PETRUCCI, ANCORA UN ALTRO TASSELLO ALLA STORIA DI SAN NICANDRO

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Emanuele Petrucci non finisce mai di stupire. Con la sua cartolina che si pubblica in allegato, ci porta indietro nel tempo più di un secolo fa con un Corso Garibaldi completamente diverso e la Chiesa del Convento come originariamente eretta.

Ecco come lui stesso descrive la sua cartolina.

Ci sono delle cartoline che pur non avendo una rilevanza importante costano molto, mentre ci sono cartoline che costano poco ed hanno un’importanza rilevante. E di quest’ultima categoria che fa parte questa immagine. Difatti la cartolina, di primo acchito, sembra avere un aspetto scialbo ma per me, buon intenditore, è molto importante anzitutto perché è una immagine sconosciuta, mai apparsa sul mercato. Poi è importante anche perché se la si osserva attentamente si notano subito i cambiamenti che ci sono stati in questo luogo col passare del tempo.

Ed ecco quali sono le variazioni: la prima riguarda la facciata del Convento che è intera così come era all’origine, mentre in tante altre immagini ha la parte destra che viene raffigurata demolita così com’è attualmente. Sulla sinistra della stessa facciata si nota la mancanza della lapide con i nominativi dei caduti della guerra del 1915/18, affissa al muro, credo, nel 1920. Quindi lungo la via che porta al Convento, sulla destra, si notano le scale che portano nell’abitazione che dopo sarà del militare della Guardia di Finanza Scisci e sul marciapiede antistante non vi è ancora traccia delle fosse granarie.

Sempre sulla stessa via, a sinistra, non vi è ancora traccia del palazzo delle suore e tantomeno della Caserma delle Guardie di Finanza, quindi è un’immagine che la si può far risalire, senza ombra di dubbio, alla prima decade del secolo scorso.

Pertanto, essendo una chicca che fa parte della storia di San Nicandro, va ad incrementare il numero delle tante immagini inedite inserite nei miei scritti e che andrà a far parte di una futura mia pubblicazione.