SAN NICANDRO E LE EDICOLE VOTIVE, PATRIMONIO UNICO MA DIMENTICATO

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Forse nessuno ci fa più caso alle edicole votive di San Nicandro eppure esse rappresentano una libera espressione di religiosità popolare con strutture molto semplici. Comunque un patrimonio iconografico che testimonia la fede dei cittadini che si preoccupano di tenerle quanto meno pulite e magari con l’accensione di qualche lumino o di qualche fiore.

Le più conosciute sono quella di San Matteo (in quadro), della Madonna di Stignano e quella di San Giuseppe sul Viale Vittore Veneto. Qualcuno aggiunge anche la figura di San Michele incastonata nella roccia al Parco omonimo.

Queste edicole, per gli studiosi della tradizione, sono dei piccoli monumenti che rappresentano non la grande arte, ma quella molto più povera che ha radici antichissime che ci portano fino ai pagani.

Anche in alcune strade di San Nicandro ci sono alcune piccole edicole, su muretti o incastonate alla parete esterna di qualche abitazione con un’immagine sacra.

Qualche studioso considera edicola anche una struttura posizionata al centro di una strada anche se sono casi molto rari. Ove si accettasse questa tesi, anche San Nicandro avrebbe un’edicola votiva in strada rappresentata dalla statua di San Francesco che sta sullo spartitraffico di Via Lauri.

Oggi, purtroppo, stiamo perdendo il loro vero significato e sono solo in pochi ad osservarle, se non altro solo da un punto di vista estetico. Eppure esse sono l’espressione di una religiosità popolare che ora si sta dimenticando in quanto i sentimenti di un tempo forse oggi non esistono più. Basta pensare all’amianto che copre l’edicola di San Matteo (in quadro) più volte denunciato senza che l’ente pubblico abbia mai provveduto, soprattutto per la salute pubblica dei cittadini.

MPC