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COVID-19: PERCORSI PROTETTI OSPEDALI SAN SEVERO, CERIGNOLA, MANFREDOVIA E SAN MARCO

Le misure di contenimento del contagio adottate hanno riguardato, nell’immediatezza, i tre Pronto Soccorso degli Ospedali di Cerignola, San Severo e Manfredonia, all’interno dei quali sono stati attivati i percorsi differenziati e sicuri, previsti dalle direttive ministeriali.

Davanti all’ingresso dei tre Pronto Soccorso sono state allestite dalla Protezione Civile tre tensostrutture, all’interno delle quali, gli operatori sanitari, muniti di Dispositivi di Protezione Individuale (D.I.P.), effettuano il pre-triage.

I casi sospetti vengono trasferiti negli “ambulatori dedicati”, isolati dai Pronto Soccorso e con ingressi separati. Successivamente, se necessario, sono trasportati al Policlinico di riferimento su una ambulanza attrezzata per il trasporto in sicurezza.

Gli altri casi vengono gestiti regolarmente nel Pronto Soccorso. Tutto questo, per garantire percorsi differenziati e sicuri in modo da evitare contagi.

È opportuno che le persone si rechino in ospedale solo dopo precisa indicazione telefonica del medico.

Misure di sicurezza adottate a San Marco in Lamis

Per assicurare percorsi protetti nelle attività di esecuzione dei tamponi, a San Marco in Lamis, sono state montate dalla protezione civile due tensostrutture nel parcheggio del Presidio Territoriale di Assistenza (P.T.A.).

Le tende sono predisposte in modo tale da garantire agli operatori sanitari che effettuano i tamponi a domicilio due percorsi separati, uno decontaminato e uno contaminato.

Gli operatori, in pratica, indossano i Dispositivi di Protezione Individuali (D.P.I.) all’interno del percorso decontaminato.

A bordo dell’ambulanza dedicata, poi, raggiungono l’abitazione della persona da sottoporre a tampone. Successivamente tornano alle tensostrutture per consegnare il test. In questo caso l’operatore che ha materialmente effettuato il tampone viaggia nella parte posteriore dell’ambulanza. All’arrivo alle tende, il tampone viene consegnato e successivamente portato al laboratorio di riferimento. L’operatore, quindi, si libera dei dispositivi di protezione nella zona contaminata ed è pronto per riprendere le attività.

L’accesso all’area del parcheggio dove sono state montate le tensostrutture è vigilato. L’ingresso è consentito solo ai mezzi autorizzati.

Per quanto concerne le attività di assistenza sanitaria svolte dalla Postazione Medicalizzata Fissa (ex P.P.I.T.), l’accettazione e il pre-triage vengono effettuati tramite citofono.

In caso di situazioni cliniche critiche, gli operatori, dotati dei Dispositivi di Protezione Individuali, prendono in carico il paziente all’interno di un “ambulatorio dedicato”. Se necessario, il paziente viene trasferito al policlinico di riferimento con l’ambulanza appositamente attrezzata per il trasporto in sicurezza. L’ambulatorio viene successivamente sanificato e reso nuovamente disponibile.

Dispositivi di sicurezza

L’unità di crisi continua a lavorare alacremente per mettere in sicurezza non solo la popolazione, ma anche i lavoratori che sta rifornendo di dispositivi per la sicurezza nonostante le difficoltà di reperimento delle scorte, registrate su tutto il territorio nazionale.

Ad essere costantemente riforniti di kit (dopo ogni utilizzo) sono: tutti gli operatori dei tre Pronto Soccorso e delle strutture ospedaliere dedicate all’emergenza come Pneumologia e Rianimazione-Terapia Intensiva; gli SCAP (Servizio di Consulenza Ambulatoriale Pediatrico); le 45 Postazioni di Emergenza Territoriale 118; le 5 Postazioni Medicalizzate Fisse (ex P.P.I.T.); le 60 sedi di continuità assistenziale; le 3 “ambulanze dedicate”, i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta.

Rimane una carenza oggettiva di dispositivi. Si sta provvedendo a richiedere ulteriori rifornimenti per approvvigionare, in ordine di priorità, tutti i servizi aziendali.

LA CROCE ROSSA DI SAN NICANDRO: PRONTO FARMACO E PRONTO SPESA

La Croce Rossa di San Nicandro, per gli anziani soli e per le persone più fragili. Effettuano un importante servizio gratuito dal lunedì al sabato: cioè il Pronto Spesa e il Pronto Farmaco.

Rivolgersi al numero telefonico indicato nell’allegato.

ALLEGATO

SAN NICANDRO, DA QUESTA NOTTE INTERVENTI DI DISINFEZIONE NEL CENTRO ABITATO

A seguito della dichiarazione di emergenza di Sanità Pubblica e del rischio sanitario connesso all’infezione, l’Amministrazione Comunale ha inteso eseguire, con urgenza e senza indugio, degli interventi di disinfezione del centro abitato che interessino soprattutto le strutture all’aperto le cui superfici potrebbero essere oggetto di contatto con le persone quali sedili, panchine, passamano di scalinate esterne, recinti e cancelli di strutture pubbliche che vengono maggiormente utilizzate.

Gli interventi dovranno eseguirsi in tre step, uno al giorno durante le ore notturne, ed ogni step deve interessare una zona dell’abitato in modo che tutti gli interventi preventivati debbano ricoprire l’intero centro urbano.

Si è stabilito che detti interventi devono essere eseguiti dalle ore 22,00 alle ore 3,00 dei seguenti giorni: 1° intervento 13/03/2020 2° intervento 14/03/2020 3° intervento 15/03/202.

