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CARABINIERI, NON SOLO CONTROLLI MA ANCHE ASSISTENZA AI DEBOLI

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E’ giunta lo scorso fine settimana presso la Stazione Carabinieri di Foggia San Lorenzo, in questo periodo di emergenza aperta al pubblico dalle ore 09.30 alle 13.30 e dalle ore 14.00 alle ore 17.30, una telefonata da parte di una vedova 81enne, sola in casa e con problemi di deambulazione. La nonnina aveva bisogno di una bombola di gas e di un po’ di spesa, per cui i Carabinieri, dopo il turno di lavoro, si attivavano per far fronte alla ormai non più singolare richiesta d’aiuto. Ed è qui che è scattata la solidarietà tra cittadini: infatti il fornitore di bombole di gas, appresa la particolare esigenza, ha deciso di donare la bombola, mentre i militari hanno provveduto per la spesa.

L’anziana, che si è mostrata sorpresa e commossa, grazie all’aiuto del fornitore e dei militari è riuscita a cucinare un pasto caldo dopo giorni.

Non è la prima volta che i Carabinieri ricevono richieste in tal senso, specialmente in questo momento d’isolamento e solitudine di molti anziani; i militari, anche con la partecipazione fattiva di altri cittadini, come in questo caso, si rendono partecipi delle difficoltà della gente, cercando di alleviare il più possibile le loro sofferenze a tutela delle fasce più deboli.

Al riguardo, si ricorda che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha sottoscritto e attivato con Poste Italiane una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.

I Carabinieri di Foggia, in questo delicato momento, stanno cercando di dare la massima vicinanza ai cittadini, per rendere meno disagevole la permanenza “forzata” in casa. È ormai un dato di fatto che per chi è solo, magari senza parenti su cui contare in tempi di divieti di spostamenti, la vita quotidiana rischia di essere estremamente difficile.

Val la pena di precisare che negli orari di chiusura della Stazione di Foggia San Lorenzo e delle altre Stazioni Carabinieri, necessari per favorire i servizi di prossimità esterni, risponde comunque il 112.

COVID-19, I DATI UFFICIALI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA AL 10 APRILE 2020

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Ecco di dati ufficiali Covid-19 suddiviso per comuni della provincia di Foggia aggiornati al 10 aprile 2020.

Foggia 120
Accadia  1, Alberona  1
Anzano di Puglia 0
Apricena  6
Ascoli Satriano 4
Biccari   1
Bovino 36
Cagnano Varano 3
Candela      1
Carapelle   4
Carlantino 0

Carpino 0

Casalnuovo Monterotaro 0

Casalvecchio di Puglia 0

Castelluccio dei Sauri 1

Castelluccio Valmaggiore 3

Castelnuovo della Daunia 0

Celenza Valfortore 1

Celle di San Vito 0
Cerignola 49
Chieuti 1, Deliceto 2, Faeto 1
Ischitella  1, Isole Tremiti 0, Lesina 6
Lucera 30 (35 a ieri, 18 aprile)
Manfredonia 41 (44 al 13 aprile 2020)
Mattinata 1 (1 indicato nella tabella ufficiale al 10 aprile 2020)
Monteleone di puglia 0
Monte Sant’Angelo 17
Motta Montecorvino 0

Ordona 1

Orsara di Puglia 1

Orta Nova 5

Panni 0

Peschici 6
Pietramontecorvino 1

Poggio Imperiale 1

Rignano Garganico 7

Rocchetta Sant’Antonio 0
Rodi Garganico 3

Roseto Valfortore 0
San Giovanni Rotondo 117
San Marco in Lamis 34
San Marco La Catola 0
San Nicandro Garganico 32
San Paolo di Civitate 9
San Severo 63
Sant’Agata di Puglia 2

Serracapriola 1

Stornara 5

Stornarella 6
Torremaggiore 81
Troia 18,

Vico del Gargano 2

Vieste 4
Volturara Appula 0

Volturino 0
Zapponeta 6.

Fonte: Capo del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’interno

REGIONE PUGLIA, BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO COVID 20 APRILE

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 20 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.591 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 38 casi, così suddivisi:

28 nella Provincia di Bari;

0 nella Provincia Bat;

15 nella Provincia di Brindisi;

16 nella Provincia di Foggia;

1 nella Provincia di Lecce;

1 nella Provincia di Taranto.

1 caso è attribuito a residente fuori regione

22 casi rilevati ieri sono in corso di attribuzione della relativa provincia.

Sono stati registrati oggi 10 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 4 in provincia Foggia, 1 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 44.189 test.

Sono 431 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.567 così divisi:

1.138 nella Provincia di Bari;

335 nella Provincia di Bat;

500 nella Provincia di Brindisi;

868 nella Provincia di Foggia;

452 nella Provincia di Lecce;

243 nella Provincia di Taranto;

26 attribuiti a residenti fuori regione;

5 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

SCOPERTO “MARKET CASALINGO” DI MERCE DI SOSPETTA PROVENIENZA

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Nella giornata del 18 aprile, Agenti della Polizia di Stato del Reparto Volanti, nel corso di un servizio rivolto al contrasto dei reati predatori hanno denunciato in stato di libertà tre persone, una donna e due uomini foggiani per acquisto di cose di sospetta provenienza. Intorno a mezzogiorno gli Agenti delle Volanti notavano un via vai di persone presso un’abitazione privata sita nel quartiere Candelaro.

