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SINDACI PUGLIESI: “NOI SIAMO AUTORITA’ SANITARIA LOCALE”

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I sindaci vogliono aver un loro ruolo in questo difficile periodo. Si lamentano che non arrivano le notizie necessarie per informare i cittadini cerca la situazione del covid 19 nel proprio territorio. Arrivano notizie parziali dagli organi superiori mentre loro sono costretti a dar conto i propri cittadini sulla quotidiana informativa cui il proprio territorio ha diritto di conoscenza.

Non a caso il sindaco di Lecce ha scritto al presidente Emiliano una nota, condivisa da tutti i sindaci di quella provincia, che contiene la estensione del tampone a soggetti che operano con potenziali infetti, in particolare gli operatori sanitari e la necessità di una comunicazione che vada verso il coinvolgimento dei sindaci che, essendo in prima linea, devono rispondere alle domande dei propri cittadini.

Ecco una sintesi della nota inviata.

Essendo I sindaci autorità sanitaria locale, in quanto tali, hanno un ruolo e delle funzioni attribuite dal nostro ordinamento giuridico che rende tantomeno improprio quanto accaduto in questi giorni che le informazioni riguardanti i propri comuni siamo apprese dalla stampa.

Per superare velocemente questo problema è necessario ristabilire una linea di comunicazione corretta mediante la trasmissione istantanea dei dati delle quarantene e positivi direttamente dai soggetti preposti ai sindaci.

La esigenza di una comunicazione tempestiva è motivata anche dal protocollo da attivare a carico dei comuni nello smaltimento dei rifiuti per i soggetti in quarantena e contagiati.

Inoltre, viene chiesto che delle quarantene volontarie di coloro che sono obbligati vengano comunicarle al proprio medico di base, allo stato, i sindaci non ne hanno notizia.

Ed infine, è necessario fare in modo che i medici di base comunichino direttamente ai sindaci le quarantene volontarie per consentire l’esercizio dell’attività di vigilanza.

 

PERCHÉ SI DICE…

(carrellata di alcuni detti, che spesso citiamo senza sapere il perché)

9 PEZZE DA PIEDI

Anche questo era un detto diffuso nelle forze armate di tutta l’Italia e in particolar modo in voga, che io sappia, fino ai tempi della prima guerra mondiale. Difatti in quel periodo, tra l’equipaggiamento che lasciava molto a desiderare, ai militari venivano date in dotazione le scarpe che erano di due sole misure, pertanto a coloro che venivano assegnate scarpe grandi i piedi in esse ballavano provocando dolorose ferite e allora i soldati erano costretti a riempire gli spazi vuoti con apposite pezze di poco valore e a volte mancando queste facevano da pezze parte delle fasce che avvolgevano le gambe che fungevano da calze.  Per molto tempo queste scarpe furono usate solo dalle classi elevate e dai guerrieri, poi il loro uso si estese e furono usate dai soldati di truppa e questo fino alla prima guerra mondiale. Da qui ne deriva il significato di una persona detta anche oggi “pezze da piedi” detto che viene attribuito oggi ad una persona sciatta, ad una persona di poco conto, ad una persona insignificante oltre ad avere anche il significato di una persona di poco valore, di infimo grado, insomma un uomo da quattro soldi.

 

10 JÈ NU SCAZZAMURRÈDD’

(È un folletto)

Questo detto è proprio di questo paese e viene rivolto per lo più a quei ragazzi molto vivaci che non stanno fermi un momento, che dentro casa buttano, come suol dirsi, tutto sossopra e fanno, specialmente se in compagnia con altri coetanei, un diavolerio, un putiferio, un baccano infernale. È la madre, che spesso, esercita il richiamo, anche se in tono amorevole, gli dice la frase: “Sì pégg’ d’ nu scazzamurrèdd’”, vale a dire sei un terremoto. Difatti “u scazzamurrèd’” nel nostro paese si identifica in un folletto che

fa cose strabilianti come: mettere sottosopra ogni cosa, cambiare il posto alle suppellettili, dispettoso da farti sparire oggetti dentro casa, stutà lum’ e tubb’ e tutto questo finché in testa portava la scazzétt’la.

ANCHE IO, COME IL COLIBRI’ FACCIO LA MIA PARTE PER LA MIA GENTE…ADDA PASSA’ A NUTTATA

Egregio Direttore,

durante questo nefasto periodo in cui siamo attaccati, anzi, aggrediti da questo mortale e silente batterio di cui non sappiamo ancora come e in che modo difenderci, voglio dare anche io, nel mio piccolo, il mio piccolo contributo per cercare di aiutare qualcuno che soffre ancora perché scampato a morte certa. Virus che ghermisce noi tutti, incolpevoli vittime, come brigante al passo, senza un preavviso, senza un perché e sparando nel mucchio all’ impazzata, ci chiede in cambio un esosissimo riscatto e, a volte, perfino, la vita: il massimo dei beni di cui siamo inconsapevolmente padroni pro tempore.

Allora ho pensato alla caducità della nostra vita su questo bel pianeta, che ci vede, sempre in mille faccende affaccendati, quasi come il vecchierel” dell’idillio leopardiano del: “Canto notturno del pastore errante dell’Asia” che si affannava, correva senza sosta e senza sapere dove, arrivando, infine, all’ ”Abisso orrido, immenso, Ov’ei precipitando, il tutto obblia”.

Infatti, noi umani, figli del nostro tempo, CORRIAMO… SOGNIAMO… AMIAMO… ODIAMO… PIANGIAMO… RIDIAMO… ATTRAVERSIAMO BOSCHI, LAGHI E MARI…A VOLTE DORMIAMO PERFINO PER TERRA, CON UNA COPERTA CHE E’ IL CIELO DI STELLE DEL SOPRAMONTE DEL “MIO GARGANO”  E CON UN LAMPIONE ETERNO CHE CI ILLUMINA LA NOTTE…LA LUNA!!

Poi, incontriamo gente nostra genuina e generosa, o con personalità istituzionali, lottiamo contro i mulini a vento per difendere un sogno segreto in cui crediamo, raggiungere una meta e poi? Basta un invisibile virus che mette tutto e tutti in discussione. Virus che potrebbe far crollare tutti i nostri sogni e programmi, in un attimo, perché pensavamo di essere immortali, oppure: “tanto a me non tocca“! Allora di fronte a questo momento che viviamo, non dei più felici per la nostra storia su questo bel pianeta, mi sento anche io responsabile e voglio fare la mia parte e qualsiasi altra che mi sarà richiesta in questo particolare momento, proprio come il piccolo colibrì che cercava disperatamente di fare la sua parte durante un incendio nella foresta, con la sua piccola goccia d’acqua e cercare di sedare l’incendio. Prendendo esempio, quindi, non da grandi proclami, perché, oggi, vediamo che c’è molta buona volontà ma tanta impreparazione, ma dal piccolo uccello della foresta amazzonica, anche io voglio fare la mia parte.

