SAN NICANDRO, PER I REGALI DI NATALE SCEGLIERE PRODOTTI LOCALI

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In questa confusione di zone in cui è divisa l’Italia, sembra che il governo, dopo il 3 dicembre, aprirà un po’ le maglie proprio per cercare di dare un po’ di respiro alla nostra economia con l’apertura di esercizi commerciali, bar, ristoranti con qualche piccola limitazione d’orario. Salvo poi stringere un po’ di più i cerchi proprio durante l’ultima settimana di dicembre per evitare feste e, quindi assembramenti.

Insomma si va incontro alle tante richieste da parte del commercio che, tra l’altro, proprio in questo periodo è ancora penalizzato dal venerdì nero in cui soprattutto Amazon opera in regime di monopolio.

Bene tutto questo ed allora parliamo di economia locale di San Nicandro, delle sue reali possibilità di crescita per un territorio che non è capace di decollare. E’ evidente che l’obiettivo ha bisogno di un primo incontro tra l’imprenditoria locale e i consumatori e utilizzatori dei prodotti. Non c’è mercato e non esiste nessun tipo di economia se c’è l’assenza di una di queste due parti.

Siamo solo ad un mese dal Natale e questo periodo coincide statisticamente con un maggior volume di acquisti da parte delle famiglie sia per il consumo personale sia per i regali. Allora sarebbe certamente questo il momento di un percorso che, sia pure con piccoli passi, tolga San Nicandro dalla palude di una recessione cominciata da molti anni e che non ha mai dato segnali di controtendenza.

Cosa fare? Dare la prevalenza nella scelta dei prodotti locali e i motivi di questa scelta sono tanti. Prima di tutto il vantaggio della conoscenza della ditta che vende il bene o lo produce sapendo anche i suoi metodi di lavorazione. Insomma l’oggetto non è anonimo ma è la storia di una impresa che si incontra ogni giorno per strada.

I prodotti locali si accompagnano sempre a colture e culture tradizionali della zona di San Nicandro e rappresentano un modo per proteggere la biodiversità oltre, naturalmente, gustare quel mondo di sapori che si sta pian piano dimenticando a cui è legato il senso della tradizione.

Un esempio su tutti è il cesto natalizio che viene regalato. Perché non riportarlo ai prodotti locali che, sicuramente, sono più buoni, più sani e più sicuri perché sono a “chilometro zero”?.

Questo per quanto riguarda l’agroalimentare, latticini, dolci tipici, ecc. Per il settore prevalentemente commerciale di altri generi (oggettistica, abbigliamento ed altro) vale il discorso di una scelta altrettanto conveniente e sicura sempre nell’ottica della conoscenza e fiducia del venditore.

Se ogni sannicandrese facesse questo tipo di acquisti l’economia locale acquisirebbe un volume di affari importante con ricadute positive su tutti in quanto si avrebbero mezzi finanziari e risorse da utilizzare e impiegare ancora nel mercato locale in un ciclo continuo di impieghi e di investimenti sempre nel nostro territorio di San Nicandro.