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SAN NICANDRO, COME SI FACEVA IL BUCATO UNA VOLTA DI GIUSEPPE CRISTINO

Una volta sul Montevergine si mettevano ad asciugare le robe, sulle macchie, al sole. Oggi ci sono i detersivi, una volta si usava più fatica, senza le comode lavatrici, solo con i mezzi della tradizione, ma i risultati erano sorprendenti. Un tempo, ogni quindici giorni o ogni mese, si faceva il bucato, si metteva a liscija, in genere panni bianchi (lenzuola, federe, saccone e asciugamani di tela bianca). Gli altri panni si lavavano a parte sulla tavuledda con la cenere americana accattata alla puteca. Si disponeva la secchialonga (o tina) in legno, un grosso vaso panciuto di forma tronco-conica, alta più o meno settanta centimetri, con una larga apertura, nella parte superiore, di circa ottanta centimetri di diametro, chiusa sul fondo ad eccezione di un foro di sfiato laterale (cauto), che venina tappato da uno struedd (cavicchio) di legno o da un pupuro (pannocchia), ambedue avvolti da uno straccetto a mò di guarnizione, per la tenuta stagna.

Le lenzuola e il resto venivano messe a strati nella tina fino a riempirla. Il tutto poi era coperto da un telo in canapa a maglie abbastanza rade. Mentre una grossa tiedda d’acqua era messa a bollire nel camino, si setacciava della cenere per pulirla da eventuali impurità e la si spargeva sul telo di canapa. Quando l’acqua bolliva la si versava sulle cenere e, attraversandola, permetteva il rilascio sulla biancheria sottostante del bicarbonato di sodio che, penetrando nelle fibre dei panni, detergeva e sgrassava compiutamente e, passando di capo in capo, si radunava, dopo un certo tempo, sul fondo. Allora si toglieva il tappo e in un altro recipiente si raccoglieva il misto di acqua e cenere, che veniva fatto scaldare e di nuovo versato nella tina. L’operazione veniva ripetuta più volte tante quante la massaia riteneva necessarie,

Finiti il lavaggio, si lasciava riposare e raffreddare il tutto che veniva poi sc’carato in acqua limpida. I panni venivano attorcigliati, strizzati e sistemati su grosse tavole (tavuler), trasportate sulla testa ed equilibrate con una spara (cercine). Si raggiungevano le collinette circostanti il paese e si mettevano le lenzuola ed il resto ad asciugare su un prato. Erano larghe macchie bianche sciorinate sul verde brillante dell’erba.

Nel percorso, al passaggio delle giovani donne, c’erano i giovanotti che speravano di guadagnarsi un’occhiata do ragazza e si volevano inzurare.

Quando era tutto asciutto, le lenzuola venivano ripiegate come in una specie di danza: afferrate da due donne erano prima tirale a forza, fatte ballonzolare, poi piegate in due, poi in quattro, poi si univano i due capi e si riponevano. Di solito le lenzuola non si stiravano, si stirava invece la biancheria più piccola con un ferro da stiro pesantissimo che si apriva nella parte superiore per permettere l’inserimento di carboni incandescenti e che ogni tanto andava dondolato o sciusciato per ravvivarne la brace.

Chi non l’ha mai visto non può descrivere il biancore accecante di quelle lenzuola e chi non lo ha sentito non può mai sapere cos’era l’odore, la fragranza di quella biancheria che usciva dal bucato e si mescolava con profumo dell’erba e dei fiori di campo.

Giuseppe Cristino

PERCHÉ SI DICE…

(carrellata di alcuni detti, che spesso citiamo senza sapere il perché)

CHJUD’ LA STADDA QUANN’ SO’ SCJUTE I VÓV’

Si chiude la stalla quando sono usciti i buoi È giusta osservazione che il popolo fa a quelli che corrono ai ripari quando il guaio è già accaduto e nulla ormai si può fare per porvi rimedio. Ciò si dice, ad esempio, a quei genitori che fanno i severi con i figli quando questi sono irrimediabilmente caduti in errori (ragazzi fuorviati da cattivi compagni e finiti sotto processo, ragazze lasciate troppo libere e tradite nel proprio onore da falsi innamorati senza scrupoli e senza alcun rispetto per l’altrui onorabilità). Ecco allora il saggio commento popolare a rimproverarli di fare come quel pastore che riparava la serratura della porta dell’ovile dopo che il gregge se ne era andato fuori per proprio conto.

STA ALL’AMBID’ CH’ MM’RACUL’

(Sta in piedi per miracolo)

Questo detto significa che chi è malandato in salute, tanto da reggersi in piedi a malapena, ma ad onta di ciò, facendo di necessità virtù, si muove e va ugualmente dove deve andare a comperarsi qualcosa che gli serve e, anche, per esempio, se ha scarsa vista, lo fa per la lunga pratica che ha delle cose e dei luoghi. Per queste ragioni la gente commenta: “pover’uomo sta in piedi per miracolo!”.

Emanuele Petrucci

NUOVA FASE PER I BUONI SPESA AL COMUNE DI SAN NICANDRO

Le più di 700 domande pervenute per i buoni spesa saranno tutte quante soddisfatte tra pochissimo tempo. Tutte le domande hanno avuto esito positivo restando comunque l’accertamento di coloro che hanno fatto richiesta senza avere, magari di fatto, nessun requisito per ottener il contributo.

Dalla somma a disposizione ottenuta dal finanziamento ministeriale per i buoni spesa ne avanzerà un cospicuo importo che sarà subito destinato in parte ad acquisti di prima necessità per la Protezione Civile in quanto le scorte si sono quasi esaurite, ed in parte per acquisti di generi direttamente dall’amministrazione comunale per assegnarli a cittadini di San Nicandro in condizioni di estrema indigenza e che ha veramente bisogno.

SOSPESE LE ATTIVITA’ SANITARIE NON URGENTI

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La sospensione delle attività sanitarie non urgenti e non differibili è prorogata fino a ulteriore e contraria disposizione regionale: lo ha stabilito il Dipartimento della Salute della Regione Puglia sulla base delle disposizioni ministeriali. 

Restano dunque sospesi i ricoveri programmati, le visite ambulatoriali e gli esami non urgenti, i day service, le attività ginecologiche e i corsi di accompagnamento al parto, i nuovi inserimenti nelle strutture residenziali e semiresidenziali e i servizi di assistenza domiciliare salvo quelli oncologici.

La sospensione delle attività non urgenti riguarda tutte le strutture accreditate e/o autorizzate indipendentemente dal regime erogativo e quindi si applica anche alle strutture private.

Restano invece garantiti i ricoveri urgenti e non differibili provenienti dal Pronto soccorso, i ricoveri di persone con patologie oncologiche ed ematologiche, gli screening oncologici di secondo livello in tutti i casi di esito positivo al primo livello, la diagnostica di laboratorio di urgenza, le richieste con motivazione di urgenza (codice di priorità U e B), prestazioni di dialisi, le prestazioni oncologiche-chemioterapiche, la radioterapia e la PET/T, le visite specialistiche per rinnovi piani terapeutici nei casi previste, le attività dei centri vaccinali (previa prenotazione anche telefonica), attività delle Commissioni mediche Patenti speciali, assistenza domiciliare integrata (ADI) per i soggetti già presi in carico e per le nuove attivazioni previo triage telefonico, dispensazione dei farmaci e dei presidi presso le farmacie delle strutture pubbliche (distribuzione diretta), attività ginecologiche oncologiche, interruzioni di gravidanza sia mediche che chirurgiche, servizi di gestione della gravidanza come previsti e organizzati dalla Regione (screening primo trimestre, morfologica, arruolamento nell’ambulatorio della gravidanza a rischio e della gravidanza a termine), inserimenti e ricoveri presso strutture residenziali extraospedaliere sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali a seguito di dimissioni protette.

