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L’EUROPA PROROGA I PSR PUGLIA, SODDISFAZIONE DEGLI AGRICOLTORI

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La Commissione Europea ha comunicato di aver approvato la richiesta di proroga per l’utilizzo delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale Puglia 2014-2020 non ancora spese al 31 dicembre 2019.

Soddisfazione della Ministra Teresa Bellanova. “Quelle risorse – dice il ministro alle Politiche Agricole -dovevano da tempo essere nella disponibilità degli agricoltori pugliesi, ed è un danno enorme quello prodotto. Per questo abbiamo lavorato, perché non andassero perse. Su questo registrando anche l’impegno degli europarlamentari De Castro e Fitto, che ringrazio. L’auspicio è che la Regione voglia e sappia utilizzarle al meglio, tenuto conto dell’importanza di far arrivare risorse fondamentali per il settore agricolo nel più breve tempo possibile e senza ulteriori indugi o ritardi”.

Importante e bella notizia per gli agricoltori in quanto il Programma di Sviluppo Rurale è il principale strumento di finanziamento, programmazione e attuazione del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) attraverso il quale la Regione Puglia promuove gli interventi utili per lo sviluppo del territorio. Tale programma consente di investire su conoscenza ed innovazione, sui processi di ammodernamento delle aziende, sulla crescita e il miglioramento delle infrastrutture; consente di rafforzare la collaborazione tra imprenditori e la diversificazione delle attività, dedicando ampio spazio ai giovani e alla formazione.

Il sostegno agli investimenti è finalizzato ad aumentare la competitività del sistema imprenditoriale, sostenere la crescita del settore, migliorare le condizioni di vita delle comunità locali rurali, salvaguardare l’ambiente dei territori, favorendone uno sviluppo equilibrato e sostenibile.

CORONAVIRUS: AGGIORNAMENTO 9 MARZO ORE 19.00 DELLA REGIONE PUGLIA

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Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro comunica che oggi 9 marzo – con aggiornamento alle ore 19.00 – sono stati effettuati 77 test in tutta la regione per l’infezione da Covid-19 Coronavirus.

Di questi: 65 sono risultati negativi e 12 positivi.
I casi positivi sono così suddivisi:
6 Provincia di Bari;
2 Provincia di Brindisi;
4 Provincia di Foggia.
Con questo aggiornamento salgono a 56 i casi positivi registrati in Puglia per l’infezione da Covid-19 Coronavirus.
Tutti i test positivi verranno inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I Dipartimenti di prevenzione rispettivamente delle Asl di Bari, Brindisi e di Foggia, hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

CONORAVIRUS. IL PREFETTO DI FOGGIA: AVVISO AGLI STUDENTI

Il Prefetto di Foggia ha inviato una comunicazione a tutti i comuni della provincia finalizzata al comportamento degli studenti come da decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanata ieri 8 marzo.

Tale comunicazione dispone la sospensione delle manifestazioni e degli eventi di qualsiasi natura svolti in ogni luogo, pubblico o privato, che comportino l’affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

Si chiede, inoltre, la sensibilizzazione da parte dei Comandanti di Polizia Locale per l’adozione di iniziative di vigilanza, prevenzione e controllo ritenute più idonee per prevenire tali assembramenti.

Tali indicazioni sono state condivide dal Ministero degli Interni e il Ministero dell’Istruzione in considerazione della scadenza del 9 marzo quale termine dei cento giorni dagli esami di stato 2020 e alle possibili iniziative che potrebbero essere assunte dagli studenti per i festeggiamenti in occasione di tale scadenza.

COMUNICAZIONE DEL SINDACO – ASSENZA

Il Sindaco, dott. Costantino Ciavarella, comunica che dovrà rispettare un periodo di osservazione di 14 giorni a far data da oggi, a seguito di contatto avuto con paziente risultato positivo al COVID-19.
Le funzioni, per il periodo di assenza citato, verranno regolarmente espletate dal vice Sindaco Avv. Antonio Zaminga.

EMILIANO NOMINA IL PROF. LOPALCO RESPONSABILE COORDINAMENTO EMERGENZE EPIDEMIOLOGICHE

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha nominato con proprio decreto il prof. Pietro Luigi Lopalco responsabile della struttura speciale di progetto “Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche” in seno all’Aress, agenzia regionale strategica per la salute e il sociale.

“In un momento difficile abbiamo schierato al nostro fianco, al fianco dei pugliesi, uno dei massimi esperti italiani per la gestione dell’emergenza coronavirus – dichiara Emiliano – l’esperienza del prof. Lopalco, eccellenza pugliese che torna da oggi a lavorare nella sua regione, ci darà un enorme aiuto ad implementare un sistema che protegga i cittadini e le cittadine da queste epidemie. Mano a mano riusciremo a mettere in piedi le procedure e le migliori pratiche a livello internazionale. La squadra pugliese, che sta dando il massimo, da oggi è ancora più forte e autorevole”.