Da una più attenta osservazione all’esterno della predetta abitazione, vi era a un uomo che caricava dei cartoni di merce su un’autovettura. Contestualmente gli Agenti entravano all’interno dell’appartamento e dopo aver identificato la proprietaria, nella sala da pranzo notavano una notevole quantità di merce alimentare. Tutti gli alimenti presenti nell’appartamento, 40 confezioni di tortelloni, nonché due prosciutti crudi e 14 scatoloni contenenti merendine venivano sottoposti a sequestro e affidati in custodia ad una ditta alimentare, unitamente ad altri cartoni contenenti 28 prosciutti che venivano rinvenuti e sequestrati a bordo di un autocarro presente all’esterno dell’abitazione. A bordo di altra in autovettura venivano sequestrati altri 6 prosciutti crudi.

La proprietaria dell’appartamento e i rispettivi conduttori degli autoveicoli trovati all’esterno dell’abitazione con la merce a bordo, non erano in grado di dare spiegazioni o riferimenti circa l’acquisto dei prodotti alimentari, pertanto venivano denunciati alla locale Procura della Repubblica, inoltre agli stessi veniva contestata la violazione alle norme di contenimento COVID-19.

Il TRICOLORE ILLUMINA PALAZZO DOGANA SEDE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

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Il Presidente Gatta ha dichiarato che “Con questa iniziativa intendiamo partecipare al sentimento di solidarietà e speranza per l’Italia e per tutte le Nazioni interessate dalla pandemia   in questo prolungato periodo di emergenza e isolamento sociale. I colori della bandiera italiana rappresentano il metaforico abbraccio della Capitanata a tutti coloro che sono in difficoltà e il ringraziamento alle persone che in questo momento sono in prima linea con senso del dovere e spirito di abnegazione, ci difendono, ci curano e si sacrificano per il bene comune. Il mio augurio è che la luce tricolore che avvolge Palazzo Dogana, sede della Provincia di Foggia, possa contribuire a infondere nuova fiducia per vincere questa grande sfida tutti insieme. I colori della bandiera italiana illumineranno lo storico Palazzo Dogana per tutta la durata dell’emergenza Covid-19, e sono un segno e un invito, tra gli altri, – come ha dichiarato il Presidente Gatta – all’unità in un momento tanto critico per il Paese.”

CLIC SU TORRE MILETO

Un centro visite e museale multimediale operativi nel presidio aragonese restaurato con il concorso delle amministrazioni del Parco, San Nicandro e Tremiti.

La Torre di Mileto, sul versante nord del Gargano, in territorio di San Nicandro, è stata restaurata e aperta al pubblico. Quella che in passato serviva per difendere il territorio dagli attacchi dei pirati, rivive ospitando un centro visite e un centro museale multimediale, in grado di offrire tutte le informazioni sul Parco Nazionale del Gargano e sulla vicina Riserva Marina delle Isole Tremiti. I lavori di restauro sono durati sette anni e sono stati possibili grazie all’impegno della locale Amministrazione guidata da Nicandro Marinacci e ai fondi del Parco del Gargano. All’esterno della torre sono stati collocati i cannoni rinvenuti alcuni anni fa, nei pressi della stessa, sul relitto della Poma Santa Maria. A completamento del progetto, nella torre sarà ospitato anche un polo scientifico per il monitoraggio del mare del triangolo che va da Lesina a San Nicandro Garganico e fino alle Tremiti.

A breve a Torre Mileto inizieranno i lavori del porto turistico, il primo approdo in grado di collegare la Puglia alle Isole Diomedee in meno di 15 minuti, mentre nei pressi di Torre Calarossa (da restaurare nei prossimi anni), a poche centinaia di metri da Torre Mileto, verrà ricostruito un antico trabucco.

Di origine sveva, la Torre Mileto, o Maletta, dal nome dello zio di Manfredi che sembra ne avesse curato la costruzione, venne distrutta nel 1495, allorchè furono saccheggiati gli abitati circostanti, compreso Devia ubicata sulla retrostante collina. La torre sveva venne riedificata nel XVI secolo. Nella prima metà del Novecento, la torre ha ospitato la locale guardia di Finanza. Poi, a partire dagli anni Sessanta, caduta in abbandono. Il sistema delle torri dislocate nei punti strategici della costa garganica tra Lesina e Manfredonia era funzionale all’avvistamento degli invasori che giungevano dal mare. Con classico metodo dei segnali di fuoco le informazioni venivano trasmesse a vista da una torre all’altra del sistema.

La Torre di Mileto era tra quella del Fortore, ad avest rispetto ad essa, e quella di Calarossa, visibile a poca distanza ad est. Da Nord a Sud, le torri del Gargano che oggi restano sono: Torre Mozza,  Torre Fortore; Torre di Scampamorte, Torre di Mileto; Torri di Varano, Torre di Montepucci, Torre di Usmai, Torre di Calalunga, Torre di Sfinale, Torre di Porticello, Torre di Portonuovo, Torre della Gattarella, Torre di San Felice, Torre di Portogreco, Torre del Segnale, Torre del Vaccaio, Torre Rivoli, Torre Pietra.