Sul Portale della Salute Puglia nella sezione Coronavirus sono pubblicati tutti i servizi garantiti e sospesi nonché i servizi a cui è possibile accedere on line.

servizi digitali consentono infatti di limitare il rischio di contagio e consentono di prenotare visite specialistiche, pagare il ticket, ottenere alcuni referti on line, accedere ai servizi per celiaci.

Attivando il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico anche attraverso il proprio medico di base è possibile inoltre ritirare i farmaci in farmacia.

 

DALLA REGIONE PUGLIA 3 MLN DI EURO AI COMUNI DI LESINA E DI POGGIO IMPERIALE

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La Regione Puglia finanzia interventi di riqualificazione infrastrutturale e di messa in sicurezza nei territori dei comuni di Poggio Imperiale e di Lesina mediante le risorse riveniente dalle royalties idrocarburi per un importo totale di 3 milioni di euro.

Al fine di agevolare lo sviluppo economico armonioso ed inclusivo, la Regione Puglia assicura alla popolazione dei comuni di Poggio Imperiale e Lesina, impegnata nell’accoglienza e nell’assistenza ai migranti (che troveranno alloggio nelle foresterie appositamente realizzate per l’ospitalità temporanea dei lavoratori migranti in agricoltura), un supporto in termini di infrastrutturazione.

Gli interventi finanziati promuoveranno lo sviluppo delle attività economiche, turistiche e commerciali ivi presenti, oltre a costituire un miglioramento della qualità urbana e della vita dei cittadini, giacché attraverso l’incremento della dotazione infrastrutturale dei quartieri si implementerà il decoro urbano.

EMERGENZA COVID-19, COME SARA’ LA FASE 2 PER GLI ITALIANI?

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Se la statistica sanitaria dei contagi continuerà a decrescere ed il carico degli ospedali sarà notevolmente alleggerito, dal 4 maggio potrebbe cominciare la Fase 2 e, quindi sarà possibile uscire da casa ma solo per fasce d’età e con un continuo monitoraggio degli spostamenti con un’apposita app insieme ad orari di lavoro differenziati. Insomma i più anziati, classificati ultra settantenni dovrebbero essere gli ultimi ad essere autorizzati ad uscire delle proprie abitazioni. Queste prime ipotesi sono state anticipate dalla sottosegretaria alla Salute del governo.

Verrà previlegiato lo smart working, cioè il lavoro a domicilio, ma chi deve andare a lavorare dovrà avere orari scaglionati per consentire anche minor affollamento sui mezzi di trasporto pubblico.

Questa sono le prime anticipazioni per contrastare focolai dell’epidemia del coronavirus.

RSA/RP DEI CENTRI PADRE PIO A ISERNIA: TAMPONI TUTTI NEGATIVI

Nei giorni scorsi e precisamente in data 5 aprile 2020, sono stati eseguiti presso la RSA/RP “Casa Mia per Anziani” di Isernia della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus di San Giovanni Rotondo (FG), da parte degli operatori del Centro Covid-19 di Campobasso, n. 81 tamponi per diagnosticare l’eventuale contagio da Covid-19.

Presso la struttura sanitaria assistenziale e socio sanitaria sono ricoverati ben 45 ospiti (n. 10 maschi con età media di circa 84 anni e n. 35 femmine con età media di 89 anni) e, in questi giorni, lavorano mediamente n. 8 operatori per turno.

La struttura è stata chiusa agli accessi esterni (familiari/visitatori/fornitori) a partire dal 9 marzo scorso. Accede solo il personale, previo controllo della temperatura e ognuno di loro è stato formato e informato sui comportamenti da adottare durante l’emergenza Covid-19. In data 10 e 11 marzo è stato esteso l’utilizzo dei DPI a tutto il personale in servizio, incrementato il monitoraggio dei parametri degli ospiti e attivato il contingente minimo di personale al fine di ridurre il più possibile il rischio di contagio.

La struttura appartiene ai Frati Minori Cappuccini della Provincia Religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio che, sollevati, comunicano a tutta la collettività, Istituzioni e media compresi, la NON positività di tutti coloro che sono stati sottoposti all’indagine diagnostica, tra utenti e operatori.

  1. 81 tamponi con esito negativo, praticamente nessun contagiato.

Intanto, la struttura ha già pronte due stanze per assistiti con sintomatologia sospetta.

Il rispetto delle regole sin dal primo istante; la fornitura dei dispositivi di protezione individuali (DPI) appena è stato possibile e nonostante i costi proibitivi, le procedure di assistenza e di controllo infettivologico trasferite durante la formazione del personale e il miglioramento della qualità, hanno prodotto i risultati sperati.

L’impegno di tutti continuerà su questa strada per cercare con tutti i mezzi di contribuire a evitare di aggravare ulteriormente un bilancio già pesante per la collettività in termini di vite umane e risorse economiche.

Intanto, grazie di cuore da parte del Presidente della Fondazione, di tutto il CdA e della Direzione a tutti coloro che ogni giorno rischiano la propria vita per il prossimo: medici, infermieri, tecnici e operatori socio sanitari, nell’adempimento del proprio dovere, nel rispetto della mission dei frati minori cappuccini, nel segno di San Pio da Pietrelcina.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 15 APRILE

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 15 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.447 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 66 casi, così suddivisi:

24 nella Provincia di Bari;

9 nella Provincia Bat;

14 nella Provincia di Brindisi;

14 nella Provincia di Foggia;

1 nella Provincia di Lecce;

2 nella Provincia di Taranto;

2 casi di residenti fuori regione.

Sono stati registrati oggi 10 decessi: 2 in provincia di Bari, 3 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Lecce.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 34.518 test.

Sono 323 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.184 così divisi:

1.013 nella Provincia di Bari;

315 nella Provincia di Bat;

417 nella Provincia di Brindisi;

756 nella Provincia di Foggia;

426 nella Provincia di Lecce;

228 nella Provincia di Taranto;

25 attribuiti a residenti fuori regione;

4 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

ARRESTATI PER FURTO TRE PREGIUDICATI

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Era scattata da poco la mezzanotte quando i Carabinieri di Manfredonia, nello svolgere servizi orientati a intercettare anche le esigenze delle periferie e delle aree rurali, con lo specifico scopo di “arrivare” fino alle località solitamente meno frequentate, ma comunque talvolta nelle mire dei ladri, sono riusciti a intercettare un’auto e a recuperare la refurtiva, assicurando alla giustizia tre “agricoltori”.

I militari, che nel corso dei giorni precedenti avevano avuto notizie circa la presenza di soggetti probabilmente dediti a furti, si sono posizionati nell’area di interesse e hanno atteso la mossa falsa dei malviventi. Infatti, poco dopo aver commesso il furto, i ladri sono stati beccati nell’area industriale a bordo di un’autovettura e, dopo un iniziale ma vano tentativo di fuga, sono stati bloccati. All’interno dell’auto è stato rinvenuto materiale oggetto di furto, perpetrato pochi minuti prima in danno di un noto mobilificio presente in Manfredonia.

