PUGLIA KM. 0, VALORIZZARE PRODOTTI AGROALIMENTARI DELLA FILIERA CORTA

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1969

È stata approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio regionale la proposta di legge che punta a valorizzare e promuovere i prodotti agricoli e agroalimentari “a chilometro zero”, istituendo anche un apposito segno distintivo.  Si tratta di un articolato e organico intervento legislativo che, per la prima volta in Puglia ma anche nel panorama normativo nazionale, si propone, per un verso, di sostenere le produzioni di qualità e a basso impatto ambientale e, per l’altro, di promuovere la loro diffusione e commercializzazione, favorendo altresì la vendita diretta da parte degli stessi produttori agricoli.

La legge approvata punta a valorizzare nel territorio regionale i prodotti agricoli e agroalimentari «a chilometro zero», ossia quelli che soddisfano congiuntamente requisiti di sostenibilità ambientale e di qualità alimentare (prodotti di qualità certificata, di aree protette, di risorse genetiche autoctone, a marchio collettivo, ecc.), promuovendone l’acquisto e il consumo da parte delle pubbliche amministrazioni e da operatori commerciali privati, garantendo ai consumatori una informazione trasparente, puntuale ed efficace in ordine alla tracciabilità dei prodotti.

Quanto al primo requisito è necessario che, per il trasporto dal luogo di produzione a quello presumibile di consumo, siano prodotti meno di 25 kg di anidride carbonica equivalente per tonnellata. Ad esempio, ai fini della definizione di prodotto a km 0, una tonnellata di prodotto non può percorrere più di 110 km circa tra un punto e l’altro.

Diversi gli interventi previsti:

– disposizioni per favorire l’utilizzo di prodotti a “Km 0” nell’ambito dei servizi di ristorazione collettiva e nelle forniture di prodotti alimentari gestiti da enti pubblici, con la previsione di criteri preferenziali, nelle procedure di aggiudicazione dei relativi appalti, per le imprese che garantiscano l’utilizzo di questi prodotti per almeno il 35%;

– disciplina della vendita diretta da parte dei produttori;

– disposizioni in ordine alla diffusione e commercializzazione di tali prodotti, con la previsione di incentivi a favore degli operatori del settore della ristorazione, della ricettività e della distribuzione che assicurino soglie minime di prodotti a “Km 0”;

– previsioni indirizzate ai Comuni nella programmazione dei mercati finalizzate a riservare una quota di posteggi per la vendita diretta e la vendita di prodotti a “Km 0”;

– creazione di un marchio «Puglia Km 0», un segno distintivo destinato a certificare la provenienza dei prodotti oltre che delle attività che ne fanno uso;

– disposizioni dirette a garantire ai cittadini, anche attraverso una specifica sezione del portale web della regione, le informazioni sulle iniziative regionali di promozione dei prodotti a “Km 0” e l’elenco delle imprese che assicurano la vendita o l’utilizzo di tali prodotti.

Con tali misure, che saranno avviate grazie a una iniziale dotazione finanziaria di 500 mila euro, si intende sostenere sul territorio regionale nuovi modelli di distribuzione e vendita, innescando nuove economie e valorizzando il lavoro delle piccole e medie imprese agricole pugliesi. Un provvedimento dunque “di sistema”, atteso da anni da produttori e consumatori, frutto anche di un proficuo confronto avviato con le organizzazioni del settore del Commercio (Confcommercio, Confesercenti) e che, nel corso del suo iter di approvazione ha ottenuto pieno sostegno da parte di importanti organizzazioni del mondo agricolo (come CIA e Coldiretti), dell’ANCI Puglia, del Governo regionale.

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