Pier Luigi Lopalco è professore ordinario di Igiene presso l’Università di Pisa, e si è laureato all’Università di Bari. Dal 2005 al 2015 ha lavorato presso il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC) a Stoccolma, dove è stato capo del programma per le malattie prevenibili da vaccino. Ha pubblicato oltre 170 articoli su riviste scientifiche accreditate nazionali ed internazionali. Recentemente ha contribuito alla sesta edizione del volume Vaccines di Plotkin S., Orenstein W., and Offit P. In Italia ha pubblicato insieme con Alberto Tozzi il libro di testo Epidemiologia Facile, Pensiero Scientifico Editore ed è coautore di #Comunicare i #vaccini per #salute pubblica, Edra Editore. Nel 2018 ha vinto il Premio Nazionale di divulgazione scientifica “Giancarlo Dosi” per il suo libro “Informati e Vaccinati” edito da Carocci. E’ attivo su internet con il suo blog Adulti&Vaccinati.

La struttura diretta dal prof. Pierluigi Lopalco si occuperà di: supporto per la gestione dell’emergenza sanitaria epidemiologica da COVID-19 attraverso la individuazione e condivisione delle migliori evidenze disponibili a livello internazionale e nazionale, supporto al Gruppo di Lavoro regionale per la predisposizione di un Piano per la gestione delle Pandemie, a partire dall’emergenza epidemiologica in corso, attraverso la definizione operativa di procedure fondate sulle evidenze di letteratura e linee guida disponibili a livello internazionale e nazionale, supporto per la definizione di un piano di implementazione del Sistema Sanitario Regionale della Puglia per affrontare in maniera adeguata e scientificamente fondata le emergenze epidemiologiche, a partire dalle strategie di prevenzione.

CONFERENZA EPISCOPALE PUGLIESE: NIENTE MESSE CON LA GENTE, NO AI FUNERALI IN CHIESA

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Anche la Chiesa interviene in maniera forte ma giusta ed efficace per arginare la diffusione del Coronavirus come si evince dal comunicato condiviso dai Vescovi di Puglia in data odierna. Questo il comunicato.

«Cari presbiteri e fedeli tutti,

in questo delicato momento storico è un dovere per noi Arcivescovi e Vescovi delle Diocesi di Puglia, invitare alla responsabilità di fronte al dilagare del COVID 19.

Accogliamo quanto il Presidente del Consiglio ha stabilito nel Decreto dell’8 marzo u.s. (DPCM 8/23/2020, art. 2, comma v), nel quale tra l’altro, ha prescritto per tutto il territorio nazionale che «L’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro; sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri».

Nella stessa data di domenica 8 marzo, la Conferenza Episcopale Italiana ci comunicava che «L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica».

Recependo queste istanze necessarie ad evitare un’ulteriore estensione del contagio, i Pastori delle Chiese di Puglia ribadiscono che fino al 3 aprile p.v.:

–        non siano celebrate Sante Messe festive e feriali con la partecipazione del popolo. I presbiteri celebrino l’Eucaristia in privato ed invitino i fedeli a pregare personalmente o in famiglia, meditando la Parola di Dio;

–        non siano celebrati funerali in chiesa e si benedica la salma del defunto direttamente al cimitero con le preghiere rituali dell’“l’ultima raccomandazione e commiato”;

–        le chiese rimangano aperte per la preghiera personale. Si garantisca ai fedeli la possibilità di tenere la distanza di almeno un metro l’uno dall’altro;

–        siano sospese le feste patronali, le processioni, le stazioni quaresimali e qualsiasi altra manifestazione.

«Nel dare queste norme siamo consapevoli di invitare il popolo di Dio ad un “digiuno” forzato dall’Eucaristia, ma siamo anche fiduciosi che non mancherà a nessuno il nutrimento della Parola di Dio e della preghiera personale e che questo grande sacrificio potrà contribuire a tutelare la salute di tutti i cittadini.

Mentre siamo vicini a quanti stanno soffrendo per la perdita di una persona cara o sono stati colpiti dal coronavirus, esprimiamo apprezzamento e sostegno al personale sanitario che in queste ore si sta spendendo generosamente nella cura dei malati.

Il Signore sostenga il suo popolo nella prova per intercessione della Beata Vergine Maria Regina Apuliae».

ULTIM’ORA – SAN NICANDRO, IL SINDACO CIAVARELLA IN QUARANTENA

Il sindaco di San Nicandro Garganico ha comunicato di rispettare un periodo di 14 giorni di osservazione sanitaria nella propria abitazione. La motivazione è da ricondursi ad una visita domiciliare urgente ad un paziente poi risultato positivo al Coronavirus.