Piani cottura, oggetti d’arredamento, avvitatori ed elettrodomestici, il bottino dei tre malviventi. All’interno dell’auto i militari hanno rinvenuto anche un passamontagna e arnesi da scasso.

Gli accertamenti effettuati nell’immediatezza hanno consentito agli inquirenti di venire a conoscenza di un ulteriore ma fondamentale dato: uno dei tre soggetti risultava già sottoposto a misure detentive ma, incurante delle limitazioni imposte dal giudice e di quelle inerenti il “Coronavirus”, si trovava insieme agli altri per commettere un ulteriore e grave reato.

L’attività condotta dai militari ha permesso di assicurare alla giustizia 3 malviventi di nazionalità rumena, due di loro classe 1987 e uno del 1983, con precedenti specifici.

Il materiale rubato è stato subito restituito alla vittima del reato, mentre l’autovettura, il passamontagna e gli arnesi da scasso sono stati sequestrati.

Nei confronti dei tre, nel frattempo collocati agli arresti domiciliari, verrà richiesta anche la misura di prevenzione dell’Avviso Orale.

CON IL COVID-19 COME SI ORGANIZZANO I LIDI PER L’ESTATE

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Mentre si convive ancora, ma speriamo per poco, con il Covid-19 l’economia non si ferma se non altro con la programmazione della sua attività. Il turismo è il settore che, più di ogni altro, forse subirà il danno maggiore anche perché la prossima stagione estiva sarà inevitabilmente in parte compromessa da questa enorme

emergenza sanitaria.

I concessionari degli stabilimenti balneari stanno lavorando per preparare la bella stagione ormai alle porte e si stanno ingegnando per dare le soluzioni migliori relative al distanziamento sociale delle persone relativamente alla sistemazione degli ombrelloni in spiaggia per la salvaguardia della salute dei bagnanti.

Qualche sindacato degli operatori balneari ha proposto la distanza di sicurezza tra ombrelloni, sdraie e lettini con la installazione di recinti di plexiglass. Una idea innovativa che non trova il totale consenso però di altri sindacati dei balneari i quali ritengono che tale soluzione non sia totalmente proponibile sia per i costi elevati di queste strutture e sia perché questa specie di “gabbia”, sotto il sole cocente di luglio ed agosto, provocherebbe disidratazione agli ospiti.

Intanto la stagione sta arrivando e, oltre alle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul corretto comportamento per la salute pubblica, si spera in direttive governative relative a questo specifico settore nel più breve tempo possibile per dare la possibilità a tutti gli operatori di potersi adeguare a tali prescrizioni.

Intanto la fantasia di noi italiani non manca mai e immaginiamo per un momento lo scenario dei lidi di Torre Mileto e di quelli garganici!

Intanto nella nostra Regione Puglia le forze politiche invitano Emiliano ad avviare un tavolo di confronto con il Ministero della Salute per consentire ai gestori di effettuare l’attività di manutenzione. Questo invito è del M5S che così chiariscono: “In Puglia esistono circa cinquemila stabilimenti balneari che iniziano l’attività, come da disposizione regionale, il 15 maggio e, pertanto, già dal mese di aprile avviano i lavori di manutenzione per il ripristino delle strutture dopo i mesi invernali. Allo stato attuale anche l’attività manutentiva degli stabilimenti balneari è sospesa in quanto non ritenuta dal governo centrale attività indifferibile che deroghi ai divieti di circolazione. Sappiamo che il futuro dell’attività dell’intero settore sarà calendarizzato dai prossimi interventi normativi statali, ma riteniamo necessario che la Regione avvii una interlocuzione con i gestori dei lidi balneari, sia per trovare una soluzione che consenta agli stessi, garantendo la sicurezza dei lavoratori, di poter avviare le necessarie attività di manutenzione in vista della prossima stagione, sia  per affrontare le maggiori criticità e provare ad immaginare soluzioni che consentano agli operatori del settore di garantire il distanziamento, la sanificazione degli ambienti e dei lettini, il contingentamento delle presenze negli stabilimenti o nelle attività accessorie come bar e ristoranti. Non si può aspettare ancora: la Regione si metta al fianco dei gestori dei lidi e permetta loro di iniziare a sistemare le loro strutture per essere preparati in vista dell’inizio delle attività”.

Ma un altro appello arriva anche da Forza Italia: “Ieri abbiamo ascoltato, in video conferenza, i gestori dei lidi balneari italiani e pugliesi sulla crisi provocata dal Coronavirus, che ha inevitabilmente compromesso l’intera stagione.
I gestori, chiaramente, sono preoccupati e chiedono che il governo dia subito regole certe sulle modalità che consentiranno l’apertura dei lidi. E questo è giusto, devono essere messi nelle condizioni di essere pronti prima possibile in una stagione che -come per le altre attività economiche- non ha prospettive di risultati eccellenti. Non solo, ma è di tutta evidenza che anche per loro c’è bisogno di forme di sostegno economico immediate perché le perdite saranno ingenti, come si è già verificato a Pasqua, e non potranno essere recuperate nel corso dell’anno. Ho trasmesso loro i provvedimenti, adottati dalla Regione Liguria e dalla Regione Abruzzo, che vanno in questa direzione, mentre apprendiamo che anche il Veneto sta procedendo alla emanazione di atti simili affinché le aziende dell’indotto siano pronte quando verrà fissata la data di apertura, garantendo sempre la sicurezza e le distanze, chiedendo di attivarsi il prima possibile per autorizzare tutte le manutenzioni necessarie. Si può immaginare la funzione sociale che avranno gli stabilimenti balneari nel corso dell’estate, non solo per il benessere psico-fisico dei cittadini, ma anche per il controllo delle distanze tra i clienti, cosa che le spiagge libere non potranno garantire se non attraverso una sorta di autodisciplina. Come è stata felicemente battezzata ieri da Maurizio Gasparri, questa è una operazione “Mare Sicuro”.

 

LA GASTRONOMIA LOCALE DEI COMUNI DEL PARCO DEL GARGANO

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Queste le principali caratteristiche della gastronomia locale dei principali comuni dell’Ente Parco del Gargano

Apricena

La cucina locale è impostata su prodotti tipici della zona: meloni, latticini, salumi, taralli, lampasciuoli (cipollotti selvatici) lessi o arrostiti sulla brace.

Piatti tipici: A Pasqua, il piatto caratteristico è il brodetto (carne di capretto a pezzi), cotto in tegame con asparagi selvatici, bolliti a parte. Il tutto è legato con uova sbattute e con formaggio grattugiato.

Cagnano Varano

La cucina locale di Cagnano Varano è impostata su prodotti essenzialmente di mare: pesci, crostacei, frutti di mare, ma soprattutto sui prodotti del lago: anguille e capitoni.

Piatti tipici: Capitone in bianco; Orecchiette con brasciolette; Tiella di riso e cozze; Frittata di asparagi; Cozze ripiene al sugo.

Carpino

Prodotti tipici: Ortaggi. Fichi d’india. Rucola. Melanzane al pomodoro. “Tiella di funghi”: patate a fette,

cipolla, funghi porcini e cardoncelli a strati con frammezzo d’olio, sale, pepe, aglio e prezzemolo tritati.

L’ultimo strato viene coperto di pane grattugiato e cotto in forno.

