“OPERAZIONE CHORUS 2”, 23 PERSONE ARRESTATE

0
843

Alle prime luci dell’alba di ieri Agenti della Questura e Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di complessive 23 persone, risultato di diverse attività investigative che, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno

interessato tutto il territorio provinciale.

FOGGIA: ARRESTATI PER RAPINA QUATTRO SOGGETTI APPARTENENTI ALLA BATTERIA “M.-P.-L.”.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno tratto in arresto A. G., di 39 anni, già detenuto per altra causa, la moglie M. M. A., 28enne, S. A., di 31 anni e la moglie M. V., 26enne, tutti componenti della batteria criminale “Moretti-Pellegrino-Lanza”, per il reato di rapina aggravata in concorso.

  1. G., in particolare, è considerato elemento di spicco del citato gruppo criminale.

I quattro arresti sono il risultato di un’attività diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, relativa ad uno specifico episodio criminoso, emerso nel corso della più ampia indagine denominata “La Decima Azione”, che lo scorso 30 novembre ha consentito di arrestare ben 30 persone per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione ai danni di svariati imprenditori e privati della città di Foggia.

Riguardo al caso specifico che ha portato a questi arresti, nel corso delle indagini era emerso come A. G., all’epoca sottoposto al regime degli arresti domiciliari, vantasse un credito di natura illecita nei confronti della sua vittima e che, a saldo di tale debito, avesse preteso da quest’ultima la consegna di uno scooter Yamaha T Max. A seguito del rifiuto di consegnare lo scooter. L’A. aveva allora dato precise indicazioni ai complici, S. A., M. M. A. e M. V., di recarsi dalla vittima per impossessarsi del mezzo con la forza. Malgrado i tentativi di mediazione da parte della vittima per cercare un accordo. L’A. aveva comunque preteso la consegna immediata dello scooter. minacciando il malcapitato che altrimenti sarebbe andato lui in persona a prendersi il mezzo nonostante il regime detentivo cui era sottoposto. Di fatto. però. questo era stato sottratto con violenza da S. A. e dalle sorelle M. Immediatamente i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia avevano allora effettuato una serie di perquisizioni locali e personali nei confronti dei correl, recuperando così lo scooter T Max. che si trovava nella disponibilità, in quella circostanza. proprio di S. A. L’indagine si è conclusa con l’applicazione della custodia cautelare in carcere per A. G. e degli arresti domiciliari per i restanti tre complici.

FOGGIA: DISARTICOLATA PERICOLOSA BANDA CRIMINALE DEDITA ALLE RAPINE. ARRESTATI NOVE PREGIUDICATI FOGGIANI.

Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia, al termine di una articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia. hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura stessa. nei confronti di nove soggetti. tutti con precedenti di polizia, disarticolando un’associazione finalizzata alla commissione di rapine, furti e reati contro il patrimonio in genere.

L’atiività investigativa della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, aveva preso le mosse da una rapina, avvenuta a Foggia il 26 luglio 2018 ai danni di una rivendita di tabacchi di via Lucera. In quella circostanza, quattro soggetti. armati e travisati. avevano fatto irruzione nella tabaccheria e. dopo aver brutalmente aggredito il titolare, si erano impossessati di numerosi tagliandi “Gratta e Vinci”.

Il 22 agosto successivo, con identiche modalità risperto alla rapina precedente, gli stessi soggetti, ancora armati e travisati, avevano nuovamente fatto irruzione all’interno di un’altra tabaccheria di Foggia, questa volta in via Guido D’Orso, impossessandosi di numerose stecche di sigarette, tagliandi “Gratta e Vinci” e del denaro contenuto all’interno della cassa. Il 9 settembre, sempre l’anno scorso. ancora. a poche ore di distanza l’una dall’altra lo stesso gruppo criminale apprima portava a compimento un furto presso il bar “Dolce Sorriso”, in viale Ofanto, sottraendo che in questa occasione il denaro custodito in cassa e svariati tagliandi della lotteria #Gratta e Vinci”, e poi, il giorno seguente, tentava di introdursi, durante la notte, nel bar tabacchi ubicato sulla s.s. 89 Foggia — Manfredonia, non riuscendo nell’intento soltanto grazie al rapido intervento delle Forze di polizia.

