pace è un valore universale che trascende confini e culture, e oggi, da Foggia, vogliamo lanciare un messaggio forte e chiaro: LA GUERRA DEVE FINIRE! La nostra comunità è stata tra le prime in Europa ad attivarsi per accogliere e sostenere chi fugge dal conflitto, dimostrando un’incredibile solidarietà e umanità. Il sistema di accoglienza è stato organizzato in modo da fornire supporto immediato e continuo. I profughi sono stati accolti in strutture temporanee, come alberghi e istituti religiosi, per poi essere trasferiti in alloggi più stabili. Le autorità locali hanno collaborato strettamente con la Protezione civile per garantire un’assistenza adeguata, materiale e psicologica.

Questo impegno ha rafforzato i legami tra la popolazione locale e quella Ucraina , un vero esempio di fratellanza e cooperazione internazionale.

L’incontro di oggi, che vede la partecipazione di rappresentanti istituzionali e religiosi, è un segno tangibile del legame profondo che unisce l’Italia e l’Ucraina.

Un ringraziamento speciale va a Nina Kramareva, Primo segretario della Commissione Nazionale Unesco dell’Ucraina, per il suo impegno e la sua presenza qui oggi. Il suo auspicio di tornare a Foggia tra un anno per celebrare la fine della guerra è un desiderio che tutti noi condividiamo con il cuore, affinché il 15 novembre diventi davvero una giornata simbolo di rinascita e speranza per il popolo ucraino e per tutti noi.

CHIUSA LA ESPERIENZA AMMINISTRATIVA DEL SINDACO PRIMIANO DI NAUTA A LESINA

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Chiusa la esperienza amministrativa al comune di Lesina per le dimissioni di quattro componenti della maggioranza e di quattro della minoranza. Termina così il mandato del sindaco Primiano Di Mauro che, nel 2021, aveva vinto le elezioni con il Progetto Lesina azzurra ma che nell’ottobre scorsosi era ridimenzionato con la spaccatura del gruppo e la nascita di un nuovo movimento “Impegno Comune” formato dalla vice sindaco Alessandra Matarante, l’assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive Michele Lombardi, i consiglieri Leonardo Biscotti e Gaetano Pezzicoli.

Ecco la nota di Impegno Comune

“È una decisione che ci pesa enormemente, ma che riteniamo necessaria per tutelare l’autenticità dei principi che hanno da sempre contraddistinto il nostro operato. Nel corso del nostro mandato abbiamo sempre operato con impegno, determinazione, correttezza e trasparenza. Eppure, nell’ultimo anno, con grande disappunto, abbiamo visto l’amministrazione allontanarsi progressivamente dai principi che inizialmente ci avevano spinto a candidarci per il bene della nostra comunità: è mancata la collaborazione, la lealtà e la coerenza tra ciò che si dichiarava di voler fare e ciò che si faceva, ma sopra ogni cosa è venuta meno la condivisione delle decisioni. Non è più possibile ignorare questa deriva che di fatto ci ha visto estromessi dalla fattiva azione politica. E’ cresciuto in questo periodo il senso di frustrazione per non poter agire efficacemente a favore del nostro paese.

Abbiamo provato più volte a tenere saldo il gruppo, abbiamo cercato di riportare la condivisione, la trasparenza e la lealtà al centro dell’attività amministrativa e ne è dimostrazione la costituzione di un nuovo gruppo consiliare, che aveva il solo intento di continuare a dialogare in maniera costruttiva per concretizzare il programma di mandato. Nonostante ripetutamente abbiamo teso la mano, con estremo rammarico, abbiamo constatato che la situazione anziché migliorare è degenerata, tanto da far venir meno l’armonia e la serenità indispensabili per dare a Lesina un governo efficace e rispettoso dei propri cittadini. È venuta meno, quindi, anche quella fiducia reciproca necessaria per realizzare quegli importanti obiettivi per il bene comune, che per noi resta l’unico bene primario.

Nel concludere questa esperienza amministrativa ringraziamo di cuore tutti i cittadini che ci hanno dato fiducia credendo in noi sin dall’inizio e quelli che in questo percorso si sono avvicinati a noi apprezzando le nostre qualità umane e di amministratori. Ogni traguardo raggiunto è stato possibile anche grazie ai nostri sostenitori che in questi anni ci hanno continuato a spronare ed incoraggiare. Con la stessa onestà intellettuale ed estrema umiltà chiediamo scusa per aver disatteso quelle aspettative che anche noi stessi nutrivamo ma che si sono scontrate con una realtà che oggi ci ha visto costretti a questa difficile decisione.

Da oggi ci impegniamo a trovare nuovi modi per contribuire alla crescita della nostra comunità, con lo stesso spirito di servizio e la volontà di fare la differenza, pronti a promuovere il dialogo e a difendere quei valori che per noi rimangono imprescindibili e sui quali non possiamo in nessun modo scendere a compromessi”.

IL PRESEPE VIVENTE DI RODI GARGANICO

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La cittadina di Rodi Garganico si prepara per il Natale 2024 con il presepe vivente 28 dicembre, 4 gennaio 2025.

L’evento che inizierà dalle ore 19:00 si svolgerà in Piazza Luigi Rovelli, Largo Cairoli, Via San Pietro

LE INIZIATIVE UNICEF FOGGIA PER LA SETTIMANA DEI DIRITTI

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Da lunedì 18 novembre, e per un’intera settimana, a Foggia e in più comuni della Capitanata, il Comitato Provinciale Unicef di Foggia renderà protagonisti i diritti dei bambini e quello alla maternità con una lunga serie di iniziative. Partner della mobilitazione pro-infanzia sarà la Camera Minorile di Capitanata. Dal 18 al 22 novembre, assieme all’Università degli Studi di Foggia (Dipartimento degli Studi Umanistici), in via Arpi, chiusa al traffico per l’occasione, l’Unicef sarà attiva sia il mattino che il pomeriggio con una postazione dove verranno organizzati laboratori sui diritti dell’infanzia e per la creazione delle Pigotte, la bambola speciale Unicef che raggiunge ogni bambino in pericolo, ovunque si trovi, portando vaccini, alimenti terapeutici, costruendo pozzi, scuole e portando assistenza.

Martedì 19 novembre, l’intera giornata sarà dedicata ai diritti della maternità. Interverrà anche Stefania Solare, responsabile nazionale Unicef del programma “Insieme per l’allattamento”. Nel pomeriggio, all’interno del Dipartimento, sarà inaugurato il Baby Pit Stop UNICEF (BPS), un ambiente protetto, appositamente allestito, per permettere alle mamme di allattare in serenità il loro bambino.

