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FESTEGGIAMENTI PER LA MADONNA DI COSTANTINOPOLI

Come ogni anno, la Confraternita “Maria SS di Costantinopoli” della chiesa di San Giorgio, organizza i festeggiamenti per la Madonna di Costantinopoli con il seguente programma:

  • Dal 30 agosto al 8 settembre rosario e santa mesa alle ore 19:00
  • 6 settembre: ore 19:00, vestizione confratelli durante la messa
  • 7 settembre: ore 17:00, processione con partenza dalla chiesa di San Giorgio. Al rientro messa in chiesa Madre
  • 8 settembre: sante messe – ore 7:00 – ore 8:00 – ore 9:00 – ore 11:00

Ore 18:30: santo rosario cantato, ore 19:00 santa messa e atto di consacrazione alla Madonna.

CALENDARIO VENATORIO REGIONE PUGLIA E LE ULTIME MODIFICHE

La Giunta regionale ha apportato al Calendario venatorio della Puglia per l’anno 2019-2020 alcune modifiche.  Nello specifico:
• Tra le specie cacciabili l’11 settembre 2019, è stata inserita la specie”Colombaccio”;
• Il periodo  di possibile prelievo  della specie “Quaglia” è stato posticipato dal 10 novembre 2019 al 17 novembre 2019;
• Il prelievo delle specie ” Cornacchia grigia”, ” Gazza” e Ghiandaia” sarà possibile anche in preapertura  l’8 settembre 2019: potrà essere effettuato nelle stoppie, negli incolti, lungo i corsi d’acqua, lungo i canali alberati, nelle macchie, all’esterno dei boschi, unicamente da appostamento temporaneo.

Calendario-Venatorio-regionale-annata-2019-2020

 

ECCO I VERI NODI DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA

Il Rapporto sugli stranieri nel mercato del lavoro. Viviamo giorni d’incertezza di fronte all’evoluzione politica del paese, ma non manca la speranza di una svolta che segni una netta discontinuità nelle politiche migratorie. Per oltre un anno, la discussione sul tema è stata polarizzata sugli sbarchi dal mare e sull’asilo, salvo occasionalmente allargarsi alla cronaca nera. Basta andare a rileggere il contratto su cui nacque il governo Conte-Salvini-Di Maio. Migranti e rifugiati sono sistematicamente confusi e si parla di “flussi migratori” per intendere gli arrivi dal mare. Oggi scarsissimi, ma sempre minoritari anche negli anni scorsi rispetto alle altre modalità d’ingresso: famiglia, studio, lavoro e diverse altre. Senza contare, beninteso, i migranti interni all’Ue (1,5 milioni in Italia), che non hanno bisogno di permessi per insediarsi nel nostro paese.

È dunque importante, nel momento in cui potrebbe nascere un governo diverso, confrontarsi con analisi statistiche, meglio se di fonte istituzionale, che ci restituiscono un quadro più obiettivo e completo dell’immigrazione del nostro paese. Tra queste va annoverato il Rapporto annuale sugli stranieri nel mercato del lavoro in Italia, pubblicato dal ministero competente, la cui nona edizione è uscita nei giorni scorsi.

Va ammesso che nemmeno la partecipazione occupazionale degli immigrati sfugge al fuoco delle polemiche. Quando non lavorano, sono bollati come parassiti mantenuti dalle tasse dei contribuenti. Quando lavorano, sono accusati di rubare il pane agli italiani, oppure di essere braccia a disposizione di biechi sfruttatori. Quando intraprendono, si pensa che godano di indebiti vantaggi, di aiuti pubblici, di esenzioni fiscali o altri favoritismi.

Il Rapporto ministeriale aiuta a fare un po’ di chiarezza al riguardo. Il primo dato è che l’occupazione regolare degli immigrati continua a crescere, anche se moderatamente: 2,45 milioni, pari al 10,6 per cento dell’occupazione complessiva. In altri termini, un lavoratore su dieci in Italia è straniero, senza contare quelli che nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza italiana a dispetto della regolamentazione più restrittiva dell’Europa occidentale. In generale, il tasso di occupazione degli immigrati è più alto di quello degli italiani, uno dei pochi casi a livello Ocse, e alcune componenti nazionali brillano per operosità: tra i filippini più di otto su dieci sono occupati; cinesi, peruviani, srilankesi e ucraini superano o sfiorano un rapporto di sette su dieci.

In alcuni settori il contributo degli stranieri è particolarmente rilevante: 17,2 per cento del totale in edilizia, 17,9 per cento in agricoltura e nell’industria alberghiera; ma soprattutto 36,6 per cento nei “servizi collettivi e personali”. Qui si colloca, infatti, tra le varie occupazioni del settore, l’ingentissimo fenomeno del lavoro domestico e assistenziale a beneficio delle famiglie italiane: un ambito in cui più di sette lavoratori su dieci sono stranieri, o meglio straniere.

Il problema della sovra-qualificazione. Questa grande risorsa per puntellare i difficili equilibrismi a cui tante famiglie sono costrette ha però anche costi sociali e personali non indifferenti: per le lavoratrici straniere, quale che sia il loro livello d’istruzione e la loro esperienza professionale pregressa, il confinamento nel lavoro domestico-assistenziale è un destino a cui non è agevole sottrarsi.

Ma il problema della sovra-qualificazione vale anche per gli uomini: secondo il rapporto, 63 laureati stranieri su 100 sono occupati in posizioni per cui basterebbe un’istruzione inferiore, contro meno di 18 italiani laureati su 100. Più grave è però un altro problema: il lavoro in parecchi casi non affranca gli immigrati dalla povertà. In un quarto dei casi di immigrati in condizioni di povertà assoluta (1,5 milioni), almeno una persona in famiglia ha un’occupazione regolare.

Un’altra seria incognita riguarda le nuove generazioni di origine immigrata: il loro tasso di occupazione nell’Ue è del 69 per cento, in Italia soltanto del 28 per cento. Si profila perciò un allarme per l’integrazione sociale futura dei figli degli immigrati, che nessuno potrà cacciare da quello che ormai è il loro paese.

Il rapporto disegna dunque un quadro in chiaroscuro, di luci e ombre, progressi e difficoltà. Sarebbe di vitale importanza per un nuovo governo mettere a tema i nodi veri della questione immigrazione – quindi, per esempio, quello di nuovi ingressi per lavoro in determinati settori – invece di inseguire aspetti di fatto marginali, ma di elevata redditività propagandistica. (lavoce)

Maurizio Ambrosini

CONTRIBUTI PER INTERVENTI DI PREVENZIONE RISCHIO SISMICO SU EDIFICI PRIVATI

Buone notizie dalla Regione Puglia per la prevenzione del rischio sismico sulle abitazioni private.

Il Comune di San Nicandro Garganico rientra tra i Comuni beneficiari individuati dalla ordinanza regionale in quanto incluso nell’elenco dei comuni con ag uguale o maggiore di 0,125g, classificato a rischio sismico ne. 1981.

