“IL PONTE DELLE ISOLE TREMITI” – LEGGENDA O VERITA’

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Un interrogativo emblematico quanto controverso quello di ricostruire il ponte alle Isole Tremiti. E ciò che è emerso dall’interessante convegno svoltosi a Manfredonia il 18 ottobre 2008 presso l’Auditorium di Palazzo Celestini promosso dall’Associazione “Centro Cultura del Mare” della nostra città.

Il tema: “Il Ponte delle Isole Tremiti, Leggenda o Verità”.

A dire il vero avremmo volentieri fatto seguire un interrogativo alla parola verità, visto che oltre alle autorità tremitesi, sono in tanti, tra quelli che “contano” e che vivono nelle dorate stanze dei bottoni a credere, così come scrive sul n. 83 della rivista”Oggi” il critico d’arte on.le Vittorio Sgarbi, che: “Un ponte tra le Isole Tremiti sia una gran furbata” e che: “Il Sud Italia non è la Finlandia”. Evidentemente anche Ferdinando II di Borbone (e non Ferdinando I, come scrive lo stesso Sgarbi), fece una “gran furbata”nel far costruire, oltre due secoli fa, un ponte che collegava le tre Isole, proprio per rendere più agevolare lo spostamento dei sui abitanti, anche se ha funzionato pochi anni per aver subito danni irreversibili per la caduta di una frana.

Intanto, meritevole di lode, è il “Centro Cultura del Mare” che coraggiosamente ha realizzato l’iniziativa, non già per prevaricare le autorità ed i cittadini delle stesse Isole Tremiti legittimati a decidere del proprio destino e della vocazione da dare al territorio sul quale vivono, bensì per porre all’attenzione della pubblica opinione problematiche che investono la provincia di Foggia, la Regione Puglia e l’intera Nazione, considerata la incommensurabile valenza turistico-paesaggistica ed economica che da dette Isole deriva.

Ed è stato proprio ciò che è scaturito da detto incontro al quale hanno aderito autorevoli esponenti del mondo della cultura, della politica e del volontariato, attraverso i loro interventi. A sottolinearlo, dopo aver porto il saluto dell’Associazione alle Autorità, agli oratori ed al pubblico presente in sala, lo stesso presidente del sodalizio e moderatore dell’assise dr. Renato Sammarco nella sua breve ma incisiva prolusione. Subito dopo ha introdotto il primo relatore, il prof. Giovanni De Vita, ordinario associato di Antropologia e presidente del Corso di Laurea in Scienze dei Servizi Sociali presso l’Università di Cassino, Facoltà di Lettere e Filosofia.

L’illustre concittadino ha parlato sul tema: “Le Isole Tremiti. Aspetti storici e socio culturali” Egli ha esordito nel sottolineare che: “ricostruire le vicende socio ambientali delle Isole Tremiti a Manfredonia, su invito del Centro Cultura del Mare, forse sembra un po’ azzardato, visto l’argomento. Fra l’altro lo scopo dell’odierno incontro è abbastanza chiaro: “Il ponte delle Isole Tremiti-leggenda o verità”, con qualche pertinenza al mito ed alla storia delle stesse Isole, a partire da Diomede, alla costruzione dell’Abbazia ed i vari passaggi storici più significativi che hanno segnato quei luoghi. La devastazione e l’abbandono nel XIV sec. E la rifondazione nel XV sec da parte dei Canonici Lateranensi, la soppressione dell’Abbazia e l’incameramento dei beni da parte dei Borboni.nel 1792/93, la nascita della colonia penale, il bombardamento del 1807, la colonia coatta, il carcere della Marina Militare ed infine la istituzione della Riserva naturale avvenuta in data 14 luglio 1989, in occasione del 200° anniversario della presa dell’Abbazia durante la rivoluzione francese.

Partendo da questi avvenimenti, è possibile, quindi esaminare la questione della ricostruzione del ponte esaminando principalmente le problematiche antropologiche, in riferimento al rapporto tra l’uomo e la natura e lo stravolgimento che l’uomo stesso, attraverso le diverse innovazioni le ha provocato”. “In definitiva, – ha concluso l’oratore – la realizzazione del ponte, pur nel rispetto dell’ambiente e della utilità che lo stesso produce a quella comunità, va inserito in un contesto globale ed esaminato nelle sue diverse sfaccettature, al fine di consentire alla stessa comunità, la validità o meno della sua realizzazione”. All’ing. Michelangelo De Meo, ideatore e progettista del ponte, il compito di illustrarne le caratteristiche tecniche ed i vantaggi che la realizzazione dello stesso apporterebbe sotto l’aspetto turistico, economico e sociale, sia alla popolazione che all’intero territorio.