Diverse le iniziative anche mercoledì 20 novembre, quando si celebrerà la Giornata Internazionale per i diritti dell’Infanzia e il 30esimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite: Foggia, Cerignola, Manfredonia, Rodi Garganico, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Monteleone e Mattinata hanno già aderito al “Go blu” di Unicef e ANCI e illumineranno di blu alcuni dei loro principali monumenti. A Monte Sant’Angelo, alla presenza di Maria Emilia De Martinis presidente del Comitato Provinciale Unicef di Foggia, l’Amministrazione comunale-Assessorato al Welfare, anche quest’anno, consegnerà le pigotte ai genitori dei 58 bambini nati nel 2023 nel comune dei due siti Unesco. Le pigotte sono state realizzate dalle donne del Centro Sociale San Michele Arcangelo e raffigurano la ‘pacchiana’, uno degli elementi del costume e delle tradizioni di Monte Sant’Angelo.

Nella mattinata del 20 novembre, inoltre, a Foggia, nella sede del Distum di via Arpi 176, si svolgerà un confronto dibattito sul dramma dei bambini che vivono in zone di guerra. Saranno presenti il giornalista Lucio Melandri Senior Emergency Coordinator UNICEF e, assieme a Unicef Foggia, le studentesse e gli studenti universitari e le sezioni 3B e 4B linguistico del Liceo Psicopedagogico “C. Poerio” già coinvolte nel progetto del Servizio civile Unicef “Costruiamo il futuro dei bambini e dei ragazzi in Italia. Promozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Il 22 e il 23 novembre, Unicef sarà anche nel Centro commerciale Mongolfiera di Foggia con i suoi laboratori sulle pigotte. Per l’intera settimana l’Unicef sarà inoltre nel Palazzo di Città, a Foggia, per una serie di incontri con le scuole. Il 18 novembre, sempre al fianco del Comune e della Camera Minorile di Capitanata, l’Unicef, con un autobus messo a disposizione dall’Ataf, porterà alle scuole di Foggia la mostra dedicata alla diffusione e conoscenza della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo, utilizzando i testi riportati nell’opuscolo Unicef “I diritti dei bambini spiegati semplici”. Partecipando al concorso bandito da Unicef, aperto a tutte le scuole di Foggia, gli studenti potranno approfondire i singoli diritti attraverso elaborati grafici e descrittivi e quindi completare le tavole espositive.

“Quella che inizierà lunedì 18 novembre sarà una settimana bellissima, intensa e piena di iniziative che ci vedrà collaborare con il Comune di Foggia, la Biblioteca Magna Capitanata, l’Università e la Camera Minorile di Capitanata che considero presidi di legalità e riferimenti per una crescita educativa e formativa delle nostre ragazze e ragazzi”, dichiara Maria Emilia De Martinis, presidente di UNICEF Comitato Provinciale di Foggia.

FESTIVAL DELLE PICCOLE COSE #RHYMERS’ CLUB

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L’offerta turistica APULIA NATURAL SOUNDS è concepita per valorizzare le bellezze naturali, storiche e culturali del Subappennino Dauno e del Tavoliere, con un focus su attività outdoor legate alla natura e al benessere. Il prodotto turistico mira a coniugare esperienze di immersione nella natura con eventi artistici e culturali che rispettano l’ambiente e promuovono il territorio, offrendo tre fine settimana di turismo sostenibile e rigenerativo a fine novembre e inizio dicembre 2024.

Viviamo una fase epocale durante la quale il cambiamento climatico e la crisi energetica, obbligatoriamente, sta sensibilizzando milioni di persone. Se solo fino a pochi anni fa la sensibilità verso l’ambiente e la natura era qualcosa che caratterizzava i bisogni di alcune persone più sensibili, ora avvicinarsi alla natura è un’esigenza di molti.

APULIA NATURAL SOUNDS risponde culturalmente anche a questa esigenza valorizzando paesaggi culturali costruiti nella interazione fra l’uso della parola e l’incanto dei luoghi.

Partecipare a APULIA NATURAL SOUNDS diventa nello stesso tempo esercizio etico ed estetico, un modo di coniugare arte e passione civile, entrando quasi in simbiosi con la natura e la storia dei luoghi vissuti attraverso questi tre fine settimana di novembre e dicembre 2024.

L’elemento più innovativo di questa offerta turistica, e che desta tantissima curiosità, sicuramente resta il concerto degli alberi.

Attraverso una tecnologia all’avanguardia, infatti, siamo in grado di rilevare gli impulsi elettrici delle piante e trasformarli in suoni permettendo di metterci in ascolto del canto della natura. La tecnologia utilizzata per captare gli impulsi elettrici delle piante non creerà alcun danno alle piante stesse. L’amplificazione del canto delle piante non supererà i 45 db (decibel) e non avrà bisogno di energia elettrica (né di prese elettriche né di generatori di corrente) in quanto alimentata a batteria. Gli strumenti musicali “tradizionali” non saranno amplificati.

Seppur gli eventi si svolgeranno in ambienti tutelati la sostenibilità ambientale sarà massima.

APULIA NATURAL SOUNDS è nata come rassegna speciale del Piccole Cose Fest, il festival che utilizza l’arte per valorizzare i beni immateriali custoditi nei luoghi, e ora diventa un avvenimento vivibile grazie al prodotto turistico costruito ad hoc.

Il prodotto turistico APULIA NATURAL SOUNDS consiste nell’offerta di tre fine settimana di novembre.

dal 22 al 24 novembre 2024 andremo a visitare l’Alto Tavoliere toccando in tre giornate tre centri importantissimi: San Severo, San Paolo di Civitate e Torremaggiore. Nello specifico conosceremo al meglio la città che viene riconosciuta come capoluogo dell’Alto Tavoliere, San Severo, visiteremo San Paolo di Civitate attraverso la sua storia di stazione di Posta della Transumanza e il suo Fiume Fortore (che è protagonista anche del terzo week-end dedicato a Carlantino e al Lago di Occhito) e concluderemo le nostre offerte a Castel Fiorentino, in agro di Torremaggiore, luogo dove morì Federico II di Svevia.

Dal 29 novembre all’1 dicembre vivremo al meglio uno dei luoghi più belli, ma anche meno conosciuti, del Sub Appennino Dauno, Castelluccio Valmaggiore e la Valle del Celone.

Mentre dal 6 all’8 dicembre protagonista del nostro prodotto turistico APULIA NATURAL SOUNDS sarà Carlantino, uno dei paesi posti a sentinella del Lago di Occhito che, diviso tra Molise e Puglia, con i suoi 210 milioni di metri cubi d’acqua, rappresenta, per capienza, il secondo invaso artificiale più grande d’Europa.