I soggetti interessati, proprietari di immobili ricadenti nel territorio comunale, in possesso dei requisiti richiesti dall’ O.C.D.P.C. n. 532/2018, possono presentare richiesta di incentivo redatta esclusivamente secondo la modulistica reperibile sul sito istituzionale della Regione Puglia (www.regione.puglia.it, nella sezione Amministrazione Trasparente – Provvedimenti Organi Indirizzo Politico), oltre che sul sito istituzionale del Comune di San Nicandro Garganico.

All’istanza va allegata la seguente documentazione: – copia del documento di identità del richiedente in corso di validità; – nel caso di edificio e/o unità strutturale che contenga unità adibite ad attività produttive industriali o artigianali (attività agricole, produttive di beni e servizi, commerciali e non), apposita dichiarazione riguardante il regime di “aiuti di stato” a firma del legale rappresentante dell’attività; – in caso di comunione di proprietari, va allegata la scrittura privata o procura con la quale i proprietari designano all’unanimità un rappresentante della comunione; – in caso di interventi iniziati successivamente alla data del 23/7/2018 va allegata la documentazione attestante l’inizio dei lavori.

Le domande potranno essere presentate inderogabilmente entro le ore 13,00 del 29/08/2019, a mano e in duplice copia, all’ufficio Protocollo del Comune di San Nicandro Garganico.

La scadenza è giovedì prossimo, cioè tra 3 giorni. Forse l’avviso alla cittadinanza prima delle ferie sarebbe stato utile farlo agli inizi del mese.

Il Responsabile del Procedimento è l’arch. Giovanni Papalillo, Responsabile del Settore Urbanistica Patrimonio, al quale è possibile rivolgersi per chiarimenti.

SCHEMA DI DOMANDA

SCHEMA DICHIARAZIONE AIUTI DI STATO

A SAN NICANDRO

Si propone un interessantissimo articolo sulla città di San Nicandro scritto da garganoverde.it.

I paesi di montagna, a meno che non siano frequentati per delle attrattive turistiche, offrono in genere uno spettacolo di pauroso abbandono. Case nella maggior parte disabitate, strade pressoché deserte, solo qualche ombra di una generazione che si va consumando. Ma qui a Sannicandro hai l’impressione di qualcosa di robusto e di veramente vitale. Le case fanno tutt’uno con il fondo roccioso. I muri sono innestati direttamente sulla roccia, che tante volte si solleva dalla strada per accompagnare di qualche metro l’altezza della costruzione. Qua e là dei portali che fanno a gara con quello imponente della Chiesa Madre, una ricchezza di scalinate, di archi e di portici, ariose volte a botte, grandi balconate, superbi architravi, dappertutto un uso abbondante della bella pietra del Gargano. Ti senti con i piedi veramente al sicuro, o che tu sia in casa o che cammini sulle strade che hanno la saldezza della pietra mai rimossa, di un tutto pieno, di un cuniculo aperto in una roccia compatta.

Un’impressione di solidità che si completa con la disposizione topografica del paese. Le case sono strette le une alle altre, con gli spioventi piegati tutti nella stessa direzione, ordinate come ambienti di uno stesso edificio. La parte piú antica del paese è quella della ‘terravecchia’: case basse e robuste solcate da labirintiche stradette che si svolgono attorno al ‘Castello(u kastédde). Dalla parte di mezzogiorno vi è il quartiere del vaddóne, dall’altezza del quale spii l’ultima parte del Tavoliere che si stende fino al mare. Dalla ‘terravecchia’ e dal vaddóne si scende alla ‘terra rossa’, al quartiere della Chiesa del Carmine, verso la parte un pò pianeggiante del paese, sulla piazza o sul corso principale, la zona piú frequentata, un passo obbligato per chi abita verso il Convento o verso San Martino, o piú a Nord nel quartiere della ‘civetta’, o dalla parte del ‘boschetto’ o dalla parte del Camposanto, dalla parte piú lontana della Stazione, o anche dalla parte dello stesso villaggio Brenna. Una disposizione molto benarticolata, ma unitaria ed adatta a favorire incontri facili e frequenti.

Qui non trovi nulla del tipico fatalismo della gente meridionale. Hai dinnanzi una massa di uomini in pieno fermento. Ti restano indelebilmente fissati i tratti di questa gente di campagna che si muove per la via principale compassata e disciplinata come sospesa nei tempi di una lunga marcia. Le donne stesse strette nei larghi fazzolettoni neri rilegati dietro sotto la crocchia dei capelli sembrano esse pure in procinto di metter mano ad un lavoro. Gente compatta che ti spaura se la vedi irrompere inquadrata in una processione o in un corteo. Anticamente erano dei pastori, perché questa era l’unica possibilità di impiego che offriva la loro campagna, che non produceva nient’altro al di fuori dell’erba, dei cespugli e degli olivastri. Una campagna per giunta non loro, possesso del demanio, fino a quando non sono passati all’occupazione arbitraria, alla divisione e finalmente allo sfruttamento razionale dell’olivastro, che ora hanno ingentilito e reso fecondo di provvidenziali bacche. Una storia che si è svolta negli ultimi cento anni e che è valsa a levare di un piano tutta la loro attività: da pastori a piccoli contadini, a potatori, ad agricoltori. Un’attività che ha miracolosamente accresciuto la popolazione di San Nicandro con gente che è venuta dalla vicina San Marco in Lamis in tal numero che non vi è sannicandrese che non vanti di avere o di avere avuto un antenato sammarchese.

Anche senza la testimonianza di questi rapporti di parentela, l’affinità linguistica che intercorre tra i due centri fa pensare a una comunione di vicende molto intensa. Si azzarderebbe l’ipotesi che ci si debba trovare dinnanzi ad un’isola caratteristica del Gargano, che, affermatasi prima tra San Nicandro e San Marco ora si va espandendo fino a Lesina. Questo centro, che in origine era popolato probabilmente da albanesi e poi certamente da pugliesi del tipo foggiano-sanseverese, ora si va modellando secondo la lingua e i costumi sannicandresi.

San Marco, San Nicandro, Lesina sono le tappe dell’espansione di una stessa popolazione. Dalla cittadina chiusa nel cuore del Gargano i pastori di origine sono scesi a popolare la terra di San Nicandro. Ed ora San Nicandro riversa su Lesina la irruenza della sua vitalità e della sua popolosità. Gente che si sposa giovane e che figlia abbondantemente, e che oggi disdegna di stabilire rapporti di sangue e di lavoro con chi non sia nato e domiciliato a San Nicandro.

Tutte condizioni che dovrebbero favorire la conservazione di questa singolare comunità linguistica.

Malgrado queste misure di sicurezza, i giovani vanno parlando una lingua che non è piú quella dei loro padri. A questa conclusione si arriva dando uno sguardo ai risultati del controllo ottenuto mettendo di fronte alle stesse domande un bracciante di 53 anni ed un giovanissimo di 16 anni, appartenente a famiglia di braccianti. Su 31 voci prese in considerazione i due informatori concordano pienamente o all’incirca 19 volte. Ma nelle restanti 12 voci presentano delle differenze sensibili.