L’escalation criminale del gruppo di rapinatori proseguiva una decina di giorni più tardi, il 19 settembre 2018. Alle prime luci dell’alba, con ormai acquisita sistematicità, quattro soggetti, anche questa volta armati e travisati, si introducevano all’interno di un bar tabacchi sito nel tratto foggiano della s.s. 673. impossessandosi del registratore di cassa contenete 800 euro, numerose stecche di sigarette e tagliandi “Gratta e Vinci”.

La comparazione delle scene del crimine, anche grazie all’ausilio di personale specializzato della Polizia Scientifica, la meticolosa analisi delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveolianza dei luoghi in cui i reati eraro stati posti in essere, nonché da quelli situati nelle loro adiacenze, la comparazione delle celle telefoniche attivate e l’avvio di ulteriore attività tecnica, ha finalmente condotto gli investigatori all’identificazione dei responsabili in: C. V. cl. ’99, L. G. M., cl. ’56, P. M., cl. ’83, P. G. cl. ‘86. V. L., cl. ’73. G. M. A., cl. ’93, T. E. cl. ’00, L. T. cl. ’92. e C. A. P. cl. ’95, tutti pregiudicati foggiani. |

L’operazione odierna ha determinato l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di C. V., L. G. M., P. M., P. G, V. L. e G. M. A., mentre nei confronti di T. E., L. T. e C. A. P. sono stati applicati gli arresti domiciliari.

LUCERA: SGOMINATO UN VIOLENTO GRUPPO CRIMINALE CAPEGGIATO DA UN ADULTO. ARRESTATI PER ESTORSIONE E LESIONI QUATTRO RAGAZZI E IL PADRE DI DUE DI LORO.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Foggia eseguita nelle prime ore del mattino di ieri ha disposto la custodia cautelare in carcere a carico dei fratelli A. G., 21enne, e M., 19enne, di C. G., 19enne, tutti gravati da precedenti di polizia, e di E. V., 18enne incensurato, e quella degli arresti domiciliari a carico di A. F., 43enne, pregiudicato, diversamente abile, padre dei due giovani fratelli, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione in concorso e lesioni personali.

Il provvedimento giunge all’esito di una complessa attività investigativa condotta dalla Procura della Repubblica di Foggia e dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Lucera, tra i mesi di febbraio e aprile scorsi.

Tutto era partito dalia denuncia sporta da un uomo alla fine dello scorso febbraio. che aveva riferito di essere rimasto vittima di un violento pestaggio, ordinato da A. F. e messo in pratica dai suoi figli, a causa di un debito con questi, di 5.500 euro, non onorato. Il pestaggio era stato taimente violento da portare la vittima ad un ricovero d’urgenza all’ospedale di San Giovanni Rotondo, dove era poi stato addirittura sottoposto ad un intervento chirurgico.

Le indagini immediatamente avviate avevano però consentito di far luce su di una vicenda dai contorni diversi da quelli inizialmente tratteggiati dalla vittima. Era infatti emerso che il “credito” vantato dagli A. non fosse da imputarsi ad una loro liberalità, bensì a numerose cessioni di cocaina mai pagate.

Si era potuta così accertare l’esistenza di un vero e proprio gruppo criminale. formato dai giovanissimi arrestati e con a capo A. F., che non esitava a ricorrere alla violenza per recuperare i crediti derivanti dalla vendita di sostanze stupefacenti.

Svariati sono stati gli episodi documentati che hanno visto vittima il denunciante. Già nel luglio 2017 F. e M. A., notato l’uomo in via Nicola Campanile, lo avevano affiancato con l’auto intimandogli di saldare un debito di 200 euro e, resisi conto dell’impossibilità di ottenere il pagamento, lo avevano aggredito selvaggiamente, nell’indifferenza generale dei numerosi passanti. Un’altra aggressione si era verificata nell’agosto 2017 quando l’A., in compagnia del figlio G., aveva costretto l’uomo a salire a bordo della propria vettura per poi colpirlo al petto con un bastone.

Si è così arrivati alle aggressioni del 2019. La prima, commessa nel mese di febbraio, riconducibile a F. A., nel ruolo di mandante ed istigatore dei suoi due figli, questi ultimi quali esecutori delle gravi percosse inferte alla vittima.

Dopo qualche settimana, F. A., in compagnia di G. C. minacciava di morte la vittima ed i suoi congiunti.

