EDITORIALE DELLA DOMENICA, A PROPOSITO DI ASSOCIAZIONI…

0
659

Se ne fa un gran parlare della prossima festa patronale di San Nicandro ma, fortunatamente, sembra che tutti i discorsi ed interventi sono positivi per quanto riguarda l’organizzazione che, pur essendo stata affidata alla Pro Loco, in realtà, come ha dichiarato anche il sindaco in delibera, deve essere una festa organizzata dal maggior numero di associazioni presenti ed operanti nella nostra cittadina.

È evidente che l’assegnazione doveva essere fatta ad una sola associazione ma la Pro Loco non deve essere affatto la “primus inter pares”, ma una associazione uguale e come le altre in quanto tutte devono concorrere alla riuscita dell’evento. Se fosse stata istituita la Consulta comunale delle Associazioni si avrebbe avuto lo stesso risultato nel senso di assegnazione ad una sola associazione in quanto deve essere percepito che per ogni evento organizzato da una associazione tutte le altre devono contribuire alla migliore riuscita dello stesso. Insomma una collegialità di idee, di proposte che prima devono essere condivise e poi realizzate. Come per la festa patronale, la stessa cosa deve intesa per la Fiera di ottobre, per la manifestazioni estive, natalizie, sportive ed altre. L’assegnazione deve essere affidata ad una ma, per il principio della solidarietà associativa, anche le altre devono contribuire.

A parte le associazioni che hanno fini sociali specifici per cui l assegnazione va riconosciuta quasi per diritto, la maggior parte delle altre hanno finalità comuni e, pertanto, essendo gli interessi da perseguire comuni a tutte, sembra quasi logico che tutte ne facciano parte indipendentemente dal nome iscritto in delibera comunale.

I tempi cambiano, la gente è più evoluta e si tende a mettersi alle spalle non più l’affermazione personale del proprio sodalizio per qualcosa di molto più nobile che è l’insieme dei sodalizi. L’io ti isola, il noi ti unisce. L’io ha dei limiti, il noi ha davanti l’infinito.

Un’associazione non deve essere più un’isola, ma far parte di un arcipelago in cui ognuna espone la propria competenza che diventa anche esempio per le altre, un miscuglio di esperienze che arricchisce tutti e che mette fine al possibile isolazionismo. San Nicandro non ha bisogno di guerre fratricide ma di persone che credono in altre persone, di scelte condivise e di obiettivi comuni come che devono solo fare bene al territorio.

Il Direttore