La fonetica si svolge anch’essa piuttosto rapidamente. Su 27 suoni presi in esame la concordanza piú o meno assoluta si riscontra in un numero di suoni inferiore alla metà, mentre in un numero superiore si riscontrano, specie per quanto riguarda l’uso delle vocali toniche, delle differenze di rilievo.

Ma un quadro ancora piú completo della instabilità della parlata ci è offerto dalle incertezze, dalle esitazioni, dalle correzioni ed anche dalle apparenti contraddizioni che si possono raccogliere nelle deposizioni di altre fonti, che pure sono state scelte fra le meglio informate e le meno esposte agli elementi disgregatori. Un bracciante, che non ha fatto neanche il servizio militare, che ha frequentato le scuole elementari del paese e che non è andato mai oltre il tenimento del suo comune, si corregge frequentemente, e altrettanto frequentemente offre delle varianti lessicali e fonetiche. La a di sillaba chiusa oscilla fra un suono schietto ed un suono palatilizzato in genere; ma sono anche molto frequenti le palatilizzazioni deboli e non manca qualche esempio con una palatilizzazione forte. Un’oscillazione analoga si ha per la a delle tronche degli infiniti: generalmente schietta, ma di frequente anche palatilizzata debolmente, ed isolatamente palatilizzata con una maggiore accentuazione. La a finale in genere non è percepita, ma non mancano casi in cui si fa sentire con molta chiarezza. E’ addirittura sconcertante l’uso dell’articolo femminile singolare: la fonte oscilla tra la ed a. Una sola volta è stato inteso un la con la consonante molto indebolita (una prova della gradualità dello svolgimento dell’oscillazione, che comunque non basta per farci intendere da che parte stia la forma piú antica). La locuzione del tipo pasqu-i-róse (‘Pasqua delle rose’, ossia la ‘Pentecoste’) oscilla con la locuzione del tipo la le de line, la quale ultima forma dovrebbe essere molto verosimilmente quella di epoca piú recente.

Le cose non cambiano quando dal bracciante passiamo al calzolaio di 71 anni. Ha l’arte della parola, e quando ti risponde dà l’impressione di volere dire la sua come la migliore, la parola del vero sannicandrese. Eppure anche nella solennità di questo simpaticissimo uomo non sarà difficile raccogliere i sintomi di qualcosa che ti fugge dinnanzi, di qualcosa di veramente vivace e mutevole.

In un interrogatorio che è durato non meno di quattro ore si corregge per ben 12 volte; la a tonica di sillaba chiusa generalmente è pronunciata schietta, ma risulta anche palatilizzata con una certa frequenza, talvolta anche fortemente. La stessa vocale tonica in sillaba aperta in genere viene pronunciata come una schietta, ma di rado anche leggermente palatilizzata. La a tronca degli infiniti generalmente suona immutata, ma non mancano esempi di a palatilizzata. La vocale finale dei femminili è generalmente percepita come a. Ma non mancano esempi in cui la vocale si dilegua. L’articolo singolare femminile è reso generalmente con la, ma non mancano esempi, anche se pressoché isolati, della forma con a. L’articolo plurale maschile in genere è ottenuto con i, ma si contano pure pochi esempi con li.

L’ultima fonte, l’agricoltore, quest’uomo davvero unico che ha una conoscenza ammirevole della sua lingua e che disdegna la terminologia e l’accentuazione degli ultimi tempi, preoccupato quasi di evocare solo ciò che vi è di veramente antico, manifesta egli pure senza volerlo (e forse non lo crederebbe) le sue sintomatiche incertezze. Si corregge egli pure, ma a differenza degli altri possiede un uso costantemente schietto della a tonica ed atona in qualsiasi posizione. Non fa sentire la a delle finali se non in qualche esempio isolato. L’articolo singolare femminile oscilla tra la forma con a e la forma con la, con un leggiero vantaggio per la seconda.

Ogni fonte dunque ha una propria storia linguistica, ha delle proprie contraddizioni e riflette lo stato di disagio in cui parlano una lingua che pure sanno di conoscere (e a ragione) in maniera perfetta.

Se consideriamo ora nell’insieme alcuni particolari fenomeni nelle tre fonti principali, ci accorgiamo che la parlata presenta dei piani diversi distinti non solo a seconda delle età o delle generazioni (come quando mettiamo il ragazzo sedicenne di fronte all’uomo fatto di 53 anni), ma anche a seconda delle categorie professionali.

Vi è la lingua del bracciante, che per quanto possa vivere confinato nel territorio del suo comune, pure corre da una parte all’altra, da un padrone all’altro ed ha dei contatti svariati anche con gente che scende a lavorare da altri centri. Vi è la parlata vivace dell’artigiano che è investito egli pure dalle correnti forestiere, che salgono la scaletta della sua casa assieme alle scarpe da riparare e alla suola da acquistare. Piú conservativo sembrerebbe il piano dell’agricoltore che ha un campo di azione che non varia: un andata e ritorno quotidiano tra la ‘masseriola’ e la casa del paese.

Tre piani linguistici diversi nelle categorie professionali piú importanti, ed un piano linguistico fra i giovani (almeno per quelli del ceto bracciantile).

Ci troviamo cosí in una comunità che presenta quattro gruppi di parlanti diversi. Una distinzione bastevole per farci orientare sulla direzione che la parlata nel suo svolgimento va seguendo e sulla storia dei vari fatti fonetici, morfologici e lessicali. Il suono della a tonica, ad esempio, che in tutte le posizioni è generalmente schietto nella pronunzia dell’agricoltore, si tinge di una certa palatilizzazione nella parlata dell’artigiano, si palatilizza piú frequentemente con il bracciante e si palatilizza fortemente con il sedicenne, direbbe a chiare note che certi turbamenti vocalici (e oltre all’a si pensi pure alla serie delle altre vocali turbate che potrebbero indurci a fantasticare su non si sa quali precedenti etnici) vanno messi in relazione con dei fatti storici che sono di epoca molto recente, e piú precisamente con le correnti pugliesi che ti premono da tutte le parti.

L’insistenza con cui l’artigiano pronunzia la a finale dei femminili di contro all’abituale schwa dell’agricoltore e la preferenza spiccata che il primo rivela per un articolo femminile singolare in tutto identico alla forma italiana di contro alle oscillazioni del secondo starebbero ad indicarci che anche qui stiamo di fronte a correnti di epoca moderna provenienti non piú dalle parlate del contermine ma dalla stessa lingua letteraria.

Dei fatti notevoli questi che dovrebbero servire a farci intendere con quanta facilità si vada svolgendo, almeno per alcuni fenomeni, il cambio della lingua, e con quanta labilità si affaccino quelli che non sono gli elementi veramente costitutivi di una lingua.