Ancor più grave l’episodio accaduto nel tardo pomeriggio di sabato 23 marzo: in quella circostanza, infatti, V. E. aveva scorto casualmente la vittima nei pressi di una sala giochi e, consapevole del “credito” vantato dagli A., provvedeva immediatamente a chiamazi. Il giovane aveva nel frattempo pedinato l’uomo per le vie del centro storico di Lucera e, una volta giunti gli altri membri della banda (in particolare, M. A. e G. C.),

accompagnati sul posto in auto da un complice ancora in corso di identificazione. lo avevano bioccato nella centralissima piazza Tribunali e quivi sottoposio ad un violento pestaggio dal quale sono derivate lesioni personali giudicate guaribili in 30 giorni. Il gruppo aveva poi abbandonato l’uomo quasi esanime, dandosi alla fuga in auto. La scena è stata in parte ripresa dalle telecamere dei numerosi impianti di videosorveglianza presenti nella zona.

Valutata la pericolosità del gruppo. e quindi l’esigenza di interrompere gli episodi criminosi sempre più gravi. la Procura della Repubblica ha avanzato. sulla base degli elementi di prova raccolti dai Carabinieri, la richiesta di misura cautelare successivamente accolta dal GIP ed eseguita nelle prime ore del mattino di ieri.

CERIGNOLA: PROCURA DELLA REPUBBLICA E CARABINIERI ACCERTANO L’ESISTENZA DI UNA SISTEMATICA ATTIVITA’ ESTORSIVA ATTUATA IN DANNO DEL SETTORE CIRCENSE. CINQUE GLI ARRESTI.

A Cerignola, San Ferdinando, San Severo e San Paolo di Civitate. i Carabinieri delia Compagnia di Cerignola hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia. su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque persone. In particolare, è stata applicata la custodia cautelare in carcere per C. G., pregiudicato cerignolano cl. ’58. e gli arresti domiciliari per C. L., cl. ‘80, anch’egli di Cerignola, per D. S. V., 38enne di San Severo, per L. C., pregiudicata 70enne di San Paolo di Civitate, e per L. R. C., pregiudicato 48enne di San Ferdinando di Puglia tutti indagati per il reato di estorsione aggravata, ad eccezione del L. R. C., per il quale l’accusa è di tentata estorsione.

L’indagine aveva preso le mosse da un tentato omicidio, avvenuto a Cerignola il 19 dicembre scorso mediante l’esplosione di colpi di arma da fuoco, nei confronti di C. G. e della moglie P. A. M., tentativo all’epoca fallito perché i colpi esplosi non avevano raggiunto i bersagli.

Le Procura della Repubblica di Foggia e i Carabinieri di Cerignola avevano allora iniziato una serie di aftività investigative, che avevano poi permesso di portare alla luce un’estorsione che i C. stavano perpetrando ai danni dei proprietari del circo “MARINA ORFEI”, che si era stanziato a Cerignola dal 1 al 10 febbraio. I C., infatti. avevano obbligato, dietro minaccia, i proprietari del complesso circense a consegnare loro 100 biglietti di ingresso, dal valore complessivo di 1500 euro, nonché imponendo un servizio di vigilanza notturna ai loro mezzi.

Il prosieguo dell’attività investigativa aveva poi permesso di scoprire anche altri due episodi analoghi, ma con “attori” diversi.

Nel primo caso, è stata accertata un’estorsione in danno del circo “MADAGASCAR”, nel periodo in cui lo stesso ha effettuato spettacoli nel comune di San Severo. In questo caso, gli estorsori avevano esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro l’autocarro adibito a cassa, lasciando un biglietto contenente una richiesta estorsiva con la minaccia che, se i proprietari non avessero soddisfatto la richiesta, dagli avvertimenti si sarebbe passati ad attentati ai danni degli animali del circo. Per questo episodio, è emerso il coinvolgimento di L. C. e del D. S. V.. La prima quale intermediaria tra gli autori della minaccia e la vittima, il secondo quale materiale percettore di 100 biglietti. del valore di 1200 euro, ottenuti mediante ulteriori minacce. Nell’ultimo caso invece, si è accertato un tentativo di estorsione ai danni del proprietario del circo SNICOLAY MONTECARLO”, Più precisamente, nel marzo 2019, mentre il circo si trovava in San Ferdinando di Puglia, il L. R. C. chiedeva alla vittima di versargli 600 euro, assicurandogli in cambio la protezione per tutto il periodo di permanenza in quel comune. L’estorsione. però, non si è consumata a causa del rifiuto opposto dalla vittima.