Ho voluto mettere a disposizione GRATUITAMENTE di coloro i quali sono convalescenti dal COVID 19 ed hanno bisogno di serenità, aria pulita e con percorsi benessere, la mia Tenuta di Montenero, dove l’aria è la più pulita d’Europa. Solo per poter dare un’iniezione di fiducia a tanta gente a far sentire che il principio della sussidiarietà esiste ancora fra alcuni di noi esseri umani e che non è sola (e penso anche ai medici, infermieri, personale assistenziale, volontari, ecc)… E a tutti dico: “Riscopriamo i valori dell’amicizia, dell’altruismo e del rispetto e se avremo capito questa “ennesima lezione”, forse, ci riscopriremo anche un tantino più buoni. ALLORA QUESTA VOLTA NON PARLO DI POLITICA, AMBIENTE O ALTRO…QUESTA VOLTA PARLO IN DIFESA DELL’UOMO METTENDOCI LA FACCIA E DICO CHE TUTTI INSIEME CE LA FAREMO E TORNEREMO AD ABBRACCIARCI, SALUTARCI STRINGENDOCI LA MANO…E INTANTO DICO A TUTTI CHE DOMANI IL SOLE SORGE ANCORA E GRIDEREMO TUTTI FORTE FORTE: EVVIVA LA VITA   E GRIDANDO A TUTTI UNA FRASE CHE E’ LA FRASE TIPICA DELLA NOSTRA SAGGEZZA DI GENTE DEL SUD E DEL GARGANO. “ADDA PASSA’ A NUTTATA”…

 

Con la stima di sempre

On. Nino Marinacci

RELIGIOSITA’ POPOLARE NELL’ARCO 1965-1978 A SAN NICANDRO (2^ PARTE)

Il magico sussiste ancora ed è presente con caratteri che testimoniano il passaggio tra vecchio e nuovo nella figura del più antico veggente pugliese: Michele ‘nda la Terra, ottantenne, cieco, di Sannicandro Garganico. Ormai rivestito di un alone di leggenda e di mistero, l’esercizio di Michele si ricollega alle forme di divinazione presenti in questa zona da tempo immemorabile. È infatti il desiderio di conoscere il futuro, di “sapere qualche cosa” la causa principale che spinge i clienti di Michele a fare lunghe, interminabili attese nella sporca anticamera della sua abitazione nella Terra Vecchia, il più povero quartiere di Sannicandro. Ma Michele è anche bravo nella cura dei reumatismi e riesce a fare e a sciogliere fatture d’amore. La composizione sociale dei clienti di Michele e il rapporto di credibilità esistente tra lui ed i suoi compaesani danno la misura del mutamento che si sta verificando anche in questo aspetto arcaico-magico della cultura locale. I clienti di Michele provengono da diverse zone pugliesi, in prevalenza dal nord dalla Puglia (Subappennino dauno, Foggia e paesi del Tavoliere), dal Molise, dalla Campania e da diversi centri di emigrazione (prevalgono Torino e Milano). Giungono tutti in macchina, molto spesso sono interi gruppi familiari: molti di loro sono costretti a pernottare a Sannicandro, perchè la propensione di Michele a “vedere” è collegata alle condizioni climatiche; se c’è molto vento o se fa freddo Michele non vede e quindi le sue consultazioni, il cui prezzo è molto basso e varia dalle due alle tremila lire, sono rimandate fino a che il tempo non migliora.

Come in molti altri casi di fruizione e di consumo del magico, la prevalenza della partecipazione femminile su quella maschile è netta; prevale anche, rispetto alla matrice contadina, la partecipazione di fasce di ceto terziario e di piccola borghesia impiegatizia. Le letture delle clienti che attendono di essere ricevute da Michele vertono su fotoromanzi, Cronaca Vera, Novella 2000, le cui notizie più recenti e clamorose vengono discusse e commentate collettivamente. Da alcune interviste ho potuto rilevare come la ideologia della malattia sia in queste donne permeata di fatalismo e di rassegnazione; le strutture sanitarie sono viste come entità vagamente equivoche e pericolose. Alcune mie sollecitazioni sulla medicina preventiva e sulla possibilità di una diversa gestione sanitaria sono state accolte addirittura con la irrisione, se non col sospetto.

Non diversa è la concezione dell’amore, del matrimonio, del rapporto uomo-donna: al fatalismo di fondo si abbina la volontà ostinata del pieno possesso e dominio sul partner. Questa volontà è comprensibile se pensiamo alla essenzialità economica del matrimonio per donne completamente escluse dal mercato del lavoro. La reclusione della donna tra le mure domestiche porta alla assolutizzazione del privato, le cui vicende sono cariche di drammaticità appunto per la importanza che certi valori vengono ad assumere: la appartenenza ad un uomo, la procreazione, la enfatizzazione del proprio ruolo. Tutto ciò è presente nelle clienti di Michele, in quanto figure sociali totalmente emarginate. Le uniche forme di lavoro dipendente per le donne provenienti dalle suddette zone risiedono nel lavoro a domicilio (maglieria, ricamo), nell’artigianato in proprio (sartoria, parrucchiere) o nella conduzione in proprio di piccoli commerci (mercerie, alimentari, ecc.); nel Gargano il lavoro a domicilio è pressoché inesistente, tranne che a Sannicandro, dove esistono forme di lavoro su fiori secchi e fiori di carta e sulla costa, dove sono frequenti conduzioni turistiche a gestione familiare. Tra tutte le interviste, la più traumatica è quella rivolta ad una donna di 49 anni, venditrice di oggetti sacri presso il Santuario dell’Incoronata (FG): costei si era recata da Michele con l’ex-fidanzato della figlia diciassettenne (la prima di sei figli) per far eseguire a Michele una fattura sulla fotografia di questa al fine di far rappacificare i due. La figlia, già violentata da questo, fruttivendolo ambulante, trentenne, rifiutava di sposarlo, essendo innamorata di un altro. Dal discorso con i due emergeva la pacifica naturalezza di pratiche come quella che si accingevano a fare e la logica interna ad esse: il possesso della volontà altrui si può conseguire soltanto con il ricorso al magico. Motivi come la rispettabilità o l’onore da conquistare per riparare alla “fuga” erano del tutto secondari: su di essi prevaleva la necessità economica del matrimonio. Per quella ragazza il contesto sociale di appartenenza non concepiva altra possibilità di realizzazione e di riscatto dalla sua subalternità. Le richieste emergenti-la salute, la “sistemazione matrimoniale”, la predizione del futuro-appartengono ad un ben definito orizzonte culturale: i clienti di Michele sono partecipi, anche se soltanto in modo ricettivo, della cultura dei mass-media, ma questa non incide minimamente sulla trasformazione culturale dei valori di fondo, proprio perchè inalterate rimangono le contraddizioni sociali da cui il consumo del sacro scaturisce come prima ed unica possibilità di intervento sul piano del reale.

