EDITORIALE DELLA DOMENICA. SAN NICANDRO POTREBBE INIZIARE CON IL TURISMO DI PROSSIMITA’

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Si parla tanto della fase 2 per la ripartenza e si cerca di delineare linee guida per i vari settori economici ma anche regole di comportamento per i singoli cittadini. Il sistema Italia deve farsi trovare pronto per le nuove esigenze da dover affrontare. Come contributo, vorrei porre l’attenzione sul settore turismo e cultura.

Il Coronavirus ridisegna le regole dell’accoglienza e spinge per un turismo basato su natura, ambiente, salubrità, tempi lenti.  Distanziamento in spiaggia e nei locali, riorganizzazione di strutture e servizi, sanificazione, turismo trasformato in esperienza. L’epidemia trasformerà inevitabilmente il modo di viaggiare immaginando un turismo di prossimità, fatto di gite fuori porta, non lontano da casa e fatto da escursioni in loco o nelle immediate vicinanze raggiungibili in auto con predilezione per luoghi meno affollati incentrato su sicurezza, natura, spazio e nessun affollamento.

Ecco, quindi, che si tornerà al turismo degli anni ’50 con la valorizzazione del patrimonio per territorio focalizzandosi sul turismo culturale come strategia per un processo virtuoso di sviluppo del proprio patrimonio come risorsa per lo sviluppo locale. Ecco, almeno per questa estate ma continuerà anche nel futuro, la sfida possibile da affrontare perché sicuramente vincente.

Se si vuole parlare di San Nicandro il turismo di prossimità può offrire offerte innovative. Perché non pensare a visite guidate a tutti ma, soprattutto, a chi conosce poco del territorio con esperti (anche da formare) che illustrano storie, usi, leggende dei luoghi senza la frenesia dei viaggi organizzati ma con la bellezza di scoprire i luoghi in cui si vive e ce ne sono veramente tanti. Basta citare la città di Devia, la grotta dell’Angelo e altre grotte fruibili per la visita, l’eremo di San Giuseppe, il bosco Spinapulci, le masserie fortificate, il centro storico, il castello, i due musei cittadini, il Feudo di Belvedere, l’Asp Zaccagnino, le chiese e la loro storia ed altro ancora.

All’aspetto culturale si accompagna quello della degustazione della cucina con il coinvolgimento dei locali e delle strutture turistiche del territorio magari con pernottamenti e menù a prezzi particolarmente vantaggiosi per offrire al flusso turistico in questo periodo più svantaggiato opportunità di svago e di riposo a due passi da casa, creando un circuito virtuoso sotto l’aspetto economico e ecologico. Chiaramente a tutto questo si aggiunge l’offerta musicale con i nostri gruppi folkloristici e con le varie professionalità nei diversi generi musicali di cui San Nicandro può degnamente esserne fiero.

Per fare tutto questo occorre condividere la ripartenza di San Nicandro con il turismo di prossimità attivando in breve tempo il coinvolgimento di professionalità idonee (anche da preparare) con i responsabili dei vari siti e luoghi da visitare, con le diverse tipologie di strutture ricettive. Tale prodotto turistico deve essere condiviso da tutti per fare poi attività di promozione e di comunicazione.

Se potessimo attivare questo forse potremmo accorgerci che avremo più spazio per noi stessi apprezzando finalmente ciò che davamo sempre per scontato.                                                                                                                               Il Direttore