Piatti tipici: melanzane al pomodoro, orecchiette al sugo, agnello e capretto arrosto, carne di maiale, pesce:

anguille e capitoni arrostiti.

Ischitella

Piatti tipici: orecchiette con cime di rape, troccoli, pesce alla brace: scampi, sogliole e zuppa.

Prodotti tipici: olio extra vergine di oliva, agrumi.

Isole Tremiti

La cucina locale delle Tremiti è impostata su prodotti essenzialmente di mare: pesci, crostacei, frutti di mare.

Piatti tipici: pulepe ‘npregatorie (polipi in purgatorio), zuppa di pesce, ragù con cozze ripiene, “secce e

p’sille” (Seppie e piselli), pane cutte e fojje (pane cotto con foglie di rape).  Dolci locali: Mustaccioli.

Lesina

La cucina locale di Lesina è impostata su prodotti essenzialmente di mare: pesci, crostacei, frutti di mare, ma soprattutto sui prodotti del lago: anguille.

Piatti tipici: anguilla con i lambascioni; spaghetti al sugo di anguilla; anguilla con alloro e olive.

Manfredonia

La cucina locale di Manfredonia è impostata su elementi rustici e genuini, nonchè su deliziosi piatti di mare: pesci, crostacei.

Piatti tipici: orecchiette alla paesana; capriata di fave; ciambotta; polpo lesso; troccoli con seppie ripiene;

tagliata in cartoccio; seppie nere; ragù. Rustici: farrata, è un tipico rustico della comunità sipontina composto di grano macerato, ricotta fresca di pecora (ben sgrondata), menta, maggiorana, un po’ di pepe e un po’ di sale.

Mattinata

La cucina locale mattinatese è impostata su elementi rustici e genuini: olio di oliva, pane fatto in casa, legumi secchi e freschi, verdure, carne, pesce.

Piatti tipici: orecchiette e rape con sardine salate; pasta corta con ceci, con fave, con piselli; spaghetti con

aglio, olio e peperoncino; zuppa di pesce; “i turcinidd” (miscuglio di interiora con piccante); patate al forno con testine; carciofi ripieni.  Rustici: pane e pomodoro con sale e origano; “acqua sale” calda e fredda ; bruschetta con un pizzico di aglio; pancotto con fave e patate.

Monte Sant’Angelo

Piati tipici. La cucina locale offre pasta, carni, formaggi ed eccellenti latticini. Ottime poi le laine, pasta locale, al sugo di baccalà e ceci o le immancabili orecchiette e cime di rape. C’è poi un piatto tradizionale, fave e cicorie, condite con olio extra vergine di oliva pugliese crudo o con cipolla tagliata a fettine sottili e soffritta. Da provare i torcinelli: pezzetti prelibati di coratella, fegato, milza, polmone e animella avvolti con la budella ben lavata, cotti alla brace e accompagnati con le patate. Ostie ripiene di mandorle, miele e zucchero, chiodi di garofano e cannella.

Peschici

La cucina è prettamente mediterranea con pasta fresca fatta a mano, pesce, legumi, verdure, sughi preparati in casa, prodotti sott’olio e sott’aceto. Per i palati raffinati sono tanti gli esercizi in cui è possibile degustare i migliori prodotti locali. Si va dal classico limoncello al moscato, dallo spumantino ottenuto con uve strettamente della zona al “doc”.

Piatti tipici: “fragagghjame” (misto di pesciolini crudi). Spaghetti al sugo di seppie. Sarde alla griglia. Orate al forno. Cefali alla griglia.

Rignano Garganico

Piatti tipici. Piatti tipici di Rignano sono la carne di capra, cotta in acqua e sale, e la “musciska”, carne essiccata al sole e condita con spezie e aromi naturali.

Prodotti tipici: caciocavallo, ricotta, olio, prodotti sott’olio, olive e pane fatto in casa.

Rodi Garganico

Piatti tipici. Troccoli e seppie ripiene, minestra di lumache, panecotto alla rodiana, bucatini con le cannocchie, spaghetti alle vongole veraci, triglie al cartoccio. Prodotti tipici: caciocavallo, ricotta, olio, prodotti sott’olio. Olive e pane fatto in casa.

San Giovanni Rotondo

Piatti tipici.  Orecchiette con cime di rape, troccoli con caciocavallo podolico. Prodotti tipici: “musciska”. Caciocavallo Podolico: formaggio nobile, fatto con il latte delle vacche.

San Marco in Lamis

Piatti tipici. “Canestredde”: dolce che caratterizza la Pasqua sammarchese; “Fogghja mesticate”: piatto tipico composto di verdure locali; “Savezzudde sotta l’acite”: è uno dei contorni di antica tradizione sammarchese composto di salicornia, aceto e menta; patane e mulagname: i sapori della terra caratterizzano questo piatto che mantiene ancora intatto l’odore dei sapori di una volta.

Sannicandro Garganico

Piatti tipici: acqua sale con uova e asparagi, orecchiette con la rucola, caserecci scampi e cime di rapa, ciambotta, troccoli con le seppie ripiene, fave e cicoria.

Vico del Gargano

Piatti tipici. Acqua sale con uova e asparagi, orecchiette con la rucola, caserecci scampi e cime di rapa, ciambotta, troccoli con le seppie ripiene, fave e cicoria.

Vieste

La gastronomia si basa su farinacei, ortaggi, erbe selvatiche, carne ovina, pesce, crostacei e molluschi.

Piatti tipici. “Frecune pi cemaredde” (sfoglie di pasta con germogli e steli teneri di erisimo), le “strascinate”

(tocchetti di pasta “trascinati” sul tagliere con la lama di un coltello) con cime di rapa, la “tiella di patate

arracanate”, “soffritto dell’ortolano”, la “ciambotta” di pesce (zuppa di pesce di scoglio, crostacei e molluschi).

 Nella foto dell’articolo il caciocavallo di San Nicandro Garganico dal sito del Touring

SAN NICANDRO, LA COSTA DI GIUSEPPE CRISTINO

Mi folgora oggi, quasi in appello, un desiderio un poco insano di vagabondaggio, di nomadismo urbano, un’ansia infantile di andarmene che mi spinge, esule dal tepore della biblioteca di casa mia, a percorrere senza meta, in preda ad una sorta di pulsione esplorative, le vie, le piazzette, i vicoli, i pianori, i declivi divenuti di colpo magici de “La Costa”. Un rione, un quartiere un melograno intraperto.

Mi inoltro – è l’unica lastricata in cemento – per via Solferino, poi Via Vallone, poi Via Monti, Via Collina; lungo il camminamento del muretto a sinistra, di sotto pullulano, a colori variopinti, vigne, orti, giardini, filari di fratte, macere, palizzate tra i quali spuntano fichidindia, nespole, mimose, oleandri. Sulla destra, le case, come risucchiate dal basso, colano a picco in questo bianco oceano di roccia, lasciando galleggiare a mezz’aria balconi, frammenti d’archi, capitelli mutili, orbite di finestre, mentre le strade, inerpicate a gradoni, fluttuano su una convulsione tellurica. Le facciate, i muri fatti a pietre e malta, rimpasto di risulta, si macchiano tutte di calce candida, abbarbicate e in fuga dal tessuto compatto della pietra, protese nel celeste sconfinato del cielo cui la magia della pioggia conferisce, in questo marzo ancora freddo, una straordinaria lucidità. Ai lati delle porte d’ingresso, quelle sulla strada, lungo gli stipiti esterni, si snodano tralci di rampicanti o sarmenti serpeggianti in pensili grate a fugare con l’ombra estiva la calura impietosa. Qualche gatto svincola sospettoso, un cane alla catena ulula, in un recinto si dinoccolano papere scodinzolanti, Per terra, davanti ad ogni abitazione, pianori lindi con cordoli a gradini che si perdono in vicoli e viuzze, stradine strette e impraticabili, larghe una spanna, un labirintico gioco di entrate ed uscite, dedalico anfratto abitativo.