                                                           Gargano Nuovo – 8 agosto 2005

PUGLIA: ESTATE 2020, AFFIDARE LE SPIAGGE PUBBLICHE AD AGENZIA PER I LAVORATORI STAGIONALI

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Ecco la nota e la proposta del consigliere regionale Sergio Blasi

Il problema della stagione estiva non riguarda solo i lidi e gli imprenditori balneari. Riguarda anche, in eguale misura, la gestione della costa libera (spiaggia o scogli che siano). Come gestirne la fruizione, ai tempi dell’emergenza sanitaria, quindi del distanziamento sociale e della sicurezza pubblica? L’eventualità di assegnare ai privati la manutenzione delle porzioni di costa libera non mi convince. A ciascuno la sua parte: ai privati spetta la sacrosanta gestione del demanio pubblico per cui pagano un canone concessorio annuale (che eventualmente si può pensare di dimezzare per andare incontro ai minori incassi), al pubblico spetta il dovere, quindi la responsabilità, di occuparsi del demanio si sua esclusiva competenza.

La proposta che porterò all’attenzione delle autorità politiche regionali, già da martedì prossimo, giorno in cui si terrà l’audizione del presidente Emiliano e del professor Lopalco in I e IV Commissione, è quella di affidare la gestione delle spiagge pubbliche a un’apposita agenzia regionale che possa garantirne manutenzione, sanificazione e accesso, facendo ricorso a tutti quei lavoratori stagionali che quest’estate rischiano di rimanere senza occupazione e che, con ogni probabilità, non potranno accedere ad alcuno strumento di ammortizzazione sociale. In questo modo si potrebbero dare risposte concrete a tutte le parti in causa: agli imprenditori balneari, già alle prese non pochi problemi per mettere in sicurezza le loro strutture, ai lavoratori stagionali e anche a tutti quei cittadini che frequentano la costa libera e che hanno il diritto di andare al mare in sicurezza anche senza i servizi offerti dai lidi.

 

L’UNIVERSITA’ DI FOGGIA APRE LE SUE PORTE VIRTUALI AI NUOVI OPEN DAYS

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Resta a casa ma pensa al futuro! Si chiama Open Day, ma dura molto più di un giorno. Dal 29 aprile al 13 maggio 2020 l’Università di Foggia invita a scoprire la sua offerta formativa senza muoversi da casa.

Un nuovo format pensato per incontrare studenti e famiglie e presentare i corsi di studio triennali e magistrali in modalità streaming, a seguito dei provvedimenti delle autorità competenti per ridurre la diffusione del contagio da Covid-19.

Basterà, infatti, un computer o uno smartphone per accedere alla piattaforma e-learning di Unifg o seguire le dirette streaming sui social istituzionali, per ascoltare Direttori e Docenti e partecipare alle virtual room interattive, con studenti senjor, tutor ed esperti d’orientamento.

L’evento di apertura si terrà mercoledì 29 aprile, in diretta streaming sulla pagina Facebook Unifg, alle ore 16.00, alla presenza del Magnifico Rettore Pierpaolo Limone e della Dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Maria Aida Tatiana Episcopo.

Seguirà, dal 4 all’8 maggio, l’Open day for a week, una settimana di dirette streaming, sempre sulla pagina Facebook Unifg, per presentare l’offerta formativa dei 6 Dipartimenti. Gli incontri si svolgeranno in presenza dei Direttori, dei Delegati all’orientamento, dei Referenti dei corsi di studio, dei tutor d’orientamento e dei rappresentanti degli studenti..

Successivamente, dall’11 al 13 maggio, saranno messe a disposizione di studenti e famiglie virtual room interattive, accessibili sulla piattaforma e-learning Unifg – Area Orientamento, che permetteranno di porre domande e chiedere chiarimenti personalizzati.

Fin dai primi giorni di emergenza Covid-19 – dichiara la Delegata all’Orientamento prof.ssa Daniela Dato –  abbiamo deciso, come Ateneo, di rimanere vicini ai nostri studenti e al territorio tutto. Perciò non è stato difficile trasformare questa difficoltà in un’ulteriore opportunità e immaginare nuove strategie di orientamento che per noi rimane una missione importante, soprattutto in questo momento difficile per le comunità. Abbiamo cercato il modo per aiutare gli studenti delle scuole a compiere delle scelte consapevoli e abbiamo pensato anche a tutti quegli studenti che dovranno fare la scelta, altrettanto importante, delle Lauree Magistrali. Oltre alle dirette streaming non rinunceremo al contatto diretto con studenti e famiglie offrendo nuove e alternative forme di interazione in aule virtuali, con orientatori e tutor informativi che potranno offrire risposte e chiarire dubbi per accompagnare scelte serene e colme di futuro”.

L’invito è chiaro ed efficace: Resta a casa ma vieni trovarci. Troverai tutte le informazioni necessarie per conoscere e scegliere l’Università di Foggia: smart, seria, vicina a te.

#unifg #openday #opendayforaweek #iostudioacasa #unifgonline

Per maggiori informazioni: orientamento@unifg.it

CONTRO LE VIOLENZE DOMESTICHE, SPACCIO E BULLISMO C’E’ “YOUPOL”

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Youpol, l’app realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, viene estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche

L’estensione dell’applicazione a questo tipo di reati è un ulteriore passo in avanti per contenere alcuni fenomeni che, in questo periodo di emergenza per il Coronavirus nel quale siamo costretti alla forzata permanenza in casa, potrebbero avere un incremento.

L’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.

È inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il NUE e dove non è ancora attivo risponderà la sala operativa 113 della questura.

Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla sala operativa della questura competente per territorio.

Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.

Anche chi è stato testimone diretto o indiretto – per esempio i vicini di casa –  può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.

L’applicativo, nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese, si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per dispositivi Ios Android.

