LA XILELLA FASTIDIOSA NON DANNEGGIA LA QUALITA’ DELL’OLIO D’OLIVA PUGLIESE

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L’imponente patrimonio olivicolo pugliese è minacciato dal patogeno della Xilella fastidiosa, organismo fortemente aggressivo presente nel Salento dal 2013 ma che ora ha raggiunto ben tre provincie oltre Lecce, Brindisi e Bari.  La Xilella non si trasmette con contatto o diffusione aerea, ma solo per insetti che si nutrono, succhiando linfa, dai vasi xilematici delle piante. Allo stato attuale l’unica specie presente nel Salento di cui è stata dimostrata la capacità di trasmissione, è il batterio PHILAENUS SPUMAIUS in ampia densità di popolazione e polifagia. La specie più colpita è l’olivo, anche altre specie in misura molto blanda, il mandorlo, il ciliegio, acacia soligna, ginestra, mirto. Una specie di ulivo che resiste meglio è, secondo molti studiosi, la LECCINA.

E’ un batterio, la Xilella, fitopatogeno, xilematico e provoca l’occlusione dei vasi xilematici con conseguenze che possono provocare la morte delle piante. E’ trasmesso da emitteri, rincoti, gorgoglioni, afidi, che si nutrono succhiando la linfa dei vasi xilematici.

L’unico rimedio per combattere in modo efficace la Xilella è l’eradicamento degli alberi infettati e la loro distruzione con il fuoco. Gli anticrittogamici, il cui uso per combattere l’afido – emittero che trasporta con il rostro il batterio, sono rifiutati dagli agricoltori perché si sono dimostrati inefficaci contro la malattia e micidiali, invece, per gli insetti “buoni” che li uccide e in modo particolare distrugge le api.

Ma una notizia confortante la riceviamo dagli studiosi e scienziati che studiano i rimedi contro la Xilella, il batterio non colpisce le olive-frutto ma solo le foglie ed i rami. E’ preservata, per questo motivo, la qualità dell’olio d’oliva, prodotto in larghissima misura in Puglia, specie l’extravergine, che conserva tutte le sue caratteristiche fondamentali organolettiche e nutritive. Un grosso ringraziamento alla Regione Puglia che investe consistenti ricorso per lo studio della Xilella per combatterla efficacemente ed eliminarla.

A conclusione della mia indagine – inchiesta giornalistica, partecipando anche a convegni di studio sulla presenza del batterio Xilella in Puglia, mi sento di rassicurare i produttori di olio d’oliva della Puglia che il batterio non compromette la qualità, se non la quantità, del prodotto extravergine. Per qualche imperfezione del declinare qualche termine scientifico, faccio appello alla vostra comprensione e benevolenza. Allo stesso tempo, però, raccomando loro di intensificare le attenzioni per debellare, definitivamente, il batterio della Xilella.

Michele Russi