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REGIONE PUGLIA. “ALLENATI CONTRO LA VIOLENZA”: FIRMATI OGGI I PROTOCOLLI TRA REGIONE, CONI, CIP E SPORT E SALUTE

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Sottoscritti questa mattina in Regione, durante una conferenza stampa congiunta con gli assessorati al Welfare e allo Sport per Tutti, i due protocolli d’Intesa triennali con C.O.N.I. Puglia, C.I.P. Puglia e “Sport e Salute” spa, nell’ambito della campagna di comunicazione “Allénati contro la violenza”.

La conferenza si è aperta con il cordoglio dei presenti per la scomparsa improvvisa stamane di Giovanni Santoruvo, funzionario del dipartimento Salute.

La campagna di comunicazione “Allénati contro la violenza”  è partita lo scorso novembre e ha l’obiettivo di diffondere un’attività di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, attraverso la brandizzazione di eventi sportivi, il cui calendario e’ stato presentato questa mattina, organizzati sul territorio regionale attraverso la collaborazione dei centri antiviolenza, delle federazioni sportive e delle associazioni sportive dilettantistiche.

Sono intervenuti l’assessora al Welfare Rosa Barone, il vicepresidente e assessore allo Sport per Tutti Raffaele Piemontese, la direttrice del dipartimento Welfare Valentina Romano, il dirigente di sezione del dipartimento Sport per Tutti, Benedetto Giovanni Pacifico, Angelo Giliberto per il C.O.N.I. Puglia, Giuseppe Pinto rappresentante Cip – Comitato Italiano Paralimpico. Puglia e Lorenzo Marzoli per “Sport e Salute” spa. Presenti anche numerosi rappresentanti di federazioni sportive  e associazioni.

“Oggi, nell’ambito di questa campagna e della firma di due protocolli d’Intesa – dichiara l’assessora al Welfare, Rosa Barone – voglio rivolgere un grande ringraziamento per la sensibilità mostrata all’assessore Piemontese, al C.O.N.I. Puglia, al C.I.P. Puglia, a Sport e Salute spa, ai Centri antiviolenza, con cui stiamo cercando di lavorare in sinergia per coinvolgere i nostri concittadini nell’ambito del contrasto alla violenza sulle donne. Per l’occasione, intendiamo lanciare un messaggio di speranza perché grazie ad iniziative come questa, desideriamo sensibilizzare migliaia di persone affinché ci sia quel cambiamento culturale che da troppo tempo inseguiamo e di cui ognuno di noi ha abbiamo bisogno. La lotta alla violenza maschile su donne e minori deve coinvolgere tutti gli attori istituzionali, dell’associazionismo e del Terzo Settore e questo lo stiamo facendo da tempo”.

“Non è la prima campagna che la Regione Puglia promuove e sostiene per sensibilizzare l’opinione pubblica nel contrasto alla violenza degli uomini sulle donne e, più in generale, alla violenza di genere, ma sappiamo che questa volta stiamo usando uno strumento molto popolare come lo sport”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sport per Tutti, Raffaele Piemontese, sottolineando “l’impatto di una mobilitazione che chiama in causa i protagonisti dello sport professionistico, chi fa attività sportiva dilettantistica, chi fa pratica sportiva amatoriale e anche chi assiste agli eventi sportivi di qualsiasi livello: chiediamo a tutti di essere parte attiva nel diffondere consapevolezza e responsabilità per contrastare la violenza che si consuma magari sul pianerottolo di casa nostra”.

“Esiste da tempo in Puglia un’attenzione costante riguardo il contrasto alla violenza sulle donne – spiega la direttrice del dipartimento Welfare, Valentina Romano – che ha consentito la strutturazione di una rete di servizi con i centri antiviolenza sul territorio, la sottoscrizione di protocolli operativi con le forze dell’ordine di recente anche con gli ordini professionali, in particolare con quello degli avvocati e degli psicologi. Lo scopo è quello di creare una rete e a tal proposito abbiamo pensato e ritenuto opportuno che questo lavoro sinergico dovesse essere ampliato anche nella logica che sta guidando il nostro dipartimento da due anni, tra le varie politiche, perché il Welfare da solo non può fare tutto. Pertanto è importante come l’assessore Piemontese abbia dimostrato attenzione sulla tematica perché il ruolo dello sport può essere davvero centrale. Lo sport è comunità educante. È importante per noi che lo sport presti attenzione al tema perché ritengo che questo coinvolgimento può avere dei risultati positivi in termini di educazione dei nostri giovani che poi saranno uomini rispettosi della donna”.

“Sono previste due manifestazioni al mese per tutto il 2023, alcune in anteprima si sono svolte nel mese di dicembre – afferma Angelo Giliberto rappresentante C.O.N.I. Puglia – e sono quindi certo che lo sport, come veicolo di diffusione di valori contro la violenza funzionerà e lo farà in maniera concreta”.

“L’importanza di questo progetto – aggiunge Giuseppe Pinto rappresentante C.I.P. Puglia – è che attraverso il mondo sportivo, paralimpico e non, si sta cercando di far capire alle persone, ai violenti, che non si può usare violenza contro le donne. Perché come ha detto l’assessore Piemontese la violenza si trova dappertutto ma noi vogliamo far comprendere questo, che è una cosa sbagliata e attraverso lo sport lo vogliamo far capire a tutti. Allenàti o allènati contro la violenza sulle donne, in qualunque modo lo si interpreti c’è una cosa certa ovvero che la violenza contro le donne è sbagliata”.

“Lo Sport è sempre di più strumento di Politiche Pubbliche – ha concluso Lorenzo Marzoli rappresentante di Sport e Salute spa. La Povertà educativa, sociale, economica, il disagio e la vulnerabilità fisica e mentale, le discriminazioni, la criminalità grazie anche allo sport, possono diventare educazione, coesione, inclusione, integrazione, benessere e salute. L’accordo tra Sport e Salute e la Regione Puglia vuole incentivare lo sport nelle Scuole, nelle periferie, nelle città e nei comuni, in collaborazione con gli Organismi sportivi, con la rete associativa territoriale e con gli Enti e le istituzioni locali. Già oggi, Sport e Salute ha attivi in Puglia 41 presidi sportivi di periferia o con persone fragili, 33 isole nei parchi cittadini e porta lo sport in 715 plessi scolastici che coinvolgono 190000 ragazzi. Segno che quello che conta è fare squadra per il bene comune”.

PUGLIA, PROPOSTA DI LEGGE PER INSTALLARE VIDEOSORVEGLIANZA ALL’INTERNO STRUTTURE SANITARIE

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“Obbligo di installazione di telecamere all’interno di strutture socio-sanitarie o assistenziali pena la revoca automatica dell’accreditamento istituzionale e delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività, ma anche l’obbligo di percorsi formativi permanenti e di verifiche periodiche obbligatorie sulla professionalità e sul mantenimento delle capacità psico-attitudinali a relazionarsi, in condizioni di stress, con soggetti vulnerabili. E poi l’estensione, ove possibile, delle visite dei parenti lungo l’intero arco della giornata. Queste sono solo alcune delle disposizioni contenute nella proposta di legge che ho presentato in Regione Puglia”.

Lo annuncia il consigliere regionale Antonio Tutolo (Gruppo Misto) che ha preparato un provvedimento legislativo volto a tutelare i cittadini fragili e a impedire che si ripetano inaccettabili violenze fisiche e psicologiche.

“È nostro dovere – dichiara Tutolo – proteggere in ogni modo quelle persone che non sono nelle condizioni di potersi difendere da sole o di denunciare i soprusi subiti. Ed è in questo senso che va la mia proposta di legge che introduce strumenti normativi mirati a tutelare da condotte scellerate anziani e disabili inermi, e, nel medesimo tempo, a dare serenità alle famiglie che affidano i propri cari a strutture da cui è legittimo attendersi cura, assistenza e rispetto.

Quelle che ho presentato sono dunque delle disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità nell’ambito delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali a carattere residenziale, semi-residenziale o diurno.

La norma stabilisce che l’installazione dei sistemi di videosorveglianza deve essere effettuata in conformità degli attuali regolamenti nazionali ed europei sulla privacy e sui diritti delle persone con disabilità e per la loro attivazione sarà necessario acquisire il consenso degli ospiti o dei loro tutori. È previsto che la presenza di detto sistema debba essere adeguatamente segnalata a tutti i soggetti che accedono all’area video sorvegliata e che le registrazioni debbano essere effettuate in modalità criptata e visionate esclusivamente dall’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazioni da parte dei soggetti interessati, familiari o degenti. L’installazione dovrà rientrare tra i requisiti previsti per l’accreditamento istituzionale con il servizio sanitario regionale ed è requisito indispensabile per ottenere o mantenere, l’autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte delle strutture private richiedenti.