D’altra parte vi sono degli altri fatti, che, ritornando con la stessa costanza in tutti gli strati, potrebbero avviarci a riconoscere quel fondo non trascurabile di un antico patrimonio comune. Si ricordino per tutti l’inserimento della u in funzione di semivocale dopo il suono k, la particella impersonale ce, le locuzioni del tipo i sfér-u llórg ‘lancette dell’orologio’, quel bisogno di concretizzare o di sintetizzare le espressioni un po’ troppo astratte o letterarie, la inclinazione a portare il colloquio ad un livello di confidenza e di bonarietà. Sono questi caratteri che ci richiamano a quel non so che di saldo che è in tutte le manifestazioni di questa gente, anche se poi vadano trovando ognuno per proprio conto delle vie diverse per una maggiore affermazione delle proprie individualità.

 

OPEN DAY ECOLISE AL GIARDINO DELLA GIOIA DI TORRE MILETO

Una celebrazione delle comunità locali che adottano soluzioni ecologiche, rigenerative ed inclusive.
Durante la giornata si terranno conferenze e laboratori sul tema della sostenibilità e pizza per tutti a fine serata.

Location: Giardino della gioia – Torre Mileto – San Nicandro Garganico

Data: 21 settembre, dalle ore 10:00 alle ore 22:00.

Per maggiori informazioni: giardinodellagioia@gmail.com

Per info: 3299842608

FESTA DELLA CALCARA

Sabato 31 agosto, a Valle della Monaca (San Giovanni Rotondo) si terrà la Festa della Calcara, un’occasione speciale per passare piacevoli momenti di relax nella natura del Gargano per conoscere storia e segreti del paesaggio che ci circonderà.

Durante l’escursione nella suggestiva valle sarà “accesa” una calcara, antica costruzione in terra e pietra un tempo utilizzata per cuocere le pietre e produrre la calce viva un tempo utilizzata per imbiancare i centri storici della Puglia.

La giornata proseguirà con cena spettacolo a Masseria Milù durante la quale degusteremo le eccellenze enogastronomiche del territorio accompagnati dalla musica di Dj Miki BAN.

Per partecipare prenota al 3398185387 (Michela) o al 3294687668 (Matteo).

PESCHICI JAZZ 2019

Ritorna il grande jazz Peschici. Dal 28 al 30 agosto sulla spiaggia del porto questi gli appuntamenti:

28 agosto: i “Pasta Nera Jazz” e Stefano di Battista e Nicky Nicolai in “Dove vanno i marinai”

29 agosto: i “Quarta Plays Astor Piazzolla”

30 agosto: Fabio Concato in concerto

TAGLI DI ALBERI PERICOLOSI E PULIZIA ERBACCE AI PLESSI SCOLASTICI DI PORTONE PERRONE

Continua l’attenzione dell’amministrazione provinciale di Foggia per la cittadina di San Nicandro. Infatti, su sollecitazione del segretario dell’Udc Michele Gaggiano, il consigliere provinciale Antonio Zuccaro ha coinvolto ancora il presidente Gatta per l’attivazione di interventi all’interno dei plessi scolastici di Portone Perrone. Gli interventi che sono cominciati oggi riguardano tagli di alberi pericolosi per tutta la comunità scolastica e per le persone che si recano alla piscina provinciale. Oltre ai tagli sarà pulita l’intera area dalle erbacce che infestano l’interno della stessa. Si provvederà poi ad effettuare la piantumazione di nuovi alberi come previsti dalla progettazione che riguarderà la conversione della struttura dell’ex istituto tecnico commerciale attualmente chiuso al pubblico perché ritenuto inagibile.

GLI AUGURI DELL’ON. CERA PER LE DELEGHE AL CONSIGLIERE AL PROVINCIALE ANTONIO ZUCCARO

«L’affidamento delle deleghe alla Provincia di Foggia completa un percorso avviato all’inizio dell’anno e che ha visto ancora una volta l’UdC protagonista. Le deleghe affidate al consigliere Antonio Zuccaro rappresentano il riconoscimento di un progetto di governo provinciale fortemente sostenuto dall’UdC che guarda allo sviluppo della Capitanata in un contesto regionale, meridionale e nazionale», lo sostiene il segretario provinciale on. Angelo Cera.

Il presidente della Provincia ha affidato a Zuccaro le deleghe del Patrimonio e Demanio, Protezione Civile e impiantistica sportiva.

«A nome della segreteria provinciale dell’UdC rivolgo gli auguri di buon lavoro al consigliere Zuccaro nella convinzione che saprà operare secondo necessità di un territorio vasto e dalle molteplici problematiche», conclude l’on Cera.

AMARO DELL’ATTORE SANNICANDRESE

Una bella curiosità che Civico 93 vuole proporre ai suoi lettori. Abbiamo trovato una bottiglia di liquore speciale in quanto si tratta, come si ben si evidenzia nella foto, dell’“Amaro dell’Attore Sannicandrese”. Forse una bottiglia unica in quanto, a parte il nome della bevanda, mette in mostra una della caratteristica più bella di San Nicandro: il castello e la loggetta baronale.

Certamente ideata e distribuita dal Ristorante Bar “Stella del Sud” come si evince dall’etichetta.

Una iniziativa imprenditoriale di tanto tempo fa? Forse, ma pur sempre una bella iniziativa ed una dimostrazione di vicinanza e di valorizzazione del proprio territorio.

Resta da capire anche il titolo della bevanda “Attore Sannicandrese”.

Se qualche lettore ha notizie in merito, può mettersi in contatto con Civico 93. Grazie.

RITORNA “SETTEMBRE ANZIANI” CON LA SUA 20^ EDIZIONE

Il Sindacato Nazionale Autonomo Pensionati, l’Ente di Patronato e di Assistenza Sociale FNA PAS, di concerto con l’Assessorato ai Servizi Sociale del comune di San Nicandro hanno organizzato la 20^ edizione di “Settembre anziani” unicamente dedicato alle persone anziane.

E’ prevista una gita alla città di Barletta il giorno 8 settembre, una gita alle Grotte di Castellana il 15 settembre e una gita a Molfetta per il prossimo 29 settembre.

Per ulteriori informazioni in merito: 0882-474715 oppure 0882-472449

WIFI4EU, 510 COMUNI ITALIANI SI AGGIUDICANO IL BANDO

Ad aggiudicarsi i voucher del secondo bando “Wifi4Eu” per l’installazione di reti wifi gratuite all’interno di spazi pubblici sono 510 Comuni italiani. Grazie all’iniziativa dell’Unione europea ogni comune avrà il contributo di 15mila euro per creare gli hotspot necessari.

L’iniziativa WiFi4EU promuove il libero accesso alla connettività Wi-Fi per i cittadini negli spazi pubblici, fra cui parchi, piazze, edifici pubblici, biblioteche, centri sanitari e musei, nei comuni di tutta l’Europa. L’iniziativa WiFi4EU offre ai comuni la possibilità di richiedere un buono per un valore di 15 000 euro. I buoni saranno utilizzati per installare apparecchiature Wi-Fi negli spazi pubblici all’interno dei comuni che non sono già dotati di uno hotspot Wi-Fi gratuito.

