MEDICINA POPOLARE. SAN NICANDRO, IL LUPO MANNARO (U’ LUPUNAR”)

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La licantropia è una alterazione del sistema nervoso che fa credere al malato di essere trasformato in un animale selvatico. In Italia il paziente crede di diventare un lupo, in Giappone una volpe, in Sudamerica un giaguaro. E del lupo, il paziente italiano imita l’ululato, da cui il lupo mannaro. Una malattia particolare, spesso posta in relazione con le potenze infernali, tanto che i termini “lupo mannaro” e “indemoniato” sono stati impiegati per secoli come sinonimi. E’ quindi normale che della licantropia si siano occupate le tradizioni popolari che hanno cercato di trovare idonee misure preventive e terapeutiche. Anche San Nicandro non è stata esente dalla tradizione tanto è vero che diceva che il bambino nato il 24 dicembre sarebbe diventato un lupo mannaro, cioè “nu lupunar”. La terapia prevede solo un rimedio temporaneo. Esce da una crisi di licantropia il soggetto che sia stato punto in maniera tale che sia fuoriuscito del sangue.

(Nino Modugno)

«Coloro che vengono colti dal morbo chiamato lupino o canino, escono di casa di notte nel mese di febbraio e imitano in tutto i lupi o i cani; si possono riconoscere da questi sintomi. Sono pallidi e malaticci, hanno gli occhi secchi e non lacrimano. Hanno anche gli occhi incavati e la lingua arida, e non secernono saliva per nulla. Sono assetati e hanno le tibie piagate in modo inguaribile a causa delle continue cadute e dei morsi dei cani. È opportuno invero sapere che questo morbo è della specie della melanconia: che si potrà curare, se si inciderà la vena nel periodo dell’accesso e si farà evacuare il sangue fino alla perdita dei sensi, e si nutrirà l’infermo con cibi molto succosi. Ci si può avvalere d’altra parte di bagni d’acqua dolce: quindi il siero di latte per un periodo di tre giorni. Dopo le purgazioni si può anche usare la teriaca estratta dalle vipere e le altre cose da applicare nella melanconia».

(Alba Subrizio)