Nel provvedimento legislativo si tiene conto anche del progressivo logoramento psico-fisico che può derivare dall’espletamento di mansioni che richiedono prestazioni di assistenza continuativa e perciò si prevedono anche verifiche periodiche sulla professionalità e sul mantenimento delle capacità psico-attitudinali del personale. Lungi dal voler colpevolizzare un’intera categoria professionale che ha indubbi meriti da poter vantare, questo, insieme all’obbligo delle telecamere è da intendersi come uno strumento di deterrenza e di tutela per i soggetti più fragili, nell’interesse delle famiglie che nelle strutture sociosanitarie hanno i loro cari e anche degli stessi operatori, medici e assistenti che ogni giorno svolgono il loro lavoro con dedizione ed impegno e che vengono danneggiati sul piano dell’immagine e della loro professionalità dalla presenza di alcuni soggetti irresponsabili.

Infine, il disegno di legge prevede anche la relazione annuale che la Giunta regionale è tenuta a trasmettere al Consiglio Regionale della Puglia in merito all’attuazione della legge e ai dati rilevati dalle autorità competenti sulle condotte di maltrattamento o di abuso anche psicologico commesse. Il tutto senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale.

GABRY PONTE E’ L’ALTRO SUPER OSPITE DEL CARNEVALE CITTA’ DI APRICENA

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Sarà il famosissimo Dj di fama internazionale GABRY PONTE, ad animare la serata del 19 febbraio.

Si completa così il mosaico degli ospiti di questa edizione, con la già confermata presenza di CRISTIANO MALGIOGLIO per il 26 febbraio.

Dal mattino saranno previste animazioni, mascotte, artisti di strada e dj-set. Dalle 14,30 partiranno le MAGICHE PARATE DEI CARRI ALLEGORICI.

«C’è grande soddisfazione» – il commento del Sindaco Antonio Potenza – «ospiti di questo livello portano prestigio alla nostra manifestazione, che si attesta come un unicum a livello interregionale. Questa Città è sempre più punto di riferimento per tante famiglie e giovani della nostra Provincia. Il popolo dei coriandoli vi aspetta!!»

Antonio Potenza – Sindaco di Apricena

SAN NICANDRO, CONGRESSO PARTITO DEMOCRATICO

Il 9 e il 10 febbraio, alle ore 18:00, prossimo il Circolo del Partito Democratico di San Nicandro Garganico celebrerà il suo congresso cittadino.

Per la prima giornata sono previsti i saluti delle forze politiche, la istituzione dell’ufficio di Presidenza, la presentazione delle mozioni dei candidati alla segreteria cittadina, la discussione degli iscritti e la proclamazione del segretario cittadino.

La seconda giornata prevede la presentazione delle mozioni dei candidati alla segreteria nazionale, la discussione degli iscritti, l’apertura seggio e le operazioni di scrutinio per la segreteria nazionale.

 

PRIMARIE PD, ELLY SCHLEIN A FOGGIA

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Elly Schlein sarà a Foggia sabato 11 febbraio per incontrare i militanti e gli elettori del Partito Democratico e quanti si riconoscono nella proposta politica sintetizzata con la mozione Parte da noi.

L’assemblea aperta e pubblica si svolgerà nell’Auditorium della Camera di Commercio di Foggia (via Protano n.7 / traversa viale Fortore).

La candidata alla Segreteria nazionale del Partito Democratico torna in Puglia per la seconda volta fiduciosa che proprio qui sarà possibile fare la differenza, grazie ad un dibattito congressuale fortemente concentrato sui temi della politica e ad una maturità non comune di chi dirige e di chi rappresenta il PD nelle istituzioni locali e regionali.

In Puglia, a Foggia, anche per lanciare la proposta politica di riscatto reale del Sud, fondato sulle risorse e le energie che lo rendono un luogo denso di competenze e accogliente per gli investimenti più innovativi.

Parte da noi la voglia di ricostruire la connessione politica ed emotiva con la comunità foggiana e dauna, come parte da noi la volontà di affermare e difendere i valori su cui il Partito Democratico si fonda e dovrà rifondarsi.

Sostenere nei congressi di Circolo e votare alle primarie aperte Elly Schlein è la premessa all’avvio di una nuova fase per il PD, per la Sinistra e per l’Italia.

Il Comitato Provinciali a sostegno della Schlein

OPERAZIONE ANTIDROGA “DRUG’S HOME”. I CARABINIERI ESEGUONO CINQUE MISURE CAUTELARI

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I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Cerignola hanno eseguito, nelle prime ore del mattino, un’ordinanza applicativa delle misure coercitive della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari emessa dal GIP Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di cinque soggetti di Cerignola, per il reato di concorso di persone in spaccio di sostanze stupefacenti.

Le indagini confluite nell’operazione denominata “DRUG’S HOME”, svolte dagli operanti sotto la costante direzione e coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si sono concentrate nell’arco temporale compreso tra maggio 2022 e giugno 2022 e hanno territorialmente interessato il centro cittadino di Cerignola.

Le attività svolte dai Carabinieri con l’ausilio di videocamere, attraverso servizi continui di ocp, hanno portato alla formulazione di 167 capi di imputazione a carico degli indagati.

Dopo le formalità di rito, due degli arrestati sono stati associati al carcere di Foggia, gli altri invece presso il proprio domicilio a disposizione dell’A.G.. Nei prossimi giorni si svolgeranno gli interrogatori di garanzia davanti al GIP del Tribunale dauno.

In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate è al momento al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.

LIONS CLUB SAN NICANDRO, VENERDI’ 10 FEBBRAIO PREVENZIONE DEL DIABETE IN PIAZZA 4 NOVEMBRE

In Piazza 4 Novembre, venerdì 10 febbraio, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, il Lions Club San Nicandro Garganico “Enzo Manduzio” e il Lions Club Satellite “Gargano Cultura e Ambiente” dedicano una giornata alla salute con la Campagna Lions per la prevenzione del diabete.

Verranno eseguiti Test di rilevazioni della glicemia e somministrato un questionario sulle proprie abitudini di vita con un punteggio finale di valutazione del rischio di sviluppare la patologia “Diabete Mellito di tipo 2”.

Si vuole ricordare che questa patologia amplifica gli effetti di ulteriori patologie tanto è vero che le persone che hanno contratto il Covid hanno avuto una prognosi molto più grave, quasi il 35% dei decessi ha riguardato pazienti con diabete. Quello di venerdì 10 febbraio è uno dei tanti “Service” che i Lions effettuano per la comunità cittadina.

Si ringrazia l’amministrazione comunale che ha autorizzato la sosta del camper e l’occupazione temporanea degli spazi.

SAN NICANDRO, CHE SI DICE DELL’EVENTO “SANNICANDRO “NNAMMURAT”?

Civico 93 ha ricevuto richieste di informazioni circa la manifestazione “Sannicandro Nnammurat” che tanto successo ha avuto lo scorso anno. Si chiede se la stessa verrà riproposta anche quest’anno.

Da notizie attinte direttamente dagli organizzatori, purtroppo, tale iniziativa non sarà ripetuta per questo periodo in quanto gli organizzatori Oro tra le Mani, Pro Loco, Affamati di Allegria sono impegnatissimi per il Carnevale 2023. La bella notizia è che “Sannicandro Nnammurat” ritornerà e sarà sicuramente inserita nella programmazione dell’Estate Sannicandrese 2023.

Ricordiamo che l’obiettivo del progetto “San Nicandro Nnammurat” è quello di festeggiare l’amore in tutte le sue forme e sfaccettature: l’amore di coppia, l’amore condiviso tra amici, l’amore vissuto fra i membri di una famiglia, l’amore per l’arte e soprattutto l’amore per il territorio.

E’ stato bello aver decorato il centro storico di San Nicandro di cuori rossi di tutte le dimensioni, luminarie e pensieri d’amore, creando diversi angoli dedicati all’amore, quali: l’angolo dedicato agli innamorati, l’angolo dedicato all’amore amicale, l’angolo dedicato alle famiglie.

