SAN NICANDRO, A QUANDO I PROGETTI UTILI ALLA COLLETTIVITA’?

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Sono tantissimi i comuni che si avvalgono dei percettori del Reddito di Cittadinanza per lo svolgimento di lavori utili per la comunità. Se ne era parlato anche a San Nicandro ma forse l’esplosione della cri sanitaria dovuta al Covid 19 ha fatto passare in secondo ordine i PUC, cioè Progetti Utili alla Collettività. Sarebbe un discorso da riprendere in quanto oltre ad applicare una normativa di legge, c’è l’evidenza di una utilità proprio per tutto il territorio di residenza anche per il fatto che i beneficiari del Reddito di cittadinanza sono obbligati a svolgere lavori utili e a titolo gratuito presso il loro comune.

I percettori del reddito dovranno dare la loro disponibilità, per almeno 8 ore settimanali e nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, a svolgere attività non retribuite in svariati ambiti.

Saranno i Comuni che individuano le attività socialmente utili e, nel caso di inosservanza dell’obbligo da parte dei beneficiari si avrà la perdita del sussidio.

Ecco le attività nelle quali potrebbero essere impegnati i percettori del reddito: sostegno nell’organizzazione di manifestazioni pubbliche; controllo e cura delle biblioteche comunali; accompagnamento agli scuolabus degli studenti; consegna della spesa in aiuto delle persone anziane; organizzazione di mostre ed eventi in ambito culturale; attività di supporto nella raccolta dei rifiuti e promozione e informazione in ambito di raccolta differenziata; gestione del servizio di doposcuola in ambito formativo e scolastico; manutenzione del verde pubblico, con particolare riguardo ai parchi giochi per bambini. E’ previsto che i beneficiari possano manifestare le proprie preferenze in merito alle prestazioni da effettuare.

Ci sono comunque casi in cui i beneficiari del reddito di cittadinanza possono essere esonerati e cioè: persone occupate che percepiscono un reddito superiore a 8145 euro a titolo di lavoro dipendente e superiore a 4800 euro per lo svolgimento di un’attività autonoma; coloro che beneficiano della pensione di cittadinanza; persone che frequentano corsi di formazione o di studio; membri di un nucleo familiare tenuti ad occuparsi di minori o di persone affette da disabilità grave o non autosufficienti; persone che lavorano per oltre 20 ore alla settimana; persone che non si trovano in condizioni idonee di salute.