Insomma basta che il comune faccia domanda appena pubblicato il bando per avere l’opportunità di entrare nella rosa dei comuni a cui assegnare il contributo.

Wifi4eu-Italy

COME GLI EVENTI RIESCONO A FARE CULTURA, TURISMO E SOSTEGNO ALL’ECONOMIA LOCALE

Sabato 24 agosto, su Rai 2, è andato in onda il concertone della “Notte della Taranta”, un evento partito anni fa in sordina ed ora punto di forza della cultura musicale italiana e internazionale.

Il tema di quest’anno è stato la tutela dell’ambiente cioè rendere le spiagge libere dalla presenza di rifiuti e a consentirne l’accesso a disabili, anziani e bambini con difficoltà nella deambulazione. In coerenza con il progetto solidale. Il cartellone si è arricchito di una serie di eventi organizzati per la prima volta quest’anno su tutto il territorio del Sud continentale che hanno contribuito a diffondere lo spirito del Festival e ad accrescerne il coinvolgimento anche nel resto del meridione. Il ritmo della pizzica ha animato alcune tra le principali filiali coinvolgendo in prima persona anche i clienti con workshop di balli. Da Matera a Reggio Calabria, dalle tappe campane di Napoli e Caserta a Bari. E proprio nel corso di queste tappe del progetto di solidarietà, oltre alla grande partecipazione di pubblico presente a “Pizzica in scena”, si è registrato un successo di partecipazione di pubblico anche attraverso i canali social. Le visualizzazioni per le esibizioni di danza nell’ambito del progetto “RigeneriAmo lanatura” sui canali social de La Notte della Taranta sono state oltre 820mila.

Certo che organizzare un evento di quel genere, come si dice, da tremare le vene e i polsi. Basta solo pensare ai piani di sicurezza. Però tutto ha funzionato alla perfezione. Nella serata evento del 24 agosto a Melpignano, sono stati installati nell’area del Concertone erogatori per la distribuzione gratuita di acqua pubblica e distribuiti bicchieri monouso biodegradabili. L’iniziativa, associata alla campagna della Regione Puglia “Plastic Free”, è in collaborazione con Acquedotto Pugliese. E biodegradibili al 100% anche le bottiglie da 50cl dello sponsor Acqua Orsini che sono state distribuite nel backstage.

La Fondazione La Notte della Taranta promuove il progetto “Il Cibo della Taranta” allo scopo di valorizzare le risorse agroalimentari pugliesi e favorire la divulgazione di pratiche di produzione in linea con la sostenibilità ambientale, secondo gli standard qualitativi riconosciuti dalla normativa europea. Sono state le eccellenze agroalimentari del Salento e della Puglia ad accompagnare la serata del Concertone Finale. In collaborazione con la Regione Puglia Assessorato all’Agricoltura e con il coordinamento di Confindustria Puglia-filiera agroalimentare, di Confesercenti, di Confartigianato e dell’APP (Associazione Pizzaioli Professionisti) è stato allestito un villaggio composto da 4 padiglioni di 100 metri quadri che hanno offerto prodotti tipici regionali con la voglia di comunicare il gusto autentico del territorio. Non solo cibo locale ma anche bevande a kilometro zero, come la birra artigianale del birrificio “Birra Salento” che ha omaggiato la cultura popolare salentina con tre nuovissime birre appositamente confezionate: la pizzica, la taranta e la beggia.
La Fondazione “Notte della Taranta” e la Camera di Commercio di Lecce sono di nuovo insieme per la valorizzazione del patrimonio artistico e storico del Salento attraverso un apposito bando, coinvolge i giovani delle realtà pugliesi, stimolando l’avvio di attività imprenditoriali volte a generare nuove tecnologie e strumenti software per la fruizione e la valorizzazione economica del patrimonio materiale ed immateriale del territorio salentino.

Per quanto riguarda la ricettività, secondo i dati forniti da FEDERALBERGHI PUGLIA dal 19 al 25 agosto c’è stato un aumento di prenotazioni nelle strutture ricettive salentine. Non solo pienone dunque nella settimana clou dell’evento di Melpignano, ma anche un nuovo dato che riguarda i turisti stranieri. Oltre alle consuete presenze dall’Europa e in particolare da Francia e Germania, nel 2019 aumentano le presenze da America, Australia e Cina. Gli effetti della Notte della Taranta sulla ricettività sono quindi percepiti soprattutto nell’appuntamento del Concertone finale, che è segnalato da quasi la metà degli operatori del Salento come ragione di aumento delle prenotazioni ed emerge che a partire da una spesa diretta dei visitatori sul territorio pari a 16,8 milioni € (di cui 13 milioni nei servizi) si generano 6 milioni € di valore aggiunto nel territorio. A fronte di un budget di circa 1,2 milioni € speso nell’organizzazione di ciascuna edizione, ogni euro investito nell’evento produce 14€ di spesa dei visitatori per 5€ di valore aggiunto.

La notta della Taranta è l’esempio classico di come l’evento turistico fa bene alla economia locale in tutti i suoi settori.

Si è volutamente parlare di questo evento perché rappresenta un esempio di come si possa pensare al proprio territorio e di come la cultura e il turismo camminano di pari passo. E’ chiaro che questo discorso va riportato al singolo territorio e al singolo comune. E’ pure follia ripetere l’evento della Taranta ma occorre capire quale strada percorrere per la valorizzazione del territorio e dare all’economia locale la spinta necessaria per poter crescere.

In piccolo, l’esempio dell’evento “Taranta”, deve essere applicato ad ogni evento che viene organizzato durante l’anno e questo si può solo se c’è una programmazione e una visione di futuro per la propria città.

EDITORIALE DELLA DOMENICA, FINITA L’ESTATE SANNICANDRESE INIZIA LA VITA DI OGNI GIORNO

Con l’ultimo evento che si è tenuto ieri si è ufficialmente chiusa l’Estate Sannicandrese 2019. Le scuole di San Nicandro sono già al lavoro per l’inizio del prossimo anno scolastico e Torre Mileto sarà solo meta di una bellissima passeggiata, magari al tramonto, per ammirare ancora di più quel luogo che tanti ci invidiano e che noi spesso dimentichiamo.

Insomma tornerà la normalità dei giorni aspettando la prossima Fiera di Ottobre (di cui non si sa ancora a chi sarà affidata l’organizzazione) per poi attendere le luminarie che annunciano il Natale con i suoi mercatini e con la visita al Villaggio di Babbo Natale di cui ancora si discute se continuarne l’esperienza o fermarsi. Ancora interrogativi per manifestazioni consolidate e di sicuro successo di pubblico.