COVID-19, I CONSIGLI ALIMENTARI PER STARE BENE A CASA

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Il prof. Giorgio Calabrese traccia le linee guida per mantenere il fisico sano durante il periodo in cui siamo chiusi nelle nostre abitazioni e rischiamo di ingrassare

Partendo dal saggio motto #iorestoacasa che ci permetterà di vincere la battaglia intrapresa a livello mondiale contro il malefico virus, oltre al positivo riposo anche se forzato, dobbiamo tenere anche conto che si rischia di ingrassare perché non ci si muove quasi affatto. L’impossibilità di fare moto, la tensione alle stelle e la noia dell’ozio forzato portano tutte davanti alla porta del frigorifero. E boicottano il tentativo di restare in forma e salvaguardare la salute. Rallenta metabolismo, aumentiamo le calorie!

L’impossibilità a muoversi con regolarità provoca il rallentamento del metabolismo che ci fa bruciare pochissime calorie e quindi avviene anche la perdita di massa muscolare magra.  Per sopperire a questo stato è bene aumentare le calorie della colazione, al mattino, facendola diventare quasi il pasto principe della giornata.  Si devono quindi apportare delle modifiche sia al pranzo che alla cena. Sostituiamo pranzo light di chi ha solo mezz’ora di tempo per consumarlo con un buon primo piatto ricco di verdure e legumi e una cena leggera in cui le proteine siano magre e le verdure e frutta abbondanti.

Rafforziamo le difese immunitarie!

È necessario, innanzitutto, rafforzare le nostre difese immunitarie per combattere una eventuale contaminazione, precisando, però, che gli alimenti non hanno la forza di curare l’infezione da virus se già contratto, ma ci aiutano a rafforzare le difese. Un organismo ben difeso è più forte e unitamente ai farmaci opportuni aumenta le possibilità di guarigione se dovesse accadere malauguratamente di ammalarsi.

L’importanza della Dieta Mediterranea: più vitamina B e C

La miglior alimentazione per il nostro organismo, quella che più potrebbe aiutarlo ad affrontare questa infezione è quella mediterranea.  È consigliabile consumare alimenti ricchi di vitamina B e C, e oligominerali, come lo zinco. Via libera dunque a frutta e verdura, come agrumi, kiwi, fragole, lattuga, broccoli ricchi di vitamina C, e a riso, cereali, pesce e uova, tutti alimenti con molta vitamina B. I micronutrienti, infatti, rivestono un ruolo fondamentale per tutto il nostro sistema immunitario e per sostenere l’immunocompetenza: le vitamine A, C, D, E, B6 e B12, l’acido folico. Oltre a ferro, rame, selenio e, come detto, lo zinco.  Questo inverno è, sorprendentemente, più caldo del solito come non è mai registrato in Europa, e spiega la Condiretti che l’Italia può contare in questo periodo su un’ampia offerta di verdure e grazie all’anticipo di maturazione delle primizie sui banchi si trovano già asparagi, fragole, agretti, zucchine, carciofi e pomodori. Infatti, nel nostro Paese la prima settimana di marzo, rispetto allo stesso periodo dello scorso mese, si è avuto un aumento degli acquisti di frutta e verdura pari a circa il 20 per cento.

La forza del carboidrato

Innanzitutto sono necessari i carboidrati complessi cioè pasta, riso, pane, legumi senza dimenticare i carboidrati semplici contenuti nella frutta nel latte e nei latticini. Questi ultimi hanno peraltro anche molte proteine nobili che troviamo abbondanti nei pesci ricchi di grassi polinsaturi e nelle carni bianche e rosse. In alternativa vanno bene anche uova, bresaola o prosciutto magro sia cotto che crudo. Il tuorlo d’uovo contiene Ferro, Vit. B 12 e Vit. A, tutti antiossidanti. Nell’albume invece troviamo le ottime proteine. Non bisogna dimenticare le verdure ricche di vitamine del gruppo B che proteggono neuroni e nervi, svecchiano le cellule dell’anziano e mantengono giovani quelle dei ragazzi. Anche la vitamina C svolge un ruolo di aiuto immunologico, ma attenzione alle fakenews qualcuno dice che una dose di 3 grammi di vitamina C sia quella ottimale per aiutare a sconfiggere l’infezione: non è vero. Di tutta la vitamina C introdotta sotto forma di arance, kiwi o supplemento come integratore acquistato in farmacia, il corpo ne assorbe solo fino a un grammo l’eccedenza viene subito eliminata con le urine. Invece per quanto riguarda l’alimentazione disintossicante occorre cibo in grado di stimolare l’attività di eliminazione delle tossine.

Non dimenticatevi di bere tanto

L’elemento principe è l’acqua, una corretta idratazione permette di introdurre sali minerali calcio e stimola la funzionalità renale e intestinale. Le acque ricche in magnesio e calcio inoltre, hanno proprietà in grado di aiutare la funzionalità della bile e regolarizzare l’intestino. In questo periodo, anche l’acqua è stata oggetto di fakenews, girano infatti suggerimenti per “sconfiggere” il virus bevendo acqua calda con succo di limone e miele. Anche se calda, per il virus è “acqua fresca” ovvero non produce effetti farmacologici.