In un angolo a strapiombo sugli orti sottostanti s’affacciano verande ad arco schiacciato, tramutate in alto in mansarde su cui il primo sole s’adagia in un abile gioco di luce.

I terrazzi – dai davanzali orlati di gerani, primule, malverose – si sgretolano in crepe dove occhieggiano ciuffi di menta o campanule. Davanti ad ogni casa la scalinata, il vagghio, porta al primo piano. Sono scalinate a pietre compatte, ma corrose dal muschio. Su ballatoi recintati a muretto o, sui più moderni, a volute di ringhiere in ferro battuto o a mattoni traforati o a sinuose colonnine, tentano la fuga vari tipi vari tipi fiori he, a dispetto dell’incuria o forse anche per essa ridondano di nuova vita e di profumi stagionali. Sotto la scalinata c’è la “mascionella” o qualche arcata in penombra, cieca al colore delle nuvole.

E’ un groviglio di vicoli, stradine, a cespuglio, da perdersi. Molte case sono abbandonate, poche abitate, decorose nella loro modestia. Qualche muro, solo qualcuno, è rivestito di piastrelle esagonali, colorate, di ceramica. Di ceramica ho visto anche i rettangoli della toponomastica stradale, antichi, lo scritto in blu sul fondo chiaro a linea di bordo chiusa. Mi perdo per Via Campagna, Vico Incoronata, Via della Valle, e scorgo i vecchi lampioni a muro, a ghirigori ferrigni, ricami di mani creative. I cornicioni dei tetti sono a coppi, ramati da ragnatele di salsedine, Dagli angoli dei tetti scendono instabili grondaie sventrate dalla ruggine degli anni. In alto fieri comignoli sbuffanti, di pietre, coperti a tegole addossate o col gallo in stagno e la crocetta dei punti cardinali. Qualche antenna Tv, nei tentacoli di alluminio, mi riporta al presente; ma per strada, tra i ciottoli, c’è anche qualche tombino in lastroni di pietra, grossi riquadro a rettangoli, poggiati a perfezione in un incavo del lastricato, ancora con la catenella al centro: sono le “fossette” di una volta.

In largo S. Maria due bellissimi palazzi sfidano il tempo nel chiarore delicato delle facciate, dei portati in pietra con gli stemmi dei casati scolpiti al centro dell’arcata, con finestrelle in pietra rotonde, a sbalzi, per aerazione e luce dei cortili gentilizi. In alto cimase incespugliate e cornicioni a riquadri scolpiti a raffigurar rose e foglie di acanto. Via Cavour, Calata Monti, Via Campagna con una infiorata di vasi al centro; sono in discesa ora io, la visione si slarga sulla distesa dei Pozzi.

Glu uccelli scendono a quote basse e ti fanno cogliere le strida e i gorgheggi di passeri, colombi, cole, i loro dialoghi o diverbi sullo sfondo di uno scampanio che non viene tanto dalla Chiesa Madre quanto da invisibili greggi transumanti nella campagna vicina, a ridosso dell’altro costone del Canalone, smaltato di prati, di anfratti, di verde di pini spennacchiati, di lecci, di mandorli, di fichi, di ippocastani e di tigli. Un rigagnolo mormora dal basso.

Torno sulla piazzetta da cui ho iniziato il percorso, vicino alla fontana dove ho parcheggiato. In un paese dilagato in tutte le direzionI è pure bello il considerare di questi angoli l’immagine della vita raccolta, ordinata, discreta, una fascinosa oasi di pace senza l’inferno del traffico. Un quartiere per chi ama andare a piedi; è l’unico modo per conoscerlo e decifrare lo spettacolo che si rappresenta su sfondi portentosi (il Pantano, le Tremiti, la Mariella, l’infinito). Anche la fisionomia e le maniere della gente che s’incontra per quelle vie hanno un non so che di più semplice e di più umano di quelle degli altri.

Ma c’è una parte della veduta panoramica di questo quartiere che è incomparabile: la distesa dei tetti. Tutti di vecchie tegole color rosa smarrito, coronati qua e là da qualche abbaino. E poi – è questa la cosa più straordinaria – per strada, nella fuga dei gradini, di rado si incontra qualcuno. E di solito sono vecchiette che annaffiano fiori e uomini anziani che armeggiano a qualche riparazione, ma di giovani ho visto solo due ragazze a conversare dai balconi e da lontano mi piaceva di pensare che potessero essere belle.

Ora devo tornare a casa, quanto cammino oggi. Al calar della sera mi prende un preludio di sonno.

Venire qui, venire oggi, in questo rione medioevale è stato per me un piacere, una scoperta, un privilegio, un miracolo e, so per certo, che i miracoli riservati agli uomini si contano sulla punta delle dita.

Giuseppe Cristino

 

REGIONE PUGLIA: ECCO LE NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TRASPORTO LOCALE

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Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sono adottate sull’intero territorio regionale, nei confronti di tutte le imprese di trasporto pubblico regionale locale automobilistico extraurbano, previa diffusa informativa al pubblico, le seguenti misure, a decorrere dal 14 aprile 2020 e sino al 3 maggio 2020:

– sospensione di tutti i servizi ad accesso indifferenziato classificati scolastici, scolastici bis e scolastici integrativi fino a tutto il 3 maggio 2020;

– riduzione dei servizi ordinari feriali, fino a tutto il 3 maggio 2020, in misura pari al 50% dell’ordinario programma di esercizio, nelle fasce orarie a www.regione.puglia.it minore domanda 9:00-12:00, 15:00-18:00, privilegiando le corse che registrano il minor numero di utenti;

– mantenimento di tutti i servizi ordinari “giornalieri” con frequenza 365 gg, incrementando, laddove necessario, il numero dei mezzi e/o delle corse necessarie a garantire un maggior distanziamento a bordo tra i passeggeri;

– adozione di interventi straordinari di sanificazione ciclica dei mezzi da compiersi ogni due settimane con prodotti a base di cloro o altro idoneo disinfettante;

– adozione di interventi giornalieri di pulizia e sanificazione di tutte le superfici interne dei mezzi maggiormente a contatto con i viaggiatori con prodotti a base di cloro o altro idoneo disinfettante;

– adozione di misure organizzative che assicurino una distanza interpersonale di almeno 1 metro fra i passeggeri trasportati.