Non si è voluto dimenticare che l’amore oltre per gli esseri umani può esistere e vivere anche per l’arte possa essere essa musica, pittura, scultura, poesia e così via dedicando un vicolo all’amore per la musica e alla poesia simboli dell’amore per l’arte in genere.

Non ci resta che aspettare la prossina estate

“FACIES PASSIONIS”, I VOLTI DELLA PASSIONE

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Forse una occasione mancata per la città di San Nicandro Garganico sia perchè ha simulacri bellissimi dal punto di vista della religiosità che potevano essere presentati e fatti conoscere da altre realtà regionali e di altre regioni e sia per restare in un circuito delle celebrazioni della Passione di Cristo in Puglia.

Nella giornata di oggi 8 febbraio 2023 alle ore 18 nel foyer del Teatro comunale Fusco in via Ciro Giovinazzi 49 a Taranto, alla presenza delle autorità civili e militari di Taranto, dei rappresentanti istituzionali, degli esponenti delle Confraternite e comunità partecipanti, prenderà il via il progetto religioso e culturale Facies Passionis – I volti della passione.

Subito dopo alle ore 18,30 nella Chiesa del Carmine, con il taglio del nastro fatto dall’Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, sarà inaugurato il percorso artistico espositivo che permetterà ai visitatori di ammirare i quattordici simulacri di proprietà di alcune Confraternite e di privati del sud Italia, con la partecipazione delle regioni di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Nell’antistante piazza Carmine ci sarà lo schieramento dei Gonfaloni Comunali.

L’ingresso, senza necessità di prenotazione, sarà libero e gratuito tutti i giorni dalle 9 alle 22 sino a domenica 12 febbraio, giorno di chiusura.

L’intera organizzazione è stata curata dall’Arciconfraternita del Carmine, con l’importante supporto dell’Arcidiocesi di Taranto, del Comune di Taranto, di Taranto Capitale di mare e della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano.

Il percorso itinerante permetterà ai visitatori di ammirare:

o            Gesù nell’Orto del Getsemani, affidato al Ceto degli Ortolani di Trapani;

o            Il Bacio di Giuda, della famiglia Bellizzi di Loseto (Bari);

o            Flagellazione di Gesù della Confraternita Maria SS. Addolorata di Rossano (Cosenza);

o            Ecce Homo della Confraternita Opera Pia del Rosario di Carbonara (Bari);

o            La Condanna, della famiglia Abbinante di Valenzano (Bari);

o            Cristo porta croce, dell’Arciconfraternita del Rosario di Torremaggiore (Foggia);

o            Incontro con la Veronica, Chiesa dell’Immacolata di Montescaglioso (Matera);

o            Gesù spogliato dalle vesti, della famiglia Burdi-Palladino di Ceglie Del Campo (Bari);

o            Gesù Morto, Chiesa di Sant’Agostino di Montescaglioso (Matera);

o            Maria Santissima Addolorata, della Confraternita Maria Santissima Immacolata di Supersano (Lecce);

o            La Pietà, della Confraternita del Carmine e Purgatorio di Mottola (Taranto);

o            Gesù deposto e trasportato al sepolcro, della Congrega Maria Santissima dei Sette Dolori di Corigliano (Cosenza);

o            Il ritorno dal calvario, della Confraternita Maria Santissima del Carmine di Francavilla Fontana (Brindisi);

o            Il Crocifisso dell’Arciconfraternita di Maria Santissima del Carmine di Taranto.

L’iniziativa promossa dallo storico sodalizio, arrivata alla quarta edizione dopo un fermo forzato dovuto alla pandemia, ha l’ambizione di raccontare il grande momento di religiosità popolare, non solo attraverso le statue o i complessi statuari ma, anche, tramite le note musicali che caratterizzano i momenti di fede che ci avvicinano alla Settimana Santa.

Per questo è stato attuato un programma di concerti che affiancheranno l’iniziativa, così articolati:

o            Mercoledì 8 febbraio alle ore 18,30 nella Chiesa del Carmine, si terrà il concerto del Coro Diocesano di Taranto “Giovanni Paolo II” diretto dal M° Rev.do Don Fabio Massimillo;

o            Giovedì 9 febbraio ore 18,30 Chiesa del Carmine concerto della corale polifonica “San

Nicola” città di Lizzano (TA) diretto dal M° Annamaria Lecce;

alle 19,30 in piazza Carmine, concerto del complesso bandistico “G. Verdi” città di

Francavilla Fontana (BR) diretto dal M°Andrea Di Castri;

o            Venerdì 10 febbraio ore 18,30 Chiesa del Carmine, concerto del coro “Alleluja” della

Rettoria di San Domenico Maggiore – Taranto diretto dal M° Cristiano Triuzzi;

alle 19,30 in piazza Carmine concerto del complesso bandistico “G. Chimienti” città di Montemesola (TA) diretto dal M° Lorenzo De Felice;

o            Sabato 11 febbraio ore 18,30 Chiesa del Carmine, concerto del coro “Monte Carmelo” di

Taranto diretto dalla Prof.ssa Anna D’Andria;

alle 19,30 in piazza Carmine concerto del complesso bandistico “M. Lufrano” città di Triggiano (BA) diretto dal M° Davide Abbinante;

o            Domenica 12 febbraio ore 11,30 in piazza Carmine, concerto del Complesso Bandistico

“S. Cecilia – G. Sgobba” città di Noci (BA) diretto dal M° Giacomo Lasaracina;

alle 20,00 nella Chiesa del Carmine, concerto della corale “San Francesco di Paola” città di Corigliano (CS) diretto dai M° Valeria Oranges – M° Pio Antonio Santella.

E’ stato realizzato un catalogo d’arte, ricco di fotografie degli elementi statuari esposti e di approfondimenti storici, artistici e culturali, con particolare attenzione alla storia dei Sodalizi che hanno offerto la possibilità di ammirare i simulacri; la narrazione dei dettagli della loro creazione, il significato più profondo in termini di religiosità, di fede e d’interpretazione artistica, declinando i modi, i tempi e i luoghi in cui il simulacro è impiegato durante lo svolgimento dei Riti del territorio cui appartiene.

IL BRAND “LACUS” VOLA A MILANO: LA TERRA DEI LAGHI LESINA E VARANO ALLA BIT

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Il brand LACUS si affaccia sulla scena internazionale. La Terra dei Laghi di Lesina e Varano guadagna il prestigioso palcoscenico della BIT 2023, la Borsa Internazionale del Turismo in programma dal 12 al 14 febbraio all’Allianz MiCo di Milano, ed entra nel circuito dell’offerta turistica mondiale.

Nella giornata dedicata al pubblico dei viaggiatori, domenica 12 febbraio, alle 16:15, nell’Area Conferenze dello stand della Regione Puglia, all’interno del Padiglione 3, sarà presentata la seconda edizione di ‘LACUS, la Terra dei Laghi’, in programma a settembre.

Il progetto promosso dal Comune di Lesina, ente capofila, in partenariato con il Parco Nazionale del Gargano, nel 2022 è stato ammesso a contributo della Regione Puglia tramite il suo Assessorato alle Risorse Agroalimentari nell’ambito dell’Avviso Pubblico correlato al Programma di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità ed educazione alimentare. L’organizzazione è stata affidata a Pugliaidea event management.

In occasione della prima edizione, dall’8 al 10 dicembre 2022, è stato lanciato il brand ‘LACUS, la Terra dei Laghi’, per identificare la destinazione turistica delle Lagune di Lesina e Varano, sul Gargano, a Nord della Puglia, in linea con le tendenze degli ultimi anni che includono lo slow travel, la sostenibilità e le mete meno battute ma ricche di fascino. L’evento ha innescato un processo di sviluppo turistico che individua nell’enogastronomia il vettore trainante, chiave di lettura culturale del territorio, abbinata alle bellezze paesaggistiche dei due laghi costieri più grandi d’Italia, caratterizzati dalla presenza dell’istmo che li separa dal mare, lingue di sabbia di interesse naturalistico, ricche di vegetazione e meravigliose spiagge incontaminate. L’obiettivo è destagionalizzare l’offerta e intercettare la domanda di autenticità.

La partecipazione alla BIT 2023 si inserisce nella strategia di internazionalizzazione. L’edizione di quest’anno si concentra soprattutto sul turismo sostenibile, responsabile e ‘lento’, considerato una grande opportunità di crescita per il Mezzogiorno.

