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IL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI ‘PUGLIA’ VISITA IL COMANDO PROVINCIALE DI FOGGIA

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Nella mattinata del 17 settembre, il Comandante della Legione Carabinieri ‘Puglia’, Generale di Brigata Ubaldo Del Monaco, si è recato presso il Comando Provinciale di Foggia, dove è stato ricevuto dal Comandante Provinciale Colonnello Michele Miulli alla presenza di una rappresentanza di militari.

Il Generale, ad un anno dal suo insediamento, ha espresso profonda riconoscenza per il lavoro quotidianamente svolto dai militari del Comando Provinciale Dauno menzionando tra i risultati raggiunti la cattura di tre pericolosi latitanti inseriti nell’elenco dei cento latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno. L’alto ufficiale ha esortato il personale a persistere nella dedizione   al servizio, con la consapevolezza di dover garantire vicinanza e sostegno alla popolazione, di cui i carabinieri rappresentano un imprescindibile punto di riferimento, in special modo in quei territori ove l’Arma è l’unico presidio di polizia

Il generale Del Monaco ha poi incontrato il Prefetto di Foggia S.E. Maurizio Valiante, con il quale sono stati affrontati alcuni temi relativi all’ordine ed alla sicurezza pubblica sottolineando il costante impegno dell’Arma in particolar modo per gli eventi che destano maggior allarme sociale.

RELIGIOSITA’ POPOLARE NELL’ARCO 1965-1978 A SAN NICANDRO (2^ PARTE)

Il magico sussiste ancora ed è presente con caratteri che testimoniano il passaggio tra vecchio e nuovo nella figura del più antico veggente pugliese: Michele ‘nda la Terra, ottantenne, cieco, di Sannicandro Garganico. Ormai rivestito di un alone di leggenda e di mistero, l’esercizio di Michele si ricollega alle forme di divinazione presenti in questa zona da tempo immemorabile. È infatti il desiderio di conoscere il futuro, di “sapere qualche cosa” la causa principale che spinge i clienti di Michele a fare lunghe, interminabili attese nella sporca anticamera della sua abitazione nella Terra Vecchia, il più povero quartiere di Sannicandro. Ma Michele è anche bravo nella cura dei reumatismi e riesce a fare e a sciogliere fatture d’amore. La composizione sociale dei clienti di Michele e il rapporto di credibilità esistente tra lui ed i suoi compaesani danno la misura del mutamento che si sta verificando anche in questo aspetto arcaico-magico della cultura locale. I clienti di Michele provengono da diverse zone pugliesi, in prevalenza dal nord dalla Puglia (Subappennino dauno, Foggia e paesi del Tavoliere), dal Molise, dalla Campania e da diversi centri di emigrazione (prevalgono Torino e Milano). Giungono tutti in macchina, molto spesso sono interi gruppi familiari: molti di loro sono costretti a pernottare a Sannicandro, perché la propensione di Michele a “vedere” è collegata alle condizioni climatiche; se c’è molto vento o se fa freddo Michele non vede e quindi le sue consultazioni, il cui prezzo è molto basso e varia dalle due alle tremila lire, sono rimandate fino a che il tempo non migliora.

Come in molti altri casi di fruizione e di consumo del magico, la prevalenza della partecipazione femminile su quella maschile è netta; prevale anche, rispetto alla matrice contadina, la partecipazione di fasce di ceto terziario e di piccola borghesia impiegatizia. Le letture delle clienti che attendono di essere ricevute da Michele vertono su fotoromanzi, Cronaca Vera, Novella 2000, le cui notizie più recenti e clamorose vengono discusse e commentate collettivamente. Da alcune interviste ho potuto rilevare come la ideologia della malattia sia in queste donne permeata di fatalismo e di rassegnazione; le strutture sanitarie sono viste come entità vagamente equivoche e pericolose. Alcune mie sollecitazioni sulla medicina preventiva e sulla possibilità di una diversa gestione sanitaria sono state accolte addirittura con la irrisione, se non col sospetto.

Non diversa è la concezione dell’amore, del matrimonio, del rapporto uomo-donna: al fatalismo di fondo si abbina la volontà ostinata del pieno possesso e dominio sul partner. Questa volontà è comprensibile se pensiamo alla essenzialità economica del matrimonio per donne completamente escluse dal mercato del lavoro. La reclusione della donna tra le mure domestiche porta alla assolutizzazione del privato, le cui vicende sono cariche di drammaticità appunto per la importanza che certi valori vengono ad assumere: la appartenenza ad un uomo, la procreazione, la enfatizzazione del proprio ruolo. Tutto ciò è presente nelle clienti di Michele, in quanto figure sociali totalmente emarginate. Le uniche forme di lavoro dipendente per le donne provenienti dalle suddette zone risiedono nel lavoro a domicilio (maglieria, ricamo), nell’artigianato in proprio (sartoria, parrucchiere) o nella conduzione in proprio di piccoli commerci (mercerie, alimentari, ecc.); nel Gargano il lavoro a domicilio è pressoché inesistente, tranne che a Sannicandro, dove esistono forme di lavoro su fiori secchi e fiori di carta e sulla costa, dove sono frequenti conduzioni turistiche a gestione familiare. Tra tutte le interviste, la più traumatica è quella rivolta ad una donna di 49 anni, venditrice di oggetti sacri presso il Santuario dell’Incoronata (FG): costei si era recata da Michele con l’ex-fidanzato della figlia diciassettenne (la prima di sei figli) per far eseguire a Michele una fattura sulla fotografia di questa al fine di far rappacificare i due. La figlia, già violentata da questo, fruttivendolo ambulante, trentenne, rifiutava di sposarlo, essendo innamorata di un altro. Dal discorso con i due emergeva la pacifica naturalezza di pratiche come quella che si accingevano a fare e la logica interna ad esse: il possesso della volontà altrui si può conseguire soltanto con il ricorso al magico. Motivi come la rispettabilità o l’onore da conquistare per riparare alla “fuga” erano del tutto secondari: su di essi prevaleva la necessità economica del matrimonio. Per quella ragazza il contesto sociale di appartenenza non concepiva altra possibilità di realizzazione e di riscatto dalla sua subalternità. Le richieste emergenti-la salute, la “sistemazione matrimoniale”, la predizione del futuro-appartengono ad un ben definito orizzonte culturale: i clienti di Michele sono partecipi, anche se soltanto in modo ricettivo, della cultura dei mass-media, ma questa non incide minimamente sulla trasformazione culturale dei valori di fondo, proprio perchè inalterate rimangono le contraddizioni sociali da cui il consumo del sacro scaturisce come prima ed unica possibilità di intervento sul piano del reale.