GLI OSPEDALI PRIVATI PUGLIESI A DISPOSIZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE

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SALATTO: “PRONTI A METTERE IN RETE LE NOSTRE STRUTTURE PER DECONGESTIONARE GLI OSPEDALI PUBBLICI”

L’Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata, sede regionale della Puglia, vista la situazione di emergenza sanitaria generata dalla diffusione in Italia e in Puglia del cosiddetto “coronavirus”, comunica che la componente privata della sanità pugliese è pronta a mettere a disposizione del sistema sanitario le proprie strutture, adoperandosi per il pieno coinvolgimento di tutte le proprie risorse e professionalità, nel rispetto delle indicazioni ministeriali e regionali.

Al fine di fornire un fattivo contributo per fronteggiare l’attuale momento critico e collaborare con il centro di crisi regionale, gli operatori della sanità privata si dichiarano pronti a porre in atto tutte quelle azioni che saranno ritenute utili ed efficaci per contrastare il propagarsi del virus e prestare le cure più efficaci ai nostri cittadini.

“Il contrasto a questo virus è un impegno proibitivo, dal quale nessun operatore sanitario può tirarsi indietro. Per questo motivo, come aziende facenti parte del Servizio Sanitario Nazionale – dichiara il dottor Potito Salatto, presidente di Aiop Puglia- siamo disponibili a mettere in rete le nostre strutture per decongestionare gli ospedali pubblici e gestire pazienti, anche complessi.”

160MILA EURO DEI TAGLI STIPENDI CONSIGLIERI M5S PER DISPOSITIVI PROTEZIONE GUARDIE MEDICHE

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“In questo momento di emergenza per la gestione del coronavirus riteniamo fondamentale dare un contributo per garantire la sicurezza degli operatori sanitari. Abbiamo infatti deciso di destinare i 160.000 euro derivanti dal taglio dei nostri stipendi all’acquisto di dispositivi di protezione per le 1100 guardie mediche pugliesi e i medici del territorio”. Lo annunciano i consiglieri del M5S Puglia. Una prima tranche dei 160.000 euro accantonati è servita ad ordinare 1100 tute protettive, 4400 mascherine ffp2 e 4400 gel igienizzanti antibatterici per le mani, 2100 occhiali di plastica, che saranno consegnati il prossimo fine settimana.
“In questi giorni – continuano i pentastellati – abbiamo avuto un confronto costante con gli operatori sanitari, che stanno dando il massimo e anche di più per non far collassare l’intero sistema. Abbiamo chiesto loro quali fossero le maggiori criticità e ascoltato quello di cui avevano bisogno. È emerso che le guardie mediche fossero totalmente sprovviste di dispositivi di protezione, nonostante l’emergenza e l’alto numero di pazienti con cui hanno quotidianamente a che fare. Rischioso non solo per le singole persone ma per la tenuta intera del sistema sanitario regionale che conta su poche risorse umane e non può permettersi ulteriori ridimensionamenti di personale per malattia. Per questo, dopo un confronto tra noi abbiamo deciso di fare quello che potevamo, mettendo a disposizione le nostre restituzioni per l’acquisto dei dispositivi. Siamo consapevoli che non risolveremo il problema, ma ritenevamo un nostro dovere fare tutto il possibile”.
“Consegneremo il materiale la prossima settimana – concludono i pentastellati – La sanità pugliese è in estrema difficoltà per via dei tagli del passato e della mancata programmazione e partecipazione del presente. Con questo gesto, dimostriamo concretamente le possibilità di una politica che taglia gli sprechi e ascolta il territorio”.

2000 PERSONE RIENTRATE IN PUGLIA HANNO COMPILATO IL MODULO DI AUTOSEGNALAZIONE ON LINE

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Il presidente Emiliano comunica che 2000 persone hanno compilato nella sola giornata di ieri il modulo di autosegnalazione previsto dall’ordinanza (il dato è aggiornato alle ore 21).

Negli obblighi per chi rientra in Puglia da Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, per soggiornare nel proprio domicilio, abitazione o residenza (con decorrenza dalla data del 7/03/2020) c’è quello di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente. Oppure di compilare il modulo online di autosegnalazione https://www.sanita.puglia.it/autosegnalazione-coronavirus

Chi rientra dalle zone indicate deve osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni e il divieto di spostamenti e viaggi; rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza; in caso di comparsa di sintomi, deve avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione.

 

“La risposta di 2000 pugliesi all’ordinanza è un fatto positivo – dichiara il presidente Michele Emiliano – compilando il modulo per segnalare il loro arrivo in Puglia di fatto queste persone si mettono in isolamento a casa per 14 giorni, i pugliesi stanno dimostrando grande senso di responsabilità. Un pensiero riconoscente va anche alle migliaia di nostri corregionali che hanno deciso di rimanere al Nord per senso di responsabilità nei confronti dei loro cari e della loro terra. Sono tantissimi e dalla Puglia a loro va il nostro grazie”.

