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BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 6 GENNAIO 2021

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 6 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 10037 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1581 casi positivi: 598 in provincia di Bari, 149 in provincia di Brindisi, 190 nella provincia BAT, 188 in provincia di Foggia, 158 in provincia di Lecce, 293 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 23 decessi: 11 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 6 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto. Un decesso di un residente in provincia Bat precedentemente registrato è stato riattribuito.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.085.419  test.

40.345 sono i pazienti guariti.

54.028 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 96.946, così suddivisi:

37.534 nella Provincia di Bari;

11.080 nella Provincia di Bat;

7.053 nella Provincia di Brindisi;

21.126 nella Provincia di Foggia;

7.607 nella Provincia di Lecce;

11.911 nella Provincia di Taranto;

538 attribuiti a residenti fuori regione;

97 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

LA BEFANA

Per il nuovo anno ecco una bellissima poesia scritta in sannicandrese dallo studioso Emanuele Petrucci “La Befana” che lui chiama “povera befanaccia” spiegandone anche il motivo.

Fa rivivere un mondo fantastico di un tempo, della poesia di questo personaggio che tutti i bambini aspettano con gioia. Insomma un Petrucci che fa della tradizione, che è già cultura, una visione di bellezza spirituale e di ricordi che continuano ad essere storia e di storia che è conoscenza delle proprie radici.

IN ALLEGATO LA POESIA “LA BEFANA”

LA BEFANA

L’IMPORTANZA DI “ANDARE” A SCUOLA

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Il governo ha deciso di rinviare la riapertura delle scuole superiori all’11 gennaio, una decisione che segue l’annuncio di Veneto e Friuli di tenere le scuole chiuse fino alla fine del mese e della Campania di procedere con aperture graduali a partire dalla scuola primaria. Ancora una volta, a dispetto degli annunci, il governo sembra rinunciare ai meccanismi di coordinamento garantiti dallo stato di emergenza nel quale il paese si trova dal 31 gennaio scorso. Anche a livello nazionale è peraltro lecito attendersi un ulteriore rinvio. Mai come in questa fase serve programmazione e adeguata comunicazione. Programmazione peraltro non facile, anche se qualche segnale nella giusta direzione c’è: perlomeno si è iniziata la discussione – non è chiaro quanto seriamente visto quanto successo – su come organizzare al meglio orari e trasporti pubblici. È infatti dell’inizio di dicembre il documento con il quale la Conferenza stato-regioni ha fissato una serie di condizioni per riorganizzare il Tpl. Dopo di allora, sono i prefetti che dovrebbero aver lavorato alla riapertura a seconda delle esigenze dei singoli territori.

La carenza di dati. Il punto di partenza per prendere una decisione dovrebbe essere, ancora una volta, un’analisi precisa dei canali che consentono la diffusione del virus e della loro importanza relativa. Analisi che ancora manca largamente, anche a causa della povertà dei dati diffusi al pubblico: per esempio, non conosciamo la distribuzione dei casi per fasce di età o i contagi di studenti e personale scolastico se non a livello nazionale. Nel caso della normale influenza stagionale, esiste consenso scientifico sul fatto che un terzo dei contagi si verifica nei contatti e nelle interazioni all’interno della comunità, un altro terzo si deve ai contagi all’interno delle famiglie, il 19 per cento avviene sul posto di lavoro e solo il 18 per cento avviene per i contatti che si verificano nelle scuole. Nel caso del Covid-19, mentre si sono fatti confronti a livelli internazionali sull’efficacia di alcune politiche quali l’uso delle mascherine o la chiusura delle scuole, molto meno si è fatto in Italia per capire, sulla base dei dati accumulati, da quali fattori – più o meno controllabili – sia influenzato il famoso Rt calcolato doviziosamente dal Ministero della Salute.

Da questo punto di vista, l’esplosione della seconda ondata sembrerebbe offrire una occasione unica per imparare qualcosa per arginare la possibile terza ondata. La prima ondata infatti ha avuto origine in una fase in cui non era nemmeno noto che il virus si stesse diffondendo, con la conseguenza che i dati relativi ai contagi non possono essere considerati affidabili. Superata la prima fase con il ricorso al lockdown totale, in Italia come altrove abbiamo iniziato a conoscere meglio il virus, arrivando anche a una migliore contabilizzazione dei casi. Non solo: a differenza della prima fase, le regioni sono partite da posizioni molto più simili tra loro (con una differenza importante che riguarda il numero di persone che avevano già contratto l’infezione durante la prima ondata).

La conciliazione dell’apertura delle scuole (e delle altre attività) con le esigenze di contenimento del virus è emersa in modo drammatico proprio tra la fine di settembre e il mese di ottobre, quando in Italia l’incidenza dei contagi è cresciuta in modo molto più rapido rispetto agli altri paesi. Nella programmazione della riapertura di settembre (dopo la chiusura di marzo) gli sforzi sembrano essersi concentrati sul tema del distanziamento dentro le classi, senza occuparsi a sufficienza dell’impatto dei contatti e delle interazioni che il semplice “andare” a scuola genera.

Un esercizio di analisi. Per cercare di capire qualcosa di più sul ruolo di questi altri fattori abbiamo analizzato la diffusione dei contagi a livello provinciale nel periodo che va dal 1° settembre al 14 ottobre attraverso un semplice esercizio di analisi di regressione multivariata. Questa metodologia ci consente di superare, almeno in parte, un limite di molte analisi sul tema, quello di non considerare adeguatamente che i fattori potenzialmente associati alla diffusione del contagio sono molteplici, sono tra loro correlati e possono interagire l’uno con l’altro. Il periodo è particolarmente interessante per diversi motivi. Innanzitutto, comprende la fase di più rapida crescita nel numero di nuovi contagi. Secondo, inizia con un primo periodo in cui, assorbito in buona parte l’effetto-vacanze, il livello di diffusione del virus era contenuto e relativamente omogeneo sul territorio nazionale. Terzo, è un periodo per il quale il monitoraggio del numero di nuovi casi può ritenersi affidabile. Infatti, il 14 ottobre è stato l’ultimo giorno in cui, a livello nazionale, il rapporto tra test positivi e numero di tamponi è risultato inferiore al 5 per cento, soglia oltre la quale l’Oms ritiene non sia possibile garantire un adeguato controllo dell’epidemia.

Per misurare la diffusione del contagio abbiamo utilizzato due variabili misurate a livello provinciale: il numero giornaliero di nuovi casi per 100 mila abitanti (in logaritmo, “log casi” nei grafici che seguono) e l’indice Rt (stimato utilizzando la stessa metodologia adottata a livello ministeriale).

