UNA STRANA CAMPAGNA ELETTORALE

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red happy man hand up after selection

Davvero il mondo sta cambiando perché cambiano tante cose consolidate nel tempo poi diventate abitudine. Questo cambiamento lo si nota un po’ in tutte le cose e non poteva non mancare la politica e il modo di fare campagna elettorale.

Eravamo abituati a comizi affollati non tanto per sapere il programma elettorale ma, soprattutto, per cosa dicevano degli altri candidati e per le invettive di confronti dell’altra parte. C’era più confusione nelle strade, non si sentono macchine con altoparlanti ad alto volume invitare a preferire questo o quel candidato. C’era anche un porta a porta da fare invidia anche ai volenterosi che organizzano la festa patronale.

Oggi, invece, tutto è più soft e tutti parlano bene degli altri, come per dire “vogliamoci bene”, tanto si tratta di una esperienza sì importante ma meglio conservare i rapporti umani che non denigrare l’altro. Anche i programmi elettorali presentano in moltissimi punti gli stessi propositi quasi a voler dire che l’uno vale l”’altro.

Allora come decido per chi votare? Ecco che entra in gioco l’elemento fondamentale che è la figura del candidato sindaco. Solo lui può fare la differenza sia nell’attuazione del programma, sia nella conduzione dell’amministrativa. In effetti oggi si parla tanto di voto disgiunto nelle prossime comunali del 10 giugno e cioè l’affermazione di un candidato che abbia molti più voti delle liste che lo appoggiano. Questo fenomeno si è sempre verificato ma questa volta, almeno da quanto si sente in giro, forse sarà molto più accentuato. Ci potrebbe essere una polarizzazione forte verso un candidato che condizionerebbe il risultato finale. Certamente non si crede di poter arrivare “all’anatra zoppa” (sarebbe un fatto molto eccezionale) di un sindaco senza maggioranza.

Siamo a dodici giorni dal voto e la campagna elettorale continua non più chiamando alla raccolta in piazza i propri sostenitori, ma sui social, sui telefonini, su WhatsApp. Un nuovo modo di marketing della propria immagine rivolto soprattutto ai giovani. Per le persone di una certa età rimane sempre la “visita domiciliare” dove può ancora succedere di strappare il santino di qualche altro candidato che ha fatto la visita precedente in quella abitazione.