Le erbe che depurano

Le erbe maggiormente indicate nel processo di depurazione sono il tarassaco, l’ortica, la curcuma, il finocchio, la betulla, l’aloe e il cardo mariano, perché conciliano le proprietà antiossidanti con l’idratazione per purificare un corpo affaticato da troppe scorie. Consumare almeno una porzione di verdura a pranzo e cena, preferibilmente fresca e almeno tre frutti, meglio con la loro buccia lavata accuratamente. Con le cinque porzioni quotidiane variamente colorate tra frutta e verdura si può fare la giusta scorta di vitamine, Sali minerali e antiossidanti. Sono ottime per purificarsi: asparagi, fagiolini e carciofi, ricchi di fibra e poco calorici. La frutta secca come nocciole, noci e mandorle, è ricca di zinco, sali minerali, vitamine e acidi grassi essenziali (omega 3 e 6), ed è utile nella fase di depurazione soprattutto se emergono sintomi come stitichezza e mancanza di energia. Le spezie e le erbe aromatiche aiutano l’organismo e bisogna utilizzarle limitando il consumo di altri condimenti come grassi e sale (che devono essere moderati, l’uno per l’apporto calorico, l’altro per gli effetti nocivi sul nostro organismo), inoltre, godono di numerose proprietà benefiche grazie al loro alto contenuto di antiossidanti. (coldiretti)

A cura di Giorgio Calabrese

 

REGIONE PUGLIA, BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO COVID 19 APRILE

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 19 aprile, in Puglia, sono stati registrati 2.175 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 120 casi, così suddivisi:

35 nella Provincia di Bari;

0 nella Provincia Bat;

27 nella Provincia di Brindisi;

30 nella Provincia di Foggia;

8 nella Provincia di Lecce;

3 nella Provincia di Taranto,

1 caso di cittadino fuori regione

16 casi la cui provincia è in corso di attribuzione.

Sono stati registrati oggi 2 decessi: 1 in provincia di Foggia e 1 in provincia di Brindisi.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 42.598 test.

Sono 427 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.529 così divisi:

1.110 nella Provincia di Bari;

335 nella Provincia Bat;

485 nella Provincia di Brindisi;

852 nella Provincia di Foggia;

451 nella Provincia di Lecce;

242 nella Provincia di Taranto;

27 attribuiti a residenti fuori regione;

27 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

BISACCIA PIANGE IL PARROCO DON ANTONIO TENORE

Da poche ore Bisaccia piange la scomparsa dello storico parroco Don Antonio Tenore. Tutta la comunità civile e religiosa è provata dalla scomparsa di Don Antonio, che tanto aveva dato al paese altirpino. Nelle prime ore della mattina il messaggio dell’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi monsignor Pasquale Cascio:

Fratello e Presbitero della nostra Chiesa Diocesana. Ha servito e amato l’umanità nella Chiesa in qualsiasi condizione e situazione,con libertà di spirito, con profonda cultura e con concretezza di opere. La fedeltà al ministero e al lavoro,la sua franchezza profetica rimarranno di esempio e di conforto per la sua Famiglia e per noi tutti. Lo affidiamo all’amore del Padre. Siamo invitati alla preghiera, per ringraziare il Signore, per il dono del servizio alla Chiesa offerto con amore e dedizione nel vivere il suo ministero di presbitero. (primativvu.it)

Il Prof. Antonio Tenore è stato Preside dell’Istituto Tecnico Commerciale di San Nicandro Garganico negli anni ’80.

COVID-19, CHIUSI I NEGOZI IN PUGLIA IL 25 E 26 APRILE E 1° MAGGIO

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Il Presidente della Regione Puglia Emiliano ha emanato ieri un’ordinanza di chiusura al pubblico delle attività commerciali al dettaglio di vendita di generi alimentari e di prima necessità sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, nelle giornate di sabato 25 aprile (Festa della Liberazione), domenica 26 aprile e venerdì 1° maggio (Giornata mondiale dei Lavoratori) 2020.

Il provvedimento si è reso necessario al fine di adottare in vista delle prossime festività misure per contenere il possibile innalzamento del rischio di diffusione del contagio da COVID-19 e, pertanto, di dover limitare lo spostamento dei soggetti anche di fuori del comune di residenza o di domicilio e di dover limitare ogni forma di assembramento all’interno degli esercizi delle attività commerciali.

Sono consentite:

– le vendite a mezzo ordinazione con strumenti digitali o telefonici, con consegna al domicilio del cliente nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per il confezionamento che per la consegna;

– l’esercizio delle edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.

La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente Ordinanza comporta l’applicazione delle sanzioni come per legge.

L’ASS. CARBONELLA RINGRAZIA I CARABINIERI FORESTALI PER L’ATTIVITA’ DI CONTRASTO ALL’ABBANDONO DI RIFIUTI

L’operazione messa in atto dai militari della Stazione Carabinieri Forestali di San Nicandro è risultata fondamentale per arginare il deprecabile fenomeno dell’abbandono dei rifiuti presso l’isola ecologica comunale, attività dall’esito positivo grazie alla sinergia tra istituzioni ovvero assessorato e settore ambiente del comune di San Nicandro e Forze dell’ordine

“Oggi posso finalmente dire che l’area antistante il Centro di Raccolta Rifiuti è decoroso e degno di una vera e propria stazione ecologica al servizio del cittadino e finalizzata all’incremento e funzionalità del servizio di raccolta differenziato”

Queste le parole dell’assessore Carbonella che continua: “Ci risulta che l’attività posta in essere dai Carabinieri Forestali ha portato a scovare più di 30 infrazioni ai regolamenti comunali inerenti il conferimento dei rifiuti, sanzioni comminate a cittadini che indebitamente depositavano sacchetti in orario di chiusura dal Centro Raccolta creando indecorosi accumuli che nei mesi precedenti hanno creato non pochi problemi ai nostri operatori ecologici ai quali va il mio ringraziamento per aver sopperito alla situazione con impegno e dedizione.”

