BORGHI D’ITALIA: SAN NICANDRO GARGANICO

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“San Nicandro Garganico ha un tesoro di immenso valore che custodisce e protegge: è la natura che lo circonda, lussureggiante, preziosissima. Il suo territorio si trova nelle vicinanze del Parco Nazionale del Gargano, tra le zone lacustri di Lesina e Varano, il mare è vicino e i fenomeni carsici lo rendono unico.

Tra questi ultimi, i più spettacolari sono la Dolina Pozzatina, anfiteatro profondo oltre 100 metri con un perimetro di 1850, la Grotta dell’Angelo e Pian della Macina, una vera e propria foresta di stalattiti e stalagmiti.

Per chi invece vuole scoprire l’anima della sua gente, la cultura e le tradizioni, Palazzo Fioritto ospita il Museo Storico Archeologico Etnografico e della Civiltà Contadina: qui utensili, manufatti, fotografie e registrazioni audio raccontano la storia locale tra lavori, canti popolari, feste e gesti quotidiani.”

Questa è la descrizione della città di San Nicandro sul sito dei borghi d’Italia che fa della nostra cittadina un borgo bellissimo che custodisce i suoi tesori, le sue tradizioni e la sua cultura. Tale descrizione è senz’altro veritiera ma ciò di cui si teme è che se qualcuno, turista o altro, viene a San Nicandro non troverà quel mondo così bene descritto sul quel sito. Troverà una città spenta e senza nessun inizio di iniziative mirate alla sua valorizzazione turistica.

Da sempre il compito del governo di una città è quello di delineare il suo futuro, cioè proiettarla verso la destinazione scelta in base alla sua potenzialità. Il governo cittadino deve scegliere su che cosa puntare per la sua economia che può essere a vocazione agricola, turistica o altro. Deve essere una scelta consapevole fatta abbandonando la politica dell’oggi e guardare al futuro delle nuove generazioni. Lo spopolamento continuo e inarrestabile può avere un margine solo con una programmazione rivolta soprattutto ai giovani che sono coloro più colpiti da una politica che, da sempre, ha dimenticato i loro bisogni e le loro aspettative. La politica è risolvere i problemi e non accantonarli per far posto alla sola gestione straordinaria di un ente.