I fattori associati alla diffusione del contagio considerati nell’analisi sono: (a) misure della probabilità di incontrare persone e di trasmettere il virus, quali la densità abitativa e la temperatura massima giornaliera (per cogliere la probabilità di interazione all’aperto e/o in locali aerati), ma anche la percentuale di persone in età da lavoro che usano il trasporto pubblico per ragioni di lavoro e la percentuale di persone in età scolare che lo usano per ragioni di studio, nonché una variabile che tiene conto dell’apertura delle scuole; (b) una misura della probabilità di trasmettere il virus, quale la mortalità in eccesso nei mesi di febbraio-agosto (calcolata rispetto alla media dello stesso periodo 2015-2019); (c) una misura della capacità di risposta del sistema sanitario regionale all’aumento dei contagi, quale la differenza percentuale tra i tamponi effettuati in una certa data/regione e i tamponi medi coerenti con il livello di contagio in quella data/regione. Abbiamo poi incluso effetti fissi regionali e di giorno della settimana e un trend giornaliero interagito con la variabile che tiene conto della apertura delle scuole; nel modello con il numero dei casi abbiamo anche incluso un trend giornaliero quadratico. Le variabili di controllo sono state inserite con un ritardo di sette giorni nel caso dei contagi e di due giorni nel caso dell’indice Rt per tener conto del tempo mediano di incubazione (rilevante solo per l’analisi sul numero di nuovi casi) e del ritardo nella pubblicazione dei dati (ma la scelta del numero di ritardi ha un effetto marginale sui risultati).

I risultati. I risultati delle stime relative al numero di nuovi casi e all’indice Rt danno evidenze compatibili tra loro, anche se non sempre coincidenti in termini di significatività statistica. Quello che appare chiaramente è che il trasporto pubblico svolge un ruolo importante nella diffusione del contagio: le province dove i lavoratori usano più intensamente il trasporto pubblico hanno un maggiore livello di contagio; lo stesso vale per l’utilizzo del Tpl da parte degli studenti quando le scuole sono aperte. Per esempio, un aumento dell’1 per cento di persone in età da lavoro che utilizzano il trasporto pubblico per andare al lavoro è associato con un 2 per cento in più di casi per 100 mila abitanti (per quanto non significativo) o un aumento di 0,02 dell’Rt. A scuole aperte, un aumento dell’1 per cento di persone in età scolare che utilizzano il trasporto pubblico è associato con un aumento del 3 per cento dei casi per 100 mila abitanti (mentre l’effetto sull’Rt non appare significativo).

Per quanto riguarda le altre variabili, le stime sembrano indicare che province con maggiore densità abitativa (dove è più probabile incontrarsi) o che hanno subito meno la prima ondata (dove il numero di persone potenzialmente infettabili è maggiore) sono associate a maggiori livelli di contagio. Al contrario, una maggiore temperatura massima e sistemi sanitari regionali più abili nel processare tamponi sembrano essere associati con un minor livello di diffusione del contagio.

Anche la variabile “scuole aperte” non appare significativa, confermando i risultati relativi ad altri paesi; il risultato va però interpretato con cautela per via dei controlli sul trend dei contagi.

La pochezza dei dati disponibili (e quindi anche la numerosità del campione) rende questi risultati molto meno che perfetti, ma crediamo possano servire come spunto per una discussione basata su evidenze su quali siano i fattori che favoriscono l’accelerata del contagio. Quello che sembra essere confermato è che il trasporto pubblico locale è davvero il nodo da risolvere, come del resto si discute da molti mesi senza però particolari risultati concreti. Molte scuole sembrerebbero già in grado di garantire entrate scaglionate e di ridurre al minimo gli assembramenti (per esempio utilizzando più uscite, accorciando il tempo-scuola e integrando la didattica in presenza con quella a distanza), ma questi sforzi rischiano di essere vanificati se poi gli studenti sono costretti ad “assembrarsi” sugli autobus o sulle metropolitane; su questo, non mancano dati anche precisi (si veda per esempio il documento congiunto Inail-Iss fornito al Comitato tecnico-scientifico lo scorso dicembre) per prendere le decisioni che servono avendo a cuore l’importanza della scuola e dell’investimento in capitale umano. (lavoce–Emanuele Bracco, Paolo Pertile e Gilberto Turati)

 

BEFANA: TRADIZIONE E LEGGENDA

Il termine Befana deriva da “Epifania”, precisamente dal greco “epipháneia”, cioè la “manifestazione di una divinità”. Secondo la leggenda, la Befana è una donna brutta e con la gobba, ma le sue origini provengono dalle tradizioni pre-cristiane e dalla cultura popolare, ed è colei che porta i doni ai bambini. Ciò avviene lo stesso giorno in cui i Re Magi portarono i loro al Divin Salvatore.

La Befana è una strega, una di quelle che volavano nel cielo sopra i campi, durante le dodici notti dopo il solstizio invernale, per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi Romani pensavano che la Befana insieme alle altre streghe, fosse guidata dalla Dea Diana. Questa credenza, però non fu accettata dalla Chiesa, che condannò come demoniaca. Per gli antichi, la dodicesima notte dopo il Natale si celebrava la morte e la rinascita della natura, ossia si celebrava Madre Natura, che il 6 gennaio, stanca di aver dato tutta sé stessa nel corso dell’anno, appariva nel cielo sotto forma di una strega con la scopa.

Madre Natura seccava e con un pezzo di legno si lasciava bruciare per “rinascere” giovane dalle ceneri. Nei tempi odierni, durante la notte del 5 gennaio, i bambini sono soliti preparare una tavola con arance, qualche dolcetto e dell’acqua, perché la Befana possa recuperare energie per continuare a portare i doni a tutti i bambini del mondo. Una leggenda racconta la nascita della Befana: quando i Re Magi partirono per portare doni a Gesù Bambino, solo una vecchietta si rifiutò di seguirli. Ma poi, la vecchietta si pentì, cercò di raggiungerli e non vi riuscì.

Da allora, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bimbi i doni che non è riuscita a dare a Gesù Bambino. (Frate indovino)

 

SAN NICANDRO, SOSPENSIONE DI TUTTE LE ATTIVITA’ DIDATTICHE IN PRESENZA

Preso atto dell’ultimo bollettino Covid, diramato dalla Prefettura di Foggia, pervenuto in data odierna, dal quale risulta un notevole incremento della curva epidemiologica, che determina di fatto nel nostro Comune n. 150 soggetti positivi e 22 posti in isolamento fiduciario, e che tale situazione specifica la conseguente attivazione delle misure di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario nell’ambito dei relativi “contatti stretti” e ritenuto necessario dover adottare ulteriori misure ai fini del contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 per fronteggiare eventi idonei ad arrecare grave ed imminente pregiudizio alla salute della collettività e vista anche l’Ordinanza del Presidente della regione Puglia è stata emanata l’ordinanza che prevede quanto segue:

  • La sospensione di tutte le attività didattiche in presenza dal 07.01.2021 al 15.01.2021: – delle Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I Grado dell’I.C.S. “D’Alessandro-Vocino”; – delle scuole dell’infanzia e primaria dell’Istituto Suore Riparatrici del Sacro Cuore – Scuola dell’Infanzia–Primaria Parificata “Mario Zaccagnino; – delle scuole dell’infanzia dell’Istituto Suore Riparatrici del Sacro Cuore – Scuola dell’Infanzia Paritaria “Donato del Castello”;
  • L’inibizione, presso detti luoghi, di qualsivoglia attività, ad eccezione dell’accesso del personale scolastico autorizzato dai Dirigenti Scolastici;
  • La sospensione del ricevimento, in presenza, del pubblico da parte degli uffici di segreteria degli Istituti Scolastici suindicati.