‘LACUS, la Terra dei Laghi’ rientra nel calendario delle iniziative turistiche di particolare rilevanza della regione Puglia. Il Sindaco di Lesina, Primiano Di Mauro, l’assessore al Turismo del Comune di Lesina, Elena Centonza, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, e la Project Manager, Ester Fracasso (Pugliaidea), racconteranno il progetto e annunceranno le novità della prossima edizione. Parteciperà l’Assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane. Interverranno anche Erminia Troiano, in rappresentanza delle Mamme dei Vicoli, e lo Chef Ugo Testa del ristorante Hugó di Lesina.

A Fiera Milano, le Mamme dei Vicoli Erminia Troiano e Anna Nista ai fornelli, Concettina Forte, Antonella Trombetta e Maria Tozzi saranno le testimonial della cucina locale, ambasciatrici della tradizione lagunare. Il giovane chef Ugo Testa incarna, invece, l’impulso all’innovazione gastronomica e l’evoluzione dei sapori, in un territorio capace di stupire con le radici nel passato e lo sguardo al futuro. Saranno i protagonisti di due show cooking, coordinati dal food performer pugliese Nick Difino, in programma alle 13.

La Minestra di Anguilla sarà il loro piatto forte, nella versione tradizionale e in quella rivisitata. Gli ingredienti sono l’anguilla dei laghi di Lesina e Varano, le verdure miste di stagione e l’olio Extravergine di oliva Peranzana biologico di due aziende di Torremaggiore: Pianta Rei, presentato da Sabino Ammollo, e Nonno Vittorio. Alla pietanza sarà abbinato il vino rosso ‘1996’ delle Tenute Antonio Di Iorio di Dalila Di Iorio, a San Marco La Catola, presentato da Giuseppe Di Iorio.

Le Mamme dei Vicoli sono le detentrici delle ricette tramandate di generazione in generazione, patrimonio da preservare. Nei tre giorni della prima edizione di Lacus, ben dieci mamme e nonne, casalinghe lesinesi, vincendo l’iniziale fisiologica ritrosia, si sono lasciate coinvolgere nella preparazione dei piatti della tradizione, calamitando l’attenzione del pubblico. Hanno presentato undici ricette durante gli show cooking, trascritte e pubblicate sulle pagine social dell’evento, perché potessero diventare testimonianza fruibile del patrimonio culturale enogastronomico della Terra dei Laghi ed essere custodite dalle nuove generazioni.

Sono proprio le donne di famiglia, le sue nonne, cha hanno trasmesso a Ugo Testa, conosciuto come Chef Hugo, la passione per il mercato e il cibo sano, contagiandolo a tal punto da cominciare subito dopo il diploma alberghiero un lungo apprendistato da Dublino a Milano, dove ha collaborato con noti chef europei. Il suo girovagare per l’Europa l’ha reso intenditore meticolosamente attento alla selezione delle materie prime. L’innata curiosità per la sperimentazione del suo immaginario culinario ed il desiderio di mettersi costantemente alla prova sono gli ingredienti segreti della sua cucina.

La Borsa Internazionale del Turismo rappresenta una vetrina per eccellenza del prodotto turistico, piattaforma più importante al mondo per l’incontro tra domanda e offerta, preziosa occasione per promuovere la Terra dei Laghi di Lesina e Varano e cassa di risonanza per un evento che, sin dalla sua prima edizione, punta a valicare i confini regionali.

CARPINO: BUON COMPLEANNO ZIJ CÀ, RICORDO DI CARLO TROMBETTA

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I GIOVANI MUSICISTI DEI TARANT FOLK RICORDANO CARLO TROMBETTA !

Un paese senza storia è un paese senza futuro. La storia non è solo quella dei libri, quella che ci hanno insegnato a scuola. La storia è fatta anche di piccole cose e la storia di una piccola comunità come quella di Carpino va letta ovunque, anzi si trasmette oralmente, come si trasmettono le tradizioni.

E’ proprio in questi semplici parole che si può vedere la storia: un canto, un sonetto, un breve bozzetto riportano il tempo a quello che fu. La nostalgia di quei tempi rivive nitida negli scritti e nelle musiche di Carlo Trombetta (Lavròn) cantautore e artigiano di Carpino scomparso il 16 gennaio 2021.

Ciò che non finisce mai di stupire è l’orgoglio, l’entusiasmo e il forte attaccamento che i giovani musicisti di Carpino hanno nei confronti delle tradizioni, nelle quali ritrovano l’effige della propria identità storica.

Diffondere la cultura e riscoprire la memoria. E’ questa la consapevolezza che ha spinto i Tarant Folk, giovani musicisti di Carpino, a organizzare una serata evento interamente dedicata a Zije Càrl’ nel giorno del suo compleanno.

Un omaggio vero e proprio al cantautore carpinese che ha saputo conservare la memoria storica di quelle antiche sonorità.

Carlo nato e morto a Carpino, agricoltore e artigiano sin da Carpino, è stato un appassionato di musica, canto e ballo, si infervorava quando in gruppo gli operai e le operaie cantavano durante il lavoro duro dei campi dalla vendemmia alla mietitura del grano, alla raccolta delle olive, alla potatura degli alberi. Nei ritagli di tempo ha cercato di apprendere anche i rudimenti della musica, ha imparato a scolpire il legno, da cui ricavava le sue amatissime “castagnole” (strumento tipico della tradizione carpinese) e ha imparato a intrecciare canestri col salice e con l’ulivo.

Alla sua venerabile età ha deciso di scrivere un libro. Un vero e proprio “corpus” di documenti provenienti dalla tradizione orale carpinese ed altri frutto della sua inventiva poetica.

Zije Càrl’, lo zio amato e stimato da tutti, ha rappresentato uno dei pochissimi fotografi della realtà locale, in grado di far rivivere quella sua remota realtà storica alle nuove generazioni tramite sonetti, macchiette, proverbi e strofette.

OPERAZIONE CARONTE. I CARABINIERI ESEGUONO 13 ARRESTI E NUMEROSI SEQUESTRI IN PUGLIA

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Nella mattinata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Manfredonia e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro – N.I.L. di Foggia, hanno dato esecuzione, in Manfredonia, Zapponeta, Matera e nella provincia Monza Brianza, ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale a carico di 13 persone (2 carcere, 5 arresti domiciliari, 2 divieti di dimora e 4 misure interdittive) per intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.

Contestualmente, in esecuzione della medesima ordinanza, il GIP di Foggia ha disposto il sequestro preventivo – comprensivo delle relative sedi operative, dei beni mobili registrati e degli immobili e l’assoggettamento al controllo giudiziario – di 2 aziende agricole (il cui fatturato annuo raggiunge circa i 10 M€), riconducibili ad alcuni dei soggetti colpiti da misura cautelare. Il provvedimento in parola è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Foggia.

Le prolungate, complesse e articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia e condotte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Manfredonia e da quelli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Foggia, si sono avvalse dell’ausilio di personale appartenente all’OIM “Organizzazione Internazionale per la Migrazioni” e di personale del progetto SU.PRE.ME.1 (che ha messo a disposizione delle indagini un mediatore culturale).

Il nome dell’indagine, “Caronte”, deriva dall’obolo che i braccianti, quasi tutti “residenti” nella ben nota baraccopoli di Borgo Mezzanone, erano costretti a pagate per essere accompagnati nell’inferno dei campi ardenti a bordo di automezzi fatiscenti e illecitamente modificati per consentire l’alloggiamento di un numero superiore di persone.

L’operazione testimonia il costante impegno e la particolare attenzione che l’Arma dei Carabinieri pone nel contrasto alle attività delittuose del circondario, soprattutto in riferimento a reati così lesivi della dignità della persona e in grado di produrre elevatissimi pericoli nei confronti dell’incolumità dei lavoratori. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari; dunque si precisa che, al momento, a carico degli indagati sono stati acquisiti unicamente granitici indizi di colpevolezza, ritenuti dal GIP di tale gravità da legittimare l’applicazione delle misure cautelari. Si intende affermare infatti come gli indagati non vadano considerati colpevoli fino alla condanna definitiva, come sancito da risalente orientamento normativo e giurisprudenziale in materia

ACQUISTO ATTREZZATURE SPORTIVE PER LA A.S.D. ATLETICA SAN NICANDRO GARGANICO

Atletica SAN NICANDRO GARGANICO vincitrice del bando Regione Puglia per acquisto di attrezzature sportive.

Grazie ad un lavoro meticoloso, di tutto il direttivo, l’associazione sportiva è riuscita ad acquistare, per i suoi atleti, attrezzature sportive che permetteranno di lanciare ancora di più il suo progetto “Giovani e Atletica”.