Quindi i messaggi prevalenti nella cultura di massa – basti pensare alla ideologia dell’amore emergente da certa stampa femminile – non fanno che rafforzare in una ibrida commistione di vecchio e di nuovo una visione del mondo e della vita chiaramente regressiva. Il mutamento della cultura locale nei confronti dell’esercizio magico di Michele è visibile, oltre che nella suddetta partecipazione sociale, anche nel rapporto intercorrente tra questi ed suoi compaesani, i quali si recano da lui soltanto a tarda ora (dalle 21 in poi); dalle interviste fatte ho potuto verificare come nel paese si preferisca non parlare troppo di Michele e delle sue straordinarie capacità. Queste reticenze sono dovute al peso che qui ha ancora il controllo sociale, per cui si preferisce parlare il meno possibile dei guai che ha causato la consultazione da Michele, perché di qualunque tipo questi siano sono sempre considerati come demerito per tutta la famiglia; inoltre si vuole fare silenzio su qualcosa che, pur essendo radicato nella cultura locale, è percepito non essere in sintonia con il passaggio, sia pure contraddittorio, ad una cultura diversa da quella di origine. L’alone di mistero che circonda la figura di Michele risale in gran parte alla inspiegabilità della sua bravura, che è tanto grande da annullare la sua menomazione fisica, la cecità; e questa straordinarietà è causata da eventi prodigiosi che lo avrebbero reso capace da giovane di salire sulle finestre e di leggere, lui cieco, le stelle (testimonianza raccolta a Torre Mileto). Il legame con l’astrologia attesta l’esistenza di un filone culturale “colto”, presente nella cultura contadina di questa zona; purtroppo a causa della intrattabilità di Michele, che mi ha accolto molto male, non ho potuto accertare l’esattezza di questa mia tesi.

Mirian Castiglione

 

SANIFICAZIONE DELLE STRADE Di SAN NICANDRO, ARRIVA IL SECONDO INTERVENTO

Dopo un primo intervento di sanificazione delle strade di San Nicandro Garganico, a giorni si procederà ad una nuova sanificazione. Un intervento già annunciato dal sindaco Ciavarella e dall’assessore Carbonella che dovrà essere effettuato appena le condizioni meteo migliorano. Questa volta non ci saranno ditte esterne in quanto verrà utilizzata la spazzatrice in dotazione della Gial Past, la ditta raccolta rifiuti, per un totale di dieci interventi.

Un altro passo avanti per la pulizia della nostra cittadina in un momento in cui occorre osservare tutte le norme igieniche possibili e necessarie per arginare il diffondersi del virus per una cittadina che, secondo l’Asl e la Protezione Civile, è stata di fatto inserita tra le zone di colore amaranto e cioè ad un passo dalla zona rossa per il numero dei contagiati.

Questo ulteriore intervento da parte dell’amministrazione comunale deve essere comunque accompagnato, da parte della cittadinanza, da comportamenti consigliati dalle normative in vigore e cioè, dopo l’igiene personale, non uscire di casa, non utilizzare la macchina per fasi un giro, usare la mascherina e il distanziamento obbligatorio.

Si deve capire che il problema è di tutti e tutti dobbiamo fare la nostra parte.

CONTINUA L’IMPEGNO DELL’ENPA A SAN NICANDRO

L’Enpa di San Nicandro ringrazia l’amministrazione comunale per il contributo di 200 euro deliberato a favore della associazione. È la prima volta che i volontari ricevono un contributo istituzionale. I randagi lo apprezzeranno senz’altro.

Questo denaro sarà utilizzato per l’acquisto di 300 chili di crocchette, bastevoli per alimentare più di 40 cani vaganti per circa 25 giorni.

I volontari lontani sono felici di constatare la crescita della sensibilità negli amministratori oltre che nella popolazione nei confronti del fenomeno del randagismo sempre più attuale nella nostra cittadina.

ENPA San Nicandro Garganico

 

DOMENICA TORNA L’ORA LEGALE

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Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo le lancette dell’orologio andranno spostate di un’ora avanti.  L’ora legale durerà fino a domenica 25 ottobre, quando rientrerà in vigore l’ora solare.

Quello dell’ora legale è un appuntamento ormai abituale, ma che già dal 2018 è stato posto sotto esame dalla Commissione europea.

Ma quali sono le ragioni che hanno spinto il nostro Paese a rigettare la proposta dell’Unione Europea di eliminare il doppio orario? Nel 2018 la Commissione invitò i paesi membri a valutare la possibilità di annullare il cambio di orario. Fu, quindi, lanciata online una consultazione, con lo scopo di conoscere il parere dei cittadini dell’Unione i quali si espressero in maggioranza a favore dell’abolizione della doppia ora. L’UE chiese, di conseguenza, a tutti gli stati di decidere se mantenere l’ora legale o quella solare.

Contraria alla revisione delle direttive sull’orario, l’Italia decise di depositare una richiesta formale al Parlamento di Bruxelles per poter mantenere il sistema attuale, in vigore dal 1966.

Perché l’Italia si oppone? In primo luogo, non esisterebbero evidenze scientifiche dell’effettivo danno emotivo sulle persone causato dal mutamento orario. Inoltre, l’ora legale permetterebbe di accendere per sei mesi le luci un’ora dopo, con un conseguente risparmio sulle bollette degli italiani.

EMERGENZA COVID-19. RICHIESTA DI SOSTEGNO AI COMUNI E INTERVENTI PER ATTIVITA’ E CITTADINI

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“Ai Comuni servono con urgenza le dotazioni finanziarie necessarie a fronteggiare i maggiori oneri che gli enti stanno già ora sostenendo e che dovranno continuare a sostenere per fronteggiare l’emergenza mentre gli effetti, in termini di minori entrate, impatteranno in modo fortemente negativo e altamente pericoloso sulla tenuta dei bilanci approvati e in corso di approvazione”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.