SCUOLA, ORDINANZA PUGLIA: “DDI PER TUTTI SINO AL 15 GENNAIO”

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“In Puglia le scuole di ogni ordine e grado, dalle primarie alle superiori, saranno in Ddi, Didattica digitale integrata, sino a venerdi 15 gennaio 2021. Questa scelta si fonda su ragioni epidemiologiche e di mitigazione del rischio di contagio. L’evoluzione della curva dei contagi e dell’indice Rt non è chiara. Non sappiamo ancora quali effetti sui contagi ci sono dopo il periodo festivo. Inoltre, alla luce dei dati forniti dai dipartimenti di prevenzione, è evidente che il virus circola e non ha allentato la sua morsa. L’ordinanza sarà in vigore per un periodo limitato di tempo, quindi è provvisoria e precauzionale, in attesa che la cabina di regia del ministero della Salute chiarisca l’effettivo livello di pericolo. Com’è noto il Governo la notte scorsa ha cambiato alcuni dei criteri per le zonizzazioni gialla-arancione-rossa, rendendoli più stringenti e valutando una situazione di rischio talmente preoccupante da richiedere un simile provvedimento. La scelta della Didattica digitale integrata va incontro anche alle richieste di tutte le rappresentanze sindacali della scuola che per la prima volta si sono espresse all’unanimità in tal senso. Rimane ferma la possibilità per i bisogni speciali e altre situazioni di necessità di richiedere la didattica in presenza secondo le modalità previste dall’ordinanza”. È quanto dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano con riferimento all’ordinanza num. 1 del 2021 appena emanata.

L’ordinanza, che ha per oggetto Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, dispone che, con decorrenza dal 7 gennaio e sino al 15 gennaio 2021:

  1. Le Istituzioni Scolastiche del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado), salvo quanto previsto al punto 2, adottano forme flessibili dell’attività didattica in modo che il 100% delle attività scolastiche sia svolto in modalità digitale integrata (DDI), restando sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso di laboratori qualora sia previsto dall’ordinamento, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata;
  2. Le medesime Istituzioni Scolastiche del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado), nell’ambito dell’alleanza del rapporto Scuola-famiglia, devono garantire l’attività didattica in presenza in luogo della didattica digitale integrata, per tutti gli alunni le cui famiglie la richiedano espressamente per i propri figli; tale scelta è esercitata una sola volta e per l’intero periodo di vigenza della presente ordinanza;

 

  1. Le Istituzioni Scolastiche secondarie di secondo grado, nonché i CPIA, adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata;
  2. Le Istituzione Scolastiche devono comunicare, ogni lunedì della settimana, all’Ufficio Scolastico Regionale e al Dipartimento della Salute, attraverso la procedura predisposta sulla piattaforma www.studioinpuglia.regione.puglia.it, il numero degli studenti e il numero del personale scolastico positivi al covid-19 o in quarantena, nonché tutti i provvedimenti di sospensione dell’attività didattica adottati a causa dell’emergenza Covid.

ARRESTATO 24ENNE PER INCENDIO ED ESTORSIONE A PROPRIETARIO DI AZIENDA AGRICOLA

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I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Giovanni Rotondo coadiuvati da personale della Stazione di San Marco in Lamis, nel pomeriggio di ieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Foggia su richiesta di quella Procura della Repubblica, hanno arrestato D.M. 24enne incensurato del posto, poiché ritenuto responsabile di incendio ed estorsione in danno del proprietario di una grossa azienda agricola. I fatti.

La notte del 21 luglio del 2020, in località Calderoso di San Marco in Lamis, si sviluppava un vasto incendio che interessava il fienile di un’azienda agricola ivi situata. Sul posto intervenivano i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Rotondo a cui si aggiungevano i Vigili del Fuoco con squadre provenienti dai distaccamenti di Manfredonia e San Severo. L’incendio aveva assunto notevoli dimensioni, poiché in quel fienile erano state collocate circa 2.500 balle di fieno, da poco acquistate, che dovevano servire a foraggiare la moltitudine di animali che si allevano in quell’azienda. Le proporzioni dell’incendio era così vasto che durò alcuni giorni. Le fiamme, infatti, oltre alle balle di fieno, andate tutte in fumo, distrussero alcuni mezzi agricoli parcheggiati nelle vicinanze e lo stesso capannone adibito a fienile venne completamente distrutto. Considerata l’entità dell’incendio e il danno che aveva provocato furono immediatamente avviate le relative indagini al fine di scoprire gli autori ed il movente.

Attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza, installato in quell’azienda, si aveva modo di accertare che l’incendio era da ritenersi di natura dolosa, atteso che quella notte veniva ripresa una persona che spostandosi in più punti del fienile, metteva fuoco alle balle di fieno. 2 Le indagini si concentrarono sul giovane arrestato, già vincolato da rapporti di lavoro con il proprietario di quell’azienda agricola. Il movente del delitto veniva individuato nell’accelerazione della risoluzione delle spettanze, il cui procedimento extragiudiziale aveva incontrato degli intoppi. Infatti dopo alcuni giorni dall’incendio, la situazione si definiva e veniva trovato l’accordo.

Le indagini eseguite sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, attraverso gli elementi raccolti nel corso del sopralluogo, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, lo sviluppo e l’analisi di tabulati telefonici con l’individuazione di celle e localizzazione delle utenze, l’acquisizione e conseguente visione ed analisi di immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’azienda agricola, del circuito cittadino e di quello appartenente ad attività commerciali limitrofe nonché l’escussione di persone informate sui fatti, permettevano di accertare a carico del giovane arrestato chiari ed inequivocabili elementi di colpevolezza rispetto ai gravi reati contestati.

Tali riscontri hanno quindi consentito di redigere un’informativa conclusiva che, elaborata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è sfociata nella richiesta di misura cautelare poi emessa dal GIP del Tribunale, ed eseguita nel pomeriggio di ieri.

VIA FRANCIGENA, APPROVATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA I COMUNI DI SAN SEVERO, LUCERA E APRICENA

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La Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco Francesco Miglio, su proposta degli Assessori Luigi Montorio e Celeste Iacovino, ha approvato la delibera concernente i LAVORI DI MANUTENZIONE, MESSA IN SICUREZZA E CARTELLONISTICA DELLA VIA FRANCIGENA DEL SUD – TRATTO OVEST. ATTUAZIONE DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE N. 25/2018 – APPROVAZIONE SCHEMA DI PROTOCOLLO D’INTESA TRA I COMUNI DI SAN SEVERO, LUCERA ED APRICENA.