Il format dell’offerta turistica è simile per ognuno dei 3 week-end proposti. Il venerdì sera grande concerto di accoglienza. La musica è sempre stato il veicolo principale delle feste e della socializzazione. Iniziare il venerdì sera, dopo il viaggio per raggiungerci, crediamo sia il modo migliore per far socializzare il gruppo di turisti.

Il sabato mattino immersione nelle cattedrali naturalistiche del nostro territorio, tra i boschi

della Petrera e le cascate del Torrente Freddo a Castelluccio Valmaggiore, tra i boschi affacciati sul Lago di Occhito a Carlantino, e sulla riva del Fiume Fortore a San Paolo di Civitate. Passeggiate che saranno arricchite dall’elemento caratterizzante di APULIA NATURAL SOUNDS, ossia dal concerto degli alberi.

Il sabato sera l’offerta turistica propone sempre la presentazione di un libro con autori pugliesi di rilevanza nazionale.

Mentre la domenica mattina si torna sempre in ambienti naturali, e ricchi di storia, con il trekking lungo il Sentiero Frassati Puglia a Castelluccio Valmaggiore, con il trekking sul Monte San Giovanni a Carlantino e il Trekking a Castel Fiorentino a Torremaggiore. Gli appuntamenti della domenica sono sempre arricchiti dalla seduta di meditazione di Qi Gong con il Maestro Pasquale Resce e dal laboratorio creativo di land art facilitato dall’artista Stefania Guerra.

Anche se l’elemento marino non è predominante nell’evento, le zone lacustri, come il Lago di Occhito e le rive del Fiume Fortore e il Torrente Freddo con le sue cascate, offrono ai visitatori la possibilità di godere dell’elemento acquatico in un contesto naturale e incontaminato. Qui i partecipanti potranno camminare lungo sentieri che costeggiano corsi d’acqua, promuovendo l’esplorazione della biodiversità locale.

Inoltre l’offerta del prodotto turistico APULIA NATURAL SOUNDS si completa con alcuni gadget. Ad ogni partecipante che avrà prenotato il prodotto verrà regalata una t-shirt in cotone biologico certificato, un cappellino in cotone biologico, una sacca in cotone biologico certificato e una chiavetta usb in legno.

Il prodotto turistico APULIA NATURAL SOUNDS è sostenibile in quanto le attività, progettate in un’ottica di minimo impatto ambientale, saranno accompagnate da pratiche sostenibili, come il concerto degli alberi (basato su impulsi elettrici delle piante trasformati in suoni), laboratori di land art e sessioni di Qi Gong, che promuovono il benessere e la connessione con la natura.

Gli eventi non richiedono grandi strutture o impianti energetici invasivi. I concerti sfruttano la potenza di tecnologie leggere e non invasive, come l’energia a batteria per amplificare i suoni delle piante. Le escursioni sono accessibili anche a partecipanti con livelli diversi di abilità fisiche.

Questo il programma completo delle attività gratuite, ma con obbligo di prenotazione, che dovrà essere fatta individualmente e per ogni singola attività:

1° Weekend: Alto Tavoliere (22-24 novembre 2024)

Venerdì 22 novembre:

Ore_18.3o_MAT_San_Severo: Concerto “Raccolto a Sud” di Donato Fumarola Trio. https://docs.google.com/…/1FAIpQLSd…/viewform…

Sabato 23 novembre:

Mattina: Passeggiata verso la Taverna di Civitate e concerto degli alberi sul Fiume Fortore (ritrovo presso la Madonna del Ponte di San Paolo di Civitate).

https://docs.google.com/…/1FAIpQLScAGc2qcDk…/viewform…

Ore_18.oo_Spazio_Off_San_Severo: Presentazione del libro “Apprendistato alla salvezza” di Pasquale Vitagliano.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLScAGc2qcDk…/viewform…

Domenica 24 novembre:

Ore_10.oo: Trekking e visita guidata a Castel Fiorentino (Torremaggiore).

 A_seguire: Seduta di meditazione di Qi Gong e laboratorio creativo di Land Art.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSd2DXomArI…/viewform…

2° Weekend: Castelluccio Valmaggiore (29-30 novembre e 1 dicembre 2024)

Venerdì 29 novembre:

Ore_18.oo_Biblioteca Comunale: Concerto-spettacolo “Viandanze” di Contastorie Project.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSe5IP…/viewform…

Sabato 30 novembre:

Ore_10.oo: Trekking nel bosco della Petrera con visita alle cascate del Torrente Freddo e concerto degli alberi.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSdFaCvjrqT…/viewform…

Ore_18.oo_Biblioteca_Comunale: Presentazione del libro “tornerà a nevicare e noi muti” di Giusi Fontana.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSfnjnu5XU4…/viewform…

Domenica 1 dicembre:

Ore_10.oo: Trekking lungo il Sentiero Frassati.

A_seguire: Seduta di meditazione di Qi Gong e laboratorio creativo di Land Art.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSe2RBn45a7…/viewform…

3° Weekend: Carlantino (6-8 dicembre 2024)

Venerdì 6 dicembre:

Ore_20.3o_Chiesa_Madre: Concerto di “Corde Sciolte”.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSc4PJwphTU…/viewform…

Sabato 7 dicembre:

Ore_10.oo: Passeggiata guidata sul Monte San Giovanni (percorso “San Chirico”) con concerto degli alberi.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSdU8H2Pv5u…/viewform…

Ore_19.oo_Biblioteca_Comunale: Presentazione del libro “Collisioni accidentali” di Adelmo Monachese.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLSeFTrMZJVg…/viewform…

Domenica 8 dicembre:

Ore_10.oo: Trekking sul Monte San Giovanni con visita guidata al sito archeologico.

A_seguire: Seduta di meditazione di Qi Gong e laboratorio creativo di Land Art.

https://docs.google.com/…/1FAIpQLScAGc2qcDk…/viewform…

Tutti gli eventi saranno confermati anche in caso di maltempo con attività alternative che si svolgeranno in ambienti indoor.

Tutti gli eventi sono gratuiti, ma necessitano di prenotazioni che si possono effettuare attraverso i singoli moduli google comunicati. Qualora ci fossero interessati a pacchetti turistici comprensivi di soluzioni vitto e alloggio potranno avere assistenza inviando una email a prenotoposto@gmail.com .

Per maggiori informazioni si potrà inviare un messaggio WhatsApp al numero (+39) 334.5291111, visitare il sito http://piccolecosefest.it/ o la pagina Festival delle piccole cose # Rhymers’ Club.

