POSIDONIA FESTIVAL AMP ISOLE TREMITI, 5 GIORNI DI ATTIVITA’ SULLA BIODIVERSITA’ E STORIA DEL TERRITORIO

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Turisti e non solo alle Isole Tremiti per il Posidonia Festival AMP Isole Tremiti, l’evento che ha dedicato cinque giorni a temi ed esperienze su mare, natura, turismo e sviluppo sostenibile. Dal 22 al 26 giugno, questa prima edizione ha visto la partecipazione di oltre mille persone coinvolte tra attività di snorkeling, diving, dibattiti, documentari, presentazioni e conferenze, oltre ad incontri educativi dedicati alla Posidonia Oceanica per il pubblico dei più piccoli, le generazioni protagoniste del futuro del mare e del pianeta.

È stata la Posidonia Oceanica a fare da filo conduttore a tutte le attività organizzate dal team del Marlin Tremiti e del Laboratorio del Mare diretti da Adelmo Sorci, in collaborazione con numerosi enti per la ricerca scientifica e la tutela dell’ambiente marino. Sono stati infatti coinvolti istituti ed enti quali Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; Anelides, organizzazione che a Barcellona si occupa di divulgazione e educazione ambientale marina; Marevivo Onlus. A questi si sono aggiunti i contributi da parte del biologo ambientale Antonio Riontino e dei docenti universitari dell’Università di Camerino, Mario Berrettoni, e di Chieti, Enrico Miccadei. Hanno preso parte ai dibattiti anche il sindaco delle Isole Tremiti, Giuseppe Calabrese e l’on. Giovanni Vianello, componente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

Perché la scelta della Posidonia Oceanica?

Semplice: questa pianta endemica del Mar Mediterraneo, molto presente nel mare delle Isole Tremiti, è indice di mare pulito. Ma non solo. Riconoscere il valore della Posidonia Oceanica significa rispettare e difendere il mare da inquinamento e cambiamento climatico. Questa pianta marina da cui prende nome l’evento svolge infatti un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno e nello stoccaggio di CO2. Per questa ragione permette, non solo di beneficiare di un mare pulito, ma anche di preservare la salute dell’intero ecosistema marino e terrestre.

“È facile far amare animali marini, gamberetti, delfini. Difficile è far amare la Posidonia. Nel 1990 a Barcellona per la prima volta si parla di Posidonia, analizzando su km di spiagge la sua presenza e lanciando campagne di divulgazione e sensibilizzazione”, ha spiegato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo. Da quei primi studi a Barcellona il materiale divulgativo è stato tradotto in tutte le lingue, specie quelle del Maditerraneo, come l’arabo, perché la conoscenza si diffondesse dove serve. Se fino a qualche anno fa la Posidonia era facilmente scambiata per un’alga, ad oggi le attività educative stanno permettendo alla cittadinanza di comprenderne l’importanza, fino a parlare di modalità di trapianto di Posidonia in determinate aree.  Lo hanno spiegato durante il festival Barbara La Porta,

Monica Lovati e Tiziano Bocci dell’ISPRA, che, con il progetto europeo Life SEposso, studiano come rendere un trapianto efficace, attuandolo nel miglior modo possibile e preoccupandosi di una gestione efficace ed efficiente. “Questa iniziativa è un esempio di buona governance – ha aggiunto Barbara La Porta – significa usare l’ambiente marino in modo positivo perché lo si ama, ma anche per ragioni commerciali o per salvaguardarlo”.

“Quando una legge viene emessa bisogna fare in modo che sia realizzabile” è il concetto espresso dal parlamentare Giovanni Vianello, nel confronto con le opinioni della portavoce dell’Ispra. I dibattiti del Posidonia Festival AMP Isole Tremiti hanno infatti generato interessanti spunti, non solo di riflessione, ma anche di concreta soluzione per la salvaguardia e valorizzazione del mare.

Nei giorni di attività ideate e organizzate con l’impegno di Laboratorio del Ma.Re. – organizzazione che alle Isole Tremiti offre servizi per vivere il mare e per conoscere e studiare il sito dell’Area Marina Protetta – sono stati anche ospiti dell’evento i biologi catalani, che hanno portato l’esempio virtuoso di Barcellona, una città che fino a dieci anni fa era certamente famosa ma non per il suo mare e per la sua biodiversità, e che oggi grazie alla ricerca e alle attività proposte da Anellidesè sempre più meta di appassionati di snorkeling e diving.

I ricercatori spagnoli invitati (Andrea Comasada, direttrice dell’organizzazione catalana, Xavier Salvador, Jaume Piera e Antonio Riontino) hanno raccontato i loro progetti di Citizen Science, ricerca e educazione ambientale che coinvolgono cittadini appassionati. Progetti dell’organizzazione Anellides come “Posidonia Activa”, hanno permesso di cambiare il comportamento di abitanti e turisti a Barcellona e il loro rapporto con il mare e l’ambiente, rispecchiando un concetto che l’organizzatore dell’evento Adelmo Sorci ha più volte sottolineato: “Diffondere conoscenza e consapevolezza sul mare ha come conseguenza il rispetto dello stesso e la sua valorizzazione”. I catalani hanno permesso una connessione tra Barcellona e Isole Tremiti attraverso la“Biomaratò”: una competizione amichevole tra la costa catalana e quella mediterranea, che ha accompagnato alcune giornate del festival, tra rilevamenti di flora e fauna marina. Il progetto può ancora continuare usufruendo del portale Minka, dove è possibile caricare i rilevamenti fotografici in mare, accompagnandoli da un nome, se lo si riconosce, o confrontandosi con tutta la community per identificarlo.

Sono stati numerosi i rilevamenti alle Tremiti durante il festival, con condivisioni continueranno sia sulla app Minka che sui social, tramite hashtag #PosidoniafestivalAMPisoletremiti e taggando @Marlintremiti. L’entusiasmo del pubblico ha visto partecipare persone di tutte le età, dai bambini coinvolti in momenti educativi ad hoc, a 70 e 80enni alle prese con battesimi del mare. Media partner: Sapereambiente, AnI al affe e Cdp Service.  (Foto CDP Service)