Carissimo direttore, mi sono chiesto più volte e chiedo anche a chi ci legge: come abbiamo fatto in così breve tempo a diventare, gli eredi della politica del “vaffanculo“ di Beppe Grillo e del “c’è l’abbiamo duro” di Umberto Bossi? E, come potremmo definire oggi l’epoca in cui viviamo se guardiamo alla politica ed ai soggetti che ostentano a rappresentarla in questa terza repubblica?
Io direi invece di poterla definire dei “post“ e probabilmente qualche premier o vice o ……ex , col senno del po , sta ancora maledicendo qualche “tweet“ o commento su “ Facebook “ dove la realtà e le mezze verità vengo spesso smentite in brevissimo tempo .
Ah, solo se si andassero a ripescare le promesse fatte e rimaste irrealizzate dai tanti ex. Sarebbe per un politico un gioco alquanto pericoloso poiché quasi nessuno è immune dal rischio della brutta figuraccia che è purtroppo nell’ordine delle cose. E così la politica supera spesso i confini della realtà.
«Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo, mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe», diceva Mark Twain.
Chissà, forse è l’ottimismo o l’antagonismo nell’ambito della stessa coalizione di governo o del singolo partito che spinge la politica ad annunci troppo affrettati nella ricerca di sempre maggiori consensi attraverso i sondaggi che ormai avvengono nel breve periodo se non addirittura ad ogni promessa poi controbilanciata.
Cosicchè alla “post-ideologica” della “post-politica” siamo passati in breve tempo a quella della “post-verità” rappresentata a volte da comici ed attori esperti nell’arte di creare consensi ed applausi come in uno spettacolo o palcoscenico di piazza.E poi, nell’epoca della post verità, qual è la verità?
Semplificando questi concetti potremmo dire spassionatamente che cambiando l’ordine degli addendi, la somma non cambia perché la politica in assenza di “idee” è diventata pure questa solo una verità televisiva dei “post” consentendo ad alcuni di diventare addirittura leader di partito o “premier” di una nazione, nella più assoluta incompetenza politica e di amministrazione della cosa pubblica.
Promesse che si susseguono fino ad infrangersi nella vita di tutti i giorni e che restano sempre più vuote e frequenti da parte della Politica rimasta fuori da una qualsiasi proposta concreta e progettuale, sottraendosi così al “diritto – dovere” di amministrare di contro al fare opposizione attraverso sistematici controlli.
Si propagandano così (e spesso a fini propri) opinioni su fatti e detti quasi sempre mai esistiti e citati a pro ed esempio dell’ agire in trasparenza e legalità nell’ interesse del popolo sovrano, quale ?
Negli ultimi anni le bufale online hanno cominciato a inondare anche i nostri social network.
E, siamo così passati dal concetto di …. «Votami perché parlo meglio (e dunque ne so più) di te», ….. si è passati al «Votami perché parlo (male) come te». Prescindendo così dall’avere il possesso di grandi titoli di studio e di “voti” conseguiti in libere elezioni o nelle pagelle a scuola, forse anche prescindendo nei discorsi ad un non corretto uso di congiuntivi ed altro.
Quello che oggi “spaventa” è la consapevolezza di tanti che stiamo passando dal degrado linguistico, specchio di altro degrado ( socio, economico, culturale) , ad una sorta di presa di coscienza che così facendo, invece di mirare al progresso sociale ed economico vorrebbero farci regredire, riportandoci agli istinti e alle pulsioni primarie degli uni contro gli altri, una sorta di guerra tra “ poveri ” o di religione, da spingerci verso le “nuove crociate” in nome della cristianità o dell’essere di colore diverso.
Le vere verità dei numeri sono finite per essere nascoste nei bilanci dello STATO, di ROMA Capitale e di decine o centinaia di Comuni Italiani che hanno dichiarato la “bancarotta “, come fece la nostra città in data 07.12.2012 con delibera del Commissario Straordinario, o lo stanno per fare.
Alla vigilia delle elezioni Europee e di circa metà dei Comuni italiani vengono tirati fuori dei veri “buchi neri”, anzi rossi dei numeri , rappresentativi delle passività accumulate negli anni. E, di cui è piena la storia politica ed amministrativa di molte città , regioni ed enti pubblici ( e non sta certamente a me di giudicare), passando attraverso l’ analisi dei diversi soggetti e dei partiti che a vario titolo “ (dis)amministrando” ne determinarono gli importi per svariati miliardi di euro ed ora ci dicono che saranno sanati “ a costo zero” per i cittadini (?????).
