PERCHE’ IL COMUNE DI SAN NICANDRO NON DIVENTA “PLASTIC FREE”?

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Plastic-free significa letteralmente “liberi dalla plastica” che è la denominazione dei comuni italiani che per primi hanno deciso di schierarsi contro l’uso della plastica, nel tentativo di salvaguardare i nostri mari e territori. Sono comuni i cui amministratori hanno a cuore il proprio territorio e, per questo hanno emesso ordinanze per bandire la plastica usa e getta diventando coì comuni virtuosi.

Questi comuni plastic free crescono di giorno in giorno e, in provincia di Foggia, pare che, dopo il comune delle Isole Tremiti, apripista lo ha fatto il comune di San Marco in Lamis lo scorso anno. Infatti il comune garganico ha deliberato che nelle sedi comunali e di competenza vengano eliminato tutti gli articoli in plastica monouso, con particolare riguardo a quelli legati alla vendita e alla somministrazione di cibi e bevande. Inoltre ha promosso una campagna di sensibilizzazione e di informazione a tutti i dipendenti del comune, nelle, scuole e alla aziende/cooperative in relazione ad appalti di servizio socio-sanitari stipulati con l’amministrazione comunale legate alla assistenza alla persona ove risieda somministrazione di cibi e bevande in maniera diretta e indiretta. Insomma una scelta lungimirante da parte del consiglio comunale.

Sarebbe giusto ed opportuno che anche il comune di San Nicandro possa diventare comune plastic free e mettere in atto un progetto che investa innanzi tutto le istituzioni scolastiche con una campagna di educazione ecologica e di lotta alla plastica e obbligando gli organizzatori di eventi e sagre l’utilizzo esclusivo di prodotti in materiali completamente riciclabili. L’avvio potrebbe cominciare dalle bottigliette di plastica di acqua minerale che l’amministrazione comunale ha cura di far trovare presso la postazione di ciascun consigliere ed assessore durante i consigli comunali o altre riunioni.

Ricordiamo tutti per dal 2021 c’è il divieto in tutta Europa di oggetti come piatti, posate e cannucce, ecc. Prepararci prima sarebbe un bell’esempio di “civiltà ecologica”.