Sono altresì adottate sull’intero territorio regionale, a decorrere dal 14 aprile 2020, nei confronti di tutte le imprese di trasporto pubblico regionale locale ferroviario, previa diffusa informativa al pubblico, le seguenti misure:

– riduzione, fino a tutto il 3 maggio 2020, dei servizi ferroviari, in misura massima del 60% dell’ordinario programma di esercizio, privilegiando le fasce orarie di minore domanda, subordinatamente all’approvazione della conseguente riprogrammazione del servizio da parte della Sezione TPL dell’Assessorato ai Trasporti della Regione; la riprogrammazione contenente la riduzione dei servizi, che dovrà salvaguardare le fasce orarie pendolari, sarà oggetto di monitoraggio, a cura delle imprese stesse, attraverso la quotidiana rilevazione delle frequentazioni e potrà essere modificata, sempre subordinatamente alla approvazione della Sezione TPL dell’Assessorato ai Trasporti della Regione. – adozione di interventi straordinari di sanificazione ciclica dei mezzi da compiersi ogni due settimane con prodotti a base di cloro o altro idoneo disinfettante;

– adozione di interventi giornalieri di pulizia e sanificazione di tutte le superfici interne dei mezzi maggiormente a contatto dei passeggeri; – adozione di misure organizzative che assicurino una distanza interpersonale di almeno 1 metro fra i passeggeri trasportati.

AIUTI ALLE IMPRESE E PROFESSIONISTI. PRESTITI DI 25 MILA EURO DAL FONDO DI GARANZIA

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professionisti e imprese.

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ALLEGATO

MODULO AIUTO ALLE IMPRESE

REGIONE PUGLIA, BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO COVID19 DEL 14 APRILE

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 14, in Puglia, sono stati registrati 1.149 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 53 casi, così suddivisi:

27 nella Provincia di Bari;

5 nella Provincia Bat;

24 nella Provincia di Brindisi;

5 nella Provincia di Foggia;

1 nella Provincia di Lecce;

1 nella Provincia di Taranto,

(9 casi non attribuiti ieri sono stati registrati oggi; 1 caso di ieri proveniente da fuori regione è stato registrato oggi).

Sono stati registrati oggi 11 decessi: 8 in provincia di Bari, 3 in provincia di Foggia.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 33.071 test.

Sono 288 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.118 così divisi:

989 nella Provincia di Bari;

306 nella Provincia di Bat;

403 nella Provincia di Brindisi;

742 nella Provincia di Foggia;

425 nella Provincia di Lecce;

226 nella Provincia di Taranto;

23 attribuiti a residenti fuori regione;

4 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

PASQUA E PASQUETTA, IL BILANCIO DEI CARABINIERI: DENUNCE E ARRESTI

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A Pasqua e Pasquetta, nel particolare contesto emergenziale Coronavirus, anche i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno intensificato i controlli, come preannunciato nei giorni scorsi, con l’obiettivo di dissuadere dall’intento chi avesse ritenuto di avventurarsi in pranzi e cene da amici e parenti, in gite fuori porta o in direzione delle seconde case nelle località turistiche della provincia

Di seguito i casi più significativi:

  • nel giorno di Pasqua, i Carabinieri di Margherita di Savoia, giunti nella zona residenziale Orno, hanno intravisto, a circa 50 mt dalla riva, una piccola barca a remi con due soggetti a bordo, i quali, alla vista dei militari e degli agenti della Polizia Municipale di Barletta, anche loro impegnati nei controlli, hanno prima tentato di allontanarsi, poi si sono tuffati in acqua e, una volta raggiunta la riva, si sono dati alla fuga sulla spiaggia. I Carabinieri li hanno inseguiti e bloccati poco dopo, identificandoli in un 28enne e un 24enne di Trinitapoli, entrambi già noti alle forze dell’ordine. I due sono stati sanzionati per aver violato le norme di contenimento del contagio del nuovo Coronavirus. Da accertamenti, è risultato che gli stessi erano stati già sanzionati altre volte, nei giorni precedenti, dai carabinieri di Trinitapoli;
  • sempre a Pasqua a San Severo, un 24enne del luogo, sorpreso dai militari mentre circolava a bordo di un ciclomotore, non ottemperava all’alt impostogli, tentando invano una precipitosa fuga per le vie limitrofe. Raggiunto e bloccato veniva sanzionato per violazione della specifica normativa anticontagio e perché circolava con un motociclo sprovvisto di copertura assicurativa;
  • a Cerignola nel giorno di Pasquetta un 50enne con precedenti di polizia del luogo è stato arrestato per “evasione” dagli arresti domiciliari, perché sorpreso fuori dalla propria dimora –dove si trovava ai domiciliari per furto aggravato- a conversare con un’altra persona, in violazione della misura cautelativa impostagli: è stato quindi nuovamente sottoposto alla medesima misura restrittiva, come da disposizioni della Autorità Giudiziaria, nonché sanzionato per violazione della normativa anti-Covid 19;
  • sempre a Cerignola, nella tarda serata del Lunedì dell’Angelo, i militari hanno arrestato per “detenzione illecita di sostanze stupefacenti” e “resistenza a pubblico ufficiale” un marocchino di 46 anni. L’uomo, alla guida di un’autovettura in località Borgo Tressanti, all’alt intimatogli dai Carabinieri, si è dato alla fuga, innescando un pericoloso inseguimento a forte velocità. Quando, dopo alcuni chilometri, i militari hanno bloccato l’auto in fuga, dalla stessa sono scesi, oltre al conducente, altri due soggetti. I tre sono fuggiti nelle campagne, al buio, ma il 46enne è stato comunque raggiunto e bloccato. Durante la fuga, i fuggitivi avevano lanciato dal finestrino due involucri, successivamente recuperati, al cui interno erano custoditi complessivamente 19 grammi di marijuana. Perquisito, il 46enne è stato trovato in possesso di altri 5 involucri, contenenti altri 5 grammi della stessa sostanza stupefacente. Dopo le formalità di rito, per lui si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Foggia;
  • a Rodi Garganico, sempre a Pasquetta, quattro residenti del luogo con precedenti di polizia, si sono resi protagonisti di una rissa, scoppiata per futili motivi, e per tale motivo sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Foggia, oltrechè sanzionati per aver violato le disposizioni anti-Covid 19.

Mentre questi giorni di festa, anche se decisamente particolari, in un periodo storico che difficilmente dimenticheremo, sono ormai trascorsi, non finiranno invece i controlli delle Forze dell’Ordine, sempre presenti sul territorio per arginare quella che ormai si può definire una piaga globale.

LA BCC DI SAN GIOVANNI ROTONDO DONA DISPOSITIVI AI SOCI OPERANTI NELLA SANITA’

Il ringraziamento alle donne e agli uomini in prima linea contro il Coronavirus

Con la consegna di alcuni dispositivi di protezione individuale e una lettera di ringraziamento, inviata dal presidente del Consiglio di Amministrazione, Giuseppe Palladino, a nome di tutta la comunità della banca sangiovannese, le donne e gli uomini del Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo hanno voluto tributare ai Soci Cooperatori operanti nella sanità un attestato di stima, affetto e vicinanza.

Alcuni passaggi della lettera inviata nei giorni scorsi:

Caro Socio,

a Te che sei in prima linea nel contrasto dell’emergenza sanitaria che sta devastando la nostra società, va il fraterno ringraziamento di tutte le donne e gli uomini del Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo.

[…] Tutti dobbiamo agire a sostegno delle persone che versano in condizioni di fragilità economico sociale. La Banca lo sta facendo sotto il profilo economico. Voi Soci Cooperatori, impegnati nella sanità, lo state facendo con la cura degli ammalati.

[…]Vogliamo esserTi vicino.                                                                                                                                                   

A Te che stai mettendo a rischio la salute per il bene della collettività, offriamo un kit di dispositivi protettivi, segno di ringraziamento e di vicinanza.

Con stima e affetto.