Nel contempo è fatto assolutamente divieto durante gli orari dei giorni suddetti di:

1) Lasciare all’aperto, in qualsiasi luogo, generi alimentari o bevande seppure sigillate;

2) Far stazionare animali domestici in luogo aperto;

3) Trattenersi, seppure in prossimità, nel luogo ove sta effettuandosi il trattamento;

4) Tenere aperte porte, balconi, finestre durante il passaggio del mezzo irroratore.

E’, altresì, consigliato un accurato risciacquo di tavoli, lavandini, piani di lavorazione e quant’altro normalmente utilizzato quali basi di appoggio che, eventualmente, sono posti sui balconi all’esterno delle abitazioni.

SORPRESI DAI CARABINIERI LADRI DI APPARTAMENTI

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I militari di Serracapriola, nell’ambito del potenziamento dei controlli in atto anche nelle aree rurali e di residenza estiva, territori notoriamente frequentati da pregiudicati che tentano di eludere i controlli delle FF.PP., nello scorso week and, allertati da un cittadino proprietario di una abitazione sul mare in Marina di Chieuti, sorprendevano 2 uomini di Apricena che avevano appena svaligiato due abitazioni estive collocate in un noto residence del posto, al momento disabitate. L’immediato intervento veniva effettuato da una pattuglia impegnata in quel momento in specifici controlli finalizzati anche a prevenire i furti di mezzi agricoli. I militari sorprendevano i ladri mentre trasportavano il materiale appena rubato nell’autovettura in uso ad uno di loro. I due soggetti, alla vista dei Carabinieri, tentavano invano la fuga, con manovre elusive per cercare di dileguarsi in una pineta presente in zona. Durante la fuga, lungo il tragitto, abbandonavano quasi tutta la refurtiva convinti invano che i militari avrebbero desistito dall’inseguirli ma giungevano immediatamente i rinforzi dei Carabinieri che circondavano la zona. Dopo alcune ore di ininterrotte ricerche, seguendo le tracce, ossia la refurtiva abbandonata lungo il tragitto, stanavano i due che tentavano nuovamente la fuga sbucando sulla adiacente SS.16 dove, però, impattavano con una delle pattuglie dell’Arma che li aspettava con le manette. Bloccati nell’immediatezza, venivano trovati in possesso di attrezzi da scasso e di uno zaino nero contenente altro materiale oggetto di furto. Gli ulteriori accertamenti consentivano di acclarare che, i due fermati, erano già gravati da precedenti di polizia specifici in materia di reati predatori.

Concluse le operazioni, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, venivano arrestati per il reato di furto aggravato in concorso e sottoposti alla misura degli arresti domiciliari in attesa di rito direttissimo, a seguito del quale, successivamente alla convalida, veniva applicata la medesima misura alternativa in casa presso il comune di Apricena, loro luogo di provenienza. Tutta la refurtiva recuperata, del valore di circa 1500€, veniva restituita ai legittimi proprietari.

CARABINIERI, CONTROLLI PER IL RISPETTO DELLE MISURE DI CONTENIMENTO DEL COVID-19

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Proseguono incessanti, anche nei comuni di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, i controlli dei carabinieri della Compagnia di Cerignola volti a verificare il rispetto delle misure di contenimento del covid-19. I militari delle tre locali Stazioni carabinieri in due giorni hanno controllato più di 100 persone, acquisendo le relative autocertificazioni.

Sono state denunciante a piede libero per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” (art. 650 c.p.) 33 persone, di cui tre titolari di esercizi commerciali, perché non hanno rispettato quanto previsto dai recenti Decreti del Primo Ministro finalizzati a contenere i rischi di contagio. I carabinieri esortano i cittadini a restare nelle proprie abitazioni e ad evitare, quanto più possibile, gli spostamenti nonché ad adottare le cautele diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute.

 

FATIMA OFFRE OSPITALITA’ A TURISTI ITALIANI CHE NON POSSONO TORNARE IN PATRIA

Un atto di solidarietà da parte di Fatima Maghit per gli alcuni italiani che attualmente sono in Marocco e non possono ancora rientrare in Italia. Si tratta delle 7 donne italiane bloccate senza la possibilità di rimpatriare dopo che la compagnia Ryanair ha cancellato i voli.   La “ormai sannicandrese” Fatima ha lanciato un invito a queste donne italiane che ora si trovano a Marrakech per un’offerta di ospitalità presso la propria abitazione e quelle dei suoi familiari. Fatima dice che: “Solo chi e stato straniero sa il vostro disagio. Quindi invito tutti voi a casa mia con vitto e alloggio fin che non torniamo tutti alle nostre case e famiglia in Italia.
Andrà tutto bene per la nostra amata Italia”
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Si sa che tutti i voli e tutti i traghetti sono stati sospesi fino a nuovo ordine.

Un bellissimo esempio in un momento tanto drammatico della nostra Italia. Nel contempo invita tutti i suoi concittadini a rispettare tutte le misure di sicurezza prese dalla autorità italiane.

ASL FG -COVID -19: TUTTI I PROVVEDIMENTI ADOTTATI

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La Direzione Generale ha predisposto le misure di prevenzione previste dalle direttive ministeriali e regionali per la gestione della Emergenza

CUP

Le attività di front office dei CUP saranno sospese da mercoledì 11 marzo 2020 sino a nuova disposizione, fatta eccezione per i pagamenti dei ticket relativi a prescrizioni urgenti rivolte a pazienti non esenti, pazienti oncologici e terapie salvavita.