Quindi i messaggi prevalenti nella cultura di massa – basti pensare alla ideologia dell’amore emergente da certa stampa femminile – non fanno che rafforzare in una ibrida commistione di vecchio e di nuovo una visione del mondo e della vita chiaramente regressiva. Il mutamento della cultura locale nei confronti dell’esercizio magico di Michele è visibile, oltre che nella suddetta partecipazione sociale, anche nel rapporto intercorrente tra questi ed suoi compaesani, i quali si recano da lui soltanto a tarda ora (dalle 21 in poi); dalle interviste fatte ho potuto verificare come nel paese si preferisca non parlare troppo di Michele e delle sue straordinarie capacità. Queste reticenze sono dovute al peso che qui ha ancora il controllo sociale, per cui si preferisce parlare il meno possibile dei guai che ha causato la consultazione da Michele, perché di qualunque tipo questi siano sono sempre considerati come demerito per tutta la famiglia; inoltre si vuole fare silenzio su qualcosa che, pur essendo radicato nella cultura locale, è percepito non essere in sintonia con il passaggio, sia pure contraddittorio, ad una cultura diversa da quella di origine. L’alone di mistero che circonda la figura di Michele risale in gran parte alla inspiegabilità della sua bravura, che è tanto grande da annullare la sua menomazione fisica, la cecità; e questa straordinarietà è causata da eventi prodigiosi che lo avrebbero reso capace da giovane di salire sulle finestre e di leggere, lui cieco, le stelle (testimonianza raccolta a Torre Mileto). Il legame con l’astrologia attesta l’esistenza di un filone culturale “colto”, presente nella cultura contadina di questa zona; purtroppo a causa della intrattabilità di Michele, che mi ha accolto molto male, non ho potuto accertare l’esattezza di questa mia tesi.

Mirian Castiglione

L’ A. S. D. ATLETICA SAN NICANDRO ORGANIZZA  4^ROAD RUNNIG “ALLENATI CONTRO LA VIOLENZA”

Domenica 22 settembre, gara di corsa su strada per tutte le Categorie, 10^ Tappa Gran prix Capitanata Terra dell’Atletica, Gare Giovanili, 4^ TROFEO AVIS

L’Associazione Sportiva Dilettantistica Atletica San Nicandro Garganico, con il Patrocinio del Comune di San Nicandro Garganico, indice ed organizza, con l’approvazione tecnica del Comitato Provinciale FIDAL Foggia, la gara podistica provinciale denominata “4^ ROAD RUNNING”.

La partecipazione alla gara è consentita, ai seguenti atleti:

● Atleti italiani e stranieri residenti in Italia in regola con il tesseramento 2024 per società affiliate alla FIDAL delle categorie allievi, juniores, promesse, seniores e master di ambi i sessi ed in possesso del certificato medico per svolgere attività sportiva a livello agonistico;

● Atleti stranieri tesserati per le Federazioni straniere affiliate alla World Athletics;

● Atleti italiani e stranieri in possesso della Runcard (la partecipazione e subordinata, oltre che al possesso della Runcard, alla presentazione di un certificato medico di idoneità agonistica specifica per l’atletica leggera);

● Atleti italiani e stranieri residenti in Italia affiliati ad Enti di Promozione sportiva riconosciuti dal CONI ( la partecipazione e subordinata, oltre che al possesso della Runcard, alla presentazione di un certificato medico di idoneità agonistica specifica per l’atletica leggera).

● Saranno previste anche GARE GIOVANILI scaglionate per fasce di età.

● Gara non competitiva di km 9,9 e passeggiata di 5 km corsa per la non violenza sulle Donne.

La gara si svolgerà in San Nicandro Garganico il giorno 22/09/2024, su di un percorso urbano e

per circa 9,900 km, adeguatamente segnalato, con qualsiasi condizione atmosferica, con ritrovo

fissato per le ore 08.00 in piazza IV Novembre con partenza della gara competitiva alle ore 10:00 in

corso Garibaldi; tempo massimo 1h 30’.

PROGRAMMA TECNICO

Ritrovo presso piazza IV Novembre ore 8:00;

Svolgimento delle gare

Ore 10.00 Partenza Km 9,9 Allievi – Junior – Promesse/Senior – Amatori- Master Maschili e Femminili e Gara non Competitiva Km 9,9

Ore 9.00 Camminata 5km “Allenati contro la violenza”

ISCRIZIONI

1.Le iscrizioni alla gara competitiva degli Atleti FIDAL ed EPS dovranno essere effettuate esclusivamente sul sito www.icron.it e/o sul sito www.correreinpuglia.it entro le ore 24.00 del giorno 20 settembre 2024. Non sarà consentito in nessun caso effettuare iscrizioni, cancellazioni e sostituzioni OLTRE LA DATA DI CHIUSURA DELLE ISCRIZIONI.

KICKBOXING SCHOOL A SAN NICANDRO GARGANICO

Ritorna per il 2024/2025 la Kickboxing School con i maestri Michele Peluso e Giovanni Di Pardo.

Open 30 settembre e corsi lunedì e giovedì. Kickboxing School: bimbi ore 18:00/19:00, adulti 19:00/20:30.

Location: San Nicandro Garganico, Via Terenzio 13 – Zona Boschetto

SAN NICANDRO GARGANICO, NUOVI ORARI SERVIZIO PUBBLICO URBANO

Si informa la cittadinanza che è in vigore il nuovo orario del trasporto pubblico urbano, allegato alla presente.

A VICO IL “PIANO CITY VICO” NELLE PIAZZE DEL CENTRO STORICO

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Le suggestioni di uno dei borghi più belli d’Italia e le emozioni che solo la musica da pianoforte può dare. Le une e le altre, insieme, sono pronte a rubare il cuore a Vico del Gargano. Il 28 e 29 settembre proprio qui si terrà “Piano City Vico”, un weekend per celebrare una musica speciale, diversa, indimenticabile. L’iniziativa è fortemente voluta dall’amministrazione comunale e dal sindaco Raffaele Sciscio, promotori di un’idea diversa di turismo e cultura.