Il Comune di San Severo è risultato destinatario dalla Provincia di Foggia di un finanziamento di € 300.000,00 per il ruolo di Capofila (Comuni di Lucera, San Severo e Apricena) per i lavori di manutenzione, messa in sicurezza e cartellonistica della via Francigena del Sud che attraversa tali territori comunali. La Giunta ha ora approvato lo schema di Protocollo d’Intesa tra i Comuni di San Severo, Lucera ed Apricena e ha autorizzato il Sindaco e/o suo delegato alla sottoscrizione dello stesso. L’attuazione dell’intervento sarà correlata all’erogazione del contributo di 300.000 euro. Giova ribadire che l’Itinerario Culturale della via Francigena ha ricevuto il riconoscimento di “Itinerario Culturale del Consiglio D’Europa” sin dal 1994 e la Giunta Regionale ha poi approvato il tracciato del percorso pugliese delle “Vie Francigene”. Il Comune di San Severo ha aderito alla Associazione Europee delle Vie Francigene (AEVF) già dal 2019, ed intende proseguire l’iter già avviato, potenziando la fruibilità di tali percorsi che attraversano i territori di competenza dei Comuni di San Severo, Lucera ed Apricena, entro le limitazioni poste dal protocollo d’Intesa e sulla base del relativo intervento in oggetto.

A breve l’A.C. appronterà una proposta di delibera da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale, al fine di aderire al CAMMINO DELLA PACE, cammino interreligioso e interculturale, che consentirà al Comune di San Severo di beneficiare di una ulteriore opportunità di crescita a livello turistico, culturale, sociale ed economico.

IL MOVIMENTO GIOVANILE DI FRATELLI D’ITALIA FA IL BOTTO

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Record di tesseramenti ad un anno dalla nascita di Gioventù Nazionale

Si è concluso il 31 dicembre scorso il tesseramento del movimento giovanile di Fratelli d’Italia – Gioventù Nazionale. In Provincia di Foggia, ad appena un anno dalla sua nascita, il movimento guidato da Mario Giampietro ha ottenuto circa 60 adesioni in un mese. In tanti quindi, hanno aderito alla proposta dei giovani meloniani, segno di un grande successo riscosso in Capitanata: “Siamo davvero contenti per il risultato. Ciò significa che i giovani si interessano alla politica, vogliono conoscere e capire ciò che accade senza subire passivamente il corso degli eventi, specie in questi tempi. Prosegue: Spesso si pensa che i giovani abbiano interessi futili o non ce li abbiano proprio. Il nostro segreto è la proposta che viene offerta, seria, che permetta di crescere e di impegnarsi per il bene comune ed essere un riferimento per i giovani della nostra Capitanata” dichiara Francesco Passione Responsabile Organizzativo e Relazioni Esterne con delega al Tesseramento.

Anche lo stesso Presidente Provinciale di Gioventù Nazionale Mario Giampietro esprime la sua soddisfazione per il risultato raggiunto: “Un ottimo risultato in termini di adesioni, tenendo conto che un anno fa Gioventù Nazionale non esisteva neanche. Siamo contenti delle tante adesioni che abbiamo ricevuto, concludendo il tesseramento con un risultato che ha portato i vertici nazionali a congratularsi con noi. Con il nuovo anno, nuove sfide ci attendono e sicuramente non vogliamo fermarci a questo risultato che è invece un incentivo a fare sempre meglio. Uno dei nostri obiettivi sarà raddoppiare o addirittura triplicare il risultato raggiunto”.

Il Partito di Giorgia Meloni, in ascesa inarrestabile dopo il successo del tesseramento 2020 di Fratelli d’Italia, gongola e si coccola i suoi giovani di Gioventù Nazionale bissando con loro un risultato straordinario.

 

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 5 GENNAIO 2021

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 5 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 10273 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.081 casi positivi: 386 in provincia di Bari, 88 in provincia di Brindisi, 172 nella provincia BAT, 109 in provincia di Foggia, 111 in provincia di Lecce, 211 in provincia di Taranto, 9 residenti fuori regione. 5 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati ed attribuiti.

Sono stati registrati 14 decessi: 6 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 2 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati  1.075.382 test.

39235 sono i pazienti guariti.

53580 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 95365, così suddivisi:

36.936 nella Provincia di Bari;

10.890 nella Provincia di Bat;

6.904 nella Provincia di Brindisi;

20.938 nella Provincia di Foggia;

7.449 nella Provincia di Lecce;

11.618 nella Provincia di Taranto;

536  attribuiti a residenti fuori regione;

94  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

IL COVID-19 NON IMPEDISCE LA VICINANZA DEI CARABINIERI FORESTALI AI PICCOLI DEGENTI DI CASA SOLLIEVO

Anche quest’anno, il 6 gennaio, per il quarto anno consecutivo, avrà luogo, l’evento “La Befana della biodiversità”. La costante vicinanza dell’Arma ai bambini, volta alla conoscenza e all’amore per la natura, in un progetto che unisce la solidarietà alla legalità ambientale.

Alcuni Militari del Reparto biodiversità di Foresta Umbra, nella mattina del 6 gennaio, giorno dell’Epifania, si recheranno presso il reparto pediatrico della “Casa Sollievo della Sofferenza – Opera di Padre Pio” in San Giovanni Rotondo, per consegnare in dono ai bambini ricoverati, zainetti contenenti materiale ludico-educativo attinente alla tutela e alla salvaguardia ambientale.

Nel rispetto delle norme di contrasto all’epidemia in corso e per evitare ogni forma di pericolosa vicinanza fisica per i piccoli degenti, i doni saranno consegnati loro per il tramite dei genitori presenti o di un referente sanitario, incontrati fuori dal reparto.

Pur dovendo rinunciare con dispiacere all’ormai consueto, allegro incontro con i bambini, si è voluto dare comunque seguito all’iniziativa, giunta ormai al suo quarto anno, nella certezza che la consapevole educazione dei piccoli sia di straordinaria importanza per affrontare con successo i problemi ambientali che affliggono il Pianeta.

 

RODI GARGANICO- SOSPENSIONE ATTIVITA’ DIDATTICHE IN PRESENZA

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L’attività didattica in presenza è stata sospesa fino al 17 gennaio 2021 con disposizione del sindaco di Rodi Garganico Carmine d’anelli.  Sono sospese quindi in presenza il plesso scolastico di piazza padre pio A e B dell’Istituto Comprensivo Pietro Giannone, tutte le classi dell’Istituto della scuola secondaria di Primo grado e dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Mauro del Giudice”. Dopo questa data avremo aggiornamenti in merito.