Palazzo di città riprenderà a pieno ritmo l’azione amministrativa con una serie di appuntamenti ed impegni importanti in quanto si aspettano risposte dalla Regione Puglia sui progetti della rigenerazione urbana di San Nicandro e sul PUG. Si dovranno fare i conti anche con la carenza di personale. Per la Polizia Locale sicuramente verranno assunti 4 unità che avrebbero dovuto già essere in servizio questa estate e che ora, invece, sicuramente termineranno il loro servizio dopo l’evento di Carnevale 2020. Mentre per gli uffici comunali la carenza continua ad esserci e si sa già di personale che vorrebbe usufruire per il pensionamento della “quota 100”. Altro impegno per l’amministrazione comunale è l’utilizzo della struttura dell’ex sede della scuola elementare di Via Matteotti che dovrebbe essere adibita ad uffici e, almeno temporaneamente, per il servizio di biblioteca comunale in concomitanza con l’apertura del nuovo anno scolastico.

Come si vede, c’è un gran da fare da oggi in poi anche perché a questi problemi se ne aggiungeranno altri pure importanti oltre le urgenze quotidiane.

Occorre allora una buona politica, una compagine coesa, una visione comune di futuro e una volontà condivisa nel modo di operare. Non a caso si cita sempre la parola “squadra di governo” nel senso di unione di intenti per arrivare ad un successo e ad un traguardo. Fare squadra significa generosità nel senso di rinunciare a qualche propria idea per un’altra considerata migliore. Significa anche equilibrio nel senso che ognuno si occupa del proprio settore nella consapevolezza che è la squadra che vince e non uno solo. Solo se si lavora insieme e gli obiettivi sono comuni allora si potranno raggiungere risultati, altrimenti il risultato di qualche settore non sarà in grado di coprire le manchevolezze e le inefficienze di altri.

Il Direttore

 

L’ASL FG ORGANIZZA GLI SCREENING ONCOLOGICI CON IL PROGETTO “MAMMOMOBILE”

Grande novità, il progetto “Mammomobile”, il camper con mammografo per gli screening di prossimità. Infatti, il Direttore Generale Vito Piazzolla ha presentato la nuova organizzazione del Centro per gli Screening Oncologici aziendale in seno al Dipartimento di Prevenzione.

Ciò consentirà di aggiungere un altro tassello alle attività vaste e complesse della prevenzione e, contemporaneamente, di coordinarle per una presa in carico globale.

Grande novità, il progetto “Mammomobile per gli Screening di Prossimità.

Finalizzata a potenziare i servizi territoriali socio-sanitari della ASL, l’unità mobile “Mammomobile”, che eroga prestazioni relative allo screening mammario, girerà, a partire dalla prossima settimana, tra le zone più disagiate della provincia di Foggia dove le donne, residenti nei comuni più lontani dai centri per lo screening, saranno sottoposte a screening mammografico.

E TUTTE LE BUONE INTENZIONI SULLA RIAPERTURA DELLA TORRE DI MILETO?

Dopo i proclami fatti dall’amministrazione precedente e dall’attuale per aver ottenuto l’immobile, detto “Torre di Mileto”, dai competenti organi regionali e nazionali (atti dovuti come conseguenza di leggi vigenti, quindi, nessun successo dovuto ed ottenuto…ma atto dovuto!!), i pranzi pagati alla commissione regionale recatasi a S. Nicandro G.co per formalizzare l’iter di affidamento (cosa normale e che deve far parte dei nostri doveri di atavica ospitalità) …ma poi, ci sarebbe dovuta essere la conseguenziale fase di ristrutturazione di massima ed apertura della “Torre aragonese di Mileto” al grande pubblico o, come da delibera di intenti di affidare la nostra torre di Mileto (simbolo della nostra area marina);

1** al Comando Vigili Urbani come sede estiva del comando ( ma il concorso temporaneo che fine ha fatto?);

2** all’A.S.L. per un pronto soccorso estivo che non sarebbe mai partito per mancanza di requisiti urbanistici;  

3** riaprire il centro visite del P.N.G. (che fu l’investimento più esoso, sprecone, clientelare e senza ricaduta per il nostro comune e con risultati fallimentari senza precedenti nella storia della torre) per rivalorizzare l’immobile storico dell’area; dopo aver speso ben oltre € 2700= per uno “straccio” di inutile staccionata, già per alcuni tratti in rovina (…ed io pago!), ecc.

Egregio direttore, che cosa è rimasto di quei proclami e di quelle “buone intenzioni”? IL NULLA MISCHIATO COL NIENTE!! LA TORRE E’ Li’, DA SPLENDIDO MONUMENTO STORICO A RUDERE, SEMPRE PIU’ ABBANDONATO E CADENTE E SEDE STABILE DI CORNACCHIE, TACCOLE, COLOMBI ED ALTRA AVIFAUNA…MA NON SEDE STORICA- CULTURALE E APERTA AD UN PUBBLICO CHE, SEMPRE PIU’, NE RICHIEDE LA SUA APERTURA E LA RIVALORIZZAZIONE!! Diceva una vecchia canzone che: “l’estate sta finendo…e un altro anno se ne va”. Ma la Torre è sempre lì, baluardo e rudere dimenticato in attesa di qualche euro da sfruttare ciclicamente tra P.N.G. e “qualche tecnico locale…o no?…Cosa si aspetta ancora, ora dopo i proclami fatti dalla scorsa e da questa AMMINISTRAZIONE, che il vento dell’estate si porta via anche gli ultimi residui di tante parole date e mancate?? O di voler aspettare ancora per poi speculare su un altro intervento di circa  € 80.000=, oltre € 510.000= (che ho seri dubbi che possa vedere la sua realizzazione per i vincoli che si sono, nel tempo, auto deliberati in modo suicida) e con “affidamenti” a progettisti, “amici degli amici” da eventuali personaggi nascosti nell’attuale Amministrazione Comunale? E cosa c’entra il fatto di tener chiusa la torre per aspettare tali contributi, perché sono due strade diverse…e dopo? ANCORA SPRECHI E CATTEDRALE CHE RICADRA’ NEL DESERTO DELL’INCURIA (anzi su una scogliera) …MA CHI ASPETTA E SPERA LO SA CHE SONO SOLDI PUBBLICI “NOSTRI” GIA’ SPESI…E NON SOLO UNA VOLTA E CHE LA TORRE DEVE ESSERE APERTA AL GRANDE PUBBLICO…E SENZA PIU’ SPRECHI??? Noi lo dicemmo già nell’aprile scorso che tali programmi sarebbero stati solo parole senza seguito. La torre è stata affidata al comando Vigili urbani? NO! E’ stata affidata al pronto soccorso estivo A.S.L.?  NO! E’ stata affidata all’ E.P.N.G. per riallestire un centro visite che, per incuria, di chi l’aveva avuto in affidamento, è stato distrutto, depredato e lasciato, quasi alla “chetichella” all’abbandono? SI!! SINDACO SI DIA UNA MOSSA…ANCHE SU QUESTO SCEMPIO…A NOI DEL C.D.U. NON CI SERVE NIENTE…NIENTE!! DI LEI CI FIDIAMO ANCORA… NON SO ANCORA PER QUANTO…MA DEI SUOI ACCOLITI…NO!