Progetto nato solo un anno fa e che ha portato già grandi risultati a livello regionale.

Per chi vorrà approcciare questo bellissimo sport, presto l’Atletica San Nicandro Garganico, organizzerà un open day, dove si potrà partecipare gratuitamente e provare, insieme al nostro staff tecnico, tutte le discipline dell’atletica leggera.

 

“FUTURA. LA PUGLIA PER LA PARITA’” 2022 PREMIA. LE DONNE DEL GARGANO SI RACCONTANO

«Tracce del nostro cammino. Le donne del Gargano si raccontano. Incontri all’aperto nella città Gargano». Premiato dalla regione Puglia il progetto Tracce del nostro cammino. Le Donne del Gargano si raccontano. Incontri aperti nella città Gargano , con il quale ha partecipato nel 2022 al bando Futura – La Puglia per la parità, posizionandosi in testa all’elenco dei promossi della provincia di Capitanata, l’associazione Donne del Gargano in cammino, passa alla fase attuativa dell’idea progettuale finalizzata alla riduzione del gender gap, alla decostruzione degli stereotipi di genere, ad innescare nelle comunità processi di riflessione, di contrasto alla discriminazione, all’iniquità sociale e all’esclusione.  Sono   in   programma 9   incontri   scaglionati in tre trimestri. Quelli del   primo   trimestre   2023 coinvolgeranno le istituzioni scolastiche, sempre più impegnate a promuovere la cultura della parità nell’ottica della promozione della cittadinanza attiva. Gli interlocutori privilegiati con cui intende interfacciarsi l’associazione sono infatti i/le giovani nei/le quali gli stereotipi di genere non sono

ancora radicati ed è perciò più facile destrutturarli. Il 14 febbraio 2023 ore 10, l’associazione incontrerà le studentesse e gli studenti dell’IISS De Rogatis-Fioritto di San Nicandro Garganico, il 4 marzo quelle/i dell’IISS De Rogatis – Fioritto sezione di Cagnano Varano; l’8 marzo dell’ITES Fraccacreta di San Severo. L’appuntamento di San Nicandro G.co aprirà con i saluti dell’Arcangela Tardio, assessora alle politiche culturali e all’istruzione, e del prof. Francesco Donataccio dirigente scolastico.  Prenderanno quindi la parola: Grazia Devola, autrice dei “Una vita sognata e mai   vissuta” e  “Mamma   Rosa”,   con   l’intervento   “Incontrarsi   sul   terreno   dei   sogni”,

Teresa  Scanzano, autrice  di “Ndina”  e “Maria”,  con “La donna garganica  protagonista  del suo tempo”,   Giovanna Murano, autrice de “Il corsaro nero”, con “È sempre una donna”. Leonarda Crisetti   Grimaldi,   presidente   dell’associazione   “Donne   del   Gargano   in   cammino”,   curatrice   del libro,   nonché   autrice   di   storie   di   vita   raccolte   tramite   le   interviste,   presenterà   l’associazione   e

interagirà con le studentesse che leggeranno brani scelti narranti la condizione delle adolescenti di oggi. L’incontro prevede inoltre l’intermezzo musicale, declinato anch’esso al femminile, a cura dell’Unitre di Sannicandro e del chitarrista Michele Ricciotti.

« Tracce del nostro cammino. Le donne del Gargano si raccontano» è un libro edito nel 2022, scritto a più mani da circa 60 donne rappresentative dei vari comuni del promontorio. I racconti, le storie di vita, le poesie, i drammi, i dipinti della raccolta narrano la condizione femminile così come è stata percepita dalle autrici.  Le storie narrate vedono in genere protagoniste donne realmente

vissute afferenti a tre – quattro generazioni: donne determinate e creative, dedite alla famiglia e al lavoro, donne figlie del tempo, condizionate dalla cultura e dal modello educativo patriarcale. Obiettivi specifici del progetto: 1. favorire l’incontro, la conoscenza e la condivisione; 2. coinvolgere e condurre i partecipanti a riconoscere gli stereotipi di genere; 3. stimolare la riflessione volta a favorire la rimozione di luoghi comuni e  pregiudizi; 4. gettare i semi per promuovere un cambio di paradigma sociale che veda incluse le donne.​

Partenariato: L’idea   progettuale  si  avvale della collaborazione dei comuni  di Cagnano Varano, Vico del Gargano, Sannicandro G., Manfredonia, Peschici,  Apricena, Vieste, dell’Unitre Sannicandro G., degli   Istituti   omnicomprensivi   “P. G.  Castelli”   Carpino  e  “Libetta”  Peschici,   delle  associazioni Fidapa, Muzia, Italia Nostra di Vieste, di BPWITALY, delle Proloco Apricena, Vieste, San Menaio &Calenella, di E. Laboratorio P.A.C., di Manfredonianews, di ADS Circolo Nautico San Menaio.

FINANZA: SCOPERTI 36 LAVORATORI IN NERO O IRREGOLARI, 4 PERCEPIVANO IL REDDITO DI CITTADINANZA

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Sono 36 i lavoratori impiegati in nero o irregolari scoperti dai finanzieri della Compagnia di Cerignola in una R.S.A. a seguito di un controllo finalizzato ad accertare il rispetto degli adempimenti fiscali ed in materia di lavoro.

Le attività ispettive condotte dalle fiamme gialle hanno permesso di constatare numerose violazioni a carico della struttura socio-sanitaria della città del Tavoliere. Dei circa 50 lavoratori impiegati, 21 sono risultati completamente “in nero”, di cui 4 percepivano anche il reddito di cittadinanza, e 15 irregolari in quanto sprovvisti di copertura assicurativa I.N.A.I.L..

I dipendenti in nero erano stati inquadrati come soci volontari e gli emolumenti loro corrisposti venivano documentati sotto forma di rimborsi spese. Gli accertamenti eseguiti dai finanzieri, anche mediante l’esame di documentazione bancaria, hanno, invece, dimostrato l’esistenza di un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato, con il pagamento di retribuzioni soggette alle ritenute previdenziali ed assistenziali oltreché a quelle fiscali.

Le sanzioni contestate arrivano fino a 1 milione di euro, è stata proposta alla Direzione Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività in conseguenza dell’impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 10% del totale dei dipendenti e per i beneficiari di reddito di cittadinanza è stata inviata segnalazione all’I.N.P.S. per la sospensione del contributo indebitamente percepito.

L’azienda ha provveduto a regolarizzare la posizione dei lavoratori impiegati in nero, assumendoli dalla data del loro effettivo impiego e garantendo loro tutte le forme assicurative previste.

Le attività ispettive e di controllo nello specifico settore proseguono e sono finalizzate a tutelare i lavoratori, la concorrenza tra gli operatori economici e le imprese che rispettano le regole.

COME SI PARLA E COME SI VIVE A SAN NICANDRO

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I paesi di montagna, a meno che non siano frequentati per delle attrattive turistiche, offrono in genere uno spettacolo di pauroso abbandono. Case nella maggior parte disabitate, strade pressoché deserte, solo qualche ombra di una generazione che si va consumando. Ma qui a Sannicandro hai l’impressione di qualcosa di robusto e di veramente vitale. Le case fanno tutt’uno con il fondo roccioso. I muri sono innestati direttamente sulla roccia, che tante volte si solleva dalla strada per accompagnare di qualche metro l’altezza della costruzione. Qua e là dei portali che fanno a gara con quello imponente della Chiesa Madre, una ricchezza di scalinate, di archi e di portici, ariose volte a botte, grandi balconate, superbi architravi, dappertutto un uso abbondante della bella pietra del Gargano. Ti senti con i piedi veramente al sicuro, o che tu sia in casa o che cammini sulle strade che hanno la saldezza della pietra mai rimossa, di un tutto pieno, di un cuniculo aperto in una roccia compatta.

Un’impressione di solidità che si completa con la disposizione topografica del paese. Le case sono strette le une alle altre, con gli spioventi piegati tutti nella stessa direzione, ordinate come ambienti di uno stesso edificio. La parte piú antica del paese è quella della ‘terravecchia’: case basse e robuste solcate da labirintiche stradette che si svolgono attorno al ‘Castello’ (u kastéll). Dalla parte di mezzogiorno vi è il quartiere del vaddóne, dall’altezza del quale spii l’ultima parte del Tavoliere che si stende fino al mare. Dalla ‘terravecchia’ e dal vaddóne si scende alla ‘terra rossa’, al quartiere della Chiesa del Carmine, verso la parte un pò pianeggiante del paese, sulla piazza o sul corso principale, la zona piú frequentata, un passo obbligato per chi abita verso il Convento o verso San Martino, o piú a Nord nel quartiere della ‘civetta’, o dalla parte del ‘boschetto’ o dalla parte del Camposanto, dalla parte piú lontana della Stazione, o anche dalla parte dello stesso villaggio Brenna. Una disposizione molto ben articolata, ma unitaria ed adatta a favorire incontri facili e frequenti.