Con Piano City Vico le principali piazze del centro storico sono pronte a diventare ambienti di musica diffusa e l’intero spazio urbano punta a trasformarsi in una gigantesca sala da concerto. Nel cuore di largo del Conte, di piazza Castello, piazza San Giuseppe, piazza San Domenico e palazzo Della Bella, ecco dei pianoforti, con le eccellenze del settore a deliziare il pubblico con repertori vari e accomunati dallo straordinario valore delle composizioni.

La manifestazione, organizzata dalla società di eventi Studio360, gode del fondamentale contributo del Teatro Pubblico Pugliese. “Siamo orgogliosi – afferma Porza Pinto, vicesindaco di Vico del Gargano – di questa partnership. Teatro Pubblico Pugliese ha sposato con convinzione ed entusiasmo il nostro progetto; un progetto che mira a diventare un punto fermo della programmazione vichese, coerente con la nostra storia e la nostra visione della cultura. Tutto questo nell’ottica di favorire la destagionalizzazione. Siamo certi che turisti e appassionati possano affollare i nostri vicoli in questo meraviglioso weekend”.

Protagonisti saranno autentici “big” del settore, come Mario Rosini, musicista e cantante di straordinario valore, noto per il podio ottenuto al Festival di Sanremo nel 2004 e per gli applausi a scena aperta riscossi anche di recente a “The Voice Senior”. Ma non mancheranno anche giovani talenti, pronti a farsi conoscere e celebrare. E inoltre, candidandosi sul sito www.pianocityvico.it, chiunque potrà tentare di esibirsi nel corso della due giorni. Una commissione creata ad hoc si occuperà di valutare le dimostrazioni inviate e dare il placet all’esibizione.

In più laboratori di musica sperimentale, attività didattiche, chiese e monumenti aperti per dare la possibilità a tutti di apprezzare ogni lato di Vico del Gargano.

“Crediamo tantissimo in quest’evento – conclude Porzia Pinto – perché siamo convinti che sposi in pieno la nostra filosofia di cultura aperta a tutti, finalizzata alla crescita delle persone ma anche volàno di turismo. Un turismo speciale, un concetto di musica che non aspetta il pubblico, ma gli va incontro nelle piazze, nelle case e in spazi non convenzionali. La cultura, la musica, l’arte che danno valore al territorio e lo descrivono al meglio, con il contributo prezioso dei cittadini, delle attività commerciali e delle strutture ricettive, che sono parte attiva nella valorizzazione della rassegna”.

Tutti i concerti in programma, non a caso, saranno gratuiti. Andranno in scena dalle 17 fino a tarda serata, in ognuno dei due giorni, con due chicche che lasceranno il segno: un concerto all’alba del 29 settembre e un altro dedicato ai bambini nella mattinata dello stesso giorno.

RELIGIOSITA’ POPOLARE NELL’ARCO 1965-1978 A SAN NICANDRO (2^ PARTE)

Il magico sussiste ancora ed è presente con caratteri che testimoniano il passaggio tra vecchio e nuovo nella figura del più antico veggente pugliese: Michele ‘nda la Terra, ottantenne, cieco, di Sannicandro Garganico. Ormai rivestito di un alone di leggenda e di mistero, l’esercizio di Michele si ricollega alle forme di divinazione presenti in questa zona da tempo immemorabile. È infatti il desiderio di conoscere il futuro, di “sapere qualche cosa” la causa principale che spinge i clienti di Michele a fare lunghe, interminabili attese nella sporca anticamera della sua abitazione nella Terra Vecchia, il più povero quartiere di Sannicandro. Ma Michele è anche bravo nella cura dei reumatismi e riesce a fare e a sciogliere fatture d’amore. La composizione sociale dei clienti di Michele e il rapporto di credibilità esistente tra lui ed i suoi compaesani danno la misura del mutamento che si sta verificando anche in questo aspetto arcaico-magico della cultura locale. I clienti di Michele provengono da diverse zone pugliesi, in prevalenza dal nord dalla Puglia (Subappennino dauno, Foggia e paesi del Tavoliere), dal Molise, dalla Campania e da diversi centri di emigrazione (prevalgono Torino e Milano). Giungono tutti in macchina, molto spesso sono interi gruppi familiari: molti di loro sono costretti a pernottare a Sannicandro, perché la propensione di Michele a “vedere” è collegata alle condizioni climatiche; se c’è molto vento o se fa freddo Michele non vede e quindi le sue consultazioni, il cui prezzo è molto basso e varia dalle due alle tremila lire, sono rimandate fino a che il tempo non migliora.

Come in molti altri casi di fruizione e di consumo del magico, la prevalenza della partecipazione femminile su quella maschile è netta; prevale anche, rispetto alla matrice contadina, la partecipazione di fasce di ceto terziario e di piccola borghesia impiegatizia. Le letture delle clienti che attendono di essere ricevute da Michele vertono su fotoromanzi, Cronaca Vera, Novella 2000, le cui notizie più recenti e clamorose vengono discusse e commentate collettivamente. Da alcune interviste ho potuto rilevare come la ideologia della malattia sia in queste donne permeata di fatalismo e di rassegnazione; le strutture sanitarie sono viste come entità vagamente equivoche e pericolose. Alcune mie sollecitazioni sulla medicina preventiva e sulla possibilità di una diversa gestione sanitaria sono state accolte addirittura con la irrisione, se non col sospetto.