Antonella Stefania

 

NEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL PARCO DEL GARGANO ENTRA A FAR PARTE ROSSELLA FALCONE

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Rossella Falcone, vicesindaco con delega turismo, attività produttive e trasporti presso comune di Vieste entra a far parte del Consiglio Direttivo del Parco del Gargano in sostituzione di Claudio Costanzucci, ex sindaco di Cagnano Varano.

La Falcone si aggiunge agli altri componenti che rimangono inalterati e cioè ai sindaci di Vico del Gargano, di San Marco in Lamis e di Rignano Garganico ed è la prima donna a coprire tale incarico nella giunta dell’ente Parco.

STRADA COMUNALE POZZO DEL PRINCIPE TORRE MILETO-CAPOIALE, RICHIESTA PERIZIA TECNICA-ESTIMATIVA

Si ritorna a parlare della transazione tra il comune di San Nicandro e Sant’Elia Agriturismo di Cala del Principe per il tratturo comunale che attraversa quella proprietà. Se ne è parlato nel consiglio comunale di fine gennaio della bozza di transazione e qualche giorno fa è stata affidata una perizia tecnico-estimativa dei beni interessati alla transazione così come descritto nella delibera consiliare del 31 gennaio scorso. Le attività da porre in essere da parte del perito incarico sono le seguenti: Ispezione dei luoghi –  Preliminare studio degli atti finora prodotti nei vari giudizi –  Studio della proposta transattiva durante tutte le sue fasi –  Individuazione univoca degli immobili interessati –  Individuazione e consistenza catastale dei terreni oggetto di transazione – Studio degli elaborati grafici prodotti dalle parti – Analisi delle redditività dei beni – Elaborazioni grafiche con la esatta individuazione dei beni da trasferire –  Individuazione del più probabile valore di mercato dei beni – Redazione della relazione tecnico-estimativa –  Analisi dei vantaggi delle parti in caso di concretizzazione della transazione.

Per quanti non ricordassero i contenuti della transazione, si ripropongono tre articoli apparsi su Civico 03 nel gennaio scorso

STRADA COMUNALE POZZO DEL PRINCIPE TORRE MILETO – CAPOIALE. COSA PREVEDE LA TRANSAZIONE?

29 Gennaio 2020

L’articolo di Domenico Fallucchi in merito alla transazione tra l’amministrazione comunale e la proprietà del vecchio tratturo comunale ha innescato tanta curiosità e voglia di conoscere i contenuti visto che ci sono opinioni contrastati sull’argomento.

Si precisa che Civico 93, già nello scorso dicembre, ha pubblicato la notizia di un possibile accordo tra le due parti in causa ed ora anticipa il contenuto della transazione che verrà discussa nel consiglio comunale di venerdì prossimo, 31 gennaio.

Eccone i contenuti essenziali.

La società proprietaria al fine di chiudere bonariamente ogni questione propone:

1) Cessione gratuita e riconoscimento in favore del Comune di San Nicandro di una pista ciclo-pedonale della larghezza massima di mt. 4 a partire dalla strada Provinciale n. 41, precisamente lungo il confine EST del Villaggio Cala del Principe e fino al confine del Comune di Cagnano Varano, estesa lungo tutta la linea di confine del Demanio Marittimo identificato dal SID, come riportato nella mappa realizzata dall’architetto Matteo Pignatelli; con obbligo da parte del Comune di San Nicandro di provvedere, a propria cura e spese, alla delimitazione e recinzione dello stessa pista ciclabile lungo tutto il confine della società S.Elia Agroturismo e per tutta la sua lunghezza. La società Sant’Elia non si oppone ed anzi consente la realizzazione di un tratto di pista ciclo-pedonale che collegherà l’incrocio fra la S.P. 41 – e la strada comunale per Torre Mileto con la pista sfociante sulla S.P. 41 come individuata nella planimetria dell’Arch. Pignatelli. Tale ulteriore tratto di pista ciclo-pedonale verrà realizzata dal Comune di San Nicandro in adiacenza alla S.P. 41 e lungo la recinzione esterna del Villaggio Cala del Principe ivi esistente, senza alcun indennizzo o risarcimento da parte del Comune in favore della Società S’Elia e con il medesimo obbligo da parte del Comune di provvedere, a propria cura e spese, alla delimitazione e recinzione di quest’ultimo tratto di pista ciclabile lungo tutto il confine del Villaggio Cala del Principe e per tutta la sua lunghezza.

2) Cessione gratuita in favore del Comune di San Nicandro Garganico dell’intera area di parcheggio pavimentato, antistante l’arenile di Torre Mileto per la quale area di parcheggio la S. Elia Agroturismo rinunzia alla richiesta di pagamento per valore venale della stessa, al risarcimento dei danni ed alla azione per la restituzione del bene immobile.

3) Cessione gratuita in favore del Comune di San Nicandro del terreno oggetto di occupazione ed esproprio illegittimo, lungo la strada del relitto provinciale ex n. 41 utilizzata per la realizzazione delle panchine e dello scivolo a mare e di cui la S. Elia Agroturismo rinunzia al pagamento in suo favore dell’indennità di occupazione e/o al risarcimento dei danni ed alla azione per la restituzione del bene immobile.

4) Cessione gratuita in favore del Comune di San Nicandro del relitto della strada provinciale n. 41, compreso tra la nuova provinciale n. 41 e la particella n. 356, giusto atto preliminare del 1970 tra la Provincia di Foggia ed il precedente proprietario Ettore de Gregorio Cattaneo, relitto che il Comune dovrà chiedere alla Provincia di Foggia di ottenere l’intestazione del predetto relitto in sostituzione della S. Elia Agroturismo, per espressa rinunzia della stessa.

5) Per espressa richiesta del Sindaco di San Nicandro, la S. Elia Agroturismo cede gratuitamente in favore del Comune di San Nicandro le aree di terreno, identificate con le particelle n. 8 e 390 di proprietà della S. Elia Agroturismo;

6) Rimane nella disponibilità piena del Comune di San Nicandro e del Demanio l’area che circoscrive la Torre di Mileto, così come risulta delimitata nello stato dei luoghi.

Da parte sua il Comune di San Nicandro Garganico rinuncia 1)  ad ogni pretesa o azione per il “presunto tratturo comunale”, oggetto del giudizio in corso tra le parti, prossima udienza al 13/02/2020  innanzi al Tribunale di Foggia, presunto tratturo comunale così come attualmente  indicato nelle mappe catastali,  a partire dal “Pozzo del Principe” in località Torre Mileto (che resta nella disponibilità del Comune di San Nicandro), per un primo tratto in favore della proprietà della S. Elia Azienda Agraria srl e poi per la rimanente parte in favore della proprietà della S. Elia Agroturismo srl, fino al confine con il Comune di Cagnano Varano, con conseguente voltura catastale delle particelle riportate nel foglio di mappa n. 1 e n. 2 al Catasto Terreni del Comune di San Nicandro Garganico, oggi intestate al Comune di San Nicandro, che dovranno essere volturate e intestate alla S. Elia Agroturismo srl e alla S. Elia Azienda Agraria srl, quest’ultima per l’area di terreno che confina con il “Pozzo del Principe” a sud della provinciale n. 41, area di terreno a forma triangolare che sarà accorpata con la proprietà della S. Elia Azienda Agraria; le spese per la predetta voltura catastale con tutti gli oneri a carico del Comune di San Nicandro Garganico.