Qui non trovi nulla del tipico fatalismo della gente meridionale. Hai dinnanzi una massa di uomini in pieno fermento. Ti restano indelebilmente fissati i tratti di questa gente di campagna che si muove per la via principale compassata e disciplinata come sospesa nei tempi di una lunga marcia. Le donne stesse strette nei larghi fazzolettoni neri rilegati dietro sotto la crocchia dei capelli sembrano esse pure in procinto di metter mano ad un lavoro. Gente compatta che ti spaura se la vedi irrompere inquadrata in una processione o in un corteo.

Anticamente erano dei pastori, perché questa era l’unica possibilità di impiego che offriva la loro campagna, che non produceva nient’altro al di fuori dell’erba, dei cespugli e degli olivastri. Una campagna per giunta non loro, possesso del demanio, fino a quando non sono passati all’occupazione arbitraria, alla divisione e finalmente allo sfruttamento razionale dell’olìvastro, che ora hanno ingentilito e reso fecondo di provvidenziali bacche. Una storia che si è svolta negli ultimi cento anni e che è valsa a levare di un piano tutta la loro attività: da pastori a piccoli contadini, a potatori, ad agricoltori. Un’attività che ha miracolosamente accresciuto la popolazione di San Nicandro con gente che è venuta dalla vicina San Marco in Lamis in tal numero che non vi è sannicandrese che non vanti di avere o di avere avuto un antenato sammarchese. Anche senza la testimonianza di questi rapporti di parentela, l’affinità linguistica che intercorre tra i due centri fa pensare a una comunione di vicende molto intensa. Si azzarderebbe l’ipotesi che ci si debba trovare dinnanzi ad un’isola caratteristica del Gargano, che, affermatasi prima tra San Nicandro e

San Marco ora si va espandendo fino a Lesina. Questo centro, che in origine era popolato probabilmente da albanesi e poi certamente da pugliesi del tipo foggiano-sanseverese, ora si va modellando secondo la lingua e i costumi sannicandresi. San Marco, San Nicandro, Lesina sono le tappe dell’espansione di una stessa popolazione. Dalla cittadina chiusa nel cuore del Gargano i pastori di origine sono scesi a popolare la terra di San Nicandro. Ed ora San Nicandro riversa su Lesina la irruenza della sua vitalità e della sua popolosità. Gente che si sposa giovane e che figlia abbondantemente, e che oggi disdegna di stabilire rapporti di sangue e di lavoro con chi non sia nato e domiciliato a San Nicandro. Tutte condizioni che dovrebbero favorire la conservazione di questa singolare comunità linguistica.

Malgrado queste misure di sicurezza, i giovani vanno parlando una lingua che non è piú quella dei loro padri. A questa conclusione si arriva dando uno sguardo ai risultati del controllo ottenuto mettendo di fronte alle stesse domande un bracciante di 53 anni ed un giovanissimo di 16 anni, appartenente a famiglia di braccianti. Su 31 voci prese in considerazione i due informatori concordano pienamente o all’incirca 19 volte. Ma nelle restanti 12 voci presentano delle differenze sensibili. La fonetica si svolge anch’essa piuttosto rapidamente. Su 27 suoni presi in esame la concordanza piú o meno assoluta si riscontra in un numero di suoni inferiore alla metà, mentre in un numero superiore si riscontrano, specie per quanto riguarda l’uso delle vocali toniche, delle differenze di rilievo. Ma un quadro ancora piú completo della instabilità della parlata ci è offerto dalle incertezze, dalle esitazioni, dalle correzioni ed anche dalle apparenti contraddizioni che si possono raccogliere nelle deposizioni di altre fonti, che pure sono state scelte fra le meglio informate e le meno esposte agli elementi disgregatori. Un bracciante, che non ha fatto neanche il servizio militare, che ha frequentato le scuole elementari del paese e che non è andato mai oltre il tenimento del suo comune, si corregge frequentemente, e altrettanto frequentemente offre delle varianti lessicali e fonetiche. La a di sillaba chiusa oscilla fra un suono schietto ed un suono palatilizzato in genere; ma sono anche molto frequenti le palatilizzazioni deboli e non manca qualche esempio con una palatilizzazione forte. Un’oscillazione analoga si ha per la a delle tronche degli infiniti: generalmente schietta, ma di frequente anche palatilizzata debolmente, ed isolatamente palatilizzata con una maggiore accentuazione. La a finale in genere non è percepita, ma non mancano casi in cui si fa sentire con molta chiarezza. E’ addirittura sconcertante l’uso dell’articolo femminile singolare: la fonte oscilla tra la ed a. Una sola volta è stato inteso un la con la consonante molto indebolita (una prova della gradualità dello svolgimento dell’oscillazione, che comunque non basta per farci intendere da che parte stia la forma piú antica). La locuzione del tipo pasqu-i-róse (‘Pasqua delle rose’, ossia la ‘Pentecoste’) oscilla con la locuzione del tipo la téle de line, la quale ultima forma dovrebbe essere molto verosimilmente quella di epoca piú recente.

Le cose non cambiano quando dal bracciante passiamo al calzolaio di 71 anni. Ha l’arte della parola, e quando ti risponde dà l’impressione di volere dire la sua come la migliore, la parola del vero sannicandrese. Eppure anche nella solennità di questo simpaticissimo uomo rion sarà difficile raccogliere i sintomi di qualcosa che ti fugge dinnanzi, di qualcosa di veramente vivace e mutevole. In un interrogatorio che è durato non meno di quattro ore si corregge per ben 12 volte; la a tonica di sillaba chiusa generalmente è pronunciata schietta, ma risulta anche palatilizzata con una certa frequenza, talvolta anche fortemente. La stessa vocale tonica in sillaba aperta in genere viene pronunciata come una schietta, ma di rado anche leggermente palatilizzata. La a tronca degli infiniti generalmente suona immutata, ma non mancano esempi di a palatilizzata. La vocale finale dei femminili è generalmente percepita come a. Ma non mancano esempi in cui la vocale si dilegua. L’articolo singolare femminile è reso generalmente con la, ma non mancano esempi, anche se pressoché isolati, della forma con a. L’articolo plurale maschile in genere è ottenuto con i, ma si contano pure pochi esempi con li.

L’ultima fonte, l’agricoltore, quest’uomo davvero unico che ha una conoscenza ammirevole della sua lingua e che disdegna la terminologia e l’accentuazione degli ultimi tempi, preoccupato quasi di evocare solo ciò che vi è di veramente antico, manifesta egli pure senza volerlo (e forse non lo crederebbe) le sue sintomatiche incertezze. Si corregge egli pure, ma a differenza degli altri possiede un uso costantemente schietto della a tonica ed atona in qualsiasi posizione. Non fa sentire la a delle finali se non in qualche esempio isolato. L’articolo singolare femminile oscilla tra la forma con a e la forma con la, con un leggiero vantaggio per la seconda. Ogni fonte dunque ha una propria storia linguistica, ha delle proprie contraddizioni e riflette lo stato di disagio in cui parlano una lingua che pure sanno di conoscere (e a ragione) in maniera perfetta.

Se consideriamo ora nell’insieme alcuni particolari fenomeni nelle tre fonti principali, ci accorgiamo che la parlata presenta dei piani diversi distinti non solo a seconda delle età o delle generazioni (come quando mettiamo il ragazzo sedicenne di fronte all’uomo fatto di 53 anni), ma anche a seconda delle categorie professionali. Vi è la lingua del bracciante, che per quanto possa vivere confinato nel territorio del suo comune, pure corre da una parte all’altra, da un padrone all’altro ed ha dei contatti svariati anche con gente che scende a lavorare da altri centri. Vi è la parlata vivace dell’artigiano che è investito egli pure dalle correnti forestiere, che salgono la scaletta della sua casa assieme alle scarpe da riparare e alla suola da acquistare. Piú conservativo sembrerebbe il piano dell’agricoltore che ha un campo di azione che non varia: un andata e ritorno quotidiano tra la ‘masseriola’ e la casa del paese.