Le prestazioni potranno essere prenotate attraverso l’utilizzo del contact center aziendale (numero verde 800 466 222) e per via telematica (portale web sanita.puglia.it). La ASL, pertanto, sta potenziando il contact center telefonico proprio per fronteggiare l’eventuale aumento delle telefonate.

Attività sospese

Sono stati sospesi fino a nuova disposizione i ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso i Presidi Ospedalieri Aziendali di San Severo, Cerignola e Manfredonia.

Sospese anche le visite ambulatoriali, gli esami strumentali diagnostici e/o operativi; i Day service; la diagnostica di laboratorio. La sospensione è estesa anche alle attività in libera professione intramoenia.

Attività garantite

Le sospensioni non riguardano: i ricoveri con carattere d’urgenza “non differibile” provenienti dal Pronto Soccorso e i ricoveri che riguardano pazienti oncologici; le richieste di prestazioni recanti le motivazioni di urgenza (codice di priorità U), in particolare piani terapeutici, somministrazioni di farmacoterapia e tutte quelle prestazioni che, ancorché programmate, non sono differibili senza potenziale danno al paziente; le prestazioni di dialisi; le prestazioni oncologiche-chemioterapiche; la radioterapia; le PET-TAC.

Tali attività vengono svolte nel rispetto delle condizioni di sicurezza previste dalle indicazioni ministeriali e regionali.

Limitazioni dell’accesso ai servizi sanitari

È stata disposta la limitazione temporanea dell’afflusso dei visitatori in tutte le strutture sanitarie dell’ASL di Foggia.

L’accesso ai reparti di degenza, pertanto, è consentito esclusivamente durante l’orario di visita ad un solo visitatore per paziente; l’accesso agli ambulatori per le prestazioni ambulatoriali o di day service non differibili è consentito ad un solo accompagnatore del paziente.

Non è consentito, invece, l’accesso degli operatori di informazione scientifica dei farmaci e dei dispositivi medici presso le strutture sanitarie e gli studi di medici di famiglia e specialisti convenzionati, salvo per urgenze correlate alla sicurezza d’uso di specifici prodotti.

Non è consentito, inoltre, l’accesso dei tirocinanti, con eccezione dei medici specializzandi ed i medici di medicina generale in formazione. l’accesso dei volontari delle associazioni accreditate non sarà consentito fatta eccezione per quelle organizzate per supporto all’assistenza.

TOCILIZUMAB: ANCHE IN PUGLIA GRATIS IL FARMACO CHE RISULTA EFFICACE CONTRO CORONAVIRUS

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Il presidente della Regione Puglia, Michele  Emiliano, comunica che oggi a seguito di un incontro in videoconferenza tra la task force regionale per l’emergenza Coronavirus e i vertici della società farmaceutica Roche, alla presenza del prof. Pier Luigi Lopalco,  è stata raccolta l’offerta  dell’amministratore delegato della società per ricevere gratuitamente il farmaco “Tocilizumab”, che ha mostrato promettenti caratteristiche di efficacia in un gruppo selezionato di pazienti con Covid-19 Coronavirus, nell’impedire la progressione della malattia verso le forme più gravi.

SEQUESTRO DI BENI PER OLTRE 2.000.000 EURO ANCHE NELLA GESTIONE ILLECITA DI RIFIUTI

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Beni mobili e immobili, ivi compresi compendi societari, per un valore complessivo di oltre 2.000.000 di euro sono stati sequestrati dal personale della Direzione Investigativa Antimafia e dei Carabinieri di Foggia a Maurizio DI PALMA, pregiudicato 49enne foggiano, residente a Orta Nova.

L’operazione ha attinto tutti i beni intestati o a qualunque titolo riconducibili – anche per il tramite di prestanome – al citato Maurizio DI PALMA, la cui decennale storia criminale è andata via via evolvendosi verso fatti sempre più gravi, risultando coinvolto in reati di forte impatto sociale quali la gestione illecita di rifiuti, le truffe, le dichiarazioni fiscali infedeli e reati di natura economica, fino ad arrivare alla partecipazione a sodalizi criminali, reati che ne hanno comportato, oltre a periodi di detenzione, anche condanne definitive o procedimenti ancora pendenti.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso in base alla normativa antimafia dal Tribunale di Bari su proposta a firma congiunta del Direttore della DIA e del Procuratore della Repubblica di Foggia e ha interessato 5 imprese operanti nel settore del trasporto merci, 98 mezzi (tra autoveicoli e mezzi pesanti), 1 garage, 1 complesso immobiliare composto da appezzamenti di terreni e fabbricati e numerosi rapporti finanziari.

Gli inquirenti hanno documentato la evidente sproporzione tra la situazione reddituale – che, sovente, non avrebbe consentito neanche il sostentamento minimo dello stesso nucleo familiare – e gli investimenti con i quali DI PALMA ha accumulato il proprio ingente patrimonio.

L’operazione è frutto della minuziosa attività di indagini patrimoniali svolta dalla DIA e dai Carabinieri con l’esercizio dei poteri previsti dal Codice Antimafia nel contrasto degli arricchimenti illeciti da parte non solo dei soggetti appartenenti alle organizzazioni mafiose, ma anche di coloro abitualmente dediti alla commissione di reati con i cui proventi vivono in tutto o in parte, consentendo in tal modo la restituzione dei beni stessi alla società civile ed al circuito dell’economia legale. Le indagini hanno inoltre permesso di disvelare una rete di 14 prestanome, residenti nei comuni di Orta Nova, Carapelle e Bologna, che si erano prestati a fittizie intestazioni delle società e dei beni immobili in realtà nella piena e diretta disponibilità del proposto Maurizio DI PALMA.