“Rischiamo il default dell’unica istituzione di prossimità sul territorio nazionale, eppure abbiamo collaborato con grande senso di responsabilità fin dal primo minuto e certamente continueremo a farlo con lealtà istituzionale. Ma dopo il decreto ‘Cura Italia’ ci aspettiamo un provvedimento specifico che si occupi degli enti locali e del loro equilibrio finanziario. Se salta il sistema dei Comuni, saltano i servizi per i cittadini. Senza risorse non si può garantire l’erogazione dei servizi socio assistenziali, non si può garantire il trasporto pubblico, senza risorse non si raccolgono i rifiuti urbani e, conseguentemente, non si può assicurare l’igiene urbana con il rischio di innescare una ulteriore emergenza sanitaria.

È necessaria e urgente una immediata iniezione di entrate straordinarie, compensative delle minori entrate proprie, per chiudere i bilanci in pareggio effettivo e non solo apparente. I bilanci dei Comuni stanno già pesantemente risentendo della contrazione di liquidità delle entrate proprie e continueranno a risentirne per un tempo che si preannuncia non breve. Per di più, per gli enti che non hanno ancora approvato il bilancio preventivo, il protrarsi della gestione finanziaria in esercizio provvisorio, almeno sino al 31 maggio 2020, rischia di generare un cortocircuito nell’erogazione dei servizi ai cittadini.

Non basta la sospensione di alcuni mutui e l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Servono altre misure. Le funzioni di vigilanza, quelle sociali, quelle cimiteriali, quelle delle forniture e degli approvvigionamenti per l’emergenza stanno entrando in crisi. I sindaci, in questo momento di particolare difficoltà, servono le comunità e collaborano con il governo, mostrando grande senso di responsabilità. Certo però non può sfuggire che i Comuni sono un presidio sui territori e un punto di riferimento per i cittadini e i loro bisogni. Come amministratori locali stiamo facendo l’impossibile per assicurare servizi efficienti alle nostre comunità alle prese con una emergenza senza precedenti. Dal governo ci aspettiamo, ora, un segno tangibile di attenzione verso quello che facciamo quotidianamente, riconoscendoci gli strumenti finanziari e normativi per quella indispensabile stabilità economica utile a garantire la sopravvivenza del sistema Paese”.

Lo scorso 11 marzo, il presidente Anci Puglia Domenico Vitto in una nota inviata al presidente nazionale Antonio Decaro, aveva chiesto un intervento immediato su Governo, per ribadire l’esigenza di misure di legislazione speciale ed urgente, a sostegno dei Comuni e delle attività imprenditoriali, commerciali, artigianali e turistiche del territorio, in gravissima sofferenza per lo stato di paralisi che sta interessando il sistema economico locale, a causa dell’emergenza Covid-19.

 

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 25 MARZO

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 25 marzo, in Puglia, sono stati effettuati 878 test per l’infezione Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 88 casi, così suddivisi:

32 nella Provincia di Bari;

3 nella Provincia Bat;

13 nella Provincia di Brindisi;

22 nella Provincia di Foggia;

3 nella Provincia di Lecce;

5 nella Provincia di Taranto;

0 attribuiti a residenti fuori regione;

10 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

Sono stati registrati 4 decessi: 2 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 8223 test.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 1.093, così divisi:

336 nella Provincia di Bari;

65 nella Provincia di Bat;

116 nella Provincia di Brindisi;

277 nella Provincia di Foggia;

164 nella Provincia di Lecce;

56 nella Provincia di Taranto;

15 attribuiti a residenti fuori regione;

64 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

GARGANO: PRONTO SPESA E PRONTO FARMACO CON LA CROCE ROSSA ITALIANA

La CRI Sannicandro Garganico ha attivato il servizio “pronto spesa e pronto farmaco”. Possono usufruire del servizio i cittadini dei comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Lesina, Peschici, Poggio Imperiale, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico e Vico del Gargano,

chiamando o inviando un messaggio whatsapp al numero 320.5353101, dal lunedì al sabato, dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00.

Per ulteriori informazioni:

C.R.I Foggia – San Nicandro Garganico

cell.: 334.6809500

e-mail: segreteria.comitato@crifoggia.it
sannicandrogarganico@crifoggia.it

CORONAVIRUS, CONTROLLI A TAPPETO DEI CARABINIERI

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Proseguono incessanti i controlli da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cerignola sul rispetto delle misure di contenimento del covid-19. Durante i controlli svolti negli ultimi giorni sono scattate decine di denunce e due giovani sono stati arrestati.

Un 27enne rumeno è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale perché alcune sere fa è stato notato da una pattuglia della Stazione carabinieri di Cerignola fermo al centro della carreggiata, in via F.lli Rosselli; quando i militari hanno arrestato la marcia, il 27enne ha cominciato a correre verso il veicolo militare e, prima ancora che i carabinieri riuscissero a bloccarlo, ha sferrato un calcio al cofano anteriore dell’auto e poi ha iniziato ad urlare “mi dovete arrestare!”. I militari sono scesi dal mezzo per bloccarlo ma il 27enne, in evidente stato di agitazione, ha opposto resistenza e, pur di sottrarsi alla presa, ha iniziato a sferrare calci e spintoni contro di essi. Immobilizzato, è stato accompagnato negli uffici della locale Compagnia Carabinieri e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Dopo le formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Foggia. Per lui è scattata anche una denuncia in stato di libertà ai sensi dell’art. 650 del codice penale, avendo violato le disposizioni governative per il contenimento del coronavirus, visto che si trovava fuori dalla sua abitazione senza giustificato motivo.

Sempre per resistenza a pubblico ufficiale, è stato arrestato anche un 20enne, anch’egli rumeno. I Carabinieri di Cerignola, impegnati nei controlli volti a monitorare il rispetto delle disposizioni del Primo Ministro, venerdì sera hanno notato in piazza Duomo un assembramento di cinque giovani, intenti a chiacchierare vicino all’ufficio postale. Alla vista dei militari, i cinque si sono dati alla fuga a piedi ma due di loro sono stati bloccati. Tra questi, il 20enne, che ha percorso a grande velocità circa 500 metri prima di essere raggiunto da uno dei due carabinieri che lo ha rincorso a piedi; per sottrarsi all’identificazione, il 20enne si è avventato con spintoni e strattonamenti contro il carabiniere, che è riuscito ugualmente a bloccarlo. Dopo le formalità di rito, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Per lui e per l’altro soggetto bloccato, rumeno di 32 anni, è scattata la denuncia ai sensi dell’art. 650 del codice penale in relazione alle disposizioni governative che, per contenere i rischi di contagio, vietano assembramenti in luoghi pubblici e aperti al pubblico.