APULIA NATURAL SOUNDS è una rassegna speciale del Piccole Cose Fest organizzato dall’associazione culturale Rhymers’ Club e con la direzione artistica del poeta Raffaele Niro, con il partenariato dei comuni di Carlantino, Castelluccio Valmaggiore, San Severo e Torremaggiore, oltre al partenariato dei Musei MAT – Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo e del Museo “Valle del Celone” di Castelluccio Valmaggiore, delle Biblioteche comunali di Carlantino e di Castelluccio Valmaggiore, della Pro Loco di Carlantino, dell’associazione ArcheoTrekking “Occhito” di Carlantino e del Restaurant Spazio Off di San Severo, ed è finanziata da Agenzia Pugliapromozione – #weareinpuglia POC Puglia 2014-2020 – Asse VI Azione 6.8.

SAN GIOVANNI ROTONDO, SERATA DI BENEFICENZA EVENTO-SPETTACOLO “ALLA RICERCA DEL GRAAL”

Il Lions Club Gargano San Giovanni Rotondo, presidente Rosanna Stega, è lieto di invitare la comunità a una serata speciale dedicata alla solidarietà e alla cultura, che si terrà il 23 novembre 2024 presso l’Auditorium del Centro di Spiritualità Padre Pio. L’evento benefico sarà incentrato sulla rappresentazione teatrale intitolata “Alla Ricerca del Graal”, uno spettacolo che porterà gli spettatori in un affascinante viaggio tra storia e leggenda, guidati dallo storico e scrittore Stefano Conti.

La finalità dell’iniziativa è nobile: raccogliere fondi per sostenere i bambini del reparto di Oncoematologia Pediatrica di San Giovanni Rotondo, un reparto che da anni si occupa della cura e del benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie. I proventi della serata contribuiranno a fornire risorse essenziali e a supportare le attività del reparto, che rappresenta un importante punto di riferimento per la comunità.

Lo spettacolo “Alla Ricerca del Graal”, si presenta come un’esperienza unica, dove la narrazione storica si intreccia con la leggenda, rendendo omaggio a una delle storie più affascinanti dell’epoca medievale. Stefano Conti, esperto di storia e abile narratore, condurrà il pubblico attraverso i misteri e i simboli legati al Graal, accompagnato da attori in scena che daranno vita a una rappresentazione immersiva, regalando agli spettatori un’esperienza ricca di emozioni e riflessioni.

Per partecipare alla serata e sostenere i bambini del reparto, è possibile ottenere i biglietti versando un contributo che sarà interamente destinato alla causa benefica. L’evento rappresenta un’opportunità per unire cultura e solidarietà, coinvolgendo il pubblico in una serata che arricchirà sia lo spirito che il cuore. Il Lions Club Gargano San Giovanni Rotondo invita tutti coloro che desiderano fare la differenza nella vita dei piccoli pazienti a partecipare a questa serata di solidarietà.

Per maggiori informazioni, prenotazioni e dettagli sui biglietti, è possibile contattare il numero 3470000530, o recarsi presso :  LibreriBrà – Libreria per bambini e ragazzi

Corso Umberto I, n.75 – San Giovani Rotondo, (orari dal lunedì al sabato 10.00-13.00 / 17.00-20.00).

SAN NICANDRO GARGANICO, INVITO ALLE ASSOCIAZIONI PER RACCOLTA FONDI A FAVORE DI TELETHON

Il Presidente Regionale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari {FITP) Tommaso Russo comunica che lunedì 18 novembre, alle ore 19:00 presso la sala consiliare del Comune, si terrà un incontro per organizzare una raccolta fondi a favore di TELETHON.

Si auspica la presenza di tutte le associazioni di San Nicandro Garganico per questa nobile iniziativa.

Il Presidente FTT-Puglia

Tommaso Russo

LA PRIMA GUIDA TURISTICA DEL GARGANO IN “OSPITALITA’ ITALIANA”

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Quella che state per leggere oggi è tra le più antiche guide turistiche del Gargano, forse la prima. La scrisse nel 1933 Ester Loiodice per il numero doppio della rivista Ospitalità Italiana di cui fu curatrice, firmando personalmente l’editoriale ed alcuni articoli, tra cui quello, davvero molto bello, intitolato Nel regno delle leggende e dei fantasmi, in cui conduce il turista alla scoperta dei luoghi più fascinosi e misteriosi del Gargano, con uno sguardo particolare alle grotte di cui è cosparso il territorio del promontorio.

Insegnante, ricercatrice, pioniera dello studio e della valorizzazione delle tradizioni popolari (fu la promotrice e la curatrice della sezione del museo civico dedicata alle tradizioni popolari), Ester Loiodice fu una instancabile animatrice culturale. Si deve a lei l’acquisto, da parte della Provincia di Foggia, della imponente biblioteca privata di Nicola Zingarelli, consistente in quasi 10.000 volumi che l’illustre filologo cerignolano volle fossero ceduti alla nascente Biblioteca Provinciale di Foggia dopo la sua morte.

La biblioteca possiede una sua ampia collezione di fotografie, che vennero raccolte proprio per Ospitalità Italiana.

L’articolo si segnala per la sua modernità. L’autrice evita una rappresentazione convenzionale ed oleografica della Montagna del Sole, preferendo concentrarsi su aspetti paesaggistici insoliti, come le grotte. Ospitalità Italiana si occupò anche di altri aspetti del Gargano, ma lo scritto di Ester Loiodice, corredato da fotografie decisamente originali, è particolarmente interessante, per il riuscito tentativo di declinarne le caratteristiche più suggestive e meno note.

La pubblicazione fa parte della serie di post che Lettere Meridiane sta dedicando al numero speciale di Ospitalità Italiana nell’ambito di Memorie Meridiane, la rubrica del blog che regala ad amici e lettori gadget digitali sul nostro passato e la nostra identità. Per guardare le immagini ad una maggior risoluzione, cliccate sulla miniatura e tenete premuto. Per sfogliare o scaricare l’articolo nel suo formato originale, utilizzate il visore alla fine del testo. Alla fine, gli articoli di Ospitalità Italiana già pubblicati. Buona lettura.

NEL REGNO DELLE LEGGENDE E DEI FANTASMI

Tuffata l’anima, nella serenità d’una notte lunare e ritemprate le stanche membra, il turista, di buona lena, riprenda il suo andare e, dal regno dei viventi, muova verso quello sotterraneo.

Le titaniche canzoni e i millenari carmi riudirà soffusi di mistero, e il selvaggio e l’orrido, di attrattiva scientifico-artistica, delle viscere garganiche, ammirerà nel loro fascinoso incanto.

