RESTIAMO MINORENNI

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Il 13 Agosto 2020 raduno degli alunni, superstiti, che hanno frequentato la scuola dell’obbligo 1949-1950 con la Maestra Grazia Campagna. Questi i contatti per le prenotazioni: 328 739 6618 – 320 140 3050 – 371 348 1748

L’iniziativa è stata programmata da Costantino Tarollo, Medico Chirurgo specializzato in Odontoiatra vero Vestale dell’amicizia. Da anni raduna nel mese di Giugno vecchi amici di scuola nella sua tenuta di Ranzano (territorio appartenuto a Matilde di Canossa) e quando fa ritorno al paese nativo ama circondarsi di vecchi amici del luogo.

Settant’anni fa alla Maestra Grazia Campagna furono affidati oltre cinquanta ragazzini di anni sei con il compito di educare e insegnare le nozioni basilari scolastiche (istruire quanto basta, educare più del massimo). Per tenere a freno i monellini della classe mista durante la sua assenza, l’Insegnante ha designato una bimba tra le più cresciute sia di femmine che di maschietti, Anna Aquilani la quale scriveva i nomi alla lavagna degli insubordinati. I nomi spesso venivano evidenziati con il segno + se aumentava l’insubordinazione. L’ingresso dell’Insegnate veniva accolto con il saluto in piedi di tutta la classe e in coro: “Buongiorno Signora Maestra”. Si ritornava a sedere dopo che la stessa aveva preso posto dietro la cattedra con sopra il registro di classe e la bacchetta. In verità poche volte ha fatto aprire le mani per utilizzarla, era più frequente finire dietro la lavagna.

L’istituto era posto all’estremità del paese (zona Convento) al mattino si percorreva con la cartella di cartone a tracollo con dentro quaderno a quadretti e matita con dentro una mela, mentre la gomma e il temperamatita erano pochi a possederli e con i pochi gli altri dovevano abilmente offrire la simpatia in caso di prestito.

Nel rione della Vigna di Brenna, a frequentare la classe eravamo in cinque: Ciro Campanozzi, Matteo De Luca, i fratelli Matteo e Paolo Giuliani e il sottoscritto. Qualcuno dava la sveglia bussando la porta prima del tempo già vestito con il grembiule nero, il colletto bianco e il fiocco azzurro. Lungo il percorso si aggregavano Michele Grana e Gigino Di Lella. Fermata obbligatoria all’inizio del Corso per curiosare nella bottega di Castagnare (nomignolo attribuito perchè d’inverno vendeva le castagne arrostite) oltre alle caramelle, allo zucchero filato, al torrone, alle noccioline tostate e ad altri oggetti di gioco come figurine, pistole ecc.

Si raggiungeva di corsa il compagno che era avanti per raccontarsi con sorrisi spensierati.

Nel dopo guerra le famiglie provate dalla povertà si avviavano a intraprendere un tenore di vita modesto tranne qualche famiglia che faceva fatica a tirare avanti e costretta a mandare i propri figli scalzi a scuola. Si ritornava seri e buoni nell’avvistare il bimbo a piedi nudi sotto la pioggia e al freddo.

L’aggregazione della fanciullezza era festosa e ricca di inventive si confezionavano con i manici di scopa le spade, con i pneumatici di bici le fionde, con i tappi delle bottiglie di birra si effettuava il giro d’Italia con sopra le figurine ritagliate degli atleti famosi si spingeva con un ramoscello i cerchi delle biciclette e si affrontavano le discese a tutta velocità sopra una tavola con sotto tre cuscinetti.

Mi limito a divulgare le usanze dell’antica infanzia in quanto in netto contrasto con l’attuale generazione dove il cellulare arredato di cuffie e casco genera giochi e aggregazioni.

Gradirei riportare la conoscenza di un episodio verificato qualche anno fa: Ogni qualvolta io rientro al Paese faccio visita ai miei genitori le cui ossa sono depositate nella chiesa San Giorgio del cimitero e in basso a lato alla loro lapide si trova quella del compagno di classe Matteo Giuliani a cui recito l’Eterno Riposo. Un giorno in fretta ho fatto visita ai miei dimenticando il saluto al mio Amico. La stessa notte, Matteo mi è apparso in sogno con la smorfia di sorriso per mostrare il dispiaciuto viso. Questa è la realtà, la vita continua nell’Aldilà affollatissimo di Anime serie e degne che appaiono soltanto in sogno.

Il 13 di Agosto di quest’anno non posso essere presente al raduno ma di certo ne saranno altri organizzati con più partecipanti ed io ci sarò.

Antonio Monte