NUNZIO ANGIOLA DEL M5S, DOCENTE UNIVERSITA’ FOGGIA, PASSA AL GRUPPO MISTO

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Queste le sue motivazioni.

Come avevo ripetutamente preannunciato nei giorni scorsi, per una serie di meditate e rilevanti ragioni ho dato il mio voto di fiducia al Governo di Giuseppe Conte, ma non ho votato la Legge di Bilancio.
Ho manifestato vivo disappunto per la compressione delle prerogative parlamentari e per l’approvazione di provvedimenti che, nella mia qualità di professore ordinario nell’Università, non potevo assolutamente accettare e cito in particolare l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca. Tra l’altro, come documentato dai miei tanti interventi, debolissime in questi due anni sono state le azioni del Movimento volte a contrastare l’atavica fuga dei cervelli e le iniziative volte alla valorizzazione delle eccellenze, soprattutto dei giovani laureati, che finiscono per contribuire alla crescita di altri Paesi, più lungimiranti del nostro.
Importanti obiettivi su cui ho sempre avuto una speciale sensibilità, restano, ad oggi, per me una dolce chimera, una illusione di cui si sono perse le tracce. E faccio riferimento ad obiettivi di carattere generale, come le agevolazioni fiscali per l’acquisto di motoairbag, la riforma del reclutamento dei ricercatori universitari a tempo indeterminato, la calendarizzazione della legge contro i furti di rame e per l’istituzione della Giornata nazionale contro la corruzione, ecc.

Mi riferisco anche ad obiettivi di diretta pertinenza del mio territorio e dei miei elettori, come:
– l’attivazione di un Contratto Istituzionale di Sviluppo per contrastare la violentissima crisi che si è abbattuta sul distretto murgiano del mobile imbottito;

– la realizzazione della tratta ferroviaria statale Matera-Gravina passando per La Martella;

– la realizzazione del collegamento mediano Murgia-Pollino (strada da Gioia del Colle a Matera);

– il completamento della SP 3 (ex Regionale 6, con una gara da bandire dopo 30 anni dallo stanziamento dei

fondi Cipe);

– l’istituzione della tratta della ferrovia storica Gioia del Colle-Rocchetta Sant’Antonio;

– altri importanti progetti di tutela delle risorse storico-culturali, archeologiche, turistiche e ambientali, ma anche agroalimentari, facendo leva su eccellenze territoriali come la Lenticchia di Altamura IGP e il Pane di Altamura DOP.

Un altro punto, non meno importante, mi ha lasciato molto perplesso, sin dall’inizio del mio mandato elettorale. Da quando sono stato eletto in Parlamento ho sempre avuto come punto di riferimento il programma elettorale del M5S, alla cui divulgazione avevo dedicato tempo ed energia. Ma una volta andati al Governo, ho avuto come stella polare il superiore interesse nazionale; ho lavorato affinché il Movimento si avviasse verso un maturo ruolo di Governo. E, stando al Governo, si entra in possesso di informazioni che in precedenza non erano, per ovvi motivi, disponibili.

Per tutte le informazioni acquisite, nelle vicende TAP e TAV ho avvertito la necessità di dichiarare il mio diverso punto di vista, che è stato poi quello del Presidente Conte. Il fatto di essere stato una voce fuori dal coro mi ha esposto a varie e pesanti critiche all’interno del Movimento. Non parliamo poi della vicenda dello scudo penale per l’ex ILVA, rispetto alla quale mi sono trovato di nuovo esposto a critiche ingenerose, pur rimanendo sempre allineato alle posizioni di Giuseppe Conte.

Come professore ordinario di Economia Aziendale, più volte ho dovuto dichiarare la mia “obiezione di coscienza”, rispetto a provvedimenti che mettevano a rischio la crescita, il reddito e l’occupazione, soprattutto quando non contemplavano una proiezione ultrannuale, ispirata ai sacrosanti criteri della proporzionalità, della ragionevolezza e della gradualità.

Posso affermare, e me ne prendo la responsabilità, che nel M5S regna purtroppo ancora sovrana una chiusura pregiudiziale rispetto a certi ragionamenti economici, frutto di un approccio ideologico a tratti nemmeno velatamente anti-industrialista e più in generale contro lo sviluppo economico, che non si addice alla forza politica di maggioranza relativa che governa la seconda manifattura d’Europa.

È evidente che il mio dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che, con varie sfumature, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale, nelle proprie granitiche convinzioni. Ho più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di “visibilità” dei territori nelle scelte legislative e di Governo.

Rispetto al tema delle restituzioni, assolutamente non dirimente per uno come me che non arriva in Parlamento con reddito zero e che non ha visto crescere il proprio reddito grazie al mandato elettorale, ma che al contrario guadagnava di più prima di arrivare in Parlamento, preciso che finché ho versato sono stato tra i più solerti a farlo, mentre da sempre ministri, sottosegretari, componenti dei direttivi, capigruppo e presidenti di commissione del M5S hanno tardato e talvolta tuttora tardano a versare, molto di più dei pochissimi mesi che nel mio caso mancano all’appello. Ma adesso sono fuori dal Movimento e, piaccia o non piaccia, non intendo versare più nulla! Preferisco destinare tali somme al mio territorio e per questo mi impegno a destinare i fondi mancanti, pari a circa 13.000 euro, ad iniziative culturali e benefiche sul territorio del Collegio murgiano, a partire dal finanziamento del promettentissimo scavo archeologico della “Grotta dei Culti” nell’agro di Santeramo in Colle, come da intese con la soprintendenza archeologica di Bari. Mi farò anche carico, insieme alla locale proloco, di riportare alla fruizione turistica il meraviglioso presepe in tufo, un autentico capolavoro realizzato dall’artista Armando Mele prematuramente scomparso il primo gennaio 2020. Renderò conto a tutta la comunità di questo mio impegno.

A coloro che in queste ore, visto il mio profondo dissenso politico, ritengono che io debba dimettermi, faccio notare come la mia gente non mi stia chiedendo decisioni di questo tipo, anzi mi chiede l’esatto contrario, ve lo posso garantire! In tanti comprendono il mio intenso malessere, di cui parlo loro da mesi e mi esprimono piena solidarietà.

Coloro, invero per fortuna molto pochi, che mi esortano a ritornarmene a casa, mi stanno chiedendo di sacrificare due anni della mia vita, senza che io sia riuscito a realizzare niente di quanto concordato. Se decidessi di ritornarmene all’Università, dovrei constatare di avere perso tempo ed energie. Dovrei rinunciare a dare un contributo politico per la mia gente, mentre al contrario il Movimento manterrebbe la posizione di prima forza politica che io e tanti altri professionisti come me abbiamo contribuito, senza ombra di dubbio, a costruire, mettendoci la faccia quando la nostra elezione era solo un miraggio.

Vorrei citare anche oggi Gianni Rodari, quando affermava che “È difficile fare le cose difficili”. Fare le cose difficili è infatti dannatamente difficile. Ma imparare a farle è necessario. In certi casi nella vita occorre fare un passo indietro, per farne poi due in avanti.

Vorrei rassicurare i cittadini e i sindaci del Collegio elettorale. Il mio servizio al Paese, al territorio murgiano e all’università non si ferma qui, e non si fermerà mai. Il mio impegno continuerà – in modo più determinato e incisivo – come parlamentare della Repubblica Italiana, nel Gruppo Misto.