BONUS CULTURA DI 500 EURO PER I NATI NEL 2001, LA CORSA A REGISTRARSI

Al via le registrazioni sul portale della 18App per i ragazzi nati nel 2001 e che nel 2019 hanno compiuto diciotto anni per richiedere il bonus cultura da 500 euro da spendere fino al 28 febbraio 2021 in musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali nonché per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro o di lingua straniera. Sono 240 i milioni di euro stanziati dal governo per coprire le spese dei ragazzi sufficienti a coprire l’esigenza dei diciottenni. Il regolamento per i nati del 2001 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 febbraio, ma è entrato in vigore il 5 marzo scorso. Dalla prima edizione del 2016 sono stati oltre 1,2 milioni i ragazzi che hanno usufruito del bonus cultura spendendo più di 550 milioni di euro in prodotti culturali.

Il bonus cultura è una iniziativa a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicata a promuovere la cultura. Il programma permetterà ai nati nel 2001 di ottenere 500 euro da spendere in cinema, musica, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti e parchi, teatro e danza, corsi di musica, di teatro o di lingua straniera. I ragazzi, come detto, avranno tempo fino al 31 agosto 2020 per registrarsi a 18App e fino al 28 febbraio 2021 per spendere il Bonus Cultura.

La 18App è un’applicazione web che permette ai ragazzi di registrarsi e di ottenere i 500 euro da spendere in buoni per cinema, musica e concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti e parchi, teatro e danza, corsi di musica, di teatro o di lingua straniera. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, con un decreto ministeriale del Mibact di concerto con il Mef, “sono definiti gli importi nominali da assegnare nel rispetto del limite di spesa” e “le modalità di attribuzione e di utilizzo della Carta”.

Sempre sul sito della 18App sono consultabili gli esercizi fisici e online dove spendere i buoni cultura.

 

EMERGENZA CORONAVIRUS: LE AZIONI DEI CENTRI DI RIABILITAZIONE PADRE PIO

In attesa di disposizioni specifiche da parte delle Istituzioni preposte che includano anche le strutture sanitarie private e istituzionalmente accreditate, la Fondazione ha messo in campo, da parecchi giorni, tutte le procedure necessarie e opportune al fine di salvaguardare la particolare e delicata utenza che si rivolge ai propri servizi, famigliari, caregiver e tutti gli Operatori che quotidianamente prestano servizio presso l’Ente.

Sono state distribuite mascherine, guanti e camici monouso.

Sono state attivate tutte le procedure disposte dal Governo e dalla Regione e rinforzate quelle già in uso ordinario all’Ente. A tal proposito si ricorda che la Struttura è accreditata a livello internazionale dalla Joint Commission International (JCI) e, quindi, all’interno del Presidio Residenziale, ma di riflesso anche in quelli territoriali, sono già presenti da parecchi mesi, dispenser di disinfettanti specifici, procedure scrupolose per il lavaggio delle mani (tra l’altro, verificate nell’efficacia con strumentazione specifica) ed è operativo un Comitato Infezioni Ospedaliero (CIO) che vede la presenza del Direttore Sanitario della Struttura, il Responsabile della Gestione del Rischio Clinico, il Responsabile della Sicurezza sul Lavoro, altri medici e Coordinatori e Operatori che operano con la consulenza specialistica di un’infettivologa e un igienista in convenzione con gli Ospedali Riuniti di Foggia.

In questi giorni, inoltre, la Fondazione ha ulteriormente alzato il livello di guardia e sta procedendo anche alla sanificazione di tutti i locali di ogni Presidio dell’Ente, da San Giovanni Rotondo fino a Isernia, passando per tutti gli ambulatori e uffici di ogni territorio.

L’allerta è massima. Si sta cercando di fare tutto il possibile non senza pagare comunque un prezzo altissimo in termini di costi di gestione e di forte riduzione dei ricavi a causa dei timori di molti assistiti che, nonostante tutte le accortezze e precauzioni adottate e succitate, spesso si astengono dal sottoporsi alle prestazioni riabilitative.

La Fondazione, come probabilmente ogni altro Ente sanitario privato aperto al pubblico, si augura quanto prima di avere disposizioni specifiche che la riguardano e soprattutto che le stesse considerino quello che ogni azione precauzionale significa in termini di costi, tetti di spesa e mancato ricavo per questa tipologia di strutture sanitarie che, comunque, deve continuare a pagare i propri dipendenti, i fornitori e tutto quanto concerne la gestione.