Un’iniziativa che si inserisce nell’ampio ventaglio di azioni intraprese dalla BCC di San Giovanni Rotondo, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, con la donazione a varie categorie, in primis agli operatori sanitari, di 8000 tute protettive, 2000 mascherine e 800 schermi protettivi.

 

COVID19 FARA’ ANNULLARE SAGRE, MANIFESTAZIONI CIVILI E FESTE PATRONALI?

Il Covid 19 porta ha portato con sé enormi problemi sanitari a cui si aggiungono altri importanti problemi economici. E’ chiaro che la salute collettiva è il problema prominente a cui va data soluzione ma se il mondo economico va a rotoli tutte le nazioni avranno un bel da fare per i propri cittadini senza lavoro e con le casse statali vuote, sempre nella speranza che l’Europa dia una mano a tutti i suoi stati. Ecco che proprio il mondo del lavoro comincia a spingere per una ripresa e per una riapertura.

Ed è proprio in quest’ottica che sia in Puglia che in Basilicata, ma anche in altre regioni soprattutto meridionali, si è cominciato a parlare se le tante manifestazioni, le sagre dei paesi e le feste patronali che capitano quasi tutti nella stagione primaverile ed estiva potranno essere organizzate o annullate.

I vescovi hanno già comunicato che fino al al 13 aprile, ma con il nuovo decreto si arriva al 3 maggio, tutti questi eventi devono essere annullati proprio per l’emergenza Coronavirus ipotizzando la possibilità che, una volta cessata l’emergenza sanitaria, le feste dovrebbero limitarsi alla sola festa religiosa.

E’ evidente che se fosse veramente così in tutta la Puglia, dalla provincia Foggia fino al Salento, dove le tradizioni fieristiche e delle feste popolari ma anche sagre e feste parrocchiali sono fortemente radicate, ci sarebbe un danno economico molto rilevante. Un dramma economico stimato in molte decine di milioni di euro e un danno irreversibile che porterà alla scomparsa di centinaia di Imprese del settore Aree Pubbliche che si fondano principalmente, se non esclusivamente, sulla partecipazione a questo tipo di manifestazioni.

La macchina organizzativa che sta dietro le organizzazioni di feste patronali, sagre e manifestazioni civili, come le luminarie, i fuochi d’artificio, il settore degli ambulanti, gli artisti ed altro racchiude persone che fanno questo tipo di attiviità con impegno e sacrificio.

Si deve anche ricordare che le tradizioni del territorio sono il punto di ritrovo di una comunità, dove si riscopre il senso vero delle radici, dell’appartenenza e, insieme al lavoro, servono a dare una ventata nuova e significativa di economia sul territorio.

Queste attività sono momenti di aggregazione, oltre a fornire lavoro agli operai, creano economia per ristoratori, bar e attività commerciali che traggono vantaggio durante le feste e tutte queste categorie sono proprio quelle già duramente colpite dalle restrizioni di legge che si sono rese necessarie promulgare per prevenire la diffusione del contagio. In sintesi, ad oggi, quello delle sagre, manifestazione e feste patronali, è ancora un problema irrisolto.

Covid-10 permettendo, se l’emergenza sanitaria potrà offrire la possibilità di fare questi eventi, sicuramente i vescovi permetteranno le consuete funzioni relative alla festa religiosa e non ad altro. Poi ci saranno decreti del governo nazionale che regolarizzeranno sia detti eventi che anche la prossima stagione estiva. Ma se la linea di prevenzione non cambia, ossia osservare il distanziamento tra persone come è stato già anticipato  dalla Organizzazione Mondiale della Sanità in merito agli stabilimenti balneari, sembra proprio improbabile che approvi processioni, concerti, ed altro in cui il distanziamento tra le persone  non può essere affatto assicurato.

IL CINEMA A SAN NICANDRO DI GIUSEPPE CRISTINO

Sul finire degli anni ’50, al mio paese c’erano tra cinema: “Italia” di Andrea Colletta, “Trapani”, “F.lli Mascolo” ed anche due “arene” a Pozzo Bove e, in fondo al Corso Garibaldi, in adiacenza all’attuale Gambero; godersi lo spettacolo all’aperto e sotto la carezza delle serale frescura estiva, appagava del lavoro e delle torride ore diurne, quando le mamme ci proibivano l’uscita per le strade per non incappare nelle grinfie dei “Scorciacitla”.

Il cinema, e soprattutto il cinema a giorno (così detto perché anticipava l’apertura al pomeriggio) è stato il più popolare movimento sannicandrese. Gli spettacoli erano due e l’affluenza smisurata. Amedeo Nazzari, St

eve Reeves, Gary Cooper, Henry Fonda, Kirk Douglas e tanti altri richiamavano una folla sterminata e delirante. La Tunica, Quo Vadis, I Gladiatori, I cannone di Navarone, Suzi Wong, Scandalo al sole, Catene, Tarzan, Ursus e Sansone, erano i miti del momento, i sogni di un paese che aveva visto la prima pompa di benzina sul “Deposito” nel 1948, che faceva fumare Trinciato forte, Alfa e Nazionali, da comprare da Saverio Tammurro o dal Salaiulo, un paese che mi faceva acquistare i Mon, che vedeva il maestro Solimando irreggimentare la scolaresca davanti all’Edificio, che ci faceva fremere davanti alla cuccagna in San Matteo in Quadro, che vedeva circolare Balilla,Topolino e Millecento, che ci faceva incitare i campioni del ciclismo locale: Ndin Maccarone, Angelo Augello (detto Bartali), Riuccio Altieri, Ch’lin P’ngill, Mario Giagnorio.

Vi era, nel 1958, qualche sparuto televisore, io mi recavo nella sede della DC o nella sezione Coldiretti accosto alla lampia di Vurrera. La partita a pallone, per noi ragazzi, si disputava sul piazzale del Convento, pavimentato a Breccione, con un pallone chiuso a mano da una stringa tra gli occhielli. Alla finestra della facciata del Convento donne col “maqquator” in testa a scuotere il cencio della filinia.

Nazario Santamaria affittava biciclette per qualche soldo e al Caffe Trieste, da Z’r’zengula, era comparso il primo biliardo. Nei bar, stagnanti di fumo, si tirava “la recchia al ciuccio” con il finale di “padrone e sotto” e l’immancabile “olmo”.

Intanto i primi studenti delle superiori, di buon mattino, prendevano il treno della Garganica per San Severo e i primi emigranti partivano per il Nord Europa con speranza di guadagno e con tanto struggimento nel cuore.

Al cinema i sogni più audaci sprofondavano negli occhi languidi di Marilyn Monroe, Brigitte Bardot, Claudia Cardinale, Anita Ekberg, ecc. Ci si aspettava addirittura prima dell’apertura, si faceva ressa la botteghino, vi erano famiglie intere, mamme con poppanti al seno, mogli senza marito., braccianti con il vestito di Talba, vecchietti con il bastone, ragazze guardate a vista dai parenti, comari coi capelli scompigliati e le pianelle “per stare comode”, giovanotti con il pettinino nel taschino della giacca e i capelli lucidi di brillantina, fanciulli che, come me, nella parapiglia di ogni fine film sgomitavano per accaparrarsi un posto che “vendevano” con lauto compenso.

A staccare i biglietti c’era Angiolino Lumin Lumin, l’immancabile operatore Pasquale Pic’pcionna. Era di martedì il cinema a giorno. Pieno pieno come un uomo, con zaffate di tabacco e spruzzate di “capriccio”. Io fantasticavo sul Gatto e la Volpe disegnati in alto sul palcoscenico, con la Cetra al centro e la scritta “Ars gratia artis”. Dall’altra parte il quadrato luminescente che proiettava le immagini in un fascio di luci che fendevano il pulviscolo della sala.