Non diversa è la concezione dell’amore, del matrimonio, del rapporto uomo-donna: al fatalismo di fondo si abbina la volontà ostinata del pieno possesso e dominio sul partner. Questa volontà è comprensibile se pensiamo alla essenzialità economica del matrimonio per donne completamente escluse dal mercato del lavoro. La reclusione della donna tra le mure domestiche porta alla assolutizzazione del privato, le cui vicende sono cariche di drammaticità appunto per la importanza che certi valori vengono ad assumere: la appartenenza ad un uomo, la procreazione, la enfatizzazione del proprio ruolo. Tutto ciò è presente nelle clienti di Michele, in quanto figure sociali totalmente emarginate. Le uniche forme di lavoro dipendente per le donne provenienti dalle suddette zone risiedono nel lavoro a domicilio (maglieria, ricamo), nell’artigianato in proprio (sartoria, parrucchiere) o nella conduzione in proprio di piccoli commerci (mercerie, alimentari, ecc.); nel Gargano il lavoro a domicilio è pressoché inesistente, tranne che a Sannicandro, dove esistono forme di lavoro su fiori secchi e fiori di carta e sulla costa, dove sono frequenti conduzioni turistiche a gestione familiare. Tra tutte le interviste, la più traumatica è quella rivolta ad una donna di 49 anni, venditrice di oggetti sacri presso il Santuario dell’Incoronata (FG): costei si era recata da Michele con l’ex-fidanzato della figlia diciassettenne (la prima di sei figli) per far eseguire a Michele una fattura sulla fotografia di questa al fine di far rappacificare i due. La figlia, già violentata da questo, fruttivendolo ambulante, trentenne, rifiutava di sposarlo, essendo innamorata di un altro. Dal discorso con i due emergeva la pacifica naturalezza di pratiche come quella che si accingevano a fare e la logica interna ad esse: il possesso della volontà altrui si può conseguire soltanto con il ricorso al magico. Motivi come la rispettabilità o l’onore da conquistare per riparare alla “fuga” erano del tutto secondari: su di essi prevaleva la necessità economica del matrimonio. Per quella ragazza il contesto sociale di appartenenza non concepiva altra possibilità di realizzazione e di riscatto dalla sua subalternità. Le richieste emergenti-la salute, la “sistemazione matrimoniale”, la predizione del futuro-appartengono ad un ben definito orizzonte culturale: i clienti di Michele sono partecipi, anche se soltanto in modo ricettivo, della cultura dei mass-media, ma questa non incide minimamente sulla trasformazione culturale dei valori di fondo, proprio perchè inalterate rimangono le contraddizioni sociali da cui il consumo del sacro scaturisce come prima ed unica possibilità di intervento sul piano del reale.

Quindi i messaggi prevalenti nella cultura di massa – basti pensare alla ideologia dell’amore emergente da certa stampa femminile – non fanno che rafforzare in una ibrida commistione di vecchio e di nuovo una visione del mondo e della vita chiaramente regressiva. Il mutamento della cultura locale nei confronti dell’esercizio magico di Michele è visibile, oltre che nella suddetta partecipazione sociale, anche nel rapporto intercorrente tra questi ed suoi compaesani, i quali si recano da lui soltanto a tarda ora (dalle 21 in poi); dalle interviste fatte ho potuto verificare come nel paese si preferisca non parlare troppo di Michele e delle sue straordinarie capacità. Queste reticenze sono dovute al peso che qui ha ancora il controllo sociale, per cui si preferisce parlare il meno possibile dei guai che ha causato la consultazione da Michele, perché di qualunque tipo questi siano sono sempre considerati come demerito per tutta la famiglia; inoltre si vuole fare silenzio su qualcosa che, pur essendo radicato nella cultura locale, è percepito non essere in sintonia con il passaggio, sia pure contraddittorio, ad una cultura diversa da quella di origine. L’alone di mistero che circonda la figura di Michele risale in gran parte alla inspiegabilità della sua bravura, che è tanto grande da annullare la sua menomazione fisica, la cecità; e questa straordinarietà è causata da eventi prodigiosi che lo avrebbero reso capace da giovane di salire sulle finestre e di leggere, lui cieco, le stelle (testimonianza raccolta a Torre Mileto). Il legame con l’astrologia attesta l’esistenza di un filone culturale “colto”, presente nella cultura contadina di questa zona; purtroppo a causa della intrattabilità di Michele, che mi ha accolto molto male, non ho potuto accertare l’esattezza di questa mia tesi.

Mirian Castiglione

A MONTE SANT’ANGELO NINO FRASSICA & I LOS PLAGGERS BAND IN “TOUR 2000/3000”

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A Monte Sant’Angelo il 28 settembre Festa patronale in onore di San Michele Arcangelo con Nino Frassica e i Los Plaggers,

L’incontro tra il poliedrico Nino Frassica e i Los Plaggers Band ha dato vita a “Tour 2000/3000”, uno show originalissimo, un coinvolgente viaggio musicale per oltre due ore di concerto cabaret.

Una grande festa, un’operazione di memoria musicale con un repertorio formato da oltre cento brani rivisti e corretti, in cui canzoni famosissime, pur mantenendo la propria identità, sono tagliate e ricucite alla maniera di Frassica.

Tutto questo in un grande show che animerà Piazza Giovanni Paolo II dalle ore 21:30.

Lo spettacolo – ad ingresso gratuito – è inserito tra gli eventi speciali dedicati a Monte Sant’Angelo Capitale della Cultura di Puglia per il 2024.

A SAN SEVERO LA PRIMA SCUOLA PORTIERI GIOCO CALCIO

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Nasce a San Severo la prima scuola portieri gioco calcio “A.S.D Goalkeeper scholl Scimenes”. Le prime adesioni sono state quelle della Gioventù calcio San Severo e la A.S.D. Redaheart Sannicandro.

L’iniziativa sportiva si avvarrà della professionalità del direttore tecnico Matteo Scimenes ed è rivolta sia alle società sportive, sia a privati.

Il progetto, la presentazione del kit d’allenamento e il ringraziamento ai sponsor verrà illustrato sabato 21 Settembre 2024 ore 16:30 presso il centro sportivo Madonna della divina Provvidenza di fianco al comando dei vigili del fuoco Piazza del Papa.

DIETA POST VACANZE, ECCO I CONSIGLI PER DISINTOSSICARSI

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Come possiamo fare per tornare presto in forma? Ecco alcuni alimenti che non devono mancare sulla vostra tavola in questo periodo

Finite le vacanze quello che rimane è spesso qualche chilo di troppo o un intestino irregolare a causa di aperitivi, pranzi e cene al mare o in montagna, ma anche strappi alla regola. Come possiamo fare per tornare presto in forma e disintossicare un po’ l’organismo? Ecco alcuni alimenti che non devono mancare sulla vostra tavola in questo periodo e altri consigli validi per disintossicarsi.

Frutta e verdura di stagione: concedetevi dei frullati, centrifughe o estratti da bere nel corso della giornata come spuntino o a colazione. Vi daranno energia senza appesantirvi.

Cereali integrali: prediligete i cereali integrali perché più ricchi di nutrienti e fibre. Meglio scegliere direttamente i chicchi che mantengono intatte le loro proprietà e variando tra i cereali più leggeri e digeribili.

Cibi ricchi di omega 3: reintegrate gli acidi grassi essenziali come gli Omega-3 e Omega-6. Li possiamo trovare in alcuni vegetali come i semi di lino e nella frutta secca. Ne sono ricchi anche i pesci grassi come gli sgombri e le trote.

Cibi probiotici: aumentate il consumo di alimenti probiotici e prebiotici per nutrire la flora batterica buona e regolarizzare l’intestino.

