20 IN CONDOTTA, SLOW FOOD CELEBRA I PRESIDI DEL GARGANO

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Buona, pulita e giusta. Come la domenica appena trascorsa a Mattinata, a celebrare una comunità e i prodotti della sua terra. All’insegna di Slow Food. L’occasione è nata dal ventennale dell’istituzione del primo Presidio Slow Food; la Capitanata (con le condotte di Foggia e Monti Dauni, Gargano, Gargano Nord, Manfredonia) ha riunito al sole di ottobre la comunità degli appassionati e i produttori dei 5 Presìdi locali: gli Agrumi del Gargano, la Fava di Carpino, il Caciocavallo podolico del Gargano, la Capra Garganica, la Vacca Podolica del Gargano. Location gli spazi all’aperto, le sale e il frantoio dell’Agriturismo Giorgio di Mattinata.
A sancire l’importanza dell’evento è stata la presenza di Piero Sardo, che da Bra ha portato la sua esperienza di Presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità.

Sono le iniziative concrete che danno speranza e certificano la necessità di tener viva e desta l’attenzione! E, in questo, Slow Food vanta un’esperienza ormai più che ventennale e diffusa ovunque nel mondo. Anche con i Presìdi che, come dichiarato da Marcello Longo, Legale Rappresentante Slow Food Puglia, “col sostegno alle produzioni tradizionali a rischio, oltre a salvare dall’estinzione le razze autoctone e le varietà di ortaggi e frutta, valorizzano i territori e rilanciano gli antichi mestieri e le tecniche di lavorazione. Un lavoro che, sull’identità e la storia di un popolo, progetta un futuro migliore”.

La giornata ha messo in evidenza, tra le altre cose, le soddisfazioni dei produttori che, dopo il lungo e spesso faticoso processo di certificazione, rilevano con gioia come i risultati del mercato stiano dando risultati molto positivi. L’iniziativa è stata lodata da Piero Sardo, tra i fondatori di Slow Food. “Viva i Presìdi, viva i Presìdi pugliesi” ha dichiarato Sardo; “i Presìdi rappresentano ancora oggi, a distanza di 20 anni dalla loro istituzione, il principale progetto della nostra Associazione perché mettono in rete i produttori, la gente e le loro comunità con il proprio territorio. È necessario conservare la biodiversità alimentare, attraverso prodotti naturali ottenuti con le risorse che la nostra Madre Terra ci mette a disposizione e che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future”.