Così conclude l’assessore: “Sulla scorta dei risultati conseguiti ed al fine di ampliare il monitoraggio delle aree più sensibili del nostro amato territorio proporrò all’Ufficio Ambiente l’acquisto di strumenti di videosorveglianza ambientale, sistemi che hanno già dimostrato efficacia nel contrastare le cattive abitudini di una sparuta minoranza di cittadini, con l’obiettivo di rendere salubre e decoroso l’ambiente in terra sannicandrese. Esprimo tutto il mio compiacimento nei confronti dell’operato del Comandante e dei Militari della Stazione Carabinieri Forestali di San Nicandro per l’impegno dimostrato a favore della collettività e per il nobile risultato conseguito, frutto di una collaborazione auspicata tra istituzione al servizio del cittadino. Il rispetto dell’ambiente e del dei suoi valori hanno solo ripercussioni positive sui residenti, ragione per la quale questa amministrazione auspica e si impegna nel mantenere alta l’attenzione sulla tematica con conseguenti attività educative, di controllo e contrasto unitamente ai presidi di legalità presenti nel nostro comune”.

 

EDITORIALE DELLA DOMENICA. SAN NICANDRO POTREBBE INIZIARE CON IL TURISMO DI PROSSIMITA’

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Si parla tanto della fase 2 per la ripartenza e si cerca di delineare linee guida per i vari settori economici ma anche regole di comportamento per i singoli cittadini. Il sistema Italia deve farsi trovare pronto per le nuove esigenze da dover affrontare. Come contributo, vorrei porre l’attenzione sul settore turismo e cultura.

Il Coronavirus ridisegna le regole dell’accoglienza e spinge per un turismo basato su natura, ambiente, salubrità, tempi lenti.  Distanziamento in spiaggia e nei locali, riorganizzazione di strutture e servizi, sanificazione, turismo trasformato in esperienza. L’epidemia trasformerà inevitabilmente il modo di viaggiare immaginando un turismo di prossimità, fatto di gite fuori porta, non lontano da casa e fatto da escursioni in loco o nelle immediate vicinanze raggiungibili in auto con predilezione per luoghi meno affollati incentrato su sicurezza, natura, spazio e nessun affollamento.

Ecco, quindi, che si tornerà al turismo degli anni ’50 con la valorizzazione del patrimonio per territorio focalizzandosi sul turismo culturale come strategia per un processo virtuoso di sviluppo del proprio patrimonio come risorsa per lo sviluppo locale. Ecco, almeno per questa estate ma continuerà anche nel futuro, la sfida possibile da affrontare perché sicuramente vincente.

Se si vuole parlare di San Nicandro il turismo di prossimità può offrire offerte innovative. Perché non pensare a visite guidate a tutti ma, soprattutto, a chi conosce poco del territorio con esperti (anche da formare) che illustrano storie, usi, leggende dei luoghi senza la frenesia dei viaggi organizzati ma con la bellezza di scoprire i luoghi in cui si vive e ce ne sono veramente tanti. Basta citare la città di Devia, la grotta dell’Angelo e altre grotte fruibili per la visita, l’eremo di San Giuseppe, il bosco Spinapulci, le masserie fortificate, il centro storico, il castello, i due musei cittadini, il Feudo di Belvedere, l’Asp Zaccagnino, le chiese e la loro storia ed altro ancora.

All’aspetto culturale si accompagna quello della degustazione della cucina con il coinvolgimento dei locali e delle strutture turistiche del territorio magari con pernottamenti e menù a prezzi particolarmente vantaggiosi per offrire al flusso turistico in questo periodo più svantaggiato opportunità di svago e di riposo a due passi da casa, creando un circuito virtuoso sotto l’aspetto economico e ecologico. Chiaramente a tutto questo si aggiunge l’offerta musicale con i nostri gruppi folkloristici e con le varie professionalità nei diversi generi musicali di cui San Nicandro può degnamente esserne fiero.

Per fare tutto questo occorre condividere la ripartenza di San Nicandro con il turismo di prossimità attivando in breve tempo il coinvolgimento di professionalità idonee (anche da preparare) con i responsabili dei vari siti e luoghi da visitare, con le diverse tipologie di strutture ricettive. Tale prodotto turistico deve essere condiviso da tutti per fare poi attività di promozione e di comunicazione.

Se potessimo attivare questo forse potremmo accorgerci che avremo più spazio per noi stessi apprezzando finalmente ciò che davamo sempre per scontato.                                                                                                                               Il Direttore

LE CARTOLINE DI SAN NICANDRO

Continua la pubblicazione delle “100 cartoline di San Nicandro” del prof. Pasquale Colella che lo studioso Emanuele Petrucci ha messo gentilmente a disposizione di Civico 93.

La 11^ cartolina porta la seguente didascalia: “Particolare: Zona Canale Stignano”.

UN PO’ DI CHIAREZZA SULL’UDT DI SAN NICANDRO

A proposito dell’UDT di San Nicandro facciamo un po’ di chiarezza sulle voci di una possibile chiusura della struttura.

L’UDT ha venti posti letto ma, normalmente, sono utilizzati per poco più della metà degli stessi e, quindi, c’è un utilizzo sottostimato della struttura e quindi essa non è totalmente funzionale. Ora la stessa, ma anche altre come quella di Vico del Gargano, sono completamente vuote. Quella di San Nicandro doveva essere adibita per i pazienti del post covid19 ma, fortunatamente, la decisione poi è stata revocata.

