SAN NICANDRO, 4 CONSIGLIERI DELL’OPPOSIZIONE: “PAGINA BRUTTA PER LA DEMOCRAZIA”

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Si è svolto ieri in seconda convocazione il Consiglio Comunale con all’ordine del giorno la deliberazione inerente all’annullamento dei debiti di importo residuo fino a mille euro comprensivi di sorte capitale, sanzioni ed interessi, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione per il periodo compreso tra gennaio 2000 e dicembre 2015.

Un accapo importante, che meritava un’adeguata e proficua discussione oltre che un approfondimento della problematica dei carichi affidati non solo agli agenti della riscossione ma anche ai soggetti di cui al’ art. 52 comma 5) lettera b) del D. Lgs. n* 446/97.

Ma ieri si è celebrata una brutta pagina per la democrazia rappresentativa. Nessun confronto tra parte della minoranza e la maggioranza di governo.  Sembrerebbe che tutto si sia svolto in modo subdolo e del tutto premeditato. Un consiglio comunale convocato non solo in extremis per i termini indicati nella legge di conversione della legge di bilancio ma anche in un orario inusuale, alle 15 del 30 u.s., con la maggioranza organizzata per disertare la prima convocazione.

Alle 15 con estrema puntualità il Presidente del Consiglio apre i lavori alla presenza di soli 3 consiglieri di minoranza, e chiude la seduta per mancanza di numero legale mentre raggiungevano l’aula consiliare altri 2 consiglieri comunali che non potevano far altro che prendere atto della fine della seduta; tutto rimandato a ieri per la seconda convocazione.

Questa volta 8 consiglieri di maggioranza presenti e alle 16 in punto appello, il Vice Sindaco (Sindaco assente in Consiglio) relaziona velocemente sull’accapo e senza una benché minima discussione, si vota l’accapo stesso. Alle 16.05 termina il Consiglio Comunale. I Consiglieri di minoranza dopo aver anche atteso fuori l’ingresso principale del Comune chiuso, alle 16:10 arrivano in Aula Consiliare e naturalmente non possono fare altro che constatare la fine del Consiglio Comunale. Questo l’accaduto.

Mai si era verificato in questa legislatura che un Consiglio Comunale fosse iniziato allo scoccare dell’orario di convocazione se non dopo almeno mezz’ora dello stesso come è prassi fare per dare a tutti la possibilità di partecipare (in un Consiglio Comunale ci è stato chiesto di attendere l’arrivo del Sindaco; è arrivato dopo circa un’ora e mezza e non abbiamo proferito parola). Duole dover ricordare al Presidente del Consiglio che è il garante dell’intera assise e non può prestarsi ad eventuali strategie della maggioranza per non consentire la partecipazione alla massima assise democratica di tutta la minoranza. E’ venuto meno al suo ruolo di garanzia per il quale, oltretutto, è stato votato all’unanimità. La Politica con la “P” maiuscola è fatta di dialettica, di confronti costruttivi, di sostanziale voglia di costruire per il bene comune; e quando questo non accade si è perso solo un’altra preziosa occasione. Questo volevamo fare. Dare il nostro contributo alla discussione di un argomento che riveste una tale importanza da coinvolgere cittadini e attività commerciali e produttive della nostra comunità.

Avremmo chiesto alla maggioranza di governo di notiziarci sulla somma degli annullamenti atteso che non è precisata né in delibera e nè nella relazione dei revisori dei conti per capire se era solo un’operazione di facciata o se realmente era una delibera che dava sollievo alle casse delle famiglie e delle attività produttive e commerciali in considerazione anche del particolare momento di crisi economica post pandemia che stiamo attraversando; avevamo delle proposte da avanzare che con grande senso di responsabilità e con coraggio avremmo votato se la maggioranza le avrebbe condivise.

Nulla di tutto questo abbiamo potuto fare. La nostra colpa è stata quella di essere arrivati alle 16:10 in aula consapevoli però della consuetudine che ha sempre caratterizzato gli inizi dei consigli comunali; inaccettabile constatare l’assenza del ruolo di garanzia del Presidente del Consiglio. Spesso all’interno degli ultimi Consigli Comunali ci si è richiamati tutti fra colleghi consiglieri ad una sana collaborazione al solo scopo di difendere il bene della nostra comunità, ma alla luce di quanto accaduto ieri ci chiediamo se da parte della maggioranza le intenzioni collaborative siano propositi concreti oppure solo belle parole di circostanza che si raccontano ai cittadini e che fanno parte di quei rituali della vecchia politica che non ci appartiene e che qualcuno vorrebbe utilizzare per tentare di fare una divisione tra buoni e cattivi (per non dire altro).

Auspichiamo che si sia trattato solo di una semplice svista istituzionale e che la questione non abbia i connotati di uno sgarbo politico nei confronti dei Consiglieri di minoranza, le cui prerogative, lo ricordiamo, devono essere sempre e comunque garantite dal Presidente del Consiglio.

I Consiglieri Comunali

Di Lella Silvana

De Luca Loris Pio

Berardi Antonio

Augello Roberto