Le operazioni di esecuzione del provvedimento hanno impegnato sinergicamente il personale della DIA e del Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia, con il supporto operativo di Carabinieri Cacciatori, Forestale e dell’Arma Territoriale.

CORONAVIRUS, SMART WORKING ALL’ENTE PARCO DEL GARGANO

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Smart working anche per i dipendenti dell’Ente Parco Nazionale del Gargano per l’intera durata dell’emergenza Coronavirus. Ad autorizzare l’attivazione dell’istituto del lavoro agile, in accordo con le misure varate dal Governo, è stato il Presidente Pasquale Pazienza attraverso un’ordinanza tempestivamente adottata per assicurare un’incisiva azione di contenimento del rischio di contagio da COVID-19, già registrato in diversi Comuni del Parco del Gargano.

Già nei giorni scorsi – dichiara Pazienza – avevamo provveduto ad assumere delle iniziative per limitare il rischio di contagio come, ad esempio, la chiusura al pubblico degli uffici dell’Ente i cui servizi restano, comunque, raggiungibili per e-mail e telefonicamente. Adesso ci viene chiesto di fare ancor di più per tentare di avere la meglio in una sfida che riguarda ciascuno di noi. In totale adesione con le linee indicate dal Governo, abbiamo intrapreso anche la strada dello smart working, che sarà assegnato in via prioritaria ai lavoratori con specifiche esigenze. Ciò consentirà ad alcuni di svolgere le loro funzioni da casa, minimizzando la presenza nella sede dell’Ente e creando così le condizioni necessarie per una maggiore sicurezza”.

Dalla chiusura temporanea è escluso l’ufficio protocollo la cui attività sarà comunque assicurata. Tutte le informazioni relative ai procedimenti di competenza dell’Ente Parco saranno fornite esclusivamente in via telefonica o a mezzo email i cui recapiti sono disponibili sul sito web istituzionale (www.parcogargano.it) nella sezione: “Amministrazione trasparente-Organizzazione–Telefono-Posta elettronica” (https://www.parcogargano.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=616&idArea=17310&idCat=17417&ID=19777&TipoElemento=pagina).

DUE PASSI TRA LA STORIA DI SAN NICANDRO: IL CASTELLO

Il castello è costruito direttamente sul banco roccioso, nel punto più alto del paese, tra il nucleo antico della Terravecchia e il nuovo Borgo sorto appunto intorno alla chiesa matrice. Ha seguito le vicende feudali del centro e, dopo l’eversione della feudalità è appartenuto ai Santelia, ai De Vito, ai Zaccagnino e ai Tozzi. Oggetto di attenzione da parte del Fraccacreta (1834) e di Matteo Zaccagnino (1837), rientra nella ricognizione dei castelli della Capitanata compiuta da Arthur Haseloff. Un puntuale studio del castello fu realizzato nel 1933 da Giuseppe Antonio Tozzi, appartenente alla famiglia in quel momento proprietaria dell’edificio. Sulle vicende costruttive sei-settecentesche si è aggiunto recentemente il contributo di C. Petrarota. L’edificio ha pianta trapezoidale con quattro torri angolari, due circolari e due quadrangolari. L’ingresso originario, ubicato sul lato opposto all’attuale, rivolto verso il nucleo medievale di Sannicandro, era dotato di un ponte levatoio, come scrive Matteo Fraccacreta: “… un castello quadrilatero con due torri rotonde negli angoli Est e Sud, e due quadre a Nord e Ovest, costrutto sopra nudo e scosceso macigno, con pietre forti e nericce, cui dava l’accesso una porta sola con ponte levatoio, e cateratta, sospesa a una trave o leva di primo genere, con finestre e buche all’uso bellico per lanciare pietre o altri proiettili contro gli assalitori: oggi forma il palazzo del suo Principe con trenta e più stanze in tre piani”. Il generale riadattamento del castello dovette iniziare nel XV secolo e proseguire fino al XIX secolo. La grande torre scarpata probabilmente si deve all’intervento promosso dai Della Marra nella seconda metà del XV secolo: realizzata con conci squadrati, caratterizzata dalla cornice torica e dalle caditoie, costituisce l’elemento più fortificato dell’intera struttura, in grado di assolvere ad una funzione di difesa dell’originario ingresso. Anche le due torri cilindriche del prospetto meridionale, successivamente sopraelevate sono riferibili agli stessi decenni.

Come già accennato, l’ingresso originario doveva essere ubicato sul lato opposto all’attuale, con un piccolo ponte levatoio. Su questo lato sono addossati al castello strutture ed elementi del palazzo Fioritto, probabilmente la reale residenza feudale, consistente in circa 30 stanze18. La loggetta settecentesca addossata ad un torrione quadro sovrasta la porta superstite di accesso al nucleo antico, denominata Arco di Terravecchia. Si deve alla committenza dei principi Cattaneo, famiglia di origine genovese, in linea con gli orientamenti del gusto della nobiltà feudale nel XVIII secolo le cui risorse furono “impegnate per ristrutturare, ampliare ed abbellire o, non di rado, per costruire ex novo nei centri abitati castelli e palazzi e nelle campagne ville suburbane, casini di caccia ed edifici massarili, che servivano a soddisfare esigenze sia di rappresentanza e di divertimento, sia di organizzazione e di controllo delle attività produttive”. Queste ristrutturazioni si legano spesso alla fase ricostruttiva successiva al terremoto del 1731 che vide il concorso di progettisti e maestranze, locali e napoletani. L’attuale prospetto (lato orientale), costruito nell’ultimo quarto del XIX secolo, scandito orizzontalmente da un lungo balcone e arricchito da un portale a sesto acuto, occulta l’originaria parete a scarpa.