Ad oggi i Carabinieri della Compagnia di Cerignola, nei 12 Comuni che rientrano nel territorio di competenza (Cerignola, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Margherita di Savoia, Stornara, Stornarella, Ascoli Satriano, Candela, Rocchetta Sant’Antonio, Sant’Agata di Puglia, Anzano di Puglia, Monteleone di Puglia), hanno acquisito oltre 1000 autocertificazioni da altrettante persone, per la maggior parte delle quali i movimenti erano giustificati. Sul territorio si percepisce un senso di responsabilità sempre più diffuso da parte dei cittadini, che, comprendendo l’importanza della situazione, stanno limitando al massimo gli spostamenti. Per alcuni, purtroppo, sembra non essere così. Ad oggi, infatti, i Carabinieri della Compagnia ofantina hanno denunciato in stato di libertà quasi 500 persone per “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” (art. 650 codice penale), per aver violato le disposizioni governative volte a contenere il contagio del nuovo coronavirus. Solo a Cerignola, sono 120 le persone denunciate per questo motivo.

Tra queste, quattro ragazzi sorpresi da una gazzella della Sezione Radiomobile mentre si trovavano all’interno di un garage, intenti a guardare la TV e ad ascoltare musica a tutto volume. Immediatamente identificati, sono stati tutti e quattro denunciati a piede libero.

Sempre a Cerignola, nella centrale Piazza Taranto, altri tre giovani sono stati denunciati in quanto anche loro fermati mentre erano intenti a bivaccare, accovacciati sul marciapiedi. Un uomo è stato invece fermato a bordo della sua autovettura nel centro cittadino e, alla richiesta dei militari sul perché si trovasse in giro, ha risposto che era uscito per fumare una sigaretta. Immediata la denuncia a piede libero anche per lui. Un altro giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato perché, alla vista dei militari che gli intimavano l’alt per procedere al controllo, si è dato alla fuga in macchina, innescando un pericoloso inseguimento per le vie della città, per poi far perdere le sue tracce. Dopo alcune ore i militari sono riusciti comunque a rintracciarlo e, alla richiesta sul perché stesse circolando a bordo della sua autovettura, il giovane non ha saputo fornire un valido motivo. Per lui è scattata una duplice denuncia a piede libero: sia per il mancato rispetto delle misure di contenimento del covid-19, sia per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.

I Carabinieri esortano i cittadini a restare nelle proprie abitazioni e ad evitare, quanto più possibile, gli spostamenti nonché ad adottare le cautele diffuse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute.

RELIGIOSITA’ POPOLARE NELL’ARCO 1965-1978 A SAN NICANDRO

La situazione socio-religiosa. La compattezza della cultura tradizionale e la sua incidenza nella mentalità collettiva e nei comportamenti emergenti si esprime nel Gargano in quasi tutti gli aspetti della religiosità delle classi subalterne. La persistenza, a più livelli di classe e di età, di una percezione di tipo magico nel rapporto uomo-natura si riversa infatti in gran parte nelle forme devozionali proprie del cattolicesimo locale, ma è presente anche in quei livelli di quotidianità che non hanno in sè alcunchè di religioso. Ancora oggi, quindi, a San Marco in L. e a Sannicandro G., si crede nella esistenza di esseri fantastici, gli gnomi; chiamati in dialetto “scazzamuredd” o “angeluzz”, questi esseri vivrebbero nelle case e la loro presenza, di natura positiva, non pericolosa per l’individuo, sarebbe rivelata da episodi strani e inspiegabili (rumori di mobili, oggetti spostati, ecc.). Questa credenza, presente anche in altre aree meridionali, rivela la diffusa concezione della dipendenza dell’individuo e del gruppo di appartenenza da forze extra-umane mai pienamente dominabili. Anche i rapporti tra gli individui sono improntati a questa precarietà, i cui risvolti potenzialmente negativi incidono potenzialmente sul possesso di alcuni beni fondamentali: la salute, la sicurezza, la casa, ecc. Il mezzo più idoneo per mantenere questi privilegi o comunque difenderli accanitamente era fino a poco tempo fa (non più di 20 anni addietro) la fattura, alla cui pratica erano preposte dalla tradizione locale in prevalenza donne che elaboravano filtri o compivano operazioni magiche, il cui scopo era quello di possedere la volontà dell’individuo, a cui la fattura era destinata, e piegarlo ai propri voleri. Amore, gelosia, invidia, vendetta, ecc. erano i moventi che spingevano i clienti del fattucchiere a rivolgerglisi per ottenere tanto beni come la salute, il matrimonio la sistemazione economica, ecc. che mali; da usare contro i nemici: la malattia e la morte. In generale, si chiedeva al fattucchiere la sicurezza psicologica che proveniva dalla sensazione di dominare il reale. La credenza nella fattura si è oggi molto rarefatta, tranne che in alcune realtà su cui mi soffermerò più avanti; tutte le testimonianze raccolte al riguardo parlano di questa pratica come di un fatto antico e superato, che però aveva una sua indubbia efficacia: gli intervistati anziani erano a conoscenza di casi di morte per fattura, i più giovani ne conoscevano indirettamente l’efficacia per i matrimoni. (Sannicandro Garganico, San Giovanni Rotondo). Si crede ancora, in maniera generalizzata, soltanto, nel malocchio o affascino. Secondo questa credenza, lo sguardo malevolo di una persona provocherebbe, anche senza reali e preordinate idee di danno, il mal di testa che, avuto con questa causa, può guarire facendo compiere ad una persona competente un rituale che è al contempo diagnostico e terapeutico. In un pò d’acqua posta in un piatto si mettono tre gocce di olio, tre grani di sale, tre di carbone; l’operatore si fa il segno della croce e recita formule magico-sincretiche; dalla dimensione che le gocce di olio assumono nel piatto, l’operatore può dire se vi è affascino e quindi garantire la guarigione, che comunque si ottiene soltanto se si crede veramente nel rito che si sta compiendo. Nell’affascino credono anche i giovani (S. Marco in L., Sannicandro, S. Giovanni R.), ma la sua pratica è diffusa soprattutto tra le donne dai 40 anni in su. È anche molto vivo il legame con il mondo dei defunti, la cui entità non è mai percepita negativamente, proprio per il valore socializzante e positivo che assume l’ideologia della morte nella cultura folklorica. L’al di là è concepito come prolungamento della vita terrena e il rapporto vivi-morti, coltivato sia nei rituali religiosi che nelle credenze tradizionali, serve per esorcizzare i danni molto spesso economici, oltre che affettivi, che la morte di una persona cara procura. La persistenza di questo mondo di valori, che è veramente differente rispetto ad altre forme culturali presenti nel Sud, si va progressivamente svuotando delle funzioni di un tempo, proprio in rapporto alle modificazioni sociali che sono avvenute soprattutto nella famiglia, nella parentela e nel vicinato. Il fattore disgregante la realtà sociale di questi gruppi è stato determinato principalmente dalla emigrazione, ma anche altri aspetti interni della locale dinamica culturale, per esempio il passaggio dalla realtà contadina a quella terziario-impiegatizia, cambiando la situazione abitativa di molte fasce sociali, ha causato la disgregazione fisica di queste piccole realtà associative locali. Ma, sorprendentemente, il magico sussiste ancora ed è presente con caratteri che testimoniano il passaggio tra vecchio e nuovo nella figura del più antico veggente pugliese: Michele ‘nda la Terra, ottantenne, cieco, di Sannicandro Garganico.