Sia che tenda verso la solennità maestosa del mare o preferisca la silvestre pace, il turista potrà prendere la via dell’Adriatico o quella del monte, partendo da Manfredonia o dal Capoluogo.

Movendo da Foggia, sulla rotabile per Manfredonia, incontrerà il Palazzo della Pianara, che ben meriterebbe la dichiarazione di monumento nazionale. Dopo qual-che chilometro, sulla sinistra, verso l’interno, scorgerà i ruderi dell’antica Arpi; e poi gli avanzi del monumento nazionale: S. Leonardo; e più avanti ancora, all’altezza di Siponto, le Catacombe.

Da Manfredonia, nostalgica di bianche vele, cui danno pittoreschi toni le mille e mille figurazioni policrome dell’anima marinara, il turista guadagnerà il largo col piroscafo che fa servizio bisettimanale. L’ultimo tratto del Tavoliere onusto gli porgerà il suo saluto e il periplo garganico inizierà il suo profilo col sorriso delle scogliere arcuate e la leggiadria delle punte susseguentisi ed olezzanti di salsedine e d’alghe salutari.

Esemplari scavati dell’età del bronzo ora al Museo Civico di Foggia

Degraderà, dall’alto di Monte S. Angelo, verso le prime pendici e lungo i mandorleti e gli uliveti, il sinuoso nastro stradale, che s’allineerà, poi, tra le verdi forre dei fichi d’India, di Macchia. Da lungi, Coppa Nevigata solleticherà la curiosità del turista con i suoi ricordi dell’età del bronzo; più avanti la «Spelonca di Occhiopinto », con le sue ventiquattro gallerie della lunghezza di seicento metri, con burroni e caverne, proseguenti in altre immergentisi nelle viscere della colonna sub-appenninica garganica, ed i suoi rinvenimenti litici preistorici e le belle stalattiti e stalagmiti. Più largo, intanto, si farà il respiro sull’Adriatico e le sue irridescenze di lapislazzuli, di verde antico e d’oltremare, mentre rinvigoriranno il suo spirito carezzeranno la pittoresca costa. Scogliere a picco, antri seminascosti, stratificazioni aride, preparati quasi apposta per farne studiare l’evoluzione geologica, dirupi pittoreschi, strapiombi di alpina memoria, uscite di valli ubertose, rispecchiantisi, superbi, nelle sottostanti acque s’appresteranno allo sguardo, mentre le leggende s’affolleranno con potenza rievocatrice, tanto più carezzevoli quanto più animate dalla suggestione dei millenni e dall’arcano della natura. Nella ricca visione panoramica l’occhio salterà da l’uno a l’altro cocuzzolo finché Monte Saraceno, ripresenterà il quadro dell’Eroe della Disfida, precipitante nel gorgo dell’Amarissimo. Più avanti, «l’aura movesi ed olezza» ed il piroscafo, lievemente beccheggiando, sosterà.

Sulla strada statale Mattinata-Viesti «Le Ripe rosse»

In un battello, il turista raggiunga la costa e, sicuro sulle acque profonde, imbocchi la prima di un interessante gruppo di Grotte. Nella più pura visione di quiete vedrà la Grotta dei Colombi con le sue acque dalle tinte azzurrognole, evanescenti. A questa seguirà quella del Purgatorio o dei Morti, come alcuni vogliono denominarla. Chiare e fresche acque lo culleranno, riflettendo il cristallino fondo di roccia; e lo spirito delle deità marine, secondo alcuni, o le anime dei marinai, che osarono profanare la religiosità dello speco, secondo altri, o infine, l’ombra serena dei pescatori che, per disgrazia in quei gorghi naufragarono, gli ripeteranno il verso eterno della eterna vita. Riflessi opalini e di ocra, violacei, rossastri o azzurrognoli, intrecciandosi con le iridescenze dell’artistico soffitto lo involveranno, emozionandolo ed elevandolo. Ma, la fiammella oscillante sulle nicchie, che lo stillicidio ha rimarcato sulle pareti, sprizzando nuovi bagliori d’amore sui Trapassati, gl’insegnerà, non, « come l’uom s’eterna », ma come il senso del divino sia commisto e connaturato in tutte le cose.

Le prime pendici del Gargano verso Manfredonia

Favoleggiando ognora di divinità e di chimere, il turista passi oltre e raggiunga la successiva Grotta dei Pipistrelli. Quivi, sull’ingresso, ammirerà le poderose contorsioni di un annoso tronco fossilizzato, che stende le sue rame capricciose su per il costolone, in parte roccioso, in parte ombreggiato dai cerri e dai pini. Nuovo gioco di luci lo attende, tra un nuvolo fitto di pipistrelli scattanti dalle anfrattuosità e dalle volute delle stalattiti brillanti, sfiorandogli il capo immerso nella deliziosa frescura. Un attimo di sconcerto, forse, lo prenderà, ma la poesia virente della gemma mirifica, subito lo compenserà con le sue sensazioni salutari.

Viesti, le grotte

La Grotta delle Fate pronta, tra le rigidezze della costa proseguente a picco, non gli distruggerà la visione incantevole delle precedenti. Anch’essa lo attenderà con la sua marmorea e lucente volta e le pareti ricontanti le epoche millenarie. «Il carminio, il violetto, il giallo, il verde, il bleu, si sono stemprati pazientemente, torno torno, e danno all’aria una trasparenza luminosa come di raggi di sole che passino attraverso un prisma. In fondo, dove pompeggia sugli altri colori un violetto vividissimo, v’ha qualcosa di conforto che pende e sembra un candelabro; è una bella stalattite, e non la sola, poiché a un certo punto la volta, è tempestata di penduli massi calcarei dalle forme strane e bizzarre».

Poche remate verso l’esterno e un’altra sorpresa l’attende: la fantasmagoria della Grotta Campana, più ampia e più alta delle precedenti. Essa trae il suo nome dalla sua forma, e, da qualcuno, è chiamata anche la «Rotonda e il Pantheon garganico». Solo la fisionomia di uno spirito eletto può, d’un tratto armonizzare con quella che suscita la policromia dei riflessi dell’antro, creata da un verso dall’azione secolare dell’onda, e dall’altro, dalle acque filtranti attraverso la grotta, or levigata, or cesellata. Sono effetti magici, che solo l’istantanea tavolozza di un artista o l’espressione di un poeta-fisico possono cogliere, sempre relativamente. Spettri, figure marine, personaggi allegri che la fantasia umana crea a servizio di certi momenti psicologici trovano balenii di vita nel fluttuante vigore delle tinte azzurre e nel corteggio delle stalattiti della volta già in forma di pendagli, di grappoletti, di frange. È l’incanto della famosa Grotta Azzurra che, con espressione meno passionale, si trasferisce in quella Campana.