Ritenuto dalla letteratura un edificio di età angioina o aragonese (Arthur Haseloff), in realtà il castello presenta un consistente nucleo medievale (XI-XII secolo), ancora leggibile nell’impianto e nel paramento murario. La parte più antica ritengo infatti possa essere costituita dal lato settentrionale, ubicato di fronte alla chiesa di San Giorgio, serrato tra le due torri a pianta quadrangolare. In particolare, il nucleo originario doveva essere costituito dalla torre più stretta che plausibilmente, doveva svettare isolata secondo moduli consueti, leggibili ad esempio nei castelli di Deliceto e di Pietramontecorvino. L’esistenza di un edificio medievale è confermata inoltre – come già accennato – dall’inserimento nello Statutum de reparatione castrorum: il Castrum S. Nicandri è infatti menzionato tra il Castrum Paganum de Capitanata e il Castrum Deviae. Ad avvalorare l’origine medievale il Tozzi citava anche la data incisa su una lastra (a sinistra del ponte levatoio), erroneamente letta A.D. 123824: in realtà deve intendersi 1738 e quindi correlarsi alle ristrutturazioni promosse dai principi Cattaneo.

 

 

ANCHE PER IL 2020 IL BUS NAVETTA AEROPORTO BARI PALESE – GARGANO

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La Giunta regionale ha confermato per l’anno 2020 il collegamento automobilistico tra Bari Aeroporto e le località di Monte Sant’Angelo, Mattinata, Vieste, Peschici Calenelle, Rodi Garganico, Margherita di Savoia e di Zapponeta disponendone l’attivazione per il tramite della Società Aeroporti di Puglia s.p.a..
Con lo stesso provvedimento, l’Esecutivo ha stabilito collegamento sia effettuato nel periodo compreso tra il 29/05/2020  e il 20/09/2020 per la spesa massima di euro 300.000.

REGIONE PUGLIA: MORATORIA PER BOLLETTE ACQUA A IMPRESE SETTORI TURISMO E CULTURA

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La Giunta regionale ha dato indirizzo oggi ad Acquedotto Pugliese Spa, di concedere una moratoria alle imprese di particolari settori – quale il turistico-alberghiero, lo spettacolo e le attività culturali – colpiti in via straordinaria dalla crisi economica dovuta al crollo delle prenotazioni e all’annullamento degli eventi causati dall’epidemia e dalle conseguenti norme recentemente introdotte, di concedere dilazioni di pagamento delle fatture dell’acqua, con l’abbattimento degli interessi.

“Con la nostra azienda pubblica Aqp – commenta Emiliano – diamo un concreto aiuto agli imprenditori in crisi, insieme ad altre misure che sono in cantiere”.

CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO REGIONE PUGLIA 12 MARZO ORE 20.00

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, comunica che oggi 12 marzo – con aggiornamento alle ore 20.00 – sono stati effettuati 253 test in tutta la regione per l’infezione da Covid-19 Coronavirus. Di questi: 235 sono risultati negativi e 18 positivi.

I casi positivi sono cosi suddivisi:

6 in Provincia di Bari;

2 in Provincia Bat;

1 in Provincia di Brindisi;

1 in Provincia di Foggia;

6 in Provincia di Lecce;

2 in provincia di Taranto

Con questo aggiornamento salgono a 108 i casi positivi registrati in Puglia per l’infezione da Covid-19 Coronavirus. Tutti i test positivi verranno inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Molti organi di stampa stanno diffondendo la notizia del sesto decesso da Covid-19 in Puglia. Tale notizia al momento non risulta confermata poichè il test effettuato nel laboratorio di Lecce risulta dubbio.

Pertanto la procedura ministeriale prevede l’effettuazione di un test di conferma che sarà effettuato nella giornata di domani nel policlinico di Bari.

Prima di avere l’esito dal laboratorio di Bari dunque non si può parlare di “sesto decesso”.

Si invitano quindi le testate giornalistiche ad attendere le comunicazioni ufficiali della Regione Puglia per garantire una corretta informazione.

 

EMERGENZA CORONAVIRUS: IN PUGLIA PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI NEGLI OSPEDALI

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“Arrivano i rinforzi nei reparti e nelle corsie dei nostri ospedali. È partito in tutta la Puglia il piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri e operatori sanitari per fronteggiare l’emergenza Covid 19. I primi contratti sono già stati firmati, si procede ovunque con celerità, lavoriamo per potenziare lo straordinario esercito di donne e di uomini che si stanno prendendo cura della salute dei pugliesi”: lo comunica il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Tutte le aziende hanno in corso la firma dei contratti.

“I dati che comunichiamo oggi sono in continuo aggiornamento e vanno letti su scala regionale, nel senso che il personale sarà dislocato dove più serve secondo la strategia di contrasto al Covid19 definita dalla task force. Siamo solo all’inizio. Come è noto abbiamo formalizzato al Governo la richiesta di poter sbloccare assunzioni di medici, infermieri e OSS per 2539 unità. Nel frattempo ci siamo comunque portati avanti con il lavoro. Esattamente come abbiamo fatto con le forniture dei dispositivi di protezione individuale per garantire a chi si trova in prima linea negli ospedali di lavorare in sicurezza e senza rischi”.