Infine, la società invita l’amministrazione comunale alla ratifica dell’accordo entro il mese di gennaio per evitare di procedere con il prosieguo delle azioni e dei giudizi in corso, con aggravio di spese a carico della società proprietaria S. Elia Agroturismo, per tasse di iscrizione a ruolo, compensi a consulenti, tecnici, professionisti ed avvocati ed il conseguente inizio di altre azioni giudiziarie con richieste di ulteriori  indennizzi e risarcimento dei danni a carico del Comune di San Nicandro Garganico che oggi, con la ratifica della predetta proposta, si potrebbero evitare.

TRANSAZIONE COMUNE PER IL TRATTURO DI CALA DEL PRINCIPE, PRECISAZIONE DI FALLUCCHI

29 Gennaio 2020

L’articolo di Domenico Fallucchi, presidente del consiglio comunale nella scorsa legislatura, sta suscitando notevole interesse in quanto riguarda un territorio a cui i sannicandresi sono molto legati, quello di Torre Mileto. Siccome sono sorti dubbi circa la convenienza per l’amministrazione comunale alla transazione, ecco una ulteriore precisazione di Fallucchi che sarà valutato dall’intero consiglio comunale circa la opportunità o meno dell’accordo così proposto.

“Purtroppo devo fare ulteriori precisazioni in merito alla transazione con il Principe (che sicuramente non è azzurro). Dalla lettura attenta della transazione, al punto 1 della “rinuncia del Comune” scritto in maniera molto velato, si cede anche la strada – tratturo che parte dal Pozzo del Principe (affianco al bar Pertosa) e si spinge fino alla Torre Mileto e quindi al villaggio Cala del Principe, attraversando un pezzo della s.s. 41  che tutti noi percorriamo d’inverno e d’estate per recarci alla Torre. E non si capisce se verrà concessa solo il primo tratto di strada, cioè quello che va fino al nuovo parcheggio, oppure se si cede tutta la strada fino alla Torre!! Da come è scritto sembrerebbe fino alla Torre!! Se così fosse, nel prossimo futuro ci sarà vietato anche l’ingresso alla strada – tratturo che porta alla Torre!!! Poiché diventerebbe di proprietà del Principe!! E’ scandaloso!!

Nella transazione si dice pure che il Comune deve rinunciare al tratturo che passa nel villaggio Cala del Principe (precisamente dove ha costruito la sua piscina) oggetto di giudizio ANCHE SE LA CTU TECNICA AUTORIZZATA DAL GIUDICE, PRESENTE NEGLI ATTI DEL COMUNE, DA’ RAGIONE ALL’ENTE AFFERMANDO CHE LA SUDDETTA STRADA – TRATTURO, CIOE’ QUELLO CHE ATTRAVERSA IL VILLAGIO, UNITAMENTE AL PRIMO TRATTO CHE PORTA ALLA TORRE E AL SECONDO CHE PORTA FINO A CAPOIALE, E’ DI PROPRIETA’ DI SAN NICANDRO GARGANICO!!! Il che permetterebbe ai cittadini di entrare ed attraversare anche con la propria autovettura il villaggio Cala del Principe, senza che questi potrebbe opporsi e ci consentirebbe di effettuare un tragitto fino al confine con Cagnano Varano, ossia fino a Capoiale passando per Cala Rossa e la spiaggia successiva e fermarci ogni qualvolta lo si voglia accedendo liberamente alle nostre spiagge. Sarebbe un bel percorso non credete?? Invece sembra esserci qualcuno che fa il tifo per il Principe piuttosto che per il nostro paese. Per quale ragione? Che fretta c’è? Non è più logico attendere il prossimo 13.2.2020, ossia la prossima udienza, dato che è così vicina e proporre un’altra transazione? Magari facendo partecipi anche le forze di minoranze?

Inoltre il Principe, attraverso i suoi tecnici di fiducia, ci offre uno specchio per allodole, ci dona cioè un tratto di terreno della sua proprietà lungo il confine della ss.41 fino all’altezza dell’incrocio verso il sito Madonna D’Elio, per fare, a spese del Comune, la pista ciclabile, che non si potrà mai fare, perché questa striscia di terra è regolata dai criteri del SIC (sito di importanza comunitaria) e dal Parco del Gargano che non permettono quasi nessun intervento poiché su quella terra insiste la “macchia mediterranea” INTOCCABILE!!.

La verità è che a fronte della cessione del solo pezzo di strada – tratturo che attraversa il villaggio turistico, per cui, ripeto, la ctu stabilisce che appartiene al nostro paese, il Principe potrebbe concedere molto di più, ma tanto di più, e soprattutto prendersi di meno perché gli consentirebbe di conservare intatto il suo bel villaggio. Che in effetti è bello. Questa sarebbe una buona transazione e sfido l’amministrazione a provarci.

Vi esorto a presenziare in consiglio comunale per fermare questa bruttura!

E’ l’ultimo pezzo di terra buona che ci rimane!”

Domenico Fallucchi

APPROVAZIONE BOZZA DI TRANSAZIONE COMUNE SANT’ELIA

30 Gennaio 202o

In questi giorni sono apparsi sui siti web locali notizie non veritiere sulla proposta di transazione che si andrà a discutere nel Consiglio comunale del 31/01/2020. Giova precisare che nel caso in cui il Consiglio comunale decida di approvare la proposta di deliberazione nel suo complesso contenente altre condizioni proposte dall’Ente (e non la sola bozza proveniente da Sant’Elia) il Comune di San Nicandro Garganico riceverebbe i seguenti benefici:

  1. Acquisizione definitiva del parcheggio pavimentato;
  2. Acquisizione definitiva del lungomare (a dire quello con le vele in cemento);
  3. Acquisizione della vecchia strada provinciale ceduta dalla Provincia alla Sant’Elia con la realizzazione della nuova provinciale;
  4. Acquisizione di altre due particelle in prossimità della cd spiaggetta;
  5. Acquisizione dell’area che circoscrive la Torre così come attualmente si presenta con la recinzione in paletti di legno;
  6. L’area adiacente (parco archeologico) rimane nello stato di diritto attuale; per meglio chiarire tale concetto si è già pensato di precisare nell’atto deliberativo che tale area rimarrà non solo nello stato di diritto attuale ma anche nello stato di fatto attuale;
  7. Realizzazione della pista ciclo-pedonale sullo stesso tracciato del vecchio tratturo comunale per una larghezza di 4 metri; tale pista avrà il suo accesso nell’incrocio fra la S.P. 41 e la strada che porta a Torre Mileto.