Stupefatto, il turista torni al suo piroscafo e prima di continuare nell’ammirazione degli altri antri, delle caverne, delle scogliere e dei pendii or lussureggianti ora rocciosi, sappia che la «Natura varia nei suoi portenti » gli ha approntato un godimento un po’ diverso, ma parimenti interessante.

L. Schingo: La rupe di Peschici

Verso l’antica Matinum, in prossimità della biancheggiante Mattinata, là ove il verde della Piana omonima s’infittisce, alcuni ipogei scavati nel calcareo tenero, ed una necropoli della seconda età del ferro gli renderanno alcuni conti sulla esistenza dell’uomo primitivo garganico. Oh, che cosa troverà se sarà un appassionato investigatore della remota età umana! Vi troverà angoli che attendono ancora il primo visitatore!

Proseguendo lungo la costa, il turista incunei lo sguardo tra le fitte boscaglie e noti sul suo taccuino che, in linea d’aria, nell’interno, sulla rotabile Mattinata-Vieste, un panorama di meraviglioso effetto glielo riserbano le così dette «Ripe Rosse>. Nuovi tesori, la Natura custodisce nelle sottostanti Grotte.

Il piroscafo avanza. Il rullio impresso ai suoi fianchi dalle acque addita la volta del Capo. Vieste, infatti, protesa sulla marina, saluta con i suoi ricordi il visitatore. In uno splendore di natura, tra un succedersi di maliose marine, di boschi e di pinnacoli, di giardini e di frutteti, e tonalità da presepe il versante nord del Gargano si affaccia, ridente. Che bellezza! Casette sperdute tra le verzure; borghi appollaiati qua e là, sulle falde lussureggianti, gelosi quasi della loro verginità; torri vagheggianti memorie passate; profili di badie e di chiesette; ruscelli correnti con grazia civettuola tra le rocce e le macchie verdeggianti; canti dolci, profumi di zagare e di pinete, tutto un panorama estasiante affascinerà il turista e lo porterà lontano lontano nel regno delle favole «del buon tempo antico».

E tra Peschici e Rodi, la bella spiaggia di S. Menaio, trionfante ora della Ferrovia Garganica. Qui sosti; e dalla Torre del Bellariva, in un sereno tramonto, come insogno, goda l’incantevole vista delle leggendarie Diomedee o Tremiti; ascolti la voce che giunge dalla italianissima Dalmazia, e fonda il suo al fremito sommesso dell’Adriatico che, sulla sinistra, vede giganteggiare i massicci del Gran Sasso e della Maiella.

Ristoratosi e rifattosi della stanchezza del giorno innanzi, indossi la veste del paleontologo e faccia qualche escursione nella zona archeolitica e protoneolitica, in quel di Peschici, a Calinella, a Macchia di Mare, a Vico, ad Ischitella. E tra i ricordi dei primitivi rinvenimenti litici colga la novità che la costanza e l’abilità del Rellini hanno messo in luce. «Ho esplorato – scrive l’illustre Professore – (nel maggio ultimo) oltre cento tra caverne, doline, botri, grave ed ho trovate tracce preistoriche in venti località.»

«Soprattutto degno di nota è l’abitato trogloditico – pre-protostorico – che ho scoperto a Punta Manacorre, presso Peschici. Ho scavata una caverna, in gran parte crollata (Grotta Lina); sono in corso gli scavi nel Grottone di Manacorre. Anche in queste caverne è stata messa in luce una stratigrafia regolare».

Peschici, abitazioni scavate nella roccia

Si tratta specialmente di resti abbondantissimi di una rozza ceramica; di punteruoli di osso; di macine; di relitti del lavoro. Non manca qualche pugnale e qualche anello di bronzo o qualche capeduncola monoansata, oggetti questi trovati insieme con numerosi scheletri trovati finora sul Gargano. «Possiamo intanto dire – prosegue il Rellini – che siamo in presenza di una speciale fase della cultura primitiva che si attarda sul Gargano quando qui giungevano le prime correnti civili transadriatiche all’alba del VI secolo A. C.; i tempi in cui si localizzava sul Promontorio il mito dell’argivo eroe Diomede e appresso quello di Calcante e di Podalirio»

Cagnano Varano – Grotta di San Michele

E quando queste zone l’avranno soddisfatto continui per le altre contrade di Monte Grande, del Bosco Umbro, di Coppa d’Ischio, dei Cappuccini e del lago della Fara, in quel di Vico; di Carpino, del Devia e del Varano e delle così dette Camerata, Fischino e Pontone, in quel di Lesina. Nella zona preistorica del Varano non trascuri la Grotta di S. Michele a quattro chilometri dal paese. Vi potrà accedere dalla carozzabile comunale, che si allaccia alla statale Cagnano-S. Nicandro, a circa un chilometro e mezzo dall’abitato. In quello scenario di stalattiti e di stalagmiti la tradizione vuole che, nel 490 dell’Era Cristiana, apparisse l’Arcangelo e che di là movesse, poi, alla volta di Monte S. Angelo. Nell’interno, tra una breve fuga di colonne a serpentino e le variegate decorazioni degli sfrangiati stalattitici si nota un altare, di recente costruzione, ed una vasca detta di S. Lucia, le cui acque sanano affezioni dell’occhio. Se il turista capiterà colà nel pomeriggio dell’8 maggio non disdegni di trattenersi tra i pellegrini susseguentisi dal 1500 in poi con rinnovata fede e devozione per il miracoloso Arcangelo e divida con loro e col numeroso popolo cagnanese, che in quel pomeriggio si riversa nel circostante bosco, a consumare, tra canti e classiche tarantelle ed altalene, le succulente colazioni, di sapore tutto paesano.

Se non vorrà fermarsi oltre prenda la Garganica e dopo aver lasciato su un lato S. Nicandro Garganico, caratteristico con i suoi tetti degradanti e il simpatico aspetto da presepe, vada a S. Marco in Lamis. Poco lungi, nella Grotta di Monte Nero, ritroverà lo spettacolo stalattitico che lo farà trasognare. Ancora qui, ma senza il fascino del mare, ritroverà veli e trine, merletti e tendine; figurazioni meno poetiche, ma più robuste; personificazioni mitiche e giochi di luci, quando il sole s’infiltrerà dall’ingresso.

Qualche giorno sarà passato e potrà ritornare al Capoluogo.