Fare 5 pasti al giorno e bere molta acqua: fate 5 pasti al giorno, di cui 3 veri e propri e 2 spuntini, servirà per far riprendere al nostro organismo i consueti ritmi. È anche consigliabile bere circa 2 litri di acqua al giorno.

Aiutarsi con le giuste tisane: se non riuscite ad idratarvi al meglio con sola acqua o centrifugati di frutta e verdura, potete integrare con alcune tisane che aiutano il nostro organismo a eliminare le tossine. Le più adatte sono quelle alla rosa canina, al tarassaco, all’ortica.

Acque aromatizzate: aiutate l’idratazione e la depurazione del corpo dopo le vacanze con delle acque aromatizzate alla frutta, ortaggi ed erbe. Fresche e buone, vi permetteranno di assumere più liquidi.

Meno grassi, proteine animali e zuccheri: limitate i cibi grassi, ricchi di sale (come ad esempio le patatine fritte), i dolci pieni di grassi e zuccheri per dare il tempo all’organismo di disintossicarsi.

Masticare lentamente: prendete il tempo necessario e masticate lentamente.

Attività fisica: non dimenticate di camminare, correre o fare un qualsiasi altro sport in maniera regolare. Questo aiuterà il vostro corpo a tornare in forma più in fretta, soprattutto se associato a una sana alimentazione.

A cura di Giorgio e Cinzia Myriam Calabrese

UNIFG, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL FUTURO DELL’EDUCAZIONE

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Il Learning Sciences institute dell’Università di Foggia è pronto ad offrire a studenti e insegnanti in formazione un workshop imperdibile con Andrea Colamedici, filosofo, scrittore e co-fondatore del progetto Tlon. Il workshop offrirà un’importante occasione di riflessione e dibattito sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’educazione, esplorando le trasformazioni e le opportunità che la tecnologia porta nel contesto scolastico.

Il 16 settembre 2024, a partire dalle 16:30, presso l’Aula A del plesso sito in Via Arpi 155 del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, si terrà il workshop dal titolo “Intelligenza artificiale a scuola. Il presente dell’educazione”.

Ospite dell’evento sarà Andrea Colamedici, filosofo, scrittore, editore e regista teatrale, co-fondatore del progetto Tlon insieme a Maura Gancitano. Colamedici, noto per il suo impegno nella divulgazione filosofica contemporanea, ha realizzato numerosi progetti di successo, tra cui il podcast “Scuola di Filosofie 1 e 2” su Amazon Audible, il più ascoltato in Italia. Ha inoltre ideato importanti eventi come la Festa della Filosofia presso la Triennale di Milano e le maratone digitali Prendiamola con filosofia, seguite da migliaia di persone nel 2020.

Nel corso dell’evento verrà affrontato e approfondito il tema dell’intelligenza artificiale nel contesto scolastico, ponendo particolare attenzione su come queste tecnologie stiano trasformando il mondo dell’educazione e della formazione. Si tratta di un’occasione di confronto per comprendere le sfide e le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica.

La professoressa Giusi Antonia Toto, ordinaria di Didattica e Pedagogia speciale e coordinatrice del Learning Sciences institute dell’Università di Foggia, ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il modo in cui apprendiamo e insegniamo. Il nostro dovere come istituzione non può che essere quello di indagare e studiare questi cambiamenti per poter arrivare preparati a un futuro educativo che sarà sempre più interconnesso con le tecnologie. Proprio per questo, esperienze come il workshop di Andrea Colamedici si dimostrano un’importante opportunità per affrontare tematiche del genere con una prospettiva critica e umanistica.”

Sulla stessa linea, il professor Luigi Traetta, coordinatore dei Corsi di Formazione per le Attività di Sostegno (TFA) presso l’Università di Foggia, ha sottolineato l’importanza di questo incontro per la formazione degli insegnanti corsisti del TFA: “La formazione degli insegnanti di sostegno e il loro approccio educativo devono continuamente adattarsi alle innovazioni tecnologiche. L’intelligenza artificiale offre nuovi strumenti per includere tutti gli studenti e le studentesse nel processo di apprendimento. Possiamo dire che questo workshop rappresenta un’occasione fondamentale di confronto per comprendere come utilizzare le nuove risorse in maniera efficace e inclusiva.”

Anche il protagonista dell’evento, Andrea Colamedici, ha espresso la sua soddisfazione per l’organizzazione di questo evento: “Il learning sciences institute è costantemente impegnata nell’offrire occasioni di riflessione sui cambiamenti che la società contemporanea ci propone. Le ricerche e la disseminazione che sta compiendo negli ultimi anni rappresentano una rivoluzione nell’ambito della comunicazione scientifica. Il tema dell’intelligenza artificiale, e in particolare il suo impatto sull’educazione, è di estrema attualità, e per me è un onore essere accolto e ospitato come un pensatore e divulgatore ‘filosofico’ per discuterne insieme a tutta la comunità accademica e al mondo della scuola.”

L’incontro è aperto a studenti, docenti in formazione e a tutti gli interessati al futuro dell’educazione e al ruolo delle nuove tecnologie.

Per ulteriori informazioni e per restare aggiornati su questo e tutti gli altri eventi organizzati dal Learning Sciences institute, scrivi a lsi@unifg.it e segui i canali social @learningsciencesinstitute.

SAN NICANDRO: DA “COPP L’ACITTA” ALLA SCALINATA DEI “POZZI”

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Una descrizione di San Nicandro tratta da “Alba Novecento” di Silvio Petrucci.

Dopo il Portone di Pertone, ecco subito la “Copp l’accitta”: viene detto così in dialetto il culmine di un’altura e vuol dire “Coppa dell’accetta”’ per ricordare un lontano truce delitto in cui un contadino era caduto sotto i colpi dell’accetta vendicatrice d’onore. Ma, secondo un’ipotesi prospettata da Alfredo Petrucci, la denominazione della località potrebbe essere invece “Coppa dell’Accetto” a conferma dell’origine pugliese del grande scultore Accetto, della prima metà del secolo XI che legò il suo nome a tanti mirabili monumenti dell’arte romanica. Una ipotesi, però, che non ha alcuna conferma in altre fonti.

Scavalcando la “coppa” si rasenta un muretto di pietre su cui è infissa una Croce, pare a ricordo della vittima di quella leggenda. Di là della croce, in alto, la chiesetta di San Giuseppe, dal lato opposto la collina di Montevergine con una chiesetta antica anch’essa, ma diruta. La strada scivolo poi verso la vallata ove scorre il torrente Canalone”. Da questo punto si stendeva allora la “piana dei pizzi”’ anticamera pittoresca del paese per la duplice scalinata delle strade tre a gradini e dei tetti disposti a scaglie.