È partita oggi infatti la distribuzione a tutte le aziende sanitarie della Regione della prima tranche – 20mila pezzi – della fornitura di 500mila dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari per far fronte alle esigenze del sistema sanitario regionale, tutelare gli operatori dall’esposizione a rischio biologico (operatori di 118 e Pronto Soccorso, personale dei reparti di Malattie Infettive, Anestesia e Rianimazione, Pneumologia e Medicina interna). A questo ordine si aggiungeranno le forniture della Protezione civile acquistate attraverso il sistema Consip.

Il coordinamento della fase successiva al reclutamento è affidato al Direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro, che sulla base delle esigenze connesse al programma di attivazione del Piano CoVid19, nonché sulla base delle esigenze straordinarie di ciascuna azienda potrà “dirottare” l’applicazione delle diverse figure professionali verso le aziende con maggiori esigenze.

 DI SEGUITO I DATI AGGIORNATI SULLE ASSUNZIONI IN PROVINCIA DI FOGGIA

ASL FOGGIA

Sono stati assunti 8 assistenti sanitari da dedicare alle attività di sorveglianza attiva delle persone che si trovano in isolamento nelle proprie abitazioni.

Debitamente formato, tale personale ha anche il compito di dare informazioni certe e chiare sul Covid-19.

Sono stati appena assunti 30 infermieri da graduatoria di avviso pubblico, attualmente esaurita. Si stima un ulteriore fabbisogno di 35 unità.

POLICLINICO RIUNITI FOGGIA

Il Policlinico Riuniti di Foggia ha assunto per emergenza Covid-19: 85 infermieri già operativi e altri 20 che saranno in servizio da lunedì 16 marzo; 6 medici del reparto Malattie respiratorie e 2 Malattie Infettive; 2 tecnici laboratorio e 2 biologi (per microbiologia esecuzione test Covid-19); 4 ostetriche; 30 Oss a tempo determinato per due mesi che si aggiungono ai 226 Oss che saranno assunti con urgenza dalla graduatoria approvata oggi.

 LA RICHIESTA DI ASSUNZIONE FATTA DALLA REGIONE PUGLIA AL GOVERNO

La Regione Puglia è in attesa del via libera del Governo per assumere altre 2539 unità, di cui:

678 medici; 1191 infermieri; 599 OSS; 60 tecnici e assistenti.

PERQUISIZIONI E RASTRELLAMENTI NELLE CAMPAGNE DEL GARGANO

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I servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Foggia, con lo specifico obiettivo di intercettare anche le esigenze delle periferie e più in particolare di  “arrivare” fino alle località di campagna, solitamente meno frequentate ma comunque talvolta nelle mire dei ladri, hanno permesso ai Carabinieri di Manfredonia, rinforzati dai Carabinieri Cacciatori e delle unità cinofile, di rinvenire materiale rubato occultato all’interno di masserie e  appezzamenti di terreno.

In particolare, dopo aver svolto la necessaria attività informativa sul territorio e aver localizzato una masseria, i militari nel corso di una perquisizione hanno rinvenuto materiale oggetto di furto, tra cui generatori di corrente, un trapano, un televisore, un decespugliatore, una cesoia, due taniche d’olio e diverso altro materiale trafugato alcuni giorni addietro da un’abitazione di campagna. Il materiale, riconosciuto dal proprietario, che incredulo ha ringraziato l’Arma, è stato messo a disposizione dell’AG nell’attesa di poter essere restituito. Nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto anche altro materiale di verosimile provenienza furtiva (una motozappa Honda e un decespugliatore, custoditi presso la Compagnia Carabinieri di Manfredonia) per il quale sono in corso attività e ricerche finalizzate a identificare i proprietari.

Tutto il materiale rubato è stato trovato nella disponibilità di una donna rumena, classe 1971, con numerosissimi precedenti di polizia, che è stata denunciata per ricettazione e che alle domande dei militari ha risposto di aver acquistato, non si sa per quale scopo, tutto il materiale da un venditore ambulante.

Nel corso del medesimo servizio sono stati arrestati:

  • un 80enne, con precedenti per tentato omicidio volontario, perché a seguito di perquisizione domiciliare effettuata in conseguenza di minacce indirizzate da questi nei confronti di un’altra persona di Manfredonia, alle quale avrebbe detto “ti sparo”, è stato trovato in possesso di un fucile cal. 12 a canne mozze, nascosto sotto il materasso;
  • un rumeno classe 1989 sul conto del quale pendeva un provvedimento di cattura e per il quale dovrà scontare 3 mesi di reclusione presso il carcere di Foggia.

Inoltre un 28enne manfredoniano è stato deferito in stato di libertà, poiché a seguito di perquisizione veicolare è stato trovato in possesso di un bastone in bambù della lunghezza di 60 cm, occultato all’interno della propria autovettura e posto sotto sequestro.

Non sono mancati i controlli alla circolazione stradale, nel corso dei quali diversi conducenti, 25 in totale, sono stati trovati alla guida delle proprie autovetture senza l’uso delle cinture di sicurezza. 3 sono stati i veicoli sequestrati poiché sprovvisti di copertura assicurativa. 105 i punti decurtati dalle patenti degli utenti della strada.

SAN NICANDRO, COMUNICATO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DE LUCA

In qualità di Presidente del Consiglio di Sannicandro Garganico e alla luce della situazione che si è venuta a creare in questi giorni, sia a livello nazionale, che locale, voglio esprimere la mia vicinanza a quanti si trovano oggi in grave difficoltà, sia a livello sanitario che economico – finanziario – aziendale.

Siamo consapevoli delle decisioni varate dal governo, con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché dei vari DPCM emanati per lo stato di emergenza che si è diffuso in tutta la penisola creando una zona rossa a livello nazionale. Ciò per impedire il più possibile l’espandersi di questo virus.