E’ da precisare che nessun accesso verrà negato ai cittadini di San Nicandro né la proposta di deliberazione lo consente. La passeggiata che parte dal parcheggio pavimentato e fino alla Torre verrà definitivamente acquisita dal Comune (si consideri che il primo tratto costituisce relitto di strada provinciale che la Provincia ebbe a scambiare con la Sant’Elia quando realizzò la nuova provinciale sui terreni di proprietà di quest’ultima al fine di evitare indennizzi alla stessa).

Nel caso in cui la proposta di deliberazione intera contenente ulteriori specificazioni del Comune (e non la bozza di transazione) non venisse approvata, il Comune dovrebbe provvedere ad attivare il procedimento di espropriazione sanante ex art. 42 bis quanto meno per l’area di parcheggio pavimentato e per il lungomare; infatti le aree per la realizzazione di tali beni vennero acquisite con decreti di occupazione d’urgenza e poi nei cinque anni successivi non è stato mai adottata l’espropriazione definitiva, facendo divenire illegittima l’occupazione; ciò provocherebbe il pagamento di indennizzi e risarcimenti con costi notevoli per il Comune. In mancanza di espropriazione sanante il Comune è obbligato a restituire il bene la cui occupazione è appunto divenuta illegittima (trattasi di illecito permanente): l’importo da indennizzare non è di poco conto.

Infine ciò a cui il Comune rinuncia è:

  • la differenza di metri di larghezza della strada comunale che risulta catastalmente più ampia rispetto alla proposta di realizzazione della pista ciclo pedonale di mt. 4;
  • la parte di strada comunale che parte dall’inizio del cancello di “Cala del Principe” e fino alla parte posteriore, ovvero limitatamente all’attuale insediamento del villaggio;
  • un residuo limitato di vecchio tratturo comunale, non rilevante ai fini dell’utilizzo dei cittadini, in quanto ubicato all’interno di una particella chiusa.

L’Amministrazione comunale

GRANDI CENTRI VACCINALI PER 20MILA VACCINAZIONI AL GIORNO, PENA IL FALLIMENTO

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“Lo ripeto anche a costo di sembrare noioso. Non riusciremo a mantenere il programma di vaccinazione e raggiungere quindi l’immunità di popolazione, se entro pochi giorni non saranno allestiti grandi centri vaccinali aperti 24 ore su 24, in grado di somministrare quasi 20.000 dosi al giorno. È questa un’operazione fattibile ma complessa, non governabile da burocrati seduti alla scrivania e collegati in remoto ma da leader coraggiosi, carismatici e motivatori, impegnati sul campo con la tuta da lavoro”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati.

“Se cominciassimo a guardare la questione delle vaccinazioni attraverso i numeri ci sarebbe da spaventarsi, perché i numeri non si fanno massaggiare dalle parole. Per mantenere il programma di vaccinazione di massa in un anno e considerando il tipo di vaccino ad oggi disponibile, bisognerebbe effettuare circa 6.200 vaccinazioni in provincia di Bari, 3.900 in provincia di Lecce, 3.000 in provincia di Foggia, 2800 in provincia di Taranto, 2.000 nelle provincie di Brindisi e BAT. Il tutto per un totale, circa, di circa 20.000 vaccinazioni al giorno, cioè circa 7.200.000 vaccinazioni in un anno, escludendo gli infrasedicenni.

In questo contesto, l’aspetto logistico è dunque decisivo per raggiungere l’immunità di popolazione nel minor tempo possibile e quindi ridurre al più presto l’ospedalizzazione e le misure di contenimento. Servono dunque grandi strutture, dotate di almeno 50 cubicoli, per fare economia di personale e tempo, poiché la vaccinazione anti-Covid e i suoi imponenti numeri richiedono un veloce ingresso e uscita, ampi spazi di parcheggio esterno e attesa interna (ogni persona vaccinata deve restare in osservazione per almeno 15 minuti) e l’ottimizzazione delle unità di personale e in particolare anestesisti e rianimatori, considerato che gli eventi gravi di reazioni avverse sono rarissimi.

E senza dimenticare, ovviamente, che le grandi strutture vaccinali servono pure a evitare che tutta l’attività di prevenzione e vaccinazione ordinaria sia travolta dal Covid, regalandoci alla fine una completa débâcle su tutti i fronti”.

REGIONE PUGLIA, APPROVATA METODOLOGIA DI CALCOLO PER I RISTORI AL SETTORE RISTORAZIONE

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“La giunta Regionale ha approvato la metodologia di calcolo dei ristori da destinare al settore della ristorazione penalizzato dall’ordinanza del 7 dicembre che ha collocato 20 comuni pugliesi in zona arancione”.

Ad annunciarlo è il consigliere regionale e presidente del gruppo PD Filippo Caracciolo.
“L’approvazione della metodologia di calcolo – afferma Caracciolo – rappresenta l’ultimo tassello di un percorso di gestione dei ristori avviato con la ratifica dello schema di convenzione tra la Regione Puglia e le Camera di Commercio di Bari e Foggia cui sono poi state trasferite con atto dirigenziale le risorse da destinare ai richiedenti”.

“Secondo quanto previsto dalla metodologia di calcolo – spiega Caracciolo – alle imprese che nel 2019 abbiano accumulato un fatturato di massimo 10mila euro andrà il 5% di tale volume di affari. Per i fatturati superiori si andrà dal 40% fino al 20% della differenza di fatturato dei giorni 8-14 dicembre 2020 rispetto agli stessi dell’anno 2019”.

“Dovevamo – conclude Caracciolo – fornire delle risposte certe e tempestive ai ristoratori e a tutti coloro i quali sono stati messi in ginocchio da una crisi economica senza precedenti. Grazie al dialogo e ad un lavoro sinergico e tempestivo siamo riusciti ad intervenire andando a soddisfare le legittime richieste della categoria. Nessuno deve rimanere indietro”.

BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO REGIONE PUGLIA 4 GENNAIO 2021

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 4 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 4.138 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 631 casi positivi: 318 in provincia di Bari, 77 in provincia di Brindisi, 46 nella provincia BAT, 97 in provincia di Foggia, 71 in provincia di Lecce, 21 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Sono stati registrati 20 decessi: 9 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.065.109 test.

38.209 sono i pazienti guariti.

53.539 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 94.284, così suddivisi:

36.550 nella Provincia di Bari;

10.718 nella Provincia di Bat;

6.816 nella Provincia di Brindisi;

20.829 nella Provincia di Foggia;

7.338 nella Provincia di Lecce;

11.407 nella Provincia di Taranto;

527 attribuiti a residenti fuori regione;

99 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: FINO ALL’8 FEBBRAIO 2021 E’ POSSIBILE PRESENTARE LA DOMANDA

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Sono 46.891 i posti disponibili per i giovani tra i 18 e 28 anni che vogliono diventare operatori volontari di servizio civile. Fino alle ore 14.00 di lunedì 8 febbraio 2021 è possibile presentare domanda di partecipazione ad uno dei 2.814 progetti che si realizzeranno tra il 2021 e il 2022 su tutto il territorio nazionale e all’ estero. I progetti hanno durata variabile tra gli 8 e i 12 mesi.