Tre piani linguistici diversi nelle categorie professionali piú importanti, ed un piano linguistico fra i giovani (almeno per quelli del ceto bracciantile). Ci troviamo cosí in una comunità che presenta quattro gruppi di parlanti diversi. Una distinzione bastevole per farci orientare sulla direzione che la parlata nel suo svolgimento va seguendo e sulla storia dei vari fatti fonetici, morfologici e lessicali. Il suono della a tonica, ad esempio, che in tutte le posizioni è generalmente schietto nella pronunzia dell’agricoltore, si tinge di una

 

certa palatilizzazione nella parlata dell’artigiano, si palatilizza piú frequentemente con il bracciante e si palatilizza fortemente con il sedicenne, direbbe a chiare note che certi turbamenti vocalici (e oltre all’a si pensi pure alla serie delle altre vocali turbate che potrebbero indurci a fantasticare su non si sa quali precedenti etnici) vanno messi in relazione con dei fatti storici che sono di epoca molto recente, e piú precisamente con le correnti pugliesi che ti premono da tutte le parti.

L’insistenza con cui l’artigiano pronunzia la a finale dei femminili di contro all’abituale schwa dell’agricoltore e la preferenza spiccata che il primo rivela per un articolo femminile singolare in tutto identico alla forma italiana di contro alle oscillazioni del secondo starebbero ad indicarci che anche qui stiamo di fronte a correnti di epoca moderna provenienti non piú dalle parlate del contermine ma dalla stessa lingua letteraria.

Dei fatti notevoli questi che dovrebbero servire a farci intendere con quanta facilità si vada svolgendo, almeno per alcuni fenomeni, il cambio della lingua, e con quanta labilità si affaccino quelli che non sono gli elementi veramente costitutivi di una lingua. D’altra parte vi sono degli altri fatti, che, ritornando con la stessa costanza in tutti gli strati, potrebbero avviarci a riconoscere quel fondo non trascurabile di un antico patrimonio comune. Si ricordino per tutti l’inserimento della u in funzione di semivocale dopo il suono k, la particella impersonale ce, le locuzioni del tipo i sfér-u llórg ‘lancette dell’orologio’, quel bisogno di concretizzare o di sintetizzare le espressioni un po’ troppo astratte o letterarie, la inclinazione a portare il colloquio ad un livello di confidenza e di bonarietà. Sono questi caratteri che ci richiamano a quel non so che di saldo che è in tutte le manifestazioni di questa gente, anche se poi vadano trovando ognuno per proprio conto delle vie diverse per una maggiore affermazione delle proprie individualità.

Da “Come vivono e come parlano sul Gargano” Melillo, Biblioteca Provinciale di Foggia.

SAN VALENTINO A VICO DEL GARGANO

Questo il programma della Festa di San Valentino 2023 a Vico del Gargano.

 Sabato 11 febbraio

ore 10.00: mostra interattiva di street-art “La vita nel borgo”, a cura di Pasquale D’Apolito;

ore 19.00: Aperilove – pettolata accompagnata dalla musica de “I lùt’m Br‘gant”, piazza Castello;

ore 19.30: allestimento del trono di San Valentino, Chiesa Madre.

Domenica 12 febbraio

ore 09.00: giro banda per le vie del paese, unitamente per l’occasione, dei Complessi Bandistici “A.F. Nardini” e Garganum, “La Banda del Gargano”;

ore 09.30: Camminata di San Valentino, da Santa Maria Pura a piazza Castello. Al termine della camminata inizieranno i laboratori ‘la merenda consapevole”, con assaggio di prodotti tipici, e ‘Il futuro dei rifiuti nelle nostre mani”;

ore 19.30: Concerto ‘Un viaggio nel Medioevo”- In Itinere Musica Medievale, Chiesa Madre.

Lunedì 13 febbraio

ore 19.00: Concerto Istituto Comprensivo Manicone Fiorentino, Chiesa Madre;

ore 20.00: XVIII edizione de ‘L’amoRe secondo noi”- Amore a confronto Neruda e Prevert, a cura del Laboratorio teatrale K2, Sala Consiliare.

Martedì 14 febbraio

ore 10.00: matinée bandistico, unitamente per l’occasione, dei Complessi Bandistici “A.F. Nardini” e Garganum, “la Banda de1 Gargano”;

ore 11.30: Solenne Processione per le vie del paese, accompagnata, unitamente per l’occasione, dai Complessi Bandistici “A.F. Cardini” e Garganum, “La Banda del Gargano”;

ore 19.30: Concerto di Solidarietà «Un dono dai cielo per l’AIRC›, eseguito dalla FanfaRa dell’Aeronautica Militare, Chiesa Madre;

ore 21.00: Laser show live Pro3 – EOS – Energy of sound, largo Fuoriporta.

APPUNTAMENTI FISSI

11-14 febbraio

Piazza San Domenico: CioccolaTiamo, la festa degli innamorati e del cioccolato, e Mercatini enogastronomici e artigianali;

Vicolo del Bacio: Pozzo delle Promesse;

Vie del Borgo: RizzaBand e poesie dai balconi, dalle ore 16:00;

I.argo Fuoriporta: area food & beverage. dalle ore 17.00;

Chiesa di San martino: mostra d’arte, dalle ore 17.00;

Piazza Castello: sabato 11 febbraio “Virgilio in love”, rappresentazione itinerante de “La figlia di Maso”

Dal 4 febbraio al 5 marzo, alle ore 21:00, ogni sabato e domenica rassegna teatrale “Cumpà” prewsso l’auditorium comunale Lanzetta (evento a pagamento)

“MELODIE D’AMORE” CON L’ORCHESTRA DI FIATI DEL CONSERVATORIO DI RODI GARGANICO

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Nuovo appuntamento con la rassegna musicale degli Amici della Musica di San Severo. La 54.ma Stagione concertistica dell’Associazione presieduta dalla prof.ssa Gabriella Orlando ospita venerdì 10 febbraio 2023, al Teatro “Verdi” di San Severo (sipario ore 20.30, porta ore 20) l’Orchestra di Fiati del Conservatorio “Giordano” – Sezione di Rodi Garganico diretta dal Maestro Michele Milone accompagnato dai docenti Walter Farina e Raffaele Manuel Padula.

L’Orchestra porta in scena al “Verdi” lo spettacolo “Melodie d’amore”, un affresco artistico che lega il suono dell’Orchestra di Fiati, la bellezza della voce e l’ispirazione sovrana della melodia per celebrare il sentimento più alto della nostra umanità. L’amore in questo programma ha i colori multiformi degli strumenti a fiato che accompagnano il calore della voce umana e le passioni più alte. Si parte da un gesto compositivo d’amore per la propria città scritto da un musicista sanseverese (Francesco Buono) per poi proseguire attraverso una serie di ispirate melodie d’amore del repertorio d’Operetta (“Tu che m’hai preso il cuor”, “Tace il labbro”), capolavori lirici romantici e tardo romantici (“Amor ti vieta”, “Nessun dorma”), perle musicali che guardano al jazz (“What a wonderful word”, “Somewhere over the rainbow”), canzoni celeberrime e brani del repertorio sinfonico per orchestra di fiati quali la Sinfonia di Provesi e l’Inno delle Nazioni di Verdi, autentico messaggio d’amore universale e di fratellanza tra i popoli. Così il “Libiamo nei lieti calici” di Traviata che conclude il concerto da momento iconico in una delle più celebri opere liriche verdiane, diviene un messaggio di comunione artistica e sociale realizzato dall’Orchestra.

Sul palco anche la Classe di Direzione e Strumentazione per Orchestra di Fiati composta dai direttori Francesco Buono, Marco Bomba, Francesco Canestrale, Antonio Falco, Federica Petrosino, Giuseppe Mandunzio e gli allievi della classe di canto del M° Rosa Ricciotti composta da Carmen Maria Aurora Bocale, Federica Coco, Sarah Sportaiuolo, Marco Franchino, Francesco Canestrale, Antonio Totaro e Luca Delli Carri. Jazz Vocal: Tommaso Rispoli e Rosangela Onorato.

L’evento è organizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e la Regione Puglia (Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, PACT – Polo di riferimento per l’Arte, la Cultura e il Turismo nella Regione Puglia e PiiiL Cultura in Puglia), Aiam (Associazione italiana attività musicali) e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura – Città di San Severo.