A tal fine si sono messe in campo delle restrizioni per mettere al primo posto la salute dei cittadini chiedendo loro sacrifici e chiudendo temporaneamente numerose attività, onde evitare, come già accennato, l’espandersi del contagio.

Va puntualizzato che rimangono aperte le attività cosiddette di prima necessità per far fronte ai bisogni improrogabili dell’utenza.

Approfitto di questo spazio per appellarmi a tutte le aziende lavorative, per ottemperare a questi obblighi nonché ad essere collaborative con le forze dell’ordine preposte a tal fine.

Mi rivolgo inoltre alla categoria professionale alla quale appartengo per sensibilizzarla, in questo frangente, poiché tutte quelle attività presenti sul territorio costrette a restare ferme, hanno bisogno di essere tutelate e aiutate con i sistemi che ci sono noti e gli ammortizzatori sociali che lo stato mette e metterà ancora a disposizione dei cittadini e delle imprese.

Un appello va anche alle strutture territoriali dei CAF e dei PATRONATI che invito ad essere vicino ai lavoratori delle numerose aziende presenti sul nostro territorio che vivono questo difficile momento e che sono temporaneamente estromesse dal lavoro, per ragioni di salute pubblica.

Comprendiamo le difficoltà che la cittadinanza sta vivendo e chi più del sottoscritto, per il lavoro che esercita nel tessuto economico locale, può capirlo.

Va considerato che il nostro ruolo, in questo delicato momento riveste una grande importanza e pur in presenza di tante perplessità e dubbi, c’è un numero copioso di cittadini che ha bisogno di conforto e assistenza di fronte alle temporanee chiusure delle aziende.

Nondimeno siamo consapevoli che la maggior parte delle attività locali, come penso anche nazionali, si porterà il fardello della crisi per molto tempo ancora, con una, purtroppo ricaduta disastrosa, nella vita sociale ed economica di tanti buoni lavoratori.

La nostra missione non è certo paragonabile a quella del personale sanitario, al quale va il plauso e la massima riconoscenza di ognuno di noi, ma può risultare, in questo momento così difficile, determinante per tanti uomini e donne in difficoltà, considerando anche le limitazioni agli sportelli degli Istituti di competenza ubicati nella provincia di Foggia.

Il nostro ruolo, oggi più che mai, assume valenza di sussidio per le numerose istanze provenienti da persone in difficoltà.

Tutto ciò, voglio precisare, non è uno slogan politico e nemmeno una propaganda elettorale da far girare sui social, ma solo un atto di coscienza e di responsabilità verso gran parte dell’utenza cittadina che ha bisogno e si sente smarrita in quest’ora buia.

Un appello e un invito alla politica e ai suoi rappresentanti, TUTTI, di MAGGIORANZA e MINORANZA: “mettere da parte ogni personalismo” e non mostrarsi come fenomeni da baraccone o showmen sui social dando notizie scientemente errate cavalcando l’onda e perché no la loro ignoranza.

Ci si attivi invece per la collettività con atteggiamenti e strumenti utili e fare ciò per cui si è stati chiamati

IL BENE DEL PAESE

Chiedo perciò a tutte le forze politiche la massima collaborazione, coesione e partecipazione per essere d’aiuto alla popolazione alle forze dell’ordine messe in campo in questo momento storico per salvaguardare e preservare il nostro territorio dal diffondersi di questa grave epidemia.

Sono certo ce la possiamo fare grazie anche alla consapevolezza delle precauzioni che tutti noi dobbiamo adottare.

Siamo una grande Nazione e noi dimostriamo di essere un grande paese.

Loris De Luca

 

RIVOLTA AL CARCERE DI FOGGIA: CATTURATI 66 EVASI, SONO DA RICERCARE 6 PERSONE

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Proseguono le ricerche degli evasi ancora in libertà fuggiti lunedì scorso dalla Casa Circondariale di Foggia.

Nella giornata di ieri, tra quelli catturati e quelli costituitisi, altri cinque sono tornati riassicurati alla Giustizia, da ultimo un 23enne catturato nella tarda serata di ieri dalla Polizia ad Orta Nova.

Sugli ultimi sei si stanno quindi ora concentrando gli sforzi, anche investigativi, di tutte le componenti sul territorio di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, ed in particolare sulla figura di Cristoforo AGHILAR.

Chiunque avesse notizie su di lui e sugli altri cinque ricercati può riferirle, nell’anonimato più assoluto e nella massima riservatezza, alle Forze di Polizia chiamando i numeri telefonici 112 o 113.

CORONAVIRUS, NUOVE REGOLE FINO AL 25 MARZO: I NEGOZI APERTI E QUELLI CHIUSI

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Ecco le nuove misure del DCPM 11.3.2020: articoli 1-2 e allegati

ART. 1 (Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale)

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate, sull’intero territorio nazionale, le seguenti misure:

Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2.

Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.

Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.

Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza.

In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che:

sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;

siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;

siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;

assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali; 

per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;

in relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.

Per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile.

ART. 2 (Disposizioni finali)

  1. Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
  2. Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti, ove incompatibili con le disposizioni del presente decreto, le misure di cui al  decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020.
    3. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.