Mirian Castiglione

NELLE STRADE VUOTE DI SAN NICANDRO C’E CHI ACCUDISCE I CANI

Una importante iniziativa quella presa dalla giunta comunale di San Nicandro Garganico e riguarda un piccolo contributo economico all’Enpa locale su proposta dell’assessore Antonio Carbonella. La motivazione è molto seria ed altrettanto urgente ed importante.

Con il divieto imposto di non uscire di casa tutti i cani vaganti e di quartiere della nostra cittadina girano indisturbati per le strade anche in cerca di cibo in quanto nessuno più pensa a loro. Fortunatamente ci sono i volontari locali dell’ENPA che, tra coronavirus e sbalzi climatici, provvedono a nutrire questi animali.

Così si giustifica il contributo della giunta comunale per acquistare cibo per questi vaganti senza del quale potrebbero diventare pericolosi. Insomma ancora la volontà e la forza del volontariato per risolvere problemi che, altrimenti, aggraverebbero una situazione già così difficile da gestire.

LA NUOVA CARTA FAMIGLIA 2020

Mercoledì 18 marzo 2020, il Dipartimento per le politiche della famiglia attiva la piattaforma online https://www.cartafamiglia.gov.it/cartafamiglia/, tramite cui le famiglie con almeno 3 figli conviventi e minori di 26 anni potranno richiedere la Carta della famiglia.

La Carta permette di accedere a sconti e riduzioni tariffarie su beni e servizi offerti dalle attività commerciali aderenti, con negozi sia fisici che online: uno strumento di aiuto per famiglie e per i loro acquisti.

Per poter richiedere la Carta, uno dei due genitori dovrà registrare il nucleo familiare utilizzando le proprie credenziali del Sistema pubblico d’identità digitale (Spid). Una volta registrato sulla piattaforma, la carta sarà emessa solamente in formato digitale, così da poter essere sempre consultabile tramite tutti i dispositivi connessi ad internet. seguito del Consiglio dei ministri di venerdì 28 febbraio, che ha approvato il decreto-legge recante “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” (decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9), il Dipartimento è al lavoro per adeguare la piattaforma a questa modifica normativa ed ampliare la platea di potenziali beneficiari.

Questi i vantaggi, gli aiuti economici e i bonus permessi dalla Carta Famiglia 2020.

Beni alimentari

  • Prodotti alimentari nei negozi convenzionati
  • Bevande analcoliche

Agevolazioni e aiuti 2020 a famiglie numerose a basso reddito Isee per l’acquisto di prodotti per casa, scuola, famiglia e sanità

  • Prodotti funzionali alla pulizia della casa
  • Igiene personale
  • Abbigliamento e calzature
  • La Carta Famiglia 2020 prevede un bonus figli per l’acquisto di articoli di cancelleria e cartoleria
  • Libri e prodotti di sussidio didattico
  • Prodotti farmaceutici, sanitari e medicinali
  • Apparecchiature sanitarie

Servizi

  • Sconti e aiuti per forniture di energia elettrica, gas, combustibili vari per il riscaldamento, fornitura di acqua per uso residenziale
  • Agevolazioni per chi ha un reddito Isee basso per il pagamento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani
  • Contributi per servizi di trasporto
  • Incentivi per la fruizione di servizi culturali e ricreativi
  • Sconti per palestre, centri sportivi e partecipazione a manifestazioni sportive
  • Agevolazioni per attività relative al tempo libero (turismo, ristorazione e alberghi)
  • Contributi per servizi socioeducativi e di sostegno alla genitorialità
  • Con la Carta Famiglia 2020 sono previsti aiuti economici per la frequentazione di corsi per l’istruzione e la formazione professionale dei figli a carico

 

ALLEGATO

CARTA DELLA FAMIGLIA (1)

SAN NICANDRO, TUTTO SI E’ FERMATO MA LA SCUOLA E LA CULTURA NO

Forse anche da oggi e, comunque tra qualche giorno sarà possibile usufruire, da parte degli studenti dell’Istituto Superiore “De Rogatis-Fioritto” di San Nicandro, della piattaforma di didattica a distanza che, unitamente al Registro elettronico, consentirà una interazione più efficace fra docenti e alunni.

Con gli applicativi da utilizzare sarà possibile “fare scuola” in quanto rappresentano strumenti digitali per il normale svolgimento delle attività scolastiche utili nella situazione scaturita dalla emergenza del coronavis.

Manca la presenza del docente e il suo rapporto diretto e personale ma si continuerà l’attività scolastica con un altro tipo di didattica che renderà inevitabilmente interattivo il rapporto tra studenti e professori.

L’istituto, fino ad oggi, ha comunque applicato la didattica a distanza imposta forzatamente dal Covid-19 per assicurare i livelli minimi di prestazione del servizio di istruzione. Infatti i docenti hanno continuamente fornito indicazioni agli studenti circa gli argomenti da studiare, gli esercizi da svolgere, il materiale multimediale da consultare disponibile on line, utilizzando gli spazi del Registro Elettronico che normalmente vengono impiegati per registrare le attività svolte in classe.

L’istituto, sempre nell’ottica della didattica a distanza, ha anche già fornito agli alunni la piattaforma webinar in accordo con il Ministero dell’Istruzione sulla quale è stato possibile interagire con relatori e gli altri partecipanti, nonché scaricare i materiali prodotti.

Insomma, mentre tutto sembra essersi fermato, la scuola continua con una didattica diversa.

COVID-19, INFORMARSI SULLE INIZIATIVE DELLA REGIONE PUGLIA PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA ECONOMICA

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Nota dell’assessore allo Sviluppo Economico, Mino Borraccino:

Ringrazio il Vice Presidente del Consiglio regionale, il collega Giandiego Gatta, per i suggerimenti dispensati in queste ore sulla necessità di accelerare e potenziare il sistema di aiuti alle imprese, in questa fase così complessa per le nostre attività economiche ma lo inviterei ad osservare con maggiore attenzione il lavoro fatto in queste settimane dal Governo regionale proprio per rispondere alle necessità che rileva, dal momento che gran parte di quanto auspica, in realtà, è già stato tradotto, in questi giorni, in atti e provvedimenti da parte della Giunta regionale e, in particolare, degli uffici dell’Assessorato allo Sviluppo Economico.

