LE RESPONSABILITA’ DEI SINDACI SULLA MANUTENZIONE DELLE STRADE, SI RISCHIA IL PENALE

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Il grido di allarme arriva dai Monti Dauni, non a caso una delle zone con le strade in maggior stato di degrado. Con l’entrata in vigore della nuova legge sull’omicidio stradale, a poter essere accusati del reato sono anche gli enti proprietari – e dunque anche i Comuni – che non provvedono, secondo quanto previsto dal Codice della Strada, alla corretta manutenzione, gestione e pulizia delle vie di comunicazione. Come fare, però, se “nelle casse comunali non c’è un euro per colpa principalmente dei tagli dei trasferimenti statali?”.  A scriverlo è il battagliero primo cittadino Gianfilippo Mignogna che insieme al sindaco di Castelnuovo della Daunia, Guerino De Luca, ha approfondito la circolare del Ministero dell’Interno inviata alle Prefetture e alle Questure. Il documento precisa che “il reato ricorre anche se il responsabile non è un conducente di veicolo. Infatti, le norme del Codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale relativi alla manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli”. Insomma, c’entrano i Comuni inadempienti nella cura delle arterie stradali.

“Nulla da eccepire – precisa Mignogna –, le cause di un incidente mortale, alle volte, possono essere anche dovute alla strada sconnessa, alle buche, all’assenza di guard-rail, alla scarsa o inesatta segnaletica, oppure ad errori di progettazione o di costruzione delle strade. Ma sono le conseguenze a rischiare di essere aberranti. Legge alla mano – commenta il primo cittadino biccarese – per evitare incriminazioni penali, tutti i soggetti investiti dall’obbligo di manutenere le strade dovrebbero intensificare lavori, interventi e riparazioni. Anche perché, nella dinamica processuale, nel gioco di legali e periti, in un attimo si potrebbe passare dalla responsabilità del conducente incauto, ubriaco o distratto a quella, quantomeno concorrente, del povero (in tutti i sensi) sindaco di turno”.

Se si passa al lato pratico, tuttavia, sorgono problemi. Le casse dei piccoli Comuni sono notoriamente esangui ed è per questo che Mignogna bolla come “demagogiche” le nuove norme attacca direttamente parlamentari e governo: “È stato considerato che le Amministrazioni comunali non hanno un euro per colpa, principalmente, dei tagli dei trasferimenti statali? Qualcuno ha ricordato ai legislatori seduti sulle loro comodissime poltrone rosse che le strade non si riparano senza soldi in bilancio? Possibile che i Sindaci debbano essere trattati come i più fessi della Repubblica e le Amministrazioni locali come una discarica istituzionale su cui riversare tutte le questioni più scomode? Ovviamente non ho nessuna pretesa di ottenere risposte. Da Sindaco impossibilitato a sistemare tutte le strade del mio territorio mi dichiaro sin da ora colpevole. Ma, tenete presente che ho un complice illustre. Si chiama Matteo”.

Michele Gramazio

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