UN INVITO A STARE IN CASA PER RIVEDERE IL TEATRO IN VERNACOLO SANNICANDRESE

In questa situazione quasi irreale in cui siamo costretti a vivere rimanendo in casa ed evitando luoghi frequentati, Civico93 vuole offrire ai suoi lettori qualche ora di spensieratezza strappandovi un po’ di sorrisi quasi a voler esorcizzare questo periodo nel quale tutti noi dobbiamo fare la nostra parte rispettando le direttive emanate per contenere il pericolo di eventuali contagi.
Ecco il motivo di questa iniziativa: un invito a rivedere il nostro storico teatro in vernacolo sannicandrese con una serie di commedie registrate in occasione delle numerose “Feste del Donatore” degli anni scorsi dalla Associazione Avis di San Nicandro.
Ci si augura che tale iniziativa incontri il vostro desiderio di far dimenticare questo periodo sia pure per qualche ora.
Civico 93 vi terrà compagnia fino al termine di questa esperienza dovuta a cause di forza maggiore.
Si ringrazia l’Avis e il Teatro Club per la disponibilità alla pubblicazione delle commedie che avranno cadenza settimanale.
Buon divertimento.
La Redazione di Civico 93

Per guardare la commedia “MICHEL, COIFFEUR POUR DAMES” potete cliccare i link presenti alla fine dell’articolo o consolare la pagina FACEBOOK o YOUTUBE di Civico 93

1° Tempo – https://youtu.be/AX_xCxghDOA

2° Tempo – https://youtu.be/eUiAPx2OpyQ

CORONAVIRUS – ORDINANZA DI EMILIANO PER CHI VIENE IN PUGLIA

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Misure per il contrasto ed il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n.833 in materia di igiene e sanità pubblica

A seguire, stralcio di ordinanza con gli obblighi prescritti:

“Tutti gli individui che hanno fatto ingresso in Puglia con decorrenza dalla data del 7/03/2020, provenienti dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria, hanno l’obbligo:

– di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;
– di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni;

– di osservare il divieto di spostamenti e viaggi;

– di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza;

– in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione”.

SAN NICANDRO, COMUNICATO DEL SINDACO CIAVARELLA ALLA CITTADINANZA

È un momento molto particolare per l’intero paese ed ognuno, secondo le proprie competenze e le proprie funzioni, sta lavorando fortemente per contenere i danni determinati dal propagarsi del COVID-19. Il governo ha avocato a sé ogni potere di emettere provvedimenti in materia di Coronavirus e affidando i Prefetti territorialmente competenti l’esecuzione per il rispetto delle misure disposte.  Il sindaco interviene nella fase successiva, a contagio già accertato, in accordo con le strutture preposte dell’ASL, con la Regione Puglia e la protezione civile, come già successo per i 2 casi ufficiali, e altri 2 in attesa di conferma, dove il virus è stato contratto da nostri concittadini.

Abbiamo il compito di diffondere le misure emanate dal Governo e di sensibilizzare la popolazione affinché vengano attuate le misure di indicate. Siamo perennemente in contatto con la prefettura e la ASL, stiamo partecipando quotidianamente, al coordinamento provinciale emergenza/urgenza istituito dal prefetto per delineare la situazione e monitorarla.

Con questo comunicato colgo l’occasione per invitare tutti i commercianti e i cittadini ad osservare queste precauzioni:

– al fine di garantire in ogni momento il rispetto della distanza minima di un metro, i titolari sono invitati a regolare l’entrata in negozio in modo da non creare assembramenti, utilizzare opportune precauzioni (guanti etc…) al fine di non avere contatti diretti

– cercare di uscire in modo responsabile ed evitare luoghi affollati

– lavarsi spesso le mani ed evitare contatti

– è preferibile che gli over 65 anni o le persone che hanno già forme di patologie acclarate non si rechino in posti dove si possono verificare assembramenti.

– in caso di comparsa di sintomi, febbre maggiore di 37° e sintomi da raffreddamento di avvertire immediatamente il medico di famiglia o pediatra di libera scelta, non uscire di casa fino a remissione sintomatologia.

Questo è un invito sentito che facciamo alla nostra città, affinché il problema possa ridursi e trovare soluzione. Non perdiamoci d’animo, restiamo uniti ed ascoltate o leggete notizie solo da fonti ufficiali.

Noi stiamo lavorando per tutelare la salute di tutti.

Il Sindaco

Dott. Costantino Ciavarella

STALKING, CONSIGLI UTILI DEI CARABINIERI

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Atti persecutori (stalking)

Dal momento che non tutte le situazioni di stalking sono uguali, non è possibile generalizzare facilmente sulle modalità di difesa che devono essere adattate alle circostanze e alle diverse tipologie di persecutori.
Si possono tuttavia dare dei suggerimenti in linea generale:

  • tenete presente che prendere consapevolezza del problema è già un primo passo per risolverlo. A volte, invece si tende a sottovalutare il rischio e a non prendere le dovute precauzioni come per esempio, informarsi sull’argomento e adottare dei comportamenti tesi a scoraggiare, fin dall’inizio, comportamenti di molestia assillante;
  • ricordate che, in alcune circostanze, di fronte ad una relazione indesiderata, è necessario “dire no” in modo chiaro e fermo, evitando improvvisate interpretazioni psicologiche o tentativi di comprensione che potrebbero rinforzare i comportamenti persecutori dello stalker;
  • la maggior parte delle ricerche ha rilevato che la strategia migliore sembra essere l’indifferenza. Infatti, sebbene per la vittima risulti difficile gestire lo stress senza reagire, è indubbio che lo stalker “rinforza i suoi atti sia dai comportamenti di paura della vittima, sia da quelli reattivi ai sentimenti di rabbia;
  • cercate di essere prudenti e quando uscite di casa evitate di seguire sempre gli stessi itinerari e di fermarvi in luoghi isolati e appartati;
  • in caso di molestie telefoniche, tentate di ottenere una seconda linea e utilizzate progressivamente solo quest’ultima. Registrate le chiamate (anche quelle mute). Ricordate che per far questo è necessario, al momento della telefonata, rispondere e mantenere la linea per qualche secondo (senza parlare), in modo da consentire l’attivazione del sistema di registrazione dei tabulati telefonici;
  • tenete un diario per riportare e poter ricordare gli eventi più importanti che potrebbero risultare utili in caso di denuncia;
  • raccogliete più dati possibili sui fastidi subiti, per esempio, conservate eventuali lettere o e-mail a contenuto offensivo o intimidatorio;
  • tenete sempre a portata di mano un cellulare per chiamare in caso di emergenza;
  • se vi sentite seguiti o in pericolo, chiedete aiuto, chiamate un numero di pronto intervento, come per esempio il “112” o rivolgetevi al più vicino Comando Carabinieri.

Violenza domestica

Per difendersi da situazioni di abuso domestico è necessario prima di tutto imparare a riconoscere i comportamenti tipici dell’abusante. Occorre sapere che dalle ricerche condotte sulla problematica è emerso che, al contrario del pensiero comune, la violenza domestica non è sempre legata a patologie o al consumo cronico di sostanze alcoliche e di stupefacenti. I dati ci confermano che fra i casi sottoposti ad indagine solo il 10% degli abusanti era affetto da disturbi patologici e abusava normalmente di sostanze tossiche.

Chi commette ripetutamente azioni violente fra le mura domestiche di solito ha un unico obiettivo: desidera porre la sua vittima in uno stato di “sudditanza” perché vuole sentirsi potente e perché esercitare azioni di comando e di controllo su un membro della famiglia lo fa sentire appagato e sicuro di sé. I suoi comportamenti hanno sempre come unico scopo quello di controllare tutto il vissuto del partner per rafforzare il suo personale sentimento di potere; per raggiungere questo obiettivo sente che deve eliminare tutto ciò che potrà ostacolare il rafforzamento di questo senso di sicurezza. Di solito gli abusanti sono soggetti estremamente insicuri nella vita sociale, non hanno grandi possibilità di sfogo e relazioni sociali appaganti. Trovano più facile colpire gli appartenenti al nucleo familiare, soprattutto se i membri della famiglia hanno bisogno di loro per il sostentamento. Per fuggire dalla responsabilità delle proprie azioni, l’abusante tenta con qualunque mezzo di favorire l’oblio e il segreto perché vuole impedire che si creino attorno alla vittima relazioni sociali rassicuranti.

Nelle storie raccontate dalle vittime di violenza domestica, si apprende che la vittima nel tempo impara a “sopportare” eventi orribili, iniziando così a soffrire di problemi psichici che la spingono alla chiusura e ad una riduzione drastica della sua personale autostima ossia ad avere un atteggiamento eccessivamente critico verso se stessa e a sentirsi costantemente insoddisfatta delle proprie qualità.

Uscire da questo problema è possibile. Prima di tutto la vittima deve rendersi conto che quello che sta accadendo fra le mura domestiche è un reato. Per arrivare a questa consapevolezza deve osservare e analizzare quello che le accade attorno, imparare ad essere obiettiva e giudicante nei confronti di chi sta abusando.

Analizzando le esperienze attraverso i racconti di chi ha vissuto questo dramma è emerso che chi abusa:

  • controlla i movimenti, i progetti e le attività della vittima generando isolamento sociale. La vittima così prende le distanze dal mondo, diventa più introversa e inizia a non amare più il contatto con gli altri;
  • per generare la paura spesso distrugge cose e oggetti ai quali la vittima tiene particolarmente e se ci sono animali in casa prenderà di mira anche loro;
  • in situazioni sociali, come nei locali pubblici o in ambienti all’aperto frequentati da altre persone, l’abusante cerca in tutti i modi di umiliare pubblicamente la vittima. Una delle frasi che gli viene facile pronunciare in tali ambiti e che è stata spesso riferita dalle vittime è “Sei un/a pazzo/a”. Questa espressione, proprio per la forza che contiene, aumenta psicologicamente la percezione di debolezza della vittima e la pone immediatamente in una condizione di passività;
  • spesso accompagna alle violenze fisiche minacce verbali, parole che hanno un forte senso dispregiativo finalizzate a far sentire la vittima “invisibile” e che portano a ridurre l’autostima. Frasi tipiche possono essere: “Sei una stupido/a”, oppure “Non capisci niente”, “Non sei intelligente” oppure “Non fai mai niente che possa andare bene!”;
  • teme l’autonomia della vittima. Di fronte ai comportamenti che manifestano il desiderio di autonomia del/la partner, ricorre a stratagemmi psicologici finalizzati ad annullare le sue volontà. Se la vittima lavora e gode di una certa autonomia cerca in tutti i modi di ostacolare la sua serenità nei rapporti di lavoro. La vittima può così sviluppare atteggiamenti negativi verso i colleghi di lavoro, sentirsi in difficoltà di fronte alle nuove attività, ha problemi di concentrazione. Venendo meno il supporto familiare, lavora in continua tensione e con senso di oppressione;
  • rinforza nella vittima comportamenti servili ripetendole che lui/lei è la persona che comanda nel nucleo e che per questo deve essere sempre rispettato/a;
  • l’abusante usa i figli per raggiungere i suoi scopi minacciando di portarli via qualora la vittima manifestasse la volontà di lasciare la casa;
  • se durante una lite la vittima rimane ferita e tenta di mettere l’abusante di fronte all’evidenza delle violenze inflitte egli tende a negare i fatti di violenza;
  • di fronte ai tentativi della vittima di voler parlare con altri dei fatti che accadono fra le mura domestiche l’aggressore le dice che sta esagerando e minimizza l’accaduto affermando che “si trattava solo di una banale lite” e che “simili liti sono normali in ogni rapporto di coppia”.

In caso di violenza domestica è importante rompere l’isolamento e trovare il coraggio di parlare con qualcuno di ciò che avviene fra le mura domestiche. Ci si deve rivolgere alle Forze dell’Ordine oppure si può individuare una persona vicina con la quale si ha confidenza.

Nella fase critica è importante individuare testimoni, se ci sono dei referti in casa vanno portati dove ci si reca per sporgere denuncia.

DONNE MALTRATTATE E PERSEGUITATE, ARRESTATI 5 UOMINI VIOLENTI

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Nelle scorse settimane altri cinque uomini sono stati arrestati in flagranza di reato dai carabinieri di Cerignola per reati come “maltrattamenti in famiglia” e “atti persecutori”, tutti commessi ai danni di donne.

A Cerignola i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza per “atti persecutori” un 28enne del posto. L’uomo, al fine di indurre la sua ex convivente a riprendere la relazione sentimentale ormai conclusa, l’ha più volte molestata, usando violenza fisica e verbale al punto da cagionarle un grave stato di preoccupazione per la propria incolumità. La donna si è finalmente rivolta ai militari quando, una mattina, il suo ex l’ha minacciata di morte per costringerla ad avere un rapporto sessuale. Per l’agitazione la vittima è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso, da cui era stata dimessa con 10 giorni di prognosi. Il 28enne, bloccato e identificato dai carabinieri, è stato arrestato e associato alla casa circondariale di Foggia.

Per lo stesso reato, a Trinitapoli (BT), i militari della locale Stazione carabinieri hanno arrestato un 20enne del posto. Il giovane è stato arrestato in flagranza perché, per motivi di gelosia, ha aggredito con strattonamenti e schiaffi la sua giovane compagna, cagionandole lesioni guaribili in 15 giorni. I carabinieri intervenuti hanno accertato che il 20enne aveva anche in passato, in più circostanze, assunto atteggiamenti violenti con la sua compagna, sempre per motivi di gelosia. Dopo le formalità di rito, anche per lui si sono aperte le porte del carcere di Foggia.

Sempre a Trinitapoli, i carabinieri hanno arrestato in flagranza per “maltrattamenti in famiglia” un casalino di 25 anni. Il giovane, al culmine dell’ennesima lite familiare, è stato bloccato dai militari dopo aver tentato di estorcere, con violenza e minaccia, 50 euro a sua madre e alla sua convivente, probabilmente per l’acquisto di sostanze stupefacenti. È emerso che già in passato, in più occasioni, il 25enne era stato violento con le due donne, portandole così a vivere in un clima di paura e preoccupazione per la loro incolumità. È stato associato al carcere di Foggia, come disposto dalla locale Procura della Repubblica.

Per lo stesso reato, a Cerignola, i carabinieri hanno arrestato in flagranza un 25enne del posto. I militari sono intervenuti presso la sua abitazione su richiesta della madre, esasperata dalle continue minacce, violenze verbali e aggressioni fisiche poste in essere per anni dal figlio, che in più occasioni aveva preteso somme di denaro verosimilmente destinate all’acquisto di droga. Anche per lui l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’associazione alla casa circondariale di Foggia.

