LA REPUBBLICA NAPOLETANA IN UN INCONTRO CON ANNA MARIA RAO

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“La Repubblica Napoletana. Rivoluzione e Controrivoluzione” è il tema che Anna Maria Rao dell’Università “Federico II” di Napoli discuterà nella prossima conferenza organizzata dal Centro di ricerca e documentazione – Storia di Capitanata. L’incontro si terrà il 25 febbraio 2016, a San Severo, presso la sala conferenze della Biblioteca comunale “Minuziano” (largo Sanità). L’incontro sarà presentato da Giuseppe Clemente, presidente del CRD. La Repubblica Napoletana del 1799, oggetto di ricostruzioni aneddotiche e romanzesche, di celebrazione o di condanna politico-ideologiche, ebbe un ruolo molto importante non solo nella storia del Mezzogiorno ma più in generale in quella italiana ed europea degli anni tumultuosi che seguirono lo scoppio della rivoluzione in Francia. Proclamata dai patrioti il 21 gennaio 1799, la Repubblica Napoletana ebbe una vita difficile e contrastata, a causa sia dell’andamento della guerra tra la Francia e le potenze europee coalizzate contro di essa, sia della fragilità delle istituzioni repubblicane, che non ebbero neanche il tempo di consolidarsi. L’esperienza repubblicana non rimase limitata alla sola capitale, come a volte si tende a ritenere, ma ebbe radici e sviluppi anche nelle diverse province di quello che era stato (e sarebbe tornato ad essere) il Regno borbonico. Ma soprattutto nelle province la vita delle municipalità repubblicane fu un po’ dovunque segnata da scontri spesso acuti e sanguinosi tra gruppi di differente orientamento, rivoluzionari e controrivoluzionari, repubblicani e realisti. Proprio nel confronto tra rivoluzione e controrivoluzione si formò un nuovo linguaggio e si realizzò un più ampio processo di politicizzazione, che fecero della Repubblica napoletana un osservatorio di primo piano agli occhi dell’Europa del tempo e della stessa Francia rivoluzionaria.

Anna Maria Rao

Docente di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, nelle sue numerose pubblicazioni ha approfondito il ‘700 napoletano in ogni suo aspetto, politico, rivoluzionario e sociale. E’ membro del Comitato scientifico della collana di studi storici “Mediterranea” per Edipuglia (Bari), del Comitato di direzione della rivista “Studi storici” e del Comitato scientifico della Società italiana di studi sul secolo XVIII; è socio corrispondente della Società nazionale di Scienze lettere e arti in Napoli, per la sezione di Scienze morali e politiche. E’ membro del Consiglio scientifico dell’Istituto italiano per gli studi filosofici.

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