    Allegato 1 COMMERCIO AL DETTAGLIO

Ipermercati
Supermercati
Discount di alimentari

Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari

Commercio al dettaglio di prodotti surgelati

Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici

Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati

Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)

Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico

Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari

Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione

Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici

Farmacie
Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica

Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati

Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale

Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici

Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia

Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento

Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione

Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono

Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 2 Servizi per la persona

Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia

Attività delle lavanderie industriali

Altre lavanderie, tintorie

Servizi di pompe funebri e attività connesse

 

DUE PASSI TRA LA STORIA DI SAN NICANDRO, LA CHIESA DI SAN BIAGIO

Dopo i falò davanti alle chiese in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, di San Sebastiano e in quelli che si accenderanno per San Ciro e San Biagio, si vuole dare alcuni cenni storici proprio sulla Chiesa di San Biagio.

Non si hanno notizie precise sulla costruzione della chiesa: l’edificio originario, infatti, non esiste più, solo la struttura muraria esterna potrebbe essere l’elemento che non ha subito grossi cambiamenti nel corso del tempo. Nel 1794 si ha notizia del piccolo paese di S. Nicandro Garganico raggruppato intorno alla Chiesa di S. Maria del Borgo, mentre prima si limitava al terreno circostante la Chiesa di S. Giorgio, ma non ancora esteso fino alla Chiesa di San Biagio, Santa Maria del Carmine, S. Giovanni e S. Martino, chiese situate in aperta campagna. E fu per questo che una volta conglobate nel paese tali chiese non subirono, per lo più, ampliamenti o rifacimenti e alcune di queste sono rimaste fino ad oggi di ridottissime dimensioni.

I documenti più antichi relativi alla chiesa di San Biagio risalgono ai principi del 1700, citata come luogo di sepoltura, soprattutto di coloro che morivano nel vicino ospedale. In un documento del 1701 si legge che in questa chiesa era eremita Fra’ Cataldo Marantonio Zicchini di Sorrento, morto nello stesso anno all’età di ottant’anni e sepolto nella stessa chiesa. Successivamente è attestata la presenza dell’eremita Michele Padula, fino al 6 marzo 1730, anno della sua morte.

Nel Catasto Onciario del 1742, compilato dall’Università di Sannicandro, la chiesa è indicata come Badia di San Biagio: ciò indicava che essa godeva di un beneficio ecclesiastico e che il sacerdote detentore di questo poteva fregiarsi del titolo di “abate”. Questo beneficio era perpetuo e di libera collazione, cioè il sacerdote a cui veniva assegnato era liberamento scelto dal Vescovo di Lucera che lo deteneva fino al decesso. I sacerdoti che detennero il privilegio nella seconda metà del XVIII secolo furono: don Vincenzo Giacchesio (fino al 3 novembre 1765), don Michele Pepe (fino al 18 ottobre 1771) e don Vincenzo Conforto (fino al 3 novembre 1783. Questi fu l’ultimo a detenerlo, dopo la sua morte venne devoluto al fisco.

Durante il XIX sec. continuò ad assolvere le funzioni per cui fu edificata, anche se in alcuni periodi sembra non fosse tenuta con il decoro che le spettasse. Ciò spinse il Vescovo di Lucera ad intervenire perché fosse effettuata la necessaria manutenzione.

Nel 1863 venne istituita la Confraternita della Pia Unione della Cintura, con il titolo di “Beata Vergine Maria della Consolazione”, per interessamento del Canonico don Michele De Martino. La Confraternita resterà in attività fino agli anni 60 del 1900, estinguendosi successivamente per mancanza di adesioni.

Dagli inizi del ‘900 vi esercita il ministero sacerdotale don Pietro Pienabarca, fino alla sua morte (9 dicembre 1934), quando verrà succeduto da don Aristide d’Alessandro nella carica di rettore della Chiesa. Durante questo periodo i fedeli di San Biagio poterono godere pienamente ed in modo particolare della singolare guida di don Aristide, della sua carità cristiana, piena di impegno diligente, ricca di tanta umanità. Tante furono le vocazioni religiose incoraggiate.

Il 3 febbraio 1961 il vescovo di Lucera, mons. Domenico Vendola, emana il decreto di istituzione della nuova Parrocchia di San Biagio, che diventa la terza del paese. Il 25 novembre 1961, la chiesa accolse il ritorno dei Frati Minori a san Nicandro (dopo quasi un secolo di assenza). Dal verbale redatto dal terzo ordine francescano si legge: Un’immensa folla di fedeli si è radunata nella piazza principale per salutare festosamente i frati. I sacerdoti francescani hanno svolto il loro ministero nella parrocchia di San Biagio dal 1961 al 1981, fino a quando cioè il ministro provinciale del tempo il Reverendo Padre Leonardo Di Pinto con il suo definitorio rinunciava alla parrocchia ed invitava i frati a trasferirsi. I parroci in questo ventennio furono tre: Padre Celestino Ciavarella, coadiuvato prima da Padre Giovanni Di Gemma, poi da Padre Modestino, Padre Marcello e Padre Leone.  II secondo parroco fu Padre Renato Tamburri, che guidò la parrocchia per tre anni. Gli successe Padre Gabriele Fania, coadiuvato da Padre Damiano e Padre Nicola.  Le attività svolte durante il ventennio furono molteplici: iniziative per aiutare i poveri, portare conforto agli ammalati, promuovere la frequenza alla Chiesa e ai sacramenti.

Dopo la partenza dei frati dalla chiesa di San Biagio per una sistemazione definitiva al convento di S. Maria delle Grazie, la parrocchia venne retta, per circa un anno, da Don Arnaldo Maffia, uomo mite e dolce, disponibile verso i fedeli. Nel mese di febbraio del 1982 don Giuseppe De Francesco sostituì Don Arnaldo nella carica di parroco. Attualmente, dopo la morte di don Giuseppe, il parroco della Chiesa è don Peppino D’Anello.