Innanzitutto, come è noto, con un atto di indirizzo adottato il 13 marzo scorso, il Direttore del Dipartimento per lo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Prof. Domenico Laforgia, ha disposto che le società in house della Regione (Puglia Sviluppo, Arti, e InnovaPuglia) assicurino, in questa fase, la maggiore liquidità possibile alle imprese, rispetto alla gestione degli investimenti di nuove pratiche, riorganizzando la macchina amministrativa e le attività degli uffici in modo da accelerare i procedimenti di liquidazione e di pagamento ai soggetti beneficiari di finanziamenti regionali.

Da questo punto di vista, ho appreso proprio in queste ore che, a seguito di quella direttiva, gli uffici di Puglia Sviluppo hanno completato le istruttorie sui progetti presentati da 15 imprese, per un valore di 3 milioni € di contributi che saranno subito erogati, immettendo importante liquidità nel sistema economico.

Lo scorso 19 marzo, inoltre, il Governo regionale, su mia proposta, condivisa dai colleghi al

bilancio, Piemontese, e al turismo, Capone, ha implementato con ulteriori 36 milioni e 200 mila euro la dotazione finanziaria complessiva proprio per poter immediatamente liquidare le PMI su due fondamentali strumenti di sostegno al sistema produttivo pugliese e cioè per gli “Aiuti agli investimenti delle piccole e medie imprese” e per gli “Aiuti agli investimenti delle PMI nel settore turistico – alberghiero”.

A queste misure si accompagnano anche altri interventi.

La sospensione automatica, fino a sei mesi, dei mutui concessi dall’Amministrazione regionale, per il tramite di Puglia Sviluppo, a valere sugli strumenti denominati “NIDI”, “Tecnonidi”, “Microcredito” e “Fondo a favore delle Reti per l’Internazionalizzazione”.

Il differimento di dodici mesi dei monitoraggi sugli adempimenti successivi alla conclusione degli investimenti cofinanziati dalla Regione nell’ambito delle misure denominate “Contratti di Programma”, “P.I.A. Piccole imprese”, “P.I.A. Medie imprese “, “P.I.A. Turismo”.

La dilazione nei pagamenti ad AQP per le piccole e medie imprese.

E ancora l’innalzamento fino al 90% della copertura ordinaria di garanzia per il fondo centrale riservato alle PMI.

Il tutto senza dimenticare l’accordo siglato venerdì con le parti sociali per i primi 106 milioni di euro di cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti, a tempo determinato o indeterminato, delle aziende, ivi comprese quelle che occupano un solo dipendente o gli studi professionali.

Si tratta di un pacchetto di misure importanti che, nei limiti delle sue competenze, la Regione Puglia ha tempestivamente messo in campo per fronteggiare una emergenza che, oltre ad essere di natura sanitaria, sta diventando anche di natura economica.

Sono già allo studio, per questo, ulteriori iniziative e ieri ho tenuto una lunga riunione coi dirigenti dell’Assessorato per varare a breve ulteriori misure che la Giunta regionale, guidata del Presidente Emiliano, adotterà già nei prossimi giorni per essere concretamente al fianco del sistema produttivo pugliese e delle attività professionali in questa condizione di difficoltà senza precedenti.

Auspico, da parte di tutti, un approccio costruttivo e collaborativo, essendo tutto il Governo regionale e, in particolare, il sottoscritto, apertissimo, come è noto, ad accogliere proposte concrete e suggerimenti da qualunque parte provengano, dal momento che di fronte alla crisi che stiamo attraversando, è necessario il contributo di tutti.

E’ importante per uscirne prima e più forti.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 24 MARZO

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 24 marzo, in Puglia, sono stati effettuati 584 test per l’infezione Covid19 coronavirus e sono risultati positivi 99 casi, così suddivisi:

36 nella Provincia di Bari;

3 nella Provincia Bat;

1 nella Provincia di Brindisi;

29 nella Provincia di Foggia;

12 nella Provincia di Lecce;

5 nella Provincia di Taranto;

0 attribuiti a residenti fuori regione;

13 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

Sono stati registrati 7 decessi: 3 nella provincia di Bari, 3 nella provincia di Foggia, 1 nella provincia di Lecce.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 7.345 test.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 1.005, così divisi:

304 nella Provincia di Bari;

62 nella Provincia di Bat;

103 nella Provincia di Brindisi;

255 nella Provincia di Foggia;

161 nella Provincia di Lecce;

51 nella Provincia di Taranto;

15 attribuiti a residenti fuori regione;

54 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

EMERGENZA COVID19. FORZA NUOVA: CONDONO TOMBALE PER AUTONOMI E PARTITE IVA

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Lo stato di emergenza causato dal Covid19 ha costretto alla chiusura molte attività, mettendo in seria crisi soprattutto le piccole e medie imprese e le partite IVA. Le misure adottate dal decreto “Cura Italia” non sono assolutamente sufficienti a compensarne le perdite. Anche le società che sono rimaste aperte stanno avendo notevoli cali di fatturato a causa della quarantena.  Senza contare che le partite IVA e gli autonomi sono rimasti praticamente senza clienti. Il danno economico sicuramente si protrarrà anche nei prossimi mesi, creando una crisi economica devastante, che sicuramente minerà l’intera stabilità del paese.

In una dichiarazione congiunta il coordinatore regionale di Forza Nuova ed il segretario nazionale del Sindacato Sinlai chiedono che venga varato un decreto per il condono tombale di tutti i tributi e contributi, fino a settembre, per le aziende chiuse a causa del corona virus e per tutte le aziende che dimostreranno la perdita totale del fatturato, nonchè lo sgravio parziale per le aziende rimaste attive. In un momento di grande difficoltà per il paese, difendere la piccola e media azienda, le partite IVA, gli autonomi, i lavoratori a prestazione occasionale e a chiamata, gli stagionali e gli atipici diventa fondamentale per evitare che l’emergenza provochi danni irreparabili alla nostra economia, anche nel prossimo futuro.

COVID-19: OPERATIVO IL PIANO OSPEDALIERO DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

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COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO REGIONE PUGLIA – POLICLINICO RIUNITI DI FOGGIA – CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA

Nel corso dell’incontro odierno fra il Direttore Generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, ed il Direttore Generale dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, Michele Giuliani, si è di fatto dato il via alla piena operatività, affrontandone i dovuti aspetti tecnico-organizzativi, del Piano Ospedaliero della Provincia di Foggia per l’emergenza epidemica COVID-19.

