PER I COMUNI DELLE AREE INTERNE, STANZIAMENTO DI 300 MILIONI

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“Altre preziose risorse per le Aree interne del Paese arrivano dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (Fondo complementare). Il Fondo Complementare integra il PNRR e sarà destinato per 300 milioni di euro alle Aree interne del Paese. Se si considerano gli 825 milioni di euro stanziati dal PNRR, siamo in tutto siamo a 1,125 miliardi di euro”, lo afferma l’Onorevole Angiola di Azione.

Le aree interne sono quelle aree del Paese, definite come quelle aree più lontane dai poli di servizio essenziale (servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari) e corrispondono al 60% della superficie territoriale, al 52% dei Comuni e al 22% della popolazione italiana. In Puglia sono state individuate 4 aree interne, quella dei Monti Dauni, del Gargano della Murgia e del Salento e in esse confluiscono numerosi comuni, soprattutto di piccole dimensioni.

L’On. Angiola aggiunge che: “Il Fondo complementare tocca un nervo scoperto e si propone di risolvere problemi atavici. Si affronta il problema del miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade, anche rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico o a situazioni di limitazione della circolazione.

Gli 825 milioni di euro già stanziati nel PNRR saranno invece destinati al potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità. I relativi progetti potranno riguardare: 1) servizi di assistenza domiciliare per anziani; infermiere e ostetriche di comunità; potenziamento di piccoli ospedali senza pronto soccorso o alcuni servizi di base e ambulatoriali; infrastrutture per l’elisoccorso; rafforzamento centri per disabili; centri di consulenza, centri culturali, sportivi e per l’accoglienza di migranti; 2) servizi sanitari di prossimità, destinati al consolidamento delle farmacie rurali convenzionate dei centri con meno di 3.000 abitanti”.

“Ai fini della ripartizione delle risorse tra le Aree Interne dovranno essere considerati i seguenti criteri: a) entità della popolazione residente; b) stensione delle strade statali, provinciali, e comunali, qualora queste ultime rappresentino l’unica comunicazione esistente tra due o più comuni appartenenti all’area interna; c) esistenza di rischi derivanti dalla classificazione sismica dei territori e dall’accelerazione sismica; d) esistenza di situazioni di dissesto idrogeologico e relativa entità.

Si tratta di misure che Azione sostiene da sempre e in particolare e con più incisività da quando si è insediato il Governo Draghi”, così conclude Angiola.