La Provincia di Foggia, ha presentato complessivamente 12 programmi di cui 4 in co-programmazione con il Centro Studi e Volontariato di Capitanata CE.S.EVO.CA, per un numero complessivo di 94 progetti di servizio civile universale che vedranno l’impiego in Capitanata e all’estero di ben 424 operatori volontari, oltre ad un programma relativo per altri 3 progetti nell’ambito delle misure previste per Garanzia Giovani nei quali troveranno impiego ulteriori 176 volontari dislocati nei maggiori comuni di Capitanata, pertanto, il totale dei volontari che saranno impegnati durante il 2021 è di circa 600 unità.

Il Presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta commenta: “Prosegue, senza sosta, l’impegno dell’Ente di realizzazione delle progettualità del Servizio Civile Universale. Nonostante la pandemia, abbiamo messo in campo le forze necessarie ai fini della prestazione di servizi circa la pubblica assistenza, legalità e attività culturali. Riusciremo a distribuire sul territorio provinciale risorse per oltre tre milioni di euro”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il Consigliere delegato, Luigi Fusco, soddisfatto dei risultati ottenuti dalla Provincia di Foggia che conferma di essere tra i primi attori nazionali per il Servizio Civile Universale.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito tematico della Provincia di Foggia del Servizio Civile Universale: http://www.serviziocivile.provincia.foggia.it

Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’ indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it dove, attraverso un semplice sistema di ricerca con filtri, è possibile scegliere il progetto per il quale avanzare la candidatura.

LA BCC DI SAN GIOVANNI ROTONDO PREMIA GLI STUDENTI MERITEVOLI

Anche quest’anno il Consiglio di Amministrazione della BCC di San Giovanni Rotondo ha deliberato lo stanziamento di fondi per 60 Borse di Studio relative all’anno scolastico 2019/2020, con l’intento di premiare Soci e figli di Soci che si siano particolarmente distinti nei percorsi scolastici.

Accanto ai premi previsti per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, viene confermata, quale gratificazione straordinaria, l’aggiudicazione di due soggiorni‐studio all’estero e la possibilità per i non assegnatari di fruire di un sostegno economico per approfondire la conoscenza di una lingua straniera in un paese estero attraverso il “Prestito Galileo”.

Le borse di studio verranno assegnate secondo i criteri indicati nel regolamento pubblicato sul sito internet www.bccsangiovannirotondo.it, sezione “Soci”. In questa sezione, inoltre, sarà possibile prendere visione di tutti i criteri necessari per la compilazione e l’invio delle domande di partecipazione.

Il termine ultimo per la presentazione delle istanze è fissato al 28 febbraio 2021.

SAN NICANDRO: “CHI T’E’ POL’VA, SPARA”

Continua una nuova serie di articoli che parlano sui modi di dire e degli aforismi locali per capire e analizzare la quo ed offrire una visione chiara, lucida e trasparente della condizione umana in cui ognuno di noi può legittimamente dedurre o trarre da ciascuno di essi le considerazioni che gli sembrano più ovvie in riferimento ai tempi, alle usanze, ai problemi, ai comportamenti e agli altalenanti rivolgimenti che la società sta attualmente vivendo. Gli articoli sono tratti dal libro “Voci di Capitanata” di Donato D’Amico.

Il detto di oggi è: “Chi t’è pol’va spara”, cioè “Chi ha polvere, spara”.

Trattandosi di un proverbio che ci perviene da tempo remoto, quando l’onestà e la rettitudine avevano ancora diritto di cittadinanza nell’azione e nel comportamento dell’uomo, nel senso che erano proprio queste qualità ad ispirare la condotta umana, sarebbe lecito pensare che il motto popolare si riferisse a doti morali e culturali possedute e da far valere sul piano relazionale e pragmatico, vale a dire, a livello di vita vissuta.

La tradizione, invece, propende per un’altra interpretazione, quella utilitaristica, secondo la quale solo chi ha la possibilità e l’opportunità di arrangiarsi riuscirà a cavarsela. Siamo, dunque, alle solite. Siamo, cioè, all’accordo, alla raccomandazione e al compromesso i quali, in dispregio alla preparazione e al diritto, consentono di favorire chi non ha alcuna attitudine né requisiti per ricoprire degnamente cariche di ufficio o posti di lavoro. Questo significa che il merito e le capacità personali soggiacciono molto spesso alle raccomandazioni e alle pressioni dei “potenti”.

Probabilmente, nei tempi andati, l’intervento protettivo poteva anche trovare una certa giustificazione di carattere etico dovuta alla constatazione che fino al secolo scorso determinate classi sociali si arrogavano impunemente speciali diritti e privilegi che esercitavano a totale danno dell’intera comunità. Diciamo che la “raccomandazione” era allora una sorta di rivalsa al sopruso subito. Raccomandazione che noi comunque non condividiamo perchè, al di là di ogni necessità, noi propensiamo prima per la giustizia e la carità. Non dobbiamo mai dimenticare che nello stesso momento in cui assecondiamo le richieste del “raccomandato”, noi lediamo il diritto altrui, cioè, danneggiamo volontariamente e moralmente gli interessi di terze persone, altrimenti non facilmente scavalcabili.

Oggi, purtroppo, la situazione è precipitata. Alla vecchia e ingenua raccomandazione, il più delle volte fatta in perfetta buona fede e a scopo umanitario, è succeduta la “tangente”, collegata al binomio corruzione-concussione. Come dire: il buon ufficio e la protezione a pagamento per ottenere commesse di lavoro, concessioni d’appalto o favori di altro genere. Ogni commento ci sembra superfluo. Auguriamoci solo di uscirne presto, perché già risalire dal precipizio in cui siamo caduti sarà un’impresa ardua. Si pensi, ad esempio, all’incerto atteggiamento dei vari movimenti politici di fronte allo sfascio procurato dall’intreccio consociativo polimafiotengentocratico. E’ uno sconcerto totale soprattutto per gli uomini onesti, i quali desiderano chiarezza e trasparenza di rapporti con la classe politica, buona parte della quale è risultata affetta da “tangentite ricettizia plurimiliardaria”.

Ben vengo, dunque, una nuova classe politica, augurandoci che essa non si appropri più della sovranità dello Stato e consideri la sua presenza un “servizio onesto” da rendere alla società civile e non un diritto da esercitare impunemente a danno dei più deboli. Soprattutto, fidiamo nella giustizia, checchè ne dicano alcuni indagati. S’intende, non la giustizia ad ogni costo, ovvero quella persecutoria, ma la “giustizia giusta”: quella tesa a riequilibrare i rapporti tra il potere economico-politico e le esigenze dei cittadini, che spesso risultano impossibilitati a tutelarsi e difendersi.