“Partendo da alcune ricerche eseguite nelle diverse Università per la mia tesi,- ha sottolineato l’ing. De Meo – sono venuto in possesso di alcuni documenti originali dai quali emergeva che sui fondali delle Isole Tremiti, giacevano i resti di un antico brigantino austriaco e di un altrettanto antico ponte in legno fatto costruire da Ferdinando II di Borbone che collegava le tre isole: S. Nicola, Cretaccio e S. Domino.

Sulla scorta di queste informazioni e dopo aver individuato, attraverso diverse immersioni, la presenza di alcuni basamenti del vecchio ponte, ho creduto opportuno di progettarne uno nuovo, ovviamente con criteri moderni, senza peraltro alterarne il paesaggio e l’ecosistema”.

“Il ponte,- continua l’oratore, – costruito interamente con legno lamellare, sarà lungo circa 550 metri e se realizzato, offrirà alla comunità locale innumerevoli vantaggi, sia logistici che economici., oltre che a rilanciare L’Arcipelago Tremitese e l’intero territorio garganico sul mercato internazionale del turismo.

Verrebbero così eliminati i continui disagi ai quali la popolazione residente è sottoposta per via delle gravi disfunzioni nei collegamenti, in particolare tra l’Isola di San Nicola, Domino e la terra ferma. Oltre a ridurre i tempi biblici per l’approvvigionamento delle merci e dei beni di prima necessità.

Si favorirebbe, altresì, la destagionalizzazione dei flussi turistici, con la abolizione dell’esoso pedaggio che oggi si paga per raggiungere le due isole maggiori, consentendo ai numerosi turisti che visitano le Isole Tremiti di trascorrere più facilmente anche il fine settimana. Si ridurrebbero notevolmente le spese di gestione a carico del Comune, per i servizi resi ai cittadini, (una sola guardia medica, una sola pista per l’elisoccorso, un solo porto, l’abolizione del pedaggio ecc.).

Gli addetti ai collegamenti con le due isole, potrebbero così essere disponibili ad accompagnare con i loro mezzi i turisti a visitare le meravigliose grotte che costellano le isole”. “Ma la peculiarità più importante che il ponte presenta” – conclude il progettista è: che la parte superiore (coperta) dell’intera superficie del ponte sarà dotata di tanti pannelli fotovoltaici, sufficienti a produrre gratuitamente l’energia elettrica e soddisfare il fabbisogno delle due isole per tutto l’anno (periodo invernale) e per un quarto (periodo estivo).

La stessa copertura sarà dotata, altresì, di canali per la raccolta delle acque meteoriche che, opportunamente convogliate in appositi serbatoi, potrebbero sopperire al fabbisogno idrico dell’intera comunità tremitese” Sono seguiti gli interventi del dott. Franco Salcuni, responsabile regionale di Legambiente e del dott. Nicola Vascello, assessore provinciale al turismo, nonchè commissario dell’Azienda di Promozione Turistica di Foggia, i quali, ognuno per le proprie competenze hanno espresso il loro parere in merito ai temi rispettivamente assegnati.

A porgere il saluto dell’Amministrazione Provinciale di Foggia i concittadini dott. Gabriele Mazzone, assessore al personale e l’avv. Stefano Pecorella, assessore all’Ambiente, i quali hanno espresso vivo compiacimento per il brillante progetto presentato dall’Ing. De Meo in uno all’ottima riuscita del convegno.

È seguito un nutrito quanto interessante dibattito. Il dr. Sammarco, nel ringraziare i relatori, i presenti e quanti hanno contribuito alla buona riuscita del convegno, nel ribadire quanto già sostenuto in apertura, ha promesso che l’Associazione “Centro Cultura del Mare”, d’accordo con le autorità tremitesi promuoverà quanto prima un incontro alle Isole Tremiti per discutere dello stesso tema.

Matteo di Sabato (fonte: www.manfredoniaeventi.it)