Non è qui il caso di puntare il dito su qualcuno o su chi giornalmente la spara più grossa anche perché le bugie in politica specialmente sono sempre un atto di malafede. Nella vita capita anche spesso di modificare le proprie opinioni, grazie al cielo, anche se la politica è piena di “voltagabbana“ che alla prima occasione a loro propizia fanno il “cambio di casacca” o i “zomba fossi”, per dirlo con la parola tanto cara al nostro Nino Marinacci ancora sulla breccia a differenza di tanti altri “brontosauri” finiti nella fossa del dimenticatoio.
“Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai idea”, sosteneva un noto poeta che ora non ricordo il nome.
Questo dell’essere la politica e chi ci amministra in particolare) sempre in continua “campagna elettorale”, finisce per spostare artatamente l’attenzione sui problemi reali dei cittadini sottraendo così tempo, risorse umane ed economiche alla programmazione ed alle progettualità necessarie a creare lavoro, occupazione ed impresa, altro che sussidiarietà attraverso la “partecipazione diretta e democratica”, di cui già parlavano gli antichi greci nell’agorà (piazza) o dell’isola chiamata utopia” (ndr).
L’ agire per detto: “in nome o nell’interesse pubblico”, ……. del “popolo sovrano“, non vuol dire certamente avere sotto “un popolo bue”, al quale il “politichese” di turno si possa rivolgere parlandogli, sempre più spesso, con un linguaggio e parole “terra – terra” o addirittura nel pubblico con parolacce del tipo “… vaffanculo ”, perché il cittadino comune non capisce (o non capirebbe) quando parla il comico e quando il politico.
Un vocabolario quasi infantile, però sempre più pieno di molte “frasi latine fatte e strafatte”, ovverossia di parolacce sparate in un “ volgare popolare“ in un “ italiano grossolano”, che funge solo dall’essere un moltiplicatore di parole vuote , ma all’occorrenza evidenzia artatamente dove in realtà si vuole mirare, chi proteggere o infangare con il ricorso a dei strafalcioni che sanno di “ abomini” .
La crisi della politica e dei politici della Terza Repubblica, a mio modestissimo parere, non coincide con il possesso di titoli di studio ed accademici per fare bene e subito.
Dove parlare coincide spesso allo stesso tempo con il mangiare .
Dicono a parole di agire nell’interesse dei cittadini , ma poi nei fatti ?
Solo bufale quelle raccontate, tante , ma di critica spesso niente !
Ci dicono ancora di andare verso il futuro, ….. un futuro meraviglioso, ….. pieno di sfide nei mercati, sfide che vinceremo, ché siamo tantissimi a volerlo , ma come e dove finiremo?
E così, anche il Paese (il nostro paese) si ritrova sempre di più a pezzi anche davanti al vocabolario, ma a tutto questo dobbiamo reagire e subito anche attraverso l’informazione sistematica e l’uso anche di Blog di una certa serietà ed obiettività costruttiva.
Mi chiedo e vi chiedo: dove si sta andando, verso una sorta di dittatura chiamata ….democratica o di democrazia diretta e partecipata attraverso sistemi informati non sicuri, ma poi accertati di non essere garanti della trasparenza al punto che, invece di cambiare sistema e regole, si propone addirittura di cambiare il Garante .
Altro che mondo nuovo, dunque, altro che il “ sol dell’avvenire”, altro che “piramide rovesciata” altro che isola chiamata “utopia”, altro che post-politica: questa nuova classe politica sembra ogni giorno che passa sempre più sgangherata , sempre più rozza, sempre più semplicistica ed aggressiva, puntando su emozioni di massa, istinti, impulsi ed illusioni.
A mio modestissimo parere quello che si vuole raggiungere è un unico obiettivo: dare uno specchio all’elettore in cui vedersi in vista di nuove ed imminenti elezioni, ma a giugno o a settembre cosa ci accadrà?
Spesso clicchiamo su articoli che ci rassicurano sul fatto di aver ragione. E ce lo conferma anche quanto “postato dai contatti” che più ci interessano per cultura personale e di cui più ci fidiamo nel fare informazione.
E se di tanto in tanto ci confrontiamo con i punti di vista altrui, raramente riusciamo a farlo con una reale propensione al dialogo ed al dibattito pubblico, influenzati come siamo da una visuale claustrofobica, che consolida i nostri convincimenti degenerando spesso in una radicalizzazione del nostro punto di vista.
Nella vita di tutti i giorni fatta di “ promesse infrante” dalla politica, vi chiedo: un bugiardo convinto è solo un semplice pallonaro, o cosa ?
Meditate gente, meditate: la differenza tra falsità e leggerezza è importante, come la distanza che esiste tra il nascondere la verità e il disinteresse nel verificarla.
Gianni Della Torre