ESTHER LOIODICE (Beppe Inserra)

A SAN GIOVANNI ROTONDO 250.00 EURO PER LA DIGILITALIZZAZIONE ARCHIVI EDILIZIA PRIVATA

Il Comune di San Giovanni Rotondo, su impulso dell’amministrazione comunale e dell’assessore all’Urbanistica, il vicesindaco Michele Longo, ha avuto accesso ad un finanziamento di 250.000 € per la digitalizzazione degli archivi di edilizia privata dell’Ente: un finanziamento ottenuto a tempo di record, grazie a un bando regionale vinto soltanto dal Comune di San Giovanni Rotondo e dal Comune di Foggia all’interno del territorio della Capitanata.

«Sono certo che aver avuto accesso a questo cospicuo finanziamento regionale sarà per la nostra città un grande passo avanti per l’innovazione e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione – spiega il vicesindaco, assessore all’Urbanistica, Michele Longo – Con la digitalizzazione degli archivi di edilizia privata, che renderà i documenti facilmente e direttamente accessibili a tutti, cittadini, tecnici e società, si potranno finalmente evitare inutili code agli Uffici, scongiurando ritardi e difficoltà nel consultare gli atti. Abbiamo realizzato un primo, importante traguardo e lo abbiamo fatto a tempo di record: ringrazio l’Ufficio Urbanistica per il meticoloso impegno, in particolare il dirigente arch. Matteo Russo e il Rup dott. Onofrio Pio Quotadamo. La nostra amministrazione guarda al futuro», conclude Longo.

L’avviso pubblico per la digitalizzazione degli archivi di edilizia privata dei Comuni pugliesi è stato approvato dal Dipartimento dello Sviluppo Economico, sezione crescita digitale delle persone del territorio e delle imprese, della Regione Puglia, con una dotazione finanziaria di 20.000.000,00 €, per realizzare interventi per la trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni pugliesi e per la diffusione di infrastrutture e servizi digitali a favore di cittadini ed imprese.

CINQUE ATLETI DEL TEAM VERGA CONVOCATI NELLA NAZIONALE DI KICKBOXING PER I MONDIALI JUNIORES

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Cinque atleti del Team Verga di San Severo convocati nella Nazionale Italiana di Kickboxing WKF per rappresentare l’Italia ai prossimi Campionati Mondiali Juniores. L’evento si terrà ad Alicante, in Spagna, dal 18 al 22 novembre 2024, e vedrà gli atleti sfidarsi sul palcoscenico internazionale. Un traguardo importante che premia il lavoro svolto da tutto il Team.

In terra iberica gareggeranno Cristiano Presutto, Martina Cascavilla, Francesco Ceparano,Simone Ciavarella e Arianna Presutto Questi giovani talenti sono il fiore all’occhiello del Team Verga, che li ha preparati e supportati con dedizione per raggiungere questo prestigioso traguardo. Per il Team Verga, lo sport è più di una competizione: è una scuola di vita. Gli atleti vengono seguiti con cura e attenzione, come fossero membri di una grande famiglia, con l’obiettivo di farli crescere sia come sportivi che come persone.

Un ringraziamento speciale va agli sponsor che, con il loro supporto, rendono possibili queste opportunità e aiutano il team a superare ogni sfida.

PERCHE’ I GIOVANI LASCIANO L’ITALIA

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La qualità della vita è alta, ma i salari e gli stipendi sono bassi. Il caro-alloggi dilaga. All’estero si guadagna meglio e si trova lavoro senza le scorciatoie delle relazioni

Mentre ci guardiamo allo specchio e ogni giorno osserviamo un Paese che invecchia (un quarto della popolazione è over 65), dove le famiglie si assottigliano, la natalità arretra e l’immigrazione copre intere fasce di attività per le quali mancano i lavoratori, abbiamo perso di vista il vero buco nero dell’Italia contemporanea, il suo più grande spreco in termini di risorse umane: la grande fuga all’estero dei giovani. Secondo l’ultimo Rapporto Migrantes, tra il 2020 e il 2023, in appena tre anni, in Italia i residenti sono diminuiti di circa 650 mila unità, ma nello stesso periodo i giovani connazionali che hanno scelto di vivere all’estero sono aumentati dell’11,8 per cento.

Altri dati interessanti aiutano a decifrare l’intensità e le radici di questo fenomeno. Il 21,7 per cento dei migranti italiani appartengono alla fascia di età tra i 18 e i 34 anni: e sono i più formati e preparati, con i migliori di titoli di studio e ottime competenze per entrare nel mondo del lavoro. Quel lavoro che non trovano in Italia, con una giusta retribuzione. A questo punto abbiamo 6 milioni e 134 mila connazionali che hanno scelto di andare a vivere in un Paese straniero. D’altra parte lo svuotamento dell’Italia è molto marcato dal punto di vista generazionale. Secondo un’indagine realizzata da Ipsos per conto della Fondazione Raffaele Barletta, su un campione molto vasto di giovani under 30, il 35 per cento degli intervistati sono pronti a lasciare l’Italia alla ricerca di opportunità lavorative e di migliori retribuzioni. Alla perdita di risorse umane, bisogna aggiungere lo spreco di risorse finanziarie dello Stato italiano che ha investito nella formazione dei giovani poi emigrati. Il ciclo di istruzione completo di ogni laureato, fino al giorno nel quale poi decide di lasciare l’Italia, costa circa 166 mila euro. Soldi che di fatto sono serviti a trasferire ricchezza, umana e finanziaria, in un’altra nazione.

Ma da cosa nasce la grande fuga dei giovani? Perché l’Italia, che pure vanta un livello di qualità della vita molto alto, anche per irripetibili fattori ambientali, è diventata un Paese da nuova emigrazione? Le risposte a queste domande partono dal disagio giovanile rispetto a qualsiasi progetto vita, i cui perni sono sempre, oggi come ieri, il lavoro e la relativa retribuzione. A fronte del diluvio retorico che accompagna la declinazione di parole come merito, competenze, professionalità, in Italia il lavoro, che non sia precario e ridotto a “lavoretto”, si trova ancora attraverso le reti lunghe di relazioni, rapporti, conoscenze familiari e amicali. Tutto tranne il merito. Sul nostro sito abbiamo raccontato tante storie di giovani mortificati in Italia con proposte di lavoro indecenti, per ritmi e retribuzione, a fronte di opportunità all’estero molto più trasparenti e accattivanti.