Piano che, si ricorderà, fin dalla prima emissione aveva contemplato la possibilità “di continui adattamenti in funzione dell’evoluzione delle dinamiche epidemiche nei diversi territori”. L’evidenza della mutevole e ingravescente estensione del contagio nella Provincia di Foggia e nel territorio regionale e l’avvenuta necessità di una puntualizzazione e di un adattamento su base provinciale della pianificazione regionale, ha permesso ai due Enti nello spirito della leale, proficua e già esistente collaborazione fra il Policlinico Riuniti e la Casa Sollievo della Sofferenza, di presentare al Direttore del Dipartimento della Salute, Vito Montanaro, ed al Presidente della Regione, Michele Emiliano, un progetto di riorganizzazione provinciale dei percorsi COVID. Progetto che, dopo l’acquisizione informativa circa le disponibilità logistico-funzionali-organizzative idonee a riqualificare aree e percorsi dedicati, ha consentito ai competenti organi regionali l’inserimento dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza fra gli “Ospedali COVID”.

Al fine di definire gli adeguati percorsi di integrazione tra gli ospedali e tra questi e il territorio, per assicurare tempestività, appropriatezza e sicurezza dei percorsi di cura della popolazione nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali impartite, il Presidente della Regione ha ritenuto opportuno istituire una funzione di Coordinamento territoriale, che stabilisse ruoli e responsabilità di ciascuna articolazione del SSR, affidandone la responsabilità al direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia.

L’incontro odierno – hanno premesso i responsabili delle Strutture – vuole essere un’occasione per ribadire e sancire un rapporto istituzionale stabile fra i due enti a partire dagli aspetti tecnici, organizzativi ed amministrativi, per poi proseguire con un confronto quotidiano delle esperienze dei rispettivi clinici in termini di percorsi, di procedure ed iniziative poste in essere a tutela dei pazienti.

Definita e disciplinata l’attuale struttura di assistenza COVID, il punto focale della discussione ha interessato una integrazione dotazionale necessaria per affrontare in maniera organizzata i previsti afflussi di pazienti positivi delle prossime settimane.

Il Policlinico Riuniti renderà operativo il primo centro post acuzie con ulteriori 30 posti letto a cui se ne aggiungeranno in questi giorni altri 20 di medicina d’urgenza per acuti, portando così il numero totale dei posti letto COVID a 182 (50 di Medicina, 50 di Pneumologia, 32 di Terapia Intensiva, 30 di post acuzie, 20 di Medicina d’Urgenza per acuti).

La Casa Sollievo della Sofferenza, invece, nel confermare i 100 posti letto già definiti (86 COVID, 14 Terapia Intensiva) ha avviato uno studio di fattibilità per una ulteriore estensione dell’area COVID sia per la fase acuta che post acuta, secondo standard ricettivi e tipologie dei pazienti concordati con il coordinamento provinciale. Resta l’impegno, infine, a dedicare ulteriori 4 posti letto di terapia intensiva.

Restano confermate per entrambi gli ospedali le già attive sale operatorie COVID ed il percorso COVID materno infantile.

STORIE DI ALTRI TEMPI: MEMORIE DI CORTEGGIAMENTI E RITI NUZIALI (ultima parte) IL MATRIMONIO

Termina con questo articolo la descrizione di un mondo che non c’è più, quello dell’incontro e la conoscenza tra due ragazzi, il corteggiamento, il fidanzamento ed il matrimonio. Sono ricerche del secolo scorso che parlano dell’amore di una volta, di come si arrivava al fidanzamento e allo sposalizio che suscitano, ancora oggi, tanta emozione ed hanno bisogno di essere raccontate per non svanire nell’oblio della modernità.

Un elemento da valutare per la capacità che aveva di condizionare il matrimonio era la scelta della data del matrimonio. Infatti, fissare la data implicava fare i conti con una serie di limitazioni. Alcune di esse attengono all’area delle consuetudini religiose, ovvero di tradizioni, norme comportamentali e piccole superstizioni che attribuiva nano a momenti o a periodi particolari della settimana o dell’anno valenze infauste o funeste. Per esempio, la data delle nozze veniva stabilita dalla famiglia della sposa e la cerimonia non poteva avvenire né a novembre né a maggio, né di martedì e né di venerdì. Un’altra usanza era quella del matrimonio in due tempi, utilizzato occasionalmente durante la guerra e nei paesi a forte emigrazione. In questo caso si celebrava prima il matrimonio in chiesa senza abito bianco e di mattina presto. Al momento opportuno si decideva di celebrare il secondo matrimonio che prevedeva l’abito bianco, corteo, pranzo e così via.

La preparazione del giorno del matrimonio copriva un breve arco di tempo. Due temi ricorrono frequentemente: le pubblicazioni e la preparazione del pranzo. Le pubblicazioni erano un fatto esclusivamente burocratico. Le partecipazioni erano destinate a parenti e amici e alle personalità del paese, comunque vicine agli sposi. Allora l’uso delle partecipazioni non era molto diffuso e si avvisava a voce. Le bomboniere erano riservate solo ai testimoni degli sposi.

Il letto degli sposi era demandato alle loro madri usando il lenzuolo più importante “primo letto” (u’ prim lett) e la coperta più importante. Spesso sui confetti venivano scritti i nomi degli sposi e messi a secondo del lato del letto che avrebbero occupato. In quei tempi non si usava molto fare regali agli sposi. Finito il pranzo, gli invitati, a volte, salivano a vedere la camera nuziale dove era esposto il corredo della sposa (ma questo si faceva anche prima del loro matrimonio). Gli eventuali regali consistevano in soprammobili, piatti, bicchieri, utensili per la casa.

Il giorno delle nozze era un giorno da festeggiare. Importante l’abito da sposa che veniva confezionato dalla stessa sposa con l’aiuto di amiche. Era assolutamente vietato vedere l’abito da sposa. Le donne invitate non vestivano né di colore nero, nè di colore bianco. Il matrimonio veniva celebrato di buon mattino. La sposa si recava in chiesa accompagnata dal padre e dalla famiglia. Terminata la cerimonia si passava dalla casa dello sposo perché la sposa doveva buttare confetti dal balcone e poi tutti alla casa della sposa per il pranzo. Durante il pranzo c’erano i brindisi augurali frutto di antiche tradizioni. Lo scopo era quello di esaltare la bellezza della sposa, la forza e l’onestà dello sposo ed a suscitare l’ilarità e l’allegria degli invitati con frequenti accenni al sesso e al rapporto sessuale.