On. Nino Marinacci 

E’ ARRIVATA LA APP CHE SELEZIONA LE SPIAGGE PUGLIESI, HOTEL, RISTORANTI E STABILIMENTI

Trovare la spiaggia dei sogni comodamente dal proprio smartphone oggi è possibile grazie a una app, Puglia Beach, scaricabile gratuitamente su Android e IOS, un motore di ricerca che permette di selezionare nella nostra regione la spiaggia con le qualità preferite e di organizzare interamente la vacanza al mare, scegliendo direttamente attraverso l’app anche la località ideale, gli hotel, i ristoranti, gli stabilimenti, le attività sportive e scambiandosi consigli e valutazioni con la community di viaggiatori.

L’iniziativa nasce da Beach Scanner, il primo motore di ricerca regionale specializzato nella ricerca di spiagge che permette di navigare tra 1.600 spiagge in Italia, che diventeranno 2.400 in Europa entro il 2021 e 6.400 nel mondo entro il 2023. Ma non si tratta di solo mare: presto arriverà anche l’app Borghi d’Amare, che permetterà agli entusiasti delle gite fuori porta di riscoprire una parte fondamentale del patrimonio culturale italiano, riunendo tutti i borghi d’Italia su un unico motore di ricerca, con informazioni su dove mangiare e dormire, ma anche aneddoti sulle tradizioni locali e consigli per vivere all’insegna della natura e della salute. Il servizio di ricerca è totalmente gratuito per l’utente, in quanto il modello di business si basa sulla pubblicità, l’applicazione di fee al momento della prenotazione dei servizi (come hotel, eventi, stabilimenti) e la replicabilità dell’app per il canale B2B: attraverso la tecnologia proprietaria, infatti, Beach Scanner è in grado di realizzare siti personalizzati per i singoli Paesi e regioni in modalità “white label”.

Con Puglia Beach la selezione può essere fatta non solo per località, ma anche in base alle caratteristiche della spiaggia. Sei un amante degli scogli e della natura incontaminata? Adori invece rilassarti facendo passeggiate su una lunga spiaggia dorata? Puglia Beach ha una risposta per ogni tipo di esigenza. Dal promontorio del Gargano, giù fino al Capo di Leuca e risalendo fino al Golfo di Taranto, la Puglia marina è una terra tutta da scoprire

Ad oggi, Puglia Beach ha recensito quasi 250 spiagge, 170 stabilimenti balneari, 170 hotel, 150 ristoranti e 70 eventi in programma.

“Oggi presentiamo un’idea finanziata dalla Regione Puglia che poi è diventata una iniziativa nazionale. Questi nostri meravigliosi ragazzi sono un motivo di orgoglio: hanno deciso di mappare tutte le spiagge più importanti d’Italia a partire proprio dalla Puglia. A loro va il nostro grazie perché è proprio l’ingegno che consente di superare tutti gli ostacoli e ottenere grandi soddisfazioni – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo oggi a Otranto alla conferenza stampa di presentazione della app – Le Regioni hanno un ruolo determinante ed esistono in funzione dei Comuni e dei cittadini. Questa App può essere un modo anche per creare un filo diretto tra la Regione e i cittadini al fine di valorizzare questo patrimonio inestimabile che è la costa. Per questo la Regione Puglia avrebbe piacere di inserire in questa App anche il suo patrimonio di spiagge libere per consentire proprio a tutti di godere del nostro bellissimo mare. C’è un popolo meraviglioso che ha capito l’importanza di chi ci viene a trovare e che è consapevole del lavoro pazzesco che stiamo facendo nel settore del turismo per migliorare ogni giorno di più. La tecnologia fa crescere questa prospettiva”.

Questa iniziativa è finanziata con lo strumento Tecnonidi che la Regione Puglia ha attivato nel settembre 2017 per sostenere le start up innovative.

“In appena due anni – ha detto Antonio De Vito, direttore di Puglia Sviluppo – abbiamo ricevuto 1100 istanze e 100 sono già state ammesse alle agevolazioni. Lo strumento è finalizzato a consentire a giovani laureati pugliesi di sviluppare le proprie attività innovative nel contesto regionale”.

Beach scanner ha donato simbolicamente la app Puglia Beach al presidente della Regione a dimostrazione di quanto sia proficua per lo sviluppo del territorio la collaborazione fra soggetti pubblici e privati.

Beach Scanner e Puglia Beach si inseriscono in un mercato, quello del turismo balneare, che solo nel 2017 nel nostro Paese ha registrato un giro d’affari di 27 miliardi di euro (183 miliardi a livello europeo), in crescita del 16% rispetto all’anno precedente (dati MIBAC 2017). Si pensi che nel 2018 sono stati 19 milioni gli italiani che hanno prenotato le vacanze attraverso app o portali online (fonte Coldiretti). Ma non solo. Dopo la notizia del nuovo piano di Governo predisposto dal ministro del Turismo Gian Marco Centinaio per disciplinare le concessioni demaniali delle coste italiane – che obbliga regioni ed enti locali a realizzare entro due anni una mappatura degli oltre 8mila chilometri di litoranea (fonte Il Sole 24 Ore) – il tema della qualità delle spiagge sta diventando sempre più caldo.

TERREMOTO NEL GARGANO

Un terremoto di magnitudo ML 2.6 è avvenuto nella zona: 11 km S Rignano Garganico (FG), oggi 24 agosto alle ore 14:30:13 con coordinate geografiche (lat, lon) 41.5815.59 ad una profondità di 8 km.

Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma. Non si segnalano danni a persone e cose.

CONCERTONE NOTTE DELLA TARANTA 2019

Oggi ritorna il Concertone della Notte della Taranta con la sua 22^ edizione anche con la diretta su Rai 2 dalle ore 22:40. Attesi 150 mila spettatori, 21 componenti dell’Orchestra Popolare, 18 componenti dell’Orchestra sinfonica Oles, 5 studenti del Conservatorio Tito Schipa di Lecce, 18 danzatori del Corpo di Ballo, 6 ospiti dell’Orchestra Popolare e 3 del Corpo di Ballo.

Il Concertone de La Notte della Taranta  rappresenta un viaggio tra passato e futuro a ritmo di tamburello per il Festival, tra i più importanti nel panorama internazionale, dedicato alla riscoperta della pizzica e alla sua visione contemporanea.

Sul grande palco allestito nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani, il maestro Fabio Mastrangelo,  direttore musicale della Russian Philharmonic di Mosca,  dirigerà   l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta e l’Orchestra sinfonica Oles di Lecce. Una nuova, avvincente sfida che aprirà nuovi ponti e dialoghi musicali. Nel cast di artisti chiamati a reinterpretare alcuni brani della tradizione salentina:  Elisa, Guè Pequeno, Salif Keita, Enzo Avitabile, Alessandro Quarta e Maurizio Colonna.

