MEDICINA POPOLARE: SAN NICANDRO, I RIMEDI DI UNA VOLTA

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Si pubblica un articolo sulla medicina popolare che ha interessato anche San Nicandro.

Per l’insonnia o attacco di nervi (specialmente nei bambini inquieti), infuso di papavero con miele e zucchero (u papagn’). Per le bronchiti, bere decotti caldi di vino misto a miele. Per il mal di pancia, infusi di lauro o una spremuta di succo di cipolla o di aglio con olio, per far morire i vermi presenti nella trippa, il tutto accompagnato da giaculatorie varie. Ai tripponi (le persone obese) si fa bere a digiuno un bicchiere di aceto. Per il male d’orecchi, far colare nel condotto uditivo latte caldo di donne che allattano. Per la flatulenza, masticare semi di finocchio o bere decotto di prezzemolo. I foruncoli si curano con le cipolle grattugiate o con impacchi di foglie di ortica unite con lo sterco dei colombi. Contro verruche, porri e calli, usare il latte di fico. Il mal di testa viene curato con due pezzi di fico d’India sulle tempie o tagliarsi i capelli il primo venerdì di Marzo.

Il decotto per eccellenza, poi, è costituito dalle foglie di malva: mal di stomaco, di petto (espettorante), di fegato, foruncoli, male agli occhi (collutorio), in applicazioni locali (suppurante). Le foglie di menta contro le punture di insetti. Le rose bollite per curare la crosta lattea. Il decotto di foglie di noci per il fuoco di Sant’Antonio (erpes zoster). Contro il male di San Donato (epilessia), mettere una chiave mascolina nella mano destra dello sventurato malato. I geloni vengono curati con pediluvi, con foglie bollite di ulivo. Per l’impotenza sessuale, decotti di sedano, salvia, prezzemolo, rosmarino.  Sulle piaghe o scottature varie, applicazioni con foglie di cavolo, bietola o tuorli di uova sbattuti con olio. Per il singhiozzo bere sette sorsi d’acqua senza mai respirare e ad ogni sorso dire “ Sedduzz’ sedduzz’ vattinne nda lu puzz”.

Salvatore Antonio Grifa