Ancora a Cerignola, i militari della locale Stazione hanno eseguito una ordinanza di aggravamento della misura cautelare, emessa dal Tribunale di Foggia nei confronti di un 42enne del posto. L’uomo, che già si trovava sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa poiché ritenuto responsabile di “maltrattamenti in famiglia” nei confronti della moglie non più convivente, ha violato le prescrizioni a lui imposte dall’Autorità Giudiziaria. È scattato pertanto l’arresto e il 42enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione di alcuni parenti.

In tutti questi casi, il ricorso alle forze dell’ordine, in particolare ai carabinieri, che operano sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Foggia, ha permesso ad altre sei donne di liberarsi dall’oppressione di relazioni sentimentali e familiari pericolose e dannose.

EDITORIALE DELLA DOMENICA. SAN NICANDRO AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

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Difficile trovare le parole giuste per un editoriale che parli del “coronavirus” in quanto siamo di fronte ad una svolta epocale della nostra vita di tutti i giorni e che comporta soprattutto problemi sanitari oltre quelli catastrofici dell’economia globale. Allora meglio limitare il campo al localismo e farlo in maniera serena con la convinzione che tutto passa ma che niente si cancella.

San Nicandro sta vivendo questa fase storica adeguandosi alle raccomandazioni ministeriali e lo sta facendo con convinzione e senso di responsabilità anche nei confronti degli altri con tutti gli accorgimenti consigliati pur nell’intima consapevolezza di un senso di paura che è normale ci sia nelle occasioni più importanti della propria vita.

Si vede meno gente in giro, si fa la dovuta prevenzione igienica, anche gli esercizi commerciali si stanno adeguando alle regole imposte in un clima comunque di allerta generale comprensibile ma che trova il proprio limite della coscienza collettiva di tutti in quanto finalizzata alla certezza che questi piccoli sacrifici quotidiani avranno sicuramente l’efficacia di contenere rischi fino a farli scomparire totalmente.

I sannicandresi, come tutta la popolazione garganica, è abituata alla sofferenza come la sua storia insegna e sa che il sacrificio e la paura di oggi passeranno con i risultati positivi che pian piano arriveranno grazie alla scienza medica e a tutti gli operatori sanitari e del volontariato a cui bisogna dare merito è di cui dobbiamo essere orgogliosi.

Certamente ci vorrà del tempo per la normalità di cui eravamo abituati a vivere in quanto, oltre l’aspetto importantissimo sanitario, ci sarà quello, altrettanto importante, della economia che dovrà riconquistare a piccoli passi il suo ruolo soprattutto con l’aiuto degli organismi europei.

Bene ha fatto il Presidente della Repubblica a tranquillizzare gli italiani circa la sicura ripresa ma occorre ancora affidarsi alla scienza medica che era del tutto impreparata a questa eventualità cadutaci addosso all’improvviso. Come italiani siamo grati dei tanti riconoscimenti arrivati da ogni parte del mondo circa la conduzione di questa epidemia al punto che le misure da noi adottate e le ricerche mediche sono sui tavoli più importanti di tutti i governi che hanno a che fare con questa calamità.

Affidiamoci agli scienziati che indirizzano i politici nelle scelte e, pur nella consapevolezza di una situazione difficile da affrontare, di tutto quello che ora stiamo vivendo resterà un ricordo come è stata la “spagnola” e come è stata, più recentemente, “l’asiatica”.

Si spera anche che questo “coronavirus” faccia aprire le menti e i cuori della politica nelle scelte programmatiche circa le risorse da assegnare alla sanità, alla istruzione e alla ricerca continuamente penalizzate dai programmi dei partiti che pensano solo all’oggi ignorando che ci sarà sempre un domani a cui si dovranno dare risposte.

Il Direttore

LE CARTOLINE DI SAN NICANDRO

Continua la pubblicazione delle “100 cartoline di San Nicandro” del prof. Pasquale Colella che lo studioso Emanuele Petrucci ha messo gentilmente a disposizione di Civico 93.

La quinta cartolina porta la seguente didascalia: “Terravecchia – ex Penitenziario”.

Nella foto allegata di Nazario Cruciano c’è anche l’immagine attuale della struttura.

POLIAMBULATORIO SAN NICANDRO, AVVISO ALL’UTENZA

Come da disposizione della Direzione Generale dell’ASL FG tutte le attività ambulatoriali saranno sospese fino al 15 marzo.

Saranno effettuate solo:

  • I prelievi ematici ai pazienti (PT-PTT)
  • Monitoraggio anticoagulanti orale
  • Controlli ematici urgenti in pazienti oncologici
  • Autorizzazioni e rinnovi ossigeno-terapia.

Responsabile Cure Primarie

Dott.ssa A.F. Basile