L’Orchestra di Fiati della sede di Rodi Garganico del Conservatorio “Giordano” nasce nel 2019 a supporto delle attività didattiche della classe di Direzione, Strumentazione e Composizione per Orchestra di Fiati grazie alla collaborazione di allievi e docenti di tutte le classi di strumento e della classe di musica d’insieme per fiati della sede garganica. Il repertorio affrontato si caratterizza per ampiezza e varietà di generi e stili spaziando da brani sinfonici originali per orchestra di fiati a trascrizioni del repertorio lirico, jazz, di brani tratti da musical hollywoodiani e rilevanti canzoni d’autore, e coprendo un arco storico che va dal 700 alla contemporaneità.

L’orchestra di fiati è Ensemble residente del Campus Rodi, la rassegna concertistica estiva della sede di Rodi Garganico del Conservatorio, e ha un’attività concertistica strutturata sui quattro appuntamenti fissi nel corso di ogni anno accademico e svariate repliche, in cui offre agli studenti/direttori la possibilità di approfondire in modo estremamente accurato il proprio percorso di studi attraverso una ricchissima pratica esecutiva. Partner solistico privilegiato dell’Orchestra di Fiati è la classe di Canto della sede di Rodi Garganico del conservatorio “Giordano”.

Per informazioni: 329.1286673 – 348.6628775

OSPEDALI APERTI IN PUGLIA, L’ASSISTENZA SANITARIA E’ UN DIRITTO, E’ CURA

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“Sono passati i mesi e gli anni dai momenti più duri del covid, ma negli ospedali e nelle RSA il tempo sembra essersi fermato. Non va bene. Non è più accettabile.”

Arriva in Puglia la mobilitazione spontanea per la riapertura degli Ospedali all’assistenza famigliare e alle visite, di fatto negate da quasi tre anni ovvero dall’arrivo della pandemia Covid.

A raccogliere le tante istanze e a rilanciare con una proposta politica, il consigliere dem salentino Donato Metallo.

“Le donne che partoriscono devono avere accanto il partner, o una persona fidata e amica per tutto il tempo che ritengono necessario, per loro stesse e per il neonato. I bambini ammalati non hanno bisogno solo della vicinanza della mamma, ma anche degli altri famigliari.

Gli anziani che sorridono quando vedono i figli, quando ricevono una carezza, stanno meglio. E così per le persone disabili, la presenza di una persona cara fa una differenza enorme anche nella forza della cura.

Da ieri la Lombardia è intervenuta per le categorie più fragili, con un protocollo indirizzato a tutti gli ospedali e a tutte le direzioni sanitarie. Molte cose stanno cambiando già oggi. Si può fare” prosegue Metallo. “Mi farò portavoce delle tante sofferenze, della speranza che le cose possano cambiare e che nei luoghi di cura si torni a mettere al centro la presenza, la vicinanza, l’amore.

Presenterò una mozione in Consiglio regionale, scriverò al presidente Emiliano, all’assessore Palese, al direttore di dipartimento Montanaro. È ora di riaprire gli Ospedali e la Puglia può e deve essere in questo una porta che si spalanca e che indica il coraggio ad altri. Già delle indicazioni sono state date in una nota regionale del Dipartimento di qualche mese fa. Ma troppo poco ancora è stato fatto, siamo ancora lontani dall’esercizio di quello che è un vero e proprio diritto dei malati e delle loro famiglie.”

Si chiama “Ospedali Aperti”, la campagna nata dall’associazione Salvagente che ormai è una vera e propria onda sociale nazionale. Un’onda che ha trovato molta forza dopo i recenti fatti di cronaca del Pertini di Roma, dove ha perso la vita il piccolo Carlo Mattia pochi giorni dopo il parto della mamma, che era in ospedale senza assistenza famigliare. La Regione Lombardia ha aderito per prima alla campagna attraverso un protocollo del 1° febbraio. A questo punto potrebbe essere la volta della Puglia.

DUE PASSI TRA LA STORIA DI SAN NICANDRO: TERRAVECCHIA E CHIESA MATRICE

Probabilmente l’origine dell’abitato può collocarsi nella prima metà del secolo XI, come ha evidenziato Pasquale Corsi nella sua ricognizione sistematica delle fonti documentarie relative al centro. Le prime notizie risalgono al secolo XI, in particolare al 1095, data del privilegio concesso dal conte Henricus di Monte Sant’Angelo al monastero di San Giovanni in Lamis per regolare i rapporti tra il suddetto monastero e gli abitanti di S. Eleuterio, Rignano, Castel Pagano, Cagnano e Sannicandro. Numerose citazioni del Castellum S. Nicandri sono contenute nel Chartularium tremitense: di particolare interesse la “charta donationis” rogata nel 1174 nel castellum di Sannicandro, in cui Guglielmo figlio di Manero, signore di Sannicandro, dona a Basilio, monaco del monastero delle Tremiti, la chiesa di San Pancrazio. Nel mese di maggio 1225 Federico II nel confermare tutti i privilegi e i possedimenti dell’abbazia di S. Maria di Pulsano, elenca case e terreni siti a Devia e a Sannicandro, di proprietà di Raone, signore feudale di Devia. Nello Statutum de reparatione castrorum la manutenzione del castello viene affidata agli abitanti del medesimo insediamento (probabilmente tra il 1240 e il 1245).

Per il periodo angioino possediamo documenti relativi a tassazioni e imposizioni fiscali e a vicende feudali: Roberto de Clary o de Clariaco, cavaliere e familiaris di Carlo I d’Angiò, riceve dal re le terre di Sannicandro, il tenimentum di Devia e il casale di Banzia. Dopo il ritorno di Roberto in Francia, il re assegna il feudo a Rainulfo o Rodolfo de Colant, divenuto uno dei baroni dell’Honor di Monte Sant’Angelo. Successivamente, le terre vengono confermate a Giovanni de Colant, figlio di Rainulfo e ancora a Ugone, detto Rosso de Sully, che le restituisce alla Corona in cambio di Rapolla e della villa di Aprano (Aversa). I documenti consentono di ricostruire l’assegnazione del feudo nel 1280 a Filippo de Lagonessa, maresciallo del regno e familiaris del sovrano.

Segue un vuoto nella documentazione archivistica fino al 1464, quando il feudo di Sannicandro fu acquistato da Nicola Della Marra. Successivamente, viene perso da Giovan Paolo Della Marra “per delitto di fellonia” e venduto dal Fisco ad Antonello Piccolo o Picciolo. Gli succede il figlio Giovanni Alfonso che nel 1558 vende a Giovan Francesco Di Sangro il feudo per 30.000 ducati. Nel 1605 passò alla famiglia Caroprese e nel 1626 fu venduto sub hasta ai principi Cattaneo che lo mantennero fino all’eversione della feudalità. Come ha evidenziato Massafra la signoria feudale dei Cattaneo appartiene alla rete dei “grandi complessi feudali dei de Sangro principi di San Severo, dei Guevara duchi di Bovino”, costituiti da diverse comunità e migliaia di vassalli.

Il nucleo più antico del centro, denominato Terravecchia, delimitato a sud-est dal castello, si articola intorno alla piccola chiesa dedicata a San Giorgio (patrono della città prima di Nicandro), estesamente rimaneggiata. Nel XVI secolo si registra l’ampliamento urbanistico e l’incremento demografico della città, iniziato già nei secoli precedenti dopo l’abbandono di Devia e di Castel Pagano e favorito da una felice posizione geografica e da un territorio particolarmente fertile. Nel 1532 Sannicandro era infatti tassato per 48 fuochi (211 abitanti), nel 1595 per 347 fuochi (1526 abitanti). Si determinò così la necessità di costruire al di fuori del perimetro medievale un Borgo e su decreto di Mons. Silvestro d’Afflitto (vescovo di Lucera dal 1643 al 1661, erroneamente attribuito al 1500), fu costruitala chiesa Matrice intitolata a S. Maria del Borgo e “fu traslocata la Parrocchia dell’antica chiesa di S. Giorgio esistente nel Castello”. Probabilmente, c’è una sovrapposizione tra la costruzione della chiesa nel XVI secolo e la sua trasformazione in matrice durante l’episcopato di Mons. D’Afflitto. L’edificio sorge accanto al castello, al margine del nucleo antico. Profondamente rimaneggiato tra XVII e XVIII secolo, conserva tuttavia l’impianto originario a tre navate, con volta a botte unghiata nella navata centrale e volte a crociera nelle laterali.

Rosanna Bianco