Elisa canterà in grico, la lingua minoritaria dell’area  ellenofona del Salento, i brani  Aremu e Calinitta e in dialetto salentino Pizzica di Galatone. L’artista regalerà al pubblico una versione inedita di Luce, il brano con il quale ha vinto Sanremo. Incontro tra pizzica e rap per Guè Pequeno con i brani La coppula, il canto di lavoro “Lu sule calau” e la  Pizzica di Corigliano d’Otranto.

Un Concertone che nella sua visione internazionale quest’anno abbraccerà le sonorità del continente africano con Salif Keita. La voce d’oro dell’Africa interpreterà il suo brano Yamore  e canterà con la voce dell’Orchestra Popolare Stefania Morciano che ha scritto i versi in salentino proponendo il tema dell’amore verso la libertà. Saranno accompagnati alla chitarra da Maurizio Colonna. In Africa,  Salif Keita canterà con le voci dell’orchestra Popolare e con Consuelo Alfieri, autrice delle strofe in salentino,  che parlano di un legame profondo tra il Salento e il continente africano, due terre che guardano lo stesso mare che oggi si danno la mano e che respirano lo stesso vento. Mescolanza di suoni tra Napoli e il Salento con l’esibizione di Enzo Avitabile che interverrà sui brani che sono un vero e proprio viaggio nelle pizziche più belle dell’intera Puglia:  Pizzica di Cellino San Marco, Pizzica di Torchiarolo,Tarantella di San Michele. Avitabile ricontestualizzerà un brano della tradizione popolare salentina dal titolo U Pecuraru, frutto della cultura maschilista che trattava la donna come proprietà giustificandone anche la violenza. Il cantante di “Marianella” insieme al coro delle donne dell’Orchestra lancerà un messaggio chiaro: “non si uccide per amore”.  Molto attesa anche l’esibizione di Alessandro Quarta che con il suo Stradivari interverrà su La Coppula con Guè Pequeno e Antonio Amato, su Pizzica Indiavolata e porterà l’inedito Lu Core Miu scritto per La Notte della Taranta e dedicato alla sua terra, il Salento, e alla donna salentina. Il virtuoso della chitarra Maurizio Colonna eseguirà accompagnato dai tamburelli e dalle percussioni dell’Orchestra il suo brano Taranta (Homage to Salento) ma le sue corde arricchiranno anche i brani Yamore, la Furesta e  Calinitta.
40 i brani della tradizioni popolare che  saranno proposti nel corso della lunga notte di Melpignano. La direzione artistica del Concertone  di Melpignano è di Daniele Durante.

L’Orchestra Popolare La Notte della Taranta è composta dai cantanti Consuelo Alfieri organetto, tamburello e voce, Antonio Amato tamburello e voce, Alessandra Caiulo tamburello e voce, Salvatore Galeanda tamburello e voce, Stefania Morcianotamburello e voce, Giancarlo Paglialunga tamburello e voce, Enza Pagliara  tamburello e voce,  Michela Sicuro organetto e voce. I musicisti sono: Giuseppe Astore violino, Nico Berardi fiati, Valerio Bruno basso, Alessandro Chiga tamburello, Roberto Chigatamburello, Leonardo Cordella organetto, Carlo De Pascali tamburello, Roberto Gemma fisarmonica, Giuseppe Grassimandolino,    Gianluca  Longo mandola,   Antonio Marra batteria, Alessandro Monteduro percussioni, Attilio Turrisi chitarra battente.

L’Orchestra sinfonica di Lecce Oles è composta da Giuseppe Di Lauro, Stefania Capoccia, Marina Coricciati, Francesco Petralla,  Gabriella D’Amuri (violini), Gianpio Mazzotta e Laura Pellè (viole); Luigi Punzi  (violoncello); Davide Codazzo(contrabbasso); Cosetta Carbonara (flauto); Giuseppe Contaldo (oboe); Davide Notaro (clarinetto); Sergio Polimeno(fagotto); Antonio Bene e Alfonso Greco (corni);  Antonio  Mariani e Valentino  Rossetti (trombe); Massimiliano Crespino(trombone).
Sul palco del Concertone ci saranno anche cinque studenti del Conservatorio di Lecce: Paola Caloso, Elisabetta Ragusa, Elisa Cataldi (violini); Michela Caloso (viola), Monica Altamura (violoncello).
Due mesi di prove per i musicisti che presenteranno al pubblico la proposta della musica popolare contemporanea per il cartellone artistico del più grande concerto di world-music gratuito in Europa.
Una lunga notte  di musica e danza. Sono dodici complessivamente le coreografie  che saranno eseguite dal Corpo di Ballo de La Notte della Taranta, affidate a Davide Bombana, nome di spicco della danza internazionale.
Il Corpo di Ballo de La Notte della Taranta è composto da 10 ballerini popolari e 8 ballerini accademici. Per i popolari: Laura Boccadamo, Mihaela Coluccia, Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino, Andrea Caracuta, Stefano Campagna, Marco Martano, Fabrizio Nigro, Alfredo Pepe. Per gli accademici: Francesca Bellone,   Laura Massetti, Angelica Mattiazzi, Linda Messina, Alessandro Cascioli,   Michele Morelli, Francesco Porcelluzzi, Nicola Simonetti.

Ospiti speciali della sezione danza tre eccellenze salentine: Gabriele Corrado, ballerino del Teatro La Scala di Milano, Elena Marzano, ballerina della Compagnia Les Ballets di Montecarlo,  e il danzatore di formazione scaligera  Luigi Campa.

Così Massimo Manera  presidente Fondazione La Notte della Taranta: “La Notte della Taranta non è solo il Concertone, il festival è iniziato il 3 agosto  e terminerà domani: abbiamo attraversato 20 paesi, coinvolto circa 500 musicisti e domani  si conclude con l’evento finale  con Daniele Durante, direttore artistico e Fabio Mastrangelo, maestro concertatore. Sponsorship Intesa Sanpaolo per il secondo anno. Con Intesa Sanpaolo abbiamo portato la pizzica in varie regioni d’Italia perché condividiamo i valori. Attraverso la musica  diffondiamo il messaggio della salvaguardia ambientale. E l’attenzione per l’ambiente si concretizza in  quella che è  un’altra novità importante di questa edizione. Legambiente, Acquedotto Pugliese e  Fondazione La Notte della Taranta  contribuiranno a rendere il Concertone plastic free. Domani sera ci saranno più di 20 erogatori  di acqua  pubblica. Altro progetto”Il Cibo della Taranta”, con Confesercenti e Confartigianato pe  promuovere durante il Concertone i prodotti  di qualità di Puglia  e le eccellenze del Salento. Vorrei ricordare, che Il festival La Notte della Taranta ha contribuito allo sviluppo turistico del Salento. E i dati lo dimostrano: dal 17 al 24 agosto, come emerso da una ricerca di Federalberghi c’è il tutto esaurito.  Da sottolineare anche per la prima volta la diretta di Rai2“.