Quanto prima ci dovrebbe essere un nuovo assetto territoriale sanitario e già qualcuno ipotizza la sua eliminazione con l’UDT che verrebbe trasformata a RSA. Questa decisione salverebbe il personale dipendente ma San Nicandro si priverebbe di una struttura importante anche perché le funzioni dell’UDT e della RSA sono diverse.

Poiché attualmente il servizio chirurgia di San Marco in Lamis è stato sospeso si ipotizza che lo stesso, almeno parzialmente, possa essere svolto anche presso l’UDT di San Nicandro visto il non completo utilizzo della struttura. Come pure nulla cambia e tutto rimane così.

Insomma ora che l’emergenza ancora continua nessuna decisione verrà presa in merito ad una eventuale riconversione o eliminazione dell’UDT di San Nicandro e, interpellato il sindaco Ciavarella, lo stesso ha chiaramente manifestato la volontà di conservare questa importante realtà sanitaria a San Nicandro anche perché, proprio in merito alla emergenza che si sta vivendo, le battaglie sanitarie si combattono e di vincono sul territorio e non sull’accentramento in quanto i pazienti possono essere meglio seguiti dai medici di base. Il primo cittadino di San Nicandro, inoltre, ha confermato la necessità di avere quella struttura e, a livello aziendale, si farà garante che San Nicandro non perda un servizio di grande utilità sociale come quella che fornisce l’UDT.

FOGGIA: AUMENTO SPECULATIVO DEL PREZZO DEL GRANO, L’USMP CON VOCALE SI TIRA FUORI

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La commissione prezzi della Camera di Commercio di Foggia, all’unanimità, ha stabilito che questa settimana il prezzo del grano è rimasto invariato. Decisione che non ha colto di sorpresa nessuno.

Immediato l’intervento di Lello Vocale, presidente dell’USMP, cioè l’Unione Stoccatori di Materie Prime, che così ha dichiarato: “L’auspicio è lavorare di concerto affinchè tutti gli attori della filiera, che a differenza di altre realtà, non hanno subito la sospensione della produzione, ne traggano i legittimi benefici”. Poi ha à precisato che si continuerà a garantire le forniture alla filiera in maniera trasparente e leale, proponendosi come anello di congiunzione tra il mondo agricolo e quello industriale sostenendo con fermezza il Made in Italy del settore agroalimentare soprattutto in un momento storico in cui il Covod-19 sta quotidianamente indebolendo questo brand.

MES O CORONABOND SEMPRE DEBITO E’

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È vivo il dibattito che contrappone il Mes ai coronabond, in realtà strumenti di indebitamento identici. La vera distinzione è tra emissione unilaterale e simultanea di nuovo debito. Con i coronabond l’Italia si illude di spuntare una tripla concessione.

Impazza in Italia, forse come in nessun altro paese, la contrarietà al cosiddetto Mes (Meccanismo europeo di stabilità). Pur nella nuova versione sdoganata dall’Eurogruppo (la possibilità di accedere a fondi fino al 2 per cento del Pil alla sola debole condizione di utilizzarli per la spesa sanitaria), il Mes viene da molti percepito come un compromesso vincolante, e potenzialmente dannoso, rispetto all’ipotesi dei cosiddetti coronabond.

Nomi diversi, stesso debito. Credo seriamente che l’opinione comune su questo tema si fondi su una concezione completamente errata. Che sarebbe, sostanzialmente, questa: l’accesso al Mes comporterebbe per l’Italia l’accensione di nuovo debito (anche se minimamente condizionale e a costi bassissimi) che il paese sarebbe costretto a restituire; i coronabond invece costituirebbero debito “garantito da tutti gli stati Ue”. Il che temo sia erronaemente interpretato da taluni come: con i coronabond l’Italia contrarrebbe debito che sarebbe ripagato da altri.

La contrapposizione tra Mes e coronabond è, in verità, incomprensibile. Perchè nella sostanza coincidono. Il Mes è un fondo assicurativo con quote garantite da tutti i paesi dell’Ue. Supponiamo che una unione sia formata da dieci paesi identici e che ogni paese metta 10 euro in una cassa comune (in realtà ogni paese contribuisce in proporzione al proprio Pil). La cassa comune (cioè il Mes) usa questi 100 euro come garanzia per indebitarsi “a leva” sul mercato, cioè per un ammontare molto più alto di 100 (diciamo 200). Poichè questo debito ha come base di garanzia un fondo ampio, presumibilimente per la cassa comune sarà facile indebitarsi a tassi di interesse molto bassi, e sicuramente più bassi di quelli che ciascun paese da solo riuscirebbe a ottenere. A sua volta la cassa comune, ottenuti 200 euro sul mercato, presterà ai diversi paesi a tassi di interesse similmente molto bassi; con la sola condizione, nel caso specifico del Mes recentemente deliberato dall’Eurogroppo, che il prestito sia usato per spese sanitarie conseguenti all’emergenza Covid.
Difficile trovare differenza alcuna con una eventuale emissione di (cosiddetti) coronabond, che sarebbero presumibilmente titoli di debito emessi per raccogliere risorse da destinare alle spese sanitarie da Covid e garantiti dai tutti i paesi dell’Unione. Il meccanismo è sempre lo stesso. I paesi partecipanti fanno pooling delle risorse (cioè una cassa comune). Un’istituzione comunitaria (il Mes o la Commisisone Europea) utilizza questo fondo per emettere debito a condizioni molto vantaggiose, sfruttando proprio la credibilità del fondo come garanzia, per poi prestare risorse ai singoli paesi a condizioni più vantaggiose di quelle che ciascun paese individualmente potrebbe ottenere sul mercato.