La scalinata Lesina è la “Costa”’ una rampa che a percorrerla dava vertigine.

Le portatrici d’acqua di recavano a riempire lo loro belle conche di rame alla “piana dei pozzi”. Infatti, a destra della strada, copi la discesa della “Coppa dell’Accetta”, si stendeva ai margini dell’abitato un pianoro fangoso e traforato da profonde buche di uguale foggia e dimensioni; erano i pozzi destinati a raccogliere l’acqua piovana è quella che straripava dal “Canalone” in piena per fornire l’alimento idrico della popolazione. Molte famiglie signorili avevano invece l’acqua in casa, in cisterne e pizzi propri, trivellati nei loro cortili e giardini. Ma la maggior parte della popolazione andava ad attingere acqua alla “piana dei pozzi”. La grande bocca di ogni pozzo era recinta di quattro bassi muretti di pietra e coperta da una tavola e, qualche volta, da uno sportello di ferro con lucchetto.

Le donne si accavalcavano ordinatamente attorno a quei pozzi, aspettando il loro turno e ingannando l’attesa con un brioso cicaleccio alimentato dai più freschi pettegolezzi paesani.

Molti, perciò, di solito, erano gli uomini che si recavano ad assistervi, fermandosi con discrezione ad una certa distanza, sulla strada e numerosi furono i forestieri che ne scrissero non senza una certa originalità. L’americana Caterina Hooker, che si era fermata appunti ai pozzi, non seppe celare il suo stupore quando apprese che quell’acqua raccolta come Dio la mandava è custodita senza un accorgimento sanitario, non nuoceva alla salute dei nativi. Pensò che l’uso secolare col tempo avrebbe provocato, di generazione in generazione, nel popolo antitossine tali da metterlo in grado di assorbire il veleno.

In altre parole, lo stomaco dei sannicandresi veniva paragonato a quello di Mitridate che, si sa, con il frequente uso di veleno, ne era immunizzato. Resto comunque immemorabile, negli annali Garganico, e se ne parlò per. Osti anni come un evento miracoloso, il fatto che in occasione di una epidemia di colera che nell’estate 1911 imperversò in zona, l’unico paese che ne rimase immune su proprio San Nicandro.

Ma drammatica diventava la situazione quando, è il fenomeno non era infrequente, per un prolungato periodi di siccità, i pozzi rimanevano asciutti. L’acqua, allora, si andava ad attingere a lontane sorgenti, come il pizzo di Matilde, in prossimità del mare, sulla via di Maletta e, quando i carretti sovraccarichi arrivavano in paese, la popolazione assetata li prendeva d’assalto in un furioso arrembaggio. Nelle case si conobbe sin d’allora quel supplizio di razionamento dei viveri che doveva tormentarci poi, durante la prima e, soprattutto, la seconda guerra mondiale. Le ragioni erano rigorosissime: tanta acqua per bere, tanta per la cucina, tanta per lavarsi, mentre, per innaffiare le piante dei fiori e di erbe aromatiche nei vasi e negli orci che ornavano le terrazze e balconi, solo qualche goccia sufficiente a salvarle dalla morte. La povera gente bussava alle nostre porte chiedendo l’acqua nella quale si erano già fatti bollire i maccheroni, per servirsene per la propria cucina.

Con lunghe processioni salmodianti, poi, si portava la statua del Santo Patrono, verso la campagna perché, con un miracolo, vi facesse cadere l’acqua ristoratrice.

Con l’arrivo dell’acquedotto si fece piazza pulita dei pozzi e calò per sempre il sipario su quello spettacolo folcloristico delle conche su pozzi.

Poi a rinfrescare l’acqua nella stagione estiva si provvedeva con la neve, quella che i montanari della vicina San Marco ci portavano dai nevai del “boscoso” e che in paese, custodita in grossi blocchi cubici sotto la paglia, veniva venduta a “tornesi” e a soldi (due o cinque centesimi). La rivendita più nota era in Piazza del Mercato gestita da una donna, Concetta, soprannominata “Squatrone” che aveva un negozio di frutta e verdura.

Niente più portatrici d’acqua dai pozzi ma moderne anfore in equilibrio sulle teste accuratamente pettinate, coi capelli lucenti, annodati in crocchie sulla nuca o spioventi in trecce sulle spalle.

NOEMI A POGGIO IMPERIALE

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Noemi, la data per il tour estivo il 6 ottobre 2024 fa tappa a Poggio Imperiale che ritorna sulla scena musicale con “Non ho bisogno di te”, il nuovo singolo in rotazione in radio e disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Un appuntamento da non perdere-

Il Comitato Festa Patronale “San Placido Martire” è lieto di presentarvi l’ospite che chiuderà i festeggiamenti dei nostri Santi Patroni “NOEMI”

La location è Piazza Imperiale alle ore 21:30.

Nel frattempo cominciamo a fare un ripasso dei successi più belli della cantante romana:

“𝗡𝗼𝗻 𝗵𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗲

𝗖𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗱𝗶, 𝗮𝗵

𝗖𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝗮𝘀𝗰𝗼𝗹𝘁𝗶 𝗺𝗮𝗶

𝗦𝗽𝗲𝗿𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗰𝗵𝗲

𝗡𝗼𝗻 𝗵𝗼 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗲

14ENNE RICOVERATA DOPO AVER BEVUTO VODKA

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“Apprendiamo dalla stampa di una quindicenne ricoverata ieri dopo aver bevuto vodka a scuola durante una pausa delle lezioni, probabilmente per una sfida sui social. Purtroppo parliamo dell’ennesimo episodio che vede coinvolti giovanissimi che abusano di alcol. Per fortuna la ragazza sta meglio, ma non possiamo sottovalutare come si sia ulteriormente abbassata l’età media in cui i giovani si avvicinano per la prima volta ad alcool e droghe, e in molti casi si finisce poi con l’abusare di queste sostanze.

Poco prima della pausa estiva ho chiesto in Commissione Sanità di procedere all’istituzione di una sottocommissione sulle dipendenze in cui ascoltare psicologi, docenti ed operatori sanitari, così da analizzare il fenomeno ed assumere opportune iniziative di sensibilizzazione. La richiesta è stata accolta positivamente anche dal Dipartimento Salute e ora torno a chiedere la data della convocazione, perché è un impegno non più procrastinabile. Questa sottocommissione potrebbe aiutare a programmare le politiche dell’immediato futuro nel campo delle dipendenze. In linea con quanto previsto nel Piano di Azione Nazionale Dipendenze 2022-2025 (PAND).