Da vent’anni gli stipendi in Italia non coprono neanche l’inflazione, vanno indietro, e sono decisamente bassi rispetto alla media di tutte le nazioni occidentali. L’esempio classico è quello dei medici. Nei nostri ospedali dobbiamo importare medici da Cuba o dai paesi africani, mentre i nostri giovani dottori, preparati e formati, vanno all’estero, dove guadagnano molto meglio e non vengono aggrediti dai familiari dei pazienti per una terapia non andata a buon fine. Il discorso è identico per tutte le fasce dei professionisti non protetti dal numero chiuso, dagli architetti agli avvocati; per gli insegnanti, specie quelli della scuola; per i ricercatori, che in Italia ricevono compensi da sottoproletariato urbano.

A fronte di retribuzioni appiattite o in discesa, è in costante aumento il costo della vita. E anche in questo caso il prezzo più alto lo pagano i giovani. Le famiglie del ceto medio italiano, infatti, hanno una rete di protezione, fatta di una montagna di risparmi (questa vocazione ad accumulare e mettere da parte, tipica di un popolo con lo scheletro contadino, non si è mai spenta), delle case di proprietà messe a reddito, con le quali gli italiani sono diventati una comunità di affittacamere. Insomma: il nostro ceto medio è ben patrimonializzato, e grazie alle sue riserve è in grado di reggere l’onda lunga della Grande Crisi, di cambiare pelle per trasformarsi in un popolo di rentiers, e di godersi l’alta qualità della vita del Bel Paese. Ma tutto questo per i giovani non esiste. Loro devono fare i conti, quando si spostano in una qualsiasi città per studiare o quando lasciano la famiglia di origine per andare a vivere da soli (i progetti familiari tendono a essere sempre meno diffusi), con affitti che in città efficienti, come Milano, si traducono in una spesa di mille euro al mese per una stanza, e con la totale impossibilità di acquistare una casa attraverso un mutuo coperto da una parte dello stipendio.

Sommando i fattori, si spiega perché negli ultimi due decenni abbiamo assistito in Italia a una riduzione di quasi 3,5 milioni di giovani under 35, con un decremento pari al 21 per cento della popolazione giovanile (il 23 per cento per le giovani di sesso femminile).

Ci sarebbe l’alternativa della provincia, dell’Italia “borghigiana” (secondo l’azzeccata e antica definizione del Censis), dove il costo della vita è decisamente più basso rispetto ai grandi centri urbani. Ma questa è più una prospettiva da età matura: un giovane vuole vivere, di solito, nel cuore pulsante delle metropoli, di quelle grandi città diventate proibitive in Italia. E piuttosto che adattarsi alla dimensione della provincia italiana, o di scegliere un borgo, magari attrezzato per lo smart working, preferisce imboccare la scorciatoia esistenziale. Emigrare, e lasciare un Paese sempre più vecchio e per vecchi. (nonsprecare)

ASP ZACCAGNINO, PAESAGGI DI QUALITA’ E TURISMO RIGENERATIVO 

Si svolgerà sabato 16 novembre, presso Cembra Cantina di Montagna, Cembra Lisignago (TN), il

 nell’Associazione dei Paesaggi Rurali di Interesse Storico ed in particolare il paesaggio dei Vigneti terrazzati della Val di Cembra, rappresentante ottimale di come l’agricoltura eroica possa generare introiti e sostenibilità economica conservando e mantenendo il principio cardine della tutela dell’ambiente e del paesaggio.

Quest’anno una sessione sarà dedicata al turismo rigenerativo perché, dopo il blocco subito a causa

delle restrizioni della pandemia del Covid-19, l’Italia è tornata ad essere uno dei Paesi più visitati al

Mondo.

“Recenti ricerche hanno dimostrato che il 78% della popolazione mondiale ha espresso il desiderio

di visitare l’Italia almeno una volta nella vita. Questo dato importante di turisti, ci rende orgogliosi,

ma potrebbe portare dei disagi dal punto di vista organizzativo e di perdita dell’identità dei luoghi,

e proprio per questo secondo aspetto, i paesaggi storici rurali possono essere una soluzione ottimale

per destagionalizzare il turismo, ripopolare le aree rurale ed i borghi rurali. È stato accertato anche

che la maggior parte dei turisti vengono in Italia per provare a vivere come vivono gli italiani, per

esempio tra le vigne terrazzate in altura o tra gli oliveti monumentali, e come biasimare la loro

curiosità!” così si è espressa Patrizia C. Lusi, la Presidente dell’Associazione dei Paesaggi Rurali di

Interesse Storico.

Il lavoro per il riconoscimento a paesaggio rurale storico ci ha permesso tra le varie cose di

individuare gli elementi identitari del paesaggio, la cui iterazione conferisce al territorio un carattere

di pregio e unicità. Il mantenimento di un paesaggio di qualità è fondamentale per garantire la

qualità della vita di chi abita ed è di stimolo a quanti decidono di visitare un territorio, contribuendo

a consolidare il valore dei prodotti che il territorio stesso genera.

SAN NICANDRO GARGANICO, TREKKING IN FORESTA UMBRA PER IL TRIENNIO DEL “DE ROGATIS-FIORITTO”

Dopo la bellissima esperienza, relativa all’attività di trekking, che ha coinvolto le classi del biennio del De Rogatis – Fioritto e le classi terze dell’IC D’ Alessandro-Vocino, anche gli studenti del triennio del De Rogatis -Fioritto di Sannicandro Garganico e Cagnano Varano hanno partecipato alla Giornata Trekking organizzata, questa volta, presso la Foresta Umbra. Si è partiti la mattina dell’11 novembre per far ritorno nelle prime ore pomeridiane.

Una giornata ricca di incontri, sorrisi, convivialità che ha coinvolto alunni e docenti all’insegna di una sana passeggiata con il primo freddo autunnale.

Con lo zaino alle spalle, sono stati percorsi i meravigliosi sentieri, coperti da una coltre di foglie dai colori tipici autunnali, ammirando le bellezze di una foresta incontaminata.

La presenza di alberi monumentali e la fitta vegetazione hanno fatto da sfondo ad uno scenario fiabesco che ha coinvolto ragazzi e docenti distaccandoli dalla solita routine quotidiana circondati dal calore dell’amicizia e della natura. Questa attività ha la finalità di promuovere non solo la conoscenza del nostro territorio ma anche una sensazione di benessere fisico e mentale accompagnata dall’esplorazione di nuovi luoghi.

Si e’ partiti dal lago d’Otri per poi proseguire per una bellissima faggeta lungo la pista di accesso alla Caserma Murgia. Il percorso e’ stato allietato dall’incontro di animali tipici della foresta, i Daini, di cui è stata visitata la riserva.

Un ringraziamento particolare va ai docenti di scienze motorie Conte Giovanni, Cocciardi Fausto, Pertosa Luigia e ai docenti accompagnatori che hanno permesso la riuscita dell’evento e la partecipazione dei ragazzi a questa incantevole esperienza.