Negli altri giorni la solita vita. Velardino a portare la posta, Ferrandino col ciuccio a trainar valigie dalla Stazione, Filuccio nostro sul comune, il mercato davanti la chiesa di San Giovanni, i comizi di Emanuele Spina, al mare con qualche sciarabbà, il sotto e sopra domenicale, le feste in casa. C’era il boom economico, si affrontava il cambiamento.

Quando il cinema chiudeva, tornavo a casa. Prima di andare a letto, uno sguardo dal terrazzo. Aveva una bella vista, quasi il mare in casa. Me lo sognavo anche di notte. Certe notti sognavo che il mio letto se lo prendeva il mare e andavo via, come una barca. Dove galleggiano le Tremiti.

Giuseppe Cristino

 

PUGLIA, MONITORAGGIO SU CULTURA E TURISMO PER GLI INCENTIVI REGIONALI

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Raccogliere informazioni quanto più ampie e dettagliate sui pesantissimi effetti dell’epidemia COVID-19 sui comparti strategici della Cultura e del Turismo in Puglia, i primi ad essere entrati in questa drammatica crisi, per meglio calibrare e indirizzare le azioni e gli interventi straordinari di sostegno che la Regione Puglia ha già messo in campo e quelli ulteriori che interverranno nei prossimi giorni. E’ questa la finalità del monitoraggio al via  fra gli operatori del turismo e della cultura pugliesi che possono compilare i questionari online disponibili fino al prossimo 3 maggio su DMS/Digital Management System – il nuovo ecosistema digitale integrato del Turismo e della Cultura della Regione Puglia.

Dopo un’indagine preliminare del Distretto Puglia Creativa, condotta su un campione di 225 imprese del settore culturale e creativo agli inizi della crisi,  e in attesa di un monitoraggio nazionale promesso da tempo ma non ancora realizzato, l’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia ritiene opportuno estendere l’indagine al più ampio numero possibile di operatori, non solo della Cultura, ma anche del Turismo, a maggior ragione con la conferma del lock-down al 3 maggio p.v.

Il monitoraggio, condotto in collaborazione con l’Osservatorio culturale del Piemonte e in coordinamento con Emilia Romagna e Toscana, in modo da poter disporre di dati omogenei e confrontabili a livello nazionale, intende coinvolgere, oltre all’intera filiera della Cultura, della Creatività e dello Spettacolo – Musei, Biblioteche, Archivi, Librerie, Teatro, Musica, Danza, Spettacolo viaggiante, Cinema, Audiovisivo, Gaming, Editoria, Comunicazione, Design – anche il comparto allargato del Turismo, comprendente, non solo le strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, ma anche agenzie di viaggio e tour operator, guide e accompagnatori turistici, stabilimenti balneari, sale ricevimenti, ristoranti, centri congressi e termali, parchi avventura e divertimento, porti turistici. Tutti drammaticamente accomunati da una chiusura la cui fine non è al momento prevedibile, mentre la riapertura non potrà di certo avvenire alle condizioni e con i numeri finora conosciuti.

I questionari, a partire da quella che sarebbe stata la programmazione turistica 2020 in condizioni normali, indagano quante prenotazioni sono state cancellate e quante rimborsate o da rimborsare, quanti arrivi annullati, quanti lavoratori collocati in cassa integrazione o licenziati, quanti lavoratori stagionali non saranno assunti, quanti eventi annullati. Si richiederà quindi una stima dei mancati guadagni e degli impatti economici sul turismo ingoing e outogoing, la segnalazione degli strumenti/strategie adottati o che si ritiene opportuno adottare per far fronte alla crisi e, infine, una valutazione circa le misure/azioni più adeguate da adottare per la ripartenza.

Con riguardo al comparto culturale saranno approfonditi i mancati ingressi e relativi incassi per gli istituti e luoghi della Cultura, teatri, cinema, gli impatti derivanti dall’interruzione del rapporto con le scuole (visite guidate, laboratori, eventi, etc.) e dei contratti di fornitura per prestazione e ricezione di servizi. Occorre poi valutare gli impatti economici, quanto gli operatori del settore siano in grado di usufruire delle misure nazionali di sostegno all’impresa e al reddito e quali iniziative sia possibile mettere in campo per una fruizione alternativa di prodotti/contenuti culturali attraverso il digitale.

Il monitoraggio avverrà tramite questionari molto semplici da compilare direttamente online sulla piattaforma dms.puglia.it, previo accesso tramite credenziali SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale – e registrazione, se non già presente, della propria impresa/attività. I dati raccolti, nel rispetto della vigente normativa in materia di privacy, saranno analizzati e utilizzati solo in forma aggregata e costituiranno un database estremamente importante a supporto delle decisioni dell’Amministrazione regionale per gestire al meglio l’emergenza presente e programmare il futuro. Nella consapevolezza che gli effetti del lock-down non si limiteranno esclusivamente ai giorni di chiusura dei luoghi della Cultura e del Turismo, ma impatteranno pesantemente sulla programmazione dei mesi a venire, a causa dell’inevitabile trasformazione dei comportamenti di consumo e delle considerazioni di cautela e di sicurezza da parte di partner, operatori e fornitori provenienti da fuori regione.

“Nella gravissima crisi che la Cultura e il Turismo stanno attraversando – commenta l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale Loredana Capone – è fondamentale che chi ha responsabilità politica e amministrativa mantenga i nervi saldi e la lucidità necessaria per attivare le contro-misure più idonee ad aiutare le imprese e i lavoratori del settore che oggi non riescono ad intravedere l’uscita dal tunnel. Per questa ragione – continua l’Assessore – dopo avere attivato le prime ‘misure tampone’ nel confronto quotidiano con il Governo nazionale, la Conferenza delle Regioni, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, riteniamo opportuno condurre adesso un monitoraggio a tappeto, ascoltando direttamente tutti gli operatori che lo vorranno, per effettuare una ricognizione puntuale dei danni subiti in termini di mancati guadagni, extra-costi e conseguenze lavorative e sociali. E’ utile quindi che gli operatori pugliesi del Turismo e della Cultura partecipino a questa ricognizione che non è fine a se stessa, ma aiuterà l’Amministrazione regionale a indirizzare i propri interventi nella direzione più giusta. La prossima settimana inoltre si insedierà il nuovo Comitato di Indirizzo e Sorveglianza dell’Osservatorio turistico regionale, composto da rappresentanti dell’Anci e delle associazioni di categoria, che avrà anche il compito di valutare i dati del monitoraggio. Parallelamente – conclude l’Assessore – prosegue senza sosta l’attività di liquidazione dei pagamenti pregressi al ritmo di 40/50 determine dirigenziali a settimana, nonché la predisposizione da parte del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio e degli Enti partecipati (Pugliapromozione, Teatro Pubblico Pugliese-Consorzio regionale per le Arti e la Cultura, Apulia Film Commission) di un rilevante pacchetto di ulteriori azioni ed interventi che confluiranno nei prossimi giorni in un Piano Straordinario di sostegno al comparto su cui saranno dirottate tutte le risorse disponibili del bilancio regionale, in aggiunta e ad integrazione delle misure statali già pianificate”.