Bisogna partire dalle scuole per la prevenzione e innovare, ampliare e rendere omogenea la rete dei Servizi per le Dipendenze, il monitoraggio dei canali digitali, l’identificazione precoce dei comportamenti a rischio correlati a internet e nuove tecnologie e identificare precocemente l’uso di nuove sostanze. È importante parlare ai ragazzi e ai genitori, che spesso fanno fatica ad ammettere che c’è un problema e a chiedere aiuto a specialisti”. Nota del capogruppo del M5S Marco Galante.

A RODI GARGANICO MASTERCLASS SUI DOLCI

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L’infopoint Rodi Garganico comunica che Domenica 15 Settembre, si svolgerà l’evento “Masterclass sui dolci e sfizioserie tradizionali”, con degustazione di dolci e prodotti tipici del paese garganico.

L’appuntamento è dalle ore 20:00 presso Piazza Giovanni XXIII.

L’EVENTO È COMPLETAMENTO GRATUITO ED È APERTO A TUTTI

DELICETO, FESTA DI MARIA SS DELL’OLMITELLO

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A Deliceto al via la festa di Maria SS. dell’Olmitello, protettrice della città.

Ecco il programma dei festeggiamenti:

DOMENICA 21:

– Ore 10:00 –CAVALCATA STORICA A CURA DELL’EKOCLUB

Corteo “MOMENTI DI VITA PAESANA”, a cura di: Gruppo Skaria, Ass. Culturale Delicetana, Ass. Turistica Pro-Loco Deliceto

– Ore 19:00 – ARRIVO DELLA MADONNA (Fontana Monumentale) e FIACCOLATA, a seguire la SANTA MESSA E CONSACRAZIONE ALLA MADONNA DEI GIOVANI DICIOTTENNI

– Ore 21:30 – Piazzale Belvedere “MAURO UNA VOCE PER BATTISTI” Memorial del cantautore

LUNEDÌ 22, MARTEDÌ 23:

– Ore 10:00 – Via Trieste FIERA AGRO-ZOOTECNICA

LUNEDÌ 22:

– Ore 10,00 – Chiesa Madre del SS. Salvatore – SANTA MESSA

– Ore 11,00 – Sala Europa di Deliceto – Assemblea Soci Coldiretti

– Ore 17,00 – Piazzale Belvedere – CAMPAGNA AMICA Fiera di prodotti tipici, a cura della Coldiretti, Sez. “V. Gioia” di Deliceto

– Ore 18,00 – PROCESSIONE, a seguire S. Messa

– Ore 21,00 – Corso Margherita Concerto Bandistico “CITTA DI RUTIGLIANO”

– Ore 21,00 – Piazzale Belvedere SPETTACOLO IN FIERA con il gruppo folkloristico “ETNO MUSICANTES”

MARTEDÌ 23:

– Ore 10,00 – CHIESA MADRE DEL SS. SALVATORE – SANTA MESSA

– Ore 18,00 –PROCESSIONE, A SEGUIRE S. MESSA

– Ore 21,30 – Piazzale Belvedere – PFM IN CONCERTO

– Ore 23,30 – Località Scarano – FUOCHI PIROTECNICI

Nei giorni di lunedì e martedì, alle ore 10:00. l’evento della Fiera agro-zootecnica

“ENERGIA DI SPERANZA” A SAN SEVERO

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Al via i lavori per la prima Comunità Energetica Rinnovabile Sociale (CERS) sul territorio, che vede la Caritas e la Diocesi di San Severo, assieme a “Fondazione con il Sud”, impegnate nel contrasto alla povertà energetica e al cambiamento climatico

Saranno una trentina, le famiglie di San Severo che potranno beneficiare dell’energia prodotta a basso costo dall’impianto della CERS, “Energia di Speranza”, per realizzare il quale sono stati avviati in questi giorni i lavori sul tetto della Caritas Diocesana di San Severo, dove saranno installati pannelli fotovoltaici per 30 kilowatt di picco (KWp).

Oltre alle famiglie in povertà energetica, l’impianto servirà anche la stessa sede della Caritas di San Severo per i servizi di mensa, centro di ascolto, lavanderia, magazzino, docce, uffici…

Nato dalla collaborazione fra la Caritas di San Severo e la startup Hivergy con i giovani ingegneri Lorenzo Caseri, Antonio Miglio e Leonardo Pistillo, l’impianto della CERS “Energia di Speranza” è cofinanziato dalla Fondazione con il Sud e dalla Diocesi di San Severo.

«L’iniziativa – spiega Antonio Miglio, responsabile del progetto – nasce dalla volontà di affrontare due sfide cruciali: il contrasto al cambiamento climatico (negli ultimi anni, le emissioni di CO2 sono aumentate a un ritmo preoccupante, con effetti sempre più evidenti sull’ambiente) e la lotta alla povertà energetica (secondo l’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica, in Italia circa 2 milioni le famiglie sono in condizione di povertà energetica). Con la CERS di San Severo, oltre a far diminuire la dipendenza dall’energia prelevata dalla rete e contribuire a creare un circolo virtuoso di sostenibilità e supporto reciproco, il progetto punta, anche attraverso una serie di attività ed eventi, a sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’efficienza energetica e dell’uso di fonti rinnovabili, incoraggiando cittadini, piccole e medie imprese, Enti Locali e Istituzioni ad unirsi per creare nuove comunità energetiche per la produzione e consumo di energia elettrica generata da impianti rinnovabili gestiti da uno o più membri della comunità. Non va dimenticato, infine, che l’attuale normativa italiana prevede incentivi economici e agevolazioni fiscali per l’energia consumata all’interno della CER: vantaggi che rendono le CER non solo una scelta ecologica, ma anche una soluzione finanziariamente conveniente».

L’iniziativa è finanziata dalla Fondazione con il Sud attraverso un bando che consentirà la creazione di 9 CER nel Mezzogiorno d’Italia (tra cui quella di San Severo). Alla realizzazione della CERS “Energia di Speranza”, con la sua “S” finale di Sociale, ha contribuito anche la Diocesi di San Severo, mentre la Caritas diocesana è fra i promotori principali del progetto.

