“Dopo aver visitato Auschwitz con il Treno della Memoria, nulla mi sembra più come prima”. Questa è la riflessione più condivisa tra le 13 studentesse dell’I.I.S.S. “De Rogatis-Fioritto” che hanno partecipato alla 20ª edizione del progetto Treno della Memoria, organizzato dall’omonima associazione. Non una semplice gita scolastica, ma un intenso percorso formativo e culturale, mirato a promuovere la memoria storica e il senso di responsabilità collettiva.
Il progetto si è articolato in tre fasi principali:
1. Percorso di formazione iniziale: le alunne, guidate dalla prof.ssa Lucia Tantalo, insegnante referente del progetto, coadiuvata dalla prof.ssa Maria Pia Lapescara, hanno partecipato a incontri sia online sia in presenza a Bari, culminati in un’attività di gruppo con studenti di altre scuole.
2. Il viaggio a Cracovia (16-23 gennaio): una settimana ricca di tappe significative, tra cui la visita al ghetto ebraico, alla fabbrica di Schindler, al campo di transito di Plaszow e, naturalmente, ai campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Questi luoghi, simboli dell’orrore dell’Olocausto, sono stati il fulcro di intense attività educative e commemorative.
3. Attività di restituzione: attualmente in corso, questa fase prevede momenti di rielaborazione collettiva rivolti alla comunità scolastica e alla cittadinanza, con l’obiettivo di condividere le esperienze e le riflessioni maturate durante il viaggio.
Momenti di commemorazione e riflessione
Un momento particolarmente toccante si è svolto all’interno del campo di Birkenau, dove ogni partecipante ha scelto un nome tra quelli letti al campo-museo di Auschwitz. Quel nome è stato pronunciato solennemente, seguito dalle parole “Io ti ricordo”, mentre veniva accesa una candela in memoria di ogni vittima.
Ciascun gruppo educativo, inoltre, composto da circa 40 alunni di scuole diverse, è stato affiancato da due educatori esperti che hanno coordinato le attività e i momenti di riflessione.
L’intera settimana ha visto i momenti salienti del viaggio scanditi da rappresentazioni teatrali itineranti e letture che raccontavano frammenti di vite spezzate, riuscendo a rendere il processo di immedesimazione ancora più immersivo e toccante.
L’assemblea finale a Cracovia
Il rientro in Italia è stato preceduto da una grande assemblea plenaria a Cracovia di tutti i gruppi che hanno preso parte al progetto in quelle stesse date, 473 alunni in totale.
Durante questo momento collettivo si sono rielaborate le esperienze vissute e con esse si sono ancor più cementati i legami e le amicizie nate.
Imparare dal passato per costruire il futuro
Recarsi ad Auschwitz e nei luoghi in cui l’umanità ha smarrito sé stessa nell’abominio dell’Olocausto significa non dimenticare ciò che l’uomo è stato capace di fare, nel cuore dell’Europa, ottant’anni fa, ma anche interrogarsi, imparare a riconoscere le tracce dell’odio e dell’indifferenza presenti nella realtà odierna per contrastarle con un impegno che riguarda ciascuno nel proprio vissuto quotidiano. Come scrive Primo Levi: “È accaduto, quindi potrebbe accadere di nuovo”.