Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “decretone” su reddito di cittadinanza e su quota 100 e, nonostante in vivissimo interesse da parte degli insegnanti, l’interesse per accedere al pensionamento anticipato sarebbe debole.
Rispetto all’adesione prevista di 70.000 insegnanti, più altre migliaia di Ata e dirigenti scolastici, quelli che effettivamente aderiranno a quota 100, per lasciare il servizio il 1° settembre prossimo, saranno di meno. Tra i lavoratori della scuola le domande attese, entro il prossimo 28 febbraio, sono circa 10.000. A scoraggiare potrebbe essere l’assegno più basso che si percepirà aderendo a Quota 100. Ma anche l’assegnazione ritardata di buona parte del Tfr, visto che solo 30 mila euro verrebbero corrisposti subito.
Infatti la percentuale di riduzione sul numero di adesioni a quota 100 era stata stimata attorno ai 70 mila docenti con un ridimensionamento dell’assegno “da circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno, a valori oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni”.