«In questa prima fase – dice don Andrea Pupilla, Direttore della Caritas Diocesana di San Severo – a beneficiare dell’energia prodotta a basso costo, oltre alla Caritas, saranno sette nuclei familiari, che già sono assistiti dalla Caritas attraverso l’Emporio solidale “don Felice Canelli”, ma con il tempo le famiglie che potranno trarre benefici dalla Comunità Energetica Rinnovabile Sociale arriveranno almeno ad una trentina».

FOGGIA, CONVALIDATI GLI ARRESTI AGLI AGGRESSORI DEI MEDICI DEL RIUNITI

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Il Tribunale di Foggia, nella giornata di ieri, ha convalidato gli arresti operati da Carabinieri e Polizia di Stato per i gravi episodi di violenza accaduti il 9 Settembre al Pronto Soccorso del Policlinico Riuniti. Contestualmente, ai due aggressori sono state applicate le misure cautelari della custodia in carcere e degli arresti domiciliari.

Si tratta di un risultato frutto dell’ottimo lavoro svolto dalle forze di polizia nei momenti successivi al loro tempestivo intervento, svolto in entrambe le circostanze con assoluta fermezza e precisione.

Ancor più importante, si tratta di un messaggio estremamente positivo e confortante rivolto al personale sanitario e ai cittadini dauni. Il disagio e le insicurezze scaturite dagli eventi recenti sono condivisi dalle Istituzioni, che in sinergia si impegnano con costanza tanto nell’attività preventiva quanto in quella repressiva.

Il lavoro della Procura di Foggia in sinergia con le forze di polizia ha fatto percepire agli infermieri e alla guardia giurata vittime di un’ingiustificata aggressione, nonché a tutto il personale sanitario e parasanitario la costante presenza dello Stato.

Tali attività testimoniano l’incisivo impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato nella lotta ad ogni forma di violenza, in particolare a quei reati che hanno per vittima soggetti che svolgono un servizio pubblico per l’intera collettività.

LE ORIGINI DELLA FIERA D’OTTOBRE A SAN NICANDRO GARGANICO

In attesa del calendario eventi della prossima “Fiera d’Ottobre 2024” di San Nicandro Garganico, Civico 93 vuole fare un po’ di storia della manifestazione così come nel libro “La Fiera d’Ottobre tra passato e presente”, una raccolta di ricerche ed appunti storici.

Tutto parte dalla risoluzione del 1826 con la quale Re Ferdinando intese regolare la difficile materia della pastorizia nel Tavoliere delle Puglie attraverso disposizioni e decreti. La collocazione del decreto numero 7514 riguarda proprio la città di San Nicandro Garganico come appare nella Collezione delle Leggi anno 18942, tomo I, pag. 174. Decreto per autorizzare il Comune di San Nicandro Garganico in Capitanata a celebrare un’annua fiera nei giorni 16 – 17 e 18 luglio.

Attraverso queste concessioni ed autorizzazioni di fiere e mercati i Borboni comprendevano la importanza del commercio libero sotto un duplice profilo, quello economico perché si consentiva produrre e vendere di più superando la chiusa economia familiare dei secoli passati e quello culturale in quanto le fiere erano un punto di incontro e di confronto con gli altri operatori più esperti del settore. Non a caso, in Capitanata ci fu l’introduzione di nuove razze bovine, ovine ed equine selezionate per il miglioramento e la razionalizzazione dell’attività pastorale.

A San Nicandro Garganico, nel 1933, fu deliberato poi la istituzione della fiera-mercato nei giorni dedicati al protettore della città: 17, 18 e 19 giugno. La istituzione di questa seconda fiera accompagnava il tentativo di ripristinare e solennizzare la festività del Santo Patrono. Così per alcuni anni si ebbero due fiere: quella di giugno e quella di ottobre.

E’ da notate che, al momento della “statonica”, le greggi e i pastori erano assenti dal nostro territorio da giugno ad ottobre trovandosi nelle lontane terre dell’Abruzzo e del subappennino per l’alpeggio estivo. Perciò fare una fiera senza il suo naturale elemento, il bestiame, era cosa assurda. Già in epoca borbonica si era capita la necessità di spostare la fiera dopo luglio per consentite a tutti i lavoratori del settore di partecipare e commerciare. Perciò la ricorrenza ottobrina era ideale. Perché?

Per prima cosa, in settembre a causa della transumanza tornavano le greggi e i pastori. Poi l’8 di settembre, oltre ad essere la data tradizionale del trasloco, finivano e si rinnovavano i contratti di lavoro stagionale e molte più persone erano presenti in paese.

La fiera, poi, che cadeva subito dopo, in un periodo di stasi dei lavori agricoli e climaticamente favorevole, permetteva di rifornirsi del necessario: animali, utensili vari, masserizie che sarebbero servizi per il nuovo anno. E’ anche utile aggiungere che la fiera veniva a coincidere con il mese dedicato alla Madonna del Rosario. Ciò ha fatto sì che la fiera si arricchisse anche dell’aspetto religioso molto sentito dal popolo la cui devozione alla Madonna è stata sempre molto viva e che i tre giorni di ottobre si trasformassero in una (mancata) festa patronale.

Inutile aggiungere che la fiera di San Nicandro Garganico accompagnò la crescita economica del paese e fu tra le più grandi fiere della nostra provincia.

CAMMINO DEI DUE CONVENTI 2024, 3^ EDIZIONE

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Un cammino che vuole unire due comunità attraverso le loro principali festività sacre, San Matteo (21 settembre) e San Pio (23 settembre).

PROGRAMMA

-Ore 15.00 Ritrovo al Santuario di San Matteo (San Marco in Lamis), benedizione a cura dei Frati Minori di San Matteo e partenza del cammino;

-Ore 18.00 arrivo al Santuario di San Pio da Pietrelcina (San Giovanni Rotondo) e inizio veglia

I dettagli logistici sul tragitto di ritorno sono in corso di definizione e saranno dati sui canali social.

ALTRE INFO

-Partecipazione libera e aperta

-Percorso di 8km circa, saranno previste deviazioni rispetto al sentiero dei due conventi per evitare l’attraversamento di aree interessate da incendio.

-Attività adatta ad escursionisti esperti.

-Si consigliano: acqua, cappellino, scarpe da trekking, bastoncini

Sono invitate associazioni, camminatori e pellegrini

Iniziativa organizzata dall’associazione San Giovanni Rotondo Francigena

Patrocinio morale dei Santuari di San Matteo Apostolo e del Santuario di San Pio

Contatti: sgrfrancigena@gmail.com