Ovviamente l’ultima affermazione è strettamente vera solo nell’ipotesi in cui tutti i paesi partecipanti alla cassa comune siano identici: Nord Europa (meno rischioso) e Sud Europa (più rischioso) in realtà non lo sono. Il meccanismo della “cassa comune”, dunque, implicherebbe anche un trasferimento dai paesi del Nord verso quelli del Sud, perchè il tasso di interesse a cui la cassa comune si indebiterebbe sul mercato sarebbe una media dei tassi di interesse a cui il Nord e il Sud riuscirebbero ad indebitarsi se si presentassero sul mercato separatamente (costo più basso della media per il Nord, più alto per il Sud).

Tripla illusione. Perchè dunque una parte sia dell’opinione pubblica sia del governo italiano insistono nel rigettare il Mes a favore dell’ipotesi-coronabond, come se si trattasse di due soluzioni radicalmente diverse?
Il motivo credo sia questo. Quando si pensa – erroneamente – ai coronabond non si può avere in mente uno strumento fondamentalmente diverso dal punto di vista finanziario; perché così non può essere: si tratterebbe sempre di emissione di nuovo debito, che (per smentire le interpretazioni più ingenue) andrebbe ovviamente ripagato, esattamente come nel caso del Mes.

Quello che probabilmente alcuni hanno in mente è che mentre nel caso del Mes l’Italia accenderebbe nuovo debito in via unilaterale (cioè da sola), l’emissione di coronabond sarebbe simultanea da parte di tutti paesi dell’Unione. In questo modo l’Italia eviterebbe la presunta onta di emettere nuovo debito in via unilaterale. La contrapposizione logica corretta, quindi, non è quella tra Mes e coronabond – che, come detto, sono la stessa cosa – bensì quella tra emissione unilaterale di nuovo debito (seppur garantito da una “cassa comune” e quindi, per l’Italia, a condizioni migliori rispetto ad una nuova emissione di Btp) ed emissione simultanea.
Tuttavia, anche nel caso dei coronabond, non ci sarebbe nessuna garanzia che tutti i paesi dell’Unione ricorrerebbero a nuove, e simultanee, emissioni di debito. Con i coronabond l’Italia si illude quindi di spuntare una tripla concessione. Primo, emissioni di debito a tassi di interesse garantiti (condizione già ottenuta con il nuvo Mes). Secondo, l’impegno di tutti i paesi dell’Unione a emettere simultaneamente nuovo debito (la Grecia, colpita in modo minimo dalla crisi Covid, potrebbe per una volta – e incredibilmente – trovare vantaggioso non farlo e questo sarebbe nell’interesse di tutti i paesi dell’Unione). Terzo, l’impegno di tutti i paesi ad emettere nuovo debito sotto la sigla coronabond (e non Bund per la Germania o Btf per la Francia o Bonos per la Spagna). Ma per quale motivo la Germania, se anche decidesse – come in realtà ha già fatto –  di emettere nuovo debito per finanziare le spese per Covid, dovrebbe farlo sotto forma di coronabond anziché di Bund? La risposta di molti sarebbe, credo: per solidarietà europea. Ma il Nord Europa non ha a suo modo già mostrato solidarietà accettando la condizionalità minima del Mes, che permetterebbe ai paesi del Sud di indebitarsi a condizioni decisamente più convenienti rispetto a quelle che il mercato imporrebbe se gli stessi paesi si presentassero da soli?

Presentarsi al tavolo delle trattative avendo già minato la credibilità dell’unico strumento realisticamente implementabile, cioè il Mes, denota una certa ingenuità politica. Ottenere fondi pari al 2 per cento del Pil a tassi di interesse molto vicini a zero (e sicuramente inferiori a quelli delle nuove emissioni di Btp) denoterebbe invece una certa intelligenza finanziaria.

Il che non toglie che valga la pena, in ogni sede, continuare a insistere perché finalmente l’Ue si doti di strumenti di indebitamento comune, gli Eurobond, che facciano da apripista a una vera unione fiscale. Ma quello degli Eurobond è un progetto a lungo termine, e completamente diverso, perché presuppone la creazione di una capacità fiscale comune europea. Come sempre accade, l’ottimo è nemico del bene. (lavoce)

Tommaso Monacelli

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA DEL 18 APRILE

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 18 aprile, in Puglia, sono stati registrati 2.145 test per l’infezione Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 82 casi, così suddivisi:

25 nella Provincia di Bari;

2 nella Provincia Bat;

19 nella Provincia di Brindisi;

15 nella Provincia di Foggia;

9 nella Provincia di Lecce;

4 nella Provincia di Taranto;

1 fuori regione

7 non attribuiti.

Sono stati registrati 7 decessi: 1 in provincia di Bari, 2 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 40.423 test.

401 sono i pazienti che risultano guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.409, così divisi:

1.075 nella Provincia di Bari;

335 nella Provincia di Bat;

458 nella Provincia di Brindisi;

822 nella Provincia di Foggia;

443 nella Provincia di Lecce;

239 nella Provincia di Taranto;

26 attribuiti a residenti fuori regione;

11 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.